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Autore: Mary_Julia_Solo    30/06/2017    1 recensioni
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"Sceglierei lui. Sempre. Dovessi anche morire. Sceglierei lui. Perché non potrei accettare una vita senza. Lui è come lo Yin Fen. Anche peggio. Il suo cuore fermo è l'unica cosa in grado di far battere il mio."
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Isabelle Lightwood non si è mai sentita così stupida. Non riesce ad accettare di essersi innamorata di Clary. Sa che lei ama Simon, e che non ci sarà mai alcuna possibilità per lei. Mentre sente il suo mondo crollarle addosso, accecata dal suo amore per la giovane Morgerstern, rischia di non vedere quanto sia forte l'amore delle persone che la circondano. Intanto, il mondo dei Nascosti è minacciato da un giovane, che nessuno hai mai visto in viso, che ha tra le mani un'arma tanto magnifica quanto pericolosa: la Spada dell'Anima. E una vampira resa pazza dalla voglia di vendetta, farà di tutto per portare a termine il suo piano, anche uccidere ogni persona in grado di ostacolarla. È solo questione di tempo prima che gli Shadowhunters si trovino a dover affrontare un grave pericolo, avvisaglia di uno ancora più grande e terribile...
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[IsabellexLydia][RaphaelxSimon][MagnusxAlec][JacexClary]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Isabelle Lightwood, Lydia Branwell, Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Because '
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Capitolo 4. – Don’t put the blame on me (pt.4.1)
-Aspetta, aspetta, aspetta… Fammi capire. Tu piombi qui, in pieno giorno, perché vuoi che ti aiuti a preparare una torta? –l’espressione di Raphael era tra il confuso e l’annoiato. O forse solo assonato, considerando che era giorno inoltrato. Isabelle gli aveva sorriso dolcemente, sbattendo le ciglia un paio di volte, con un viso innocente. Il vampiro si era passato una mano sul viso e aveva rivolto il suo sguardo a Lily, che aveva accompagnato dentro Isabelle, e che in quel momento stava ridendo cercando di non mostrarlo troppo, pur fallendo miseramente. Raphael aveva sospirato, cosa insolita per lui, e aveva accettato. La Shadowhunter aveva fatto un piccolo salto e lo aveva abbracciato, felice come una bambina a Natale. Gli aveva poi spiegato che aveva deciso di preparare una torta per il compleanno di Lydia, che sarebbe caduto pochi giorni dopo, per farsi perdonare, dopo essersi comportata da vera stronza alla festa di Max. E gli aveva anche detto che senza di lui non avrebbe avuto idea di come fare. A quel punto Raphael aveva sorriso, mentre Lily se ne andava ancora ridendo, dicendole di lasciarlo almeno mettersi qualcosa in più. Infatti, quando era entrata praticamente correndo nella sua suite, lo aveva trovato sdraiato sul letto, intento a fissare il soffitto, con indosso soltanto un paio di pantaloni. Isabelle aveva dovuto ammettere che non era stata per niente una brutta visione. Dopodiché era scomparso nella sua stanza, ritornando poco dopo con anche una maglia grigio scuro. Incredibilmente, per fortuna o chissà per quale motivo, la cucina del vampiro sembrava il posto più rifornito di tutta New York, perciò avevano trovato tutto quello che sarebbe servito. Avevano passato ore a preparare quella dannata torta al cioccolato, tante che Izzy si ripromise di non farsi mai più venire certe idee in testa. Incredibile a dirsi, con l’aiuto di Raphael non aveva fatto troppi dei suoi soliti danni. Era certa di non essere mai stata, almeno negli ultimi due mesi, felice come in quel momento. Per un attimo, un miracoloso attimo di gioia, si dimenticò di Clary. La Shadowhunter tirò fuori la torta dal forno e la mise con attenzione sulle piastre della cucina, dato che non aveva molta voglia di appiccare il fuoco all’hotel. Fino a quel momento non era successo nulla di particolarmente drammatico. Il profumo non prevedeva troppe brutte cose.
-Speriamo di non avvelenare nessuno. –commentò Raphael, con un tono stranamente scherzoso. Isabelle si voltò verso di lui, lo sguardo assassino. Era paaarticolarmente minacciosa con i guanti da forno ancora sulle mani. La ragazza non riuscì a non sorridere, comunque. Era bellissimo sentirsi così. Così felici da essere incapaci di smettere di sorridere.
-Dubiti forse delle tue capacità culinarie? –gli disse, avvicinandosi di un passo. Lui non smise di sorridere, mentre ribatteva:
-Delle mie, no, ma delle tue, sì. –Isabelle gli rivolse uno sguardo che stava a significare “Ah, davvero?”, facendosi comparire sul viso un’espressione minacciosa. Gli disse che allora probabilmente avrebbe fatto meglio a mangiarla prima lui, tanto non sarebbe stato una grande perdita. Lui rispose che toccava a chi aveva fatto il danno subire le conseguenze. In men che non si dica, entrambi stavano di nuovo ridendo. Raphael era contento di vedere che per una volta Isabelle stava facendo qualcosa per qualcuno che non fosse Clary. Doveva smettere di pensare unicamente a lei, così avrebbe anche smesso di soffrire. Concentrare la propria mente su una persona e solo lei non portava mai a buone cose. Perché ci si cominciava a staccare dalla realtà, a credere cose non vere. Lui lo aveva imparato a sue spese. E una volta commesso l’errore, non si poteva più tornare indietro. Riprendendosi dai suoi pensieri si accorse che Isabelle aveva preso il suo telefono e stava scrivendo freneticamente con qualcuno, l’espressione accigliata. Ogni tanto sbuffava, alzando gli occhi al cielo, come incapace di credere a quello che stava leggendo. Dopo diversi minuti mise giù il cellulare con rabbia, mettendo il silenzioso. Raphael le chiese cosa stesse capitando e lei rispose scuotendo leggermente la testa, dicendo qualcosa su suo fratello che non voleva lasciarla in pace. Era davvero così. Isabelle avrebbe voluto uccidere Alec ogni tanto, in quegli ultimi tempi. In fondo sapeva che lui era solo preoccupato per la sua salute, fisica e mentale, ma quella volta aveva davvero esagerato. Questi erano i messaggi che i due si erano scambiati:
 
Isabelle.
Sai che Jace è stato ferito, vero?
Sì, lo so.
Si sta riprendendo?
Sembra di sì.
Si può sapere dove sei?
Sei scomparsa ieri.
La cosa non ti riguarda.
E comunque stamattina ero all’Istituto, non mi avrai vista.
Sei al DuMort.
E allora?
Sai che quel vampiro non mi piace, Izzy.
Questo non è un problema mio, Alec.
Sì, invece. Potrebbe farti del male.
Devo proteggerti.
Non sono più una bambina!
So difendermi da sola.
No, il tuo amore per lui potrebbe ostacolarti.
Il mio amore per lui non cambia le cose.

Non sai nulla dell’amore.
Oh, davvero?
Sono stata la prima a capire che eri innamorato di Jace,
sono stata la prima a capire che Jace si era innamorato di Clary,
sono stata la prima ad accorgersi che Simon era innamorato di Clary,
sono stata la prima a capire che Magnus si era innamorato di te.
Esattamente quello che intendevo.
Cosa?
Credi davvero di sapere come ci si senta ad essere innamorati?
Certo! Perché non dovrei?
Non venirmi a dire che eri innamorata di Meliorn, per favore.
E se anche fosse?
Perché per me deve essere sempre diverso? Non ho forse il diritto di innamorarmi?
Non di un Nascosto.
Da che pulpito, Alexander.
Non di un vampiro!
Qual è la differenza?
I vampiri sono pericolosi.
Non Raphael.
Anche gli stregoni sono pericolosi.
Non Magnus.
Non farmi ridere.
No, tu non farmi ridere.
Tu non ridi mai.
Perché non puoi lasciarmi in pace?
Non sai quello che dici. È come se fossi ancora drogata.
Sei un bastardo.
Vieni all’Istituto, Isabelle.
No.
Vieni subito a casa!
Cosa sei, mia madre?
Me ne basta una, grazie.
È abbastanza brava da sola a giudicare.
Isabelle, vieni a casa!
No. Non puoi controllare la mia vita.
 
Isabelle era davvero arrabbiata con Alec, questa volta. Non poteva permettersi di controllarla, non poteva permettersi di dirle quello che doveva fare. Era suo fratello, non sua madre. Già Maryse era insopportabile, in quei tempi particolarmente più del solito. Era sempre all’Istituto, la ragazza non aveva idea del perché. E poi, aveva di sicuro notato quanto fosse più felice sua sorella. Eppure continuava a insistere, continuava a ripetere che non ci si poteva fidare dei vampiri, non riusciva proprio ad accettare la verità. Raphael non stava usando Isabelle, era la Nephilim ad usare lui. Continuava a farlo, e si sentiva una persona orribile. Tutta la gioia che aveva trovato liberandosi dai suoi pensieri, scomparve in pochi minuti. Non poteva credere che qualcuno fosse davvero riuscito a farle tornare quell’orribile tristezza che non aveva voluto andarsene per due mesi filati. E che quel qualcuno fosse proprio suo fratello, la persona che una volta amava più di sé stessa. Ora non riusciva a vederlo diversamente da qualcuno che le voleva togliere tutto quello che si era costruita. Avrebbe dovuto parlare con lui, una volta tornata all’Istituto. Si accorse solo in quel momento che Raphael la stava osservando, con sguardo preoccupato. Aveva probabilmente potuto vedere la felicità andarsene dal suo viso. Si sentiva incredibilmente male, all’improvviso. Risentiva quell’orribile mal di cuore di cui si era finalmente liberata, tutto per colpa di Alec. Mise il cellulare il più lontano possibile, lontano dalla sua portata, cercando di farsi tornare il sorriso.
Prese la torta, così tanto in fretta che per un attimo temette che si sarebbe sfracellata a terra e che avrebbero dovuto farne un’altra, ma per fortuna riuscì a evitare il disastro. Riprese la sua espressione innocente, mentre diceva:
-Allora… Mettiamo questo cioccolato? –stranamente e miracolosamente, nemmeno lì successero troppi casini, anche se Isabelle aveva la mente altrove. Cercava di restare al presente, ma le riusciva difficile. Per qualche strano motivo rivide momenti della sua vita con Alec, ripensando a quanto tempo aveva speso nella sua ombra, cercando di essere un perfetto Shadowhunter così come lo era lui. Suo fratello era sempre stato un modello per lei. Lui era il maggiore, lui faceva sempre tutto perfetto. Era vero, avevano solo due anni di differenza, ma poteva essere qualcosa di incredibilmente distaccante se eri un Lightwood. Loro dovevano sempre essere perfetti, dovevano sempre pensare all’onore. L’onore veniva sempre prima di tutto. Persino della loro felicità. Forse era quello che Alec stava cercando di fare. Lui aveva voluto mettere i suoi sentimenti prima della famiglia, e, essendo il più grande, aveva deciso per Isabelle. Aveva deciso che ne bastava uno di loro per disonorare i Lightwood. Lei doveva continuare a essere perfetta, lei non poteva amare un Nascosto. Chissà che cosa avrebbe detto se lei gli avesse confessato che in realtà era innamorata di Clary e che stava usando Raphael per farla ingelosire, anche se stava fallendo miseramente… Si riprese a un’esclamazione del vampiro, e, voltandosi verso di lui vide che aveva un’espressione terribilmente annoiata, e della glassa al cioccolato sulla guancia destra. Isabelle non riuscì a trattenersi e ridacchiò, rendendosi conto che era colpa sua. Raphael preso un pezzo di carta da cucina e si pulì il viso, sempre con quell’espressione terribilmente annoiata. In realtà avrebbe dato di tutto pur di vedere la Nephilim sorridere. Non sapeva a cosa stesse pensando, ma gli dispiaceva vederla così. Lei si meritava tutta la felicità possibile, non poteva accettare che continuasse a distruggersi così. Poco dopo, la torta fu completa e Izzy la mise nel frigorifero, spostando una brocca di Bloody Mary. Batté le mani, con fare gioioso. Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando era arrivata all’hotel, ma non le importava davvero. Era felice, solo quello contava. Per una buona volta anche lei aveva il diritto di essere felice, non solo gli altri. Gli altri avevano sempre tutti i diritti, mentre lei no. E questa cosa la faceva davvero imbestialire. Tornò da Raphael, appoggiandosi al bancone, dicendo che era stato molto gentile per il suo scarso aiuto, ma che ce l’avrebbe fatta anche da sola. Sorrise in modo strafottente, sbattendo le palpebre. Il vampiro non aveva certo intenzione di cedere a quelle offese. Aveva bisogno di farla ridere. La prese tra le braccia, cominciando a farle il solletico. Izzy cercò di ribellarsi, ma non ci fu verso, cominciò a ridere e a dimenarsi come un demone agonizzante. Similitudine molto affascinante, tra parentesi. Lui disse che non ci poteva credere, che non era possibile che una Shadowhunter come lei, impavida davanti a demoni e Nascosti di ogni tipo, soffrisse il solletico. Lei rispose, tra le risate, che era scorretto, perché lui era più forte di lei, e così lei non poteva difendersi, anche se era una Nephilim. Guardandoli così si sarebbe potuto dire che erano davvero innamorati, cosa piuttosto comoda, considerando che era come volevano apparire. Furono interrotti da Lily, che corse dentro, squadrandoli e dicendoli che una Shadowhunter era entrata nell’hotel come una furia. Una Shadowhunter dai capelli rossi. Raphael annuì e Lily scomparve così com’era arrivata, lanciando un’ultima occhiata a Isabelle. Quando la ragazza capì che quella Nephilim doveva essere per forza Clary, mandata lì da Alec a “recuperarla”, prese il vampiro per mano e lo trascinò verso il divano, cominciando a baciarlo. Lui la allontanò dolcemente, prendendola per le spalle, ma, guardandola negli occhi, vide che lo stava pregando. Lo stava pregando di aiutarla ancora. La ragazza non riusciva a sentirsi in colpa, in quel momento, sentiva soltanto una grande disperazione. Aveva ancora un bisogno assurdo di vedere Clary gelosa che era disposta a tutto. Raphael avrebbe voluto fare qualcosa per aiutarla, perché era davvero terribile vederla così, così incapace di controllare le sue reazioni, le sue emozioni, così disperata d’amore. Lui sapeva che la Fairchild non l’avrebbe mai vista come lei voleva, per lei sarebbero sempre state solo amiche. Quella rossa avrebbe continuato a farle del male, non c’era niente che potesse impedirlo. E lui continuava ad aiutarla. Aiutarla a farsi del male. Forse anche Isabelle lo sapeva. Ma non voleva accettarlo. Era troppo innamorata per accettare la verità. Essere innamorati faceva parecchio schifo, altra cosa che il vampiro aveva imparato a sue spese. L’amore sapeva solo distruggere. Sembrava illuminarti la vita, ma la verità era che quando finiva precipitavi in un’oscurità ancora peggiore. Ma, pur sapendo queste cose, decise lo stesse di continuare a recitare, perché non poteva fare altro, in quel momento. Si disgustava da solo. Eppure si lasciò baciare da Isabelle, ricambiò i suoi baci. Presto la ragazza si ritrovò sul divano, con il vampiro sopra di lei. Quella volta non c’era verso che Clary non si ingelosisse. Era impossibile. Ma la Nephilim continuava a non pensare al fatto che la giovane Fairchild poteva non provare nulla se non amicizia per lei. Continuava a non vedere. L’amore era cieco.

Angolo autrice
Dan dan dammmm! Colpo di scena! Ok, no scherzo. Visto che sono una brutta persona, ho deciso che pubblicherò il prossimo pezzo tra due ore o qualcosa del genere cosÌ lascio quelli che leggeranno (se qualcuno ancora mi legge) in queste due ore con la SUSPENCE! Muahahaha! :) Clary è stata mandata da Alec per "salvare" Izzy! Che cosa farà? Come farà a convincerla a tornare all'istituto? Povera Isabelle, la continuo a torturare. Non so se Raphael sappia cucinare delle torte, ma facciamo finta di sì. XD
P.S: Scusate per eventuali errori di distrazione o di grammatica (quelli di distrazione ho paura siano tanti, quelli di grammatica, spero pochi) e per aver torturato Izzy (per la centesima volta)

 
   
 
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