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Autore: xxlili_luna    23/08/2017    2 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Titolo
Pov Hermione
Quando tornai al castello andai diretta alla Sala Comune. Lì, seduti sui divano ad aspettarmi c'erano Ginny, Blaise e Draco. Appena mi videro si alzarono in piedi ed il mio ragazzo si catapultò su di me.
- Stai bene? - mi chiese apprensivo. Gli sorrisi lievemente ed annuì. 
- Hai trovato qualcosa? - chiese poi Ginny facendomi così voltare verso di lei. 
- Sì, esattamente quello che stavo cercando. - risposi soddisfatta. 
- Bene! Adesso che intenzione hai? - chiese Blaise curioso. A quella domanda mi bloccai. Sapevo che se avessi detto a Draco cosa volevo fare adesso lui mi avrebbe fermato, quindi era meglio non dirglielo per ora. 
- Ehm... non lo so ancora. Ma voi andate a cena, non c'era bisogno di aspettarmi. - dissi staccandomi dal mio ragazzo che mi guardò tra il sorpreso ed il sospettoso. 
- Tu non vieni? - fece con lo stesso tono dello sguardo. 
- No, non ho fame. Ci vediamo dopo. - replicai sicura annuendo. Blaise annuì sicuro ed uscì dalla sala comune portandosi dietro Ginny. Lui ancora non mi conosceva abbastanza bene da sapere che stavo mentendo, il biondino invece mi conosceva molto bene da riconoscerlo. 
- Hermione. Cosa vuoi fare? - chiese quasi autoritario. 
- Niente! Sul serio amore, è solo che non ho fame. - dissi sicura. Detestavo mentirgli ma dovevo farlo. 
- Okay... sei sicura di non voler neanche venire con noi? - provò ancora. 
- No, grazie. Sono molto stanca e preferisco andare in camera. Ti aspetto lì, okay? - dissi sorridendo lievemente. 
- Okay, amore. Ci vediamo dopo. - disse dandomi un lieve bacio sulle labbra per poi uscire dalla sala. Appena la porta si chiuse tirai un sospiro di sollievo. Sapevo meglio di lui che non mi aveva creduto ma almeno era uscito e questo dimostrava che si fidava di me... più o meno. Mi avviai in camera ed appena entrata tirai fuori dalla borsa tutto il materiale che avevo preso. Il pacchetto di lettere lo nascosi nel mio armadio, mentre lo schedario su di lui lo depositati sul letto per lavorarci. 
Mi sedetti davanti ad esso e cominciai a sfogliare le varie schede. Nella prima c'erano solo i suoi dati personali; del tipo nome, data di nascita, indirizzo... tutto. Sull'indirizzo però notai una cosa strana, una specie di sfumatura nera sotto alla scritta, come se fosse stato cancellato e riscritto. Trall'altro era scritto in modo diverso, una scrittura diversa. Di nuovo, mi ritrovai a sorridere soddisfatta. Mi alzai ed andai a pretendere un foglietto di pergamena. 
[ Salve Signor Freakzuis, 
lei non mi conosce ed io conosco lei solo di nome. Mi dispiace molto disturbarla ma le devo parlare urgentemente ed il prima possibile. Mi dica lei quando e dove. 
Anonimo. ] 
Meglio essere prudenti e non mettere il proprio nome. Aprì la gabbia del gufo di Draco e gli diedi la lettera dicendogli dove andare. Non ero sicura che quello fosse l'indirizzo giusto ma dovevo provare. Speravo solo che rispondesse alla lettera. Tornai sul letto e ricominciai a sfogliare le carte, volevo sapere di più su quell'uomo. 
Dopo quei primi fogli c'erano scritte tante altre cose ma tutte a proposito del suo lavoro. C'erano i vari giudizi su di lui da parte dei suoi capi, e moltissimi erano quelli di persone che lavoravano con lui. Parole e testi mi scorrevano davanti agli occhi e mi soffermavo a leggerne solo alcuni. 
[ All'inizio era un uomo davvero dolce e simpatico ma poi a cominciato a diventare sempre più strano. Era sempre nervoso ed era ossessionato da una ricerca che stava svolgendo insieme ad un gruppo di amici. Ma... non ha mai divulgato niente a proposito, anzi, se gli facevi delle domande a proposito di questo argomento si irritava subito. ] 
Questo era uno degli ultimi. Era stato scritto nel periodo in cui lui era scomparso. La ricerca che stava facendo... sicuramente si riferiva alla fonte, ma quindi non era solo! C'era qualcun'altro con lui! 
Agli ultimi diedi un'occhiata veloce e ne stavo leggendo una quando sentì qualcosa picchiare contro la finestra. Rimisi tutto a posto e portai con me i fogli, andando ad aprirla. Il gufo portava nel becco una lettera che presi tutta eccitata e curiosa. Diedi un biscotto all'animale che lo prese e tornò nella sua gabbia, che io chiusi un attimo dopo. Posai le carte sulla scrivania lì vicino e mi accinsi ad aprirla. 
[ Salve anonimo, 
possiamo incontrarci domani sera alle 8, nel Silverato. Confido che lo conosca. Arrivederci ed a domani. ] 
Non feci in tempo a pensare una cosa che una porta chiudersi. Mi volta i di scatto e capendo che era quella della Sala Comune mi affrettai a nascondere tutto sotto ad alcuni vestiti nell'armadio. Feci appena in tempo a chiudere le ante che la porta si aprì ed entrò il mio ragazzo. Mi voltai verso di lui e ci guardammo un paio di secondi. 
- Tutto bene, amore? - mi chiese avvicinandosi. 
- Sì certo. - risposi annuendo. Lui annuì a sua volta prima di spostare lo sguardo su qualcosa che tenevo in mano. Abbassai lo sguardo anch'io e notai che stringevo ancora in mano la risposta alla mia lettera. Cazzo... 
- Che cos'è? - chiese avvicinandosi con la mano tesa. Mi allontanai scuotendo la testa. 
- No, niente. Una lettera che mi ha mandato mia madre a proposito... del rinnovo delle promesse. - mentì di nuovo facendo un sorrisetto nervoso. Lui abbassò il braccio e lo lasciò cadere al lato, mentre si fermava. 
- Okay. - disse sospirando. Sapevamo entrambi che gli stavo mentendo. 
- Andiamo a dormire? Sono molto stanca. - chiesi indicando il letto. Lui annuì ed andò in bagno per prepararsi. Appena uscì, presi il mio pigiama ed andai nel bagno. Non ci misi molto, dato che avevo paura che potesse trovare quelle carte. Sapevo che se avesse saputo cosa volevo fare mi avrebbe dissuaso e per quanto detestassi con tutta me stessa mentirgli dovevo farlo. Uscì dal bagno e lo trovai già disteso che mi aspettava. La lettera l'avevo nascosta insieme a tutto il resto quando lui era in bagno. Mi misi sotto le coperte e spensi la luce, mentre lui mi abbracciava da dietro. Chiusi gli occhi stringendomi a lui. 
- Che ti succede, amore mio? - chiese dopo qualche minuto di silenzio. 
- Niente. - sussurrai sospirando. Mi voltai verso di lui e lo vidi con la fronte corrucciata. 
- Mi menti in continuazione. - replicò tirandosi su con un gomito. Mi voltai di nuovo e puntai lo sguardo sulla parete davanti a me. 
- Mi dispiace. - sussurrai mentre sentivo le lacrime pungermi gli occhi. 
- Amore... non voglio farti la predica. Sono solo preoccupato per te. Non ho idea di che cosa fai ed ho paura che ti fiocchi in qualche guaio. - 
- Ehi! - feci voltandomi verso di lui. Gli presi il volto tra le mani e lo guardai prima di parlare. - Ti fidi di me? - 
Sospirò ma non rispose. Semplicemente mi scrutò e quasi potei vedere le rotelle del suo cervello girare per trovare una risposta. Capivo che esitasse, in fondo ero io quella che aveva mentito per un giorno intero. - Con tutto me stesso. - rispose alla fine. 
- Ed allora fallo. Ti prometto che ti dirò ogni cosa. - dissi con sorriso dolce e stavolta entrambi sapevamo che non stavo mentendo. Sorrise anche lui e mi baciò prima di distendersi di nuovo. 
**
Il giorno dopo passò molto lentamente. Andai a lezione ed ad ogni buco in ci riuscivo a stare sola rileggevo le carte ed il libro per formulare una specie di discorso che sicuramente non avrei detto. 
Alla fine, verso le sette e mezzo di sera, cominciai a prepararmi. Misi un tubino nero che mi arrivava poco più su del ginocchio ed un paio di decoltè nere, al collo la collana di Draco. Lasciai i capelli sciolti e morbidi sulle spalle e mi trucca i poco; infine infilai un giubbotto di velluto che mi copriva fino alle ginocchia. Uscì dalla camera e mi diressi verso l'ufficio del preside per informarlo che uscivo, come aveva detto lui. Nella Sala incontrai Draco che appena mi vide mi raggiunse subito. 
- Dove vai? - chiese confuso. 
- Ehm... devo vedermi con una persona. - riposi un po' a disagio. 
- Chi? - 
- Une persona che ci può aiutare contro loro due. - 
- Hermione, dimmi chi è. - 
- È una persona che ha usato la fonte, okay? - dissi esasperata. - Posso ricevere delle informazioni importanti da lui. -
- Vengo con te. - 
- No! Lo devo incontrare da sola. - dissi frettolosa bloccandolo per un braccio. 
- Perché?! - 
- Perché gli ho detto che saremmo stati solo io e lui. Rischio che se ne vada e sinceramente tu non sei la persona più cordiale del mondo. - dissi con un sorriso divertito. 
- Hai ragione ma... - si bloccò un attimo e rimase in silenzio, guardandomi e basta. - Stai attenta. - 
- Sempre. - sussurrai prima di dargli un bacio a fior di labbra. - Ti amo. - 
- Anch'io. - fece lasciandomi andare. Feci per uscire ma prima che mi chiudessi la porta dietro di me sentì di nuovo la sua voce. - Herm! - 
- Sì? - 
- Sei bellissima. - disse sorridendo. Sorrisi anch'io e mi chiusi la porta dietro le spalle. Andai velocemente nell'ufficio del preside e lo informai che stavo uscendo prima di andare verso la porta della scuola. Per i corridoi non c'erano tante persone ma quelle poche mi guardarono straniti; non cinfeci caso e continuai a camminare. Uscì dalla scuola ed appena raggiunto il punto giusto mi smaterializzai. 
Atterrai un secondo dopo davanti al Silverato. Il Silverato era un ristorante abbastanza di lusso, a giudicare dai prezzi e dal mobilio. Ci ero venuta un po' di tempo fa con i miei genitori per il compleanno della mamma. L'insegna era illuminata da alcune luci magiche calde ed appena entrai la stessa atmosfera mi circondò. Appena mi chiusi la porta dietro di me, un uomo vestito in smoking mi si avvicinò con una cartella in mano. 
- Salve. - fece lui con un sorriso. 
- Salve, ho appuntamento qui con il signor Freakzuis. - 
- Oh! Sì, venga con me. - disse voltandosi ed inoltrandosi dentro il ristorante, tra i vari tavoli. Le pareti erano tutte dipinte di grigio-argento ed anche i tavoli avevano le tovaglie dello stesso colore. Come centro tavola dei vasi con alcuni fiori bianchi e neri. Tutto molto bello ed elegante. Mi fece entrare in una specie di tenta dello stesso colore del resto e dentro c'erano più o meno quattro tavoli. Individuai subito Martin. Era l'unico uomo da solo e poi l'avevo riconosciuto dalla foto. Appena ci vide si alzò in piedi e congedò il cameriere. Freakzuis era un uomo che non dimostrava più di trent'anni, aveva la pelle molto scura e due occhi neri come la notte. Per l'occasione indossava un completo blu scuro che risaltava ancora di più con i suoi colori. 
- Il signor Freakzuis? - feci porgendogli la mano. 
- Anonimo presumo. - disse compiaciuto. 
- Mi chiami pure Hermione. - dissi con un minuscolo sorriso. Lui prese la mia mano con delicatezza e la avvicinò alle labbra. 
- Incantato. - fece baciando delicatamente il dorso. Imbarazzata ed un po' a disagio ritirai la mano e mi tolsi il giubbotto, dato che lì faceva caldo. Poi, feci per spostare la sedia ma lui mi precedette e la spostò al mio posto. - Prego. - disse sorridendo, io mi sedetti ed un attimo dopo lo fece anche lui, mettendosi davanti a me. 
- Incontra sempre qui le persone con cui deve parlare? - chiesi guardandomi in torno. 
- Sì, praticamente sempre. È più... comodo. - 
- E c'è molta più gente. - * 
- Bè sì. Spesso non so esattamente con chi ho a che fare ed il fatto di essere in pubblico è sicuro. - rispose lui annuendo lievemente. - Dunque, di cosa vuole parlare una bella ragazza come lei? - 
- Voglio parlare dei suoi... studi. - a quelle parole lo vidi irrigidirsi lievemente. - So che ha studiato, insieme a dei suoi amici, una cosa molto particolare e so anche  che ne ha fatto uso. - 
- Come fa ad esserne sicura? Non sa quando sono nato. - 
- Oh sì che lo so. È nato nel 1803. - dissi sicura. 
- Come... - 
- Mi sono informata su quello che stava studiando anche lei e mi sono imbattuta nel suo nome in un volume che stavo consultando. Ho letto che lavorava al ministero, così sono entrata nell'archivio di tutti i dipendenti e l'ho trovata. - spiegai velocemente. 
- Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. - commentò evidentemente sorpreso ed allo stesso tempo compiaciuto. 
- Grazie, lo prendo come un complimento. - 
- Oh! Lo è. Il suo ragazzo deve essere un uomo molto fortunato. - 
- Non siamo qui per parlare della mia vita sentimentale. - 
- No di certo. - rispose annuendo. - Cosa vuole sapere dai miei studi? - 
- Prima di tutto, è vero? - 
- Certo che lo è. Sennò io non sarei qui, non pensa? - 
- Giusto. Devo sapere dov'è la fonte e come fare ad entrare. - dissi secca e fredda. 
- Perché le interessa? - chiese confuso ed un po' sospettoso lui. 
- Ci sono due persone che ne vogliono usufruire e... diciamo che li devo fermare. Ma ho paura che loro abbiano già diverse informazioni e sanno già dove andare, quindi devo saperlo anch'io. - esitai un po' a parlarne, in fondo non sapevo niente su di lui. 
- E se queste persone ne usufruissero? - 
- Sarebbe una catastrofe. - risposi con un po' di esitazione. L'uomo mi guardò per un bel po', pesando le mie parole e capendo se si poteva fidare oppure no. 
- Va bene. - disse alla fine posando gli avambracci sul tavolo. - Mi ci sono voluti anni per trovare tutto quello che mi serviva. Avevo letto di questa fonte in un libro e mi aveva incuriosito così avevo deciso di scoprire se era reale o no. Io ed alcuni amici abbiamo cercato dappertutto, in ogni libreria e parlato con tantissime persone prima di scoprire tutto. La fonte è nascosta in Romania, sui Carpazi, più precisamente sulla seconda montagna a partire da desta. Capirà quando sarà là. 
Sono sicuro che lei sappia anche che per entrare c'è bisogno di una chiave. - 
- Sì, l'avevo letto. - 
- Bene. Dopo che l'avevamo ritrovata siamo andati lì e ne abbiamo usufruito, poi l'abbiamo riportata dove l'avevamo trovata. Come ci aveva detto la custode. - finì di raccontare. 
- E dove l'avete nascosta? - 
- Non lo so. - rispose scuotendo la testa. Sgranai gli occhi ed aggrottai subito dopo le sopracciglia. 
- Ma come? Non l'avete nascosta insieme? - chiesi io, stupita e molto preoccupata. 
- Non esattamente. Lo hanno fatto due dei nostri. - precisò lui. - E non ci hanno mai detto dove. Ma posso darti i nomi. 
- Ehm... sì, va bene. Mi ci metterò in contatto io. - dissi annuendo sollevata da quella possibilità. Lui annuì a sua volta e tirò fuori un bigliettino e scrisse velocemente qualcosa prima di porgermelo. Io lo presi e lo ficcai nella tasca del giubbotto che avevo appeso alla sedia. 
- Hermione? - 
- Sì? - 
- State attenti. La fonte può... portare davvero alla pazzia. - disse ancora più serio. A quelle parole aggrottai le sopracciglia e lo guardai confusa, non capendo le sue parole. 
- In che senso? - chiesi alla fine. 
- Le ricerche mi avevano ossessionato. Quella fonte mi stava ossessionando, stavo impazzendo e neanche me ne rendevo conto.Ti chiedo solo questo, state attenti. - disse lui quasi preoccupato. 
- Va bene, grazie dell'avvertimento. - dissi annuendo e pensando alle sue parole. Ci poteva davvero succedere questo? No, non l'avrei permesso. - Un'altra cosa. Ha idea di come quei due possano aver avuto tante informazioni? - 
- Purtroppo sì. Sono ancora in contatto con una delle persone che hanno nascosto la chiave e più o meno un mese fa mi ha detto che l'altra persona era come sparita. Da quello che mi hai detto ho il sospetto che siano state loro a rapirla per avere le stesse informazioni che hai avuto tu. - questo era ancora più preoccupante. Se avevano già la persona che aveva nascosto la chiave erano molto più avanti di noi. 
- E come hanno fatto a scoprire che lui era uno dei vostri? - chiesi riportando lo sguardo scettico e bisognoso di risposte nel suo. 
- Diciamo che lui, dopo aver usufruito della fonte, non ha vissuto esattamente un'eternità... sobria. Andava e probabilmente va tutt'ora a spifferare in giro che lui sa dov'è la fonte e che l'ha usata ma per la maggior parte non gli credano. Sai cosa si pensa di essa. Probabilmente l'ha detto anche alla persona sbagliata e loro l'hanno saputo. - 
- È molto probabile. - dissi annuendo e capendo che il suo ragionamento non faceva una piega. - Okay, grazie di tutto. Ora devo andare. - dissi alzandomi in piedi. 
- Certo, l'accompagno. - disse alzandosi a sua volta. Annuì lievemente e mi misi la mia giacca. Uscimmo dalle tendine e successivamente da locale. - Se avrà bisogno di qualcosa in seguito non esiti a contattarmi. - disse lui mentre stavamo camminando.
- Certo, grazie mille. - risposi annuendo. 
- Ah! Ha per caso un numero di telefono? Sa ho vissuto molto anche tra i babbani ed ho imparato ad usarlo. - disse tirando fuori il suo. - Trallaltro lo trovo molto meglio delle lettere. - 
- Sì, certo. - dissi annuendo e tirando fuori il mio telefono. Ci scambiammo i numeri e poi io continuai da sola a camminare. 
- Buonanotte Hermione. - disse con un piccolo sorriso. 
- Buonanotte e grazie ancora. - risposi sorridendo lievemente. Cammina i ancora per un po', mentre pensavo alla serata. La via era illuminata ed abbastanza affollata, quindi non mi preoccupavo. 
Tutta la conversazione era stata abbastanza fredda ma in fondo mi era sembrato un tipo affidabile. Mi aveva dato molte informazioni importanti ed un aiuto ulteriore a quello che mi aspettavo senza fare troppe domande. Non sapevo perché ma sentivo che mi potevo fidare di lui. 
Camminai per tanto tempo, senza una meta precisa. Avevo solo bisogno di camminare e di schiarirmi le idee. 
Quando arrivai all'orologio, situato più o meno al centro di quella città magica, guardai in alto e notai che era davvero tardi! Sganai gli occhi e mi smaterializzai ritrovandosi davanti alla mia scuola. Già mi immaginavo l'espressione arrabbiata e preoccupata di Draco quando mi avrebbe visto. 
Ciao a tutti! Allora ho pubblicato oggi perché tanto avevo il capitolo pronto. Ehm... ho notato che le visualizzazioni dei vari capitolo stanno diminuendo ed è normale visto che siamo in estate e quindi la gente sta meno online, tranquilli non sto per dirvi che non sono sicura di finire la storia perché sono innamorata anch'io di questa, ma ne piacerebbe sapere cosa ne pensate dei capitoli. Mi bastano anche poche parole, credetemi. Il tal proposito, cosa ne pensate del capitolo? 
Ciao e ci vediamo al prossimo! 
* sì, prima che lo dite, è una frase di Twilight. 
** scusate per eventuali errori di battitura. Sto molto attenta quando scrivo e rileggo sempre tutto ma qualche volta non vedo un errore e lo lascio così. Abbiate pietà. 

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MARTIN FREAKZUIS


Pov Hermione


Quando tornai al castello andai diretta alla Sala Comune. Lì, seduti sui divano ad aspettarmi c'erano Ginny, Blaise e Draco. Appena mi videro si alzarono in piedi ed il mio ragazzo si catapultò su di me.
- Stai bene? - mi chiese apprensivo. Gli sorrisi lievemente ed annuì. 
- Hai trovato qualcosa? - chiese poi Ginny facendomi così voltare verso di lei. 
- Sì, esattamente quello che stavo cercando. - risposi soddisfatta. 
- Bene! Adesso che intenzione hai? - chiese Blaise curioso. A quella domanda mi bloccai. Sapevo che se avessi detto a Draco cosa volevo fare adesso lui mi avrebbe fermato, quindi era meglio non dirglielo per ora. 
- Ehm... non lo so ancora. Ma voi andate a cena, non c'era bisogno di aspettarmi. - dissi staccandomi dal mio ragazzo che mi guardò tra il sorpreso ed il sospettoso. 
- Tu non vieni? - fece con lo stesso tono dello sguardo. 
- No, non ho fame. Ci vediamo dopo. - replicai sicura annuendo. Blaise annuì sicuro ed uscì dalla sala comune portandosi dietro Ginny. Lui ancora non mi conosceva abbastanza bene da sapere che stavo mentendo, il biondino invece mi conosceva molto bene da riconoscerlo. 
- Hermione. Cosa vuoi fare? - chiese quasi autoritario. 
- Niente! Sul serio amore, è solo che non ho fame. - dissi sicura. Detestavo mentirgli ma dovevo farlo. 
- Okay... sei sicura di non voler neanche venire con noi? - provò ancora. 
- No, grazie. Sono molto stanca e preferisco andare in camera. Ti aspetto lì, okay? - dissi sorridendo lievemente. 
- Okay, amore. Ci vediamo dopo. - disse dandomi un lieve bacio sulle labbra per poi uscire dalla sala. Appena la porta si chiuse tirai un sospiro di sollievo. Sapevo meglio di lui che non mi aveva creduto ma almeno era uscito e questo dimostrava che si fidava di me... più o meno. Mi avviai in camera ed appena entrata tirai fuori dalla borsa tutto il materiale che avevo preso. Il pacchetto di lettere lo nascosi nel mio armadio, mentre lo schedario su di lui lo depositati sul letto per lavorarci. 
Mi sedetti davanti ad esso e cominciai a sfogliare le varie schede. Nella prima c'erano solo i suoi dati personali; del tipo nome, data di nascita, indirizzo... tutto. Sull'indirizzo però notai una cosa strana, una specie di sfumatura nera sotto alla scritta, come se fosse stato cancellato e riscritto. Trall'altro era scritto in modo diverso, una scrittura diversa. Di nuovo, mi ritrovai a sorridere soddisfatta. Mi alzai ed andai a pretendere un foglietto di pergamena. 


[ Salve Signor Freakzuis, 
lei non mi conosce ed io conosco lei solo di nome. Mi dispiace molto disturbarla ma le devo parlare urgentemente ed il prima possibile. Mi dica lei quando e dove. 
Anonimo. ] 
Meglio essere prudenti e non mettere il proprio nome. Aprì la gabbia del gufo di Draco e gli diedi la lettera dicendogli dove andare. Non ero sicura che quello fosse l'indirizzo giusto ma dovevo provare. Speravo solo che rispondesse alla lettera. Tornai sul letto e ricominciai a sfogliare le carte, volevo sapere di più su quell'uomo. 
Dopo quei primi fogli c'erano scritte tante altre cose ma tutte a proposito del suo lavoro. C'erano i vari giudizi su di lui da parte dei suoi capi, e moltissimi erano quelli di persone che lavoravano con lui. Parole e testi mi scorrevano davanti agli occhi e mi soffermavo a leggerne solo alcuni. 


[ All'inizio era un uomo davvero dolce e simpatico ma poi a cominciato a diventare sempre più strano. Era sempre nervoso ed era ossessionato da una ricerca che stava svolgendo insieme ad un gruppo di amici. Ma... non ha mai divulgato niente a proposito, anzi, se gli facevi delle domande a proposito di questo argomento si irritava subito. ] 


Questo era uno degli ultimi. Era stato scritto nel periodo in cui lui era scomparso. La ricerca che stava facendo... sicuramente si riferiva alla fonte, ma quindi non era solo! C'era qualcun'altro con lui! 
Agli ultimi diedi un'occhiata veloce e ne stavo leggendo una quando sentì qualcosa picchiare contro la finestra. Rimisi tutto a posto e portai con me i fogli, andando ad aprirla. Il gufo portava nel becco una lettera che presi tutta eccitata e curiosa. Diedi un biscotto all'animale che lo prese e tornò nella sua gabbia, che io chiusi un attimo dopo. Posai le carte sulla scrivania lì vicino e mi accinsi ad aprirla. 


[ Salve anonimo, 
possiamo incontrarci domani sera alle 8, nel Silverato. Confido che lo conosca. Arrivederci ed a domani. ] 


Non feci in tempo a pensare una cosa che una porta chiudersi. Mi volta i di scatto e capendo che era quella della Sala Comune mi affrettai a nascondere tutto sotto ad alcuni vestiti nell'armadio. Feci appena in tempo a chiudere le ante che la porta si aprì ed entrò il mio ragazzo. Mi voltai verso di lui e ci guardammo un paio di secondi. 
- Tutto bene, amore? - mi chiese avvicinandosi. 
- Sì certo. - risposi annuendo. Lui annuì a sua volta prima di spostare lo sguardo su qualcosa che tenevo in mano. Abbassai lo sguardo anch'io e notai che stringevo ancora in mano la risposta alla mia lettera. Cazzo... 
- Che cos'è? - chiese avvicinandosi con la mano tesa. Mi allontanai scuotendo la testa. 
- No, niente. Una lettera che mi ha mandato mia madre a proposito... del rinnovo delle promesse. - mentì di nuovo facendo un sorrisetto nervoso. Lui abbassò il braccio e lo lasciò cadere al lato, mentre si fermava. 
- Okay. - disse sospirando. Sapevamo entrambi che gli stavo mentendo. 
- Andiamo a dormire? Sono molto stanca. - chiesi indicando il letto. Lui annuì ed andò in bagno per prepararsi. Appena uscì, presi il mio pigiama ed andai nel bagno. Non ci misi molto, dato che avevo paura che potesse trovare quelle carte. Sapevo che se avesse saputo cosa volevo fare mi avrebbe dissuaso e per quanto detestassi con tutta me stessa mentirgli dovevo farlo. Uscì dal bagno e lo trovai già disteso che mi aspettava. La lettera l'avevo nascosta insieme a tutto il resto quando lui era in bagno. Mi misi sotto le coperte e spensi la luce, mentre lui mi abbracciava da dietro. Chiusi gli occhi stringendomi a lui. 
- Che ti succede, amore mio? - chiese dopo qualche minuto di silenzio. 
- Niente. - sussurrai sospirando. Mi voltai verso di lui e lo vidi con la fronte corrucciata. 
- Mi menti in continuazione. - replicò tirandosi su con un gomito. Mi voltai di nuovo e puntai lo sguardo sulla parete davanti a me. 
- Mi dispiace. - sussurrai mentre sentivo le lacrime pungermi gli occhi. 
- Amore... non voglio farti la predica. Sono solo preoccupato per te. Non ho idea di che cosa fai ed ho paura che ti fiocchi in qualche guaio. - 
- Ehi! - feci voltandomi verso di lui. Gli presi il volto tra le mani e lo guardai prima di parlare. - Ti fidi di me? - 
Sospirò ma non rispose. Semplicemente mi scrutò e quasi potei vedere le rotelle del suo cervello girare per trovare una risposta. Capivo che esitasse, in fondo ero io quella che aveva mentito per un giorno intero. - Con tutto me stesso. - rispose alla fine. 
- Ed allora fallo. Ti prometto che ti dirò ogni cosa. - dissi con sorriso dolce e stavolta entrambi sapevamo che non stavo mentendo. Sorrise anche lui e mi baciò prima di distendersi di nuovo. 


**


Il giorno dopo passò molto lentamente. Andai a lezione ed ad ogni buco in ci riuscivo a stare sola rileggevo le carte ed il libro per formulare una specie di discorso che sicuramente non avrei detto. 
Alla fine, verso le sette e mezzo di sera, cominciai a prepararmi. Misi un tubino nero che mi arrivava poco più su del ginocchio ed un paio di decoltè nere, al collo la collana di Draco. Lasciai i capelli sciolti e morbidi sulle spalle e mi trucca i poco; infine infilai un giubbotto di velluto che mi copriva fino alle ginocchia. Uscì dalla camera e mi diressi verso l'ufficio del preside per informarlo che uscivo, come aveva detto lui. Nella Sala incontrai Draco che appena mi vide mi raggiunse subito. 
- Dove vai? - chiese confuso. 
- Ehm... devo vedermi con una persona. - riposi un po' a disagio. 
- Chi? - 
- Une persona che ci può aiutare contro loro due. - 
- Hermione, dimmi chi è. - 
- È una persona che ha usato la fonte, okay? - dissi esasperata. - Posso ricevere delle informazioni importanti da lui. -
- Vengo con te. - 
- No! Lo devo incontrare da sola. - dissi frettolosa bloccandolo per un braccio. 
- Perché?! - 
- Perché gli ho detto che saremmo stati solo io e lui. Rischio che se ne vada e sinceramente tu non sei la persona più cordiale del mondo. - dissi con un sorriso divertito. 
- Hai ragione ma... - si bloccò un attimo e rimase in silenzio, guardandomi e basta. - Stai attenta. - 
- Sempre. - sussurrai prima di dargli un bacio a fior di labbra. - Ti amo. - 
- Anch'io. - fece lasciandomi andare. Feci per uscire ma prima che mi chiudessi la porta dietro di me sentì di nuovo la sua voce. - Herm! - 
- Sì? - 
- Sei bellissima. - disse sorridendo. Sorrisi anch'io e mi chiusi la porta dietro le spalle. Andai velocemente nell'ufficio del preside e lo informai che stavo uscendo prima di andare verso la porta della scuola. Per i corridoi non c'erano tante persone ma quelle poche mi guardarono straniti; non cinfeci caso e continuai a camminare. Uscì dalla scuola ed appena raggiunto il punto giusto mi smaterializzai. 
Atterrai un secondo dopo davanti al Silverato. Il Silverato era un ristorante abbastanza di lusso, a giudicare dai prezzi e dal mobilio. Ci ero venuta un po' di tempo fa con i miei genitori per il compleanno della mamma. L'insegna era illuminata da alcune luci magiche calde ed appena entrai la stessa atmosfera mi circondò. Appena mi chiusi la porta dietro di me, un uomo vestito in smoking mi si avvicinò con una cartella in mano. 
- Salve. - fece lui con un sorriso. 
- Salve, ho appuntamento qui con il signor Freakzuis. - 
- Oh! Sì, venga con me. - disse voltandosi ed inoltrandosi dentro il ristorante, tra i vari tavoli. Le pareti erano tutte dipinte di grigio-argento ed anche i tavoli avevano le tovaglie dello stesso colore. Come centro tavola dei vasi con alcuni fiori bianchi e neri. Tutto molto bello ed elegante. Mi fece entrare in una specie di tenta dello stesso colore del resto e dentro c'erano più o meno quattro tavoli. Individuai subito Martin. Era l'unico uomo da solo e poi l'avevo riconosciuto dalla foto. Appena ci vide si alzò in piedi e congedò il cameriere. Freakzuis era un uomo che non dimostrava più di trent'anni, aveva la pelle molto scura e due occhi neri come la notte. Per l'occasione indossava un completo blu scuro che risaltava ancora di più con i suoi colori. 
- Il signor Freakzuis? - feci porgendogli la mano. 
- Anonimo presumo. - disse compiaciuto. 
- Mi chiami pure Hermione. - dissi con un minuscolo sorriso. Lui prese la mia mano con delicatezza e la avvicinò alle labbra. 
- Incantato. - fece baciando delicatamente il dorso. Imbarazzata ed un po' a disagio ritirai la mano e mi tolsi il giubbotto, dato che lì faceva caldo. Poi, feci per spostare la sedia ma lui mi precedette e la spostò al mio posto. - Prego. - disse sorridendo, io mi sedetti ed un attimo dopo lo fece anche lui, mettendosi davanti a me. 
- Incontra sempre qui le persone con cui deve parlare? - chiesi guardandomi in torno. 
- Sì, praticamente sempre. È più... comodo. - 
- E c'è molta più gente. - * 
- Bè sì. Spesso non so esattamente con chi ho a che fare ed il fatto di essere in pubblico è sicuro. - rispose lui annuendo lievemente. - Dunque, di cosa vuole parlare una bella ragazza come lei? - 
- Voglio parlare dei suoi... studi. - a quelle parole lo vidi irrigidirsi lievemente. - So che ha studiato, insieme a dei suoi amici, una cosa molto particolare e so anche  che ne ha fatto uso. - 
- Come fa ad esserne sicura? Non sa quando sono nato. - 
- Oh sì che lo so. È nato nel 1803. - dissi sicura. 
- Come... - 
- Mi sono informata su quello che stava studiando anche lei e mi sono imbattuta nel suo nome in un volume che stavo consultando. Ho letto che lavorava al ministero, così sono entrata nell'archivio di tutti i dipendenti e l'ho trovata. - spiegai velocemente. 
- Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. - commentò evidentemente sorpreso ed allo stesso tempo compiaciuto. 
- Grazie, lo prendo come un complimento. - 
- Oh! Lo è. Il suo ragazzo deve essere un uomo molto fortunato. - 
- Non siamo qui per parlare della mia vita sentimentale. - 
- No di certo. - rispose annuendo. - Cosa vuole sapere dai miei studi? - 
- Prima di tutto, è vero? - 
- Certo che lo è. Sennò io non sarei qui, non pensa? - 
- Giusto. Devo sapere dov'è la fonte e come fare ad entrare. - dissi secca e fredda. 
- Perché le interessa? - chiese confuso ed un po' sospettoso lui. 
- Ci sono due persone che ne vogliono usufruire e... diciamo che li devo fermare. Ma ho paura che loro abbiano già diverse informazioni e sanno già dove andare, quindi devo saperlo anch'io. - esitai un po' a parlarne, in fondo non sapevo niente su di lui. 
- E se queste persone ne usufruissero? - 
- Sarebbe una catastrofe. - risposi con un po' di esitazione. L'uomo mi guardò per un bel po', pesando le mie parole e capendo se si poteva fidare oppure no. 
- Va bene. - disse alla fine posando gli avambracci sul tavolo. - Mi ci sono voluti anni per trovare tutto quello che mi serviva. Avevo letto di questa fonte in un libro e mi aveva incuriosito così avevo deciso di scoprire se era reale o no. Io ed alcuni amici abbiamo cercato dappertutto, in ogni libreria e parlato con tantissime persone prima di scoprire tutto. La fonte è nascosta in Romania, sui Carpazi, più precisamente sulla seconda montagna a partire da desta. Capirà quando sarà là. 
Sono sicuro che lei sappia anche che per entrare c'è bisogno di una chiave. - 
- Sì, l'avevo letto. - 
- Bene. Dopo che l'avevamo ritrovata siamo andati lì e ne abbiamo usufruito, poi l'abbiamo riportata dove l'avevamo trovata. Come ci aveva detto la custode. - finì di raccontare. 
- E dove l'avete nascosta? - 
- Non lo so. - rispose scuotendo la testa. Sgranai gli occhi ed aggrottai subito dopo le sopracciglia. 
- Ma come? Non l'avete nascosta insieme? - chiesi io, stupita e molto preoccupata. 
- Non esattamente. Lo hanno fatto due dei nostri. - precisò lui. - E non ci hanno mai detto dove. Ma posso darti i nomi. 
- Ehm... sì, va bene. Mi ci metterò in contatto io. - dissi annuendo sollevata da quella possibilità. Lui annuì a sua volta e tirò fuori un bigliettino e scrisse velocemente qualcosa prima di porgermelo. Io lo presi e lo ficcai nella tasca del giubbotto che avevo appeso alla sedia. 
- Hermione? - 
- Sì? - 
- State attenti. La fonte può... portare davvero alla pazzia. - disse ancora più serio. A quelle parole aggrottai le sopracciglia e lo guardai confusa, non capendo le sue parole. 
- In che senso? - chiesi alla fine. 
- Le ricerche mi avevano ossessionato. Quella fonte mi stava ossessionando, stavo impazzendo e neanche me ne rendevo conto.Ti chiedo solo questo, state attenti. - disse lui quasi preoccupato. 
- Va bene, grazie dell'avvertimento. - dissi annuendo e pensando alle sue parole. Ci poteva davvero succedere questo? No, non l'avrei permesso. - Un'altra cosa. Ha idea di come quei due possano aver avuto tante informazioni? - 
- Purtroppo sì. Sono ancora in contatto con una delle persone che hanno nascosto la chiave e più o meno un mese fa mi ha detto che l'altra persona era come sparita. Da quello che mi hai detto ho il sospetto che siano state loro a rapirla per avere le stesse informazioni che hai avuto tu. - questo era ancora più preoccupante. Se avevano già la persona che aveva nascosto la chiave erano molto più avanti di noi. 
- E come hanno fatto a scoprire che lui era uno dei vostri? - chiesi riportando lo sguardo scettico e bisognoso di risposte nel suo. 
- Diciamo che lui, dopo aver usufruito della fonte, non ha vissuto esattamente un'eternità... sobria. Andava e probabilmente va tutt'ora a spifferare in giro che lui sa dov'è la fonte e che l'ha usata ma per la maggior parte non gli credano. Sai cosa si pensa di essa. Probabilmente l'ha detto anche alla persona sbagliata e loro l'hanno saputo. - 
- È molto probabile. - dissi annuendo e capendo che il suo ragionamento non faceva una piega. - Okay, grazie di tutto. Ora devo andare. - dissi alzandomi in piedi. 
- Certo, l'accompagno. - disse alzandosi a sua volta. Annuì lievemente e mi misi la mia giacca. Uscimmo dalle tendine e successivamente da locale. - Se avrà bisogno di qualcosa in seguito non esiti a contattarmi. - disse lui mentre stavamo camminando.
- Certo, grazie mille. - risposi annuendo. 
- Ah! Ha per caso un numero di telefono? Sa ho vissuto molto anche tra i babbani ed ho imparato ad usarlo. - disse tirando fuori il suo. - Trallaltro lo trovo molto meglio delle lettere. - 
- Sì, certo. - dissi annuendo e tirando fuori il mio telefono. Ci scambiammo i numeri e poi io continuai da sola a camminare. 
- Buonanotte Hermione. - disse con un piccolo sorriso. 
- Buonanotte e grazie ancora. - risposi sorridendo lievemente. Cammina i ancora per un po', mentre pensavo alla serata. La via era illuminata ed abbastanza affollata, quindi non mi preoccupavo. 
Tutta la conversazione era stata abbastanza fredda ma in fondo mi era sembrato un tipo affidabile. Mi aveva dato molte informazioni importanti ed un aiuto ulteriore a quello che mi aspettavo senza fare troppe domande. Non sapevo perché ma sentivo che mi potevo fidare di lui. Camminai per tanto tempo, senza una meta precisa. Avevo solo bisogno di camminare e di schiarirmi le idee. 
Quando arrivai all'orologio, situato più o meno al centro di quella città magica, guardai in alto e notai che era davvero tardi! Sganai gli occhi e mi smaterializzai ritrovandosi davanti alla mia scuola. Già mi immaginavo l'espressione arrabbiata e preoccupata di Draco quando mi avrebbe visto. 


Ciao a tutti! Allora ho pubblicato oggi perché tanto avevo il capitolo pronto. Ehm... ho notato che le visualizzazioni dei vari capitolo stanno diminuendo ed è normale visto che siamo in estate e quindi la gente sta meno online, tranquilli non sto per dirvi che non sono sicura di finire la storia perché sono innamorata anch'io di questa, ma ne piacerebbe sapere cosa ne pensate dei capitoli. Mi bastano anche poche parole, credetemi. Il tal proposito, cosa ne pensate del capitolo? 
Ciao e ci vediamo al prossimo! 
* sì, prima che lo dite, è una frase di Twilight. 
** scusate per eventuali errori di battitura. Sto molto attenta quando scrivo e rileggo sempre tutto ma qualche volta non vedo un errore e lo lascio così. Abbiate pietà. .

 

   
 
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