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Autore: _Polx_    09/08/2017    3 recensioni
La vicenda prende ispirazione dall'ottava opera, non più narrativa bensì teatrale, che ha offerto al pubblico nuovi personaggi molto promettenti, ma al contempo uno sviluppo di trama, a mio parere, mediocre. Forse raccontare quanto venne dopo renderà tutto più chiaro.
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“Cos'ha a che vedere questo con Delphi? Lei è ad Azkaban, isolata dal mondo. Non può certo essere a capo di simili azioni criminali”.
“Ho la forte sensazione che in tutto questo Delphi sia sempre stata una semplice pedina. Un mezzo, inconsapevole d'essere tale, che infine è sfuggito dal controllo di chi cercava di governarlo”.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Tra quattro giorni bisognerà sloggiare” constatò Albus fingendo indifferenza.
Scorpius non replicò: continuò a giocherellare col cibo che aveva nel piatto, troppo per la fame che doveva saziare in quel momento.
“Se resterai a Hogwarts, avvertirò i miei e rimarrò anch'io” continuò l'altro.
“Resterei per farmi insultare da tutti? No, tornerò a casa”.
“Da solo?”.
“Meglio solo che qui”.
Albus pensò a quel punto di aver spianato la strada quanto necessario per farsi avanti con la proposta accordata assieme all'intera famiglia: “passa il Natale da noi. Non è la prima volta che te lo chiediamo”.
“Non voglio essere di peso. Casa mia andrà più che bene. E avrò molto spazio e silenzio per pensare”.
“L'ultima cosa che ti occorre è pensare” insistette “mia mamma ne sarebbe felice e trascorreremmo le feste alla Tana: mia nonna è una cuoca eccezionale”.
“Con l'età che ha le sobbarcate ancora l'organizzazione dell'intero banchetto?”.
“Non farti sentire da lei o ti pentiresti d'avere una lingua con cui parlare... e non è così vecchia” poi rincarò “andiamo, Scorpius: ci saranno i miei genitori e i miei fratelli, tutti i miei zii Weasley, mia zia Hermione. Ci sarà persino Rose”.
“I Weasley odiano i Malfoy e non senza ragione. Rovinerei la festa a tutti quanti”.
“Vuoi una pacca sulla spalla, un fazzoletto in cui asciugare le lacrime o un pugno in faccia?”.
“Tutti e tre, grazie. Scegli tu l'ordine”.
“Purtroppo non ci saranno né Teddy né mio zio Charlie” sospirò l'altro, ignorandolo “entrambi in Romania, l'ospite e il veterano”.
Scorpius scosse il capo: “mi piacerebbe avere a che fare con dei maledetti draghi”.
“Vedi perché tu e Hagrid andate così d'accordo?” vi fu un istante di silenzio, poi Albus proruppe con un deciso: “allora siamo d'accordo! Tutti da mia nonna Molly. Sarà uno spasso” e non vi fu modo per Scorpius di dissuaderlo, così, ond'evitare di sembrare scortese, alla fine accettò.
Quando pochi giorni dopo sedette alla tavola della famiglia Weasley, pensò tra sé di non aver mai trascorso una festa in compagnia di così tante persone.
“È sempre così a casa tua?” bisbigliò ad Albus, accomodatosi proprio in quel momento accanto a lui.
“Be', come ho detto, quest'anno mancano un paio di persone”.
“Oh sì, Scorpius è un asso negli incantesimi senza bacchetta”.
Sentirsi preso in causa con tanto entusiasmo da parte di James Potter lo riscosse: “cosa?” s'intromise “un asso? A mala pena so sollevare una piuma d'oca e solo se impiego entrambe le mani”.
“Che diavolo dici?” replicò l'altro “ti ho visto praticare un Expelliarmus con la sinistra e ha funzionato”.
“Investendo tre persone anziché la sola che avevo per bersaglio”.
“Meglio, no?”.
“Di che parlate?” chiese Lily, affascinata e perplessa.
“Tu avevi altre classi cui pensare quel giorno, per questo non lo ricordi” troncò James.
“L'anno scorso gli studenti del sesto e settimo anno hanno partecipato ad un corso tenuto da un esimio professore della Scuola di Ilvermorny” spiegò Rose “perché là studiano ancora con molto interesse le pratiche dei nativi, i quali non fabbricavano bacchette, ma incanalavano e rilasciavano la loro magia attraverso mani e braccia. È una tecnica molto potente, perché non ha filtri, ma anche difficile da padroneggiare”.
“Lui c'era portato” insistette James “al contrario di Albus: frana come suo solito”.
“James!” lo rimproverò Ginny prontamente.
“Albus sarebbe bravo in tutto, se solo avesse interesse in qualcosa” mediò Scorpius che, però, più che difendere l'amico, sembrò sfruttare la situazione per esprimere schiettamente una critica che lo pungolava da tempo.
“Ho interesse in parecchie cose” si difese Albus “ma non tutti possono considerarsi l'Hermione Granger della nuova generazione”.
“Non paragonarmi al Ministro della magia” mormorò Scorpius “il mio ego ne verrebbe pericolosamente gonfiato”.
“Uno splendido libro è stato scritto al riguardo” Hermione in persona si unì alla discussione “'Magia nel nord delle Americhe', dello storico Edmund Sunset”.
“L'ho letto” affermò Scorpius “e concordo: è stato illuminante riguardo molti aspetti dell'impiego della magia sprigionabile senza l'ausilio di una bacchetta”.
“Seriamente?” esordì Albus “ci troviamo a un cenone di Natale e abbiamo intenzione di parlare di questo?”.
“Perché no? È cultura” replicò Hermione, soddisfatta d'aver trovato un interlocutore che comprendesse i suoi interessi.
“Voglio duellare con te, Malfoy” esclamò James a quel punto “bacchetta contro mani nude... ovviamente quello armato sarei io”.
Scorpius rise sguaiatamente: “non se ne parla”.
“Invece se ne parla eccome. Andremo in giardino: c'è un sacco di spazio”.
“Non sono venuto qui a distruggere la casa dei tuoi nonni” ma da capotavola Molly sospirò distrattamente: “oh, non badate a noi”.
“In nome dell'ancestrale rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, è una sfida da accettare” insistette James.
“Non appartieni più a Hogwarts” replicò Scorpius.
“E tu non porti più la traccia da un sacco di tempo. Non prendere scusanti”.
“Se la metti così, Potter, ci sto” accettò punto nel vivo, ma in parte anche divertito “e chi perde...” tacque, perché non gli veniva in mente una valida punizione.
“Chi perde berrà una burrobirra aromatizzata col mio sputo”.
“Per Silente, Albus, che schifo!” inveì James, oltraggiato dalla proposta del fratello.
“Solo se perdi, vigliacco” lo punzecchiò l'altro.
Scorpius era tanto inorridito da non sapere che dire: “ci sto” mormorò infine con tutta la forza che il suo spirito riusciva a infondergli.
Dopo cena, ridacchiando già al pensiero di quali svolte ridicole quel duello avrebbe potuto prendere e del caos che ne sarebbe seguito, Harry illuminò il giardino della Tana.
I due sfidanti si misero in posizione.
“Conoscete le regole, quindi non perderò tempo nel ripeterle” esordì Harry “per quanto mi riguarda, potreste anche dimenticarvene... ci sarebbe da ridere” ma una gomitata di Ginny lo costrinse a ricredersi “niente follie” rettificò prontamente.
“Durante il loro unico duello ad Hogwarts, tuo padre ha attaccato il mio a tradimento” provocò James.
“A me non occorrono simili trucchi” replicò Scorpius, inscalfibile, e di fatti si fece avanti solo quando fu dato loro il via libera.
Entrambi scagliarono un Expelliarmus, o per lo meno fu loro intenzione: l'incantesimo di Scorpius, infatti, risultò debole e a mala pena rallentò quello di James, costringendo il ragazzo a schivare il colpo con un secco balzo laterale. Guardò la propria mano sinistra con delusione, ma non con sorpresa: sebbene si fosse allenato per l'intera estate nella propria tenuta, dall'inizio della scuola non aveva più sperimentato la tecnica ed era ancora lontano dal padroneggiarla abbastanza bene da non necessitare più di esercizio. Probabilmente demoralizzato da questa consapevolezza, le sue prestazioni ne risentirono: i suoi attacchi si fecero incerti e imprecisi e, più James intuiva di metterlo in difficoltà, meno conteneva entusiasmo e frenesia, tanto che, senza ovviamente pensare di causare del male, ma guidato da pura esaltazione, scaraventò uno Stupeficium contro l'avversario.
Fu a quel punto che, sentendosi terribilmente in trappola, Scorpius reagì con più impeto di quanto desiderasse. Protese le mani avanti a sé e il suo istinto agì con tale prontezza che non dovette neppure pronunciare il nome dell'incantesimo: un Expulso proruppe dai suoi palmi e fu così forte da sfondare l'attacco di James e scaraventarlo dall'altra parte della staccionata.
Subito Scorpius se ne pentì e, accompagnando i propri passi con un dispiegarsi di terminologie non proprio signorili, corse dallo sfidante sconfitto assieme al resto dell'intera famiglia.
Lo trovarono disteso nell'erba, abbandonato pancia all'aria come una balena arenata su una spiaggia: “cavolo, James, mi dispiace” farfugliò Scorpius tendendogli una mano “te l'avevo detto che non sono bravo a padroneggiare questo genere di magia”.
L'altro non badò a lui. Le sue braccia restavano spalancate a terra, il suo sguardo fisso sulla volta stellata: “è stato iperbolico!” urlò improvvisamente balzando in piedi “che botta! Mi fa male dappertutto... dovrò farmi assorbire qualche livido da mia nonna. Cribbio, che botta!” ripeté “se ti mettessimo contro un drago di zio Charlie lo spezzeresti a metà”.
“Sì, come no” replicò l'altro con sarcasmo “datemi un basilisco: gli caverò gli occhi”.
“Gente, avete visto? Una bomba” continuava a blaterare James, ma infine lo convinsero a tornare in casa dove Molly si rifiutò di porre rimedio alle sue idiozie e gli diede piuttosto degli impacchi di ghiaccio da porre su testa e contusioni.
Poi ovviamente Albus sputò nel suo bicchiere e James quasi vomitò nell'eroica impresa di bere l'intero contenuto.
 “Scorpius” fu Hermione la prima a interrompere quel momento di spensieratezza e già dal suo tono di voce fu chiaro a tutti che la conversazione avrebbe assunto toni più seri “hai avuto modo di parlare con tuo padre, in questi giorni?”.
“No” rispose il ragazzo con lieve disagio “la sicurezza del Ministero è rigida. Potrò vederlo al processo, tra un paio di settimane”.
Il silenzio piombò come un macigno e sul volto di buona parte dei presenti era visibile del sincero dispiacere per la situazione di Scorpius, ma anche una certa soddisfazione per quanto accaduto a Draco Malfoy, quasi che la divina provvidenza avesse finalmente messo ordine a uno squilibrio perpetratosi troppo a lungo.
Il ragazzo lo intuì chiaramente: “io non lo ritengo innocente” disse allora con grande sincerità “ha commesso reati gravi, molti anni fa, se non attuandoli personalmente, prendendone parte. Non è mai stato punito, il che è ingiusto. Però ciò di cui ora è accusato non ha a che vedere con questo. Ora è accusato di mali che non ha fatto. Mio padre ce la mette tutta, dico davvero. Molti di voi lo sanno: ha combattuto al vostro fianco contro il nemico di cui ora dicono sia alleato. Perciò credo che il processo contro di lui sia irragionevole: lo stanno punendo per il crimine sbagliato”.
Nonostante fosse tra coloro che più profondamente gioivano per i tormenti della famiglia Malfoy, le parole di Scorpius le sembrarono così sincere e accorate che Molly andò da lui e pose una mano sulla sua spalla: “non preoccuparti, ragazzo mio” gli disse con sorriso materno “il processo deve ancora cominciare e non è detto che andrà male come credi. Ora pensiamo al pudding” gli diede due pacche bonarie sulla guancia e tornò in cucina per il dolce.
  
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