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Autore: Marne    26/06/2017    5 recensioni
Dopo quattro anni di apparente pace e prosperità, il Mondo Magico si ritrova ad attraversare un nuovo periodo di crisi. Qualcuno ha iniziato ad uccidere i vecchi Mangiamorte ed Harry Potter, distrutto dopo la Guerra, inizia a soffrire di incubi spaventosi che sembrano voler mettere in dubbio quell'equilibrio raggiunto con tanta difficoltà.
Hermione Granger, dopo esser sparita per ben due anni a causa di un impiego segreto, fa ritorno nella sua terra d'origine per portare una notizia terribile a Draco Malfoy e per riunirsi al vecchio amico nella lotta contro il nuovo Male che sembra volerli sopraffare.
Un bambino è intenzionato a distruggere ciò che è stato costruito in tantissimi anni e con immense difficoltà e nessuno sembra avere il potere di fermarlo. Come si uccide chi è giù sfuggito alla morte?
Genere: Dark, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Katie Bell, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Heir Universe'
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LErede del Male.


 

Let him know that you know best
Cause after all, you do know best
Try to slip past his defense
Without granting innocence
*”.


[The Fray – How to save a life]

                                  

 

Atto VIII, Parte II –  Salvare una vita

 

 

Hermione non aveva mai lasciato quel letto d’ospedale1. Le sue mani erano ancora sporche di sangue, così come il suo viso, ma i suoi vestiti erano presto stati sostituiti da una divisa pulita che Ophelia le aveva fatto indossare quasi di prepotenza poche ore dopo il suo arrivo nella stanza. Se gliel’aveva consentito era stato solo perché non aveva dovuto spostarsi dal suo fianco.

Lui è già morto.

Il momento di panico assoluto che l’aveva colpita era durato secoli, per lei, anche se in realtà non erano trascorsi più di pochi secondi. Kate – come lei aveva preteso di essere chiamata – aveva sorriso, gioviale, ed aveva semplicemente chiesto che le venissero portati animali di grossa taglia, come una mucca e un paio di capre. Ophelia si era opposta, Barry le aveva urlato di smetterla di dire sciocchezze. Lei non li aveva ascoltati e, pochi minuti dopo aver ricevuto ciò che aveva chiesto, li aveva sbattuti tutti fuori dalla stanza, compresa una recalcitrante Hermione. Malfoy non l’aveva mai lasciata andare, nonostante i pugni e i calci con cui lei aveva tentato di liberarsi. L’aveva tenuta ferma, immobilizzandola contro il suo petto e mormorandole di smetterla, di aspettare, di fidarsi di lei.

Come avrebbe potuto fidarsi di lei, quando lei non si era mai fidata di se stessa?

Ma Kate non era più la stessa. Kate non era più insicura e di certo non era più spaventata.

Un minuto, udirono il muggito addolorato del bovino.

Cinque minuti, il belato terrorizzato delle capre2.

Quindici minuti, l’urlo terrorizzato di Fred Weasley, improvvisamente tornato in vita.

Hermione raggiunse il suo fianco in un battito di ciglia, sconvolta nel ritrovarlo finalmente addolorato come chiunque sarebbe stato. La sua ferita si era richiusa, anche se non del tutto. «Ha perso tantissimo sangue» l’aveva avvisata la negromante, stranamente debole3. «Non è ancora fuori pericolo!».

Malfoy era arrivato alle sue spalle prima che Hermione potesse urlarle di fare di più, ma fortunatamente era intervenuta Ophelia. Lei, che era un medico, ma era specializzata con i morti.

Provò ad allontanarla.

Non lui, non lui.

Se Barry non l’avesse tenuta lontana, Fred non avrebbe ricevuto alcun aiuto. Se lui non l’avesse fermata, Fred sarebbe morto di nuovo. Kate le aveva urlato contro degli improperi di ogni tipo, stretta fra le braccia stranamente amorevoli di Malfoy. In un altro momento lei si sarebbe chiesta cosa fosse successo.

«Philly dice che avrà bisogno di rimpolpasangue per un bel po’». La voce di Kate, proveniente dalle sue spalle, la fece trasalire leggermente, ma senza farla sconvolgere più di tanto. Nulla l’avrebbe smossa. Non questa volta. Non più. Neppure il corpo della sua vecchia amica, completamente trasfigurato da una Magia troppo antica per essere conosciuta, fu abbastanza da distrarla. Neppure la morbosità con cui Malfoy le era rimasto accanto fino a quel momento era riuscito a preoccuparla.

Fortunatamente la sua curiosità non era del tutto morta.

«Dove hai lasciato il tuo fedele accompagnatore?» le chiese, ignorando completamente la sua affermazione di poco prima. Avrebbe dovuto ripensare a quanto vicina fosse andata a perderlo per sempre, senza neppure confessare. Non poteva permetterselo. «Per caso lo hai incantato? Dovremmo avvertire il Supervisore».

Kate rise – non era più Katie, lei non avrebbe mai riso –, avvicinandosi a Fred con la confidenza dei vecchi amici. «Non è un maleficio, ma qualcosa di più complicato che non sto qui a spiegarti, non credo tu sia in condizione di capire». Allungò la mano, sfiorando la spalla dell’uomo privo di sensi e, stranamente, mantenne il sorriso. Non c’era compassione nei suoi occhi ed Hermione dubitava che ce ne sarebbe stata mai più. «Non preoccuparti per lui, ormai è vicino a risvegliarsi, non sento traccia di morte imminente» provò a rassicurarla, parlando come se avesse appena riscontrato un dato scientifico, inconfutabile. Per qualche motivo, lei si sentì meglio. «Quanto a Draco, credo sia fuori dalla porta. Dice di non volermi perdere d’occhio, tiene troppo alla sua stessa salute».

Hermione fece una smorfia ma non disse nulla: la situazione non la riguardava.

«Ophelia aveva detto qualcosa sul Necromicon. L’hai travato alla fine? Immagino fosse ben difeso» mormorò, tornando ad osservare Fred. Nei pochi secondi in cui si era distratta, lui già le appariva differente: meno pallido, più vivo. Forse era colpa di Kate, forse lei l’aveva condizionata con le sue parole stranamente rassicuranti4.

«Naturalmente. Aveva una difesa bella da morire» rise, come se avesse appena detto una barzelletta estremamente divertente. «Non è stato poi così difficile, Draco ha aiutato tantissimo, sai. Decisamente è meno tardo di Harry».

Harry, che in quel momento si trovava alla Tana per calmare gli animi dopo che l’orologio, per almeno venti minuti, aveva segnato Fred come morto. Harry che la stava aspettando, perché lei avrebbe dovuto dire la verità, avrebbe dovuto spiegarsi con tutti i presenti. Avrebbe dovuto spiegare perché un altro di loro aveva perso la vita per colpa sua.

Kate si spostò al suo fianco, posandole la mano gelida sulla spalla. «Hermione, davvero, lui sta bene. Ormai sta solo facendo un riposino di bellezza» provò a confortarla, senza riuscire a nascondere il suo disagio5. «Ho fatto un ottimo lavoro con lui, non c’è una sola cellula in quel corpo che non sia tornata in vita, anche se il Negromante al servizio di Tiresias si è impegnato davvero tanto».

Hermione sospirò, improvvisamente stanca. «Grazie, Kate» le disse, cercando di mostrarsi più tranquilla di quanto non fosse. Il motivo della sua ansia sarebbe dovuto rimanere soltanto fra lei e i Weasley. Il Voto pronunciato al momento di vestire la divisa da Banshee era diventato solo parole al vento6. «Vuoi che io dia un’occhiata al libro? È scritto in una lingua arcaica? Preferirei non coinvolgere altri specialisti, se per te non è un problema».

«Oh, no, non puoi leggerlo neppure tu» si sbrigò a dirle lei, scuotendo leggiadramente il capo. Da quando era diventata così aggraziata? «Il libro è scritto in una lingua che posso io posso leggere e, comunque, tu probabilmente dovresti morire, nel caso. I nostri segreti sono vincolati al nostro sangue, chiunque non lo condivida è troppo pericoloso» spiegò, quasi recitando a memoria. «Misura di sicurezza necessaria, non vorrei doverne rispondere a qualcuno più in alto di me».

La Negromanzia è una religione, ricordò Hermione pigramente. Le religioni si basano sui segreti. E lei era stanca di dover combattere, quando Fred era la dimostrazione lampante che anni di addestramento erano nulli davanti ai veri pericoli.

«Molto bene» concesse, annuendo leggermente. «Hai scoperto qualcosa? Abbiamo poco più di quattro giorni prima della Luna Sanguinis e davvero vorrei evitare di essere uccisa da uno psicopatico con più di tremila anni».

«In realtà credo sia più vecchio di così» borbottò la negromante, stringendosi nelle spalle. «Comunque sì, ho scoperto parecchie informazioni, soprattutto su come richiamare un gran numero di zombie. Lo sapevi che fino ad oggi il più grande è stato il Governatore White, nella colonia di Roanoke del 15887. Uccise tutti i coloni e poi li richiamò come il suo esercito personale. Ovviamente i nostri sacerdoti lo fermarono subito, ma-».

«Qualcosa di interessante per la missione, Katie» la rimbeccò, nervosa, Hermione, lanciandole uno sguardo esasperato. Lei ebbe il buongusto di mostrarsi imbarazzata, seppur per pochi istanti.

«So come uccidere definitivamente quel mostro» rettificò allora lei. «Ed è Kate, adesso, lo sai».

Lo sguardo esasperato di Hermione non fu sufficiente a farle comprendere di dover dare più dettagli. «Per Merlino, Bell, vuoi parlare oppure devo utilizzare la Legilimanzia su di te?».

Kate arretrò di un passo ed Hermione fu certa di aver sentito movimenti strani da poco oltre fuori la porta, come se qualcuno avesse fatto per entrare ma si fosse fermato all’ultimo istante. «Non è nulla di semplice. Mi servirà il sangue dei tre prescelti, oltre che di Sisifo stesso. Questo è, fondamentalmente, il problema».

«In che senso?».

Kate strinse le labbra, trattenendo il respiro. «Mi serve il sangue di Sisifo, per ucciderlo. Il sangue del suo attuale tramite umano».

Hermione la guardò per qualche istante, preoccupata. «Credi che Tiresias l’abbia già trovato?».

«Questo è quello che ha detto la piccola veggente» confermò la negromante, annuendo. «Ma il problema è un altro, Hermione. Dopo aver aiutato Fred, io e Draco abbiamo cercato Winnie ovunque, anche usando i sistemi delle Banshee».

«Non l’avete trovata?».

«Oh, no, l’abbiamo trovata anche con troppa facilità, credo che il problema sia questo».

Lei annuì, comprendendo al volo a cosa si stesse riferendo la collega. «Ci stanno aspettando. Sanno che abbiamo il libro e che abbiamo bisogno sia di lei che del tramite».

«Dopo millenni, Tiresias non ha bisogno di vedere i negromanti per capire come le cose potrebbero svilupparsi. Ha giocato d’anticipo ed ha fatto in modo che noi non potessimo recarci da lui già parzialmente preparati. Senza Winnie, io non posso neppure iniziare a preparare la pozione per eliminare quel mostro. Quindi dobbiamo andare a prenderla».

«Se anche andassimo, potremmo lasciare la sicuro il libro, no? Oppure potremo andare solo noi, mentre tu resterai qui a fare la guardia» propose, con un tono di voce che a lei stessa suonò spento, noncurante. Non le importava un granché, in quell’istante. Fred era ancora senza coscienza, steso su quel lettino come se fosse morto.

«Tiresias ha un negromante dalla sua parte» mormorò Kate, scuotendo il capo. «Devo venire anch’io. Ed il libro non può separarsi da me. Lui lo sapeva, ha fatto in modo di spingerci a portare tutto a casa sua, così da non doverlo neppure scomodare. Dubito che noi potremmo bastare, non scordarti la strage in Germania. Non abbiamo idea di quali forze siano al suo servizio».

«E non abbiamo idea di come abbia fatto a trascinare via Winter. Qualcuno con il suo potere… devono averla letteralmente caricata in spalla. Winnie tiene sempre la guardia alta e, tranne suo padre, nessuno è mai riuscito a far funzionare un Imperio su di lei, neppure il Supervisore» commentò, voltandosi per un istante a fissare Kate, ma girandosi di nuovo quando percepì Fred muoversi leggermente. Con il cuore praticamente in gola, le sue mani corsero al viso di lui, reggendolo come se avesse temuto fosse fatto di cristallo. «Fred?».

Un istante dopo, lui si tirò a sedere di colpo, quasi qualcuno gli avesse dato la scossa, facendo balzare sia Hermione che Kate, che in un attimo fu davanti a lei, gli occhi neri e i denti scoperti in un ringhio. Dalla porta, addirittura, anche Malfoy fece il suo ingresso, la bacchetta sguainata e lo sguardo di qualcuno pronto a dare battaglia.

«Che cazzo succede qui dentro?».

Ignorandolo – ed ignorando tutti gli altri – Fred si portò una mano al petto, ansimando come se avesse appena finito una corsa interminabile.

«È stata Winter!».

 

***

 

Ophelia Perderghast aveva dovuto sedersi, quando Trina le aveva portato la notizia. Immersa fino ai gomiti nei liquami prodotti dal cadavere che stava esaminando, si era improvvisamente sentita mancare la terra sotto ai piedi ed il suo stomaco si era rivoltato. Suo marito era intervenuto subito per sostenerla, ma era mancato poco che trascinasse anche lui nella sua caduta. Draco Malfoy, dal suo posto al fianco della ragazza più giovane, le dedicò un’occhiata divisa fra la compassione ed il disgusto.

«Sei sicura?» erano state le prime parole che aveva pronunciato, guardandola con orrore, mentre con un Gratta e Netta il povero Barry cercava di darle un aspetto più presentabile. «Lui era sicuro? Era davvero lei? Potrebbe essere stata una conseguenza di un Imperius» propose, facendosi aria con la mano per cercare di abbassare lievemente la sua temperatura corporea. Sapeva bene di star sprecando solo energie e di dover probabilmente restare immobile per ottenere un vero risultato, ma non era il momento per essere ragionevoli. «Sappiamo tutti cos’ha fatto lei, quando la controllava suo padre. L’ultima volta ha quasi ucciso Harry».

«Ed ha quasi ucciso me» fece notare Malfoy, con le sopracciglia inarcate. «Davvero, non capisco tutta questa preoccupazione per Potter! Sembra quasi che le importi solo di lui, non ha fatto altro che mettermi da parte da quando siamo tornati» si lamentò, guardando Trina. Lei rise, assurdamente tranquilla, dandogli delle pacche sul braccio più vicino.

«Non essere drammatico, ricorda che è stata Philly a prendersi cura di te, quando ti hanno riportato qui» gli fece notare, perdendo poi il sorriso in favore di un’espressione contrita che dedicò a lei e Barry, troppo sconvolto da quello scambio per poter dire nulla. Con un’occhiata, suo marito le aveva già comunicato quanto ridicola fosse la situazione.

Avevano mandato in missione Katie e Malfoy, convinti che lui avrebbe potuto perdere qualche pezzo lungo la strada. A tornare era stata una donna completamente diversa, verso cui Malfoy sembrava nutrire qualcosa di molto simile alla pura adorazione.

L’idea di aver perso per sempre Katie le faceva tornare la nausea. Non era il momento di pensarci, quantomeno fisicamente era tutta intera, forse più sana di quanto non fosse mai stata negli ultimi anni, poteva convivere con il resto. Avrebbe trovato il modo di capire e di accettarla, in un modo o nell’altro.

Non le importava chi fosse, a patto che fosse felice.

Anche se avrebbe potuto mettere un paio di paletti riguardo Malfoy ed i suoi sguardi da marpione.

«Cos’ha detto Weasley?» insistette Barry, posandole una mano sulle spalle ma concentrando tutta la sua attenzione sulla negromante. «Lui è l’ultimo ad aver visto Winnie ed Hermione lo ha portato via prima che potessimo interrogarlo come si deve» sbottò, scuotendo il capo. «Il Supervisore era furioso, probabilmente considererà anche delle sanzioni, lui era un testimone chiave».

Trina fece una smorfia, spostando il peso da un piede all’altro con aria nervosa. «Io non credo che ad Hermione importi nulla del Supervisore, adesso. E… beh, io ho parlato con il testimone, credo valga come interrogatorio» mormorò, nervosa, senza tuttavia abbassare mai lo sguardo o smettere di concentrarsi su di loro direttamente. Solo il giorno prima avrebbe fissato il suolo, magari una parete. Ma lei non era più la stessa. Non lo sarebbe più stata. «Fred ha detto che è stata Winnie a ridurlo in quel modo. Ma Winnie non avrebbe mai potuto farlo, quel maleficio usato su di lui viene trasmesso di famiglia in famiglia fra i negromanti, se anche lei fosse stata una negromante – ed ho detto se, perché è impossibile – non avrebbe avuto modo di conoscerlo! Io l’ho visto praticare una volta sola, durante il mio addestramento in Romania, e non credo potrei rifarlo. Neppure Tiresias potrebbe, non è un negromante» spiegò, stringendosi nelle spalle con aria davvero confusa.

«Ma Fred dice di averla vista chiaramente» mormorò Ophelia, scuotendo il capo. «E dubito fosse in condizioni fisiche di mentire, quando si è svegliato» aggiunse, voltandosi un momento in direzione di Barry, che annuì, grattandosi leggermente la guancia con la punta dell’uncino. «Credi di avere una qualche spiegazione, Trina?».

Kate li guardò entrambi per un lungo istante, espirando pesantemente dal naso. «Temo che Tiresias abbia trovato il tramite di Sisifo e che lo abbia iniziato alla Negromanzia. E temo che questa sua incarnazione sia molto più forte delle altre o che, comunque, abbia memoria della sua prima vita già da adesso, perché la mia unica spiegazione è un rituale che ho appena trovato nel Necromicon. Spiegherebbe anche perché Tiresias si sia preso la briga di rapire il vecchio Silas».

«Cosa significa? Che rituale?».

«Non… non posso parlarne, sono vincolata alla segretezza rispetto al libro, come tutti i negromanti» si scusò le, stranamente poco rammaricata, voltandosi in direzione di Malfoy, che annuì7.

«Crediamo che il negromante in cui Sisifo si è incarnato abbia controllato Mulciber – o che lui si sia fatto controllare - e che tramite lui Tiresias sia riuscito a mettere le sue mani su Winnie» cominciò velocemente a spiegare, probabilmente ripetendo qualcosa che doveva aver visto o sentito in precedenza. A quel punto, in poche ore era già chiaro a tutti che Kate e Malfoy condividessero molto più che il loro passato. «Ci sono ottime probabilità che in questo momento quei mostri stiano aspettando solo noi, nella loro tana, per concludere il rituale ed avere tutto pronto per la Luna Sanguinis. Hanno preso Winnie perché era la più facile da controllare, con Kate capace di riconoscerli e Potter fin troppo bravo a salvarsi la pellaccia. Suppongo che Tiresias abbia valutato i diversi scenari e scelto il migliore. Senza di lei noi siamo rovinati, mentre loro possono portare a termine il loro piano».

«Quindi dobbiamo andare a prenderla». Barry non era entusiasta, Ophelia riusciva bene a capire il perché. «Quali sono le nostre possibilità di uscirne vivi? Dubito che chiamare in causa più di una squadra possa a servire a qualcosa».

«Non ci serve aiuto, se è quello che mi stai chiedendo» rispose Kate, scuotendo il capo. «Finiremmo soltanto col mettere a rischio anche tutti gli altri, non possiamo fare molto contro qualcuno capace di prevedere molte delle vostre mosse. Più persone vorrebbe dire solo più informazioni per Tiresias. Meglio andare solamente noi» mormorò, indicando Barry, se stessa e forse Malfoy. Si morse il labbro inferiore, prima di guardare nuovamente Ophelia. «Ho già chiesto al Supervisore di sospendere te dalla squadra».

Cosa?

Lo shock, per un istante, le impedì di parlare. Un istante che fu sufficiente a Kate per raggiungerla ed accosciarsi accanto a lei, tenendola seduta.

«Cosa diavolo…?» provò a chiedere, quando lei le prese la mano e la posò sul suo stesso stomaco. «Kate?».

«Non posso permettere che tu venga con noi, Philly. Non posso, non dopo tutte le lacrime che hai versato, non dopo tutto il tempo in cui hai solo sperato» le disse, la voce ridotta ad un sussurro incredibilmente gentile, le labbra piegate in un sorriso preoccupato ma al tempo stesso dolce. «Hai aspettato tanto ed ora che finalmente ce l’hai fatta non posso permettere che ti venga tolto tutto dalle mani».

Oh, Merlino.

Dietro di lei, Barry inspirò violentemente, sconvolto dalla realizzazione8.

«Se dovessi venire con noi, credo che non te lo perdoneresti mai».

 

Ore dopo, molte Banshee si ritrovarono ad alzare gli occhi e fissarsi l’uno con l’altro, sconcertati, sentendo provenire delle urla furiose dalla stanza di Katrina Bell. Non perché fosse assurdo, c’era sempre qualche morto un po’ più vocale degli altri pronto a farsi sentire. No, quella volta le urla erano di qualcuno ancora molto vivo e apparentemente arrabbiato con lei.

Nessuno si arrabbiava mai con lei, non fino a quel punto.

Non era saggio far arrabbiare qualcuno capace di uccidere con un bacio, ma Draco Mafoy non doveva aver ricevuto il promemoria.

«Cosa cazzo significa, Bell?».

«Significa che tu non verrai con noi in missione».  

 

 

 

 

 

 

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Non avrei mai resuscitato Fred solo per poi ucciderlo di nuovo, ovviamente. Meglio uccidere di nuovo Ronald.

 

 

 

Punti importanti:

 

» * - Fagli sapere che sai cosa dici/ perché, dopotutto, tu sai cosa dici/ prova ad andare oltre le sue difese/ senza concedergli l’innocenza. Questa canzone è fra le mie preferite, anche se non sono sicura sia proprio pertinente. Così come il titolo. Ugh, questo capitolo è stato un dramma, perdonatemi.  

 

» 1 – Yaaay, Fred non è morto ed Hermione non si è allontanata un solo istante da lui! Aspettate il prossimo capitolo con ansia, mi raccomando 😉

 

» 2 – Animalisti perdonatemi, ma le regole della negromanzia non le decido io. Erano tre animali o una persona e credo che la scala di priorità di Kate l’abbia spinta a scegliere gli animali. Una vita per una vita (in questo caso, una vita per un gruppo di vite più giovani). Affare disgustoso la negromanzia.

 

» 3 – Di nuovo: brutto affare la negromanzia. Kate è stanca perché ha dovuto usare la sua forza vitale per incanalare il cambiamento. Se non avesse usato gli animali, sarebbe dovuta morire lei.

  

» 4 – Per quanto Kate possa sembrare strana (sullo stile Harley Quinn), gli affetti che provava prima sono ancora ben radicati nel suo cuore. Kate adora Fred e George e vorrebbe tornare ad essere riaccolta nel vecchio gruppo, ma il suo modo di dimostrarlo è peculiare. In quel momento, quando lo ha toccato, lei ha sacrificato un altro po’ della sua aura vita per farlo riprendere più velocemente. Non era nulla di dovuto, avendolo resuscitato, ma ha voluto aiutarlo perché gli vuole bene.

 

» 5 – Kate non ci sa fare con le persone, proprio per niente. Oltre Draco e, relativamente, Ophelia e Barry, lei non ha la minima idea di come rapportarsi alle persone.

 

» 6 – Tutte le Banshee, alla fine del loro addestramento, devono prestare un giuramento che richiede loro la massima fedeltà al lavoro e di priorizzare la sicurezza internazionale alle questioni personali. Hermione non potrebbe fregarsene di meno, adesso.

 

» 7 – Draco non rientra nei giuramenti dei negromanti perché lui fa indirettamente parte di quel mondo. Nel prossimo capitolo capirete meglio il perché, tranquilli! Vi dico soltanto che nessuno si sorprenderebbe, in Romania, se lui se ne andasse a spasso per i loro santuari.

 

» 8 – Ebbene sì! Ophelia è finalmente in dolce attesa. Peccato che stiano morire tutti.

 

 

Il prossimo capitolo sarà una doccia fredda. Più o meno.  

 

  

 

Vi aspetto tutti lunedì prossimo!

 

 

 

Per altre comunicazioni/anticipazioni/esaurimenti nervosi, vi aspetto su facebook!

 

 

Grazie ancora a chiunque leggerà,

-Marnie

 

   
 
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