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Autore: xxlili_luna    27/05/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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COME GHIACCIO E FUOCO
Pov Hermione
Da quella sera non rividi Draco per tutto il giorno, cercavo ogni scusa per evitarlo. Volevo far pace con lui ma, incredibile ma vero, mi mancava il coraggio. Così ero corsa da una lezione all'altra, senza degnare nessuno di uno sguardo per non rischiare di vedere i suoi occhi grigi, e, dato che il destino non era dalla mia parte, metà delle mie lezioni di quella mattina erano insieme a Serpeverde. Per non rischiare mi ero sempre seduta nelle prima file e con accanto qualcuno, così da non rischiare che ci si mettesse lui. Tutti avevano notato questo cambio repentino del nostro rapporto, se prima eravamo sempre appiccicati e non mancavano le volte in cui qualche alunno o professore ci beccasse a baciarci in un corridoio deserto, adesso sembravamo essere tornati quelli di prima, quelli che non si calcolavano se non per insultarsi. Era un comportamento stupido, lo so, e molto codardo, possibile che stare con le Serpi mi abbia fatto perdere il coraggio da Grifondoro che mi aveva caratterizzato dal primo anno? 
Ovviamente per i corridoi si erano già sparsi i pettegolezzi e molte ragazze avevano ripreso a sfilare davanti a Draco senza il minimo pudore. Sì perché, anche se lo evitavo, in quella giornata l'avevo visto qualche volta nei corridoi che parlava con Blaise. Era distrutto quanto me, lo leggevo nei suoi occhi. E, come una vera maniaca, dopo averlo visto mi fermavo sempre un po' ad osservarlo, solo quando ero sicura che lui non mi vedesse. Una rabbia tremenda mi attanagliava lo stomaco quando vedevo una ragazza avvicinarsi a lui per parlargli, solo quando era rigorosamente da solo, ma un piccolo sorriso mi spuntava tutte le volte che lui la cacciava in malo modo ripetendogli che sì, stava ancora con me. Stavamo ancora insieme? Ma certo che stavano insieme, un litigio non può mettere fine a tutti quello che avevamo provato in quei mesi! 
Ma nonostante questa certezza non era ancora riuscita ad andare da lui ed adesso ero in camera di Ginny, insieme a lei e a Luna, per studiare e per parlare un po'. 
- Allora come va con Blaise? - chiese all'improvviso Luna rompendo il silenzio che si era creato. Io alzai lo sguardo dal libro di storia della magia per puntarlo sulla rossa che aveva un'enorme sorriso sulle labbra, un espressione ebete sul volto dal momento che era stato nominato Blaise. Anche io facevo come lei quando nominano Draco? 
- Va tutto benissimo! Lui è così dolce, premuroso, sensibile... e fa l'amore come un Dio! - disse guardando il vuoto con aria sognante. La solita Ginny, pensai mentre tornavo a guardare il libro. 
- E a te, Herm? - chiese di nuovo Luna. Alzai lo sguardo un po' impaurita, ecco che arrivava la domanda che sperava non arrivasse per quella sera. 
- A me cosa? - divagai sperando che si riferisse a qualsiasi altra cosa che non a me e a Draco. 
- Tra te e Draco, come va? - chiese con aria dolce e premurosa la mia amica. Passai lo sguardo anche su Ginny e la vidi fissarmi apprensiva e curiosa. Sicuramente avevano sentito anche loro i pettegolezzi che i vari studenti avevano sparso in giro. 
- Oh! Ehm... va tutto bene. - mentì scuotendo la testa e tornando per l'ennesima volta a guardare il libro. 
- Herm... - disse con voce di rimprovero la rossa. Non c'erano mai stati segreti tra di loro, nemmeno uno. Erano come sorelle, erano praticamente crescite insieme loro tre, ogni volta, da piccola, che mi annoiavo a casa da sola perché i miei genitori erano a lavoro e la mia unica compagnia erano in nostri elfi domestici, loro due c'erano sempre per venire e passare un pomeriggio a chiacchierare e a giocare. 
- Veramente, va tutto bene. - dissi di nuovo sicura cercando di mascherare tutto il dolore, perché ero sicura che mi si leggesse negli occhi, con la sicurezza. 
- Okay, se lo dici tu. - fece Luna scuotendo lievemente la testa. Sospirai silenziosamente e portai di nuovo lo sguardo sul mio libro. Sapevo che non mi avevano creduto, non mi sarei creduta nemmeno io, ma almeno non mi avevano fatto altre domande. Sapevo che avrei dovuto parlargliene ma non ce la facevo. Quello era stato il nostro primo vero litigio, apparte quello per quella storia della Pozione. Ma ero sicura anche che prima o poi mi avrebbero richiesto qualcosa ma speravo solo che quel momento fosse preceduto dalla nostra riconciliazione. Lo volevo davvero, avevo esagerato con lui e lui aveva esagerato con me, avevamo sbagliato entrambi ed ora volevo solo chiarirmi con il mio ragazzo. Stufa ormai di questa situazione ridicola e ritrovato il mio coraggio Grifondoro scesi dal letto e buttai la roba nella mia borsa a casaccio.
- Dove vai? - chiese Ginny aggrottando le sopracciglia. 
- Dovo fare una cosa, ci vediamo domani. - dissi frettolosamente prima di uscire dalla camera, sotto lo sguardo confuso di entrambe le mie amiche. Corsi giù per le scale del dormitorio femminile e poi per la Sala Comune. Sulla porta incontrai anche Ronald ma non ci prestai molta attenzione, gli lanciai solo uno sguardo prima di uscire a mia volta. Corsi per i corridoi che erano insolitamente deserti. Strano per essere solo le nove di sera, infondo il coprifuoco sarebbe cominciato tra più o meno mezz'ora, ma non ci feci molto caso e continuai a correre. Mi fermai solo un attimo per riprendere fiato e nel mentre capí anche la seconda cosa strana. Il silenzio. C'era un silenzio inusuale per Hogwarts. Di notte era normale che ci fosse silenzio ma era sempre accompagnato da... qualcosa. Magari le chiacchere dei quadri, o magari i passi di Gazza che passava tutta la notte in giro per controllare che nessuno studente fosse in giro. Ma in quel momento non c'era neanche questo. Era un silenzio talmente totale che potevo sentire i battiti del mio cuore e l'eco dei miei passi. All'erta estrassi la bacchetta e presi a camminare lentamente. A ogni corridoio mi guardavo intorno prima di imboccarlo. Intanto nemmeno l'ombra di uno studente passava di lì. Era tutto fermo, immobile, tranne me. Era come se qualcuno avesse schiacciato il tasto pausa e la scena si fosse immobilizzata. Tutto era immobile, anche l'aria lo sembrava, troppo spaventata per muoversi. Era un silenzio totale. Poi, dal nulla, un urlo. Un urlo che lacerò sia l'aria che il silenzio. Poi il mio nome, sempre urlato. 
- Ahhhh!!!! Hermione!! - urlava qualcuno è capí immediatamente chi era. 
- Draco! - urlai a mia volta prima di mettermi a correre, ringraziando il cielo di non aver messo il mantello. Individuai in poco tempo da dove provenivano le urla, che non sembravano volersi fermare, e le seguì. Salì una lunga rampa di scale e raggiunsi la torre di astronomia. E la voce terrorizzata di Draco cesso in quel preciso momento.   Con gli occhi pieni di lacrime lasciai cadere la borsa a terra ed entrai completamente nello spazio. 
- Draco? - sussurrai mentre giravo lentamente intorno alla scultura sospesa in mezzo allo spazio. Il cuore batteva a mille e non solo per la corsa. C'era qualcosa che non andava, volevo andarmene ma quelle urla erano ancora troppo impresse nella mia mente. Allo stesso tempo, però, sicuramente Draco non era lì, eppure ero sicura che le urla provenissero da lì. - Draco, dove sei? - sussurrai mentre una lacrima scorreva giù per la guancia. 
Poi, una risata. Una risata femminile e molto acuta. Mi voltai di scatto e invontrai gli occhi di una donna che entrava lentamente nella torre. - Chi sei? - chiesi confusa. 
- Come? Il mio nipotino non ti ha parlato di me? - chiese lei con voce lievemente sibilante. Ci misi un attimo a capire chi era quella donna. 
- Bellatrix Lestrange... - sussurrai. Aveva i capelli ricci neri con qualche ricciolo sul grigio, gli occhi erano neri come la pece e indossava un vestito anch'esso nero e attillato che arrivava fino a terra, la bacchetta in mano. 
- Allora ti ha parlato di me. Ne sono felice. - disse con un sorrisetto. 
- Dov'è Draco? - chiesi in un sussurro. 
- Sai, io e lui siamo sempre stati molto legati, finché la mia cara sorellina e quell'idiota di suo marito* non mi hanno proibito di vederlo! - disse ingnorando totalmente la mia domanda e guardando il vuoto. 
- Ci sarà un motivo, no? - feci sarcastica, ignorando il pericolo di rivolgermi così a una pazza come lei. 
- No! Non c'era alcun motivo per allontanarmi da mio nipote! - disse alzando un po' la voce e fissando lo sguardo nel mio. - Ma non importa, non importa. - sibilò velocemente ritrovando la calma. 
- Dov'è Draco? - chiesi di nuovo con voce dura. 
- Ironico, stavo per farti la stessa domanda. - fece lei senza perdere il suo sorrisetto. 
- Ho sentito delle urla.... - iniziai io ma lei mi interruppe subito. 
- È stato così facile attirarti qui, utilizzando il tuo amore per lui contro di te. - disse scoppiando a ridere di nuovo. 
- Lui non è qui. - conclusi cercando di apparire calma e sicura ma la mia voce mi tradì, tremando lievemente. 
- No, non c'è. Allora, torniamo alla domanda di prima. Dov'è mio nipote. - disse lei scandendo bene le parole, anche se avevo il sospetto che fosse più una domanda retorica, come se non si aspettasse veramente una risposta, come se lei lo sapesse già ma me lo chiedeva solo per prendermi in giro o per capire se lo sapessi anch'io. 
- Anche se lo sapessi credi veramente che te lo direi? - feci sarcastica ma capí immediatamente il mio errore. Infatti in un secondo tirò fuori la bacchetta e la puntò verso di me. Io feci lo stesso e la puntai verso di lei. 
- Expelliarmus. - pronunciò disarmandomi, prima ancora che me ne rendessi conto. - Oh! Non ci siamo proprio, cara. - disse facendo un passo verso di me, poi un'altro e un'altro ancora. - Te lo chiederò un ultima volta. - disse arrivando a un centimetro da me. - Dov'è Draco? - 
- Non lo so. - risposi in un sussurro. Adesso ero veramente spaventata. 
- Risposta sbagliata. - disse prima di darmi un calcio e farmi finire a terra. I capelli non mi permisero di vedere le sue azioni ma riuscì a sentire molto chiaramente quello che disse. - Crucio! - pronunciò e immediatamente il mio corpo fu percorcorso da un dolore indicibile. Era come se milioni e milioni di coltelli mi trapassassero da tutte le parti del corpo, senza fermarsi, senza che il dolore diminuisse, massimo aumentava. Mi contorcevo e urlavo, urlavo forte. Era impossibile che nessuno sentisse e dentro di me covavo quella piccola speranza che Draco venisse a salvarmi. Poi all'improvviso il dolore cessò e sentì i passi di Bellatrix avvicinarsi a me. Mi prese il mento tra due dita e lo alzò per vedermi. Era di nuovo a pochi centimetri da me. 
- Allora? Dov'è Draco? - chiese in un sibilò. 
- Non lo so. - sussurrai con voce affannosa. 
- Uhm... non lo sai che non si dicono le bugie?** - fece lei prima di lasciarmi, rimettersi in piedi e puntarmi di nuovo la bacchetta addosso. 
- Crucio! - urlò e di nuovo fui percorsa dallo stesso dolore, solo più intensificato. Non avevo mai provato un cruciatus ed ora capivo perché era la maledizione peggiore, anche peggiore dell'anatema che uccide. E, tra un urlo e l'altro, sussurravo il nome di Draco, come se soltanto nominandolo potesse apparire lì. 
- Basta... ti prego. - dissi con respiro affannoso appena smise per prendere una piccola pausa. Ero distesa ai suoi piedi, su un fianco e le mani le tenevo davanti a me per tenermi un po' sollevata. 
Fece una breve risata e puntò di nuovo la bacchetta verso di me. - Crucio! - urlò e per la terza volta lo stesso dolore mi percorse. La gola bruciava per il troppo urlare ma se non lo facevo sembrava quasi che il dolore fosse il dobbiamo di quello che era. 
- No! - sentì urlare ma non era né la mia voce né quella di Bellatrix. La maledizione cessò e io mi lasciai cadere a terra ma prima che potessi toccare il suolo delle braccia mi tennero sollevata. Quelle stesse braccia che mi avevano cullata tantissime volte durante la notte, le stesse braccia che mi avevano stretto quando avevo chiuso i battenti con entrambi i miei migliori amici. - No, no, no... - continuava a sussurrare tenendomi stretta a lui. 
- Draco... - sussurrai sul suo petto. 
- Oh! - fece Bellatrix con un risolino. - Il principe è venuto a salvare la sua principessa? - 
- Hermione... - sussurrò lui ignorando le parole velenose di sua zia. Mi staccai lievemente da lui, tenendo la sua camicia ben stretta tra le dita, e incontrai i suoi occhi. 
- Draco... - sussurrai a mia volta mentre ricominciavo a piangere.
- Sono qui, amore, sono qui. - sussurrò stringendomi di nuovo contro il suo letto e lasciandomi alcuni baci sui capelli. - Che cosa hai fatto? - chiese e riuscì a sentire la sua testa voltarsi verso la donna. 
- Secondo te? Volevo attirarti qui. - fece con tono ovvio. 
- Perché? Cosa vuoi da noi! - urlò Draco. 
- Da voi? Niente. - disse lei e io staccai la testa dal suo petto per vedere la sua espressione. Stava sorridendo. 
- E allora.... - fece per dire il mio ragazzo ma sua zia lo precedette. 
- Io voglio te. - aggiunse. - Voglio che tu venga con me, voglio che tu torna a casa. - continuò avvicinandosi di un passo. 
- Non ti avvicinare. - la avvertì con voce dura stringendomi maggiormente a sé. - E comunque hai fatto una fatica inutile. Io non verrò mai con te! -
- Uhm... non credo. - disse con un sorrisetto. - Ti propongo un patto. - 
- Un patto? - disse lui sarcastico. 
- Sì. - rispose Bellatrix e si fermò un attimo. - Un patto. - 
- Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. - disse Draco per poi voltarsi verso di me. Piantò gli occhi nei miei e io mi persi come sempre nel mare di argento che erano i suoi. 
- Vieni con me - disse sua zia dietro di lui. - e io la lascerò in vita. Rifiutati e la ucciderò senza pensarci due volte davanti ai tuoi occhi. - concluse senza perdere il suo sorrisetto. 
Vidi Draco esitare a quelle parole. Abbassò gli occhi e li puntò sul pavimento sotto di noi. 
- E lei starà bene? - chiese rivolto a lei. 
- Sì. - rispose la donna. 
- Bene. - disse e rimase in silenzio per un po' mentre un dubbio orribile mi passava per la testa e insieme a quella una prospettiva altrettanto raccapricciante. - Verrò con te. - affermò dopo alcuni minuti. Io sgranai gli occhi e lo guardai incredula. 
- Cosa? No! No! Non... non puoi... non puoi lasciarmi. - sussurrai velocemente. 
- Herm devo farlo. Tu sarai al sicuro e questa è l'unica cosa che mi importa. - disse lui scuotendo lievemente la testa. 
- Non mi importa! - replicai con le sopracciglia aggrottate. 
- Amore ti prego. Cerca di capire, è l'unico modo. Se non vado lei ti ucciderà e poi mi porterà via! In qualsiasi caso lei avrà quello che vuole e preferisco saperti viva ma lontana che morta. - disse lui accarezzandomi lentamente la guancia. 
- Draco... - sussurrai appoggiando la mia fronte alla sua. 
- Mi dispiace. - sussurrò lui con voce dolce. - Mi dispiace, non dovevo nasconderti niente. - aggiunse scuotendo la testa ma senza staccare la fronte dalla mia. 
- Forza! - esclamò Bellatrix dietro di noi. La ignorammo entrambi. 
- Voglio che tu tenga questo. - sussurrò staccandosi un po' da me. Lo vidi sfilarsi l'anello dei Malfoy e me mise al dito. - Appena lo rivedrò significherà che vi sarai anche tu. - 
- Non lasciarmi, ti prego. - dissi mentre un'altra lacrima lasciava il mio occhio. 
- Devo farlo. Ma ti assicuro che ci rivedremo, amore mio. - sussurrò prima di avvicinarsi e baciarmi. Non fu uno dei nostri soliti baci dolci e pieni di passione bensì fu un bacio pieno di tristezza e di disperazione. Ci baciammo per diversi minuti e appena staccati lui mi diede un leggero bacio sulla fronte e si alzò in piedi. Senza smettere di guardarmi andò da sua zia che lo agguantò per un braccio con un sorrisetto. Continuammo a guardarci fino alla fine. "Ti amo" mimò con le labbra. "Ti amo" mimai a mia volta. Un secondo dopo Bellatrix si smaterializzò, portando con sé anche Draco. Immediatamente scoppiai a piangere e continuai a urlare con la poca voce che avevo il suo nome. Era troppo doloroso anche solo per essere reale, molto più doloroso di un cruciatus. Poi sentì dei passi, dei passi provenire dalle scale e poi vidi Blaise e Ginny apparire sulla torre e correre verso di me. Non riuscì a sentire quello che si dicevano, sentivo solo che stavano parlando ma non distinsi le parole. Dopo qualche minuto arrivarono anche Silente e la Professoressa McGranitt. Non capivo cosa stava succedendo, se si fossero aggiunte altre persone, se qualcuno mi aveva domandato qualcosa. Continuavo a piangere, lo sguardo rivolto verso il pavimento. 
- Cosa è successo, Hermione? - riuscì finalmente a distinguere la voce di Silente. Alzai lo sguardo e invontrai i suoi occhi azzurri preoccupati. 
- L'ha preso. Bellatrix ha preso Draco. - risposi scoppiando di nuovo a singhiozzare. Per il resto non sentì più nient'altro. Le voci mi arrivavano ovattate come se parlassero da dietro un vetro particolarmente spesso. Mi sentì sollevare da delle braccia forti, ma non erano le stesse braccia che mo avevano tenuta stretta fino a pochi minuti fa, o ore fa. Mi sentì trasportare via da quella torre. Non sapevo dove mi stessero portando ma non mi importava, l'unica cosa che sapevo era che Draco non c'era, che sia zia l'aveva portato via da qualche parte e che lui aveva accettato solo per colpa mia, per salvarmi. Poi il buio. 
Un po' corto, lo ammetto, ma spero solo che vi abbia fatto commuovere, almeno un pochino! Non so, il dialogo tra i nostri due protagonisti non mi convince del tutto, voi cosa ne pensate? 
Lo so, mi odiate per quello che ho fatto ma il perché del mio gesto e in particolare di quello di Bellatrix non ve lo spiegherò adesso ma lo saprete tra poco. Grazie e al prossimo capitolo! In bacio! 😘

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COME GHIACCIO E FUOCO


Pov Hermione


Da quella sera non rividi Draco per tutto il giorno, cercavo ogni scusa per evitarlo. Volevo far pace con lui ma, incredibile ma vero, mi mancava il coraggio. Così ero corsa da una lezione all'altra, senza degnare nessuno di uno sguardo per non rischiare di vedere i suoi occhi grigi, e, dato che il destino non era dalla mia parte, metà delle mie lezioni di quella mattina erano insieme a Serpeverde. Per non rischiare mi ero sempre seduta nelle prima file e con accanto qualcuno, così da non rischiare che ci si mettesse lui. Tutti avevano notato questo cambio repentino del nostro rapporto, se prima eravamo sempre appiccicati e non mancavano le volte in cui qualche alunno o professore ci beccasse a baciarci in un corridoio deserto, adesso sembravamo essere tornati quelli di prima, quelli che non si calcolavano se non per insultarsi. Era un comportamento stupido, lo so, e molto codardo, possibile che stare con le Serpi mi abbia fatto perdere il coraggio da Grifondoro che mi aveva caratterizzato dal primo anno? 
Ovviamente per i corridoi si erano già sparsi i pettegolezzi e molte ragazze avevano ripreso a sfilare davanti a Draco senza il minimo pudore. Sì perché, anche se lo evitavo, in quella giornata l'avevo visto qualche volta nei corridoi che parlava con Blaise. Era distrutto quanto me, lo leggevo nei suoi occhi. E, come una vera maniaca, dopo averlo visto mi fermavo sempre un po' ad osservarlo, solo quando ero sicura che lui non mi vedesse. Una rabbia tremenda mi attanagliava lo stomaco quando vedevo una ragazza avvicinarsi a lui per parlargli, solo quando era rigorosamente da solo, ma un piccolo sorriso mi spuntava tutte le volte che lui la cacciava in malo modo ripetendogli che sì, stava ancora con me. Stavamo ancora insieme? Ma certo che stavano insieme, un litigio non può mettere fine a tutti quello che avevamo provato in quei mesi! 
Ma nonostante questa certezza non era ancora riuscita ad andare da lui ed adesso ero in camera di Ginny, insieme a lei e a Luna, per studiare e per parlare un po'. 
- Allora come va con Blaise? - chiese all'improvviso Luna rompendo il silenzio che si era creato. Io alzai lo sguardo dal libro di storia della magia per puntarlo sulla rossa che aveva un'enorme sorriso sulle labbra, un espressione ebete sul volto dal momento che era stato nominato Blaise. Anche io facevo come lei quando nominano Draco? 
- Va tutto benissimo! Lui è così dolce, premuroso, sensibile... e fa l'amore come un Dio! - disse guardando il vuoto con aria sognante. La solita Ginny, pensai mentre tornavo a guardare il libro. 
- E a te, Herm? - chiese di nuovo Luna. Alzai lo sguardo un po' impaurita, ecco che arrivava la domanda che sperava non arrivasse per quella sera. 
- A me cosa? - divagai sperando che si riferisse a qualsiasi altra cosa che non a me e a Draco. 
- Tra te e Draco, come va? - chiese con aria dolce e premurosa la mia amica. Passai lo sguardo anche su Ginny e la vidi fissarmi apprensiva e curiosa. Sicuramente avevano sentito anche loro i pettegolezzi che i vari studenti avevano sparso in giro. 
- Oh! Ehm... va tutto bene. - mentì scuotendo la testa e tornando per l'ennesima volta a guardare il libro. 
- Herm... - disse con voce di rimprovero la rossa. Non c'erano mai stati segreti tra di loro, nemmeno uno. Erano come sorelle, erano praticamente crescite insieme loro tre, ogni volta, da piccola, che mi annoiavo a casa da sola perché i miei genitori erano a lavoro e la mia unica compagnia erano in nostri elfi domestici, loro due c'erano sempre per venire e passare un pomeriggio a chiacchierare e a giocare. 
- Veramente, va tutto bene. - dissi di nuovo sicura cercando di mascherare tutto il dolore, perché ero sicura che mi si leggesse negli occhi, con la sicurezza. 
- Okay, se lo dici tu. - fece Luna scuotendo lievemente la testa. Sospirai silenziosamente e portai di nuovo lo sguardo sul mio libro. Sapevo che non mi avevano creduto, non mi sarei creduta nemmeno io, ma almeno non mi avevano fatto altre domande. Sapevo che avrei dovuto parlargliene ma non ce la facevo. Quello era stato il nostro primo vero litigio, apparte quello per quella storia della Pozione. Ma ero sicura anche che prima o poi mi avrebbero richiesto qualcosa ma speravo solo che quel momento fosse preceduto dalla nostra riconciliazione. Lo volevo davvero, avevo esagerato con lui e lui aveva esagerato con me, avevamo sbagliato entrambi ed ora volevo solo chiarirmi con il mio ragazzo. Stufa ormai di questa situazione ridicola e ritrovato il mio coraggio Grifondoro scesi dal letto e buttai la roba nella mia borsa a casaccio.
- Dove vai? - chiese Ginny aggrottando le sopracciglia. 
- Dovo fare una cosa, ci vediamo domani. - dissi frettolosamente prima di uscire dalla camera, sotto lo sguardo confuso di entrambe le mie amiche. Corsi giù per le scale del dormitorio femminile e poi per la Sala Comune. Sulla porta incontrai anche Ronald ma non ci prestai molta attenzione, gli lanciai solo uno sguardo prima di uscire a mia volta. Corsi per i corridoi che erano insolitamente deserti. Strano per essere solo le nove di sera, infondo il coprifuoco sarebbe cominciato tra più o meno mezz'ora, ma non ci feci molto caso e continuai a correre. Mi fermai solo un attimo per riprendere fiato e nel mentre capí anche la seconda cosa strana. Il silenzio. C'era un silenzio inusuale per Hogwarts. Di notte era normale che ci fosse silenzio ma era sempre accompagnato da... qualcosa. Magari le chiacchere dei quadri, o magari i passi di Gazza che passava tutta la notte in giro per controllare che nessuno studente fosse in giro. Ma in quel momento non c'era neanche questo. Era un silenzio talmente totale che potevo sentire i battiti del mio cuore e l'eco dei miei passi. All'erta estrassi la bacchetta e presi a camminare lentamente. A ogni corridoio mi guardavo intorno prima di imboccarlo. Intanto nemmeno l'ombra di uno studente passava di lì. Era tutto fermo, immobile, tranne me. Era come se qualcuno avesse schiacciato il tasto pausa e la scena si fosse immobilizzata. Tutto era immobile, anche l'aria lo sembrava, troppo spaventata per muoversi. Era un silenzio totale. Poi, dal nulla, un urlo. Un urlo che lacerò sia l'aria che il silenzio. Poi il mio nome, sempre urlato. 
- Ahhhh!!!! Hermione!! - urlava qualcuno è capí immediatamente chi era. 
- Draco! - urlai a mia volta prima di mettermi a correre, ringraziando il cielo di non aver messo il mantello. Individuai in poco tempo da dove provenivano le urla, che non sembravano volersi fermare, e le seguì. Salì una lunga rampa di scale e raggiunsi la torre di astronomia. E la voce terrorizzata di Draco cesso in quel preciso momento.   Con gli occhi pieni di lacrime lasciai cadere la borsa a terra ed entrai completamente nello spazio. 
- Draco? - sussurrai mentre giravo lentamente intorno alla scultura sospesa in mezzo allo spazio. Il cuore batteva a mille e non solo per la corsa. C'era qualcosa che non andava, volevo andarmene ma quelle urla erano ancora troppo impresse nella mia mente. Allo stesso tempo, però, sicuramente Draco non era lì, eppure ero sicura che le urla provenissero da lì. - Draco, dove sei? - sussurrai mentre una lacrima scorreva giù per la guancia. 
Poi, una risata. Una risata femminile e molto acuta. Mi voltai di scatto e invontrai gli occhi di una donna che entrava lentamente nella torre. - Chi sei? - chiesi confusa. 
- Come? Il mio nipotino non ti ha parlato di me? - chiese lei con voce lievemente sibilante. Ci misi un attimo a capire chi era quella donna. 
- Bellatrix Lestrange... - sussurrai. Aveva i capelli ricci neri con qualche ricciolo sul grigio, gli occhi erano neri come la pece e indossava un vestito anch'esso nero e attillato che arrivava fino a terra, la bacchetta in mano. 
- Allora ti ha parlato di me. Ne sono felice. - disse con un sorrisetto. 
- Dov'è Draco? - chiesi in un sussurro. 
- Sai, io e lui siamo sempre stati molto legati, finché la mia cara sorellina e quell'idiota di suo marito* non mi hanno proibito di vederlo! - disse ingnorando totalmente la mia domanda e guardando il vuoto. 
- Ci sarà un motivo, no? - feci sarcastica, ignorando il pericolo di rivolgermi così a una pazza come lei. 
- No! Non c'era alcun motivo per allontanarmi da mio nipote! - disse alzando un po' la voce e fissando lo sguardo nel mio. - Ma non importa, non importa. - sibilò velocemente ritrovando la calma. 
- Dov'è Draco? - chiesi di nuovo con voce dura. 
- Ironico, stavo per farti la stessa domanda. - fece lei senza perdere il suo sorrisetto. 
- Ho sentito delle urla.... - iniziai io ma lei mi interruppe subito. 
- È stato così facile attirarti qui, utilizzando il tuo amore per lui contro di te. - disse scoppiando a ridere di nuovo. 
- Lui non è qui. - conclusi cercando di apparire calma e sicura ma la mia voce mi tradì, tremando lievemente. 
- No, non c'è. Allora, torniamo alla domanda di prima. Dov'è mio nipote. - disse lei scandendo bene le parole, anche se avevo il sospetto che fosse più una domanda retorica, come se non si aspettasse veramente una risposta, come se lei lo sapesse già ma me lo chiedeva solo per prendermi in giro o per capire se lo sapessi anch'io. 
- Anche se lo sapessi credi veramente che te lo direi? - feci sarcastica ma capí immediatamente il mio errore. Infatti in un secondo tirò fuori la bacchetta e la puntò verso di me. Io feci lo stesso e la puntai verso di lei. 
- Expelliarmus. - pronunciò disarmandomi, prima ancora che me ne rendessi conto. - Oh! Non ci siamo proprio, cara. - disse facendo un passo verso di me, poi un'altro e un'altro ancora. - Te lo chiederò un ultima volta. - disse arrivando a un centimetro da me. - Dov'è Draco? - 
- Non lo so. - risposi in un sussurro. Adesso ero veramente spaventata. 
- Risposta sbagliata. - disse prima di darmi un calcio e farmi finire a terra. I capelli non mi permisero di vedere le sue azioni ma riuscì a sentire molto chiaramente quello che disse. - Crucio! - pronunciò e immediatamente il mio corpo fu percorcorso da un dolore indicibile. Era come se milioni e milioni di coltelli mi trapassassero da tutte le parti del corpo, senza fermarsi, senza che il dolore diminuisse, massimo aumentava. Mi contorcevo e urlavo, urlavo forte. Era impossibile che nessuno sentisse e dentro di me covavo quella piccola speranza che Draco venisse a salvarmi. Poi all'improvviso il dolore cessò e sentì i passi di Bellatrix avvicinarsi a me. Mi prese il mento tra due dita e lo alzò per vedermi. Era di nuovo a pochi centimetri da me. 
- Allora? Dov'è Draco? - chiese in un sibilò. 
- Non lo so. - sussurrai con voce affannosa. 
- Uhm... non lo sai che non si dicono le bugie?** - fece lei prima di lasciarmi, rimettersi in piedi e puntarmi di nuovo la bacchetta addosso. 
- Crucio! - urlò e di nuovo fui percorsa dallo stesso dolore, solo più intensificato. Non avevo mai provato un cruciatus ed ora capivo perché era la maledizione peggiore, anche peggiore dell'anatema che uccide. E, tra un urlo e l'altro, sussurravo il nome di Draco, come se soltanto nominandolo potesse apparire lì. 
- Basta... ti prego. - dissi con respiro affannoso appena smise per prendere una piccola pausa. Ero distesa ai suoi piedi, su un fianco e le mani le tenevo davanti a me per tenermi un po' sollevata. 
Fece una breve risata e puntò di nuovo la bacchetta verso di me. - Crucio! - urlò e per la terza volta lo stesso dolore mi percorse. La gola bruciava per il troppo urlare ma se non lo facevo sembrava quasi che il dolore fosse il dobbiamo di quello che era. 
- No! - sentì urlare ma non era né la mia voce né quella di Bellatrix. La maledizione cessò e io mi lasciai cadere a terra ma prima che potessi toccare il suolo delle braccia mi tennero sollevata. Quelle stesse braccia che mi avevano cullata tantissime volte durante la notte, le stesse braccia che mi avevano stretto quando avevo chiuso i battenti con entrambi i miei migliori amici. - No, no, no... - continuava a sussurrare tenendomi stretta a lui. 
- Draco... - sussurrai sul suo petto. 
- Oh! - fece Bellatrix con un risolino. - Il principe è venuto a salvare la sua principessa? - 
- Hermione... - sussurrò lui ignorando le parole velenose di sua zia. Mi staccai lievemente da lui, tenendo la sua camicia ben stretta tra le dita, e incontrai i suoi occhi. 
- Draco... - sussurrai a mia volta mentre ricominciavo a piangere.
- Sono qui, amore, sono qui. - sussurrò stringendomi di nuovo contro il suo letto e lasciandomi alcuni baci sui capelli. - Che cosa hai fatto? - chiese e riuscì a sentire la sua testa voltarsi verso la donna. 
- Secondo te? Volevo attirarti qui. - fece con tono ovvio. 
- Perché? Cosa vuoi da noi! - urlò Draco. 
- Da voi? Niente. - disse lei e io staccai la testa dal suo petto per vedere la sua espressione. Stava sorridendo. 
- E allora.... - fece per dire il mio ragazzo ma sua zia lo precedette. 
- Io voglio te. - aggiunse. - Voglio che tu venga con me, voglio che tu torna a casa. - continuò avvicinandosi di un passo. 
- Non ti avvicinare. - la avvertì con voce dura stringendomi maggiormente a sé. - E comunque hai fatto una fatica inutile. Io non verrò mai con te! -
- Uhm... non credo. - disse con un sorrisetto. - Ti propongo un patto. - 
- Un patto? - disse lui sarcastico. 
- Sì. - rispose Bellatrix e si fermò un attimo. - Un patto. - 
- Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. - disse Draco per poi voltarsi verso di me. Piantò gli occhi nei miei e io mi persi come sempre nel mare di argento che erano i suoi. 
- Vieni con me - disse sua zia dietro di lui. - e io la lascerò in vita. Rifiutati e la ucciderò senza pensarci due volte davanti ai tuoi occhi. - concluse senza perdere il suo sorrisetto. 
Vidi Draco esitare a quelle parole. Abbassò gli occhi e li puntò sul pavimento sotto di noi. 
- E lei starà bene? - chiese rivolto a lei. 
- Sì. - rispose la donna. 
- Bene. - disse e rimase in silenzio per un po' mentre un dubbio orribile mi passava per la testa e insieme a quella una prospettiva altrettanto raccapricciante. - Verrò con te. - affermò dopo alcuni minuti. Io sgranai gli occhi e lo guardai incredula. 
- Cosa? No! No! Non... non puoi... non puoi lasciarmi. - sussurrai velocemente. 
- Herm devo farlo. Tu sarai al sicuro e questa è l'unica cosa che mi importa. - disse lui scuotendo lievemente la testa. 
- Non mi importa! - replicai con le sopracciglia aggrottate. 
- Amore ti prego. Cerca di capire, è l'unico modo. Se non vado lei ti ucciderà e poi mi porterà via! In qualsiasi caso lei avrà quello che vuole e preferisco saperti viva ma lontana che morta. - disse lui accarezzandomi lentamente la guancia. 
- Draco... - sussurrai appoggiando la mia fronte alla sua. 
- Mi dispiace. - sussurrò lui con voce dolce. - Mi dispiace, non dovevo nasconderti niente. - aggiunse scuotendo la testa ma senza staccare la fronte dalla mia. 
- Forza! - esclamò Bellatrix dietro di noi. La ignorammo entrambi. 
- Voglio che tu tenga questo. - sussurrò staccandosi un po' da me. Lo vidi sfilarsi l'anello dei Malfoy e me mise al dito. - Appena lo rivedrò significherà che vi sarai anche tu. - 
- Non lasciarmi, ti prego. - dissi mentre un'altra lacrima lasciava il mio occhio. 
- Devo farlo. Ma ti assicuro che ci rivedremo, amore mio. - sussurrò prima di avvicinarsi e baciarmi. Non fu uno dei nostri soliti baci dolci e pieni di passione bensì fu un bacio pieno di tristezza e di disperazione. Ci baciammo per diversi minuti e appena staccati lui mi diede un leggero bacio sulla fronte e si alzò in piedi. Senza smettere di guardarmi andò da sua zia che lo agguantò per un braccio con un sorrisetto. Continuammo a guardarci fino alla fine. "Ti amo" mimò con le labbra. "Ti amo" mimai a mia volta. Un secondo dopo Bellatrix si smaterializzò, portando con sé anche Draco. Immediatamente scoppiai a piangere e continuai a urlare con la poca voce che avevo il suo nome. Era troppo doloroso anche solo per essere reale, molto più doloroso di un cruciatus. Poi sentì dei passi, dei passi provenire dalle scale e poi vidi Blaise e Ginny apparire sulla torre e correre verso di me. Non riuscì a sentire quello che si dicevano, sentivo solo che stavano parlando ma non distinsi le parole. Dopo qualche minuto arrivarono anche Silente e la Professoressa McGranitt. Non capivo cosa stava succedendo, se si fossero aggiunte altre persone, se qualcuno mi aveva domandato qualcosa. Continuavo a piangere, lo sguardo rivolto verso il pavimento. 
- Cosa è successo, Hermione? - riuscì finalmente a distinguere la voce di Silente. Alzai lo sguardo e invontrai i suoi occhi azzurri preoccupati. 
- L'ha preso. Bellatrix ha preso Draco. - risposi scoppiando di nuovo a singhiozzare. Per il resto non sentì più nient'altro. Le voci mi arrivavano ovattate come se parlassero da dietro un vetro particolarmente spesso. Mi sentì sollevare da delle braccia forti, ma non erano le stesse braccia che mo avevano tenuta stretta fino a pochi minuti fa, o ore fa. Mi sentì trasportare via da quella torre. Non sapevo dove mi stessero portando ma non mi importava, l'unica cosa che sapevo era che Draco non c'era, che sia zia l'aveva portato via da qualche parte e che lui aveva accettato solo per colpa mia, per salvarmi. Poi il buio. 


Un po' corto, lo ammetto, ma spero solo che vi abbia fatto commuovere, almeno un pochino! Non so, il dialogo tra i nostri due protagonisti non mi convince del tutto, voi cosa ne pensate? 
Lo so, mi odiate per quello che ho fatto ma il perché del mio gesto e in particolare di quello di Bellatrix non ve lo spiegherò adesso ma lo saprete tra poco. Grazie e al prossimo capitolo! In bacio! 😘

   
 
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