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Autore: sadShadow89    14/06/2017    2 recensioni
Durante lo scontro con i troll Bilbo viene ferito alla testa gravemente, quando si sveglia i nani scoprono con sorpresa e preoccupazione che il loro scassinatore non è più lo stesso.....dopo un incidente automobilistico Sara si ritrova in mezzo a una foresta e non ha idea di come ci sia arrivata......ma fondamentalmente Bilbo e Sara non sono mai appartenuti ai loro rispettivi mondi, anche se loro non lo sanno, non ancora almeno.
Un storia d'amore ed odio, due mondi che sono uno ma allo stesso tempo no, una Fem!Bilbo/Thorin con un Bilbo diverso dal solito. Non credo che ci sia molto altro da dire se non: Buona lettura ^_^
P.S. Ho messo Ratings Arancino in modo che tutti possano leggere la storia, ma in tutta onestà non ho assolutamente nessun potere decisionale sulla trama. Scrivo la storia così come viene, non ho né il cuore di pianificare gli eventi né la volontà di farlo. Molto probabilmente ci saranno dei capitoli con Ratings Rosso ma in questi casi inserirò dei Warnings prima del testo.
Per chiunque fosse interessato ho già pubblicato questo lavoro in lingua inglese
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Bilbo, Dwalin, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lemon, Otherverse | Avvertimenti: Gender Bender, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Note dell'Autore 

Eccomi qui con un nuovo capitolo (^_^), e una nuova rubrica (Note dell'Autore è un vero tocco di fantasia come titolo, vero?) che potrebbe diventare una consuetudine per avere un modo di esprimere le mie opinioni o rispondere a domandi di interesse collettivo sulla storia (ok, lo so.... mi rendo conto che qui c'è un po' di delirio di onnipotenza nel pensare che la mia storia sia così seguita, ma al mondo sognare è gratis quindi perché no?).

Per prima cosa vorrei ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia storia e in particolare : Lucson89, ThorinOakenshield e Thranduil_Laufeyson  per le loro recensioni. In secondo luogo voglio scusarmi per la lunga attesa ma tra studio e lavoro non ho nemmeno il tempo per respirare (T . T), spero che il prossimo capitolo sia pronto per metà luglio. Ultimo ma non in ordine di importanza voglio rendere omaggio a due persone veramente speciali :

  • Giulia (detta anche Bonnie) : la mia beta reader, che è il mio sostegno morale e la fonte di tutte le mie energie, non che la povera sventurata che prova a stare dietro a tutti gli strafalcioni ortografici che faccio (e come avete ben appurato non è cosa da poco).

  • Martina : la mia amata nipotina adolescente che, nonostante si ritrovi una zia come me, invece di nascondere il fatto di essere in qualche modo mia consanguinea cerca pure di sostenermi e farmi pubblicità con gli amici.

Detto questo vi auguro una buona lettura (^_^)

P.S. Si, per chi se lo stesse chiedendo il personaggio di Giulia (l'amica di Sara nel primo capitolo) mi è stato ispirato dalla mia beta reader. Praticamente è lei che vedevo mentre stavo scrivendo. 
 



LINGUAGGI : “comune” ; *elfico* ; ^nanico^ ; [linguaggio dei segni]; §mondo reale§ ; “orchesco / lingua nera”; 'pensieri o comunicazioni mentali' ; 'pensieri o comunicazioni mentali (maledizione o follia)'


Sara non capiva, perché non era riuscita a pronunciare il suo nome? Perché tutto quello che le era uscito di bocca era stato 'Bilbo'? Eppure non si sentiva diversa. Lei era ancora Sara, la nerd asociale e cicciottella a cui piacciono gli Anime e cantare sotto la doccia. Ricordava tutta la sua vita e tutti i suoi amici, riusciva a percepire che tutto quello che era cambiato in lei era solo sul piano fisico. Anche questa rinnovata empatia con il mondo era solo fisica. Gandalf la guardò con un misto di preoccupazione e curiosità, le prese il viso tra le mani e lo osservò come se fosse un antico manufatto da decifrare. Per un attimo gli occhi azzurro-ghiaccio dello stregone si persero in quelli caleidoscopici della ragazza, Sara sentì come se un caldo e gentile flusso di energia si stesse riversando dagli occhi di Gandalf nei suoi per poi scivolarle sulle guance e rientrare nei palmi delle mani dall'istaro. Era una sensazione molto simile a quando si piange col viso rivolto al cielo mente piove, ma senza tristezza solo conforto. Quando le lunghe e ossute dita di Gandalf si allontanarono dalla sua pelle Sara chiuse gli occhi e lasciò andare un sospiro che non si era resa conto di star trattenendo. Fu sollevata nel rendersi conto che il dolore alla gola e il terrore che la stavano devastando erano completamente svaniti.


*Va meglio ora?* chiese gentilmente lo stregone quando fu sicuro che la mente della giovane fosse focalizzata sul presente. *Io non capisco, non dovrebbe essere questo il mio nome eppure non può essere diversamente* disse con un filo di voce, *Perché? Cosa significa?* aggiunse confusa. *Mia cara tu ora sei ospite nel corpo di Bilbo, ciò fa di te Bilbo Baggins a tutti gli effetti..... almeno in parte* ridacchio lo stregone gesticolando in modo snervante con le mani, ovviamente riferendosi hai nuovi tratti femminili di Bilbo. *Ma com'è possibile che sia successo? Voglio dire, ammesso che io stia 'possedendo' il corpo di Bilbo, lui non dovrebbe essere.... insomma si ... non dovrei avere delle parti anatomiche diverse? Oppure è sempre stato una donna?* l'ultima parte della frase venne fuori dalla bocca di Sara balbettata così confusamente che Gandalf non riuscì a trattenersi dal ridere mentre lei arrossiva fin sopra la punta delle orecchie. *No, no lui è sempre stato un maschio. Vedi, devi capire che nel nostro mondo anima e corpo sono legati indissolubilmente, formano una melodia unica e perfetta. Lo sapevi che il nostro mondo fu creato dal canto dei Valar dalla cui armonia è nata di ogni cosa esistente? Ad ogni modo, esattamente come in una melodia nella quale se si cambia lo strumento è necessario cambiare gli accordi perché questa risulti gradevole, quando avviene un profondo cambiamento nell'anima allora il corpo si adatta per mantenere l'equilibrio*.


Sara stava guardando lo stregone piuttosto scettica nonostante il concetto fosse estremamente chiaro lei non riusciva semplicemente ad accettarlo come un dogma. 'Aspetta...il nostro mondo? Ha appena lasciato intendere che io non sia di questo mondo? Come fa se non ho ancora detto nulla?'. *He he he.... mia cara non guardarmi come se mi fosse cresciuta una seconda testa sulle spalle, sono uno stregone dopo tutto* le disse facendole l'occhiolino, *Ciò nonostante sarebbe di grande aiuto se mi raccontassi la tua storia. La magia che ti a portata qui deve essere molto potente e pericolosa, la tua stessa presenza potrebbe essere una minaccia al equilibrio del nostro mondo.... io devo sapere chi sei e per quale motivo sai stata portata qui*. Sara osservò attentamente come lo sguardo di Gandalf si trasformava da divertito e gentile in preoccupato e indagatore, sinceramente non sapeva cosa fare così decise di raccontare tutto. Raccontò della sua vita, del suo mondo, del cosplay, dell'incidente e di come era morta lasciando i suoi amici in lacrime a vegliare su suo corpo mentre lei scivolava nella Terra di Mezzo. Mentre lei parlava Gandalf traduceva per Dwalin che alla fine del racconto avvolse le sue possenti braccia intorno al corpo di Sara per consolarla quando qualche lacrima aveva preso a scendere al ricordo di tutto quello che probabilmente lei aveva perso per sempre.


*Quando mi sono svegliata credevo di essere ancora nel mio mondo, mi sono resa conto di quello che era successo solo quando ho visto questi* concluse la giovane indicando i suoi piedi riccioluti. *Bhe, si in effetti è difficile non notarli.... Mi dispiace davvero tanto per ciò che hai dovuto passare ad una così giovane età* le disse lo stregone con un sorriso triste. *Com'è possibile che io sia qui se in questo mondo l'anima e il corpo sono così inseparabili? Non è più logico che il corpo rigetti una nuova anima piuttosto che adattarsi ad essa?... e Bilbo? dove si trova in questo momento la sua anima? Ti prego Gandalf dimmi che non ho ucciso il povero Bilbo* quelle domande le uscirono di bocca senza che lei potesse fare nulla per fermarle, anche se non era del tutto sicura di voler sentire le risposte. *Equilibrio, anche la morte è equilibrio. In effetti la magia che ti ha portata qui avrebbe dovuto uccidere sia te che Bilbo. E' davvero raro, se non impossibile, che un corpo accetti una nuova anima..... se devo essere del tutto sincero quando ho capito quello che era successo ho temuto che non sareste sopravvissuti più di un paio d'ore* dalla tono che Gandalf stava usando Sara riusciva a percepire tutta la tristezza e il sollievo che lo stregone aveva provato.


*Sareste? Noi? Quindi Bilbo è ancora vivo?* la speranza e la preoccupazione sul viso della ragazza erano così evidenti che Dwalin costrinse lo stregone a tradurre quella frase alla lettera anziché farne una descrizione a grandi linee come per il resto della conversazione in elfico. Il nano a quel punto non riuscì a trattenere un commento minaccioso “Vecchio, se le spezzi il cuore con false speranze giuro sulla barba di Mahal che faccio a pezzi quel maledetto bastone che ti porti appresso, e all'inferno le conseguenze!!”. Alle parole del nano, invece di arrabbiarsi, Gandalf rise di gusto. Sara li guardò decisamente spaesata per qualche momento fino a che lo stregone non si decise a spiegarle la situazione. *Il nostro caro Dwalin mi stava facendo notare che sembri al quanto angosciata per la sorte di Bilbo, mi ha cortesemente invitando a non darti false speranze la dove non c'è ne fossero* disse continuando a ridacchiare. *Cortesemente? Se al posto degli occhi avesse avuto due fucili saresti già morto* rispose Sara così incredula della noncuranza dello stregone da non rendersi conto di aver usato la parola fucile.


Gandalf soppesò le sue parole come se non fosse sicuro di aver sentito bene, *Cos'è un fucili? Una specie di arma?* chiese in fine decidendo di cedere alla curiosità. *Si è un arma.... una specie di balestra .... solo molto più potente e pericolosa* non era esattamente la migliore delle spiegazioni ma era la migliore che potesse dare senza confondere troppo l'anziano. Sara osservò Gandalf annuire comprensivo e fu molto divertita dal ghigno compiaciuto sulla faccia di Dwalin quando lo stregone tradusse per lui questo ultimo scambio di battute. *E allora? Bilbo è ancora vivo o no ?* chiese impaziente quando si rese conto che Gandalf non sembrava aver intenzione di continuare il loro discorso. Lo stregone la osservo ancora per qualche istante fissandola intensamente negli occhi, all'improvviso fu come se Gandalf avesse trovato nel profondo delle sue iridi la risposta che stava cercando mentre un sorriso gentile si faceva strada lungo le sue labbra sottili. *Mia cara, ho motivo di credere che Bilbo sia ancora vivo, è solo un sospetto che dovrò confermare insieme a Lord Elrond ma... c'è una buona probabilità che l'anima di Bilbo sia nascosta all'interno di questo corpo, dormiente fin tanto che la tua resterà forte abbastanza da dominare la parte senziente della sua mente*.


Sara accetto la spiegazione senza troppi problemi, ma nel profondo sentiva che Gandalf non le stava dicendo tutto. Non poteva essere così semplice e in ogni caso questo non spiegava perché lei fosse finita proprio nel corpo di Bilbo. Se l'incantesimo che l'aveva portata in questo mondo era così potente di certo non poteva essere legato alla casualità delle similitudini tra i due 'incidenti' che erano accaduti a lei e Bilbo, tanto meno poteva dipendere dal fatto che lei fosse morta vestita da Bilbo Baggins. *Mithrandir tu sai perché sono qui e perché il corpo di Bilbo mi ha accettato?* chiese in fine riluttante con un filo di voce. *Oh bambina, purtroppo non sono sicuro dei motivi della tua presenza.... vorrei con tutto il cuore darti delle risposte ma non credo sia saggio da parte mia smuovere acque che sono state quiete per troppo tempo* alla sua risposta enigmatica lo stregone aggiunse una vistosa alzata di sopracciglia e Sara capì che non era ne il momento ne il luogo per ottenere risposte ma dentro di lei si accese la fiamma della speranza. *Per quanto riguarda il corpo di Bilbo …. credo dipenda dal fatto che lui non sia mai stato un hobbit che può essere definito nella norma. Devo ammettere che fin da quando fu concepito la sua storia è piuttosto peculiare, anche per chi possiede il sangue dei Took. Per tutta l'infanzia e per gran parte della giovinezza è stato un hobbit curioso e vivace anche se mi ha confessato in più di un occasione di 'non sentirsi a suo agio nella sua pelle' o 'con la sua gente'… ti ricorda qualcosa?*


*Come me!* sussurrò stupita la ragazza. *Mio malgrado i mie doveri mi hanno tenuto lontano dalla Contea per molto tempo, in effetti ho rivisto Bilbo solo quando sono andato a chiedergli di unirsi alla compagnia. L'hobbit che ho trovato in Bag End non era quello che conoscevo e mi c'è voluto un po' per convincerlo a parlare..... e anche così sospetto che non mi abbia raccontato tutto. Vedi mia cara, gli hobbit sono una razza molto amichevole e spensierata ma tendono ad essere ostinatamente riservati ed alle volte si potrebbe definirli un po' bigotti* le spiegò gentilmente lo stregone sperando che questo fosse sufficiente ma quando la ragazza si accigliò confusa Gandalf riprese a parlare. *Nel nostro mondo quando un individuo raggiunge la maturità fisica, nel caso di nani e hobbit o quando incontra l'altra metà della sua anima nel caso degli elfi, sul suo corpo appare un marchio che lo lega indissolubilmente ad un altro individuo, l'altra metà della sua anima, la persona alla quale è destinato. Ogni razza ha un suo modo per definire questo processo, per gli hobbit è detta Fioritura e l'altra metà del anima di qualcuno viene definita Calice …* a questo punto Gandalf ridacchio e sospirò nostalgico. *Un doppio riferimento alla passione degli hobbit sia per il giardinaggio che per il bere suppongo. Ad ogni modo alla sua fioritura sul corpo di Bilbo non apparve alcun marchio, cosa mai successa prima ad un individuo che non appartenesse razza degli uomini. Al giorno d'oggi i pochi del genere umano sul quale ancora appare un marchio dell'anima sono i Dúnedain e sono molto rari. Per quanto non fosse volontario gli altri abitanti di Hobbiton hanno incominciato ad emarginare Bilbo (che a sua volta prese ad isolarsi) e con la morte dei suoi genitori le cose sono peggiorate ulteriormente. Io credo che sia grazie a queste similitudini tra di voi che il suo corpo ti abbia accettato*.


Sara si sentiva terribilmente triste per Bilbo, che cosa orribile doveva essere scoprire che non ci sarebbe mai stata una persona speciale nella propria vita, vedere parenti ed amici innamorarsi e mettere su famiglia e restare un semplice spettatore della felicità altrui. Improvvisamente le immagini di piccoli hobbit che correvano spensierati per le viuzze di Hobbiton, tra le colline rigogliose le invasero la mente. Poteva distinguere vividamente le testoline ricciolute, alte giusto a sufficienza per essere viste oltre il cancelletto esterno, passare frettolosamente di fronte Bag End mentre lei le osservava in piedi da sopra gli scalini davanti alla porta rotonda. Poteva vedere le coppiette passeggiare o fare pic nic sotto l'albero della festa, scambiandosi effusioni proibite ogni qual volta il loro chaperon era distratto a sufficienza. Una fitta dolorosa le attraversò il cuore, il dolore di chi desidera ardentemente qualcosa che non può avere ma che allo stesso tempo non ha la forza di invidiare agli altri. 'La mia vita sarebbe troppo miserabile se cadessi abbastanza in basso da risentirmi per la felicità degli altri. Fai un bel sorriso e vai avanti Bilbo Baggins' si disse mentre un nodo le stringeva la gola, ma immediatamente si rese condo che quelle immagini, quei pensieri non erano altro che i ricordi del vero Bilbo.


Alzando la testa vide le facce preoccupate di Dwalin e Gandalf che la osservavano, si portò subito le mani al viso e si asciugo le lacrime. *Io.... io credo di aver visto dei ricordi di Bilbo, erano delle immagini della Contea* disse quando riuscì a superare l'emozione di quei momenti. *Questo è un buon segno mia cara, vuol dire che le mie supposizioni sono corrette..* le rispose Gandalf con un gran sorriso. *Ora, lo so che forse non è il momento migliore ma … hai detto che nel tuo mondo tutti noi siamo i personaggi di un libro, di una storia di fantasia, giusto?* Sara rispose semplicemente annuendo. *Questo vuol forse dire che tu conosci già quello che deve avvenire? La fine della storia?* le chiese cautamente lo stregone come se in qualche modo temesse la risposta. Sara ci pensò un po' su continuando a far scorrere pensieri e informazioni nella sua mente. Aveva letto quei libri così tante volte eppure ora non riusciva a ricordarne la fine o nessun dettaglio preciso della storia che non fosse già avvenuto fino a quel momento. Per quanto si sforzasse tutto quello che le veniva in mente erano fatti storici e personaggi già vissuti o attualmente in vita, non riusciva a ricordare nulla di quello che li attendeva. *Io.. mi dispiace.... ricordo i luoghi, i personaggi e i fatti accaduti, forse in tutta Arda, fin ad ora … ma non so quello che ci attende … mi dispiace*.


Il tono mortificato della ragazza e le sue spalle abbassate in segno di sconfitta fecero sospirare Gandalf tristemente. *Oh, dolce figlia dell'ovest...* le disse mettendole delicatamente il dito indice della mano destre sotto il mento per farle alzare la testa e incrociare il suo sguardo * … non devi dispiacerti, conoscere il futuro non è sempre la cosa migliore. Molti eroi si sono imbattuti nel loro destino proprio cercando di evitarlo..... e poi quasi certamente la tua presenza ha modificato la nostra storia*. Sara non era sicura se questo la facesse sentire meglio o peggio, non voleva l'onere di esse la causa della disfatta dei nani ma allo stesso tempo non voleva l'onore di essere la causa della loro vittoria. Per quanto egoistico potesse essere lei voleva solo trovare un modo per essere felice, se le fosse stato possibile avrebbe voluto tornare a casa e continuare ad essere una semplice ragazza che ama gli Anime e cantare sotto la doccia. Di punto in bianco Dwalin si unì al loro discorso “Tra poco ci rimetteremo in marcia, i quattro ponies catturati dai trolls sono scappati quando Bilbo li ha liberati mentre combattevamo qui maledetti, quindi dobbiamo metterci d'accordo su come procedere. Fili e Kili cavalcheranno insieme e il carico dei due ponies in più verrà diviso tra gli altri 12 quindi lei è l'unica abbastanza leggera da dividerne la sella con uno di noi senza sfiancare l'animale. Magari possiamo farla cavalcare con Ori, lui parla l'elfico ed è decisamente il meno intimidatorio nella compagnia, chiedile se è d'accordo”.


Prima che lo stregone potesse rispondergli Dwalin fece cenno al giovane scriba di avvicinarsi. Ori si incammino verso di loro a testa bassa e rosso in viso, cercando disperatamente di non soffermare troppo lo sguardo su Bilbo che a sua volta arrossì all'avvicinarsi del giovane nano. “C'è qualcosa che non so ragazzo?” chiese il guerriero quando il clima di imbarazzo fu troppo evidente da ignorare. “Em... ecco... è che prima.... ovviamente è stato un incidente non era mia intenzione vedere.... lo giuro!!...” con un gesto della mano il guerriero zittì i balbettii dello scriba “Ragazzo prendi un bel respiro e cerca di dare un po' di coerenza alle tue parole”. Ori fece un respiro profondo e spiegò quello che era successo guadagnandosi un grugnito di disapprovazione, ovviamente se Dwalin ne fosse stato al corrente non avrebbe mai suggerito che Ori facesse compagnia alla ragazza. *Mi dispiace davvero tanto Ms Baggins. Giuro che è stato un caso, non era mia intenzione metterla in imbarazzo* il tono contrito del giovane nano fece sorridere Sara. *Nessun danno è stato arrecato a nessuno quindi va bene, accetto le scuse. Amici?* disse allungando la mano verso il nano. Con sua sorpresa Ori le sorrise continuando ad arrossire e delicatamente le afferro il polso (anziché stringerle la mano). Sara esitò per un attimo ma poi avvolse le sue dita attorno al polso del giovane ricordandosi della stretta di mano dei soldati romani.


Gandalf si guardò in torno e vide Thorin che stava sellando il suo pony mentre gli altri si accingevano a smontare l'accampamento. “Non credi sia meglio informare Thorin prima di prendere delle decisioni?” la voce dello stregone era assente e disinteressata, come se avesse posto quella domanda solo perché obbligato a farlo. “Thorin ha altro di cui occuparsi al momento, non credo che gli interessi chi cavalcherà con chi fintanto che ci mettiamo in marcia al più presto” il nano fece del suoi meglio per mantenere un tono neutrale nel rispondere allo stregone ma sapeva bene che Gandalf riusciva a percepire il disappunto nella sua voce. L'ultima cosa che Dwalin desiderava al momento era dover parlare con Thorin, men che meno proprio del soggetto che aveva acceso la sua ira nei confronti dell'amico. La fanciulla e lo stregone si scambiarono brevemente qualche frase e Gandalf si rivolse al guerriero, “Bilbo vorrebbe che fossi tu a cavalcare con lei. Per quanto sia lieta della compagnia di Ori dice che le ricordi molto un suo caro amico e che la tua voce la rassicura”. Dwalin osservò per un attimo la she-hobbit che a sua volta lo stava guardando con grandi occhi pieni di speranza e un espressione da cucciolo affranto. Il guerriero non poté fare altro che annuire e il suo cuore si sciolse quando fu ricompensato di nuovo con il sorriso mozzafiato della fanciulla. Poi lui e Gandalf si unirono agli altri nei preparativi per la partenza lasciando i due giovani a chiacchierare amabilmente.

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Finito il pasto tutta la compagnia si accinse a preparare i pony per la partenza. Suo malgrado il re dei nani si era ritrovato più volte ad osservare Gandalf e Dwalin parlare con le giovane she-hobbit. 'Quindi alla fine hanno trovato un modo per comunicare' borbottò tra se e se non troppo felice del fatto che in effetti c'era un modo per comunicare con la fanciulla. Sarebbe stato molto più facile ignorarla se lei non fosse stata in grado di capirli, avrebbe potuto pretendere di avere cose molto più importanti di cui occuparsi e lasciare che la ragazza importunasse qualcun altro. Al solo pensiero il petto di Thorin sembrò diventare così stretto che ad ogni respiro aveva la sensazione che delle lame gli stessero trafiggendo i polmoni. Questo non andava affatto bene, non era normale, appena possibile avrebbe dovuto farsi controllare da Oin. Oltre che un guaritore il nano sordo era anche un sacerdote di Mahal quindi probabilmente si sarebbe accorto se ci fosse stato qualcosa di innaturale nelle sue condizioni. Per il momento era meglio occuparsi di questioni più urgenti, e alla sua mente stanca tutto pur di non pensare alla ragazza appariva una questione urgente.


Mentre Thorin stava finendo di assicurare la sella alla sua cavalcatura la sua attenzione fu attirata dal chiaro rumore di qualcuno che cercava di schiarirsi la voce. Nel girarsi il sovrano si trovò facci a faccia (bhe, più o meno facci a faccia) con Gandalf che lo fissava un po' perplesso e quando non ne poté più dello sguardo indagatori dello stregone sbotto seccato “Che altro c'è adesso?”. “Heh? Ah si..” lo stregone si schiarì di nuovo la voce, come se si fosse appena svegliato da una stato di torpore ed aggiunse “.. la compagnia è quasi pronta a riprendere il viaggio, si è già trovato una soluzione al problema dei ponies scappati..” Thorin annuì e fece cenno allo stregone di proseguire. “La caverna dei Troll, è meglio dare un occhiata in giro prima di andare” continuò Gandalf con il tono di chi sta cercando di convincere un bambino capriccioso a fare qualcosa. Thorin non poté che cogliere la palla al balzo, un occasione perfetta per tenere la mente libera da pensieri che incominciavano a far arrossire persino un signore dei nani di 192 anni. “Certo, direi proprio che è il caso di controllare i dintorni” poi si rivolse verso la compagnia alzando notevolmente la voce “ Dwalin, Gloin, Nori e Bofur …. appena finito di sellare i ponies andiamo a cercare la caverna dei trolls”.


Se essere legati nei sacchi usati dai trolls era stata un esperienza disgustosa entrare nella fetida tana di una di quelle orrende creature era qualcosa che Thorin non avrebbe fatto mai più in tutta la sua vita, anche se questo gli fosse costato più di tutto l'oro sepolto dentro Erebor. 'Se gli altri hanno intenzione di tornare indietro a recuperare l'oro che hanno nascosto che facciano pure, c'è un limite anche a quanto un nano possa apprezzare la ricchezza' pensò con i sensi completamente intontiti dal tremendo fetore che lo circondava anche dopo essersi allontanato dall'entrata della caverna. Il pensiero di non essere poi così ossessionato dall'oro lo rassicurava, esattamente come lo confortava il peso della nuova spada attacca alle sue spalle nonostante si trattasse di una lama elfica (dopo tutto, da fabbro esperto era in grado di riconoscere ed apprezzare un lavoro ben fatto). Quello che non lo confortava affatto era la vista della giovane che chiacchierava amabilmente e ammiccante con Ori, 'Nemmeno 24 ore fa avremmo potuto essere un branco di bruti, per quel che ne sa potremmo ancora esserlo, e lei ora avrebbe potuto essere stata violata e percossa ripetutamente. Come può essere così rilassata?' questo pensiero lo assillava, una creatura così ingenua e fiduciosa non era fatta per questo mondo. Sentì Gandalf avvicinarsi dietro di lui e quando si girò vide lo stregone guardare in direzione della giovane con in mano quella che sembrava una daga (molto più verosimilmente un pugnale se proprio dova essere sincero) con fattezze molto simili a quelle delle spade che avevano trovato.


“Siete riusciti a comprende i motivi per i quali ci troviamo in questa situazione?” chiese senza distogliere lo sguardo dalla piccola arma. “Sembra che lei provenga da un mondo diverso dal nostro. Nel suo mondo siamo personaggi di un libro di fantasia, avendo letto tale libro ci conosce e conosce la storia del nostro mondo ” la voce dello stregone era cauta ed ogni parola ben pensata prima di lasciare le sue labbra. “Vi ha rivelato la fine della storia?” la domanda del nano era incerta ma Gandalf si aspettava di dovere rispondere a questo quesito e quindi non esitò “No. Non riesce a ricordare. Il crudele incantesimo che ha portato la sua anima in questo mondo, strappandola da tutto ciò che conosceva, ha avuto almeno la misericordia di non affliggerla con 'dono' della veggenza. A suo modo si fida di noi e credo che tutto sommato, appena avrò confermato alcuni dei miei sospetti con lord Elrond, potremo andare avanti come pianificato. Maschio o femmina non fa differenza, lei è a tutti gli effetti Bilbo Baggins lo scassinatore di questa compagnia”. “Misericordia? L'unica cosa che avrebbe potuto renderla utile le è stata negata e tu questa la chiami misericordia?.... io non vedo nessuna misericordia nel essere così stupidi da fidarsi di qualcuno solo perché si è letto di lui su un libro. E sinceramente c'è una grossa differenza tra prima ed ora, se non riesci a vederla ti consiglio di andare a controllare tra le cosce di quella ragazza” sibilo furente Thorin mentre, nel vano tentativo di mantenere un po di autocontrollo, aveva preso ad ansimare.


“Non è necessario essere volgari!!” la voce dello stregone risuonò nelle orecchie del nano come un tuono, profonda e colma di rimprovero, ma stranamente nessuno sembrava averla sentita a parte lui. “Volgare o no, sto solo dicendo la verità. Hai idea di quello che potrebbe capitarle in uno dei boschi in cui ci accamperemo, per la strada o perfino se ci fermassimo nella locanda sbagliata? In uno di questi luoghi potrebbe aspettarla un destino peggiore della morte...” Thorin si fermo per un attimo e prese a respirare attraverso il naso per placare l'ira che sentiva dentro al cuore “... io e gli altri non potremo essere sempre presenti, soprattutto quando il pericolo potrebbe avere forme diverse da metallo e fuoco. Io non posso e non voglio essere responsabile per gli orrori che quella creatura potrebbe dover affrontare...” 'orrori che potrebbero avvenire per mano Tua' sussurrò una voce da un recondito meandro della sua mente. La testa di Thorin balzò in avanti, non si era nemmeno reso conto di aver chinato il capo, il suo viso fu improvvisamente difronte a quello di Gandalf che lo stava osservando preoccupato. Dopo qualche momento lo stregone fece per andarsene ma poi si fermo e disse senza nemmeno voltarsi “Così sia, mi prenderò io la responsabilità per tutto quello che potrebbe accaderle” poi continuo ad avvicinarsi al suo cavallo già sellato e pronto per la partenza. Thorin si limitò a raggiungere la sua cavalcatura senza degnare di un altro sguardo la ragazza o almeno ci provò.
 

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Parlare con Ori era estremamente rilassante, certo Sara avrebbe volentieri fatto a meno dell'imbarazzante abbigliamento (o mancanza di abbigliamento visto che stava indossando solo una blusa, che per quanto su di lei sembrasse un vestito restava sempre e comunque solo una blusa) ma tutto sommato non poteva lamentarsi. Il dolore alla testa era quasi del tutto svanito e il senso di nausea era stato rimpiazzato con una piacevole sensazione di sazietà. L'unica cosa che avrebbe potuto migliorare di molto la sua giornata era un bel bagno. Era evidente che nel prendersi cura di lei i nani le avevano lavato le mani con gli avambracci e il viso ma non si erano spinti oltre, ovviamente era grata per il loro tatto anche se non capiva perché non le avessero lavato le gambe dal ginocchio in giù o i capelli (non che avesse nulla da obbiettare o che volesse importunarli più del necessario), e il motivo la incuriosiva così tanto che si ritrovò a chiederlo a Ori. *Ooooh... noi non... n-noi non avremmo mai osato essere così sf-sfacciati, nemmeno Oin che è un guaritore si sarebbe mai permesso* le rispose il giovane scriba con un espressione quasi inorridita dal fatto che la ragazza potesse crederli capaci di un tale atto. Quando lei lo guardò più confusa che rassicurata il giovane nano continuò nella sua spiegazione *Bilbo....cioè l'alto Bilbo, ci ha spiegato che per gli hobbit toccare le gambe di qualcuno e soprattutto i piedi è un atto molto intimo.. qualcosa che è appropriato solo tra familiare ed a-amanti...* e nonostante a quella parola il viso di Ori sembrò accendersi come un semaforo, il giovane continuò imperterrito * … per noi nani è più o meno la stessa cosa con i capelli*.


Questa volta era il turno di Sara di stupirsi *Ooooh, capisco … un grazie mi sembra d'obbligo all'ora..* non riusci a finire la frase che un fruscio di foglie e stoffa misto al sommesso mormorio di voci alle sue spalle attrasse la sua attenzione. Girando la testa vide Fili disteso a faccia in giù ai piedi di un grosso faggio con Kili carponi sulla sua schiena. Era come se fossero ruzzolati giù da dietro il tronco dell'albero. Poteva sentire i due principi inveire sommessamente l'uno contro l'altro mentre cercavano maldestramente di rimettersi in piedi. Uno spettacolo decisamente esilarante non fosse per il fatto che il povero Fili aveva il viso immerso nel sottobosco mentre Kili stava disperatamente cercando il modo di scendere dalla schiena del fratello (abbastanza ampia da impedire alle sue ginocchia di toccare del tutto terra) senza far male a nessuno dei due. Impresa abbastanza ardua visto che da un lato c'era il tronco dell'albero e dall'altro sterpaglie varie e poco accoglienti. Vedendo i due giovani in difficoltà istintivamente Sara cercò di andare in loro soccorso ma nel tentativo di voltarsi e contemporaneamente alzarsi, ancora mal ferma su i suoi nuovi piedi da hobbit, non fece altro che finire col sedere per terra con da un pietoso piagnucolio di dolore.


Appena Fili sentì i suoi lamenti si tirò su, dando una notevole dimostrazione di forza bruta, sollevando anche il fratello. I due giovani si misero a fissarla con una espressione indecifrabile. *Ms Baggins, non deve avere paura... Fili e Kili non intendono farle del male* la voce di Ori era cauta e quasi triste, sinceramente lei non riusciva a concepirne il motivo. *Cosa? Io non … oooh* in effetti dalla posizione in cui era caduta poteva sembrare che stesse cercando di allontanarsi da loro, probabilmente avevano interpretato il suo lamento più come un espressione di paura che il risultato di quello che probabilmente domani mattina si sarebbe trasformato in un vistoso livido sui suoi glutei. *Io non sono spaventata da loro. Sono sicura che hanno fatto quello che hanno fatto solo perché costretti dalle circostanze. E poi in fondo è solo carne.. toccarmi il seno o la mano non fa alcuna differenza, sono le intenzioni che contano... giusto?.... N-non è stato poi così male per essere la prima volta che qualcuno mi abbia palpato le tette* disse ridacchiando nervosamente. Non era sicura se stesse tentando di convincere se stessa o di rassicurare i due giovani principi. In realtà era stato davvero orribile, poteva ancora sentire il tocco fantasma delle mani dei due giovani sul suo corpo e un brivido le attraversò la schiena. D'istinto si sfregò i polsi ancora doloranti, osservandoli meglio poteva distinguere vividamente i lividi a forma di dita nascosti appena dalle lunghe maniche della blusa. Nonostante i suoi sforzi dall'espressione inorridita di Ori e dei due principi l'ironia della frase doveva essersi persa durante la traduzione.


“Non era mani stata toccata prima?! Mi sento un mostro!!.... Filiiiiii, probabilmente morirò di una morte tremenda” il ridicolo piagnisteo di Kili, un misto tra vero pentimento e i capricci di un bambino riportarono l'attenzione della ragazza su i giovani. Kili si era lanciato in modo teatrale tra le braccia del fratello che ora stava cercando di consolarlo. Il biondo sapeva bene che questo era il modo del fratello di nascondere quando si sentiva veramente a disagio, per non mostrare le sue debolezze al modo Kili pretendeva di essere infantile e spensierato anche quando il suo cuore era a pezzi. Lo sguardo del giovane erede al trono di Erebor cadde sui suoi bolsi martoriati e Sara quasi immediatamente nascose le mani sotto la pesante stoffa delle maniche della blusa e porse un sorriso rassicurante al nano. L'espressione di Fili era combattuta e colpevole, continuò a guardare la she-hobbit per qualche istante poi il suo sguardo si posò di nuovo sui suoi polsi ed in fine abbasso gli occhi e fisso le sue mani per qualche istante. Prese ad aprire e chiudere le dita come se stesse cercando di metabolizzare il fatto che, in effetti, erano state le sue mani a lasciare quegli orrendi segni sulla candida pelle della ragazza.


"Ci dispiace davvero tanto, lo sappiamo che quello che abbiamo fatto è imperdonabile e capiremmo perfettamente se ora ci odiassi, ma non avevamo davvero idea che fossi una ragazza" la voce di Fili era gentile e piena di rimorso e Sara non riuscì a trattenersi dal mettersi in piedi e barcollare fino ai due Durin per stringerli in un abbraccio di gruppo. I nani rimasero quasi completamente immobili, Kili affondo il viso ancora di più sulla spalla del fratello mentre Fili esitante strinse il braccio libero intorno alla cintola della she-hobbit. Immagini dei due giovani nani che ridevano e scherzavano con lei durante il viaggio le riempirono la mente, il calore del loro affetto e la loro vivacità aveva permesso a Bilbo di arrivare così lontano. Chi era lei per spezzare un legame cosi puro e sincero? Nessuno, davvero nessuno. *Va tutto bene, non avete fatto nulla di male. Sento che Bilbo vi ama con tutto il cuore ed al momento io condivido sia il suo cuore che il suo affetto per voi. Spero che voi possiate essere miei amici come lo siete di Bilbo*. Ori tradusse quasi in lacrime mentre stava in disparte, quando Sara guardo nella sua direzione realizzo che il giovane scriba voleva fare parte del momento ma era troppo timido per chiedere. *Ma dai!! Vieni qui scemo.... è ovvio fai parte della truppa* disse sollevando il braccio dalle spalle di Kili facendo spazio anche per lui. Ori esitò un attimo prima di avvicinarsi e timidamente unirsi all'abbraccio. Per qualche momento i quattro rimasero stretti l'uno all'altro ridacchiando e godendosi la sensazione di leggerezza. Sara si rese conto in quel momento che nonostante fossero più vecchi di lei di decadi i tre nani non erano altro che adolescenti, poco più che bambini rispetto a lei.


"Che sta succedendo qui?" la voce di Dwalin faceva presupporre che il nano non fosse molto felice di quelli che stava vedendo. I quattro giovani sciolsero l'abbraccio e si prepararono ad affrontare il nano calvo. Dwalin li stava osservando con le braccia conserte e le gambe leggermente divaricate, dalla sua postura era evidente che non fosse molto disposto al dialogo, Fili e Kili divennero praticamente due pezzi di marmo con lo sguardo fisso a terra. "Mr. Dwalin, B-Bilbo c-ci ha perdonati. Fili e Kili non hanno infranto nessuna regola, no-non erano da soli con lei e Bilbo ha espressamente chiesto loro di restare a farle compagnia..." la sua voce era incerta e un po' balbettante ma Ori non accenno a farsi indietro nel difendere i due amici dal nano più anziano, anche quando Dwalin prese ad avvicinarsi con fare minaccioso. "Hai fegato a rispondere in difesa di queste due teste calde" disse quasi sussurrando portando il suo viso ad un soffio da quello di Ori. Il giovane era vistosamente terrorizzato ma mantenne lo sguardo fisso in quello di Dwalin e continuò "lo-lo-loro s-sono miei amici e no-non hanno fatto nulla di male.... non difenderli sarebbe vile". Dwalin fece per avvicinarsi ai principi, che sobbalzarono al gesto sempre tenendo la testa bassa, ma Ori e Sara si pararono difronte ai due. I quattro giovani si aspettavano di tutto ma che il Guerriero scoppiasse a ridere in modo così sguaiato da far volare via gli uccelli appollaiati sugli alberi di certo non era qualcosa che gli aveva minimamente sfiorato la mente. Quando ebbe finito di ridere l'enorme guerriero porse una mano a Sara e le disse "Vieni piccoletta, dobbiamo metterci in cammino. Andate a prendere i vostri ponies stiamo partendo". Sara non ebbe nemmeno bisogno che Ori traducesse la frase, il tono di voce del nano era così gentile che si sarebbe ritrovata a seguirlo verso l'animale anche se le loro mani non fossero state unite in quello che a lei sembrava un ruvido ma dolcissimo abbraccio. 

   
 
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