Ps: ne approfitto per pubblicizzare una mia nuova storia sul mondo di Harry Potter. I protagonisti sono Draco Malfoy e un nuovo personaggio. E' una fan fiction ancora in fase di costruzione ma se ci passate a dare un occhiata e mi fate sapere il vostro parere mi renderete molto felice!
Detto questo, vi auguro buona lettura. Paola.
Capitolo
IV
*My perfect
boy*
l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione"
Gunnar Björnstrand, Il settimo sigillo.
***
Erano
ormai le quattro del pomeriggio quando Sara tornò a casa.
Aveva passato tre ore a
ripulire lo schifo che aveva trovato tra i vari banchi della classe
e, ancora si sentiva nauseata.
La casa era silenziosa e, i suoi
genitori, le avevano lasciato un post-it sul frigorifero scrivendole
che quella sera sarebbero tornati tardi e le suggerivano di invitare
Giorgia a dormire da lei per non stare sola. La ragazza
inviò così
un messaggio all'amica, sicura che avrebbe accettato poi, si sedette
sul bancone della cucina pensierosa.
Nella sua mente regnavano
sovrane immagini che non la volevano lasciare in pace!
Mani
grandi e forti sui suoi fianchi.
Addominali perfetti nascosti da
una maglietta bagnata.
Occhi che la guardavano
intensamente.
Braccia che la stringevano contro di sé.
-Basta!-
esclamò Sara disperata reggendosi la testa tra le mani. Non
poteva
continuare a pensare ancora a Granieri dopo che le aveva dato
praticamente della puttana!
"Devo
dedurre che ti piace tanto il tocco di qualsiasi ragazzo"?
Non
era stato derisorio o sfacciato: per la prima volta era stato cattivo.
Crudele.
Crudele
dopo che lei si era così scioccamente
lasciata andare, paralizzata dalle sue stesse sensazioni. Sensazioni
che non aveva mai provato nemmeno con Lorenzo.
Certo, lei non era
più vergine ma, non era di certo una puttanella da quattro
soldi
come le ochette che stavano sempre attorno allo Squalo. Cacchio,
Lorenzo aveva dovuto aspettare sei
mesi prima di
riuscire a portarla a
letto senza farla scappare e Granieri le dava della puttana?
Il
ragazzo l'aveva sempre presa in giro ma, sentire l'opinione che aveva
di lei l'aveva stranamente ferita. Poteva deriderla, ingiuriarla,
offenderla ma lei credeva che lo facesse comunque perché la
considerava una ragazza intelligente, l'unica a tenergli testa, una
sua pari insomma. E mai avrebbe immaginato di essere trattata
così.
Ed era infuriata con se stessa. Si era fatta toccare come una
bambola di pezza senza alcuna reazione. Era stata usata e,
forse aveva fatto emergere in superficie un suo punto debole: la
sessualità.
Certo, lei è Lorenzo facevano spesso l'amore ma, non
c'era mai nulla di nuovo.
Aveva letto in molti libri
del desiderio, della passione tra due persone ma se doveva essere
sincera, quella passione non la sentiva più con Lorenzo. Il
loro unirsi
era gradualmente diventato un gesto quasi meccanico.
Invece,
quando Granieri l'aveva solo semplicemente accarezzata, aveva sentito
un intenso brivido su tutto il corpo, il respiro era diventato
pesante e, il corpo era stato scollegato dal cervello. Tutto
questo, solo toccandola!
Non riusciva a mettere in pace i propri
pensieri, voleva uccidere Granieri per il semplice fatto che aveva
osato chiamarla puttana ma, voleva anche accarezzare di nuovo quel
possente petto e magari baciarlo, saggiare quelle carnose
labbra.
Venne improvvisamente distratta dal cellulare che le
annunciava l'arrivo di un messaggio che lesse subito.
'
Piccola. Mia zia sta portando nonna a una visita medica. Ho un po di
tempo libero quindi sto venendo da te. A fra poco amore!'
- Sono
una persona orribile!- esclamò tra se e se mentre nuove
lacrime le
spuntavano sugli occhi.
E adesso
cosa avrebbe fatto? Glielo doveva dire?
Compose
in fretta e furia il numero di Giorgia che, dopo pochi squilli
rispose - Dimmi!-
- Lorenzo sta venendo qui.- le disse Sara
ansiosa mentre si dirigeva in camera sua.
- E qual'è il
problema?- domandò l'amica innocentemente.
- C'è che il ragazzo
che odio di più al mondo mi ha praticamente toccata!-
-
Appunto, solo
toccata. Non avete
fatto sesso selvaggio nella doccia per quanto ne so.-
- Ma io l'ho
lasciato fare!- esclamò esasperata e irritata nello stesso
tempo.
-
Tutti commettono degli errori. Ma perché Lorenzo sta venendo
lì?
Non aveva da fare con nonnina?-
le
domandò seccamente Giorgia con un tono irritato che Sara
prontamente ignorò. Da
quando Guido l'aveva invitata per un'appuntamento, la sua amica era
alquanto suscettibile.
- Ha qualche
ora libera. Quindi non glielo dico?-
- No. Un segreto in più non
guasta a nessuno.-
- Io non gli ho mai tenuto segreto niente!-
dichiarò Sara inviperita.
La ragazza dall'altro capo del telefono
sbuffò quasi scoraggiata - Lascia stare. Tu non dirgli
niente e
vedrai che andrà tutto bene. Ora devo andare, devo provarmi
un
vestito. A stasera!- e attaccò lasciando Sara basita di
fronte allo
schermo del telefono. Lei aveva bisogno di una mano e, Giorgia pensava
ai vestiti?
- Vattene al diavolo! Stasera te la farò
pagare!- urlò indispettita mentre toglieva la tuta di
scuola. Si
fece una lunga doccia rilassante e, quando aveva ormai indossato un
pantalone e una felpa, suonò il campanello di casa: Lorenzo
era
arrivato.
Si fiondò subito sulle scale e aprì la porta di
casa. Ed
eccolo lì, il suo perfetto ragazzo.
- Ciao piccola- le disse lui
sorridendole contento. La ragazza si lanciò tra le sue
braccia di
scatto. Il suo paradiso personale era finalmente arrivato.
Non
c'era più Granieri, ne le bottigliette d'acqua, ne
l'atteggiamento
strano di Giorgia.
Esistevano solo quelle braccia che la stavano
stringendo forte. Esistevano solo loro due.
- Come mai così
contenta di vedermi?- domandò lui fintamente sorpreso.
- Oggi è
stata una brutta giornata e ... mi sei mancato- annunciò
Sara
lasciandolo entrare in casa.
- Ti va di parlarne?- le domandò lui
premuroso mentre si gettava sul divano nel salone.
- La solita
storia. Quel ragazzo di scuola ne ha combinata un'altra delle sue-
mormorò lei evitando volutamente lo sguardo e, facendo finta
di
sistemarsi i capelli in una coda.
- Quel Daniele?- chiese quindi
lui per conferma. Avevano parlato tante volte del biondo che la
tormentava e, ogni volta, finivano per litigare. Lorenzo lo voleva
conoscere per dirgliene quattro mentre lei voleva semplicemente
ignorarlo. Il miglior attacco dopotutto è l'indifferenza.
- Si, ma ti prego non ho voglia di parlarne.-
-
Come vuoi- le rispose Lorenzo allargando le braccia e, invitandola ad
appoggiarsi a lui. Forse potevano evitare l'ennesima litigata per quel
giorno.
Sara gli appoggiò il capo sul petto e sospirò
esausta godendosi quel momento di pace.
- Allora, come sta nonna
Emilia?- domandò iniziando ad
accarezzargli il petto da
sopra la maglietta con movimenti circolari come era solita
fare.
-Bene. Molto
bene.- esclamò lui indifferentemente irrigidendosi
all'improvviso.
Sara rise accentuando il movimento delle dita; gli erano sempre
piaciute le carezze
sul petto.
- Vogliamo vederci un film?- domandò poi
innocentemente.
- Si, ma scelgo io.- disse lui ridendo malefico mentre la
spostava e si alzava dirigendosi verso lo scaffale in cui erano
riposti i dvd.
Sara osservò rapita le sue dita che scorrevano tra
i molti cd e quel labbro inferiore torturato inconsapevolmente mentre
si
decideva. Dio, era così bello.
Il ragazzo esultò trionfante trovando
un film e, afferrandolo con una mano, lo mise davanti ai suoi occhi.
- Never back down? Ma l'abbiamo visto almeno dieci volte!-
esclamò lei scettica.
- Lo sai che lo adoro.-
- Adori di più
le tette e il culo della ragazza di cui si innamora il protagonista
.- sbuffò lei fintamente risentita.
- Amore, mi stupisco di te!-
esclamò Lorenzo mentre faceva partire il film ridendo
rumorosamente -
Lo sai che il tuo culo e le tue tette sono imbattibili!-.
La
ragazza gli diede un leggero pugno sul fianco oltraggiata mentre lui
si risistemava sul divano e la avvolgeva nuovamente con le braccia.
Passarono
tutto il tempo del film tra casti baci, qualche battutina, tenere
carezze e, dopo
aver visto combattimenti su combattimenti, il loro stomaco
brontolò
per la fame.
- Direi che è ora di mettere qualcosa sotto i
denti.- dichiarò Guido facendola alzare dolcemente.
Andarono in
cucina e si prepararono uno spuntino che subito divorarono.
-
Domani ti accompagno io a scuola, ti va?-
Sara lo guardò
lievemente sorpresa. Non era mai venuto a scuola da lei, ne per
accompagnarla ne per prenderla a fine lezioni.
- Come mai?-
domandò leggermente sospettosa mentre beveva un sorso di
succo. Non vorrà davvero conoscere Granieri!
- Ci dev'essere per
forza un motivo? Voglio semplicemente passare un po di tempo con la
mia ragazza visto che ultimamente ci siamo visti così poco.-
le
rispose avvicinandosi a lei e posandole un leggero bacio sullo
zigomo destro.
Sara sospirò estasiata. Quel ragazzo era così
dolce e, l'indomani mattina, era disposto perfino ad alzarsi presto dal
letto.
Solo per lei.
Nonostante le continue tensioni che c'erano tra di
loro, Lorenzo la faceva sempre sentire importante. Era così
perfetto.
E lei si era
lasciata
toccare da un'altro.
Di slancio
lo abbracciò possessivamente e lo tirò verso di
se. Lorenzo quasi
barcollò per l'impeto che ci aveva messo e, per tenersi in
equilibrio, posò le mani sui braccioli della sedia sulla
quale era
seduta. La guardò teneramente negli occhi e, si
avvicinò alle sue
labbra.
Per Sara, baciarlo non era mai stato così giusto.
Il tocco delle loro bocche era così catartico, liberatorio.
Le sue
labbra la veneravano, la sua lingua la idolatrava; i suoi lievi
respiri le rendevano omaggio. Si sentiva perfetta.
Il ragazzo
allontanò lentamente il viso dal suo e la afferrò
saldamente per i
fianchi facendola alzare. Poi, la spinse a sedere sul tavolo accanto a
loro mentre Sara gli cingeva subito la vita con le proprie gambe.
Le
loro labbra si incontrarono di nuovo, fameliche
e Lorenzo le accarezzò le cosce mentre la traeva ancora
più vicino
a se aprendo poi con uno scatto la lampo dei suoi pantaloni.
Sara portò le proprie mani dietro la nuca del ragazzo per
accarezzargli i
bellissimi capelli biondi.
Biondi?
Lorenzo
non aveva i capelli biondi, lui è moro! Pensò
energicamente paralizzandosi all'istante.
Le si mozzò il respiro quando il sorriso del
ragazzo
si trasformò improvvisamente in un ghigno sfacciato. Le mani
di
Lorenzo erano ora più grandi, la sua presa più
decisa e, il suo
petto stava diventando più robusto.
Non c'era più Lorenzo
davanti a lei.
C'era Daniele Granieri che la guardava
intensamente e con brama.
- Tesoro, tutto bene?- le domandò il
ragazzo circondandole il viso con la mani a coppa mentre lei chiudeva
di scatto gli occhi.
Quando li riaprì pochi istanti dopo lo
Squalo non c'era più - Aspet...ta. Non credo di
sentirmi...bene.-
annunciò rischiando l'iperventilazione e diventando
bianca
cadaverica.
- Oddio, vieni ti devi sdraiare.- annunciò lui
preoccupato mentre la prendeva in braccio e si avviava verso il
salone. - Sei pallida. Hai bisogno di qualcosa? Un tè caldo,
un
bicchiere d'acqua...-.
- No...-mormorò lei ormai sull'orlo delle
lacrime - Devo....riposare. Scusami.-
La
posò dolcemente sul divano per poi coprirla con una coperta
- Non
c'è niente
di cui tu debba scusarti. Può succedere. - le disse
accarezzandole gentilmente i
capelli.
Sara singhiozzò sull'orlo della disperazione e, calde e
grosse lacrime incominciarono ad uscirle dagli occhi.
Si sentiva
uno schifo. Una traditrice.
Stava
per fare l'amore con il suo ragazzo e, a chi pensava?
A Daniele
Granieri.
- Amore. Prova a dormire, io rimango qui a farti
compagnia, va bene?- annunciò Lorenzo guardandola con
angoscia e preoccupazione.
- Giorgia deve venire qui a
dormire...-mugugnò lei chiudendo gli occhi.
- Ok, la chiamo io.-
le rispose lui accarezzandole lievemente il viso.
Sara sospirò
affranta da tutta quella gentilezza ma, riuscì comunque a
estraniare
la propria mente da qualsiasi pensiero, cadendo subito in un sonno
profondo.
*
Erano
ormai le otto di sera quando la ragazza aprì nuovamente gli
occhi e
cominciò a guardarsi intorno incontrando due pagliuzze verdi
che la
osservavano incuriosite a pochi centimetri di distanza.
Ancora
mezza addormentata, sussultò per la sorpresa e si
tirò velocemente
a sedere sbattendo con il viso contro qualcosa di duro.
- Ma sei
matta?- esclamò Giorgia massaggiandosi la fronte dolorante e
guardandola di sbieco.
- Tu sbuchi all'improvviso come i funghi!-
rispose Sara strofinandosi la mano sulla guancia, vittima innocente
dello scontro con la testa dell'amica. -Lorenzo?-
- E' andato via.
Mi ha chiamata dicendo che stavi male ma non poteva rimanere
perché doveva andare a prendere l'arzilla
nonna dalla zia.-
annunciò l'amica - Che cosa è successo?-
- Noi
stavamo...ecco....- balbettò lei ancora scoraggiata.
- Credo di aver capito
il concetto, tranquilla.-
- ....e poi ho visto Granieri.-
- e
perché mai Daniele si trovava a casa tua?-
esclamò incredula
Giorgia scattando in piedi.
- E' quello il punto. Lui non c'era
in casa!- dichiarò Sara con enfasi come se dovesse
spiegare una
cosa ovvia ma ricevendo in cambio due sopraccigli alzati che la
fissavano come se avesse dei problemi mentali.
- Allora, di
grazia, dove diavolo l'hai visto? In televisione, su una chat, fuori
dalla finestra, dove?-
- No.
L'ho visto nella mente- esclamò lei
oltraggiata come se
annunciasse la fine imminente del mondo - Mentre Lorenzo mi
abbracciava, mentre gli stringevo i capelli, mentre sentivo il suo
corpo sul mio; io vedevo Granieri.-.
- Allora la cosa è
grave...- dichiarò Giorgia pensierosa mentre l'amica annuiva
furiosamente, contenta che finalmente abbia capito il concetto -
...Daniele ti attira sessualmente.-
Sara bloccò subito il
movimento affermativo della testa, iniziando a muoverla energicamente
da destra verso sinistra in segno di dissenso -
No,no,no.-
Era una cosa assolutamente impossibile.
-
Io non sono attratta da lui!- esclamò con disgusto
scalciando la
coperta tra i piedi e alzandosi di scatto iniziando a girare in
circolo. - Ero ancora nervosa e volevo scaricare la mia rabbia. Ecco
tutto..-
- Immaginandolo mentre baciavi Lorenzo e
slacciandogli i pantaloni magari?- domandò scettica Giorgia
con un
sorrisetto canzonatorio - Davvero un ottimo metodo per scaricare la
rabbia.- constatò facendola impallidire.
- Senti, lasciamo
perdere. Io quel ragazzo lo detesto. Quando stavamo nella doccia non
sembrava nemmeno lui! Probabilmente ora si starà facendo
quattro
risate perché finalmente ha trovato un modo per zittirmi. Ma
ti
assicuro che non ci sarà una seconda volta.-
Giorgia rise
spensieratamente mentre la vedeva girare da una parte all'altra del
salone con i pugni chiusi e una ruga marcata sulla fronte.
Dio, la
sua amica era così cieca e ingenua ma, si astenne dal
riferirglielo
altrimenti sarebbero iniziate nuove urla e imprecazioni.
Cercò
così di cambiare discorso puntando verso un
argomento più
neutro e, decisamente più interessante - Allora...cosa
dovrei
indossare sabato?-.
L'amica le sorrise riconoscente; meno pensava a Granieri e
meglio era. - Non
avevi detto che il vestito celeste era una bomba? Indossa quello.-
-
Si, forse hai ragione. Dio, sono così emozionata! Quel
giorno
dev'essere tutto perfetto e, lui cadrà ai miei piedi. Ne
sono
assolutamente sicura.-
- Come mai tutta questa sicurezza?- le
domandò Sara con un sopracciglio alzato.
- Ho comprato un completino intimo favoloso.
Non
riuscirà a resistere! A proposito di intimo.... lo sai che
Jessica
Trevisi è stata beccata dal professore di Chimica mentre
stava
rinchiusa nello sgabuzzino con uno?-
- Davvero?-
chiese stupita Sara. La Trevisi era l'odiosa ragazza della classe
quinta che aveva la gambe chilometriche aperte per chiunque.
Lei e Sara un
tempo erano state amiche ma, quando Jessica in secondo liceo era
uscita con il ragazzo che le piaceva, la loro amicizia si era
completamente spaccata. Ora erano sempre pronte a farsi battutine
ironiche e taglienti. La Trevisi era praticamente la versione femminile
di Granieri, solo molto più stupida.
- Ti giuro! Era mezza nuda e stava china sul
suo....-
- Ok,ok! Ho capito il concetto!- rispose Sara oltraggiata
immaginandosi la scena. Quella doveva essere proprio disperata se si
era
rinchiusa in una piccola stanzetta piena di muffa e polvere.
-
Perché non andiamo a letto e ci vediamo un bel film in
streaming?-
domandò Giorgia ridendo.
- Affare fatto.- rispose Sara sorridente mentre
si dirigevano nella sua stanza.
Passarono la serata a fare una
maratona dei film, tra battaglie di cuscini e schifezze da mangiare.
Quando le braccia di Morfeo le accolsero era ormai l'una passata.
*
Il
giorno dopo si svegliarono verso le sette grazie alle adorabili urla
della madre di Sara che imprecava contro la vicina di casa la quale ,
per
l'ennesima volta, stava annaffiando il giardino bagnando anche il
piccolo patio della loro casa.
"Vecchia megera! Se
scivolo anche questa volta per il pavimento bagnato, dò
fuoco alla
tua parrucca!"
" Ma signora! Non è colpa mia se
ho la vista bassa e non vedo bene dove annaffio!"
"
Allora mettiti gli occhiali! Altrimenti la prossima volta ti
farò
uno sgambetto che non riuscirai a vedere e la tua tomba ti
aspetterà
impaziente!"
- Buongiorno anche a te mamma.- mugugnò
Sara aprendo gli occhi sentendo le risatine di Giorgia che si alzava
dal letto.
- Tua madre è l'essere più singolare che
io
conosca.- annunciò l'amica stiracchiandosi rumorosamente.
- E non
l'hai vista l'altro giorno quando un ragazzo con la bicicletta le
è
venuto addosso facendole cadere la spesa! E' dovuto scappare come una
furia mentre gli lanciava addosso le zucchine.- disse Sara scalciando
le coperte e facendola ridere sguaiatamente.
-Quando arriva
Lorenzo?- domandò Giorgia fiondandosi in bagno.
-Verso le
otto-
-Non è strano che voglia venire a
scuola?- le urlò
aprendo l'acqua della doccia. - Insomma, non è mai venuto
lì.-
-
Forse vuole farsi perdonare il fatto che ha dovuto mettermi da parte
per stare con nonna Emilia- le disse Sara non ottenendo risposta e
togliendosi il pigiama.
Mezz'ora dopo erano pronte e, stavano
facendo la colazione in cucina.
- Tesoro, ieri ho incontrato i
genitori di Lorenzo in banca, ti salutano.- annunciò il
signor
Sparvieri bevendo il caffè mentre sfogliava svogliatamente
il
giornale.
- Come?- chiese Sara con una fetta biscottata tra le
labbra non accorgendosi dell'irrigidimento improvviso della sua
amica.
- Ho incontrato Alessia e Stefano ieri- spiegò lui
lentamente per farle comprendere meglio il concetto guardandola
stranito.
- Ma non erano partiti per un viaggio di lavoro?-
domandò Sara perplessa - Lorenzo mi ha detto così-
- Saranno
tornati.- dichiarò suo padre prendendo la marmellata e
spalmandola
su una fetta di pane.
- Che buono questo succo! - esclamò Giorgia
d'un tratto esaltata mentre beveva dal bicchiere che le stava di
fronte -...è una nuova marca signora Michela?-
La signora
Sparvieri la guardò allucinata - No, è sempre lo
stesso. Ma ti
senti bene, cara?- domandò guardandola di sbieco.
- Si, perché?-
domandò dubbiosa la migliore amica di Sara notando tutti gli
sguardi puntati su di lei.
- Perché quello che
stai bevendo non è succo, è latte.-
-oh...-mormorò Gorgia
allontanando il bicchiere dalle proprie labbra e guardandolo
scetticamente - Sembrava davvero
succo. Forse sono ancora mezza
addormentata.-
Sara la guardò intensamente, l''amica era pallida e
si muoveva freneticamente sul posto mentre suonava in quel momento il
campanello.
Giorgia si alzò subito in piedi - E' arrivato
Lorenzo! Dobbiamo andare Sara.- esclamò sorridendo mentre la
afferrava per un braccio e la trascinava fuori dalla cucina.
- Ma
cosa...?- provò a dire la bionda mentre le veniva scagliato
lo zaino tra
le mani.
- Dai, non vorrai farlo aspettare!- esclamò Giorgia
uscendo rapidamente dal portone e correndo fuori sul patio. Cadendo
sul pavimento bagnato.
- Quella vecchia rincoglionita!- urlò
inviperita sdraiata per terra mentre Sara la raggiungeva
preoccupata.
- Tutto bene ragazze?- chiese Lorenzo venendo loro
incontro.
- Si!- esclamò Giorgia con le guance rosse per il
nervosismo alzandosi in piedi e dirigendosi a passo di marcia verso
la macchina del ragazzo.
Lorenzo appoggiò una mano sul fianco di
Sara osservando attentamente la sua amica che si stava
massaggiandosi il sedere dolorante - Ma sta bene?-
domandò scettico.
- Se non si accorge di avere i
pantaloni tutti bagnati, non credo.- rispose Sara basita. - Tra qualche
giorno ha un
appuntamento con il ragazzo che le piace da un vita.-
- Ah, allora è normale. Anche io ero molto nervoso quando
dovevo uscire per la prima volta con te. Ero così agitato
che ho dovuto
cambiarmi tre camice: mi era presa la sudarella- le disse lui
sorridendole.-Stai meglio?
- Si. Ho avuto solo un giramento di
testa- gli rispose gentilmente accarezzandogli il braccio.
-
Andiamo?- urlò inferocita Giorgia seduta in macchina
guardandoli con
gli occhi ridotti a fessure mentre chiudeva lo sportello.
Sara e
Lorenzo risero per poi raggiungerla subito. Mai far
arrabbiare una
ragazza già nervosa e in fase pre-appuntamento!
Salirono in
macchina e, parlando del più e del meno, si avviarono verso
la
scuola.
- Almeno questa volta mi risparmi la nausea? - Domandò
Sara implorante indossando la cintura di sicurezza.
-Neanche per
sogno!- esclamò Lorenzo ridendo malefico mentre immetteva la
marcia
e partiva sgommando tra le urla delle due ragazze.
Il suo ragazzo
guidava come un pazzo e lei aveva sempre una leggera ansia quando
doveva viaggiare con lui. Spingeva sempre il piede
sull'acceleratore e cambiava in continuazione le corsie tra i suoni
dei clacson e le urla dei poveri guidatori che gli imprecavano
contro; ma ai quali lui rispondeva con un bel dito medio alzato.
Troppe volte aveva rischiato di rovinargli la tappezzeria vomitando
per le curve pericolose che lui prendeva rapidamente senza accennare
a rallentare neanche un po. Quella era sicuramente una di quelle
volte.
- Ho appena fatto colazione. - mugugnò disperata venendo
spinta in avanti dalla brusca fermata che lui aveva fatto per il rosso
del semaforo.
Lorenzo la guardò sorridente e, con gli occhi che
sprizzavano per l'eccitazione della corsa, le accarezzò
lievemente il
braccio per poi guardare la povera Giorgia che si rimetteva seduta
composta e, partire di nuovo a razzo.
-Porca miseria!- urlò
la riccia seduta di dietro mentre veniva sballottata un pò
ovunque -
Tu non sei normale!-.
Lui accelerò ancora di più sorpassando
pericolosamente una vecchia 500 guidata da un povero signore che lo
guardò per un fugace secondo totalmente paralizzato e
temendo l'imminente morte.
Quando arrivarono
finalmente nel parcheggio della scuola, le due ragazze uscirono
immediatamente dall'auto iniziando a fare del lunghi e profondi
respiri.
- Non ho mai amato l'aria aperta come adesso!- esclamò
Giorgia appoggiandosi allo sportello della macchina e, ricevendo come
risposta un cenno affermativo dall'amica.
- Allora...- dichiarò
Lorenzo raggiungendole divertito - Volete che vi vengo a prendere
anche al termine delle lezioni?-.
- Mio fratello mi viene a
prendere perchè dobbiamo andare a comprare un regalo per la
sua ragazza
- annunciò Giorgia sistemando bene lo zaino sulla spalla -
Sono così
desolata-
- Io devo pulire la classe dopo l'ultima ora e, torno
con l'autobus!- esclamò Sara incenerendolo con lo sguardo -
Appena
avrò una macchina te la farò pagare.-
- E come? Guidando come
una vecchietta di ottant'anni?- la schernì lui attirandola
verso di
se e posandole un tenero bacio sulla fronte.
Sara gli pizzicò un
fianco ma, non si divincolò dalla presa e si
appoggiò sul suo petto
sospirando estasiata mentre sentiva l'odore fresco di dopobarba.
-
Dio, fate venire il diabete...- disse Giorgia osservandoli di sbieco
- Vado in classe, preferisco di gran lunga vedere quel
puzzolente di Nicola che si mangia le caccole.-
Sara rise
spensieratamente mentre metteva le mani dietro la nuca del suo
ragazzo - Magari potresti seguire il suo esempio!- esclamò
guardandola divertita.
L'amica si mise due dita davanti alla bocca
facendo finta di vomitare poi, facendo un saluto generale, li
lasciò
soli.
- Allora...- disse Lorenzo abbracciandola dolcemente -
Stasera hai da fare? Possiamo andare a cena fuori.-
- Mi
piacerebbe molto.- rispose lei baciandogli il collo e, provocandogli
un leggero brivido.
- Voglio che indossi quel vestito verde scuro
dell'altra volta...-annunciò lui accarezzandole lievemente i
fianchi.
- Perché? Vuoi togliermelo di nuovo?- domandò
Sara maliziosa venendo subito azzittita da due labbra che si posarono
sulla sua bocca.
Lorenzo la stringeva possessivamente mentre le
mordeva il labbro superiore con un ringhio quasi animalesco e Sara si
appoggiò totalmente al suo corpo mettendosi in punta di
piedi per
saggiare la sua lingua.
Le loro bocche si toccavano con gentilezza
mentre le loro lingue si rincorrevano a vicenda, facendole fare un
leggero sospiro.
Lui era così tenero e dolce mentre le accarezzava
i capelli spostandoli di lato e liberandole il collo dove
posò un
casto baciò subito dopo. Era tutto così perfetto.
La attirò
ancora maggiormente a se, dimenticando il parcheggio della scuola in
cui si trovavano. Contavano solo loro, i loro visi vicini, le mani
che toccavano il corpo dell'altro, le labbra che non volevano
distaccarsi. E Sara sapeva, che non poteva desiderare nient'altro.
Sentirsi coccolata e, così tanto amata era la migliore delle
cose.
Al diavolo i continui pensieri che la tormentavano, al diavolo tutto!
Lei aveva accanto a se un ragazzo che avrebbe fatto di tutto per
renderla felice, non aveva bisogno d'altro se non di sentirsi
desiderata e venerata.
E, Lorenzo la venerava, la rispettava, la
amava.
- Lorenzo!?- esclamò improvvisamente qualcuno
con tono
perplesso a pochi metri da loro, interrompendo quel momento di
dolcezza.
Il ragazzo si distaccò lentamente da Sara e,
continuando a tenerle una mano sul fianco, si guardò intorno
incontrando due occhi color ghiaccio che lo scrutavano.
- Daniele?
Cosa ci fai qui?- domandò sbigottito allontanando
leggermente da se
la ragazza che lo osservò intimidita irrigidendosi
improvvisamente.
Come diavolo faceva a conoscerlo?
- Ci studio.-
dichiarò Daniele Granieri guardandolo dall'alto verso il
basso per
poi posare gli occhi su Sara che evitò deliberatamente il
suo
sguardo.
- Non lo sapevo.- dichiarò Lorenzo andandogli incontro e
dandogli una pacca amichevole sulla spalla - Anche la mia ragazza
viene in questa scuola, conosci Sara?- gli domandò indicando
la
ragazza accanto a lui.
- Si- rispose lui immobilizzandosi sul
posto.
-No- rispose invece lei ricevendo un'occhiata sorpresa da
Lorenzo e uno sguardo truce dal biondo.
- Si o no?- domandò
subito Lorenzo sorridendo divertito.
Sara lo guardò titubante e,
avvicinandosi al volto del suo ragazzo, sussurrò lievemente
- E'
lui quel Daniele. Quello con il quale è sempre battaglia.-
Lorenzo
spalancò gli occhi dalla sorpresa e fulminò con
lo sguardo il
ragazzo a un metro da loro che ghignò sfacciatamente
sentendo le
parole della bionda.
- Quindi, mi vorresti dire che...- annunciò
Lorenzo stranito prendendole le mani gentilmente -...tu e mio cugino
vi odiate?-
Cugino. Cugino. Cugino!
Sara sgranò
gli occhi, allontanando di scatto le mani da quelle di lui e, facendo
passare lo sguardo dall'uno all'altro ripetutamente.
- Voi siete
cugini?- domandò sbigottita.
Non riusciva a crederci, il ragazzo
che amava era parente del ragazzo che più odiava?
Il suo ragazzo le
rispose con un sorriso di scuse mentre Daniele la osservò
con un
sopracciglio alzato.
- Non avrei mai immaginato che, il ragazzo di
cui parlavi fosse lui. Non hai mai accennato al suo cognome.- le
disse Lorenzo con tono tranquillo cercando di alleggerire la leggera
tensione che si era creata.
- O forse non te l'ha voluto
semplicemente dire- dichiarò l'altro ragazzo impassibile
guardando
poi direttamente Sara negli occhi malizioso - Non gli ha neanche
detto della nostra doccia di ieri, vero?-
- Doccia? Quale doccia?-
esclamò Lorenzo scaldandosi improvvisamente puntando lo
sguardo
sulla sua ragazza - Tu...hai fatto una doccia con lui?-
Sara
sbuffò esasperata, riprendendosi dall'iniziale momento di
sorpresa e,
incenerendo entrambi con lo sguardo - Ma ti pare? Questo idiota, solo
perché gli avevo tirato addosso un po d'acqua, ha avuto la
brillante
idea di caricarmi sulle spalle e di portarmi negli spogliatoi per poi
buttarmi nella doccia e farmi bagnare completamente!-
Granieri la
guardò infuriato.
Come osava chiamarlo idiota? Come osava
guardarlo infuriata quando il giorno prima era stata così
arrendevole mentre la stringeva?
- E perché non me ne hai
parlato?- le domandò Lorenzo con tono sospettoso.
- Ieri ero
esausta, ricordi? Non volevo di certo angustiarti con problemi
futili. - esclamò lei guardandolo male e, facendo sbuffare
il
ragazzo irritato. Lorenzo era sempre così, se la prendeva
per ogni
minima cosa. Anche se, quello che era successo nella doccia il giorno
prima, non poteva essere affatto descritto come minimo e, per lei, era
un fatto super-mega-gigantesco che non riusciva a mettere da parte.
- Che c'è Sparvieri? Ancora ti rode il sederino?- chiese
sarcastico Daniele con gli occhi ridotti a fessure tornando al suo
obbiettivo principale: l'attacco.
- Taci, idiota! Nessuno
ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi?- esclamò lei infuriata.
Ed
eccola lì: fiera e combattiva fino alla fine mentre lo
sfidava come
sempre.
Daniele là osservò per un breve istante. Gli
occhi
azzurri lo osservavano collerici, le guance erano rossissime, i
lunghi capelli biondi le finivano davanti agli occhi a causa del
vento, ma lei sembrava non curarsene. Aveva la posa rigida, come in
trepidante attesa di scagliarsi contro di lui. Il petto si alzava su
e giù velocemente e le lunghe gambe, fasciate da un jeans
aderente,
erano immobili l'una davanti all'altra; le mani invece erano
chiuse
a pugno con forza.
Quelle stesse mani che aveva sognato
quella notte.
Quelle stesse gambe che aveva immaginato di avere
attorno ai propri fianchi.
Quegli stessi occhi che lo avevano
guardato con desiderio.
Mosse lievemente la testa per
scacciare con forza quei pensieri che, prepotenti, non l'avevano
fatto dormire quella notte poi, come rinvigorito, guardò
scocciato
quella pantera pronta all'attacco.
Una bella pantera tra
l'altro.
- Non provare più a chiamarmi idiota. Potresti
pentirtene.- la minacciò aggressivo venendole incontro.
Lorenzo,
prontamente, si mise davanti alla ragazza trucidandolo con lo
sguardo. - Smettetela!- esclamò mentre in lontananza si
sentiva
l'eco della campanella.
-Merda, ho Filosofia in prima ora!-
esclamò Sara issando lo zaino in spalla e, ignorando
bellamente lo Squalo
- Lore, devo andare. Grazie per il passaggio!- disse rivolgendo un
sorriso al ragazzo e rubandogli un veloce bacio dalle labbra.
- Va
bene, piccola. Ci sentiamo dopo per metterci d'accordo per
stasera.-
- Piccola? Che razza di soprannome è piccola?-
esclamò Granieri disgustato osservandoli attentamente senza
curarsi
del probabile ritardo.
Sara si voltò subito verso il biondo, fece
due passi in avanti per fronteggiarlo e, alzò la testa
per incontrare
quello sguardo che la sovrastava di almeno quindici centimetri.
-
Senti, sono solo le otto di mattina e, non ho intenzione di far
cominciare questa giornata nel peggiore dei modi. Quindi, lasciami in
pace! Mi faccio chiamare dal mio ragazzo come
diavolo mi
pare!- urlò dall'irritazione guardandolo con lampi di rabbia
e di
esasperazione negli occhi.
Daniele Granieri stranamente non
rispose; aveva una faccia assorta, come se fosse concentrato su un
pensiero del quale non aveva mai tenuto conto.
Il mio ragazzo.
Lorenzo era il suo ragazzo.
La Sparvieri era
fidanzata.
Strinse forte i pugni solo al pensiero. Perché una
cosa del genere lo faceva sorprendentemente imbestialire? Insomma,
lei poteva uscire con chiunque e, a lui non sarebbe di certo dovuto
importare!
La guardò impassibile poi, come se lei non gli avesse
nemmeno detto una parola, fece un cenno di saluto a suo cugino e, nel
silenzio più totale se ne andò lasciandoli soli e
quasi
sbigottiti.
-...strano- dichiarò Lorenzo guardandolo mentre si
allontanava.
- Cosa?- chiese curiosa Sara.
- Di solito vuole
sempre avere l'ultima parola.-
- Vorrà dire che alla fine ha
capito il suo comportamento da idiota- gli disse la ragazza
mestamente - Ora vado...ci sentiamo oggi pomeriggio!- e, detto
questo, si diresse verso il portone principale dell'edificio
scolastico.
Quella giornata era iniziata nel peggiore dei modi:
Giorgia era strana, Lorenzo aveva guidato come un pazzo rivoltandole
lo stomaco, Granieri non si faceva come al solito gli affari suoi; ed
erano solo le otto del mattino!
Ma, la giornata era ancora
lunga...