Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    12/09/2017    5 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Sequel di "History" e di "Magisterium"]
Siamo appena prima dell’arrivo dei Malandrini ad Hogwarts, alla fine degli anni ’60.
Tutti parlano del decennio successivo, ma chi dice che anche prima non sia successo qualcosa di interessante dentro le mura di Hogwarts?
Sono passati più di vent’anni dalle vicissitudini dei protagonisti di History e di Magisterium… ma forse ci penseranno i loro figli a tenere vivo il loro ricordo.
[Per leggere e/o partecipare non è necessario aver letto le due storie sopracitate]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Magisterium '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 25: Ripassiamo!
 
 31 Maggio 1944



“È il 31 Ingrid, il 31!”   Oliver sfoggiò una smorfia considerevole, scuotendo leggermente come il capo quasi con disperazione mentre Ingrid continuava a non capire, lanciando un’occhiata incerta in direzione di Jane: la Tassorosso però si limitò a sorriderle con aria divertita, il capo appoggiato sulla spalla di Dante che per una volta era in religioso silenzio. 

“Deve per caso arrivarti il ciclo, Olly? 


Jane dovette premersi la mano sulle labbra per soffocare le risate, mentre accanto al quartetto Maximilian non ci provò neanche, scoppiando fragorosamente a ridere ma affrettandosi al contempo a nascondersi dietro la tazza di caffè. 

Oliver fulminò il ragazzo con lo sguardo ma poi tornò a concentrarsi sulla bionda, che lo guardava a metà tra il divertito e il curioso: 

“No, simpaticona! Ma tra cinque giorni cominciano gli esami, e io non sono pronto!”

“Neanche io se è per questo...” Dante sbuffò, parlando con un tono piatto e tetro che non gli si addiceva neanche un po’, tanto che Jane gli rivolse un sorriso consolatorio come a volerlo tirare su di morale, accarezzandogli un braccio:

“Andiamo... ce la faremo. Non sono i primi, no? E fortunatamente, gli ultimi...” 

“Si, ma sono anche i più importanti... non ce la farò mai ad arrivare a fine Giugno, avrò una crisi di nervi ben prima...”
(Magisterium, Cap. 31)




Venerdì 31 Maggio 1970
                                                            
  
Lucas Kroll chiuse il libro quasi senza rendersene conto, gli occhi verdi fissi sulla donna che gli stava davanti. La McGranitt stava parlando, probabilmente dicendo qualcosa a proposito degli esami, raccomandando per la centesima volta agli studenti di impegnarsi e di prepararsi per i M.A.G.O. ormai imminenti… ma il Tassorosso non la stava ascoltando, limitandosi ad osservarla quasi in trance: la sua ultima lezione era appena finita. La sua ultima lezione ad Hogwarts e, soprattutto, la sua ultima lezione in assoluto con Minerva McGranitt.

Sei mesi prima avrebbe giurato che, arrivato quel giorno, avrebbe iniziato a saltare da un banco all’altro per la gioia, ma all’improvviso si sentiva quasi vuoto, malinconico. Forse persino quella donna gli sarebbe mancata almeno un po’.

“Kroll, mi stai ascoltando?”   Gli occhi dell’insegnante si catalizzarono sul Tassorosso, che quasi sobbalzò e si affrettò ad annuire, balbettando delle scuse:
“Sì, scusi professoressa…” 

O forse non tanto. 

“Come mai quella faccia imbambolata? Stai progettando di andare da lei e confessarle tutto il tuo amore?”

Kristal, seduta come sempre accanto a lui, si lasciò sfuggire una lieve risatina mentre assestava una gomitata all’amico, rimettendo a sua volta i libri nella borsa:

“Certo, sto progettando la mia dichiarazione da mesi… Non essere ridicola, stavo solo pensando che è davvero finita! La nostra ultima lezione in assoluto… non è strano?” 
“Forse un po’, ma se questo posto mi mancherà molto non credo di poter dire lo stesso di alcuni insegnanti. E poi Luke, non credo che sia corretto dire che è finita, abbiamo ancora gli esami da superare.” 

Kristal si strinse nelle spalle mentre si alzava per uscire per l’ultima volta dall’aula di Trasfigurazione, mentre accanto a lei l’amico si rabbuiava improvvisamente:

“Non dire quella parola… sono solo estremamente grato che ad esaminarci non saranno i nostri insegnanti. Penso che con la McGranitt potrei anche avere un collasso nel bel mezzo della prova pratica di Trasfigurazione!” 
“Oppure andresti nel panico e trasformeresti lei in una quaglia… sarebbe divertente!” 

“Per te forse, io finirei dritto in una bara, sepolta molti metri sottoterra!”


Lucas rivolse un’occhiata torva all’amica mentre uscivano insieme dall’aula, irritato dal profondo divertimento che la ragazza nutriva da sempre nei confronti del suo terrore per la Vicepreside.

“Ecco, questo mi mancherà moltissimo… Il modo in cui diventi un agnellino mansueto e silenzioso quando la McGranitt è nei paraggi è stata la mia principale fonte di risate per ben sette anni. Come farò adesso senza?” 
“Trova qualcun altro su cui ridere... io invece, chi userò come cavia per i miei scherzi?” 

Lucas sorrise, mettendo un braccio sulle spalle dell’amica mentre Kristal gli rivolgeva un’occhiata torva, suggerendogli di non azzardarsi a fargliene qualcuno durante il periodo degli esami. 

“Non lo so, ma io ne ho subiti fin troppi, trova qualcun altro anche tu.” 


*


“Ma come si fa a chiedere a dei poveri ragazzi innocenti di tenere a mente programmi di praticamente due anni per più materie? È assolutamente inumano!” 


Berenike, seduta insieme a Veronica ed Eltanin ad un tavolo in Biblioteca, stava sfogliando i suoi appunti di Storia della Magia quasi con rabbia, chiedendosi perché non avesse lasciato quella materia due anni prima. 

“Rivoluzione dei Folletti, Rivoluzione dei Folletti, dei Centauri, ancora Centauri, Troll… ma questi non stavano mai a casa propria a leggersi un libro invece di ribellarsi?” 

“A quanto pare no. Tutto questo studio mi sta alienando…” 

Veronica sospirò, massaggiandosi le tempie con lieve nervosismo mentre continuava a tenere gli occhi fissi sui rotoli di pergamena che aveva davanti mentre Eltanin si passava una mano tra i capelli scuri, parlando con aria grave:

“Non ce la farò mai… verrò bocciata, me lo sento. Mio padre mi ucciderà, i miei fratelli rideranno di me, finirò a fare la casalinga e basta…” 
“Non dire assurdità, non verrai bocciata!”  Berenike roteò gli occhi, preparandosi psicologicamente a sorbirsi le paturnie della cugina per tutta la durata degli esami. 

“Non riuscirò mai a ricordare tutta questa roba, più le altre materie…” 

“Dove stai andando?” 
“A suicidarmi!” 


*


“Allora. Ricapitoliamo… elencami, in ordine, gli ingredienti necessari per la preparazione dell’Amortentia.” 

Delilah esitò, continuando a torturarsi le mani pallide mentre Nathaniel, seduto di fronte a lei, l‘osservava senza dire nulla, in attesa di ricevere una risposta:

“Ok… Uova di… quella specie di serpente gigante.” 
“Ashwinder.” 
“Sì, quello. Poi… petali di rosa, peperoncino e Acqua di Luna!” 

La Serpeverde sorrise con aria soddisfatta mentre il compagno annuiva, rivolgendole una rapida occhiata scettica prima di abbassare lo sguardo sull’elenco di ricette che dovevano imparare a memoria per le prove teoriche e pratiche di Pozioni:

“Corretto. Anche se ho la sensazione che all’esame sarebbe meglio evitare di rispondere “quella specie di serpente gigante”.” 
“Non fare il pignolo Travers, l’importante l’ho detto. Ok, chiedimene un’altra.” 

“Felix Felicis.” 

“… Pozione di riserva? Non la so, troppo difficile.” 
“Beh, applicati di più Moody.” 
“Smettila di fare il pignolo irritante, altrimenti mi riprendo gli appunti di Erbologia! Mi piacerebbe sapere, però, perché noi siamo qui a ripassare tutti le Pozioni più importanti preparate negli ultimi due anni mentre Burke sta in panciolle sul divano.” 

Delilah si voltò verso il divano di pelle nera dove Aiden si era stravaccato poco prima, udendo solo la voce del ragazzo senza riuscire a vederlo:

“Il tuo attaccamento ai miei voti mi commuove Moody, ma non preoccuparti, ripasserò anche io.” 

Delilah roteò gli occhi, pensando con sincera irritazione alla sorella minore che in quel momento si stava di sicuro godendo la fine delle lezioni in cortile… e anche ad Andromeda, che non era lì ad interrogarla perché impegnata a passeggiare e a sprizzare cuoricini insieme a Ted Tonks.

Nate le rivolse un lieve cenno del capo, suggerendole di lasciarlo perdere e di tornare a concentrarsi sulle Pozioni… ma il tempo di Aiden per stare in panciolle ebbe vita breve, perché poco dopo Eltanin Black entrò nella Sala Comune con una faccia da funerale, avvicinandosi ai due compagni:

“Nate, Delilah… sapete per caso dov’è Aiden?” 
“Sul divano.” 

Nathaniel accennò al divano con la mano mentre il Battitore si metteva improvvisamente a sedere sul sofà, guardando la Corvonero con leggero stupore:

“El? Che fai qui, non dovevi ripassare storia con Berenike e Veronica?” 
“Sì, ma sono stata colpita da una fitta di disperazione e sono venuta a cercarti… Stai poltrendo? Io ripasso come una stupida da giorni e tu ti rilassi? Fila subito a studiare!” 

La Corvonero fece il giro del divano per piazzarsi davanti al ragazzo, che abbandonò il capo sullo schienale, parlando con tono esasperato mentre Delilah e Nathaniel avevano momentaneamente smesso di studiare, godendosi lo spettacolo:

“El, non cominciare, le lezioni sono finite due ore fa, non ho voglia!” 
“Nemmeno io ho voglia, ma lo faccio! Coraggio, alzati e unisciti al gruppo dei disperati, saperti nella mia stessa situazione mi tirerà su di morale.” 


Aiden sospirò, alzandosi di malavoglia e lasciando che la ragazza lo trascinasse verso il tavolo occupato dai due compagni di Casa, annunciando che lo avrebbe interrogato personalmente. 

“El, tu non mi interrogherai, scordatelo! Sei più severa della McGranitt quando ti ci metti!” 
“Non è affatto vero, io sono buona e cara. Coraggio Burke, vuoi fare il pozionista, no? Vediamo se sei preparato.” 

Eltanin piegò le labbra in un sorriso, prendendo posto di fronte al fidanzato, accanto a Delilah, che improvvisamente sorrise, tornando di ottimo umore:

“Travers, facciamo una pausa? Burke interrogato dalla sua ragazza non me lo voglio perdere.” 



*


“Daniel?” 

Sentendo una voce familiare ma, allo stesso tempo, insolitamente dolce e quasi zuccherosa il Caposcuola nemmeno si voltò, continuando a riporre i libri sul loro scaffale:

“No.” 
“Come sarebbe a dire “no”? Non sai nemmeno che cosa voglio chiederti!” 
“Vuoi chiedermi qualche appunto, probabilmente, o di spiegarti qualcosa. E la risposta è, come ti ho avvisata per tutto l’anno, no.” 

“Non puoi negarmi un aiuto Danny, sono la tua unica, amata sorella! Ti prego!” 

Il Corvonero alzò gli occhi al cielo quando sentì le braccia della sorella stringerlo per la vita, intuendo che non gli si sarebbe staccata di dosso finché non avrebbe acconsentito ad aiutarla… come faceva da quando erano piccoli. 

“No As, chiedili a qualcun altro.” 
“E a chi? Sam è restio a prendere appunti almeno quanto me, per non parlare di James, Kath o Markus! Giuro che non ti chiederò nessun favore quando ci saremo Diplomati, ma oggi ho bisogno del mio fratellone.” 

Astrea piegò le labbra nel suo sorriso più accattivante, implorando mentalmente il gemello di soccorrerla mentre Daniel sospirava, continuando a non guardarla. 

“Già. Chissà perché vieni a parlare con me e fai la carina solo quando hai bisogno di qualcosa…” 
“Non lo devi chiedere a me Dan, è la legge che regola il rapporto fraterno. Ti prego, ti chiedo solo gli appunti di Storia, nei miei ci sono solo partite di tris!” 

Di fronte al tono implorante della sorella il Corvonero sospirò, esitando prima di annuire, arrendendosi:

“D’accordo. Ma giuro che è l’ultima volta.” 
“Grazie Danny, ti voglio bene! Li hai lasciati sul tavolo? Vado a prenderli.” 

Astrea sorrise, improvvisamente molto più allegra rispetto a pochi secondi prima, per poi alzarsi in punta di piedi e stampare un bacio sulla guancia del ragazzo, che si limitò ad annuire prima di guardare la sorella sorridere e girare sui tacchi per avvicinarsi al tavolo che aveva occupato per ripassare.

“Vorrei dirti che un giorno verrò a chiederti qualche favore in cambio As… ma tanto sappiamo entrambi che non succederà mai.” 


*


“E io che avevo intenzione di cominciare domani… Eltanin mi ha praticamente massacrato.” 

Aiden sbuffò, massaggiandosi le tempie con due dita mentre accanto a lui Nate ridacchiava, improvvisamente di buon umore dopo aver assistito all’interrogazione di Eltanin nei confronti del fidanzato. 
La Corvonero era appena uscita dalla loro Sala Comune per tornare da Veronica e Berenike, quasi soddisfatta di aver convinto Aiden a prendere in mano i libri e di umore leggermente migliore rispetto ad un’ora prima, forse perché si era resa conto di non essere l’unica alle prese con fin troppe cose da studiare. 

“Non immagini quanto mi sia divertito… Non te ne ha fatta passare una.” 
“Sì, ho percepito chiaramente la gioia tua e della Moody mentre El mi strapazzava… A proposito, mi dici perché ultimamente studi sempre con lei?” 

“Sai, infondo è simpatica. Basta conoscerla un po’ meglio.” 

Nathaniel si strinse nelle spalle ma l’amico non sembrò prendere molto sul siero le sue parole, limitandosi a roteare gli occhi e a mormorare sommessamente qualcosa:

“Se lo dici tu…” 


*


“Stai studiando?” 

Andromeda Black si chiuse la porta della camera alle spalle prima di avvicinarsi, sorridendo, all’unica ragazza presente nella stanza, stesa sul suo letto con un libro in mano.

“Ovviamente, penso che nelle prossime settimane non farò praticamente altro… Allora, come è andata con Tonks?” 
“Come sai che ero con Ted?” 
“Quando mi hai detto che dovevi “vedere qualcuno” lo hai fatto con un sorriso fin troppo largo… sai, quasi ti odio, io sono chiusa qui dentro, a marcire nei Sotterranei, mentre tu saltelli nel prato mano nella mano con Ted Tonks!” 

“Se ti può consolare, pensa che tra un anno a quest’ora io sarò nella tua stessa posizione.” 
“D’accordo, tra un anno riceverai mie notizie, lettere dove ti rinfaccerò che io sarò già diplomata eccetera. Ma seriamente… che cosa pensi di fare con Ted? Tu stessa mi hai detto che di certo i tuoi genitori non lo accetteranno mai, no?” 

Andromeda annuì ma non disse niente per qualche istante, seduta sul letto accanto a quello dell’amica, che alzò finalmente lo sguardo dal libro per rivolgersi a lei:

“È così. Lo so per certo… credo che nemmeno le mie sorelle mi verrebbero incontro.” 
“Quindi che cosa farai?” 
“Non lo so… vedremo come andranno le cose l’anno prossimo, suppongo. Ovviamente durate l’estate Cygnus e Druella Black non sentiranno neanche lontanamente il nome “Ted Tonks”. No, a mia madre verrebbero i capelli bianchi in blocco, probabilmente.” 

“Dura essere una Black, eh?”
“A volte sì… ma basta parlare di me, vediamo se hai studiato… Penso che ti interrogherò in qualcosa.” 
“Va bene, ma non Pozioni, per oggi mi è bastata.” 


*



“Ti prego, dimmi che il tuo ripasso non è andato bene, così mi consolerò.” 

Berenike si lasciò cadere accanto a Markus con un sospiro sconsolato, appoggiando il capo sulla spalla del ragazzo che le rivolse un piccolo sorriso consolatorio:

“Beh, ripassare con James non è stata una buona idea, dopo dieci minuti abbiamo iniziato a parlare d’altro… ma ci ha pensato Kath a tenere in riga noi, Sam e Jonathan, tranquilla. Con le ragazze com’è andata?” 

“Eltanin sta cominciando ad avere una mezza crisi di nervi, e di questo passo io la seguirò a ruota. Non vedo l’ora che sia tutto finito, Mark.” 

“Credimi, anche io. Ma se tutto andrà bene tra un mese a quest’ora saremo felici e finalmente diplomati, pensa a questo.” 
“Non vedo l’ora, anche se il castello mi mancherà moltissimo, credo.” 

Berenike abbozzò un sorriso, guardandosi intorno con un velo di malinconia mentre invece Markus si accigliò, parlando con palpabile ironia:
“E vedermi tutti i giorni no, non ti mancherà?” 
 “No, sto contando i giorni che mi separano dal non doverti vedere sempre…” 

Berenike sorrise con aria divertita e, poco dopo, la sua risata riempì la stanza quando Markus iniziò a farle il solletico, disturbando un certo trio che stava studiando a qualche metro di distanza:

“Non potete scambiarvi effusioni altrove? In questi giorni odio chiunque sia felice, in pratica.” 

Kathleen sbuffò prima di alzare lo sguardo sui due ragazzi che le stavano davanti, inarcando un sopracciglio prima di parlare:

“Allora, volete rispondere o no? Jonathan, ti ho chiesto quando è morto Merlino!” 
“Se non ti ho risposto evidentemente non lo so! Posso andare in bagno invece?’ 
“Faccio io le domande qui, e comunque no, dobbiamo finire prima di cena. James, tu lo sai?” 
“Temo di no Kath…” 

James sfoggiò un sorriso colpevole, mentre Kathleen sospirava, borbottando di avere a che fare con due sfaticati.

“Andiamo Kathy, non fare quella faccia… Sono del parere che se ce l’hanno fatta i nostri genitori possiamo benissimo farcela anche noi.” 
“Ottima argomentazione Jamie… ce l’hanno fatta Oliver Miller, Dante Julius e Maximilian Shacklebolt a diplomarsi, perché non dovremmo riuscirci anche noi?” 







…………………………………………………………………..
Angolo Autrice:

Buonasera! 
Scusate per la rapidità con cui sto pubblicando questi ultimi capitoli, ma a breve starò via per alcuni giorni e mi ero prefissata di terminare la storia prima di partire… Dovrei pubblicare l’Epilogo domani sera, salvo imprevisti. 

Quindi a presto! 

Signorina Granger 






 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger