COME SEMPRE GRAZIE.
RISPOSTE E POI CAPITOLOOOOOOOOO!!!!!!!!!
ale03, XD si ma vedrai che andranno d'accordo i fratelli Cullen. Bacioni
Shinalia, io adoro Jazz e secondo me può dare tanto, visto il suo potere. Bacioni
JessikinaCullen, Prego care, è sempre un piacere rispondere, anche perchè delle volte ne penso di più di quanto ne scrivo, per affrontare il "Caso Jasper ", come ho già detto mi piace un sacco e secondo me è un gran personaggio, poi ti ricordo che in questa storia vive con Bella da una vita e sa cosa è meglio per lei. Bacioni
keska, Grazzzzieeeee. Bacioni
serve, Certo certo siamo tutte pronte a consolarlo. Ma vedrai che si chiariscono presto. Bacioni
SweetCherry, Si il caro Eddino è confuso ^^. Ma vedrai si schiarirà le idee presto, diventendo anche intraprendente, sfruttando la scempiagine dei fratelli. Bacioni e grazie dei bei complimenti.
Uchiha_chan, Ciao anche a te, no la faranno corta e tra un po' capirai anche il perchè Bacioni
Giulia miao, Grazie dei compliemtni e vedrai che sarà divertente, quando frutterà i fratelli per fare quello che vuole. Ora si deve ancora ambientare, ma non ci mette molto a capire come gira a casa Cullen. Bacioni.
Wind, Per gli orologi abbiamo esattamente gli stessi gusti, sai. Felice a Volterra???????? No cara, si ambienterà alla grande. Bacione.
Bacioni a tutti Lisa
twilight_the best, felicissima che la storia sia di tuo gradimento. Bacioni
Sara25, grazie dei complimenti ed anch'io adoro Jaz. Bacioni
stezietta w , si la convivenza con Emm. porta a brutti risultati non trovi. Bacioni
Cap. 11 Benvenuto
Quando Emmet parcheggiò nel garage
vicino alla macchina di papà, loro erano lì ad attenderci, papà era un po'
accigliato, ma fece finta di nulla, in quel momento niente avrebbe potuto
scalfire la sua felicità o quella di mamma, di avere finalmente riunito tutta
la famiglia dopo tanto tempo. Edward sembrava triste e Jaz, ancora ghignando mi
spinse verso di lui.
Lo avvicinai e gli presi la mano,< Tranquillo ti troverai
benissimo >, mi regalò un piccolo sorriso, poco convinto.
Emmet gli diede
una manata sulla schiena e con un gran sorriso, gli disse
< Si fratellino,
tranquillo, ci penseremo noi a farti sentire a casa, o magari preferisci stare
solo con la sorellina, eh??? >
Gli fece l'occhiolino e scoppiò in una
poderosa risata, seguita da Jasper e Rosolie.
Mamma stanca della “simpatia” dei
miei fratelli li richiamò, poi rivolgendosi dolcemente ad Edward disse <
Vieni caro, ti facciamo vedere la casa, ignora questi sciocchi, ci farai presto
l'abitudine >.
Detto questo ci dirigemmo in casa, quanto mi era mancata la
casa di Forks, per me era la più bella, grande, bianca immersa nel verde.
<
Vedrai ti piacerà un sacco, è piena di luce durante il giorno, poi si vede il
bosco anche da dentro > dissi con un gran sorriso, anche lui sorrise
stringendomi la mano, poi mi sussurrò < Si ricordo, i tuoi pensieri erano
vividi e precisi >
Jasper si fermò e lo guardo intensamente.
< Come hai
fatto a leggere i suoi pensieri, lei è uno scudo! > era nervoso, la sua
naturale diffidenza aveva ripreso il sopravvento, per lui la cosa più
importante era difendere la famiglia.
Lo conoscevo abbastanza da sapere da
sapere che dovevo essere io a spiegare, non avrebbe accettato la spiegazione di
Edward che, dopo il suo simpatico scherzo, non lo aveva certo in simpatia.
Posai una mano sul petto di Edward e lo guardai facendogli segno di non
parlare. Poi mi rivolsi a mio fratello.
< Tranquillo Jaz, è un effetto collaterale dello schermo che serve ad
isolare la mente di Edward, quando lui è sotto lo schermo e io sono rilassata,
il mio scudo si abbassa da solo, ma Edward mi avverte sempre quando succede,
davvero e i pensieri a cui faceva riferimento erano volontari, non riuscivo a
parlare per lo sforzo, così abbiamo optato per questa soluzione. >
Jasper
sembrava più tranquillo, ma stava sulle sue. Edward a quel punto intervenne
< So che il mio potere è fastidioso, e vi sentire privati della vostra
intimità, ma sappiate che non lo faccio con malizia e cercherò il più possibile
di stare fuori dalle vostre menti, ma vi chiedo per favore, di non costringere
vostra sorella a tenervi costantemente sotto il suo scudo, ho visto quanto il
suo potere sia potente e difficile da sostenere, fatelo per lei, io non ho
cattive intenzioni ve lo assicuro. >
Alice sorrideva tranquilla, ed Edward
incrociando il suo sguardo le sorrise a sua volta.
Chissà cosa si stava dicendo
quei due.
Entrammo in casa e mamma tutta felice portò Edward al pianoforte che aveva sistemato su di un rialzo accanto all'ingresso.
< Questo è per te, figliolo, il nostro regalo di benvenuto, spero ti piaccia >
Edward era stupito, fissava il pianoforte rapito, effettivamente era bellissimo e situato in quel posto stava divinamente. Guardò prima mamma poi papà, poi lasciandomi per la prima volta la mano corse ad abbracciarli.
< Grazie infinite Esme, mi avete fatto il regalo più bello del mondo accogliendomi nella vostra casa, e ora anche questo, non so come sdebitarmi, veramente, nessuno ha mai fatto per me quanto avete fatto voi in tutti questi anni, io sono indegno di tanto affetto, spero solo di riuscire un giorno a essere veramente degno di fare parte di questa famiglia > mamma lo abbracciò di slancio e lui le sussurrò pianissimo, < Grazie mamma >
Se avessero potuto avrebbero pianto
entrambi, era una scena molto commovente anche io e Rose eravamo al limite dei
singhiozzi. Papà gongolava, gli altri, beh erano contenti per mamma.
A quel
punto Alice, come sempre interruppe l'attimo magico, con un gridolino
<
Adesso ti faccio vedere la tua camera >.
Lo trascinò di sopra seguita a
ruota da Jasper, che evidentemente non si fidava ancora del tutto, noi ci
accomodammo sul divano, la sentivamo elencare le varie stanze aprendo le porte
per farle vedere ad Edward, quando arrivarono al terzo piano, gli indicò la mia
stanza, ma grazie al cielo non aprì la porta, poi gli indicò la sua, e con
noncuranza disse < Il bagno è in comune con Bella, ma non sarà un problema
vero? > lui non disse nulla, ma io mi riscossi all'istante.
< Mamma
scusa, ma con tutte le stanze che ci sono in questa casa, proprio quella
dovevate dargli? > lei sorrise, evidentemente divertita dalla mia reazione,
in questa casa si prendevano gioco di me, c'era sicuramente lo zampino di Alice.
< Ma cara è la stanza più
bella, l'unica libera che da sulla bosco. Credi sarà un problema così grosso
dividere il bagno con tuo fratello? >
Ecco adesso ero io quella in torto, in
una casa di tre piani, mi trovo a dividere il bagno con un ragazzo che conosco
da tre giorni, e che tra altro è bellissimo e mi manda in confusione ogni volta
che lo guardo, e quella che non capisce sono io.
Perfetto.
Scesero nuovamente
in salone dopo cinque minuti, e dopo un'accurata descrizione, da parte di
Alice, devi vari capi con cui aveva riempito il suo guardaroba, e la promessa
di aiutarlo ogni volta che voleva con gli abbinamenti.
Papà sorrideva sotto i
baffi, mamma era assorta e guardava la scala, erano felici si vedeva lontano un
miglio, la loro perfetta famiglia, se vogliamo definirla così, era finalmente
completa.
Quando Edward si sedette sul divano vicino a mamma, lei gli chiese se
gli piaceva la casa e la sua stanza, e se preferiva un letto al posto del
divano che gli aveva comprato, lui disse che era tutto bellissimo e andava più
che bene, ringraziandola nuovamente.
< Ora dovremmo andare a caccia,
soprattutto tu Bella, non ho dimenticato che hai rifiutato di nutrirti a
Volterra > ancora sta storia, ma tanto eravamo a casa e il problema si
sarebbe risolto a breve.
< Si, ok, chi viene? > chiesi allegra.
Emmet e
Jasper accolsero l'invito volentieri, mentre Rose voleva il suo regalo.
Distribuii i regali, sottolineando come quelli dei miei fratelli, che
apprezzarono tantissimo, li avesse scelti Edward, speravo facessero amicizia.
Poi uscimmo nel bosco, Edward era titubante, ma mio padre continuava a
spronarlo, ricordandogli come fosse una cosa che gli aveva già insegnato appena
trasformato.
I ragazzi andarono con lui, per controllarlo suppongo, io mi
addentrai nel bosco sola.
Dopo tre alci ed un puma ero sazia e tornai verso
casa.
Loro tornarono dopo poco, evidentemente Edward aveva battuto Emmet in
qualcosa, ma non capii cosa, l'orso era veramente irritato e si ritirò con sua
moglie nella loro stanza, come fecero gli altri, io presi la mia valigia e
andai in camera a vuotare la valigia, entrai in bagno per risistemare le mie
cose e vi trovai Edward che si lavava le mani ed il viso.
Cominciamo bene,
pensai.
< Dovrò imparare a bussare prima di entrare > dissi attirando la
sua attenzione, mi sorrise dallo specchio.
< Si penso che dovremo imparare
entrambi, o rischiamo di incappare in situazioni imbarazzanti > si asciugò e
rimase a guardarmi mentre riponevo le mie cose, trovando anche le sue in giro
per il bagno, era una sensazione strana, ma dovevo farci l'abitudine.
<
Posso vedere la tua stanza? > mi chiese, ero in imbarazzo, ma non potevo
dire di no, gli feci segno di precedermi, e così fece.
La mia stanza era
abbastanza in ordine, segno che era passata mamma, di solito era un casino
totale. Sul letto era rimasta la valigia, la chiusi e la appoggiai nella cabina
armadio, chiudendone le porte. Mi sistemai sul letto e lui sul divanetto di
vimini bianco che stava difronte alla vetrata.
< Allora? Com'è andata la
caccia? > gli chiesi per stemperare il silenzio creatosi.
< Direi bene,
ho battuto anche Emmet nella corsa, ma non l'ha presa bene > disse ridendo.
< E ho scoperto che gli
erbivori però fanno schifo > sorrisi < Si non posso darti torto >
< Bella ma qui è così tutte le
notti? > chiese riferendosi evidentemente ai rumori che provenivano dalle
altre stanz
< Si, purtroppo si, dopo un
po' ci si fa l'abitudine, vuoi l'I-pod? > chiesi timidamente, i perfetti
innamorati erano un po' rumorosi.
< Preferirei non sentire i
loro pensieri almeno > disse un po' schifato, chissà cosa c'era nella mente
dei miei fratelli, avevo i brividi solo a pensarci.
< Ok alzo lo scudo > dissi
tranquilla.
< Veramente preferivo il
metodo di Volterra, visto che ti sei rifocillata, è un problema?>.
Una notte intera abbracciati sul mio letto?
Oddio!!!
Non so se ce la faccio a non saltagli addosso, ma che penso???
Ah giusto, ho quella malattia strana della pazzia, devo parlane con papà.
Lui era immobile, mi guardava con quel sorriso che avrebbe fatto crollare anche la muraglia cinese. Non dissi nulla, ma battei la mano sul letto accanto a me, lui con un sorriso vittorioso mi raggiunse a velocità vampiro e mi abbracciò trascinandomi con lui sul letto, nella stessa posizione dell'ultima volta a Volterra.
Un vampiro può morire di auto combustione? Forse si...