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Autore: lagertha95    03/09/2017    2 recensioni
Sono passati 10 anni dalla fine della Seconda Guerra Magica.
Hermione e Draco hanno vissuto felici, in una Londra ormai in pace, ma adesso qualcosa è cambiato.
Cos'è successo di così grave da portare Draco ad allontanarsi?
Hermione riuscirà a mettere da parte tutto l'orgoglio grifondoro che la contraddistingue?
In un viaggio che la porterà a ripercorrere luoghi del passato, Hermione riscoprirà se stessa e in mezzo ai ricordi prenderà coscienza di cose che fino ad ora le erano risultate invisibili.
Dal testo:
“Dove andrai?” mi chiede.
Non lo so, non ancora. Forse dovrei iniziare da dove tutto è cominciato…
“Hogwarts”.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Salve a tutti/e!
Eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitolo di questa mia piccola creatura.
Voglio ringraziare, uno per uno, chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate: Claire Marie Blanchard, cris325, love_for_reading, norway, Poseidonia, roby90, Roxhope08, specchio nero, xfreehugs, Lady Nadia, barbarak, Whiteorchid. Per me siete fondamentali. Ma anche tutti quelli che hanno letto, silenziosamente: vi adoro. :)
Spero che la storia non vi stia annoiando, ma se così fosse o se ci fossero cose che non capite/gradite, che cambiereste, vi prego di dirmelo, lasciandomi una recensione oppure con un mp.
Adesso vi lascio alla lettura del nuovo capitolo, sperando che lo apprezziate *-*
A presto, spero.
Baci, Lagherta :*


P.S: per chi seguisse il fandom di Hunger Games, ho una storia in Entrain de anche li. si intitola Rinascita ed è una Catoniss ^-^

 

Capitolo 3

 

 

Mi sveglio decisamente riposata e decido di farmi una doccia: ieri sera, tra i pensieri e la stanchezza, non ho avuto modo di farla.
Apro il rubinetto e un getto di acqua bollente mi si riversa sulle spalle, così potente da massaggiarmi e rilassare i muscoli che da troppo tempo ho contratti. Mi insapono i capelli che poi risciacquo e pettino prima di applicare un balsamo alla vaniglia, che lascio sui capelli mentre mi insapono il corpo. Sciacquo tutto e esco dalla doccia, avvolgendomi in un morbidissimo asciugamano di spugna.Mi vesto e scendo a fare colazione.

La Sala Grande non mi è mai apparsa così bella: il soffitto incantato, i tavoli pieni di qualunque cibo si desideri, i ragazzi schiamazzanti e allegri. Mi dirigo, sorridendo, verso il tavolo dei professori, dove Hagrid mi accoglie abbracciandomi e indicandomi la sedia accanto a lui. Mi metto seduta e mi servo un po' di succo di zucca, nel piatto un paio di toast e della marmellata di pesche. All'altro mio fianco sta Neville, che da quando mi sono seduta non ha fatto altro che parlare, di qualsiasi cosa gli passi per la mente. Non presto molta attenzione a ciò che dice e un po' me ne dispiaccio, ma non riesco a stare al passo con il torrente di parole che si riversa dalle sue labbra. Ad un certo punto, però, un nome cattura la mia attenzione.


“...Draco, sai?”


Sbatto le palpebre un paio di volte, prima di voltarmi verso Neville con un sorriso di scuse disegnato sulle labbra.


“Neville, scusa, che cos'hai detto? Mi sono persa nell'ammirare il soffitto...” è una scusa idiota, ma nel mio caso anche abbastanza credibile, visto che il soffitto incantato della Sala Grande è la parte di Hogwarts che preferisco, fin dalla prima volta che ho messo piede nel castello.
 

“Dicevo, che Draco è stato qui un paio di settimane fa...” mi dice sorridendo. “Hermione, non vorrei sembrare indiscreto, ma che è successo? Non vedevo Draco in quello stato da...beh da quando suo padre è morto, credo...”

 

Suo padre. Quell'orribile uomo è sempre nel mezzo. Neanche la sua morte è riuscita a liberare Draco. E Draco è stato a Hogwarts. Quindi avevo ragione a tornare qui. Se solo lo avessi fatto prima, dannazione.

 

“Hermione, che cos'è successo tra voi?”, mi chiede di nuovo Neville, con voce dolce.

 

“Neville, scusa. Ho combinato un pasticcio. Un enorme pasticcio. Abbiamo litigato, ma non come abbiamo sempre fatto. Sai di cosa parlo, non erano quei bisticci sciocchi a cui a volte hai assistito anche tu. Abbiamo litigato seriamente e furiosamente e io ho detto cose orribili, che non avrei dovuto. Lui se n'è andato e io adesso devo trovarlo, per sistemare le cose o almeno devo provarci. Ma ti ha detto qualcosa?”

 

Neville e Draco non sono mai stati amici, durante la scuola, ma dopo...beh, sono stata l'ennesima dimostrazione di come la guerra abbia cambiato le persone. Quando io e Draco ci siamo avvicinati, Neville e Luna sono stati i primi a mettere da parte i pregiudizi e ad accettarlo senza remore di alcun tipo. Harry, Ginny e Ron hanno invece faticato un po' di più ad accantonare vecchi (e stupidi) rancori.
 

“Non molto in realtà. Lo conosci meglio di me e sai che quando è ferito tende a chiudersi in se stesso, anche più di come faccia di solito. Ha borbottato qualcosa sullo stare da solo, su un viaggio che avrebbe fatto per capire. Ma non so dove sia andato…mi dispiace, Hermione. Ma stai tranquilla, tutto si risolverà”.
 

Con un sorriso, ringrazio Neville, mi alzo dal tavolo e esco dalla Sala. Voglio partire, ma non ho idea di dove possa essere andato. Penso a tutti i viaggi che abbiamo fatto, ai luoghi che ci sono piaciuti, quelli che abbiamo detestato e quelli che, invece, sono diventati parte di Noi.
Pensierosa, percorro i corridoi che tante volte i miei piedi di ragazzina hanno calcato, correndo, per non arrivare in ritardo alle mille lezioni che seguivo. Un sorriso si apre sul mio volto e mi sento carica di una nuova energia.
Ho sempre lottato per quello che volevo, impegnandomi finché non lo avessi ottenuto. E questa volta non c'è in ballo una E a qualsiasi materia o un elogio dai professori. No, questa volta c'è in ballo molto di più.
Entro in camera mia e inizio a recuperare quello che ho tirato fuori dalla valigia ieri sera, sistemandolo e riponendolo nel bagaglio. Un picchiettio alla finestra attira la mia attenzione.
Un maestoso gufo reale è appollaiato sul davanzale della finestra e sembra stare aspettando proprio me.
Un momento. Io questo gufo lo conosco, ma non può essere, semplicemente non può.
Apro comunque la finestra e faccio entrare l'enorme rapace. Regale, come la famiglia a cui appartiene (di questo non ho più dubbi), mi porge una zampa a cui è legato una lettera. Appello la scatola di biscotti gufici e gliene porgo un paio. Lui li becca elegantemente dalla mia mano e si appollaia sulla scrivania. Evidentemente aspetta una mia risposta.

Chiudo la finestra e mi siedo sul letto. Apro la lettera e la mandibola mi cade letteralmente.

La lettera viene da Malfoy Manor e l'ha scritta Narcissa.

 

Malfoy Manor, 16 marzo 2008

Cara Hermione,

Spero che questa mia lettera non ti coglierà ancora intenta a non farti sopraffare dal dolore e che non ti disturbi.
Come stai, tesoro?
Ho saputo da Draco di quello che è successo. Non è mia intenzione rimproverarti, perché tanti anni di matrimonio con Lucius (e ti assicuro, anche se può sembrarti impossibile, che l'ho amato immensamente) mi hanno insegnato che a volte, anche se non lo si desidera, la rabbia ti spinge a dire cose di cui ti pentirai appena l'ultima sillaba avrà lasciato le tue labbra.
Conosco mio figlio e so quanto testardo, snervante e permaloso possa essere e sono convinta che se è successo quel che è successo, avrai avuto un motivo valido. Tuttavia, ho visto come Draco sia cambiato e maturato, in questi anni passati al tuo fianco e so che la cosa è stata reciproca.
Devo ammettere, che tu saresti stata l'ultima persona sulla faccia della Terra che avrei pensato di vedere al fianco di mio figlio, ma non fraintendermi. Non per una questione di sangue, quella è una questione che interessava a mio marito, non di certo a me. No, pensavo foste troppo simili per riuscire a stare insieme. Entrambi permalosi, ambiziosi, testardi. Pensavo foste veramente incompatibili e temevo vi sareste fatti del male reciprocamente.
E invece mi sono dovuta ricredere, perché vi siete rivelati perfetti l'uno per l'altra. Non siete soltanto compatibili: voi due vi completate a vicenda.
Quando Draco è venuto da me, a pezzi per il vostro litigio, ho capito subito che era una cosa seria e che lui era davvero distrutto.
Non ti sto scrivendo per dirti cosa fare né per accusarti. Ti sto scrivendo perché ho vissuto anche io una storia d'amore.
Draco ti ama, Hermione. Non devi dimenticarlo mai. È andato contro tutto quello che gli era stato insegnato, contro i suoi valori, contro la sua famiglia e contro i suoi amici e tutto questo l'ha fatto soltanto per te.
So che anche tu lo ami, nello stesso modo, anche se a te sembrerà di amarlo di più, un po' perché sei donna e un po' perché Draco, anche a causa dell'educazione che ha ricevuto, non è abituato ad esprimere cosa prova.
Mi ha detto di voler intraprendere un viaggio, per ritrovare se stesso e per farsi sbollire l'arrabbiatura. Perché in questo momento, non voglio mentirti, è davvero furioso.
Ma credo di aver ragione nel dirti che se lo raggiungerai e ti spiegherai, lui saprà passare oltre.
Perchè in amore è così che si fa. Si impara dai propri sbagli, si chiede scusa, ma si passa oltre.
Siete giovani e il vostro amore è ancora quello ardente dei primi tempi, anche se ormai sono tanti anni che state insieme. Sono sicura che saprete perdonarvi a vicenda e che Draco, in definitiva, apprezzerà questa mia piccola intromissione, nonostante mi abbia espressamente proibito di contattarti.
Non so dove sia andato, non di preciso almeno. Ma ha detto che dopo Hogwarts sarebbe andato nella città “che ti entra nel sangue e ti ruba l'anima”*.
Ti prego, mia cara, non lasciarti sfuggire l'occasione per essere felice.
 

Con immenso affetto,
Narcissa.

 

Narcissa. L'ho rivalutata, negli anni. Ho capito che quando si è innamorati si tende a non vedere i difetti dell'altro, o comunque si minimizzano. Ho smesso di vederla come la moglie trofeo di un pazzo razzista che ha rovinato la vita, oltre che a se stesso, anche a lei e a loro figlio. Si è dimostrata una donna molto intelligente e con una vasta cultura, amorevole e orgogliosa, testarda e pronta a tutto per le persone che ama. Dopo che non sono riuscita a rendere la memoria ai miei genitori, mi ha accolto come fossi una figlia in casa sua. È anche grazie a lei che sono riuscita a riprendermi. A quell'epoca Harry, Ginny e Ron non mi rivolgevano la parola per via di Draco e io stavo letteralmente impazzendo perché mi sentivo dannatamente sola. Narcissa si è rivelata un'ottima confidente e pian piano siamo diventate amiche.
So che tiene a me, ma non avrei mai pensato che avrebbe disobbedito a un'ordine del figlio.
E adesso mi scrive, dicendomi tutte queste cose. Come se non sapesse che mi precipiterò a cercare Draco. È una vera serpe quella donna, nel senso più positivo del termine, che ho imparato esistesse negli anni di relazione con un certo Serpeverde.

Sorrido e mi accingo a rispondere.

 

 

Castello di Hogwarts, 16 marzo 2008

Cara Narcissa,

Non hai idea di quanto questa tua lettera sia stata gradita.
Non nego che di essere stata immensamente male, in queste due settimane. Però tu mi conosci e sai quanto Draco significhi per me. Ho messo l'orgoglio da parte appena ha varcato la soglia di casa e ho deciso di lasciargli un po' di spazio. Ma poi lui è scomparso e io non avevo idea di dove poterlo cercare.
Adesso, grazie a te, so dove andare.
È una promessa, non mi farò sfuggire l'amore della mia vita.


A presto,
Hermione.

 

 

 

Lego la lettera alla zampa del gufo, che prende immediatamente il volo, e mi precipito a finire di fare le valigie.
Qualcuno bussa alla mia porta e io, senza smettere di fare quello che sto facendo, grido “Avanti!”

La porta si apre cigolando, lasciando entrare la Preside McGranitt.

 

“Già in partenza, Hermione?” mi chiede, con espressione triste.
 

“Si, Preside. Narcissa Malfoy mi ha scritto e credo di sapere dove sia andato Draco. Non ho intenzione di perdere l'amore della mia vita, mi capisce?”
 

È uno sguardo pieno di nostalgia, quello che mi rivolge la professoressa più rigida di Hogwarts e io mi domando se non stia pensando al suo, di amore.
 

“Sì, mia cara. Capisco perfettamente. Non perdere tempo, allora. Ti faccio preparare qualcosa da mangiare per il viaggio?”
 

“Non si preoccupi, mi arrangerò.” dico, sorridendo.
 

“Allora la lascio a finire i bagagli. Ma mi tolga una curiosità, signorina Granger…”
 

“Mi dica!”


“Dove è diretta?”


“Barcellona, Preside.”

 

***

 

*citazione di Carlos Ruiz Zafón da “L'ombra del vento”. Zafón è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto e “L'ombra del vento” è uno dei romanzi che amo più al mondo. Devo dire, che facendo un piccolo resoconto, gli scrittori Spagnoli e Latino-Americani di lingua spagnola occupano un posto speciale nel mio cuore (Vedete anche il citare “L'amore ai tempi del colera” di Marquez nel capitolo precedente) *-*

   
 
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