.Sana.
“Il volo New York-Tokyo sta per atterrare all’aeroporto
Shikamaru fra cinque miniuti;ripeto il volo 732 NY-Tokio sta per atterrare all’
aeroporto Shikamaru fra cinque minuti. Grazie per aver volato con noi.”
Cinque minuti.
Tum-tum
Sarei tornata a casa fra cinque minuti.
Tum-tum…
Avrei rivisto…
“Sana tutto ok?”. Rei-kun come al solito ha
capito che qualcosa non va. Ormai sono come un libro aperto per lui.
Espiro profondamente e con voce misurata
rispondo con il classico “Tutto ok.” Classico perché ogni singolo giorno gli
rispondo così. È una bugia,la mia, che fa stare bene sia me che lui:anche se
sappiamo benissimo che non è tutto
ok facciamo finta che lo sia, o per lo meno…Rei-kun fa finta di credere a
quella pietosissima bugia che ogni giorno gli spiattello e per tutta risposta mi
sorride incoraggiante.
“Bene. Sono contento.” Che vi dicevo? Come
da copione mi ha sorriso,e parte di quell’ energia che infonde nel suo sorriso
si riversa su di me,riscaldandomi. Gli sorrido di sbieco,guardandolo attraverso
il vetro del finestrino.
Mi è sempre piaciuto guardare al dì la
delle cose,vetro compreso. Perdipiù la vista notturna di Tokyo dall’ alto è
spettacolare;altro che New York, è Tokyo la vera città che non dorme mai! Con
le sue luci, i rumori…
Sono
a casa.
Sorrido emozionata,colpita dal mio stesso
pensiero. L’ospedale,la malattia…ora mi appaiono solo una notte infinita di
paura e dolore,rischiarata solamente da sporadiche stelle, piccoli sprazzi di
speranza e razionalità grazie al quale ho potuto continuare il mio cammino. E
poi…
La
meteora.
“Ne…ne
è sicuro?”
L’uomo
si tolse gli occhiali e annui.
“Nessun
errore. Lei,signorina Kurata è stata
molto fortunata. Il cancro era circoscritto,non si è espanso più di
tanto,perciò abbiamo potuto rimuoverlo del tutto. Certo,dovrà venire qui ogni
anno e ogni mese all’ospedale centrale di Tokyo per dei controlli di routine
ma…posso affermare al cento per cento che è guarita”.
La mia nuova vita,è crollata quello stesso
giorno. Sapevo che l’operazione era andata bene,ma non pensavo…così tanto.
Ho conosciuto molte persone [troppe] che
dopo la prima operazione ne hanno dovuto subite molte altre,a volte senza esiti
positivi…io invece no.
“Un caso molto fortunato”
Da quel momento,da quando il medico mi ha
detto che sarei potuta tornare a casa solo dopo quindici giorni svolti gli
ultimi controlli…quindici giorni sono diventati un agonia insopportabile.
-15
Tokyo,Tokyo,Tokyo.
-14…
come un lavandino rotto il mio pensiero
fisso era solo uno:sarei tornata a casa.
Plick.plick.plick.
Casa.casa.casa.
E adesso che sono sull’ aereo,adesso che
sono ad un passo dalla meta….ho paura.
Ma
non so di cosa.
E non voglio nemmeno chiedermelo,codarda
come sono. Perciò cerco di allontanare questo mio infondato timore,perdendomi
tra le luci della città.
Dopo nemmeno un minuto mi stanco della
vista e inizio a scalpitare. Quanto manca?
“Vado in bagno”,mormoro prima di dirigermi
verso la cabina principale. Almeno ho una scusa per stirarmi i muscoli,dopo ore
di viaggio me li sento appena. Entro nel bagno e richiudo la porta dietro di
me. E adesso? Sbuffo. Di tornare a posto non se ne parla nemmeno,ci potrei fare
muffa. Ma non è che possa fare molto in un bagno. Mi appoggio con la schiena al
muro e inavvertitamente con un occhio do uno sguardo allo specchio.
Tum-tum.
Non sono ancora abituata al mio nuovo viso.
Durante la mia permanenza all’ ospedale ho tolto tutti gli specchi,o qualunque
cosa riflettesse il mio volto senza capelli,perciò non ho mai visto l’effetto
finale,quando sono ricresciuti. I capelli,che prima ricadevano lungo la schiena
fin quasi alle vita adesso mi arrivano a malapena alle spalle,ma ciò che è
cambiato di più nel mio volto è la carnagione. Anche se prima non ero mai stata
particolarmente abbronzata,nemmeno d’estate,adesso sono…lattea. Sembro una
statua…o un vampiro. Ridacchio divertita dall’ idea. Se mi mettessi
completamente ferma credo che potrei confondermi con il muro. E nessuno mi
noterebbe.
Mi
cercherebbe nessuno?
Sicuramente si,Rei-kun non se lo
perdonerebbe mai:non mi ha perso in tutti questi anni,a cinque minuti dalla
fine sarebbe uno shock per lui!
< Meglio non fargli venire un attacco di
nervi e tornare immediatamente-penso mentre continuo a guardarmi allo specchio-altrimenti
chi lo regge più!>
Do
un ultima occhiata a quella nuova me che cerca di sorridere per poi tornare al
mio posto,giusto in tempo per sentire l’autoparlante che ci consiglia di
allacciare le cinture. Me le allaccio svogliata,mentre con una mano cerco di
svegliare Mama. Ha dormito per tutto il viaggio!
“Dammi un buon motivo per non
ucciderti,stavo sognando Tom Cruise che…”
“Mama,dacci un taglio. Il fatto che ti
abbia aiutato una volta con i pacchi della spesa non significava che ti voleva
sposare. Mettici una pietra sola. E comunque siamo arrivati,ti basta come
ragione?” le dico abbastanza irritata.
È da quando ha incontrato (per la verità
gli è finita completamente addosso,povero lui!) il suo Tommy (lo so,lo so…che
razza di soprannome è Tommy?) che non fa che parlare di lui,sognarlo,parlarmi
di lui….riparlarmi di lui….
Aiutatemi
per favore.
Dopo due minuti interminabili di borbottii
costituiti da frasi quali “Tu guarda che razza di figlia ingrata” o “Il mio
Tommy non mi avrebbe mai trattato così” Mama si riprende definitivamente e si
allaccia anche lei la cintura a causa delle turbolenze. L’aereo sta
scendendo,segno che manca poco all’ atterraggio.
“Hai…hai intenzione di dire ai tuoi amici
che sei tornata?”
Tum-tum.
Sia Mama che mi ha posto la domanda,sia
Rei-kun, aspettano una mia risposta,negativa o positiva che sia. Ecco cosa
stavano confabulando ieri sera.
“Rei-kun
è unna decisione che deve prendere solo Sana-chan”
“M-ma
signora…Sana è ancora una bambina e….”
“Sbagli.
Non è più una bambina, la tua bambina da proteggere. Deve imparare a
cavarsela da sola,partendo dal prendere delle decisione. Non sta a noi
scegliere,chiaro?”
“S-si…si
signora,è stata limpida come l’acqua”.
Ho voglia di rivedere i miei amici?
Si.
Ma la vera domanda è….
Loro
vogliono rivedere me?
Tum-tum.
Mi
vorranno rivedere dopo essere fuggita da loro?
Tum-tum.
Dopo
averli traditi…
“E non ti sei nemmeno degnata di avvertirci prima.”
“Ma in fondo chi cazzo se ne
fotte; tu sei Sana Kurata ti puoi pure permettere certe cose”
Vorrei
urlare a Mama che non so se loro vorranno
rivedere me,non il contrario,ma purtroppo il nodo alla gola blocca qualsiasi
flusso di parole e tutto ciò che mi esce dalle labbra è un debolissimo “I-io…”
Mama
annuisce,facendomi capire che ha intuito quello che volevo dire e mi abbraccia
solidale.
“Va tutto
bene…”.
“Va tutto bene”
“Sana…io non sono la tua mamma”
La piccola Sana guardava Misako
Kurata dirle delle cose impossibili. Mama era la sua mamma…no? Insomma
abitavano insieme,le rimboccava le coperte prima di andare a letto, la
sgridava…non erano cose che le mamme facevano?
“Ti andrebbe di cercare la tua
vera madre?”
La bimba non capiva. Quindi Mama
era una madre…falsa? Non sicura di aver capito bene, annuì solamente.
“Se tu diventassi famosa,bada
bene,non a livello mondiale ma più conosciuta degli altri bambini…avremmo il
cinque percento di possibilità di trovarla. Che ne dici?”
Il cinque per cento…le sembrava
troppo. Lei voleva stare con la sua Mama,giusto? La rossa annuì,certa che così
non avrebbe deluso la madre,vera o finta che fosse. Misako le sorrise,ma si
vedeva che era stanca e che soffriva a vedere la figlia così…spaurita.
Si avvicinò alla bimba e la
abbracciò stretta a se,con il pupazzo della figlia che le faceva scudo.
“Va tutto bene…”
Per fortuna c’è Mama. Il suo abbraccio è
sempre stato migliore di qualsiasi cioccolata calda dopo una caduta o qualsiasi
delusione,il suo infaticabile piko il miglior metodo per spronarmi a non
abbattermi e a migliorare me stessa.
Grazie a lei so che posso farcela,che posso
rincontrare i miei amici…e subire la loro rabbia.
Quando
capiranno,mi perdoneranno.
O per lo meno…spero. Anche se so benissimo
che una persona,la più importante…non lo farà mai. Per lui sono…morta. E la cosa ironica è che potrei
esserlo davvero,invece sono ancora qui. Non so come e con che criterio di
giudizio,ma sono ancora qui mentre altre persone,che potrebbero meritarlo
persino più di me…no.
Le lacrime pizzicano insistentemente ai
bordi degli occhi,chiedendomi solo di scendere,ma testarda mi rifiuto di
piangere per l’ennesima volta. Ne ho già versate troppe,di lacrime.
“Qualunque cosa succederà…io e Rei-kun
saremo sempre dalla tua parte,sappi questo. Sempre.”
Anche Mama è emozionata, lo sento dalla sua
voce tremolante,che cerca di dissimulare. In tutto questo arco di tempo è stata
una roccia,mi ha sostenuta sempre durante le mie crisi a causa delle malattie.
Incrollabile.
“Grazie Mama…sarei stata persa senza il tua
aiuto”
Tum-tum.
Due battiti in sincronia,stretti in un
unico abbraccio.
Tum-tum.
Madre e figlia.
Trixina’s space
So già che state già gridando al
miracolo,che state ringraziando Dio,Buddha o chi vi pare…comunque se volete
saperlo la risposta è si,sono tornata. E vorrei ringraziare come si deve
quelle16 persone che mi hanno lasciato un commento all’avviso,o per chi
semplicemente mi ha seguito in silenzio;insomma per tutti coloro che mi hanno
aiutato davvero a continuare a scrivere…Mary che continuava a chiedermi quando
ma soprattutto come avrei continuato questa “bellissima fic” (sul bellissima ci
sarebbe da ridire xD)ma siccome non trovo le parole per dirlo come si vede,ho
deciso di ringraziarvi con il classico,ma sempre di moda grazie.
Grazie davvero,per tutto….
Un bax
Ps:dimenticavo di dirvi che ci
tengo moltissimo a sapere il vostro parere su questo capitolo. Come avete detto
voi, il terremoto mi ha cambiato e ho faticato a riscrivere questa fic,sia per
le idee sia perché proprio come stile non mi riconoscevo più. Per non parlare
del layout….quindi fatemi sapere. aribax