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Autore: Figlia di Apollo    14/06/2017    0 recensioni
Una piccola Solangelo in qui gli Dei cacciano i sette della profezia in un paesino in montagna dove incontrano prima Nico e poi Will... Cosa faranno così tanti semidei da soli in una casa? Ho messo contenuti forti solo perché Nico sarà un po' masochista, ecco perché OOC
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                                                                    con Leo
 
Nico:

Mi svegliai di soprassalto. Ero nudo, nel letto, accanto a Will, che come me era nudo. I nostri vestiti erano sparsi per terra, ed il letto era disfatto, ma noi eravamo sopra le coperte. Il figlio di Apollo tremava, quindi scesi dal letto e lo coprii. Ci misi cinque minuti a capire cos’era successo. Poi iniziai a preoccuparmi: se ci aveva visto qualcuno…ma no, ci avrebbero fermato. Svegliai Will.

-hey, ci sei?- chiesi.
-Nico, ah, ciao-  disse, ma poi si accorse della situazione. Sobbalzò, ripensando alla notte e diventò rosso.
-ehm…Nico, io non…- provo a giustificarsi, ma lo zittii.
-non è successo niente, ok?-
-ok-
Ci preparammo, senza guardarci in faccia, fino quando non mi andai a pettinare. Un segno violaceo era in evidenza sul mio collo.
-WILL!- urlai, e lui accorse preoccupato.
-se questo lo vede Hazel, sono nei guai, vero?- chiese quando glielo mostrai.
-se ora tu non trovi un modo per coprirlo, io TI AMMAZZO!- gli urlai. Mi porse una sciarpa, che io indossai velocemente. Ora dovevo solo sperare che Hazel non uccidesse Will.
Scendemmo e trovammo tutti a fare colazione.  Salutai, ma tutti notarono la sciarpa.
-perché la sciarpa?- chiese Piper, dando voce hai pensieri di tutti. Hazel iniziò subito a preoccuparsi, e a fare mille domande.
-ho mal di gola, ok?- chiesi cercando di imitare una voce malaticcia. Jason mi guardava con un espressione leggermente maliziosa.
- vuoi andare in infermeria? Che è successo?- continuò comunque mia sorella.
-sta bene, Haz. Non preoccuparti… Nico, puoi seguirmi un attimo?- chiese Jason.  Annuì e mi portò in una parte sperduta della casa.
-quello che ho visto, lo devo considerare come cosa?- chiese.
-quello, cosa?-
-tu e Will. Vi devo considerare fidanzati?-
-cosa hai visto?- chiesi balbettando.
- Nico, lo sai. Allora?- non risposi.
-levati la sciarpa.- mi ordinò semplicemente. Lo ascoltai, e gli feci vedere il segno che mi aveva lasciato il biondo.
-ci stavi spiando?-
-no, stavo andando in bagno, e ho sentito dei gemiti. Sono venuto a vedere e vi ho trovati leggermente occupati.-
-non dirlo a nessuno.- gli ordinai.
-no, no, ma ora torniamo.-
Tornati al tavolo, Will mi rivolse uno sguardo preoccupato, così presi posto vicino a lui e gli spiegai la faccenda. Stava per giustificarsi, quando Leo se ne uscì con una delle sue genialate.
- perché non facciamo qualcosa oggi? Non qualcosa di semplice… ah, si! Pigiama party nella sala grande!- esclamò, dopo essersi messo in piedi sulla sua sedia. Purtroppo tutti lo assecondarono, e fui costretto ad accettare. Subito dopo, ci alzammo e ci andammo a preparare. Avevamo deciso di andare a mare. Will era già andato in camera, perché quando noi dovevamo uscire, lui doveva andare a lezione. Prima di andare in camera, Leo mi fermò, e mi disse di invitare anche Will. Pensavo fosse già uscito, quindi entrai tranquillamente in bagno. Errore. Era sotto la doccia, e quando mi vide, dopo circa cinque minuti che ero rimasto a fissarlo e sobbalzò. Dovevo avere un espressione ebete, perché scoppiò a ridere. E al Tartaro la privacy. Mi ficcai sotto la doccia con lui, che non mi sembrò molto dispiaciuto. Sentimmo bussare alla porta del bagno, che mi ero chiuso alle spalle.
-Will, non gli fare troppo male!- disse il figlio di Giove da fuori. Will, imbarazzato, arrossì e io lo baciai. Lo baciai perché era l’unica cosa che mi faceva stare bene, perché finiva, e quando finiva faceva male. Usarsi e poi trattarsi come semplici conoscenti; lasciare perdere. Lasciare perdere, perché era l’unica cosa che io sapevo fare. Se un ostacolo era troppo alto, io non riuscivo ad andare avanti, e lasciavo perdere.
 
Hazel:
ok, la mattinata non era stata  delle  migliori. Si. No. Forse. Leo è strano. Uscendo, lo sono andata a chiamare, e ho trovato lui e Calipso che dormivano accoccolati. Gli ho detto di scendere, e lui, tutto arrabbiato, dice di non voler fare niente. Poi se ne esce con una delle sue. A quel ragazzo si è fuso il cervello. Scendendo, incontrai Frank. Mi baciò dolcemente, ma poi fu strano …
-Hazel, senti mi sembra che noi ci stiamo trascurando un po’… ma io ti piaccio ancora?- chiese titubante. Era dolcissimo, ed era cambiato. Non era più il timido ragazzino di un anno fa, era più maturo, ed io lo amavo, anche se non avevo ancora avuto il coraggio di dirglielo.
-certo, tesoro, tu sei stupendo e sei dolcissimo, grazie di esistere- finita la frase, lo baciai di nuovo. Poi il bacio divento più desideroso e mi trovai contro il muro.
- ehm … -  disse Calipso, appena arrivata. Superato l’imbarazzo, ci dirigemmo insieme verso la stanza da pranzo, per la colazione. Incontrammo anche Percy e Annabeth, che scesero giù tenendosi per mano.
   
 
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