Prologo
2.0
Salve!
Tranquilli,
non è ovviamente il capitolo di selezione degli OC che
vedrete pubblicato l’8
settembre in giornata, ma mentre lavoravo sulla OS di Memories dedicata
ai
Flara ho avuto l’improvvisa voglia di scrivere qualcosa sui
miei fratelli Black
preferiti e perciò mi sono detta: ma sì,
facciamolo!
Sarà
un
capitolo molto breve, incentrato solo in casa Black, e vedrà
fare la comparsa
anche di altri personaggi (Bellatrix e Narcissa principalmente, ma
anche con un
accenno ad Andromeda e una piccola comparsata di Rodolphus).
Ne
approfitto per invitare tutti coloro che lo desiderano a partecipare
all’interattiva
visto che le iscrizioni e l’invio delle schede sono aperte
fino al 7 Settembre.
Qui
sotto
infine vi lascerò i PV di tutti i personaggi che
compariranno e che rivedrete
di tanto in tanto nel corso della storia.
31
agosto
ore 19.00
Quando
Hydra mise piede all’interno di casa sua trovò un
vero
e proprio sovraffollamento.
Zia
Druella era in lacrime, seduta sulla poltroncina vicino al
camino con il marito alle sue spalle che le accarezzava ritmicamente la
schiena
scossa dai singhiozzi, mentre zia Walburga era seduta compostamente sul
divano
accanto al marito e aveva un’espressione più
severa del solito sul volto dai
tratti duri.
E
nonna Irma sbraitava di incoscienza e stupidità giovanile,
di
Nati Babbani, Mezzosangue e altra feccia che quel Babbanofilo di
Silente aveva
ammesso senza curarsi della rovina di famiglie rispettabili.
Incrociò
lo sguardo di suo padre, che le fece cenno di non
entrare nel salone.
Perplessa,
continuò a camminare lungo il corridoio finchè
non
raggiunse la sala del pianoforte attirata dalle voci che provenivano al
suo
interno.
Bellatrix
e Narcissa discutevano tra di loro animatamente
mentre Rodolphus Lestrange guardava fuori dalla finestra come se la
cosa non lo
riguardasse particolarmente e la sua promessa sposa fosse perfettamente
in
grado di vedersela da sola.
Cosa
decisamente vera visto il temperamento di Bellatrix.
Regulus
stava seduto a terra, la schiena appoggiata contro il
muro, e le iridi arrossate che tradivano il fatto che avesse pianto.
Infine
Sirius sedeva al pianoforte, muovendo rapidamente le
lunghe dita affusolate sui tasti in una melodia lenta e triste.
Andromeda
non si vedeva da nessuna parte.
Tossicchiò,
attirando l’attenzione generale su di sé.
-
Dra, sei arrivata – esclamò Regulus, alzandosi in
piedi e
raggiungendola. L’abbracciò di getto, stringendola
con un vigore che tradiva
uno spasmodico bisogno d’affetto.
Regulus
era sempre stato il più emotivo di tutti loro, quello
che aveva un disperato bisogno di sentirsi amato e apprezzato.
Hydra
supponeva che c’entrasse il fatto di essere il più
piccolo della famiglia.
Lo
strinse a sé, baciandolo sulla fronte.
Sentì
le lacrime sgorgare nuovamente sul volto del ragazzino, bagnandole
la leggera camicetta color carta da zucchero.
-
Certo che sono qui, Reg. Qualcuno mi spiega cosa sta
succedendo? – aggiunse, spostando lo sguardo su Bellatrix e
Narcissa, - Dov’è
vostra sorella? –
Le
iridi grigie di Bellatrix avvamparono in un misto di furia
e odio.
-
Sorella? Sorella?! Non accosterò mai più il suo
nome a
quella parola … quella sporca traditrice del suo sangue!
–
-
Meda se n’è andata di casa –
sussurrò Narcissa.
-
Non se ne è semplicemente andata di casa, Cissy! Quella
traditrice è scappata con quella feccia di Ted Tonks, quel
lurido Tassorosso
dal sangue sporco! –
Sirius
premette le mani sui tasti con ancora più vigore, come
se volesse scacciare quelle parole con l’impeto della sua
musica.
-
Giuro che se mi capita tra le mani la uccido – concluse, in
quella che a tutti i presenti suonava chiaramente come una minaccia e
non uno
sfogo.
-
Bella -, la richiamò improvvisamente la voce pacata di
Rodolphus, - non è il momento. –
Accennò
con il capo a Regulus, che si era stretto maggiormente
contro Hydra, e a Sirius che era palesemente furioso.
Tacque,
seguendo per una volta il consiglio del futuro marito,
e marciò risolutamente fuori dalla sala.
Narcissa
e Rodolphus le andarono dietro, forse timorosi di
vederla effettivamente uscire di casa con la bacchetta sguainata,
decisa a far
fuori Andromeda e Tonks.
La
sentì in lontananza mentre parlava con lo zio Orion, che le
rispondeva a voce bassa e ferma come ordinandole di mettere da parte
qualsiasi sciocco
desiderio di vendetta.
-
Meda non tornerà mai più, vero? –
Hydra
abbassò lo sguardo verso Regulus, accarezzandogli i
capelli corvini.
-
No, Reg, temo di no. –
-
La diserederanno, ho sentito nostra madre dire che avrebbero
cancellato il suo nome dall’albero genealogico. È
di questo che stavano
discutendo in salone, poi zia Adhara ci ha detto di andare tutti quanti
nella
sala della musica perché non erano discorsi che dovevamo
sentire – disse distrattamente
Sirius, smettendo finalmente di suonare.
Annuì,
sedendosi sulla panca del pianoforte accanto a lui.
Certe
volte dimenticava che anche Sirius possedeva una forte
emotività, era facile scordarlo quando si incrociavano
quelle iridi grigie
forti e determinate ma in quei momenti erano i piccoli segnali che lo
tradivano.
Non
la guardava negli occhi, serrava le mani fino a far
sbiancare le nocche, sedeva rigidamente.
Sirius
stava soffrendo tanto profondamente quanto Regulus, ma
non lo dava a vedere perché un Black che si rispetti non
piangeva mai … questo
era il mantra di Walburga.
Lo
abbracciò, stringendolo a sé con vigore.
-
Puoi piangere, Sir, non lo diremo a nessuno. Non è vero,
Reg? –
Il
ragazzino annuì, abbracciando il fratello a sua volta.
-
Anche io ho pianto, Sir – aggiunse con la sua solita
disarmante spontaneità.
Come
se stesse aspettando null’altro che il loro consenso,
calde lacrime sgorgarono sul volto di Sirius.
-
Voi due siete state le uniche che mi hanno sempre voluto
davvero bene e adesso Meda se n’è andata. Prima o
poi te ne andrai anche tu e
io come farò a sopravvivere qui dentro? –
-
Ce la farai. Sei forte, Sir … e poi mancano ancora anni
prima che io lasci questa casa. E avrai sempre i miei genitori dalla
tua parte,
questo non devi mai dimenticarlo. –
La
strinse a sua volta, tenendola guancia a guancia per quelli
che parvero minuti interminabili.
Quando
la porta della sala della musica si aprì Adhara li
trovò così.
Hydra
seduta sulla panca, Sirius stretto a lei nel più
mozzafiato degli abbracci, e Regulus che stava in piedi e abbracciava
entrambi
come meglio poteva.
A
quel quadro d’affetto familiare mancava solo Andromeda.
Se
ci fosse stata lei sarebbe stata seduta accanto a Hydra e
avrebbe tenuto seduto sulle gambe Regulus, lamentandosi di quanto fosse
cresciuto in quei mesi e cominciasse a pesarle, e poi avrebbe cantato
con la
sua voce allegra mentre Hydra e Sirius suonavano un frizzante minuetto.
Sentì
una lacrima solitaria scenderle lungo la guancia e poco
dopo le mani forti e calde di suo marito cingerle i fianchi mentre
l’abbracciava
da dietro.
-
Non ce la facevi più a sentirli discutere, vero? –
Annuì.
Portare
qualcosa da mangiare ai ragazzi era stata una semplice
scusa per allontanarsi di lì.
Non
riusciva a concepire come una famiglia potesse voltare le
spalle a un proprio membro solo perché amava una persona che
non approvavano.
Sapeva
di essere una Purosangue anomala da quel punto di
vista, ma per lei i sentimenti sarebbero sempre venuti prima di
qualsiasi
cognome o stato di sangue.
-
Hanno deciso di diseredarla, vero? –
-
Ho provato a convincerli a non prendere una decisione così
drastica, ma non c’è stato nulla da fare. Walburga
ha cancellato il nome dall’arazzo
cinque minuti fa. –
E
così il corso della storia aveva seguito la sua inevitabile
fine.
Non
che si fosse aspettata veramente un finale diverso.
Hydra
si districò gentilmente dall’abbraccio, facendo
cenno ai
genitori di entrare nella sala.
Afferrò
il vassoio con panini e toast che sua madre teneva tra
le mani, spingendo Regulus e Sirius a mangiarne almeno un paio.
-
Per questa sera Sirius e Regulus potranno rimanere a casa
nostra -, le comunicò suo padre, - ho convinto Walburga del
fatto che abbiano
bisogno di stare con te per riprendersi dalla perdita di Andromeda.
–
Perdita.
Sembrava
una parola così sbagliata.
-
Noi non abbiamo perso Andromeda -, replicò Sirius dando voce
ai suoi pensieri, - sono stati loro che l’hanno obbligata a
fuggire di casa …
che l’hanno diseredata. –
Alphard
annuì con espressione grave.
Sirius
era sempre stato il suo nipote preferito e non se la
sentiva di mentirgli.
Meritava
di sapere la verità.
-
Hai ragione, Sirius. Faranno finta che Andromeda non sia mai
esistita, vi diranno di fare altrettanto, ma non siete obbligati a
obbedire.
Ricordatevi di lei, se lo desiderate, e tenete vivo il ricordo dei bei
momenti
nel cuore. –
Sirius
e Regulus annuirono con espressione determinata
impressa sul volto.
Ognuno
di loro avrebbe ricordato Andromeda, sarebbe stato il
loro piccolo atto di ribellione nei confronti di una famiglia che aveva
appena
preso la decisione peggiore che potesse scegliere.
Spazio
autrice:
Come
anticipato all’inizio del capitolo si tratta di un semplice
“secondo” Prologo
in cui ho deciso di descrivere un momento che precede di appena un
giorno l’inizio
del nuovo anno scolastico. Ricordo a coloro che ancora devono inviare
le schede
che hanno tempo fino al 7 Settembre e invito coloro che vogliono
partecipare a
farsi avanti :)
Per
i
nuovi arrivati che vogliono provare a partecipare alla storia vi invito
a
leggere lo spazio autrice del primo capitolo nel quale trovate tutte le
regole
per partecipare.
Ci
vediamo l’8 settembre con il capitolo nuovo e la selezione
degli OC.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
Regulus Black – II anno, Serpeverde
Sirius
Black – III anno, Grifondoro
Andromeda
Black – 20 anni, ex Serpeverde
Bellatrix
Black – 22 anni, ex Serpeverde
Narcissa
Black – 18 anni, ex Serpeverde
Edward
Tonks – 20 anni, ex Tassorosso