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Autore: Wolf017    15/09/2017    0 recensioni
Salve a tutti ragazzi e ragazze!
Si, per vostra (s)fortuna dovrete sopportarmi con il sequel del racconto che parla della vita nel branco.
Nike ha da poco compiuto i suoi vent’anni e prosegue la sua giovinezza con spensieratezza e divertimento.
Vuole diventare dottore perciò si impegna molto per raggiungere il suo obbiettivo.
Al contempo, ci sono nuovi arrivati nel branco dei Warrios ossia: Sun e Leo.
Due piccole pesti, tutti figli dell’amore tra Foxy e Misaka.
Raingates, se la passa bene, fa da padre a Schizzo che ormai è un giovane lupo che tra qualche mese dovrà sostenere l’esame.
Tra i due si instaurerà un legame paternale più forte di qualsiasi altro legame formatosi nel branco.
Ahimè però, gli anni passano anche per i lupi. Duncan, incomincia a farsi vecchio e così lo stesso Raingates!
Cosa potrà mai succedere?
Cosa potrà mai turbare la tranquillità dei nostri protagonisti questa volta?
L’arrivo di un nuovo lupo potrà mai sconvolgere il branco?
E Nike, riuscirà ad impedire che questi stravolga i “Warrios”?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel fresco sabato  d’autunno, Nike s’alzò sorridente stiracchiandosi dal suo letto.
Il bruno s’infilò le sue ‘terrificanti’ pantofole a forma di coniglietto e con una vitalità che non possiedono neanche i leoni a prima mattina, si diresse in bagno.
“Buon giorno!” disse mentre si specchiava.
Aveva un sorriso a 32 denti, ma il suo aspetto non era uno dei migliori, aveva: i capelli bruni spettinatissimi, che neanche se le avesse pettinati con una bomba a mano, sarebbero usciti così; sotto i suoi occhi cerulei invece vi erano delle occhiaie che sembravano non terminare mai, eppure aveva dormito bene pensò.
“O cavolo, sembro uno zombie!” esclamò facendo una smorfia.
Si sciacquò il viso con della pura e fresca acqua limpida.
Portò le mani a mo di paletta, e con gesti quasi fulminei, passando le mani sotto l’acqua, si bagnò il viso.
Fatto ciò si asciugò e andò in cucina per fare una sana colazione a base di marmellata, fette biscottate e succo di frutta, proprio come la preparava la sua mamma.
Bè ora Nike era abbastanza adulto da abitare da solo, ma ricordava con allegria i gesti affettuosi di sua madre Olly; che ora era in vacanza con il suo compagno.
Da quanto ne aveva capito Nike, sarebbero rimasti  in Australia ad abitare.
Chiamava la bruna e Adam tutte le sere per aggiornali sui suoi studi, e per non farli ansiare. Rimaneva comunque un ragazzino che aveva tanto bisogno d’amore.
Terminò la sua colazione, si lavò i denti che divennero lucenti poi entrò nella doccia per lavarsi.
Aveva l’abitudine di cantare mentre si lavava.
Questa volta stava canticchiando :”Voglio vivere così, col sole in fronte, e felice canto! Beatamenteee!”.
Non era molto intonato, ma questo lo faceva rilassare.
Uscito dalla doccia, si asciugò e si spazzolò i capelli.
“Perfetto, ora sono pronto.” Disse mentre si passava una mano tra i capelli per sistemarseli ancora al meglio.
Prese le chiavi, e uscì di casa.
Arrivato tra gli enormi arbusti della foresta che ormai erano spogli, si voltò lasciandosi la casa alle spalle e si trasformò.
Le sue spalle guizzarono, i suoi tendini si dilatarono, la sua spina dorsale si allungò e spuntò una folta coda nera come la pece.
Era indescrivibile ciò che provava  durante la trasformazione, un tripudio di emozioni che lo attraversavano da parte a parte lasciandolo quasi senza respiro.
Gioia, dolore fisico quanto basta, euforia…
Il suo passo veloce creava del vento che scuoteva le foglie multicolore che erano posate sul terreno umido, facendole anche frusciare.
Il lupo maestoso arrivò  su di una collina rigogliosa e abbastanza alta, da permettergli di poter scrutare tutte le aree verdi che circondavano quel luogo.
Inoltre si poteva notare il posto chiamato:”Vallata della morte”, che da come si intuisce, è un immensa vallata nella quale i giovani lupi si allenano per intraprendere la strada di capo branco, quindi un luogo ricco di  pericoli.
“E’ lì che devono stare Rainy e Schizzo” disse tra sé e sé, poi tornò sul sentiero erboso di prima per raggiungere gli altri canidi che lo attendevano di sicuro lì.
Ed era proprio così.
Il lupo dagli occhi violetti e suo “figlio” erano là.
“Su Schizzo! Cerca di mettere più forza nelle zampe quando ti prepari a fare gli scatti. Più forza equivale ad una più elasticità e velocità!” disse il maestoso lupo dal vello marroncino mentre osservava l’altro canide allenarsi.
Era molto orgoglioso di quel cucciolo, era stato fin dall’inizio affascinato da lui.
Il suo modo di fare da cucciolo ‘ribelle’, che aveva sempre la risposta pronta, vivace, gioioso e anche testardo.
Per certi versi, gli ricordava lui da piccolo.
Proprio come Schizzo, anche Raingates era stato un cucciolo adottato da una lupa che era riuscita a sopravvivere all’incendio che sterminò il branco dei ‘Dux’.
Il piccolo Raingates aveva solo pochi mesi quando gli umani, per catturare i lupi per ricavarne guadagno, appiccarono un incendio per farli impaurire.
Pochi lupi si salvarono dall’incendio del due settembre.

******************************Due settembre*************************************

Un giorno come tanti stava per concludersi nella foresta di Greenland, fino a quando, incominciò ad espandersi nel vento un intenso odore di legna bruciata.
“Cos’è quest’odore?” domandò un lupo dal pelo bianco come la candida neve soffice, e occhi gialli come il sole lucente, mentre annusava l’aria con ‘aria’ curiosa e investigativa. I suoi occhi gialli e vispi, sembravano essere confusi.
Il lupo ‘beta’ avvertì la sua compagna Emily dell’imminente pericolo così che lei, potesse scappare col suo cucciolo che intanto, era nella tana al sicuro.
Emily era una lupa dalla pelliccia grigia con varie sfumature di marrone sul muso, sulle zampe e sulla coda, i suoi occhi invece, erano di un intenso colore  lilla come i fiori di lavanda.
Nel mentre i due lupi si dirigevano verso la tana dove ronfava il piccolo Raingates, gli umani avanzavano nella foresta.
Era quasi  venuto il momento di appiccare l’incendio nelle terre del  branco.
In un attimo le fiamma divorarono gli arbusti che ornavano la vallata.
I lupi furono costretti a scappare via, Emily e Daiki, purtroppo non riuscirono anche’egli a scampare all’idiozia dell’uomo, perciò vennero catturati e portati in uno Zoo.
Emily era dietro Daiki che correva con passo fulmineo, quasi le sue zampe non toccavano terra, però gli umani erano armati di fucile e Jeep ed erano proprio dietro di loro.
La lupa stava perdendo terreno così, Daiki rallentò il passo e se la  caricò sulle spalle.
“Dai dolcezza, non mollare ora che siamo quasi arrivati!” disse alla lupa.
Poteva vedere il suo riflesso negli occhi violetti, che trasmettevano paura in quel momento.
Purtroppo niente da fare, gli umani li notarono e Bam…un tonfo, Emily cadde dal dorso del lupo.
Avevano sparato Daiki con un sonnifero, la lupa anche se a fatica, cercò di trascinarsi il compagno, ma non ce la fece. Si sdraiò sul suo petto e aspettò la sua sorte.
Gli umani erano a un palmo da loro, lei continuava a tenerli lontani da Daiki, ringhiando e mostrando i denti in segno di attacco.
Gli uomini però, non ebbero pietà e spararono anche lei con un sonnifero. Nel giro di cinque minuti, erano tutti e due sul furgone a dormire.
Il piccolo Raingates, era inconsapevole di ciò che stava accadendo al di fuori della sua tana.
Takumi era rimasta di guardia.
Takumi, era una giovane lupa dal pelo grigio, occhi verdi magnetici e un piccolo fiore rosa posato sull’orecchio sinistro.
A differenza degli altri canidi del branco, il suo pelo, era totalmente grigio tranne che per la punta sulla coda, lì era bianco il suo mantello.
La lupa sporse il muso fuori dalla caverna, che mai si era trasformata in un forno
Ciò che potè vedere, era inquietante.
Alberi polverizzati, il fuoco aveva bruciato tutto, lasciando al suo posto cenere e detriti, l’odore intenso vi era ancora e si potevano vedere in lontananza le quattro Jeep che prelevarono i lupi, e li strappavano dalla loro terra per privarli della libertà.
Takumi era arrabbiata, non poteva ancora credere alla brutalità e prepotenza dell’uomo.
Eppure pensava…”cosa abbiamo fatto per meritarci questo?”
Non avevano mai superato il confine…Ma a volte i pregiudizi delle persone, possono influenzare il comportamento di altre.
Il lupo, anche nelle favole, è sempre stato identificato come animale cattivo, pericoloso quando alla fine da questi canidi, discendono i cani…divenuti fedeli amici dell’uomo!
Mha! Che logica gli umani…
Ad ogni modo Takumi prese con dolcezza Raingates e lo portò cautamente fuori dalla tana che incominciava a surriscaldarsi.
La lupa prestava molta attenzione a ciò che faceva, ceneri ardenti ovunque, non poteva permettersi di ustionarsi o far ustionare il piccolo che aveva preso accuratamente e lo teneva al sicuro come solo una ‘mamma’ lupo può fare.
Fortunatamente, dopo aver abbandonato quel luogo di orrore e terrore, trovarono un buon posto per star bene. Il piccolo Raingates crebbe in fretta...
Duncan giunse di soppiatto.
Si nascose dietro un cespuglio e con balzo fulmineo, saltò sul povero lupo dagli occhi violetti che stava osservando con attenzione il giovane lupo allenarsi.
“Sei sempre il solito idiota Dunky!” urlò il maestoso lupo dal vello marrone mentre mordeva la cordigliera dell’amico corvino.
Schizzo intanto, sentendo il frastuono si fermò di botto con la lingua penzoloni.
Né approfittò per fare una pausa, poi iniziò a fissare i due lupi, li squadrava da capo a zampe, da ogni angolazione.
Era una scena epica, Duncan con una faccia da idiota e Raingates che mordeva la cordigliera dell’amico con occhi da strabico.
Il giovane lupo sorrise e si sedette.
I due ancora in terra, si alzarono e fecero lo stesso, e si posizionarono di fronte al futuro lupo ‘beta’.
“Bè, come procedono gli allenamenti?”chiese Duncan a Schizzo.
“Bene, anche se pà è severo!” rispose in tono allegro il giovane.
“Lo so che è severo, si, sai tu lo vedi coccoloso ma alla fine è una belva.” Esclamò scherzosamente.
“Amico, io non sono affatto coccolone, dici bene”disse Raingates in tono calmo e pacato.
“Ehm…dai su devo continuare ad allenarmi, se non passo l’esame tutti gli sforzi di pà, non saranno serviti. Su muoversi! Dimmi come posso rendermi più agile” esclamò Schizzo fiero di sé.
Duncan aveva un espressione confusa e allo stesso tempo meravigliata dal comportamento del lupo dal vello marrone.
Non aveva mai visto un giovane così volenteroso, si vede che ammirava molto suo ‘padre’.
“Si Schizzo, hai ragione! Mettiamoci all’opera. Guarda, sfidiamoci in una gara di velocità nel bosco.
Partiamo da quegli alberi lì giù, e arriviamo a casa. Ci stai?”disse Raingates in tono di sfida,
“Si papà, vediamo chi vince!” esclamò il giovane mentre osservava suo padre con un sorriso di sfida.
Si vedeva che avevano una grande intesa.
“Duncan, vuoi partecipare anche tu?” chiese Schizzo.
Il lupo corvino accettò la sfida, e tutti e tre si portarono sul punto indicato.
“Pronti, al mio latrato!” esclamò Rainy.
I partecipanti iniziarono a correre più veloce della luce, in testa vi era Raingates, al secondo posto Schizzo e testa a coda Duncan.
Vi erano molti ostacoli da superare, alberi caduti da saltare, buche da evitare, e altre cose.
Schizzo e Raingates si davano battaglia, erano uno di fianco all’altro, sembravano sincronizzati.
Sempre affiancati fino a quando, Schizzo si distrasse, e non vide un ramo in terra che lo fece inciampare.
“HAHA, ti ho messo fuori uso piccoletto!” esclamò il padre per farlo arrabbiare.
“No, aspetta ti raggiungo!” rispose il giovane.
Dunacan intanto era ancora molto dietro, il suo corpo agile non era più quello di una volta.
Era indietro di molto, talmente tanto che i due canidi avanti sembravano puntini in movimento.
Ad un certo punto, il lupo corvino iniziò a tremare.
E nel mentre i due avanti erano quasi giunti a destinazione, lui era immobile lì, tra gli arbusti della fitta foresta.
Tremava, ma cercava di correre ugualmente per raggiungere gli altri.
“Ho vinto io papà!HAHA sei troppo vecchio!” esclamò scherzosamente il giovane.
“Si hahah, hai ragione! Comunque ottimo lavoro soldo di cacio. Credo che passerai l’esame.! Felice?”domandò entusiasta il lupo.
“Certo che si, come non potrei esserlo! Fatti dare un abbraccio…”disse Schizzo avvicinandosi al padre, e abbracciandolo più forte che poteva.
“Ti voglio bene papà…grazie di tutto!”esclamò sorridendo il piccolo canide.
“Anche io te ne voglio…ricorda che senza te non sarei ciò che sono ora.”rispose Raingates poi voltandosi e scrutando l'area che circondava l'abitazione domandò:”Dov’è finito Dunky, andiamo a cercarlo”.
Insieme padre e figlio, andarono alla ricerca del canide corvino.
Che  nel frattempo avanzava lentamente nel bosco in preda al panico e al dolore.
Urlava a squarcia gola i nomi dei suoi amici, ma per sua sfortuna non riuscivano a udirlo.
Tremava ancora, sembrava una foglia.
“Eccolo!Papà, ho fiutato il suo odore! Seguimi è per di qua!”esclamò a gran voce Schizzo.
“Non avevo dubbi, sono fiero di te!”ribattè il padre.
Non ci volle molto affinchè i due potessero trovare l’amico che ora era in terra e si contorceva dal dolore.
Produceva sonanti guaiti, che facevano sembrare dolorosissimo quello che gli stava accadendo.
“Duncan che hai? Riesci a parlarci?” domandò il maestoso lupo marrone.
Ma in risposta vi furono solo altri guaiti di dolore.
I sensi da lupo, lo stavano abbandonando, la sua vista si stava sgranando sempre di più, il suo odorato fine era del tutto sparito, l’udito non era più acuto.
Come mai stava per avere quella mutazione così strana ed inaspettata?
Improvvisamente il suo aspetto incominciò a mutare, da lupo ad un umano, da umano a lupo.
Non si riusciva ad intuire un bel niente, la sua forma mutava in continuazione.
Diventato umano, un’aura giallastra lo circondò rendendolo abbagliante.
I due lupi che osservavano la scena, rimasero colpiti da tanto mistero, e di fronte a ciò che stava accadendo loro, non potevano far niente, tranne che guardare a attendere.
Nike disteso a terra, provava un forte dolore all’altezza del petto.
Ed è proprio da lì che uscì, l’anima di Duncan.
Che gli sussurrò:”Nike…Nike…so che sarà dura per te, ma adesso stai bene e sei grande abbastanza per proseguire la tua vita da solo, senza lupo.
Io devo andare il mio compito è finito…ti lascio un regalo…Addio!”.
Dagli occhi cerulei del ragazzo, uscivano lacrime salate che rigandogli il viso, scendevano giù per il mento e cadevano a terra, bagnando il suolo.
“No ti prego, non andare!”urlò l’uomo a terra.
I due lupi lo fissavano straniti, e si avvicinarono a lui.
Ma quando iniziarono a dialogare tra di loro, Nike udiva solo guaiti…
Si alzò da terra, e si asciugò le lacrime che ancora sgorgavano fuori.
“Amici voi mi capite?”domandò ai due lupi che erano di fronte a lui.
I due canidi annuirono  all’unisono.
“Io…non più. Vi prego, parlate…”implorò guardando i loro musi tristi.
“Ci…dispiace…”disse Raingates avvicinandosi al ragazzo.
“Amico…ulula per me…”domandò il moro.
I due lupi ulularono e Nike, si alzò all’impiedi facendo lo stesso.
Non poteva esser più un lupo, ma poteva comunque imitarli.
“Oh, Amici miei! Non so quanto posso esservi grato…Comunque posso ancora ascoltarvi…riesco a capirvi.”
“Ehm…non puoi più trasformarti quindi?”domandò Schizzo osservandolo.
“Si purtroppo…Ve ne prego, tornate a casa…vi raggiungerò più tardi. Adesso mi serve stare da solo…A dopo”li salutò con la mano il ragazzo, poi si diresse al laghetto.
“OK, Nike…”risposero i lupi mentre si incamminavano sul sentiero di casa con passo lento.
Le paure che attanagliavano il vecchio canide dal mantello dalle pigmentazioni marroni, avevano preso terribilmente vita.

   
 
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