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Autore: Favatralenuvole    03/09/2017    5 recensioni
"Non ero divina.
Non ero dislessica.
Non ero iperattiva.
Andavo bene a scuola,non mi accadevano episodi inspiegabili e i miei genitori erano morti in un incidente.Fine."
Nicky arriva al Campo Mezzosangue senza ver mai manifestato alcun segno riconoscitivo tipico dei semidei,non sembra avere alcun potere e la prima sera non viene riconosciuta.
Quando succede,però,avrebbe preferito rimanere una reietta.
Una missione mortale (ci mancherebbe!) e un dio momentaneamente umano tra i piedi non la aiuteranno di certo a risolvere i suoi problemi.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma voi ci avevate pensato seriamente?
Cioè,Gea,in poche parole,avrà detto all’incirca così:
"Beh,mi state sconfiggendo,ma io vi nascondo la vostra roba così almeno so che avrete un problema LOLOL"
La cosa mi sembrava una grandissima trollata,e non potei fare a meno di ammirarla almeno un po’.
Confessata questa geniale riflessione,torniamo a noi.
Dopo essere andati A BOMBA per un discreto quantitativo di tempo,ci eravamo bloccati.
Personalmente la ricerca mi aveva sfiancato abbastanza,Ermellino stava seguendo l’esempio di Estia,non facendosi vedere,e non avevamo idee per la nostra cara Afro.
Avevamo cercato in qualche salone di bellezza chiuso,ci eravamo uniti a una manifestazione contro le oppressioni della donna moderna (che deve farsi la ceretta,truccarsi eccetera),avevamo chiesto aiuto a qualche Cacciatrice di Artemide,nel dubbio che la Fonte fosse stata nascosta nei loro accampamenti.
Niente.
La cosa peggiore era che Appy gestiva il nervosismo in una maniera eccezionale,ossia cantando. Sarebbe anche potuto andare,se con noi non ci fosse stato Nico-zittioviammazzo-Di Angelo.
-Apollo,se sento un’altra volta "Genie in a bottle" ti disintegro.
-Dai,Nico,abbiamo affrontato di peggio. Ricordi quando si era fissato con "Baby One More Time"?
-La vetta penso sia stata raggiunta con la sigla di "Jeeg Robot".
-Ho un talento unico!- Protestò Appy/Britney.
-Verissimo,Ap. Ora guida IN SILENZIO.

Tacque (EVVAI!). Per quanto fosse irritante, vanesio,melodrammatico e tanti (tanti) altri difetti (ma quando dico tanti intendo TANTI) mi faceva ridere,e l’impresa non sarebbe stata la stessa senza le canzoni degli anni ‘90 rivisitate da lui. Dovetti anche ammettere che aveva una voce davvero bella.
Pensare che fosse Apollo,quello dei miti (cioè,gente,quello dei miti),mi faceva ancora una paura ASSURDA,ma ci si faceva l’abitudine.
Voglio dire,in quel momento ero in macchina CON IL FIGLIO DELLA MORTE,alla fine uno ci scende a patti.
E poi,non è che io fossi tanto meglio.
-A che pensi?- Chiese Nico,vedendomi assorta.
-A quanto siamo pericolosi.
-Davvero mi consideri pericoloso?- Si illuminò Appy (ahahahahah,Apollo si illuminò).
-Abbastanza.
-Come abbastanza? IO FACCIO PAURA.
-Può darsi,il problema è che i tuoi figli me li immagino più o meno come i surfisti/hippies dei musical anni ‘70.
...
...

-Mi hai profondamente offeso.
-I figli di Ade come li vedi?- Si incuriosì Nico.
-Un misto tra gli emo e i vampiri cattivi di Twilight.
...
...

-Mi hai profondamente offeso.

Scendemmo dalla macchina,per...boh,avete presente quando nei film la gente scende in modo sexy da un’auto senza motivo facendo sbattere le portiere rumorosamente,con in sottofondo la musichetta figa?
Non c’era una motivazione precisa.
PERCHÈ DIVAGO?
Scendemmo da questa benedetta macchina.
Un uomo alto,con un completo gessato e un bastone (aspetta,che?) tra le mani si diresse verso di me. 
Perchè. le. persone. mi. rivolgono. la. parola.
Nico mi stava contagiando. 
-Salve...
-NON COMPRIAMO NIENTE,ABBIAMO DA FARE,ARRIVEDERCI.
-No,io in verità...
-NON PRENDO NESSUN VOLANTINO,GRAZIE.
-Ho capito,ma Nic-
-NON RISPONDO PER ALCUN SONDAGGIO,CIAO.
-SONO ERMÈS!
-Ah.
Mi girai verso i miei compagni,che stavano palesemente cercando di non scoppiare a ridere in faccia a me.
Le figure,quelle belle,quelle memorabili.

Ermellino ci chiese di seguirlo in un angolo più appartato.
-Semidèi.- Cominciò.
-No,no,aspetta. So che vuoi rendere tutto più solenne e mistico,ma serio,vai in giro con un bastone?
-Ehi!- Sibilarono due vocine.
-Con dei serpenti che parlano attaccati?
-Ma cosa vuoi da me,il tuo caro Appy va in giro con una lira!
-E io con un dollaro,e allora?
-...
-...
-...
-Ma fai davvero?
-Ce l’hai un topo? Ho fame.
-Non adesso,George.
-Il serpente si chiama George,checcarino!
Ermès mi fermò.
Sembrava piuttosto confuso.
-No,aspetta. Prima di tutto questo,cosa stavo per dire?

-Che sono bella.

-Ah giusto. No,ferma,cosa?

-Ti abbiamo salvato il divino gluteo recuperando la Fonte e ora tu devi fingere di apprezzarmi,e probabilmente mi darai anche un consiglio che in realtà non serve a niente e che non farà altro che portare a nuove imprese in funzione di risolvere i problemi che voi avete creato,ma per cui da un mesetto a questa parte incolpate me e,incredibilmente,anche il sexissimo Appy. 

Il quale,tra parentesi,aveva ascoltato il mio mini-discorso a bocca aperta,insieme a Nico.
Quest’ultimo,in particolare,era sconvolto.
-Questo è...è...CI HAI PRESO IN PIENO E SEI IN QUESTO MONDO DA NEANCHE UN MESE!
-Effettivamente...beh,dai...non è proprio così...-Ermès cercò di raccapezzarsi.
-Ma ha fatto così con tutti?- Chiese infine ad Apollo.
-Sì. E ti ha anche soprannominato Ermellino.
-E perchè nessuno l’ha ancora trasformata in un pipistrello?
-Lo chiedi a me?
Lo guardai offesa. 
Intervenne Nico:
-Divino Ermès,abbiamo recuperato la tua Fonte. Ci dispiace se Nicky è stata un po’... inopportuna,ma è fatta così.
-Cioè,è una rompiscatole.-Chiarì Apollo. 
Lo guardai di nuovo,offesissima. L’avrebbe pagata.
-Ah,ecco cosa dovevo fare! Ho un consiglio per voi.
-Ma che davvero?- Chiese Nico,incredulo.
-Davvero davvero! Afrodite mi ha chiesto di dirvi che la sua Fonte originaria era stata nascosta nell’Oceano. Questo potrebbe aiutarvi.
Mi venne un’idea geniale.
-CE L’HO! Grazie,tizio,non ti chiamerò più Ermellino,lo prometto.
-Non è che tizio sia molto meglio- Borbottò Ermès,afferrando la sua Fonte e scomparendo.
-Mi è piaciuto. -Mi illuminai.
-È davvero figo,avrei tanto voluto essere sua figlia. 
Ignorai completamente l’occhiata infastidita di Appy.
Mi avvicinai a Nico.
-È carino,Ermès,no? È affascinante,e quel bastone è originale,se ci pensi.
Nico mimò con le labbra un "perchè?",ma io lo ignorai.
-Nicky?- Mi chiamò Apollo.
Mi girai,rigida:
-Cosa?
-Ma- Rimase in silenzio.
-Ma?- Lo incalzai,fredda.
Nico cominciò a sorridere.
-È arrabbiata con te.- Si rivolse ad Apollo -Anche Hazel fa così quando è offesa per qualcosa che le hanno detto.
-Davvero?- Mi chiese.
Gli diedi le spalle,e per distrarmi pensai al piano.
Mare+disgusto di Afrodite?
Mi era bastato pensare alle situazioni più lerce che l’acqua potesse offrire.
La Fonte si trovava probabilmente dentro una lattina gettata nel punto più inquinato dell’oceano,o in una pescheria terrificante.
Cosa c’era di più terribile per Afrodite che essere buttata in un punto sporco a caso,senza neanche pensarci troppo?
EH,VOLEVA FREGARMI GEA.
VOLEVA PROPRIO.
E INVECE.
-Nicky?- La voce di Appy mi interruppe.
-Mi stavo auto-glorificando,Apollo,cosa vuoi?
-Sei arrabbiata per quello che ho detto? 
-Va’ a parlare con una ragazza non-rompicatole,dai.
-Nic!
-Non mi interessa. 
Spiegai il piano,che fu approvato (ovvio) da entrambi i polli.
Saremmo partiti il giorno dopo,al seguito di una bella dormita.
-Notte,Nico. Spero di sognare quel figo di Ermès,stasera.
Il cielo tuonò,ma non in modo cattivo.
Sembrava tipo un:"ben detto,baby!"
Apollo alzò gli occhi al cielo,stizzito.
Entrai in tenda,e ignorai Appy per un po’.

-Nic,non fare così!
-Nickiiina,ti voglio bene,non sei una rompiscatole!
Sembrava persino sincero,quel finto-amico.
-Lasciami in pace. Sto cercando di pensare al colore degli occhi di Ermès. Com’erano, verdi o più sul-
-Tanto lo so che non è figo quanto me.
-Pensala come vuoi.
Lo ignorai totalmente,nonostante continuasse a cercare di attirare la mia attenzione.
Non ci riuscì nemmeno una volta,ma non demorse.
Alla fine,sentii una strana e luminosa presenza vicino al mio sacco a pelo.
-Le-va-ti.
-Mi perdoni?
-No. Buonanotte.
-Ma non mi parli da quasi un’ora! Non posso credere di star dicendo questo per davvero,ma mi mancano le tue prese in giro.
-Ti conviene abituarti.- Mi girai dall’altra parte,fiera della mia cattiveria.
Mi addormentai,e per la prima volta capii davvero cosasignificava essere una semi...titana? Boh.

Il primo sogno fu Gerard. 
Direte voi,ma chi cavolo è Gerard?
Per me,era la cosa più vicina a un padre che avessi. 
Per il nostro piccolo orfanotrofio/convento,era un po’ tutto:giardiniere,fattorino,tuttofare,meccanico.
Per Clemmy,era un grande amico e una persona buona,vera,un po’ burbera.
In qualunque momento,potevi sentirla gridare "Gerard,vecchio mio,aiutami con queste casse!" o "Nickiiii,telefona a Gerard e digli che ci serve la farina!"
Era un omone alto e robusto,con due baffoni neri e gli occhi scuri e pieni di vita. Osservai la scena che mi si presentava davanti,ovvero i due amici che parlavano di me.

-Nicky sta scoprendo qualcosa su sua madre,lo capisci?- Clemmy sembrava preoccupata.
-Clementine,non hai niente da rimproverarti! Certo,è una storia strana,ma-
-Anche tu sei rimasto coinvolto,Gerard. E la bambina si è sempre sentita vicina a te,lo sai! Se lo sente.

"Sei coinvolto"
"La bambina se lo sente"
Gerard sapeva,e il sospetto che fosse lui ad aver combinato quel caos cominciò a impiantarsi nel mio cervello.

Il secondo sogno fu uno specchio.
Mi guardai,ma non ero io. Cioè,ero io,ma non io.
Capito,no?
I miei capelli biondo miele,solitamente disordinati,erano acconciati perfettamente.
Sbattei le ciglia lunghe e morbide,gli occhi nocciola (ammettetelo che ve li aspettavate azzurri/verdi,andiamo) colmi di smarrimento.
Le labbra (erano sempre state così carnose e io non l’avevo mai notato?) erano rosse e lucide,e indossavo un vestitino molto -ino.
Davvero tanto -ino.
"Questo è ciò che puoi essere se ti curi un pochino" ridacchiò una voce meravigliosa.
"Sei perfettamente capace di tenere testa a qualsiasi ragazza lui abbia mai avuto" continuò,canzonatoria.
-Non so di chi parli,ma grazie per avermi reso così sexy. Cioè,sono sempre alta un metro ebbasta,e il naso è quello che è,ma la mia autostima si è alzata di qualche livello.- Borbottai.
La voce non fece in tempo a dire nulla.

Per terzo,sognai una dèa.
Della serie,facciamo l’en-plain.
-Ma come ti ha ridotta?- Brontolò,girandosi verso di me.
Mi guardai. Ero ancora in versione modella.
-Ehm...salve. Lei chi è?
La donna,che indossava un completo da guerriera e aveva fieri occhi grigi,mi lanciò un’occhiata sprezzante.
-Sono Atena.
-Oh. Ciao.
-Ciao? Sei seria?
-Buonasera?
-No.
-Buondì?
-Nope.
-Ave?
-Nah.
-Sciao bela?
-Decisamente no.
-Bella raga?
-NO. Lasciamo stare. Possibile che non ci arrivi?
-A...a cosa?
-Si vede che non sei mia figlia,eh?
-Ci rendiamo conto entrambe che questa conversazione è composta praticamente solo da domande?
-...hai ragione. Comunque,ti pare possibile che questa missione sia solo ciò che hai visto? Sarà più dura,mia cara. Gli dèi non sanno se andarti contro oppure litigare pur di reclutarti. Usa quel poco di saggezza che hai,ragazza! E,santa me stessa,non trovarmi un soprannome!
Scomparve.

Mi svegliai in stato di agitazione,e uscii dalla tenda sentendomi un po’ strana.
Appy era già sveglio.
-Sono andato a prenderti un muffin.-Mi guardò,gli occhioni azzurri imploranti.
-Ooooh. Ti perdono,Feby.
-Il prossimo passo era scriverti una canzone,quindi.
Lo abbracciai.
-A proposito,perchè sei cosi "wow",oggi?
-Non esagerare,ti ho già concesso la grazia.
-No,davvero.
Mi specchiai nel laghetto.
Ero ancora come mi ero vista nel sogno (cioè una BOMBA,ah-ah).
-Afrodite ti sta mandando un segno,e io non ne sarei così contento.-Commentò Nico,appena uscito,con tranquillità.
Indossava un pigiama con i teschi.
No,non è in alcun modo rilevante  per la trama,ma era adorabile e dovevo dirlo.

E niente,la Fonte,dopo giorni di ricerche,fu trovata in un maledettissimo SECCHIONE DELL’IMMONDIZIA.
In realtà,stavamo cercando nel retro di una pescheria. Gea ci aveva dato un indizio,perchè il posto si chiamava "L’AMORE per il pesce". E infatti ci avevamo azzeccato,il problema è che la Fonte non si trovava dentro  il luogo indicato,ma nella pattumiera fuori.
Come me ne ero accorta? Niente,era semplicemente l’unico secchio nel raggio di chilometri a brillare di rosa.
SÌ,MAMMA,OTTIMA TROLLATA.
-Allooora...chi va?
-Non io,assolutamente.- Dissi.
-Neanch’io,sono pur sempre un dio,eddai.
Guardammo Nico.
-Scherzate?!
-Ti preego.
-No.
Sbuffai.  
-Allora andiamo tutti.-Decisi.
Ci avvicinammo,e niente,non voglio neanche descrivere. 

“Per il tatuaggio” pensai.

Facemmo del nostro meglio per toccare il meno possibile,ma ci ritrovammo comunque quasi dentro.
Pensate se fosse passato un tizio a caso:
"Guardate! Tre cretini arrampicati su un secchio dell’immondizia!"
Giustamente gli altri semidèi salvano il mondo,ma il lavoro sporco qualcuno deve pur farlo.
Ringraziateci pure più tardi.
Alla fine,Nico pescò con un bastone una conchiglia dorata,di media grandezza,che emanava una luce ipnotica. Oltre a percepire il suo potere,persino io riuscivo ad apprezzarne la bellezza. Non era una semplice conchiglia,era il simbolo di una nascita,di un potere infinito.
-È bellissima.- Sussurrai.
Non feci in tempo a finire la frase,prima di essere colpita con forza alle spalle.
Sentì due urla molto familiari,mentre qualcuno (o qualcosa) mi pugnalava alla schiena.

~~~~~~~~~

New York,dicembre 1997

Gea ridacchiò sensualmente,guardando con intensità l’uomo di fronte a lui.
-Lei sa fare tante cose...-Osservò,civettuola. 

-Anche lei il pollice verde? Che coincidenza!- Aggiunse.
Un altro sguardo di quel tipo e lui sarebbe crollato.


~ANGOLO AUTRICE~
Capitolone! (Vabbè non esageriamo).

1)La Fonte di Afrodite è in un posto così scemo perchè è questo,ciò che lei non può sopportare:essere messa in secondo piano,sminuita,buttata in un secchio dell’immondizia qualsiasi.

2)Un POV Apollo vi interesserebbe? Mi servirà,penso.

3)Credo ci sia poco Nico in questo capitolo. Rimedierò,lo amo tanto <3

Alla prossima,se ancora esistono persone a cui frega qualcosa di me

   
 
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