Storie originali > Introspettivo
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Autore: JulietChan    19/07/2017    1 recensioni
Spesso parliamo di pensieri come l'amore, la vita.. E ci dimentichiamo dei piccoli pensieri quotidiani, quelli che possono cambiarci la giornata, quelli che possiamo dire solo nostri, quelli che ci rendono unici.
E io voglio dar loro una storia, voglio che anche loro abbiano un posto nel mondo.. E spero vivamente che qualcuno, come me, ogni tanto li lasci correre, si lasci accarezzare da questi piccoli pensieri dimenticati... Perchè è bello vivere in una dolce illusione.
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo appena litigato, io e te. Ti ho urlato addosso tutta la mia rabbia e la mia frustrazione. È stata una battaglia senza esclusione di colpi, dove alla fine hai ceduto, ma con rabbioso orgoglio. Avrei voluto vederti, sai? Chissà di che colore erano i tuoi occhi mentre mi urlavi contro difendendoti, probabilmente eri bellissimo, fiero bellissimo e terribile. Invece ho potuto solo sentire la tua voce, carica di frustrazione e dolore, contro la mia così furiosa e disperata a tal punto da diventare acutissima e poi  spezzarsi. Hai sentito il mio pianto rabbioso attraverso le casse del tuo telefonino, e hai reagito dicendomi che se continuo così non andró da nessuna parte. Ti sei quasi rotto un polso, io son quasi svenuta dal caldo e dalla fame, errando sotto il sole del mezzogiorno. Avrei voluto vederti, avrei voluto vedere i tuoi occhi tremare un istante alla vista delle mie lacrime. Probabilmente ci saremmo abbracciati con forza, aggrappandoci l'uno all'altra con le unghie, e avremmo fatto la pace. Invece nulla. C'è ancora l'aria che crepita di elettricità, come prima di una tempesta. Avrei voluto vederti davanti a me, col tuo rassicurante sorriso carico d'amore. E invece mi ritrovo chiusa in bagno, a fissare la mia immagine nello specchio. Spettinata, con gli occhi rossi e gonfi, la pelle sporca e le labbra mordicchiate a sangue. Vorrei averti davanti, urlarti in faccia che ti amo con tutto il fiato che ho in gola, vorrei che tu fossi qui a stringermi forte per non lasciarmi piú andare via. Vorrei urlare, piangere, ridere e urlare ancora. Vorrei perdermi in balia dei sentimenti che provo per te. Vorrei che tu mi urlassi che sono una stupida, per poi sorridermi e scompigliarmi i capelli. Ma continuo a sentire l'aria crepitare, e tu sei distante, troppo distante. Stringo forte il bordo del lavandino, fino a farmi sbiancare le nocche. Sì, probabilmente avresti ragione a dirmelo. Ripenso con un sorriso amaro al futile motivo della nostra litigata: forse un giorno, fra qualche anno, ne rideremo insieme, contenti di aver superato anche questa. E allora, capiremo che anche dalla rabbia puó sbocciare qualcosa di bello, che anche il pianto puó diventare poesia.
   
 
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