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Autore: xxlili_luna    11/07/2017    1 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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SEMPRE
Pov Silente
Ero nel mio ufficio seduto teso alla mia scrivania. Dall'altra parte Minerva continuava ad agitarsi sulla sedia mentre Severus era immobile ed osservava un punto indefinito della scrivania. La capivo, anch'io ero molto agitato. 
Era passata quasi un'ora da quando la squadra era partita e mi stavo veramente preoccupando.
All'interno dell'ambiente si era forma una strana calma. Come se fossi tutti sotto incantesimo. Nessuno aveva osato proferire parola durante tutto quel tempo. Poi, il silenzio che si era creato, fu spezzato improvvisamente dallo spalancarsi della porta. Vidi Minerva sobbalzare sulla sedia, mentre Severus rimase immobile, semplicemente si voltò verso la porta per vedere chi fosse. 
- Signore, sono arrivati. - disse ansimando, probabilmente a causa della corsa, la guardia che il capitano aveva lasciato qui per controllare i vari ritorni. 
Ci alzammo tutti e lo seguimmo fuori dall'ufficio. Camminammo molto velocemente verso l'uscita dal castello. 
- Dove sono atterrati? - chiesi all'uomo. 
- Nel Lago Nero. Per ora sono arrivate solo due persone, ossia la Signorina Granger ed il Signorino Malfoy. - disse l'uomo senza fermarsi. A quelle parole potei veramente lasciare un sospiro di sollievo anche se ancora un alunno non era tornato. 
- Albus? - mi sentì chiamare da un sussurro. Mi voltai ed incrociai gli occhi preoccupati di Minerva. 
- Sì? - 
- Lo so che ne abbiamo già parlato ma ho bisogno di ridirtelo. Non pensi di essere stato imprufente a mandarla lì? - 
- Hai ragione, ne abbiamo già parlato ed io, Minerva, ti ripeto la stessa cosa. Sì, sono sicuro. Ero sicuro che solo lei avrebbe potuto trovarlo e riportarlo a casa, al sicuro. - 
- Lo so, ma è pur sempre una ragazza... - 
- Lo so che è una ragazza. Ma anche Draco è solo un ragazzo ed è stato portato via da quei due pazzi e solo Merlino sa cosa gli hanno fatto. - finì sicuro ed un attimo dopo uscimmo dalla porta ed alla stessa velocità raggiungemmo il Lago. Dentro potei scorgere le loro due figure ed appena ci avvicinammo ci fu chiaro cosa stessero facendo. Si stavano baciando, piuttosto appassionatamente. 
Mi voltai diverto verso Minerva è vedevo che era notevolmente scandalizzata, lo sapevamo tutti della loro relazione, ovvio, ma comunque vederli così presi era... imbarazzante. Severus invece si era solo irrigidito. 
Un po' a disagio e più che altro divertito da tutta la situazione mi schiarì la voce, in modo forte, ed i due sentendo quel suono si staccarono subito. 
Pov Hermione
Non sapevo neanche più da quanto tempo ci stavamo baciando. Forse da minuti o forse da ore ma non mi importava. Non mi importava se avevo freddo e non mi importava di quello che avrebbe pensato o detto Silente o chiunque altro. Ora per me c'era solo ed esclusivamente lui, l'unica cosa che veramente mi importava. 
Purtroppo, però, arriva sempre il momento in cui dobbiamo riscontrarci con la realtà ed il nostro avvenne proprio in quel momento. Sentimmo un colpo di tosse parecchio forte, di quelli che si fanno per attirare l'attenzione di qualcuno, e ci staccammo di botto. Voltai lo sguardo e vidi, sulla spinta che ci fissavano quattro persone. Non le vedevo in viso, a causa del buio, ma dalle sagome potevo intuire chi fossero. Silente, la McGranitt, Piton e la guardi lasciata dalla squadra. 
- Dobbiamo parlarvi. - disse secco l'Auror. Annuì anche se immaginavo che lui non ci vedesse ed uscimmo dall'acqua. Immediatamente i vestiti mi si attaccarono al corpo e rabbrividì. Lanciai lo sguardo a Draco e vidi che anche lui aveva molto freddo. Mi lanciò un'occhiata a sua volta e vedendomi in quella condizione mi si avvicinò e mi abbracciò con un braccio per provare a riscaldarmi. Nonostante anche lui fosse bagnato fradicio mi strinsi a lui. 
Silente fece apparire una coperta e ce la mise sulle spalle. Lui la strinse addosso ai nostri due corpi e seguimmo il trio dentro il castello. Nonostante fossimo al chiuso la temperatura era molto bassa e questo comportava molto freddo. Sentivo alcune goccie d'acqua scendere giù dal corpo ed i capelli bagnati gocciolavano. 
Arrivammo nell'ufficio di Silente e grazie al cielo, lì, c'era molto più caldo. 
- Sedetevi, ragazzi. - disse il preside indicando le due poltroncine davanti alla sua scrivania. 
Mi avvicinai ad una ma prima che potessi staccarmi da Draco, lui mi afferrò per la vita e mi fece sedere sulle sue gambe. In un primo momento arrossí ma quando lo guardai ogni traccia di timidezza si dileguò e, senza esitare, gli portai un braccio intorno al collo per sistemarmi meglio. 
- Allora ragazzi, come state? - chiese l'uomo guardandoci con un sorriso dolce. 
- Bene, grazie. - risposi voltandomi verso di lui. 
- Ne sono contento. - disse ed un attimo dopo parló l'Auror. 
- Signorino Malfoy, dovrei farle alcune domande. - 
- Certo. - rispose Draco annuendo lievemente. 
- Allora, quando ti hanno portato via, dove siete andati? - 
- Siamo subito andati lì dove mi avete trovato. - 
- E sa perché siete andati lì? - 
- No, per me quella è sempre stata una casa come le altre. - 
- Okay. Cosa le hanno fatto? - chiese freddamente. Lo sentì irrigidirsi a quella domanda. Mi voltai verso di lui e dopo un attimo lui spostò lo sguardo nel mio. Potevo leggere dolore e tristezza. Non voleva rispondere a quella domanda ed io, sinceramente, non volevo sapere la risposta. Non ora, almeno. 
- Credo... sia meglio cambiare domanda. - intervenne Silente guardandoci. 
- Va bene, cosal le hanno fatto fare? - 
- Mi hanno fatto esercitare. Esercitare all'utilizzo della... magia oscura. - disse in un sussurro che però sentimmo tutti. Quasi senza pensarci gli presi una mano, quella che era posata sulle mie gambe, e la strinsi. Lui alzò lo sguardo e mi sorrise lievemente. 
- Va tutto bene. - sussurrai poggiando la fronte sulla sua. 
- Lo so. - sussurrò il mio ragazzo annuendo senza staccarsi. 
- Sono qui con te e ti amo. - sussurrai di nuovo. 
- Ti amo anch'io. - rispose e mi baciò dolcemente sulle labbra, senza approfondire il bacio. Non mi importava se eravamo davanti al preside ed ad un Auror. 
Appena staccati continuammo a guardarci incantati dallo sguardo l'uno dell'altra.  
- Va bene, potete andare. - disse dopo quel momento di silenzio interrotto solo dai nostri sussurri. 
- Ma... - fece per dire l'Auror ma Silente lo interruppe immediatamente. 
- Possono andare. Potranno rispondere alle sue domande in un altro momento. - disse e nel suo tono c'era una piccola nota brusca. 
Mi alzai e fui seguita da Draco che, tenendomi per mano, mi portò fuori dall'ufficio. Appena fuori mi buttai su di lui che mi prese al volo, sorridendo. Lo baciai immediatamente e lui affondò la lingua nella mia bocca. 
- Sai cosa mi andrebbe, adesso? - chiese sulle mie labbra. 
- Cosa? - 
- Un bel bagno. - rispose sorridendo maliziosamente. 
- Mmm bell'idea. - commentai con un altro sorriso. Così, tenendomi in braccio, cominciò a camminare. Percorremmo diversi corridoi e ci ritrovammo davanti alla porta che conduceva al bagno dei Prefetti. - Ma... non abbiamo neanche un cambio! - 
- Si può risolvere. - disse lui. - Accio divisa di Hermione. - un secondo dopo la mia divisa, composta dalla camicetta e dalla gonna, gli arrivò in mano. - Accio divisa di Draco. - disse poi ed una camicia da uomo ed un paio di pantaloni gli arrivano di nuovo in mano. - Ora siamo apposto. - disse con un sorriso. Entrammo nel bagno e mi rimise in piedi. Draco posò i vestiti su un appendiabiti lì vicino e cominciò a spogliarsi. Io feci lo stesso e, differentemente al giorno del suo compleanno, senza imbarazzo. 
Una volta che entrambi fummo nudi entrammo in acqua e lui mi passò un braccio intorno alle spalle, stringendomi a sé. 
- Draco? - lo chiamai dopo qualche minuto di silenzio. 
- Sì? - 
- Mi devi qualche spiegazione. - dissi sicura ma senza guardarlo. L'ultima volta che avevamo affrontato quell'argomento avevano litigato furiosamente e non volevo assolutamente che succedesse di nuovo, non ora che l'avevo ritrovato. 
- Lo so. - rispose con un sospiro. - Cosa vuoi sapere? - mi chiese in un sussurro. Io rimasi piuttosto sorpresa di quella risposta ma immediatamente scacciai quello stupore e pensai a quello che dovevo sapere. 
- Mi racconti il tuo rapporto con Bellatrix? - 
- Quando ero bambino passavo diverso tempo con lei. Era sempre stata una donna molto strana ma io ero piccolo e non me ne rendevo conto. Non mi aveva mai fatto del male e mi aveva sempre trattato molto bene. Poi mio zio fu arrestato e portato ad Azkaban, e lì fu come se dentro mia zia si fosse acceso qualcosa. Una specie di furia cieca. Distrusse praticamente tutto l'interno della loro casa, comprese foto, mobili e vestiti; ogni cosa distruttibile veniva distrutta. 
Mia madre e mio padre, spaventati da quel comportamento, mi proibirono di andare da lei. Dopo qualche giorno, però, lei mi mandò una lettera dove mi invitava ad andare da lei. Io le ho risposto che non potevo perché i miei non volevano ma lei mi rispose che i miei mi avevano mentito ed io, come un cretino, le credetti... 
FLASHBACK
Appena chiusi la lettera corsi al camino in camera mia e le diedi fuoco, non volevo che i miei genitori mi scoprissero. 
Per uscire utilizzai la solita scusa, ossia che Blaise, mio amico da già un paio di anni, mi aveva invitato a casa sua per giocare. Loro ci credettero e mi dissero di tornare presto a casa, però. 
Soddisfatto, uscì dal Manor ed immediatamente mi avviai a casa di mia zia. Il Manor dei Lestrange era molto vicino a casa mia e questo mi facilitava andarla a trovare, dato che ero un bambino. Ci arrivai in una decina di minuti ed entrai senza esitare. Rimasi piuttosto stranito da quello che trovai. L'ingresso era molto in disordine e mia zia era china cercando qualcosa dentro un cassetto. 
- Zia? - la chiamai e lei si voltò di scatto verso di me. Aveva uno sguardo strano ma non riuscivo a capirlo, a decifrarlo. 
- Oh! Draco! Ciao tesoro, mi aiuteresti? - chiese lei avvicinandosi a me ed inginocchiandosi davanti a me. 
- Certo. Che cosa? - chiesi io. Non sapevo perché ma qualcosa mi diceva che se gli avessi detto di no sarebbe finita piuttosto male. 
- Sai che Rodolphus è stato sbattuto ad Azkaban, vero? Ecco io devo trovare qualcosa che lo discolpi, tesoro. Sono sicura che tu mi aiuterai. - 
- Io... certo. - dissi in un sussurro. 
- Bravo bambino. - disse sempre sussurrando prendendomi una mano e portandomi nell'ufficio di suo marito. Non c'ero mai stato e rimasi stupefatto da quanto era buio e tenebroso. C'era una grossa scrivania in legno nero con una sedia messa dietro anch'essa nera. Diversi libri erano sparai a terra e tutto era posto in penombra, la stessa illuminazione che c'era all'interno della casa, simile alla mia di questi tempi. 
Insieme ci mettemmo a cercare anche se non avevo idea, esattamente, di quello che dovessi trovare. 
- Zia... non trovo niente qui. - dissi voltandomi annoiato verso di lei. Bellatrix si voltò e mi guardò malissimo. 
- Continua a cercare. - sibilò lei tornando a frugare nel cassetto. 
- Ma sono stanco. - 
- Non ha importanza! CONTINUA! - urlò lei avvicinandosi di un passo. Io mi allontanai di un passo e feci come mi aveva detto. Mi stavo definitivamente pentendo di aver disubbitido ai miei genitori e mia zia non mi aveva mai fatto più paura. 
Dopo qualche altro minuto mi voltai timoroso verso mia zia giocando la mia ultima carta per tornare a casa. 
- Zia... non pensi che forse non troveremo niente? - chiesi. 
- Cosa?! - fece voltandosi verso di me con lo sguardo che aveva una scintilla molto... particolare. Era spaventoso. Non sembrava neanche lei. 
- Forse... - 
- Secondo te lui si è meritato di finire ad Azkaban? - chiese prendendo ad avvicinarsi lentamente. 
- Io, non lo so. - sussurrai mentre cominciavo a sentire le lacrime bruciarmi gli occhi, lacrime di paura. 
- Chi ti ha messo in testa queste idee?! Tua madre?! Tuo padre?! Oppure le pensi veramente queste cose?! Ma certo che le pensi. Sei come tutti gli altri! Rodolphus non se lo meritava! Lui non doveva finire ad Azkaban! Quell'uomo si meritava di morire! - prese ad urlare. La vidi estrarre la bacchetta e puntarnela addosso. Non mi era mai capitato e sentì gelare il sangue dentro le vene. Non avevo mai avuto così tanta paura. 
- Così imparerai a parlare male di mio marito. Sinceramente disprezzo il fatto che molti genitori non usino anche la violenza per istruire i loro figli e penso che con i bambini come te sia l'unico modo. Quindi... Crucio! - urlò lei ed immediatamente un fitta atroce mi invase. 
FINE FLASHBACK
Quella fu la prima volta che mi inflissero un Cruciatus e grazie al cielo fu anche l'ultima. Quando tornai a casa dolorante, i miei genitori mi dissero che cosa mia zia aveva fatto e mi vietarono, di nuovo, di vederla. Questa volta, però, non disobbedí. - finì il racconto. Durante esso Hermione mi aveva stretto sempre di più e la sentivo tremare nonostante la temperatura del bagno. 
- Mi dispiace! - sussurrò e la sentì soffocare un singhiozzo. Mi riscossi dai miei pensieri e puntai lo sguardo su di lei. Delle lacrime le bagnavano il viso. 
- Ehi! Amore non è colpa tua. - dissi spostandola lievemente solo per prenderle il viso tra le mani. 
- Io ti ho costretto a parlarne. - 
- Non mi hai affatto costretto. Prima non ero pronto ma adesso sì e tu avevi ogni diritto di sapere la verità. - sussurrai ascugandole una lacrima che le era scesa sulla guancia con il pollice. Mi sporsi e le diedi un bacio a fior di labbra. Le sorrisi e ci rimettemmo nella stessa posizione di prima, ossia io appoggiato al muro della vasca e lei accocolata sul mio petto. - Sono stato uno stupido quel giorno. - 
- Eri solo un bambino. - 
- Ma non dovevo farlo. - 
- Era pazza Draco. Cruciare suo nipote, come si può anche solo pensarlo? - 
- Lo hai detto tu. Era pazza e lo è tutt'ora. - disse con un sospiro. Rimanemmo in silenzio per molto tempo. Mi immaginai un piccolo Draco dolorante dopo un Cruciatus. Purtroppo lo avevo provato e non era umanamente possibile che un bambino potesse sopportare un simile dolore. 
- Non le permetterò di farti di nuovo del male. - dissi in un sussurro. 
- Ed io non le permetterò di fare del male a te. - rispose lui stringendomi di più. 
- Ci proteggeremo a vicenda. - 
- Lo facciamo sempre. - replicò passandomi una mano tra i capelli umidi. - Ti proteggeró sempre. - sussurrò più piano come se non volesse che sentissi ma lo sentì lo stesso. 
- Per sempre. - sussurrai guardando la finestra. 
Capitolo corto ma vi giuro che sto per piangere. Quanto sono carini?! 
Immaginatevi tutto il dialogo fatto di sussurri perché rende il tutto molto più bello. 
Che ne dite della storia? Come sempre io vi invito a recensire. (Non vi mangio!) Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo. 😘
PS. Ho cominciato a scrivere una nuova Dramione che sarà un po' diversa da questa ma comunque meravigliosa. Si intitola Crazy in Love e se vi va andate a leggerla. Mi farebbe molto piacere. 
PS2. Ehi sono in ritardo solo di due giorni sto migliorando non trovate? 

SEMPRE


Pov Silente


Ero nel mio ufficio seduto teso alla mia scrivania. Dall'altra parte Minerva continuava ad agitarsi sulla sedia mentre Severus era immobile ed osservava un punto indefinito della scrivania. La capivo, anch'io ero molto agitato. 
Era passata quasi un'ora da quando la squadra era partita e mi stavo veramente preoccupando.
All'interno dell'ambiente si era forma una strana calma. Come se fossi tutti sotto incantesimo. Nessuno aveva osato proferire parola durante tutto quel tempo. Poi, il silenzio che si era creato, fu spezzato improvvisamente dallo spalancarsi della porta. Vidi Minerva sobbalzare sulla sedia, mentre Severus rimase immobile, semplicemente si voltò verso la porta per vedere chi fosse. 
- Signore, sono arrivati. - disse ansimando, probabilmente a causa della corsa, la guardia che il capitano aveva lasciato qui per controllare i vari ritorni. 
Ci alzammo tutti e lo seguimmo fuori dall'ufficio. Camminammo molto velocemente verso l'uscita dal castello. 
- Dove sono atterrati? - chiesi all'uomo. 
- Nel Lago Nero. Per ora sono arrivate solo due persone, ossia la Signorina Granger ed il Signorino Malfoy. - disse l'uomo senza fermarsi. A quelle parole potei veramente lasciare un sospiro di sollievo anche se ancora un alunno non era tornato. 
- Albus? - mi sentì chiamare da un sussurro. Mi voltai ed incrociai gli occhi preoccupati di Minerva. 
- Sì? - 
- Lo so che ne abbiamo già parlato ma ho bisogno di ridirtelo. Non pensi di essere stato imprufente a mandarla lì? - 
- Hai ragione, ne abbiamo già parlato ed io, Minerva, ti ripeto la stessa cosa. Sì, sono sicuro. Ero sicuro che solo lei avrebbe potuto trovarlo e riportarlo a casa, al sicuro. - 
- Lo so, ma è pur sempre una ragazza... - 
- Lo so che è una ragazza. Ma anche Draco è solo un ragazzo ed è stato portato via da quei due pazzi e solo Merlino sa cosa gli hanno fatto. - finì sicuro ed un attimo dopo uscimmo dalla porta ed alla stessa velocità raggiungemmo il Lago. Dentro potei scorgere le loro due figure ed appena ci avvicinammo ci fu chiaro cosa stessero facendo. Si stavano baciando, piuttosto appassionatamente. 
Mi voltai diverto verso Minerva è vedevo che era notevolmente scandalizzata, lo sapevamo tutti della loro relazione, ovvio, ma comunque vederli così presi era... imbarazzante. Severus invece si era solo irrigidito. 
Un po' a disagio e più che altro divertito da tutta la situazione mi schiarì la voce, in modo forte, ed i due sentendo quel suono si staccarono subito. 


Pov Hermione


Non sapevo neanche più da quanto tempo ci stavamo baciando. Forse da minuti o forse da ore ma non mi importava. Non mi importava se avevo freddo e non mi importava di quello che avrebbe pensato o detto Silente o chiunque altro. Ora per me c'era solo ed esclusivamente lui, l'unica cosa che veramente mi importava. 
Purtroppo, però, arriva sempre il momento in cui dobbiamo riscontrarci con la realtà ed il nostro avvenne proprio in quel momento. Sentimmo un colpo di tosse parecchio forte, di quelli che si fanno per attirare l'attenzione di qualcuno, e ci staccammo di botto. Voltai lo sguardo e vidi, sulla spinta che ci fissavano quattro persone. Non le vedevo in viso, a causa del buio, ma dalle sagome potevo intuire chi fossero. Silente, la McGranitt, Piton e la guardi lasciata dalla squadra. 
- Dobbiamo parlarvi. - disse secco l'Auror. Annuì anche se immaginavo che lui non ci vedesse ed uscimmo dall'acqua. Immediatamente i vestiti mi si attaccarono al corpo e rabbrividì. Lanciai lo sguardo a Draco e vidi che anche lui aveva molto freddo. Mi lanciò un'occhiata a sua volta e vedendomi in quella condizione mi si avvicinò e mi abbracciò con un braccio per provare a riscaldarmi. Nonostante anche lui fosse bagnato fradicio mi strinsi a lui. 
Silente fece apparire una coperta e ce la mise sulle spalle. Lui la strinse addosso ai nostri due corpi e seguimmo il trio dentro il castello. Nonostante fossimo al chiuso la temperatura era molto bassa e questo comportava molto freddo. Sentivo alcune goccie d'acqua scendere giù dal corpo ed i capelli bagnati gocciolavano. 
Arrivammo nell'ufficio di Silente e grazie al cielo, lì, c'era molto più caldo. 
- Sedetevi, ragazzi. - disse il preside indicando le due poltroncine davanti alla sua scrivania. 
Mi avvicinai ad una ma prima che potessi staccarmi da Draco, lui mi afferrò per la vita e mi fece sedere sulle sue gambe. In un primo momento arrossí ma quando lo guardai ogni traccia di timidezza si dileguò e, senza esitare, gli portai un braccio intorno al collo per sistemarmi meglio. 
- Allora ragazzi, come state? - chiese l'uomo guardandoci con un sorriso dolce. 
- Bene, grazie. - risposi voltandomi verso di lui. 
- Ne sono contento. - disse ed un attimo dopo parló l'Auror. 
- Signorino Malfoy, dovrei farle alcune domande. - 
- Certo. - rispose Draco annuendo lievemente. 
- Allora, quando ti hanno portato via, dove siete andati? - 
- Siamo subito andati lì dove mi avete trovato. - 
- E sa perché siete andati lì? - 
- No, per me quella è sempre stata una casa come le altre. - 
- Okay. Cosa le hanno fatto? - chiese freddamente. Lo sentì irrigidirsi a quella domanda. Mi voltai verso di lui e dopo un attimo lui spostò lo sguardo nel mio. Potevo leggere dolore e tristezza. Non voleva rispondere a quella domanda ed io, sinceramente, non volevo sapere la risposta. Non ora, almeno. 
- Credo... sia meglio cambiare domanda. - intervenne Silente guardandoci. 
- Va bene, cosal le hanno fatto fare? - 
- Mi hanno fatto esercitare. Esercitare all'utilizzo della... magia oscura. - disse in un sussurro che però sentimmo tutti. Quasi senza pensarci gli presi una mano, quella che era posata sulle mie gambe, e la strinsi. Lui alzò lo sguardo e mi sorrise lievemente. 
- Va tutto bene. - sussurrai poggiando la fronte sulla sua. 
- Lo so. - sussurrò il mio ragazzo annuendo senza staccarsi. 
- Sono qui con te e ti amo. - sussurrai di nuovo. 
- Ti amo anch'io. - rispose e mi baciò dolcemente sulle labbra, senza approfondire il bacio. Non mi importava se eravamo davanti al preside ed ad un Auror. 
Appena staccati continuammo a guardarci incantati dallo sguardo l'uno dell'altra.  
- Va bene, potete andare. - disse dopo quel momento di silenzio interrotto solo dai nostri sussurri. 
- Ma... - fece per dire l'Auror ma Silente lo interruppe immediatamente. 
- Possono andare. Potranno rispondere alle sue domande in un altro momento. - disse e nel suo tono c'era una piccola nota brusca. 
Mi alzai e fui seguita da Draco che, tenendomi per mano, mi portò fuori dall'ufficio. Appena fuori mi buttai su di lui che mi prese al volo, sorridendo. Lo baciai immediatamente e lui affondò la lingua nella mia bocca. 
- Sai cosa mi andrebbe, adesso? - chiese sulle mie labbra. 
- Cosa? - 
- Un bel bagno. - rispose sorridendo maliziosamente. 
- Mmm bell'idea. - commentai con un altro sorriso. Così, tenendomi in braccio, cominciò a camminare. Percorremmo diversi corridoi e ci ritrovammo davanti alla porta che conduceva al bagno dei Prefetti. - Ma... non abbiamo neanche un cambio! - 
- Si può risolvere. - disse lui. - Accio divisa di Hermione. - un secondo dopo la mia divisa, composta dalla camicetta e dalla gonna, gli arrivò in mano. - Accio divisa di Draco. - disse poi ed una camicia da uomo ed un paio di pantaloni gli arrivano di nuovo in mano. - Ora siamo apposto. - disse con un sorriso. Entrammo nel bagno e mi rimise in piedi. Draco posò i vestiti su un appendiabiti lì vicino e cominciò a spogliarsi. Io feci lo stesso e, differentemente al giorno del suo compleanno, senza imbarazzo. 
Una volta che entrambi fummo nudi entrammo in acqua e lui mi passò un braccio intorno alle spalle, stringendomi a sé. 
- Draco? - lo chiamai dopo qualche minuto di silenzio. 
- Sì? - 
- Mi devi qualche spiegazione. - dissi sicura ma senza guardarlo. L'ultima volta che avevamo affrontato quell'argomento avevano litigato furiosamente e non volevo assolutamente che succedesse di nuovo, non ora che l'avevo ritrovato. 
- Lo so. - rispose con un sospiro. - Cosa vuoi sapere? - mi chiese in un sussurro. Io rimasi piuttosto sorpresa di quella risposta ma immediatamente scacciai quello stupore e pensai a quello che dovevo sapere. 
- Mi racconti il tuo rapporto con Bellatrix? - 
- Quando ero bambino passavo diverso tempo con lei. Era sempre stata una donna molto strana ma io ero piccolo e non me ne rendevo conto. Non mi aveva mai fatto del male e mi aveva sempre trattato molto bene. Poi mio zio fu arrestato e portato ad Azkaban, e lì fu come se dentro mia zia si fosse acceso qualcosa. Una specie di furia cieca. Distrusse praticamente tutto l'interno della loro casa, comprese foto, mobili e vestiti; ogni cosa distruttibile veniva distrutta. 
Mia madre e mio padre, spaventati da quel comportamento, mi proibirono di andare da lei. Dopo qualche giorno, però, lei mi mandò una lettera dove mi invitava ad andare da lei. Io le ho risposto che non potevo perché i miei non volevano ma lei mi rispose che i miei mi avevano mentito ed io, come un cretino, le credetti... 


FLASHBACK


Appena chiusi la lettera corsi al camino in camera mia e le diedi fuoco, non volevo che i miei genitori mi scoprissero. 
Per uscire utilizzai la solita scusa, ossia che Blaise, mio amico da già un paio di anni, mi aveva invitato a casa sua per giocare. Loro ci credettero e mi dissero di tornare presto a casa, però. 
Soddisfatto, uscì dal Manor ed immediatamente mi avviai a casa di mia zia. Il Manor dei Lestrange era molto vicino a casa mia e questo mi facilitava andarla a trovare, dato che ero un bambino. Ci arrivai in una decina di minuti ed entrai senza esitare. Rimasi piuttosto stranito da quello che trovai. L'ingresso era molto in disordine e mia zia era china cercando qualcosa dentro un cassetto. 
- Zia? - la chiamai e lei si voltò di scatto verso di me. Aveva uno sguardo strano ma non riuscivo a capirlo, a decifrarlo. 
- Oh! Draco! Ciao tesoro, mi aiuteresti? - chiese lei avvicinandosi a me ed inginocchiandosi davanti a me. 
- Certo. Che cosa? - chiesi io. Non sapevo perché ma qualcosa mi diceva che se gli avessi detto di no sarebbe finita piuttosto male. 
- Sai che Rodolphus è stato sbattuto ad Azkaban, vero? Ecco io devo trovare qualcosa che lo discolpi, tesoro. Sono sicura che tu mi aiuterai. - 
- Io... certo. - dissi in un sussurro. 
- Bravo bambino. - disse sempre sussurrando prendendomi una mano e portandomi nell'ufficio di suo marito. Non c'ero mai stato e rimasi stupefatto da quanto era buio e tenebroso. C'era una grossa scrivania in legno nero con una sedia messa dietro anch'essa nera. Diversi libri erano sparai a terra e tutto era posto in penombra, la stessa illuminazione che c'era all'interno della casa, simile alla mia di questi tempi. 
Insieme ci mettemmo a cercare anche se non avevo idea, esattamente, di quello che dovessi trovare. 
- Zia... non trovo niente qui. - dissi voltandomi annoiato verso di lei. Bellatrix si voltò e mi guardò malissimo. 
- Continua a cercare. - sibilò lei tornando a frugare nel cassetto. 
- Ma sono stanco. - 
- Non ha importanza! CONTINUA! - urlò lei avvicinandosi di un passo. Io mi allontanai di un passo e feci come mi aveva detto. Mi stavo definitivamente pentendo di aver disubbitido ai miei genitori e mia zia non mi aveva mai fatto più paura. 
Dopo qualche altro minuto mi voltai timoroso verso mia zia giocando la mia ultima carta per tornare a casa. 
- Zia... non pensi che forse non troveremo niente? - chiesi. 
- Cosa?! - fece voltandosi verso di me con lo sguardo che aveva una scintilla molto... particolare. Era spaventoso. Non sembrava neanche lei. 
- Forse... - 
- Secondo te lui si è meritato di finire ad Azkaban? - chiese prendendo ad avvicinarsi lentamente. 
- Io, non lo so. - sussurrai mentre cominciavo a sentire le lacrime bruciarmi gli occhi, lacrime di paura. 
- Chi ti ha messo in testa queste idee?! Tua madre?! Tuo padre?! Oppure le pensi veramente queste cose?! Ma certo che le pensi. Sei come tutti gli altri! Rodolphus non se lo meritava! Lui non doveva finire ad Azkaban! Quell'uomo si meritava di morire! - prese ad urlare. La vidi estrarre la bacchetta e puntarnela addosso. Non mi era mai capitato e sentì gelare il sangue dentro le vene. Non avevo mai avuto così tanta paura. 
- Così imparerai a parlare male di mio marito. Sinceramente disprezzo il fatto che molti genitori non usino anche la violenza per istruire i loro figli e penso che con i bambini come te sia l'unico modo. Quindi... Crucio! - urlò lei ed immediatamente un fitta atroce mi invase. 


FINE FLASHBACK


Quella fu la prima volta che mi inflissero un Cruciatus e grazie al cielo fu anche l'ultima. Quando tornai a casa dolorante, i miei genitori mi dissero che cosa mia zia aveva fatto e mi vietarono, di nuovo, di vederla. Questa volta, però, non disobbedí. - finì il racconto. Durante esso Hermione mi aveva stretto sempre di più e la sentivo tremare nonostante la temperatura del bagno. 
- Mi dispiace! - sussurrò e la sentì soffocare un singhiozzo. Mi riscossi dai miei pensieri e puntai lo sguardo su di lei. Delle lacrime le bagnavano il viso. 
- Ehi! Amore non è colpa tua. - dissi spostandola lievemente solo per prenderle il viso tra le mani. 
- Io ti ho costretto a parlarne. - 
- Non mi hai affatto costretto. Prima non ero pronto ma adesso sì e tu avevi ogni diritto di sapere la verità. - sussurrai ascugandole una lacrima che le era scesa sulla guancia con il pollice. Mi sporsi e le diedi un bacio a fior di labbra. Le sorrisi e ci rimettemmo nella stessa posizione di prima, ossia io appoggiato al muro della vasca e lei accocolata sul mio petto. - Sono stato uno stupido quel giorno. - 
- Eri solo un bambino. - 
- Ma non dovevo farlo. - 
- Era pazza Draco. Cruciare suo nipote, come si può anche solo pensarlo? - 
- Lo hai detto tu. Era pazza e lo è tutt'ora. - disse con un sospiro. Rimanemmo in silenzio per molto tempo. Mi immaginai un piccolo Draco dolorante dopo un Cruciatus. Purtroppo lo avevo provato e non era umanamente possibile che un bambino potesse sopportare un simile dolore. 
- Non le permetterò di farti di nuovo del male. - dissi in un sussurro. 
- Ed io non le permetterò di fare del male a te. - rispose lui stringendomi di più. 
- Ci proteggeremo a vicenda. - 
- Lo facciamo sempre. - replicò passandomi una mano tra i capelli umidi. - Ti proteggeró sempre. - sussurrò più piano come se non volesse che sentissi ma lo sentì lo stesso. 
- Per sempre. - sussurrai guardando la finestra. 


Capitolo corto ma vi giuro che sto per piangere. Quanto sono carini?! 
Immaginatevi tutto il dialogo fatto di sussurri perché rende il tutto molto più bello. 
Che ne dite della storia? Come sempre io vi invito a recensire. (Non vi mangio!) Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo. 😘


PS. Ho cominciato a scrivere una nuova Dramione che sarà un po' diversa da questa ma comunque meravigliosa. Si intitola Crazy in Love e se vi va andate a leggerla. Mi farebbe molto piacere. 
PS2. Ehi sono in ritardo solo di due giorni sto migliorando non trovate? 

   
 
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