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Autore: SakiJune    17/06/2009    7 recensioni
Seguito di "Surviving a nightmare", post-DH.
La guerra è ormai un ricordo, Hogwarts è di nuovo un bel luogo dove vivere, studiare e lavorare. Ma se la serenità non bastasse? Se nemmeno gli affetti potessero trattenere quel desiderio di crescere e di scoprire? E allora vai, Neville. Ci sarà sempre una promessa a legarti a questo nido... un amore più grande dell'amore.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Filius Vitious, Hannah Abbott, Luna Lovegood, Neville Paciock, Pomona Sprite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Like A Mother'
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Per chi non ha mai letto le tre storie precedenti e non ha la forza-tempo-voglia di leggersele, ci sono dei pratici riassuntini qui e qui ^_^

Per chi invece aspettava quest'ultima parte della saga... sì, sono passati sei mesi.
No, non ho scuse.
Ripassatevi la storia recente della squadra di Quidditch rossodorata (o cercate su Wikipedia) e l'ultimo capitolo di SaN, e partite con me.
Grazie a Maria, Francesca e Livia (non uso i nickname, perché sono troppo speciali!) che hanno continuato a credere in questa storia e praticamente ogni giorno mi pungolavano con dolcezza...

Saki





LIKE A SON



- Dichiaro aperta la prima riunione dell'anno scolastico millenovecentonovantotto millenovecentonovantanove...
Una quindicina di studenti erano seduti in semicerchio intorno alla presidentessa, che pronunciava il discorso inaugurale. In aria fluttuavano palloncini che cambiavano colore e forma ad ogni soffio di vento proveniente dalla finestra aperta. In lontananza, dal campo di Quidditch, giungevano le grida della squadra di Gryffindor, che aveva ricominciato ad allenarsi.
- ... del Club di Incantesimi di Hogwarts! Qui, nella nostra amatissima scuola, per un anno abbiamo respirato un clima di oppressione e di terrore. È stata combattuta una battaglia che entrerà nella Storia della Magia, che il professor Binns insegnerà ai nostri figli e ai figli dei nostri figli... e il Male è stato sconfitto. Sembra che possiamo tornare ad avere la nostra giusta età e dedicarci alle attività che amiamo. Non vi suona fantastico tutto questo?
Un applauso accolse queste parole della ragazza, che arrossì e riprese:
- Sono contenta di vedere facce nuove. Addirittura qualcuno del primo anno... che forza! Tu sei Tommy Cresswell, vero?
Il piccolo Hufflepuff annuì, titubante.
- Per chi non sapesse il mio nome, sono Victoria Frobisher, ma potete chiamarmi Vicky e...
Si sentì uno scalpiccio nel corridoio, uno studente con in tenuta da Quidditch entrò con il fiatone nella stanza:
- Scusate, sono in ritardo... sono in tempo per iscrivermi al Club?
Tutti si voltarono, e per fortuna, perché Vicky era diventata violacea in viso.
- Richard Coote, non so che cosa tu ci faccia qui, ma dopo devo dirti due parole.
Il ragazzo abbassò gli occhi e si sedette, pronto a ricevere quella sfuriata che, lo sapeva, meritava. Ma aveva pronta una giustificazione a cui Vicky forse non avrebbe più trovato da obiettare.

"Jimmy, devi venirmi in sogno tutte le notti?"

"Ti do fastidio?"

Jimmy e Colin l'avevano combinata grossa. Roba da mordere le lenzuola quando ci ripensava.
Si erano messi a fare gli eroi, si erano fatti ammazzare come due... cretini...

"Non è che devi tornare in squadra per fare onore a me."

"Ehi, sono o non sono il miglior Battitore della scuola?"

"Può darsi, ma sei anche innamorato di una certa Vi..."

"Non è vero!"

Poi il sogno cambiava, ed era da solo sulla riva del Lago Nero, e faceva sprizzare scintille dalla bacchetta, che andavano a posarsi danzando sull'acqua. Ma no, non era da solo, come aveva potuto pensarlo? E non era più settembre ma gennaio, il lago era ghiacciato e Vicky aveva un cappotto rosso e un berretto nero e i capelli biondi sciolti sulle spalle e lo abbracciava e rideva...
Si era svegliato con quella risata nelle orecchie e aveva trovato gli occhi dei suoi compagni di dormitorio - tre, soltanto tre paia d'occhi - puntati su di lui.

La risata apparteneva nientedimeno che al Prefetto di Gryffindor, chiamato con urgenza dalla Sala Comune per assistere alla sua performance nel sonno.
- Coote, ma cos'ha quel cuscino di speciale? Perché lo stringi?
- L'ho sentito parlare con il cuscino, pare si chiami Vicky.
- Ma che coincidenza! Proprio come la presidentessa del Club di Incantesimi! Ma non è che adesso si fa tutto zuccheroso e molla la squadra?
Per dimostrare ai suoi compagni che non si era rammollito d'improvviso, li aveva rassicurati che quel sabato si sarebbe presentato al primo allenamento. E così aveva fatto. Se non che... quando si era guardato intorno, allo stadio... aveva capito che niente, niente era come due anni prima.

"La squadra può vincere anche senza noi due, lo sai Ritchie? Devi fare quello che ti senti, non quello che credi sia il tuo dovere"

Il Capitano, Ginny Weasley, l'aveva chiamato più volte mentre si allontanava verso l'uscita dello stadio, poi forse aveva capito e non l'aveva rincorso, non aveva mandato Demelza o chissà chi a chiedergli spiegazioni. Meglio così, ne avrebbe già dovute dare una caterva a chi-sapeva-lui.


- E allora? - lo affrontò Vicky al termine della riunione. - Ti sei fratturato il cranio appena entrato in campo?
Con le guance rosse era ancora più graziosa, notò.
- Ho deciso di non giocare, quest'anno. Preferisco mettermi sotto e studiare, altrimenti non avrò mai un posto al Ministero...
No, Merlino santo, non era quello che si era ripromesso di dirle!
Prese coraggio e mormorò tutto in un fiato:
- Senza Jimmy non è lo stesso e ho scoperto che ci sono cose che mi piacciono di più. Credo che tu abbia capito. - Respirò. L'aveva pur detto, ora toccava a lei.
Vicky annuì.
- Certo che capisco. Ritchie, scusami, è solo che io...
Era un no? Era un forse? Un "non-adesso-magari-dopo-i-MAGO"?
- Lo sai quanto avrei voluto diventare Portiere, due anni fa. Harry Potter diceva che avevo talento. E ho perso l'occasione... per stare dietro al Club, e... boh, mi spiaceva sapere che stava succedendo anche a te.

"NON HA CAPITO NIENTE!" gridò una voce nella mente di Ritchie. "DEVO DIPINGERE UN QUADRO ANIMATO PER FARGLIENE RENDERE CONTO?"


Vicky lo guardò andare via con una punta di dispiacere.
Certo che aveva compreso i suoi sentimenti. Non era mica stupida.
E in fondo, anche a lei Ritchie piaceva. Quella zazzera crespa le faceva venire un'allegra voglia di spettinargliela ancora di più, e si era sorpresa più volte a occhieggiare i suoi muscoli sotto la divisa. Ma non era la perfezione.

Qualcun altro era la perfezione.

Lo vedeva tre volte al giorno, naturalmente, in Sala Grande; e appena aveva un minuto libero, nel weekend, gironzolava dietro il castello sperando di incontrarlo.
Era bello, alto, sorridente, e portava ancora in viso qualche cicatrice della Battaglia. Aveva lunghi capelli castano chiaro legati in una coda, e al posto dell'orologio da tasca teneva un Galeone incantato appeso a una catenella d'oro.
Era stato uno studente, fino all'anno prima, torturato dai Carrow e perseguitato dagli studenti Slytherin. Il suo coraggio era stato un esempio per tutti, ma era pur sempre un ragazzo di soli due anni più di lei. Adesso era un assistente e sedeva al tavolo degli insegnanti, lontano più che mai... irraggiungibile.
Inoltre, non era certo l'unica a trovarlo tanto attraente. Persino le ragazze che prima odiavano Erbologia si fiondavano alle serre prima di tutti, a costo di beccarsi una sgridata per essere senza mezzi termini fuggite dalla lezione precedente senza aspettare che terminasse... E si facevano belle davanti a lui, chiedevano aiuto con una vocina dolce e sbattevano le palpebre, le era stato detto.
Lei invece non era stata ammessa a specializzarsi in quella materia, ahimé, il suo GUFO non era stato affatto brillante... si era dedicata a studiare magie difficilissime, anche fuori dal programma scolastico, ma aveva sempre pensato che sporcarsi le mani con delle "stupide" piante fosse una perdita di tempo. Questo pregiudizio ora le si rivoltava contro.

Ma tutto ciò, seppure frustrante, era relativo. Il guaio vero e proprio era un altro: Neville Longbottom, la leggenda vivente di Hogwarts, era fidanzato in maniera irrimediabile. Con chi, lo sapevano anche i sassi.

   
 
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