Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Polx_    29/07/2017    3 recensioni
La vicenda prende ispirazione dall'ottava opera, non più narrativa bensì teatrale, che ha offerto al pubblico nuovi personaggi molto promettenti, ma al contempo uno sviluppo di trama, a mio parere, mediocre. Forse raccontare quanto venne dopo renderà tutto più chiaro.
-
“Cos'ha a che vedere questo con Delphi? Lei è ad Azkaban, isolata dal mondo. Non può certo essere a capo di simili azioni criminali”.
“Ho la forte sensazione che in tutto questo Delphi sia sempre stata una semplice pedina. Un mezzo, inconsapevole d'essere tale, che infine è sfuggito dal controllo di chi cercava di governarlo”.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si precipitarono in Sala Grande, dove il corpo docenti era riunito e i Prefetti fallivano miseramente nell'intento di tenere gli studenti alla larga da quanto accadeva.
Purtroppo, una grande calca era già riunita e fu difficile insinuarvisi. Dei due, Albus era il più basso e quello che più sforzava il collo per sbirciare oltre le molte teste. Scorpius, al contrario, sembrava aver ereditato la stazza dei Greengrass, se non in corpulenza, almeno in altezza, e coi sei piedi che aveva lentamente raggiunto nell'ultimo paio d'anni riusciva a svettare con minor fatica.
“Con tutta la gente che poteva capitarmi davanti, proprio quel marcantonio di Alfred Finch” borbottava Albus “che sta succedendo?” ma gli occhi di Scorpius erano fissi in lontananza e la sua mandibola contratta in una morsa che avrebbe probabilmente disintegrato la pietra, se gliene fosse stata messa tra i denti.
“Scorpius, che succede?” insistette “devo preoccuparmi?”.
“Stanno arrestando mio padre” rispose l'altro con voce fredda come ghiaccio, poi le sue labbra si storsero in un sorriso acido “pare che il tuo se ne stia occupando”.
Ci fu un attimo di smarrimento, poi Albus scattò come una lepre e cominciò a divincolarsi nel tentativo di farsi largo tra la folla e raggiungere gli Auror che già scortavano il prigioniero verso un'area esterna a Hogwarts, dove potersi Materializzare e raggiungere il Ministero.
Non fu difficile per lui raggiungere suo padre perché, in quanto capo della sicurezza, chiudeva il corteo per accertarsi che non scaturissero disordini o che i ragazzi non sfruttassero il momento di caos per circuire qualche regola scolastica.
Harry sospirò profondamente quando, nel chiasso, sentì i richiami di Albus. Per qualche istante pensò persino di ignorarli e procedere per la propria strada, ma infine si fermò, disposto a concedergli qualche istante.
“Che diavolo state facendo?” ringhiò Albus quando gli fu di fronte.
“Il nostro lavoro”.
“Qui? Davanti a tutti? Era necessario?”.
La smorfia che storse il naso di Harry lasciò intendere che lui stesso non apprezzasse gli ordini ricevuti dal Ministero.
“Scorpius merita di sapere cosa sta succedendo” insistette Albus.
“Non posso parlarne con persone tanto vicine a Malfoy”.
Le labbra del ragazzo si socchiusero, come se la sua mente faticasse a elaborare lucidamente ciò che il suo istinto voleva che dicesse: “credi che anche Scorpius sia coinvolto in qualcosa?” chiese infine in fil di voce.
“Certo che no” sbuffò l'altro come se si sentisse costretto a dar risposta a una domanda estremamente stupida.
“Il Ministero lo crede?”.
Questa volta Harry fu meno avventato e il suo sospiro più di disagio che d'impazienza: “sì” rispose infine “ne ha il sospetto, ma non le prove”.
“Quindi avete prove contro suo padre?”.
“Ne abbiamo” ma Albus intravedeva profonda incertezza nel suo sguardo.
“Non ne sei affatto convinto” replicò schiettamente.
“Ascolta, Al” lo zittì “ora non ho tempo e non posso parlare con Scorpius, ma” rettificò di fretta per mettere a tacere ogni possibile obiezione “posso parlarne con te, almeno in via ufficiosa e se promettiamo di mantenere la massima discrezione. Ci incontreremo nell'ufficio della Preside e cercherò di chiarire qualche dubbio”.
“Quando?”.
“Stasera”.
Albus annuì e non lo trattenne oltre.
Cercò Scorpius in lungo e in largo, saltando persino una lezione pomeridiana e il pasto serale per trovarlo, ma sembrava scomparso e, prima di rendersene conto, fu convocato nell'ufficio della Preside.
La professoressa McGranitt uscì non appena lo vide arrivare e, pur titubante, il ragazzo sedette accanto a Harry, che l'aveva atteso come promesso.
“Le cose non stanno andando molto bene nella comunità magica” cominciò.
“Lo so” replicò Albus di getto.
“E come?”.
“Meglio passare oltre” troncò alla svelta e, per una volta, Harry lasciò correre: “gli Auror lavorano giorno a notte” continuò “nel tentativo di capire da dove provengano gli ordini che smuovono una simile mole di forze nemiche e il motivo che le spinge a farlo”.
“Il motivo?” Albus ridacchiò, ma c'era cinismo e amarezza nel suo sorriso “che motivo vuoi che abbiano? Sono criminali, psicopatici, che inseguono ciecamente i loro ideali malsani e vogliono distruggere chiunque cerchi di contrastarli”.
Era molto convinto di ciò che diceva e Harry lo guardava con sospetto: “chi credi ci sia dietro?”.
“I seguaci di Voldemort, chi dovrebbe esserci?” rispose come fosse la cosa più ovvia del mondo “vent'anni e oltre sono sufficienti a riorganizzarsi. Hanno provato a causar danno con Delphi e non ci sono riusciti: ora avranno pensato di abbandonare la discrezione che lei, da sola, gli garantiva per affidarsi a...” incespicò “be', non so quante forze siano all'opera né di che tipo, quello di scoprirlo è lavoro vostro, ma di certo non andranno al risparmio”.
“Albus, come sai tutto questo?”.
“Io non so nulla” assicurò “Scorpius ha fatto qualche ricerca... in buona fede, papà” zittì immediatamente qualsiasi sospetto “era preoccupato per suo padre”.
“E cosa ha scoperto?”.
“Nulla che non potessimo intuire per conto nostro, però la cosa mi ha fatto pensare molto, in questi giorni”.
“A quali conclusioni sei arrivato?”.
“Ti importano le opinioni di uno studente di Hogwarts a malapena diciassettenne, quando hai un'intera squadra di Auror al tuo servizio?” punzecchiò.
“Mi importa” Harry ignorò la sua provocazione.
“Non ho mai smesso di riflettere su quanto accaduto con Delphi” confessò il ragazzo “e concordo con Scorpius sul fatto che quella povera pazza non fosse a capo di niente. Voglio dire, c'è davvero chi crede alla storia dell'erede di Voldemort?” rise “che idiozia. Qualcuno ha visto potere in lei, un immenso potere, così come una mente fragile e le ha messo in testa un sacco di assurdità. Quel qualcuno sperava in un disastro, nello sfociare dell'anarchia tra la comunità magica, ma poi Delphi si è lasciata prendere la mano. Si è convinta di poter cambiare il passato e plasmare il futuro sul proprio operato, ma io penso che nessuno desideri davvero un mondo dominato da Voldemort e coloro che lo volevano sono tutti morti. Certo, è loro obbiettivo dominare sul suo retaggio, ma sapendosi ben al sicuro dalla sua follia. Così, quando noi siamo riusciti a fermarla e a metterla in gabbia, nessuno si è fatto avanti per aiutarla... e, pa', non fingere che non ne avessero modo, perché sappiamo entrambi quanto forti sono, nonostante agiscano nell'ombra”.
“Non ho intenzione di fingere”.
“Draco ci ha aiutato a combatterli. Perché ora lo ritenete loro complice?”.
Harry sospirò e spiegò concisamente: “nella tenuta Malfoy ci sono molti oggetti magici potenti ed estremamente pericolosi, racimolati dalla famiglia nel corso di secoli e conservati gelosamente. Draco non ha mai smesso d'esserne affascinato, ma fortuna vuole che il suo interessamento abbia a che vedere con la sete di scoperta piuttosto che di potere. Pare, però, che il... nemico” si limitava a definirlo tale, perché era degradante per lui dover ammettere di non sapere ancora con chi avessero a che fare “abbia messo le mani su molti di essi e ciò non sarebbe stato possibile senza l'aiuto diretto di chi li possiede”.
“Perché pensate questo?”.
“Perché la tenuta Malfoy è uno dei luoghi più protetti e sicuri che io conosca, dopo Azkaban, il Ministero e Hogwarts”.
“I quali, in passato, hanno più volte dimostrato di avere falle considerevoli”.
“È sempre sembrato mediocre a causa del nome che porta e della sua attitudine, ma in realtà Draco è un abile mago, studioso e diligente. Molte delle protezioni alla magione sono state da lui affinate e potenziate. Molte erano pressoché impenetrabili ancor prima che lui avesse la capacità di pronunciare un Wingardium Leviosa. Se tante brecce vengono aperte in un simile sistema di sicurezza e tante armi magiche risultano scomparse, significa che qualcuno dall'interno facilita tali movimenti e nessuno a parte Draco sarebbe all'altezza del compito”.
“Hai detto di avere prove, ma a me queste sembrano pure supposizioni”.
“È tutto ciò che abbiamo e di cui dobbiamo accontentarci, per ora. Te ne sto parlando in buona fede, Albus, sapendo che manterrai la riservatezza che ti chiedo e ti comporterai ammodo con Scorpius. Ci conto”.
Albus era confuso e contrariato, ma comprendeva la gravità della situazione e annuì con sincerità: “farò il bravo”.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Polx_