Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: xxlili_luna    24/05/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic 
LACRIME AMARE
Pov Hermione
La mattinata era trascorsa tranquilla, apparte che la McGranitt sembrava più irrequieta e agitata del solito, il resto era come sempre. Anche Draco, però, era strano. Come la professoressa era molto agitato ma quando gli avevo chiesto che cosa avesse lui aveva risposto con un cenno del capo come a dire: " Non ho nulla, sto bene. " 
Speravo che fosse così ma dentro di me me lo sentivo che non stava bene e che c'era qualcosa che non andava. Speravo solo che si confidasse con me. La cosa strana avvenne a cena. 
Stavo cenando al tavolo con la mia migliore amica Ginny quando il preside si alzò dal suo posto per fare un'annuncio. 
- Mi dispiace interrompervi ma la signorina Granger e il signorino Malfoy devono venire immediatamente nel mio ufficio. - disse per poi dirigersi fuori dalla Sala. Io e Draco ci scambiamo un'occhiata confusa e ci alzammo per seguirlo, mentre la Sala si riempiva di brusii curiosi. 
Durante il tragitto non ci scambiamo nemmeno un'occhiata. Avevo troppa paura di leggere qualcosa che non mi sarebbe piaciuto negli occhi di Draco, sapevo solo, perché lo sentivo, che era teso, anzi molto teso. Raggiungemmo i due gargoil che proteggevano l'entrata. Silente sussurrò la parola d'ordine che sembrava una cosa tipo: "dolcetti alla nocciola ", e i due gargoil si spostarono. Salimmo la piccola rampa di scale ed entrammo nel suo ufficio. 
- Sedetevi pure. - disse indicando le due poltroncine poste davanti alla sua scrivania. L'ufficio del preside era qualcosa di incredibile, apparte per alcune riunioni di Prefetti con cui dovevamo parlare anche con lui non c'ero mai stata e quelle poche volte non avevo mai potuto osservarlo bene. C'erano i più svariati oggetti magici che si potesse desiderare. Sulle pareti erano appesi tantissimi quadri dei vecchi presidi di Hogwarts, su un mobile era appoggiato il Cappello Parlante e su una specie di bastone c'era la sua Fenice. Dopo un momento di smarrimento vi sedemmo entrambi e il vecchio preside guardò prima me e poi Draco. 
- Sono sicuro che tu sappia perché sei qui. - disse rivolto a lui. 
- Sì, ma non capisco perché ci sia anche lei. - disse indicando mi con un cenno della testa. 
- Perché, ragazzo mio, lei ha tutto il diritto di sapere. -  rispose l'uomo con un sospiro. 
- Non la riguarda. - disse replicò lui stringendo i pugni. 
- Che cosa? - chiesi per la prima volta da quando ero lì. Solo Silente si voltò verso di me, mentre Draco continuò a guardare la superficie di legno della scrivania. 
- Che cosa le ha detto il signorino Malfoy a proposito di sua zia? - mi chiese l'uomo. 
- Solo che da piccolo i suoi genitori a un certo punto gli hanno proibito di vederla, ma che c'entra? - chiesi confusa più che mai. 
- Vede, signorina Granger, questo non è tutto e c'entra moltissimo. Di norma questo compito spetterebbe a Draco ma so che lui non lo farà, il perché dovrà dirtelo lui. Questa è una storia molto lunga quindi si metta comoda. - disse versandosi del tè e portandolo alle labbra seminascoste dalla barba.  Appena posò la tazzina cominciò a parlare. - Bellatrix è sempre stata una ragazza molto strana, fin dai tempi di Hogwarts. Era brillante, certo, ma aveva una strana luce negli occhi e non una volta Gazza l'ha beccata a frugare nel reparto proibito mentre leggeva come perfezionare le maledizioni senza perdono. Negli ultimi anni, poi, avevo ricevuto molte lamentele da parte dei genitori degli alunni che mi intimavano di allontanarla dalla scuola perché suo figlio era stato cruciato da lei ma non c'erano prove a sostenere questa teoria quindi non potei farlo. Alla fine, e mi dispiace dirlo, liberare la mia scuola dalla sua presenza fu una benedizione. È brutto da dire ma quella ragazza aveva creato troppi problemi. Uscita, però, non migliorò. Spesso leggevo sui giornali che lei era sotto processo per aver usato una maledizione senza perdono ma alla fine l'aveva sempre fatta franca per mancanza di prove, non so come faceva. Bellatrix si sposò con un suo compagno di casata, Rodolphus Lestrange. Anche lui era un alunno brillante ma, come Bellatrix, era molto particolare. Se avessi saputo... - 
- Non avrebbe potuto fare niente. - intervenne Draco. 
- Forse. - disse rivolto al ragazzo per poi passare dinuovo a me. - Lei non era così. Bellatrix è diventata così a causa delle maledizioni. Lei sa, Signorina Granger, che nel programma del quarto anno sono presenti anche le maledizioni ma solo teoria, giusto? - 
- Sì. - risposi con voce lievemente tremolante. 
- Bene, lei però se n'era come appassionata e, come ti ho già detto, li studiava da sola nel reparto proibito.  Ma quelle maledizioni l'hanno fatta diventare pazza. - 
- Come pazza? - chiesi. 
- Pazza. E insieme a lei anche suo marito lo era, più o meno. Dodici anni fa Rodolphus è stato rinchiuso ad Azkaban, accusato di omicidio e condannato. Di lei si è perso ogni traccia. - disse l'uomo. - Fino a oggi, almeno. - 
- Come? Cos'è successo? - feci agitata. 
- Ecco... - stava per rispondere Silente ma il mio ragazzo lo fermò. 
- No! La prego. - disse alzandosi in piedi. 
- Voglio sapere. - dissi rivolta al biondo poi passai al preside. - Cosa è successo? - 
- Rodolphus è scappato. - rispose l'uomo. 
- Come?! Non... non è possibile. Nessuno può scappare da Azkaban. - dissi boccheggiando. 
- A quanto pare è possibile e la maggior parte delle persone pensa che sia stata proprio Bellatrix a liberarlo. - disse Silente con voce sconsolata. 
- Ma... come ha fatto? - chiesi confusa e spaventata. 
- Questo non lo so. - rispose lui. 
- Ora basta. - disse Draco con voce dura. Spostai lo sguardo su di lui. 
- Perché non me l'hai detto? - sussurrai con le lacrime agl'occhi. Draco spostó finalmente lo sguado su di me e i nostri occhi si incatenarono.
- Potete andare. - disse l'uomo ma né lui né io lo stavamo guardando. Mi alzai e uscì dall'ufficio, seguita da lui. Anche questa volta non lo guardai ma stavolta non per paura ma solo perché ero arrabbiata. Perché non mi aveva detto niente?! 
Si era fatto molto tardi e ormai i corridoi erano deserti. Camminai velocemente verso la nostra stanza, preceduta da Draco. Il mio ragazzo afferrò la maniglia e la aprì violentemente, lo seguì dentro e chiusi la porta dietro di me. Una volta dentro lui andò verso la finestra e poggiò i palmi sul davanzale mentre io rimasi vicino alla porta, lo sguardo fisso sul pavimento, mentre un solo misero pensiero passava nella mia testa. 
- Perché non me l'hai detto? - sussurrai portando lo sguardo sulle sue spalle incurvate. 
- L'ho già detto al preside. - rispose con voce dura e fredda. Era da mesi che non la sentivo rivolta a me e mi fece uno strano effetto. 
- Non è vero e lo sai anche tu. - dissi scuotendo lievemente la testa. 
- Ah davvero? - fece sarcastico. 
- Vedo che è così ma non capisco il perché. - dissi avvicinandomi di un passo. 
- Credimi ti stavo facendo un favore non dicendotelo. - disse lui continuando a non guardarmi. 
- Ma perché? - 
- Perché volevo proteggerti, dannazione! - urlò voltandosi verso di me. 
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
- Riempiendomi di bugie? - 
- Io non ti ho mai mentito, chiaro?! - 
- Ah no?! Ho appena scoperto che tua zia è diventata pazza a causa delle maledizioni che lanciava senza remore e che tuo zio, di cui nemmeno sapevo l'esistenza, è finito ad Azkaban dopo aver ucciso una persona e che neanche ventiquattr'ore fa ne è evaso con, probabilmente, l'aiuto di tua zia. Se ci tenessi a me... - 
- Se ci tenessi a te?! Sul serio?! Io... ho cambiato tutto di me per te, ho cambiato praticamente tutto il mio stile di vita per te, cazzo! - urlò ancora facendo un altro passo verso di me. 
- Lo so! - dissi avvicinandomi ancora. - Ma io ti ho raccontato tutto della mia famiglia. - 
- Sì perché è semplice, per te, parlare della tua famiglia! La tua è la classica famiglia solare, unita e sorridente; da cui la gente va a cena con un sorriso sulle labbra o anche solo per farci due chiacchere e per ricevere un paio di consigli. La mia è tutto l'opposto. La mia famiglia è fredda e quasi anaffeffiva, la gente ne ha paura e viene da noi solo per cene formali di lavoro o per chiedere prestiti. La mia famiglia è orribile, Hermione, esattamente come la storia dei Malfoy. Scusami tanto se volevo solo risparmiati un'altra parte oscura e orribile di tutta la mia maledetta famiglia. - 
- Lo capisco, Draco. Ma era mio diritto sapere. - sussurrai mentre alcune lacrime mi rigavano già le guance. 
- No, non è vero. - rispose secco lui. 
- Sì che lo è! - sbottai alzando le mani al cielo. - Non me l'hai detto solo per egoismo, solo perché ti faceva comodo che non lo sapessi, vero? - chiesi retorica ma sapevo che non era così. Non credevo veramente a tutte quelle cose ma in quel momento ero veramente troppo arrabbiata. 
- Ma cosa stai dicendo?! - urlò più forte di prima. - Non sono più quel tipo di persona da molto tempo, oramai. E te l'ho già detto, non ti ho parlato di tutto questo solo per proteggerti. Silente non aveva alcun diritto di raccontarti tutto quello. - 
- Ma se non l'avesse fatto io non avrei mai saputo la verità! -
- Ed era così che doveva essere! - 
- Così ne sarei rimasta all'oscuro per sempre?! Era questo che volevi?! - feci sconcertata. 
- Sì! - rispose senza neanche provare a mentire. - Volevo questo per proteggerti! Te l'ho già detto un milione di volte. - 
- Ma da cosa?! - chiesi esasperata. 
- Questo non ha importanza. - 
- Sì che ce l'ha! - esclamai io. - Sto cercando di capire ma tu non mi stai aiutando. - 
- Sai una cosa? Pensa quello che ti pare, io la verità te l'ho detta e non sono disposto a dirti altro. - disse con tono di voce normale. Ci guardammo per qualche secondo prima che lui mi superasse e uscisse dalla stanza. Guardai la porta chiudersi da sopra una spalla e dopo un secondo di esitazione la raggiunsi per seguirlo ma appena messa una mano sulla maniglia mi bloccai. Era infuriato e forse era meglio lasciarlo da solo. Ma anche se sentivo di star facendo la cosa giusta, mi sentivo una merda. Mi ero già pentita di tutto quello che gli avevo detto, anzi me n'ero pentitata nel momento stesso in cui quelle parole erano uscite dalla mia bocca. Così, incredibilmente triste, mi appoggiai con la schiena alla porta e mi lasciai scivolare a terra, mentre piangevo sommessamente. 
Pov Draco
Appena uscito da quella porta mi fermai immediatamente e tornai a guardare la porta che avevo chiuso dietro di me. Da una parte speravo che lei la aprisse e che mi fermasse mentre dall'altra volevo che non lo facesse. Poi, quando sentì i suoi singhiozzi provenire da dietro quella porta mi sentì anche peggio. Ero stato duro con lei e aveba ragione, cazzo se aveva ragione. Avrei dovuto parlargliene ma ovviamente, da grande egoista che sono, non l'ho fatto, utilizzando la scusa che dovevo proteggerla e che non erano affari suoi. Entrambe delle cazzate. Erano eccome affari suoi! Per la prima, invece, era vera per metà. Certo, dovevo proteggerla ma non gliel'ho detto principalmente perché non ce la facevo. Hermione, aveva avuto ragione su tutto quello che mi aveva detto ma io, invece di chiederle scusa, le ho urlato addosso. Ed adesso l'unica ragazza che ho mai amato con tutto me stesso era lì, che piangeva a causa mia. Mi appoggiai con la schiena alla porta e aspettai che i singhiozzi cessassero prima di alzarmi ed allontanarmi. Sarei dovuto entrare ma era anche vero che lei non mi aveva richiamato dentro quindi forse voleva stare sola. Percorsi lentamente la Sala Comune e uscì per immergermi nel buio totale dei sotterranei a quell'ora. 
Pensai a quello che avevo letto sul giornale quella mattina e mi venne la pelle d'oca solo a ricordarmelo. Mio zio era scappato da Azkaban. Era una cosa incredibile, nessuno era mai riuscito a farlo, NESSUNO. Ero sicuro, anche, che centrasse mia zia. Lei era pazza ma, contrariamente a quello che mi avevano detto i miei genitori, era anche molto furba e spietata, due qualità, purtroppo, molto comuni nella famiglia Malfoy e anche in quella Lestrange, anche se lei tecnicamente era una Black di sangue. 
Assorto nei miei pensieri non mi accorsi di un'ombra dietro di me che mi seguiva. Appena me ne accorsi presi lentamente la bacchetta, senza farmi vedere, e mi voltai all'improvviso puntandola alla gola della persona che mi era dietro. 
- Blaise! Mi hai spaventato! - dissi togliendo la bacchetta e rimettendola in tasca. 
- Scusa, amico. - disse lui con un sorrisetto di scuse. 
- Ehi, tutto bene? - chiesi corrugando la fronte. Avevo avvertito qualcosa di strano in lui, sembrava un po' più... freddo. 
- Sì, certo. Tu più tosto. Che ci fai in giro per i corridoi di notte? - chiese con un'altro sorriso. Stavolta era normale. 
- Storia molto lunga. - risposi con un sospiro. - E tu? - 
- Sono... rimasto a studiare in biblioteca fino a tardi. - rispose ma sbrava un po' incerto, come se si stesse inventando quella scusa sul momento. 
- Blaise... so di te e Ginny. Se eri con lei puoi dirmelo. - dissi divertito. 
- Oh! Già... sì... ero con lei. - disse grattandosi la testa. - Comunque devo farti una domanda. - disse poi tornando incredibilmente serio.
- Certo. - dissi tornando all'erta. In realtà non aveva niente di  strano ma era io mio migliore amico e aveva qualcosa di diverso dal solito anche se non riuscivo a capire che cosa...
**
Mi svegliai la mattina dopo nella Stanza delle Necessità. Non ero tornato a dormire nella mia stanza con Hermione così ero andato lì. Erano appena le sei del mattino quando uscì della stanza ma non volevo che qualcuno mi vedesse quindi, già in divisa e con la borsa dei libri in mano, mi diressi verso il giardino. Della sera precedente mi ricordavo poco, ma quel poco mi bastava e mi avanzava. Mi ricordavo fin troppo bene la mia discussione con la mia ragazza e morivo dalla voglia di andare da lei, abbracciarla e chiederle scusa ma ovviamente il mio orgoglio maschile e la paura che lei mi possa rifiutare era troppo grande. Per il resto mi ricordavo del piccolo dialogo con Blaise ma non avevo idea di quello che poi mi avesse chiesto. Buio totale. Come se mi avessero obliviato ma questo era impossibile!
Raggiunsi il giardino è fui subito investito da un vento gelido che mi fece lievemente rabbrividire. Camminai per un bel po' per il grande giardino, sulle spondo del lago nero, immerso nei miei pensieri. 
Pov Bellatrix ( dato che quelli che hanno risposto hanno indovinato. ) 
Appena sentì il rumore di una smaterializzazione proveniente dall'ingresso mi alzai velocemente e lo raggiunsi. Appena vidi il volto di mio marito gli corsi incontro e lo abbracciai. 
- Fatto? - chiesi staccandomi di poco. 
- Dubiti di me? - fece lui con un sorrisetto. Scossi lievemente la testa e lo baciai appassionatamente. Nonostante gli anni ad Azkaban era ancora bellissimo, ancora mio marito. 
- Ora che siamo insieme, tutto andrà bene. - sussurrai sulle sue labbra prima che lui scendesse sul mio collo. Sarebbe andato tutto bene. Mancava solo un piccolo dettaglio che avremmo risolto al più presto...
Capitolo corto, lo riconosco, ma non è male! Comunque cosa ne pensate? Credo che ripeterò spesso questa frase ma vi prego non odiatemi. Che ne dite del litigio tra i nostri due protagonisti? Abbastanza realistico? Spero di aver reso abbastanza credibile il dialogo e di aver reso bene l'idea dei pensieri di Hermione e di Draco. Spero anche di non aver fatto troppi errori di battitura. 
Come sempre vi invito a recensire e per essere giusta vi do un minuscolo spoiler del prossimo capitolo che secondo me sarà uno dei più belli, spero. 
****
Un silenzio devastante aleggiava nell'aria. Troppo totale, quasi surreale. Un attimo dopo un urlo squarciò quel silenzio, seguito dal mio nome, sempre urlato. Riconobbi immediatamente quella voce. 
- Hermione! - urlò ancora quella voce. 
- Draco! - urlai prima di correre verso il luogo da dove veniva l'urlo. 
****
Ciao!😘

Image and video hosting by TinyPic 


LACRIME AMARE


Pov Hermione


La mattinata era trascorsa tranquilla, apparte che la McGranitt sembrava più irrequieta e agitata del solito, il resto era come sempre. Anche Draco, però, era strano. Come la professoressa era molto agitato ma quando gli avevo chiesto che cosa avesse lui aveva risposto con un cenno del capo come a dire: " Non ho nulla, sto bene. " 
Speravo che fosse così ma dentro di me me lo sentivo che non stava bene e che c'era qualcosa che non andava. Speravo solo che si confidasse con me. La cosa strana avvenne a cena. 
Stavo cenando al tavolo con la mia migliore amica Ginny quando il preside si alzò dal suo posto per fare un'annuncio. 
- Mi dispiace interrompervi ma la signorina Granger e il signorino Malfoy devono venire immediatamente nel mio ufficio. - disse per poi dirigersi fuori dalla Sala. Io e Draco ci scambiamo un'occhiata confusa e ci alzammo per seguirlo, mentre la Sala si riempiva di brusii curiosi. 
Durante il tragitto non ci scambiamo nemmeno un'occhiata. Avevo troppa paura di leggere qualcosa che non mi sarebbe piaciuto negli occhi di Draco, sapevo solo, perché lo sentivo, che era teso, anzi molto teso. Raggiungemmo i due gargoil che proteggevano l'entrata. Silente sussurrò la parola d'ordine che sembrava una cosa tipo: "dolcetti alla nocciola ", e i due gargoil si spostarono. Salimmo la piccola rampa di scale ed entrammo nel suo ufficio. 
- Sedetevi pure. - disse indicando le due poltroncine poste davanti alla sua scrivania. L'ufficio del preside era qualcosa di incredibile, apparte per alcune riunioni di Prefetti con cui dovevamo parlare anche con lui non c'ero mai stata e quelle poche volte non avevo mai potuto osservarlo bene. C'erano i più svariati oggetti magici che si potesse desiderare. Sulle pareti erano appesi tantissimi quadri dei vecchi presidi di Hogwarts, su un mobile era appoggiato il Cappello Parlante e su una specie di bastone c'era la sua Fenice. Dopo un momento di smarrimento vi sedemmo entrambi e il vecchio preside guardò prima me e poi Draco. 
- Sono sicuro che tu sappia perché sei qui. - disse rivolto a lui. 
- Sì, ma non capisco perché ci sia anche lei. - disse indicando mi con un cenno della testa. 
- Perché, ragazzo mio, lei ha tutto il diritto di sapere. -  rispose l'uomo con un sospiro. 
- Non la riguarda. - disse replicò lui stringendo i pugni. 
- Che cosa? - chiesi per la prima volta da quando ero lì. Solo Silente si voltò verso di me, mentre Draco continuò a guardare la superficie di legno della scrivania. 
- Che cosa le ha detto il signorino Malfoy a proposito di sua zia? - mi chiese l'uomo. 
- Solo che da piccolo i suoi genitori a un certo punto gli hanno proibito di vederla, ma che c'entra? - chiesi confusa più che mai. 
- Vede, signorina Granger, questo non è tutto e c'entra moltissimo. Di norma questo compito spetterebbe a Draco ma so che lui non lo farà, il perché dovrà dirtelo lui. Questa è una storia molto lunga quindi si metta comoda. - disse versandosi del tè e portandolo alle labbra seminascoste dalla barba.  Appena posò la tazzina cominciò a parlare. - Bellatrix è sempre stata una ragazza molto strana, fin dai tempi di Hogwarts. Era brillante, certo, ma aveva una strana luce negli occhi e non una volta Gazza l'ha beccata a frugare nel reparto proibito mentre leggeva come perfezionare le maledizioni senza perdono. Negli ultimi anni, poi, avevo ricevuto molte lamentele da parte dei genitori degli alunni che mi intimavano di allontanarla dalla scuola perché suo figlio era stato cruciato da lei ma non c'erano prove a sostenere questa teoria quindi non potei farlo. Alla fine, e mi dispiace dirlo, liberare la mia scuola dalla sua presenza fu una benedizione. È brutto da dire ma quella ragazza aveva creato troppi problemi. Uscita, però, non migliorò. Spesso leggevo sui giornali che lei era sotto processo per aver usato una maledizione senza perdono ma alla fine l'aveva sempre fatta franca per mancanza di prove, non so come faceva. Bellatrix si sposò con un suo compagno di casata, Rodolphus Lestrange. Anche lui era un alunno brillante ma, come Bellatrix, era molto particolare. Se avessi saputo... - 
- Non avrebbe potuto fare niente. - intervenne Draco. 
- Forse. - disse rivolto al ragazzo per poi passare dinuovo a me. - Lei non era così. Bellatrix è diventata così a causa delle maledizioni. Lei sa, Signorina Granger, che nel programma del quarto anno sono presenti anche le maledizioni ma solo teoria, giusto? - 
- Sì. - risposi con voce lievemente tremolante. 
- Bene, lei però se n'era come appassionata e, come ti ho già detto, li studiava da sola nel reparto proibito.  Ma quelle maledizioni l'hanno fatta diventare pazza. - 
- Come pazza? - chiesi. 
- Pazza. E insieme a lei anche suo marito lo era, più o meno. Dodici anni fa Rodolphus è stato rinchiuso ad Azkaban, accusato di omicidio e condannato. Di lei si è perso ogni traccia. - disse l'uomo. - Fino a oggi, almeno. - 
- Come? Cos'è successo? - feci agitata. 
- Ecco... - stava per rispondere Silente ma il mio ragazzo lo fermò. 
- No! La prego. - disse alzandosi in piedi. 
- Voglio sapere. - dissi rivolta al biondo poi passai al preside. - Cosa è successo? - 
- Rodolphus è scappato. - rispose l'uomo. 
- Come?! Non... non è possibile. Nessuno può scappare da Azkaban. - dissi boccheggiando. 
- A quanto pare è possibile e la maggior parte delle persone pensa che sia stata proprio Bellatrix a liberarlo. - disse Silente con voce sconsolata. 
- Ma... come ha fatto? - chiesi confusa e spaventata. 
- Questo non lo so. - rispose lui. 
- Ora basta. - disse Draco con voce dura. Spostai lo sguardo su di lui. 
- Perché non me l'hai detto? - sussurrai con le lacrime agl'occhi. Draco spostó finalmente lo sguado su di me e i nostri occhi si incatenarono.
- Potete andare. - disse l'uomo ma né lui né io lo stavamo guardando. Mi alzai e uscì dall'ufficio, seguita da lui. Anche questa volta non lo guardai ma stavolta non per paura ma solo perché ero arrabbiata. Perché non mi aveva detto niente?! 
Si era fatto molto tardi e ormai i corridoi erano deserti. Camminai velocemente verso la nostra stanza, preceduta da Draco. Il mio ragazzo afferrò la maniglia e la aprì violentemente, lo seguì dentro e chiusi la porta dietro di me. Una volta dentro lui andò verso la finestra e poggiò i palmi sul davanzale mentre io rimasi vicino alla porta, lo sguardo fisso sul pavimento, mentre un solo misero pensiero passava nella mia testa. 
- Perché non me l'hai detto? - sussurrai portando lo sguardo sulle sue spalle incurvate. 
- L'ho già detto al preside. - rispose con voce dura e fredda. Era da mesi che non la sentivo rivolta a me e mi fece uno strano effetto. 
- Non è vero e lo sai anche tu. - dissi scuotendo lievemente la testa. 
- Ah davvero? - fece sarcastico. 
- Vedo che è così ma non capisco il perché. - dissi avvicinandomi di un passo. 
- Credimi ti stavo facendo un favore non dicendotelo. - disse lui continuando a non guardarmi. 
- Ma perché? - 
- Perché volevo proteggerti, dannazione! - urlò voltandosi verso di me. 


Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic


- Riempiendomi di bugie? - 
- Io non ti ho mai mentito, chiaro?! - 
- Ah no?! Ho appena scoperto che tua zia è diventata pazza a causa delle maledizioni che lanciava senza remore e che tuo zio, di cui nemmeno sapevo l'esistenza, è finito ad Azkaban dopo aver ucciso una persona e che neanche ventiquattr'ore fa ne è evaso con, probabilmente, l'aiuto di tua zia. Se ci tenessi a me... - 
- Se ci tenessi a te?! Sul serio?! Io... ho cambiato tutto di me per te, ho cambiato praticamente tutto il mio stile di vita per te, cazzo! - urlò ancora facendo un altro passo verso di me. 
- Lo so! - dissi avvicinandomi ancora. - Ma io ti ho raccontato tutto della mia famiglia. - 
- Sì perché è semplice, per te, parlare della tua famiglia! La tua è la classica famiglia solare, unita e sorridente; da cui la gente va a cena con un sorriso sulle labbra o anche solo per farci due chiacchere e per ricevere un paio di consigli. La mia è tutto l'opposto. La mia famiglia è fredda e quasi anaffeffiva, la gente ne ha paura e viene da noi solo per cene formali di lavoro o per chiedere prestiti. La mia famiglia è orribile, Hermione, esattamente come la storia dei Malfoy. Scusami tanto se volevo solo risparmiati un'altra parte oscura e orribile di tutta la mia maledetta famiglia. - 
- Lo capisco, Draco. Ma era mio diritto sapere. - sussurrai mentre alcune lacrime mi rigavano già le guance. 
- No, non è vero. - rispose secco lui. 
- Sì che lo è! - sbottai alzando le mani al cielo. - Non me l'hai detto solo per egoismo, solo perché ti faceva comodo che non lo sapessi, vero? - chiesi retorica ma sapevo che non era così. Non credevo veramente a tutte quelle cose ma in quel momento ero veramente troppo arrabbiata. 
- Ma cosa stai dicendo?! - urlò più forte di prima. - Non sono più quel tipo di persona da molto tempo, oramai. E te l'ho già detto, non ti ho parlato di tutto questo solo per proteggerti. Silente non aveva alcun diritto di raccontarti tutto quello. - 
- Ma se non l'avesse fatto io non avrei mai saputo la verità! -
- Ed era così che doveva essere! - 
- Così ne sarei rimasta all'oscuro per sempre?! Era questo che volevi?! - feci sconcertata. 
- Sì! - rispose senza neanche provare a mentire. - Volevo questo per proteggerti! Te l'ho già detto un milione di volte. - 
- Ma da cosa?! - chiesi esasperata. 
- Questo non ha importanza. - 
- Sì che ce l'ha! - esclamai io. - Sto cercando di capire ma tu non mi stai aiutando. - 
- Sai una cosa? Pensa quello che ti pare, io la verità te l'ho detta e non sono disposto a dirti altro. - disse con tono di voce normale. Ci guardammo per qualche secondo prima che lui mi superasse e uscisse dalla stanza. Guardai la porta chiudersi da sopra una spalla e dopo un secondo di esitazione la raggiunsi per seguirlo ma appena messa una mano sulla maniglia mi bloccai. Era infuriato e forse era meglio lasciarlo da solo. Ma anche se sentivo di star facendo la cosa giusta, mi sentivo una merda. Mi ero già pentita di tutto quello che gli avevo detto, anzi me n'ero pentitata nel momento stesso in cui quelle parole erano uscite dalla mia bocca. Così, incredibilmente triste, mi appoggiai con la schiena alla porta e mi lasciai scivolare a terra, mentre piangevo sommessamente. 


Pov Draco


Appena uscito da quella porta mi fermai immediatamente e tornai a guardare la porta che avevo chiuso dietro di me. Da una parte speravo che lei la aprisse e che mi fermasse mentre dall'altra volevo che non lo facesse. Poi, quando sentì i suoi singhiozzi provenire da dietro quella porta mi sentì anche peggio. Ero stato duro con lei e aveba ragione, cazzo se aveva ragione. Avrei dovuto parlargliene ma ovviamente, da grande egoista che sono, non l'ho fatto, utilizzando la scusa che dovevo proteggerla e che non erano affari suoi. Entrambe delle cazzate. Erano eccome affari suoi! Per la prima, invece, era vera per metà. Certo, dovevo proteggerla ma non gliel'ho detto principalmente perché non ce la facevo. Hermione, aveva avuto ragione su tutto quello che mi aveva detto ma io, invece di chiederle scusa, le ho urlato addosso. Ed adesso l'unica ragazza che ho mai amato con tutto me stesso era lì, che piangeva a causa mia. Mi appoggiai con la schiena alla porta e aspettai che i singhiozzi cessassero prima di alzarmi ed allontanarmi. Sarei dovuto entrare ma era anche vero che lei non mi aveva richiamato dentro quindi forse voleva stare sola. Percorsi lentamente la Sala Comune e uscì per immergermi nel buio totale dei sotterranei a quell'ora. 
Pensai a quello che avevo letto sul giornale quella mattina e mi venne la pelle d'oca solo a ricordarmelo. Mio zio era scappato da Azkaban. Era una cosa incredibile, nessuno era mai riuscito a farlo, NESSUNO. Ero sicuro, anche, che centrasse mia zia. Lei era pazza ma, contrariamente a quello che mi avevano detto i miei genitori, era anche molto furba e spietata, due qualità, purtroppo, molto comuni nella famiglia Malfoy e anche in quella Lestrange, anche se lei tecnicamente era una Black di sangue. 
Assorto nei miei pensieri non mi accorsi di un'ombra dietro di me che mi seguiva. Appena me ne accorsi presi lentamente la bacchetta, senza farmi vedere, e mi voltai all'improvviso puntandola alla gola della persona che mi era dietro. 
- Blaise! Mi hai spaventato! - dissi togliendo la bacchetta e rimettendola in tasca. 
- Scusa, amico. - disse lui con un sorrisetto di scuse. 
- Ehi, tutto bene? - chiesi corrugando la fronte. Avevo avvertito qualcosa di strano in lui, sembrava un po' più... freddo. 
- Sì, certo. Tu più tosto. Che ci fai in giro per i corridoi di notte? - chiese con un'altro sorriso. Stavolta era normale. 
- Storia molto lunga. - risposi con un sospiro. - E tu? - 
- Sono... rimasto a studiare in biblioteca fino a tardi. - rispose ma sbrava un po' incerto, come se si stesse inventando quella scusa sul momento. 
- Blaise... so di te e Ginny. Se eri con lei puoi dirmelo. - dissi divertito. 
- Oh! Già... sì... ero con lei. - disse grattandosi la testa. - Comunque devo farti una domanda. - disse poi tornando incredibilmente serio.
- Certo. - dissi tornando all'erta. In realtà non aveva niente di  strano ma era io mio migliore amico e aveva qualcosa di diverso dal solito anche se non riuscivo a capire che cosa...


**


Mi svegliai la mattina dopo nella Stanza delle Necessità. Non ero tornato a dormire nella mia stanza con Hermione così ero andato lì. Erano appena le sei del mattino quando uscì della stanza ma non volevo che qualcuno mi vedesse quindi, già in divisa e con la borsa dei libri in mano, mi diressi verso il giardino. Della sera precedente mi ricordavo poco, ma quel poco mi bastava e mi avanzava. Mi ricordavo fin troppo bene la mia discussione con la mia ragazza e morivo dalla voglia di andare da lei, abbracciarla e chiederle scusa ma ovviamente il mio orgoglio maschile e la paura che lei mi possa rifiutare era troppo grande. Per il resto mi ricordavo del piccolo dialogo con Blaise ma non avevo idea di quello che poi mi avesse chiesto. Buio totale. Come se mi avessero obliviato ma questo era impossibile!
Raggiunsi il giardino è fui subito investito da un vento gelido che mi fece lievemente rabbrividire. Camminai per un bel po' per il grande giardino, sulle spondo del lago nero, immerso nei miei pensieri. 


Pov Bellatrix ( dato che quelli che hanno risposto hanno indovinato. ) 


Appena sentì il rumore di una smaterializzazione proveniente dall'ingresso mi alzai velocemente e lo raggiunsi. Appena vidi il volto di mio marito gli corsi incontro e lo abbracciai. 
- Fatto? - chiesi staccandomi di poco. 
- Dubiti di me? - fece lui con un sorrisetto. Scossi lievemente la testa e lo baciai appassionatamente. Nonostante gli anni ad Azkaban era ancora bellissimo, ancora mio marito. 
- Ora che siamo insieme, tutto andrà bene. - sussurrai sulle sue labbra prima che lui scendesse sul mio collo. Sarebbe andato tutto bene. Mancava solo un piccolo dettaglio che avremmo risolto al più presto...




Capitolo corto, lo riconosco, ma non è male! Comunque cosa ne pensate? Credo che ripeterò spesso questa frase ma vi prego non odiatemi. Che ne dite del litigio tra i nostri due protagonisti? Abbastanza realistico? Spero di aver reso abbastanza credibile il dialogo e di aver reso bene l'idea dei pensieri di Hermione e di Draco. Spero anche di non aver fatto troppi errori di battitura. 
Come sempre vi invito a recensire e per essere giusta vi do un minuscolo spoiler del prossimo capitolo che secondo me sarà uno dei più belli, spero. 


****
Un silenzio devastante aleggiava nell'aria. Troppo totale, quasi surreale. Un attimo dopo un urlo squarciò quel silenzio, seguito dal mio nome, sempre urlato. Riconobbi immediatamente quella voce. 
- Hermione! - urlò ancora quella voce. 
- Draco! - urlai prima di correre verso il luogo da dove veniva l'urlo. 


****


Ciao!😘

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: xxlili_luna