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Autore: udeis    06/08/2017    3 recensioni
Questa è una raccolta di storie sull'amicizia tra Garp, Tsuru e Sengoku, perché quando si arriva in alto e si fa carriera fianco a fianco è facile diventare qualcosa di più che semplici colleghi. Si vive nella stessa epoca, si affrontano gli stessi pericoli, si hanno lo stesso tipo di superiori. Insieme ci si ritrova ai vertici ed allora è tutto è ancora più divertente perchè si decidono strategie, condividono segreti di stato e nonostante tutto c’è sempre tempo per prendere un tè insieme, o perché no, qualcosa di più forte.
(Fanno/farannno una comparsata anche Akainu, Kobi, Hermeppo e, in un certo senso, Rocinante, ma siccome non posso inserirli tutti tra i personaggi, ho preferito scriverlo qui.)
Genere: Comico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aokiji, Gold D. Roger, Monkey D. Garp, Sengoku, Tsuru
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Trattenere Tsuru era un lavoro complicato: era un marine altamente addestrato, tanto per iniziare, e poi era furiosa come una iena -e questo non aiutava affatto- senza voler contare il fatto che Garp non volesse farle realmente male, non troppo, almeno.
 
Il motivo della rabbia di Tsuru erano, ovviamente, le voci che giravano da qualche mese in tutto il Quartier Generale e, come il marine sospettava, ben oltre di esso.
Quelle erano le dicerie gli avevano fatto più volte maledire il genio tattico di Sengoku e l’autismo sentimentale che ne derivava. Era innegabile, infatti, che fosse tutta opera sua: anche se nessuno avrebbe mai potuto provarlo, Garp non aveva bisogno di prove per riconoscere il tocco dell’amico e, a quanto pareva, neppure Tsuru.
Senza contare che tutta la storia sulle Kuja della Marina era troppo ben orchestrata per essere solo opera del caso.
 
Non appena le voci lo avevano raggiunto Garp aveva imprecato sonoramente per venti minuti e invertito la rotta, lui, infatti, al contrario del suo collega si rendeva perfettamente conto del costo umano che quei pettegolezzi avrebbero avuto. C’erano cose che non andavano fatte, a volte, anche se tatticamente erano ineccepibili.
 
“È fuori servizio! Lasciami entrare in quel cazzo di bar!”
“No! Assolutamente no!”
“Te lo ordino.”
“Non dire idiozie, Tsuru, che ne sarà della tua carriera?”
“Grazie a quell’idiota è finita per sempre. Per questo deve pagare.”
“L’ha fatto per aiutarti, lo sai.” Garp lo ripetè per l’ennesima volta, nutrendo ben poche speranze di essere ascoltato. Per tutta risposta, Tsuru gli morse un braccio.
 
“Che sta succedendo?”
 
La voce ebbe la notevole capacità di mettere fine ai tentativi della collega di mozzargli un arto e di questo Garp ne fu infinitamente grato, ma il sollievo durò poco. Sengoku era appena uscito dal bar con quell’aria eroica che hanno gli ufficiali molto competenti che si mettono a compiere il loro dovere perfino nelle poche ore di libertà che riescono a raggranellare.
Garp lo maledì internamente, ma allo stesso tempo non poté fare a meno di compatirlo: non sapeva cosa stava per piombargli addosso.
 
“Io ti ammazzo!” Sbraitò Tsuru, rompendo il temporaneo silenzio.
“Sei un deficiente, Sengoku!” Grugnì Garp, di nuovo impegnato in una lotta impari.
“Hai screditato le mie truppe!”
“Sei un coglione, io l’ho sempre detto!”
“Che c’è? Non reggi il peso di qualche pettegolezzo?”
“Ma che razza d’idiota!” Esclamò Garp, prendendosi un deciso calcio negli stinchi da un’amica che, ora più che mai, era decisa a stendere il suo avversario anche senza l’aiuto del suo frutto del diavolo.
“Non c’è niente di falso: siete donne e siete forti, qual è il tuo problema?”
 
Garp sospettò che Sengoku lo sapesse fin troppo bene: Tsuru aveva reso chiaro da molto tempo cosa ne pensasse delle dicerie, soprattutto se giravano sul suo conto.
 
“Ci hai dato dei criminali! Ci hai fatto diventare un cazzo di sogno erotico!”
“Queste voci sarebbero uscite comunque, tanto valeva sfruttarle a proprio vantaggio!”
“Siamo diventate una barzelletta.” Sillabò lei.
 
Il fatto che la rabbia di Tsuru si stesse lentamente raffreddando, fece temere Garp per l’immediato futuro del suo collega che si prospettava cupo e pieno di cose affilate, ma il suo dispiacere non durò che un attimo: le gomitate nello stomaco hanno come effetto collaterale quello di ammazzare qualsiasi pietà e lui ne aveva prese fin troppe.
 
“Ho impedito agli ispettori militari di renderti la vita un inferno e di essere messa sotto accusa da un tribunale militare, stupida testarda!” Si difese lui.
“Non sto facendo niente di contrario al regolamento militare ed i marine del mio seguito sono tutti ottimi elementi.”
“Le marine” si lasciò scappare Garp, prendendosi all’istante una dolorosissima testata sul naso.
“Tsuru, tu non vuoi davvero metterti contro chi spulcia i regolamenti per mestiere, dammi retta. Io li conosco bene.”
“Perché sei un maledetto secchione” sbuffò Garp tra sé e sé.
“Tu metterai in giro voci contrarie.”
“Impossibile.”
“Tu mi farai assegnare la missione Orso Polare.”
“È fuori discussione.”
“Questa non è una discussione, infatti.”
“Sei impazzita? Nessuno può portarla a termine: serve solo a screditare gli ufficiali teste calde!”
“Io lo farò in due mesi.” Dichiarò, lei, mettendo fine alle trattative e Garp, capita l’antifona, lasciò andare la marine e la guardò dirigersi a passo di carica dentro al bar.
Zoppicando accanto ad un Sengoku piuttosto alterato il marine gli poggiò una mano sulla spalla e disse: “Amico ’sta volta te la sei proprio cercata.”
 


Dopo tre mesi d’intensa guerra fredda -e, quando due strateghi si confrontano, novanta giorni possono essere davvero un’infinità- Sengoku ricevette un biglietto: “Lo sai che glielo devi. G.”. Il marine capitolò e assegnò la famigerata missione tra mille maledizioni.
 
Tsuru riuscì ad conseguirvi il minor insuccesso militare della storia della Marina.






Ebbene sì, siamo giunti alla fine di questa lunghissima (almeno per me) raccolta. Mi dispiace siano passati un paio di mesi dall'ultimo aggiornamento, ma questa storia non mi convinceva mai e non riuscivo a trovare abbastanza tempo per rivederla come si deve.
Giusto per specificare un paio di punti: in questa storia Sengoku ha un grado più alto di Garp e Tsuru e per quanto riguarda quest'ultima non riesco proprio ad immaginarmela a restare sempre calma in ogni situazione soprattutto se è qualcosa che la colpisce così da vicino. Ah mio nonno diceva sempre che chi va a dividere due che si picchiano alla fine se ne prende sempre di più. Io ho solo tratto le dovute conclusioni. Garp, umanamente parlando, me lo immagino come quello più bravo a comprendere le persone immediatamente.
Grazie a tutti di avermi seguito fin qui.
Udeis

 
  
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