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Autore: iamnotgoodwithnames    10/08/2017    6 recensioni
{Storia Interattiva} {Iscrizioni aperte sino al 8/07} {Marauders' Era}
L'adolescenza non è mai certa, una linea di confine, un passaggio, una spaccatura tra l'età adultà e l'infanzia.
Alcune crepe, tuttavia, creano voragini insondabili, cicatrici che resteranno per sempre a memoria di un'adolescenza che un tempo fu, distrutta troppo presto, ferita troppo presto.
Memorie di una vita che fu vissuta nell'incertezza di istanti, tra sospiri di sogni infranti, tra risate di furuti incerti.
Perché prima della guerra, prima della morte, prima di ciò che fu, eroi e nemici, erano solo adolescenti al confine.
Ed anche i cattivi, in fondo, erano solo ragazzi confusi.
Ed anche i buoni, in fondo, erano solo ragazzi distratti.
In fondo, eroi e nemici, nel tempo che fu, erano solo adolescenti in bilico, ragazzi che un tempo erano soliti conoscersi tra mura scolastiche che, in eterno, ne catturarono la memoria di storie mai narrate di una vita che era solo ciò che era e nulla più.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I Malandrini, Maghi fanfiction interattive, Mary MacDonald, Regulus Black, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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~ Selezione OC ~

29 Agosto 1977,
Casa Meadowes 


Le stelle brillano tra la volta celeste, puntini luminosi, distanti, Sheratan si perde ad osservarli, così lontani, disteso tra fili d’erba, il volto sferzato dalla lieve brezza di fine agosto, le risate dei Malandrini riecheggiano nell’aria.
A quest’ora, riflette, qualche famiglia purosangue starà accogliendo gli ospiti in una villa immensa, tra lusso ed ostentata nobiltà, e forse anche le sue sorelle ne avranno preso parte, magari fasciate in eleganti vestiti, magari intente a cercare tra gli invitati futuri mariti, si rigira il bicchiere di whisky incendiario tra le dita; un sorriso sghembo, amaro come il liquore che gli inumidisce le labbra.


“dici che quello – s’intromette cauto Matthew, puntando l’indice tra le stelle – è il grande carro?”


Sheratan s’infossa nelle spalle, volgendo appena lo sguardo al castano, le iridi nocciola brillano di genuina bontà


 “non saprei – sorride pacato – astronomia non è decisamente il mio forte”

“no infatti – interviene alle sue spalle Dorcas – sei pessimo”


Sorride bonaria la bionda, sedendosi affianco all’amico, le gambe incrociate ed il naso rivolto all’insù, tra le stelle e le nuvole nel cielo notturno


“e sono piuttosto certa che quella – dice, rivolgendo l’attenzione a Matthew – non sia neppure una costellazione”


Ed il giovane annuisce, fidandosi dell’osservazione di Dorcas, sorridendo poi di rimando all’amica, nel silenzio di sguardi fugaci comunicano, una telepatia cresciuta di conseguenza alla profonda unione che li lega, non hanno bisogno di dirselo, sanno già qual è il loro compito.
Lento Matthew si siede, al fianco di Sheratan, poggiandogli una mano sulla spalla


“secondo me quei due – afferma poi, alludendo con un cenno alla sagoma di Sirius – si metteranno insieme prima che finisca l’inverno”


Dorcas scuote il capo, schioccando la lingua al palato, sorridendo consapevole


“io dico che, invece, non si metteranno insieme prima di giugno”


Sheratan li guarda, lo sguardo oscilla tra le iridi grigio tenue di Dorcas e le scaglie di cioccolata incastrate tra gli occhi di Matthew e sa, perfettamente, cosa stanno cercando di fare; e non può non sorriderne riconoscente


“facciamo una scommessa?”


Chiede di getto, trovando nell’annuire conciso degli amici la risposta e nei loro sorrisi sereni la pacifica quiete, l’ancora, la stabilità di cui ha bisogno, in un’amicizia che è la famiglia di cui ha sempre sentito la mancanza.
Sorride, sereno, avvolgendo Dorcas e Matthew tra le braccia, puntando lo sguardo a Sirius, pregustando lo spettacolo consueto di un battibecco, un duello tra battute e sarcasmo, che anima gli sguardi beffardi di Sirius e Lione.


“aspetti di esprimere un desiderio?”


Ridacchia il minore dei Black, scivolando al fianco della giovane, soffiando tra le ciocche more, onde scure che s’agitano appena


“magari posso avverarlo io”


Lione sbuffa sorridente, rivolgendo un fugace sguardo a Sirius


“riesci ad attraversala la porta – schiocca tra i denti – o l’ego t’intralcia?”


Il corvino ridacchia, poggiandole l’avambraccio tra le spalle


“sai  – sussurra, chinandosi a sfiorare il lobo della mora, ignorandone l’affermazione sarcastica – la luna mette in risalato l’oro nei tuoi occhi”


E Lione ride lieve, scivolando melliflua, liberandosi dal debole abbraccio di Sirius


“dovresti cambiare tattica – sorride sicura di sé – ed approccio”


Conclude poi, volgendo le spalle a Sirius, ondeggiando sensuale, consapevole di essere osservata dal corvino che sospira, scuotendo il capo divertito


“voi due siete strani”


Afferma, piuttosto ovviamente, una voce serena alle sue spalle


“e ti ci sono voluti sei anni per capirlo, Gracie?”


Ridacchia James, porgendo un bicchiere di whisky incendiario a Sirius che lo afferra, scuotendo il capo sorridente


“tra l’altro – prosegue Grace, incastrandosi una ciocca ramata dietro l’orecchio – non ho ancora capito che intenzioni hai, con lei”

“se aspetti che sia lui a dirtelo – bisbiglia James, osservano l’amica da dietro la schiena di Sirius – rischi di invecchiare”


Ride, rigirandosi il bicchiere, ricolmo di burrobirra, tra le dita, fissandone i cerchi concentrici


“non lo ammetterà mai, ma guardalo – dice poi, cerchiando il volto di Sirius con l’indice – è cotto”


E Grace sorride, i cieli estivi nei suoi occhi vibrano gioiosi, le piccole dita si stringo alla spalla dell’amico


“e lei – soffia consapevole – è cotta di te”


Lo dice come se fosse un segreto inconfessabile, sussurrandolo appena a Sirius le cui iridi scure s’illuminano, per istanti infiniti, di gratitudine prima di rivolgere l’attenzione a Remus e schioccare la lingua al palato, sollevando il bicchiere a mezz’aria


“quest’anno – enuncia, soffermandosi a guardare i presenti uno ad uno – sarà il migliore delle nostre vite”


Conclude poi, incitando gli amici al brindisi inaugurale a cui risponde, con assoluta gioia, Elizabeth allungando il braccio in aria, facendo oscillare pericolosamente il whisky incendiario al suo interno, non riuscendo tuttavia a contenere alcune piccole gocce che ricadono, picchiettando leggiadre, alla spalla di Remus


“hai mai considerato – sospira quest’ultimo, cercando di pulirsi la giacca nocciola – l’idea di bere acqua?”


Le iridi nocciola, del medesimo colore dei capelli, si dilato a dismisura, una luce brillante, di frizzante gioia, le illumina facendole risplendere di pagliuzze dorate, un sorriso candido le dischiude le labbra plasmandone l’intero volto d’una leggiadra allegria


“no – scuote vivacemente il capo, raffiche di vento s’infrangono tra le spalle dell’amico – mai, questa roba è troppo buona”


E Remus non può non riderne, contagiato dall’aura di fresca allegria che emana Elizabeth, un uragano di gioia, senza di lei, ne conviene, la vita sarebbe davvero insostenibile


“ehi Moony – bisbiglia poi Elizabeth, volgendo completamente l’attenzione all’amico – sai cosa manca alla serata?”

“lasciami indovinare Lizzy – finge pensieroso, sorridendo – fuochi d’artificio?”


Il volto della castana s’illumina raggiante, ogni pensiero è vivo tra le iridi nocciola, un libro sempre aperto, lascia ondeggiare le braccia a mezz’aria, mimando scoppietti tra le labbra


“colori – un riso cristallino riecheggia nell’aria – colori e colori, per una serata magnifica”


Cinguetta di leggiadra felicità, contagiando l’amico che sorride, scuotendo il capo divertito.
Se non ci fossero loro, ne conviene con decisione Remus, la vita sarebbe davvero monotona. 


29 Agosto 1977,
Shernox Manor


Le dita frenetiche di Erythea stringono il flûte di pregiato champagne, le nubi grigie incastrate tra le lunghe ciglia si agitano, rapide, da un punto all’altro dell’ampio salone, analizzando minuziosamente le tavole imbandite con preziosa seta blu notte


“dovresti cercare di rilassarti”


Le suggerisce una voce sottile alle sue spalle, affiancandola


“è la festa più elegante e raffinata a cui abbia mai partecipato”


Cerca di rincuorarla Pandora, afferrando un flûte dal vassoio poggiato al tavolo, alla sua destra, concentrando l’attenzione ai presenti


“sei stata impeccabile – continua poi, poggiando le labbra al cristallo – come sempre”


Ed un risolino stridulo, nervoso, s’agita tra le corde vocali di Erythea, ingolla con voracità l’ultima stilla di champagne, incrociano le braccia sotto al petto


“guardali – soffia, lanciando un cenno in direzione dei fratelli Lestrange – mi stanno giudicando, ne sono sicura”

“no, non direi – la corregge la bionda, roteando il flûte tra le affusolate dite – sono piuttosto certa che stiano analizzando le gemelline Lornergrass”


Conclude poi, schioccando la lingua al palato con ovvietà, certa della veridicità della deduzione ed Erythea la conosce sin troppo bene per non crederle, infondo l’intuito dell’amica non ha mai fallito, sospira socchiudendo gli occhi


“dovrei rilassarmi”


Ne conviene, dischiudendo le labbra in un sorriso sghembo


“decisamente”


Sorride amichevole Pandora, sfilandole il flûte vuoto e porgendogliene uno nuovo


“grazie, Dora”


Inspira Erythea, avvicinandosi all’amica, scrollandosi di dosso l’ansia della perfezione e puntando lo sguardo alla folla di ospiti, cercando tra i volti il viso angelico di Chrysopeleia; trovandola come consuetudine al fianco del fratello.

Asterion sbuffa, per la millesima volta, afferrando una tartina dall’indecifrabile gusto dal vassoio che sfila, rapido, sotto al suo naso


“quando lo vedrai – deglutisce, umettandosi le labbra – digli che aveva ragione, queste feste sono decisamente noiose”


La sorella soffia un sorriso tenue, annuendo appena, volgendo un fugace cenno di garbata educazione ad Eliot che le porge, gentilmente, un bicchiere in delicato cristallo, riempito per metà da acquaviola


“è un peccato che Severus non sia voluto venire”


Una nota di tristezza pregna la voce del moro, Chrysopeleia s’infossa nelle spalle, poggiando le labbra al bordo sottile del bicchiere


“non gli piacciono le grandi feste?”

“no – scuote il capo Eliot, nascondendo le mani tra le tasche – non molto, ma non è l’unico”


le striature verdi nelle iridi castane si perdono ad osservare l’elegante sagoma di Elektra, imperscrutabile figura, statua di freddo marmo poggiata contro la colonna al margine dell’ampia sala, immobile, rivestita di statica freddezza tanto da apparire quasi un naturale prolungamento del mobilio


“già – sorride delicata Chrysopeleia, seguendo i movimenti del fratello – dove vai?”


Chiede, in un sussurro, ed Asterion scrolla le spalle, le dita strette tra due flûte cristallo


“ad offrirle da bere – dice semplicemente – ci vediamo dopo”


La sorella resta ad osservarlo per alcuni istanti, prima di vederlo svanire tra l’oceano di persone


“dovrei chiederli ripetizioni – sbuffa ironico Eliot, grattandosi la nuca impacciato – mi servirebbero”

“io dico di no – tra le iridi nuvolose di Chrysopeleia si nasconde una verità che l’amico ignora – magari dovresti solo cominciare a parlargli”


E le gote di Eliot si tingono di porpora, l’immagine del sorriso di Sheratan s’impone prepotente tra i pensieri, si costringe a guardare altrove, cercando di ignorare il risolino bonario dell’amica; preferendo concentrare l’attenzione alla sagoma di Asterion che porge il flûte ad Elektra.

Iridi verdi, freddo smeraldo, scrutano indagatorie il volto sfacciatamente sorridente di Bloorly


“piuttosto noiose – dice, roteando il bicchiere tra le dita – alla fine sono tutte uguali”


Un annuire distaccato è tutto ciò che riceve in risposta eppure ne è certo, Asterion, nascoste, seppellite come un tesoro d’inestimabile valore, dietro quegli occhi di bosco giacciono fiamme imprigionate; impazienti di ardere


“sono banali, monotone”


Puntualizza semplicemente Elektra, sorseggiano lenta, misurata, lo champagne


“come monotoni e banali siamo noi – una scintilla d’acerbo cinismo a dischiude le labbra di Asterion – a lamentarcene sempre, ma a farvi ritorno comunque”


E la giovane, suo malgrado, si ritrova costretta a convenirne con lui, in una tacita unione, scontro ed incontro di pensieri affini e contrastanti; in un’amicizia che condivide e riempie gli spazi muti nella comprensione dei silenzi. 

 
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
 
Allora, perdonatemi per il ritardo, ma sono stata piuttosto impegnata e solo ora sono riuscta a scrivere questo abbozzo di un primo capitolo in cui ho cercato di inserire tutti i personaggi. 
Essendomene arrivati molti di più di quanti aspettavo mi sono ritrovata costretta a praticare una selezione, spero che non me ne vogliate e non mi odierete. 
Per quanto riguarda gli OC selezionati spero che la loro resa, seppur breve, sia riuscita almeno in parte.
Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie ancora a tutti coloro che hanno partecipato e vi chiedo ancora scusa se non sono riuscita a slezionare tutti gli OC; ma non volevo rischiare. 
Grazie, 
a presto. 


 
Lione Astra Valdez (PV Emeraude Toubia)
VII anno, Grifondoro // Prefetto // LumaClub // Club dei Duellanti // Purosangue // Eterosessuale 
"Se non si ama se stessi, non si può amare se stessi" 




Pandora Lilith Skye (PV Emilia Clarke)
VI anno, Corvonero // Cercatrice e Capitano // LumaClub // Club dei Duellanti // Purosangue // Eterosessuale 
"Kiss me on the mouth and set me free, but please don't bite"




Matthew Stark (PV Grant Gustin)

VII anno, Tassorosso // Caposcuola // Battitore // Club di Trasfigurazione // Mezzosangue // Eterosessuale



Elizabeth Rose Daniels (PV Zooey Deschanel)

VI anno, Grifondoro // Cacciatrice // Club dei Duellanti // Nata Babbana // Omosessuale 
"Quanta vita c'è, quanta vita insieme a te. Tu che ami e tu che non lo rinfacci mai e non smetti mai di mostrarti come sei, quanta vita c'è in questa vita insieme a te"




Elektra Montrose (PV Charlie Weiss)

VII anno, Serpeverde // Prefetto // Purosangue // Eterosessuale 
"E i cani danzano sulle tombe dei leoni, ma i cani sono cani e i leoni sono leoni"




Grace Cassiopea Chevalier (PV Lindsay Jordan Voth)

VI anno, Tassorosso // Portiere e Vice-Capitano // Purosangue // Eterosessuale 
"Il mondo è pieno di stelle cadenti"




Eliot Burke (PV Matthew Daddario)

VII anno, Serpeverde // Riserva // LumaClub // Purosangue // Omosessuale 
"Sii te stesso, tutto il resto è già stato preso"





 
   
 
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