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Autore: Julia Weasley    18/06/2009    17 recensioni
Argomento di questa storia è la vita di Regulus Black, dal momento della sua nascita a quello della morte. La crescita in una famiglia Purosangue piena di pregiudizi, il difficile rapporto con il fratello Sirius, i sette anni trascorsi a Hogwarts, la decisione di unirsi ai Mangiamorte fino al suo completo riscatto, tutto raccontato in 50 capitoli.
[ Altri personaggi: Famiglia Black, Kreacher, Barty Crouch jr, Rachel Queen (originale), Severus Piton, i Malandrini, Emmeline Vance, Voldemort, Mangiamorte ]
Storia vincitrice del primo turno dell'Harry Potter Final Contest
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Fandom: Harry Potter

Personaggio: Regulus Black

Prompt: 37: Gelosia

Rating: verde

Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.

Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/

Tutto per un giocattolo
Photobucket

1963

Regulus Black era tanto simile al fratello nell’aspetto quanto diverso nel carattere. Quando Sirius era nato, non faceva che urlare e piangere. Ma non perché stesse male o soffrisse di mal di stomaco: piangeva solo quando gli sembrava che intorno a lui regnasse troppa quiete. Non dormiva mai, né faceva riposare gli altri abitanti della casa di Grimmauld Place, svegliandoli a tutte le ore. I capricci erano il suo pane quotidiano. Le uniche occasioni in cui non creava problemi erano i pasti. Se gli veniva servito il cibo, improvvisamente si calmava e smetteva di scalciare, dopodiché si abbuffava beatamente.
   Regulus era l’esatto opposto. Non faceva mai i capricci, non dava mai fastidio, mangiava quel poco che gli bastava e tornava a dormire tranquillamente: era come se avesse avuto intenzione di farsi perdonare tutti i problemi che la sua nascita aveva creato alla madre.
   Per tutto il primo mese della sua vita, era stato perennemente assistito da Kreacher. L’elfo domestico, che di solito non aveva un’inclinazione materna né aveva mai amato i bambini, si era dovuto ricredere proprio perché Regulus non faceva mai storie. Kreacher era rimasto quasi traumatizzato dalla nascita di Sirius, perciò avere a che fare con il fratellino minore era stata una liberazione. Ormai gli si era affezionato moltissimo, cosa non semplice per un elfo dai gusti difficili come i suoi.
   Ora Regulus aveva due anni e Sirius tre. Erano entrambi molto piccoli, ma Walburga non li trattava allo stesso modo. La ragione era la convinzione dei genitori, in particolar modo di Walburga, che Sirius non avesse più bisogno di tutte le attenzioni che gli erano state rivolte in precedenza. Regulus invece ne aveva la necessità, perché aveva rischiato la vita, e questi problemi avevano reso la donna molto più attaccata a lui che al figlio maggiore. Lo vedeva come una creatura indifesa e fragile, mentre Sirius non era certo quel prototipo di bambino, scatenato e resistente com’era.
   Se all’inizio Sirius era stato semplicemente incuriosito da quel suo simile di taglia un po’ più piccola che aveva cominciato da qualche tempo a vedere in braccio alla madre, a un certo punto si era sentito infastidito dalla sua presenza.
   Quella situazione durava ormai da troppo tempo. Nessuno gli dava più retta in quella casa e, al contrario, sembravano tutti totalmente presi da quell’intruso. Non era giusto.
   I due fratelli avevano giocato insieme solo una volta ma Regulus aveva finito col farsi male, e da quel momento in poi Walburga aveva impedito a Sirius di avvicinarsi troppo al fratello. L’intera famiglia Black, comprensiva di zii e nonni, ruotava attorno a quel… non sapeva come definirlo. Moccioso era un termine troppo gentile… Soldo di cacio anche, ma almeno rendeva bene l’idea.
   Che cosa aveva di tanto speciale? Sirius se l’era sempre domandato.
   Per esempio, quel giorno era il compleanno di Regulus ma Sirius non capiva perché tutta quella gente fosse riunita attorno al fratellino. Orion e Walburga avevano invitato a pranzo i nonni e gli zii Lucretia, Ignatius, Alphard, Cygnus e Druella con le tre figlie di questi ultimi.
   Bellatrix aveva compiuto tredici anni da poco ma sembrava più grande della sua età. Alta e slanciata, i suoi occhi neri quanto i capelli lisci e lucenti parevano due carboni ardenti. Era una ragazzina prepotente, con una pericolosa tendenza ad arrabbiarsi e desiderosa di comandare su tutti.
   Andromeda, di due anni più piccola della sorella maggiore, era molto simile a Bellatrix, e spesso le si confondeva; molti credevano addirittura che fossero gemelle. In realtà Andromeda aveva i capelli castani e lo sguardo molto più gentile e amorevole. Lei e Sirius andavano molto d’accordo, perché lei era l’unica a tenerlo ancora nella stessa considerazione di prima.
   Infine, Narcissa, che aveva ancora nove anni, era completamente diversa dalle altre due. Aveva preso i capelli biondi e della famiglia di sua madre, i Rosier, ma gli occhi di un azzurro intenso erano identici a quelli del padre. Con quei boccoli d’oro e la pelle candida, sembrava una bambola di porcellana, ma aveva un carattere non sempre gentile come quello di Andromeda. Si vedeva già che sarebbe diventata una donna sicura di sé e piena di autocontrollo.
   Così, quel giorno, erano tutti riuniti a conversare nel salotto di Grimmauld Place.
   “E così quest’anno Andromeda inizierà il suo primo anno a Hogwarts, giusto?” fece Orion, mentre intratteneva una conversazione con Cygnus.
   “Esatto” rispose quello, guardando la figlia maggiore con orgoglio. “Peccato che quella scuola sia piena di Sanguesporco. È tutta colpa di quel Babbanofilo di Silente. Ma Andromeda sa come deve comportarsi e sa anche che deve evitare di stare in compagnia di Babbani ed esseri inferiori come loro”.
   “Madre, anche io voglio andare a Hogwarts” disse Narcissa, triste.
   “Sei ancora piccola, ma prima o poi toccherà anche a te” rispose sua madre, rivolgendo un raro sorriso a quella che forse era la figlia preferita, come Bellatrix lo era per suo padre.
   “Ovviamente Andromeda finirà a Serpeverde” disse Cygnus. “Ma oggi non siamo qui per parlare di questo. Non la smetterò mai di ringraziare il cielo, Orion. Sei riuscito ad avere due eredi maschi. I tempi in cui credevamo di estinguerci mi sembrano molto lontani. È un vero sollievo pensare che i Black continueranno a esistere”.
   “Tu e Walburga dovrete stare attenti” intervenne la madre di Orion, Melania. “Non dovrete sbagliare nulla con i vostri figli”.
    “Avete ragione, ma non preoccupatevi. Saranno tutti e due dei Black perfetti. Anche se con il primo ci sarà da lavorare di più. Ha poca disciplina…”
Orion diede un’occhiata al primogenito, che se ne stava in disparte, imbronciato, e guardava con irritazione i propri parenti.
   Esattamente come Sirius si era aspettato, l’attenzione di tutti era rivolta a quel piccoletto insignificante. Erano riuniti intorno a Walburga, che teneva in braccio Regulus come se fosse un trofeo prezioso. Non ne poteva più di quella storia. Volenti o nolenti, avrebbero dovuto ascoltarlo una buona volta. Così decise di darsi da fare.
    “Bella, vuoi vedere il mio disegno?” disse Sirius, scrollando il vestito della cugina più grande per costringerla a dargli retta: ma non c’era persona più sbagliata di Bellatrix per una cosa del genere.
    “Sparisci, moccioso!” sibilò lei sottovoce, con un’espressione divertita. Uno dei suoi passatempi preferiti era quello di spaventare o minacciare i cugini, ma era abbastanza accorta da fare in modo che i parenti non la scoprissero.
   Sirius sbuffò e decise di cambiare preda.
    “Dromeda, guarda, ho fatto un disegno…”
    “Davvero? Bravo! Scusa, Sirius, ti dispiace se lo guardo dopo?” rispose Andromeda, impegnata ad accarezzare la nuca del cugino più piccolo.
   Sirius non poteva crederci: anche lei era più interessata a quell’altro?
   “Sì che mi dispiace!” sbottò, infuriato. “Siete tutti cattivi!”
E si diresse a passi pesanti verso la porta, con l’intenzione di fare un’uscita plateale. In effetti, i parenti erano rimasti impressionati dal suo comportamento. Ma lo stupore durò ben poco, e Orion ruppe il ghiaccio dicendo:
   “Scusatemi…”
Dopo di che s’incamminò a sua volta fuori dalla stanza. Sirius, che si era fermato appena fuori dalla soglia, non appena vide l’occhiata inteneritrice che suo padre gli rivolgeva, tremò per la paura ma non si mosse.
   “Non ti azzardare mai più a urlare davanti a tutti, mi hai capito bene?” intimò Orion, autoritario.
   “Rispondi!”
   “Sì…” bofonchiò Sirius, abbattuto.
   “Questa volta te la caverai, ma alla prossima sarai punito. Mi hai sentito?”
Il figlio annuì con vigore, lieto per averla fatta franca almeno quella volta.
   Nel frattempo, gli altri commentavano ciò che era appena successo.
    “Credete che Sirius sia geloso di Regulus?” chiese Andromeda.
    “Sicuro” rispose Bellatrix. “Quando sei nata tu, una volta ho provato a soffocarti nella culla”.
    “Molto gentile, grazie” commentò quella, ironica.
    “Non c’è di che”.
Andromeda tornò a rivolgere lo sguardo al cugino più piccolo: ora che gli adulti si erano seduti a chiacchierare del più e del meno, Regulus se ne stava sfaccendato in un angolo del salotto.
    “Ti stai annoiando, Reg?” gli chiese.
    “Sì” rispose lui.
    “Allora ti porto qualche giocattolo, va bene?”
Regulus annuì e la guardò uscire e incamminarsi su per le scale.
   Andromeda era sempre molto gentile con lui, pensò.
   La ragazza tornò nel giro di due minuti, porgendogli un unicorno di peluche. Regulus non lo riconobbe come uno dei suoi giocattoli ma ritenne che non fosse il caso di andare troppo per il sottile e iniziò a giocare.
   Intanto Sirius, irritato con tutti, era andato a consolarsi in cucina. Già a quell’età il bambino possedeva il raro dono di potersi abbuffare senza sosta e non ingrassare neanche di un etto. E, infatti, in quel momento si era letteralmente infilato dentro la dispensa, divorando un panino fai-da-te, comprendente una farcitura di salame, formaggio affumicato e avanzi di pollo fritto: come sopravvisse lo sapeva solo lui. Sua madre avrebbe dato in escandescenze se lo avesse visto ingozzarsi in quel modo poco dignitoso ma almeno, pensò Sirius, lo avrebbe considerato un po’ di più. Era proprio stufo di vedere quel moccioso viziato e coccolato da tutti.
   Finì di mangiare quando ebbe lo stomaco tanto pieno da essere sul punto di esplodere. Richiuse la dispensa con aria immensamente soddisfatta e si affrettò a uscire prima che Kreacher potesse scoprire la cucina saccheggiata. Una volta arrivato all’ingresso, si bloccò, sconvolto per la scena che gli si parò davanti.
   Regulus si stava divertendo a far scivolare un unicorno giocattolo sull’ultimo tratto della ringhiera delle scale.
   All’inizio Sirius fece una smorfia schifata. Quando però riconobbe quell’unicorno, improvvisamente la gelosia e la rabbia che aveva accumulato fino a quel momento esplosero come una Caccabomba.
    “Quello è mio!” esclamò.
Regulus interruppe quel che stava facendo, rivolgendo al fratello uno sguardo perplesso.
    “Me l’ha dato ‘Meda” riferì.
Sirius si avvicinò a passi pesanti, squadrandolo dall’alto in basso con aria intimidatoria.
    “Ridammelo subito!”
    “Ci sto giocando io” protestò Regulus.
Per Sirius fu un attimo passare dalle parole ai fatti. Si avventò sul fratello, cercando di sottrargli l’unicorno, e Regulus si chiuse su se stesso, tenendo ben stretto l’oggetto della contesa.
    “Dammelo!”
    “Lasciami!”
Regulus provò a chiamare i suoi genitori ma Sirius gli tappò la bocca per impedirglielo. Dopo alcuni istanti, riuscì a strappargli di mano il giocattolo e lo fece sparire dietro la schiena con un ghigno soddisfatto.
   Regulus iniziò a singhiozzare.
    “E smettila di frignare! Sembri una femminuccia. L’unicorno è mio e me lo tengo. Fattene comprare un altro” lo canzonò Sirius anche se, suo malgrado, si ritrovò costretto a guardare in un’altra direzione, perché gli cominciava a fare quasi pena.
   Regulus gli lanciò un’occhiataccia e gli diede uno spintone. Infuriato, Sirius ricambiò la spinta, ma senza dosare la propria forza, e Regulus cadde all’indietro urtando l’ultimo gradino con la tempia. I singhiozzi presto si trasformarono in un pianto disperato.
   Con grande orrore di Sirius, Kreacher sopraggiunse immediatamente e cominciò a gridare parole che per lui non avevano senso. Provò a ostentare un’aria innocente che non avrebbe convinto nessuno.
    “Kreacher va a chiamare il padrone!” strillò l’elfo. Faceva davvero paura.
    “Mi… aveva preso… il mio…” balbettò Sirius, mostrandogli l’unicorno.
   L’arrivo dei suoi genitori gli impedì di terminare la frase. Mentre Walburga prendeva in braccio Regulus per guarirgli la ferita, il primogenito vide lo sguardo omicida di Orion e si rese conto che questa volta non se la sarebbe cavata con le chiacchiere.




01. Addio. 02. Ricordi. 03. Speranza. 04. Bellezza. 05. Fotografia.
06. Gatto. 07. Cane. 08. Musica. 09. Fuochi d'artificio. 10. Cioccolato.
11. Carta. 12. Paura. 13. Sole. 14. Sangue. 15. Bambola.
16. Ali. 17. Cuscino. 18. Candela. 19. Dolce. 20. Amaro.
21. Pelle. 22. Ghiaccio. 23. Sogno. 24. Incubo. 25. Risveglio.
26. Incontro. 27. Vertigine. 28. Lacrime. 29. Attesa. 30. Noia.
31. Felicità. 32. Dolore. 33. Solitudine. 34. Silenzio. 35. Campanello.
36. Nascosto. 37. Gelosia. 38. Nodo. 39. Caldo. 40. Freddo.
41. Tempo. 42. Bacio. 43. Sorriso. 44. Desiderio. 45. Illusione.
46. Specchio. 47. Latte. 48. Caffè. 49. Potere. 50. Strada.



*Angolo autrice*
Prima di tutto vi ringrazio per aver aggiunto questa storia ai preferiti! Questo capitolo in effetti è più incentrato su Sirius, ma nel prossimo Regulus apparirà di più, ve lo prometto.
A proposito: per tutti quelli che sapevano che avrei dovuto scrivere un'altra storia in cui Regulus sopravvivrà alla caverna, sappiate che non ho abbandonato il progetto, ma ho pensato di farla come seguito di questa attuale. Ci vorrà ancora un po', ma prima o dopo arriverà anche quella. Passo ai ringraziamenti:
Alohomora: grazie di nuovo, sono felice che i miei Orion e Walburga ti abbiano soddisfatta!
Pepesale: Regulus da piccolo intenerisce anche me... *_* Lo adoro! Eheh, Phineas apparirà molte volte in questa storia, anche a me fa ammazzare dalle risate!
dirkfelpy89: Sirius dimostra di essere una peste ancora di più in questo capitolo... Lieta di risentirti! Grazie per essermi rimasta fedele!
LMP: avevo paura di non riuscire a rendere credibili i genitori di Sirius e Regulus, quindi il tuo commento mi ha aiutata parecchio. Grazie!
Semplicemente_Black: eheh, il mio personaggio preferito è proprio Regulus, non la smetterò più di scrivere storie su di lui!
malandrina4ever: grazie a te! Spero che tu sia contenta di questo anticipo nell'aggiornamento! Avrei dovuto pubblicarlo lunedì, ma poi devo parrire, quindi preferisco farvio sapere prima cosa succederà a Sirius!
Pan_Tere94: sì, Regulus è veramente troppo carino! *_* Da piccolo è il massimo! Grazie per essere tornata a leggere le ie storie!
Pervinca Potter 97: eh, bè, la damn table intera sarebbe stata un po' problematica, visto che la vita di Regulus non è molto lunga...ç_ç Perciò ho scelto la mezza tabella!
Rosalie Hale e Bella Swan: grazie, sono contenta! Accontentata!
Credo di aggiornare tra lunedì e mercoledì! Ci sentiamo

  
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