Ciao ragazze,
eccoci giunte
all'ultimo capitolo di questa storia.
Oggi ho deciso
che visto che questo è
l'epilogo, voglio cambiare il tempo verbale del racconto portandolo al
presente
e faremo parlare Hermione in prima persona.
Lei stessa vi
racconterà cosa è
avvenuto nelle loro vite.
Vi lascio alla
lettura,
ringraziandovi di cuore per il vostro affetto.
Vi ricordo che
da sabato prossimo,
inizierò a postare la nuova storia e mi auguro che la
seguiate e commentiate in
tante.
Baci Lorian
Capitolo 18 -
Epilogo
POV HERMIONE
Dal giorno della
fine della scuola,
sono trascorsi oramai sei anni e tante cose sono avvenute.
Nel bene o nel
male, nelle nostre
vite si sono avvicendati tanti avvenimenti che ora cercherò
di narrarvi, per
farvi capire cosa ne è stato di noi.
Inizio flashback
Quando tutti
abbiamo detto addio a
Hogwarts, ci siamo diretti verso la stazione e avevamo un magone che ci
bloccava il respiro.
Non
fraintendetemi, eravamo contenti
di aver superato brillantemente la scuola ma i ricordi di
ciò che avevamo
condiviso in quel castello, buoni o cattivi che fossero bruciavano con
tutta la
loro potenza.
Una volta saliti
sul treno, avevamo
cercato uno scompartimento solo per noi e dopo averlo trovato, ci
eravamo
entrati, chiudendoci la porta alle spalle e abbassando le tende.
Gli sguardi
degli studenti non erano
diminuiti con il tempo e ancora vedere me e Draco o Blaise e Luna
insieme,
scatenava una ridda di pettegolezzi e noi desideravamo fare
semplicemente un
viaggio tranquilli.
Sapevamo che
quando saremmo arrivati
alla stazione di King cross e saremmo scesi dall'espresso,
attraversando la
barriera del binario 9 e 3/4, sarebbe iniziata la vera vita e
lì avremmo poi
dovuto prendere le decisioni migliori per noi.
Tutti e sei
avevamo deciso di
prenderci un anno sabbatico, per poterci rilassare e provare a vivere
finalmente da adolescenti, anche se ormai non lo eravamo quasi
più.
Draco mi aveva
chiesto di fare un
viaggio, per poter vedere tutte quelle cose che tanto sognava e io
avevo
acconsentito.
A noi si erano
aggiunti anche gli
altri; quindi presto saremmo partiti e la prima tappa scelta era
l'Italia.
Blaise aveva dei
parenti nella
Maremma toscana e ne aveva detto meraviglie, scatenando la nostra
curiosità.
Giunti alla
stazione, sotto gli occhi
curiosi di tutti sia adulti che giovani, avevamo attraversato la
barriera e ci
eravamo trovati nella Londra babbana.
Draco, Ginny e
Luna erano un po'
nervosi mentre Blaise in parte abituato ad entrambi i mondi, si muoveva
un po'
più sicuro, facendo lo slalom tra i viaggiatori carichi di
valigie.
Io e Harry
invece eravamo sereni,
perché quello era il nostro mondo e sapevamo a cosa andavamo
incontro.
Eravamo andati a
casa Zabini, tranne
Harry e Ginny che ci avrebbero raggiunti lì dopo circa una
settimana, perché
volevano andare alla Tana a salutare Molly e gli altri.
Kathrine la
madre di Blaise, era in
viaggio con il suo settimo o ottavo marito e la magione era a nostra
completa
disposizione.
Luna non si era
fatta problemi a
seguirci, dato che suo padre era partito per la Papuasia alla ricerca
di
animali mitologici e probabilmente inesistenti.
Tre giorni dopo,
inaspettatamente gli
altri due erano arrivati e negli occhi di Ginny avevo visto tanta
rabbia e
molta tristezza.
Quando le
avevamo chiesto cosa fosse
successo, lei aveva risposto: " Queste giornate alla Tana sono state un
vero e proprio inferno.
Ronald non la
finiva più di rompere,
chiamandoci traditori, ipocriti e falsi.
Ha inscenato
delle assurde diatribe e
ha reso impossibile la convivenza a tutti, tanto che alla fine mia
madre l'ha
relegato nella sua stanza.
Poi abbiamo
parlato con gli altri e
devo dire che sono stati comprensivi ma alla fine abbiamo scelto di
venire qui,
perché non sopportavamo più la situazione!".
Blaise scuotendo
la testa per il
comportamento di quell'idiota, li aveva accolti dando loro una stanza e
alla
sera tutti insieme avevamo stilato una tabella di marcia per il nostro
viaggio.
Come ho detto
poco fa, la prima tappa
sarebbe stata l'Italia.
Ginny voleva
vedere Roma, la costa
smeralda e la costiera amalfitana, perché ne aveva tanto
sentito parlare da
Fleur che ci era andata in viaggio di nozze con Bill, dopo che era
finita la
guerra.
Io volevo andare
a vedere la Francia
con i suoi castelli della Loira e la tour Eiffel a Parigi.
Draco invece
voleva visitare la
Spagna e Madrid in primis mentre Luna sognava di andare in Egitto tra
cammelli
e piramidi.
Blaise
desiderava andare in Austria e
in Svizzera mentre Harry voleva vedere la Germania.
Viste le mete
completamente
disparate, avevamo concordato di muoverci con la magia e prima di
partire, io e
Blaise avevamo prenotato tutti gli alberghi che ci servivano,
controllando che
nelle vicinanze ci fosse un posto un po' isolato dove smaterializzarci.
Il nostro
viaggio era iniziato e con
il passare dei mesi, avevamo vissuto e fatto delle cose impensabili.
Draco aveva
visto le sue prime albe e
tramonti, avevamo fatto il falò in spiaggia con immancabile
bagno a mezzanotte
nelle limpide acque di Positano.
Avevamo ammirato
la grotta azzurra,
ci eravamo innamorati dell'arcipelago della Maddalena e avevamo
spalancato la
bocca davanti alla splendida vista che si vedeva dalla terrazza del
Pincio a
Roma.
Io avevo
lasciato il cuore nei
castelli di Sully-sur-Loire e Chamont e avevo sentito il cuore battere
frenetico
in cima alla Tour Eiffel.
Quando era
arrivato il mese di
settembre, noi eravamo a Madrid e Ginny tramite George, aveva saputo
che Ron
era stato mandato in Romania da suo fratello Charlie.
Anche se quello
significava che non
avrebbe completato gli studi, non doveva essere visto come un premio.
Siccome
continuava a comportarsi
male, Molly aveva voluto punirlo chiedendo al secondogenito di metterlo
sotto a
lavorare con i draghi.
Nel frattempo io
avevo fatto da
Cicerone a Draco nella visita del Museo del Prado, spiegandogli tutte
le opere
che erano esposte in quel magnifico posto.
Avevamo
camminato per chilometri durante la visita al fantastico palazzo Reale
di
Madrid, che secondo
la guida che non
toglieva gli occhi di dosso dal mio ragazzo, risaliva al 1764.
Poi avevamo
preso un aperitivo seduti
ai tavolini di un bar posto nella Plaza Mayor.
Draco era
strabiliato e in ogni posto
che visitavamo, potevo vedere i suoi occhi luccicare felici e la sua
bocca
spalancarsi estasiata.
Sembrava un
bambino al quale avevano
finalmente dato il regalo tanto agognato e io ero felice di vederlo
così
sereno.
Dopo la Spagna
eravamo andati in
Egitto per accontentare Luna e nonostante il caldo soffocante, ci
eravamo
divertiti a viaggiare sui cammelli, a visitare mercati e a mangiare
cibi del
posto.
Grazie alla
crociera sul Nilo che
avevo deciso di fare, avevamo visto la natura del luogo e le sue
meraviglie.
Avevamo fatto
incetta di souvenir
come vecchi papiri delicatissimi, miniature dei monumenti e spezie del
luogo,
che secondo Draco erano ottime per le pozioni.
Il mio ragazzo
era rimasto
strabiliato di fronte alla Sfinge e aveva spalancato gli occhi, quando
gli
avevo detto quanti secoli aveva la piramide di Cheope.
Con tristezza ci
eravamo lasciati
alle spalle quel paradiso antico e ci eravamo smaterializzati in
Austria, meta
scelta da Blaise.
Lì
avevamo visitato le città di Vienna, Salisburgo e Innsbruck.
Nella prima ci aveva particolarmente colpito
l'imponenza del palazzo
Schonbrunn
che di sera con le sue luci, acquistava un che di magico.
Nella seconda
avevamo passeggiato per
le vie del centro storico, che era davvero caratteristico mentre a
Innsbruck avevamo
spalancato la bocca di fronte alle montagne innevate che confinavano
con la
Svizzera.
L'ultima tappa
scelta era quella di
Harry e cioè la Germania.
Le
città scelte per il nostro viaggio
erano quelle di Berlino, Dusseldorf e Bonn e io avevo spiegato a Draco
che
proprio da quei luoghi era partita la tragedia del nazismo creato da
Hitler.
Per fargli
capire di che parlavo,
avevamo fatto un'ultima tappa e cioè quella nel campo di
concentramento di
Auschwitz, in Polonia.
Visitare quei
luoghi tristi e suggestivi,
aveva fatto comprendere al mio ragazzo cosa volessi dire quando lo
incitavo a
non arrendersi.
Il nostro
rientro a Londra era
avvenuto a marzo e complessivamente eravamo stati in giro quasi nove
mesi.
Draco mi aveva
portato al Manor, perché
voleva presentarmi ufficialmente sua madre.
Devo ammettere
che ero davvero
nervosa ma incredibilmente, lei mi aveva accolto con un sorriso e io mi
ero
tranquillizzata.
Avevo rivisto
con gioia Andromeda e
Teddy e con loro avevamo passato dei bei pomeriggi.
A
metà maggio, avevo affittato una
casa vicino a Diagon alley e dopo una settimana, Draco si era
trasferito da me.
Avevamo iniziato
la nostra convivenza
e devo dire che ero davvero felice.
A settembre
avevamo iniziato i nostri
studi: io, il mio ragazzo e Blaise eravamo andati nella stessa scuola.
Come
già detto in precedenza, loro avevano
scelto il corso di pozionisti mentre io studiavo per diventare Medimaga.
Harry invece
spronato da Shacklebolt,
aveva iniziato il corso di Auror e anche se era faticoso, ne diceva
meraviglie.
Ginny si era
immersa nello studio
delle norme complicate per diventare una bravissima Spezzaincantesimi e
Luna
per ultima, era andata a Diagon alley nella nuova scuola creata per
studiare le
creature magiche.
A gennaio
dell'anno successivo, Draco
mi aveva chiamata per parlare ed estremamente nervoso, aveva mormorato:
"
Herm, il professor Solinas mi ha detto che è particolarmente
soddisfatto del
mio rendimento.
Dice che il mio
livello di
apprendimento è molto elevato e che sono davvero portato per
questa
materia!".
Io avevo
sorriso, estremamente
orgogliosa delle sue parole ma pian piano la mia gioia si era attenuata
quando
lui aveva continuato, dicendo: " Mi ha offerto di seguire un Master
speciale che si tiene nella scuola di Dresda e ha detto che pochissimi
sono
quelli ammessi.
Lui è
convinto che mi servirà
assolutamente e io sono propenso ad accettare!".
Il cuore mi si
era fermato nel petto
ma esteriormente avevo sorriso, perché anche se soffrivo nel
sapere che non lo
avrei visto per diverso tempo, lui aveva già preso la sua
decisione e non
volevo essere io a mettergli i bastoni tra le ruote.
A febbraio con
mio profondo dolore lo
avevo visto partire e solo Ginny e Luna sapevano quanto questo mi aveva
fatto
stare male, perché avevano raccolto le mie lacrime.
Blaise aveva avuto una brutta litigata con Draco, perché diceva che stava sbagliando ad andarsene e non era venuto neppure a salutarlo.
Harry invece era
rimasto in silenzio
ma aveva perfettamente compreso il mio stato d'animo.
Per i primi due
mesi Draco mi
scriveva tutti i giorni e io facevo lo stesso poi però pian
piano i nostri
contatti si erano diradati.
Io stavo male,
anche se non volevo
ammetterlo con nessuno e davanti ai miei amici, sfoggiavo la mia
maschera di
tranquillità ma quando ero sola, il dolore esplodeva forte
come non mai e nel
letto la sera, mi scioglievo in lacrime.
Il mio
rendimento scolastico era
notevolmente calato ed ero dimagrita tantissimo.
I miei amici
erano davvero
preoccupati e Blaise furioso, a mia insaputa era andato a Dresda per
parlare
con Draco.
Non so cosa
fosse successo lì ma al
suo rientro, era davvero adirato.
Gli avevo
chiesto cosa avesse ma lui
mi aveva detto che aveva litigato con sua madre e che era stanco e
nervoso.
I contatti con
quello che definivo
ancora il mio ragazzo, si erano interrotti del tutto a fine giugno.
Credevo davvero
che finita la scuola
rientrasse a casa ma nell'ultima lettera che aveva scritto, mi aveva
freddamente comunicato che sarebbe rimasto lì per studiare
approfonditamente
alcuni argomenti.
Neppure
Narcissa, con la quale avevo
mantenuto i contatti, sapeva più nulla del figlio e i primi
di luglio furiosa,
avevo deciso di andare a Dresda per capire che diamine stava succedendo.
Blaise aveva
cercato di convincermi a
non partire ma io testarda, avevo voluto farlo.
Giunta nella
scuola di pozionisti,
avevo chiesto in giro dove fosse Draco e un ragazzo mi aveva indicato
gli
alloggi degli studenti.
Quando ero
arrivata davanti alla sua
porta, avevo bussato ma con mio profondo dolore, ad aprirmi non era
stato lui
ma una ragazza con i capelli rossi e gli occhi azzurri.
Non era stato
però il suo aspetto a
colpirmi, bensì il suo abbigliamento o forse avrei dovuto
dire non
abbigliamento, dato che era coperta semplicemente da uno striminzito
asciugamano.
Lei mi aveva
chiesto cosa volessi e
io le avevo chiesto di Draco.
La sua risposta
era stata: " Il
mio fidanzato è sotto la doccia, se puoi dire a me
riferirò il tuo
messaggio!".
Un dolore atroce
mi era esploso nel
petto e a fatica, avevo ingoiato la saliva poi gelida avevo detto: "
Si,
puoi riferire a Malfoy che le sue cose saranno consegnate al Manor,
dato che a
casa mia non le voglio più!" poi mi ero girata e con la
morte nel cuore mi
ero smaterializzata a Londra.
Al mio arrivo a
casa, avevo trovato i
miei amici ad attendermi e tra le braccia di Ginny e Luna ero scoppiata
a
piangere.
Loro mi avevano
chiesto cosa fosse
successo e io a fatica glielo avevo detto.
Blaise incazzato
e incredulo, si era
smaterializzato e dopo un'ora era rientrato dicendo che quello che
avevo visto
non era vero e che quella ragazza aveva mentito ma io non volevo
più saperne
nulla.
Draco aveva
cercato di contattarmi
tante volte e nelle sue lettere, mi aveva scritto che quella era una
pazza che lo
stava tampinando da diversi mesi.
Aveva asserito
che lei si era
intrufolata nella sua stanza mentre faceva la doccia ed era ignaro di
tutto ma
io non riuscivo più ad avere fiducia e mi ero limitata a
scrivergli un
biglietto, dove gli dicevo addio e lo invitavo a non cercarmi
più.
I miei amici non
erano d'accordo ma
alla fine non si erano più immischiati, quando avevano visto
che lui mi aveva
preso in parola.
Draco era uscito
dalla mia vita, con
la stessa velocità di come ci era entrato.
Narcissa era
addolorata per ciò che
era accaduto e anche lei aveva scritto una lettera al figlio, nella
quale si
era definita estremamente delusa del suo comportamento.
I mesi erano
passati e a fatica ero
riuscita a riprendermi dal dolore e a settembre c'era stato il
matrimonio tra
Ginny e Harry.
Alla Tana avevo
rivisto per mia
sfortuna Ronald che, una volta saputo della fine della mia relazione
con Draco,
non aveva esitato a prendermi in giro con cattiveria tanto da
guadagnarsi un
pugno in faccia da suo fratello George.
Mi sentivo come
anestetizzata e tutto
quello che accadeva attorno a me, mi scivolava addosso.
Esteriormente
cercavo di apparire
serena ma dentro morivo ogni giorno di più.
Di lui si erano
completamente perse
le tracce e neppure sua madre ne sapeva più niente; questo
mi era stato
riferito da Luna che a sua volta lo aveva saputo da Blaise,
perché io per mia
scelta avevo chiesto a Narcissa di non cercarmi più, quando
era venuta a casa
mia a prendersi le cose del figlio.
Quando glielo
avevo detto, avevo
visto nei suoi occhi tanto dolore ma anche se mi dispiaceva, avevo
bisogno di
tagliare i ponti con tutto quello che mi legava a lui, nonostante
sapessi che
questo non sarebbe mai stato possibile dato i miei amici era anche i
suoi.
In
realtà neppure loro sapevano più
nulla di lui ma la cosa non mi riguardava per niente e con il tacito
assenso di
tutti, il nome di Draco Malfoy era stato bandito, almeno in mia
presenza.
Un altro anno
era passato e a fine
luglio, Blaise e Luna si erano uniti in matrimonio.
Harry e Ginny
erano i testimoni dello
sposo mentre io ero quella della sposa e accanto a me era stato messo
un suo
cugino, che arrivava dall'Islanda.
Si chiamava
Sven, aveva la mia stessa
età ed era davvero simpatico e gentile, oltre che un bel
ragazzo.
Lui aveva deciso
di provare a
corteggiarmi e anche se non ero del tutto convinta, lo avevo lasciato
fare.
Mentre
ballavamo, mi aveva raccontato
un pò di se dicendomi che era uno studioso degli ambienti
naturali e
antropizzati.
Erano molto
interessanti le sue
teorie e lui me le spiegava con passione e cognizione.
Stavo davvero
iniziando a sciogliermi
e a rilassarmi, quando all'improvviso nel salone della festa aveva
fatto la sua
comparsa, Draco.
Tutti si erano
fermati, compresa
l'orchestra e io avevo sentito il cuore esplodermi nel petto.
Dall'espressione
di Blaise e Luna,
avevo compreso che loro erano del tutto all'oscuro di quella visita e
la stessa
cosa valeva per la maggior parte delle persone.
Mentre lui
camminava verso gli sposi,
non mi toglieva gli occhi di dosso e a me sembrava davvero di bruciare
dentro.
Dietro un cenno
della madre di
Blaise, l'orchestra aveva ripreso a suonare e io e Sven avevamo
continuato a
ballare, anche se mi sentivo come se fossi diventata un pezzo di legno.
All'improvviso
mentre ballavamo un
lento, la sua voce mi era giunta vicinissima quando aveva detto: "
Scusami, potrei avere l'onore di ballare con la tua dama?".
Sven ignaro
della storia che ci aveva
legati, aveva annuito e io per evitare di dare scandalo, non avevo
detto nulla.
Quando Draco mi
aveva preso tra le
sue braccia, mi ero sentita morire e la convinzione che mai lo avrei
dimenticato, era esplosa in me.
Lui mi aveva
stretta a se e mentre
ballavamo, con la voce roca mi aveva detto: " Perdonami Hermione!
So di averti
fatto molto male ma davvero
non mi sono reso conto di ciò che facevo.
Come ti ho
ribadito, quella non era
nulla per me e non sapevo neppure che fosse nella mia stanza.
Ovviamente si
era ben guardata dal
dirmi del tuo arrivo e se non fosse stato per Blaise, non l'avrei mai
scoperto.
Quando sono
uscito dal bagno e lo
trovata lì svestita, l'ho cacciata ma in quel momento
è apparso
Blaise, che mi
ha urlato davvero di
tutto.
Non appena mi ha
detto che tu eri
venuta e che lei ti aveva aperto la porta, mi sono sentito morire.
Ma questo non mi
giustifica, perché
avevo già sbagliato nei tuoi confronti.
Aveva ragione il
mio amico, quando mi
aveva detto che non sarei dovuto partire per Dresda ma in quel momento,
ero
offuscato dall'orgoglio di sapere di essere stato scelto tra tanti.
Non mi rendevo
conto che ti stavo
dando un dolore e egoisticamente, ho pensato solo a me stesso.
Sono
perfettamente cosciente che non
ho scusanti e non ne cerco, perché non me le merito
però voglio che tu sappia
una cosa.
Io non ti ho mai
tradita; sei sempre
stata l'unica per me, anche dopo che ci siamo lasciati e sono pronto a
giurartelo su qualunque cosa tu voglia.
Per i primi mesi
dopo la nostra
rottura, mi sono fatto dominare dalla rabbia e se il mio cuore mi
urlava di
correre da te per chiarire, il cervello mi obbligava a rimanere dov'ero.
Mi giustificavo
dicendo che il fatto
che non mi avevi creduto, era grave ma sapevo che l'unico in torto ero
io.
Il mese scorso
sono partito e ho
fatto nuovamente il giro dei posti che avevamo visto tre anni fa e
sono venuto
dolorosamente a patti,
con il fatto che se allora li avevo trovati magici, era
perché
c'eri tu al mio
fianco.
Io non riesco a
dimenticarti e
neppure voglio farlo, perché sei l'unica di cui mi sia
innamorato.
Ho finito la
scuola e sono tornato
per restare; ti prego Hermione, dammi un'altra possibilità.
Dalla a noi e al
nostro amore, perché
so che possiamo farcela e nulla può distruggere
ciò che ci lega.
Io ti amo come e
più del primo giorno
e voglio creare con te un futuro meraviglioso.
Voglio sposarti,
desidero avere dei
figli che giochino al Manor nel parco giochi che avevo creato per Teddy.
Voglio vederli
crescere e diventare
delle persone speciali, perché sono certo che lo
diventerebbero con una madre
come te.
Desidero
invecchiare insieme a te e
vedere i nostri nipoti, divertirsi nello stesso parco giochi.
Non mandarmi
via, ti prego! Per
favore... non rinunciare a noi".
Mentre
continuavamo a ballare le
lacrime scendevano veloci sulle mie guance e a fatica vedevo i nostri
amici che
ci guardavano.
Accanto a loro
c'era Sven che mi
fissava curioso e io avevo provato ad immaginarmi con lui ma davvero
non ci ero
riuscita.
Lentamente avevo
alzato gli occhi su
Draco e ingoiando il magone che mi stringeva la gola, avevo detto: " Se
ragionassi con la testa ti caccerei via ma... il mio cuore ti
appartiene e sarà
per sempre tuo.
Voglio dare una
possibilità a noi ma
sta attento Draco, perché sarà davvero l'ultima!".
Lui aveva
annuito rivolgendomi un
sorriso dolcissimo poi mi aveva chiesto: " Hermione, posso... posso
baciarti?".
Io avevo annuito
con il cuore in gola
e quando le nostre labbra si erano toccate, tutto era come scomparso.
Tutte le
lacrime, il dolore e la
rabbia erano svanite al sole e mi era sembrato di essere tornata
indietro di
tre anni.
Mentre ci
guardavamo negli occhi, la
voce di Blaise aveva detto: " Quel bacio significa che non devo
spaccare
la faccia al mio amico?".
Io avevo
ridacchiato poi mi ero
girata verso di lui e gli altri e avevo detto: " Significa solo che
devi
tenerlo d'occhio.
Gli ho dato
l'ultima possibilità ma
se sgarrerà di nuovo, sarà completamente tuo!".
Draco aveva
scosso la testa
sorridendo e tutti eravamo scoppiati a ridere.
Devo ammettere
che in effetti si era
comportato meravigliosamente, accettando anche il fatto che non volevo
fare
l'amore con lui e dopo sei mesi dal nostro ritorno insieme, ci eravamo
sposati.
Le nostre nozze
si erano tenute al
Manor e di comune accordo, entrambi avevamo voluto un matrimonio
semplice e
senza troppi fronzoli.
Narcissa mi
aveva abbracciata e tra
le lacrime mi aveva ringraziata di non aver rinunciato a suo figlio poi
mi
aveva chiesto di venire a vivere al Manor e io, con profonda sorpresa
di Draco
avevo accettato.
Il nostro
viaggio di nozze era stato
fatto in Francia e fare l'amore con lui da sposati, era stato davvero
magico.
Era stata una
comunione di anime e mi
ero sentita davvero fortunata di averlo al mio fianco.
Al nostro
ritorno Draco aveva aperto
uno studio da pozionista ed era entrato in società con
Blaise mentre io ero
stata assunta al San Mungo nel reparto lesioni da incantesimi.
Da quello che
avevo saputo da Ginny,
Ronald era stato mandato in pianta stabile in Ploiești
una
città rumena,
capoluogo del distretto
di Prahova nella
regione storica della Muntenia.
Lì
grazie a Charlie, era stato
assunto come guardiano nella riserva speciale dei draghi.
La
mia amica mi aveva anche detto che
prima della sua partenza, alla Tana era arrivata Lavanda che gli aveva
dichiarato tutto il suo appassionato amore ma lui l'aveva umiliata,
dicendole
che di lei non gliene fregava nulla e la ragazza se ne era andata con
la coda
tra le gambe e con la faccia devastata dalle lacrime.
In
realtà un pò mi era dispiaciuto
per Lavanda ma poi avevo ripensato al suo comportamento ad Hogwarts e
avevo
detto a me stessa, che in fondo se l'era meritato.
Harry e Ginny
erano stati i primi ad
avere un bambino, seguiti a ruota da Blaise e Luna.
Ai primi era
nato James Sirius mentre
i secondi avevano avuto una femmina alla quale avevano imposto il nome
di
Cordelia Kathrine.
E ora a due anni
dal nostro
matrimonio, anche io sono incinta.
Draco ancora non
lo sa, dato che l'ho
scoperto stamattina ma sono tranquilla, perché so che lui lo
desidera davvero
tanto.
Mi sento pronta
a vivere la vita che
mi ha promesso mio marito.
Ho aperto il mio
cuore, dimenticando
tutto il dolore subito e ora posso dire di essere davvero felice.
Sento una gioia
tale che mi sembra di
poter volare senza magia e sarà ancora più
completa, quando stasera dividerò
questa felicità con lui.