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Autore: dramy96123    17/09/2017    11 recensioni
Ciao a tutti!
Questa storia è dedicata a Moony 96
Dal capitolo 16
"Sirius bussò sullo specchio con forza, richiamando l’attenzione su di sé – Voglio sapere cosa è successo tra te e la nostra vittim… Hermione. volevo dire Hermione. –
- Che vuol dire cosa è successo? Non è successo niente! – esclamò Fred sulla difensiva.
Fred vide due sopraccigli inarcati contro di sé e alzò le braccia esasperato.
- Cosa vuoi da me, Sirius? –
- Voglio sentirti dire che ti piace Hermione Granger. Dillo. Dai. Forza, dillo. – davanti al dito puntato di Sirius, Fred non poté fare altro che arrendersi. Bandiera bianca.
- Mi piace Hermione. – ammise, con un sorriso.
- Scusa? Non ti ho sentito. – disse Sirius, mostrando l’orecchio.
“ E dire che ha le orecchie canine…”
- Mi piace Hermione. – ripeté, a voce un po’ più alta.
- Cosa? Non ti sento bene! –
- Dev’esserci qualche interferenza – disse George, scrollando un po’ lo specchio.
“Mi faranno santo.”
- Mi piace Hermione. –
- Scusa? –
- MI PIACE HERMIONE! MI SENTI ADESSO? –
“E tanti cari saluti all’aureola.”
- Uh, davvero? Che bella notizia! – cinguettò Sirius, mentre George faceva seri sforzi per non scoppiare a ridere in faccia al fratello.
- CHI E’ CHE TI PIACE? - Lee Jordan uscì fuori dal muro.
No. Da uno sgabuzzino."
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Epilogo -
 
Due mesi dopo:
Sirius Black era stato molto paziente. Molto paziente. Lui conosceva il valore della pazienza. Quando ascolti per più di sette anni il tuo migliore amico parlare quasi ininterrottamente di Quidditch e Lily Evans bene o male sviluppi una sorta di equilibrio, un benessere mentale Zen. Scientificamente provato. Non solo, i dodici anni ad Azkaban dovevano avergli temprato la psiche. Ecco, sì.
O non si spiegava perché non aveva ancora Schiantato nessuno di quei dannati ingrati. Oh, sì, esatto. Ecco cos’erano. Stolti che credevano di passarla liscia. Sì, perché dopo il fatidico appuntamento di San Valentino (di cui gli avevano dato pochi, miseri dettagli. Regnava l’anarchia, era evidente) tutti avevano fatto i vaghi. Tutti. Pure George.
E questa cosa non si poteva fare.
Lui era diventato il Mentore di quella storia. Lo era diventato. E loro avevano deciso di tagliarlo fuori?
A lui?
Per la barba riccioluta di Merlino, lo avrebbe impedito.
 
Così, durante i due giorni di pausa giusto prima di iniziare i G.U.F.O e i M.A.G.O., quando i ragazzi si erano riuniti tutti a Grimmauld Place, lui non aveva perso tempo. Aveva messo a punto un piano, con l’indispensabile aiuto di Fierobecco, che lo aveva giudicato silenziosamente per tutto il tempo.
Avrebbe ristabilito l’ordine.
 
 
- Allora, Beccuccio, questo è il piano. Io sono l’Auror Buono, tu sei quello Cattivo. – Sirius lo guardò incredibilmente serio. Fierobecco alzò il becco dalle sue piume e sbuffò, prima di tornare alla sua ben più importante pulizia personale, sbuffando leggermente.
- No, ehi! – Sirius gli picchiettò il becco  - Non puoi fare così, sei stato l’Auror Buono l’ultima volta. Avevamo deciso insieme che avremmo fatto a turno.  A turno!  - lo guardò meglio prima di incrociare le braccia,  alzando entrambe le sopracciglia. Fierobecco rispose allo sguardo.
- Come sarebbe a dire, rendo di più da Cattivo? Hai rotto il braccio a Draco Malfoy per la miseria, hai becco e artigli, io sono come mi vedi – alzò le braccia e fece un giro su se stesso – Nature
Non vedendolo convinto sospirò e scosse la testa.
- Ascolta. Dobbiamo arrivare a capo di questa situazione. Io so che loro ora stanno insieme. Ma ho bisogno di dettagli. Di azione. Di avventura, di… di amore, in questa mia grigia vita. – Fierobecco lo guardò impassibile. Sembrava ormai completamente immune alle sue parole. Sirius era a tanto così dal mettere il broncio – Okay, sai cosa? Ringhia solo un po’ e poi mettiti dietro di me e cerchiamo di inventarci qualcosa. Dobbiamo spaventarli, dobbiamo portarli al limite, al baratro dell’indecisione e farli parlare.  – decise. – tipo… tipo che alla fine sei tu quello buono in realtà. E lo fai capire, che ne so, muovi un po’ il becco con aria simpatica, ecco, così. – annuì tutto convinto e sorrise all’Ippogrifo. – pronto? –
Vitto e alloggio gratis.
Più ci penso più non mi sembra conveniente.
 
 
Il primo a finire tra le grinfie di Sirius Black (E Fierobecco) era stato Lee Jordan.
Non era stato facile. Con tutto che Lee Jordan pensava ancora che lui fosse un pazzo pluriomicida ricercato bla bla bla… fastidioso, davvero, davvero sconveniente. Per calmarlo ci aveva messo un po’. Ovviamente non aveva potuto portarlo a Grimmauld Place, quindi si era arrangiato con la Caverna vicino Hogsmeade e non gli era andata neanche tanto male. Aveva rimediato un paio di deliziose sedie e una corda, e con il tempestivo aiuto di George aveva preso il celeberrimo Lee Jordan.
Tornando al momento del risveglio, c’era voluto un po’.
- Non sono un nemico, per la trecentesima volta – Sirius alzò gli occhi al cielo e accavallò le gambe  sospirando.
- Beh – la voce di Lee Jordan era riuscita a tornare in ottave udibili solo da tre minuti, ma era un passo avanti – Anzitutto il tuo Ippogrifo mi guarda male. E tu… tu sei Sirius Black. Tu sei un nemico. Uno cattivo! –
Capitelo, era in shock.
Sirius si voltò verso Fierobecco sorridendo fiero – Bel lavoro, Beccuccio – sussurrò dandogli un paio di pacche sulla testa.
- Senti, Lee. Posso chiamarti Lee? Bene. Io non voglio fare nulla di quello che stai pensando. Io voglio solo delle informazioni. – disse in modo molto pacato. Lee sbarrò gli occhi.
- PER ENTRARE AD HOGWARTS E UCCIDERCI TUTTI –
- No… No. – la faccenda si stava facendo alquanto lunga e complicata, lo ammetteva. Ma lui doveva sapere – Non… Non quel tipo di informazioni. Voglio solo sapere cosa c’è tra Fred Weasley ed Hermione Granger –
- PER UCCIDERLI –
- PER MERLINO, NO, MI ACCONTENTEREI DI FARE IL PAGGETTO ALLE NOZZE –
- Già Harry è prenotato per quel ruolo… aspetta. Come? – Lee aggrottò le sopracciglia e cercò di mettersi più comodo  - Beh, capisco che le voci girino, ma da qui a vedere Sirius Black che sa della nuova coppia di Hogwarts ne passano di Snasi per il Klondike. – Sirius agitò una mano insofferente
- Ho un sacco di fonti. – disse soltanto.
- HAI DELLE SPIE AD HOGWARTS  -
- Per Merlino, Lee Jordan, sono innocente, okay? Non sono cattivo. Il mio unico hobby è diventato spettegolare sulle cose. Puoi avere pietà di me e non commentare oltre? La mia dignità è piuttosto provata.-
Lee ammutolì. Poi inclinò la testa leggermente  - Come fai a sapere il mio nome? – chiese sospettoso. A quello Sirius sorrise mostrando i denti.
- Oh, io so un sacco di cose, Lee Jordan. So che dividi la camera con Fred e George Weasley. So che la tua ultima cotta è stata Katie qualcosa… so che hai una tresca con Hagrid il Guardiacaccia e un’apparente passione per gli sgabuzzini- riuscì a malapena a finire la frase che partirono le proteste da parte del ragazzo, che cominciò ad agitarsi sulla sedia ancora di più
- No allora, chiariamo questa cosa – balbettò Lee guardandolo disperatamente – Non posso crederci, l’uomo più ricercato del Mondo magico crede che io me la faccia con Hagrid.. – sospirò e lo guardò negli occhi – Senta, è… tutto un malinteso. Io ci allevo tarantole in quei sgabuzzini. – chiarì. – diciamo… che gli animaletti di Hagrid hanno cominciato a provare interesse per le mie tarantole e hanno… ecco, hanno fatto tanti bambini.- sospirò e chiuse gli occhi – non sono pericolosi, ma dobbiamo ancora trovare il modo di farli arrivare alla Foresta tutti quanti e non è propriamente facile. – Lee guardò un Sirius stupefatto negli occhi.
- Quindi tu non… -
- No. –
- E quindi tu e Hagrid non… -
- No, Black, io e Hagrid non. –
- Oh. –
Rimasero per un momento in silenzio a studiarsi. Poi Sirius sospirò.
- Beh, è un vero peccato. Sareste potuti diventare la coppia d’oro della.. –
- E invece. – interruppe Lee con un grande sorriso. – Signor… Black, le dispiacerebbe slegarmi adesso? –
- Come? No, ovviamente. Devi dirmi di Fred ed Hermione. Il tuo succulento pettegolezzo non è allo stesso livello. Alquanto deludente, direi – Sirius agitò un mano, con Fierobecco dietro che li guardava con un’espressione di tedio non equiparabile. – hai barbaramente dato una spiegazione logica a ciò che facevi con Hagrid negli sgabuzzini di Hogwarts. Assolutamente noioso. –
- Ma… -
- Ed è per questo che continuerò caparbiamente a immaginarmi una storia d’amore tra voi due celata al mondo, e tu non potrai fare nulla per fermarmi –
. Ma veramente noi non… -
- E l’unica cosa che puoi fare per farti perdonare – continuò gravemente – è dirmi quello che sai su Fred Weasley ed Hermione Granger. Sputa la Cioccorana, Grifondoro. – gli puntò il dito contro e a questo punto Lee Jordan aveva più o meno capito che una persona del genere non poteva davvero essere pericolosa. Lo scrutò meglio e dopo sospirò.
- Se ti dico una mia testimonianza mi lascerai andare? – chiese più rassegnato che altro. Sirius annuì immediatamente, quasi scodinzolando dalla gioia e Lee si arrese.
- Beh… l’altra settimana, settimana scorsa, sai… -
 
 
Lee Jordan guardò da entrambi i lati del corridoio prima di uscire dal ripostiglio delle scope. La situazione era diventata insostenibile da quando era scappato fuori quel pettegolezzo, quindi usava molta attenzione. Si spolverò la divisa e cominciò a camminare verso la Sala Comune passeggiando disinvolto lungo il Terzo Piano quando intravide due persone in corridoio. Non ci mise molto a riconoscerli, ovviamente. L’occhio era diventato piuttosto allenato, grazie a tutto quello che gli avevano fatto passare i suoi amici in quel periodo. Lee stava già facendo per chiamare Fred quando vide il ragazzo avvicinarsi con un’espressione divertita all’altra figura. Hermione lo guardava a braccia incrociate, cercando di non sorridere anche lei, e Lee soffocò il saluto in gola. Certo, si sapeva, stavano insieme. Era ovvio. Fred lo andava a dire in giro (ehi, sai che Hermione Granger è pazza di me?) ed Hermione negava ogni volta che ne aveva l’occasione. Passavano diverso tempo insieme, ma erano… discreti. Fred Weasley era discreto. Lee non gli aveva mai visto neanche portarle i libri, Passo Base per un Fidanzato ad Hogwarts, compilato da Vitious negli anni dopo. Casomai glieli faceva cadere, i libri. Quindi quando lo vide avvicinarsi a lei per un bacio Lee si sentì andare in iperventilazione. Fissò per qualche altro secondo la coppia farsi leggermente più vicina, prima di darsela a gambe.
Non aveva intenzione di essere Schiantato da Hermione Granger, grazie tante.
 
 
Sirius lo fissò con le labbra semiaperte, perso nel racconto.
- E’ andata così? Davvero? – Lee annuì egualmente emozionato. Sirius annuì di rimando e sorrise.
- beh, grazie mille per la tua collaborazione. Mi sento meglio. – disse, alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi. Lo liberò in pochi secondi dalla corda e l’Ippogrifo gli fece un buffo cenno con la testa.
Aveva l’aria simpatica.
- Beh, ci si vede in giro, Jordan. Buona fortuna con le tarantole e Katiequalcosa. –
- Grazie – Lee sorrise, incerto – Buona fortuna per… qualunque cosa tu stia facendo adesso, credo. –
Lee fece qualche passo indietro. Sirius gli sorrideva affabile e lui davvero, non si capacitava del fatto di aver appena passato quaranta minuti della sua vita a discorrere degli ultimi pettegolezzi con un ricercato pluriomicida. Si stava già allontanando quando Sirius lo chiamò di nuovo.
- Ehi, Lee Jordan? – Lee si irrigidì e si girò, già pronto per una possibile trappola o un incantesimo.
Sirius ghignò malizioso
- Lingua? –
- MA CHE VUOI CHE NE SAPPIA, IO - 
 
 
Le altre vittime le prese a Grimmauld Place. Fu davvero, davvero facile, con Harry. In pochi minuti anche lui era saldamente legato sulla sedia, che lo guardava con un’espressione tradita.
- Non posso crederci, di nuovo. –
- E colpa vostra. – fu la replica secca. – mi lasciate anelare per dettagli. Sai cosa ho dovuto fare al tuo amico Lee Jordan per sapere qualche minima sciocchezzuola? Lo sai? – Sirius mise le mani sui fianchi in una perfetta replica di Molly Weasley. Harry lo guardò con gli occhiali in bilico sul naso e il più grande glieli riaggiustò guardandolo ancora offeso.
- Adesso, figlioccio mio, parliamo. –
- Ma non potremmo parlare come persone normali, e non con me legato su una sedia? – tentò Harry. Si rispose da solo quando vide il ghigno divertito di Sirius.
- Okay. Come non detto. Vai, finiscimi. – disse tetro. Ma Sirius non aveva intenzione di lasciarlo così. Oh, no. Lui doveva soffrire. Doveva pregarlo di chiedergli notizie di Fred ed Hermione. Lo avrebbe reso esausto.
- Quindi… - Sirius schioccò le labbra e si sedette accanto a lui, passandogli una mano sulla spalla. – Come va con Cho Chang? Finita? – chiese.
Come se non lo sapessi già, allocco.
Harry sospirò e scrollò le spalle guardando Fierobecco – divergenza di opinioni, credo. Non ho intenzione di mettere anche il naso di nuovo da Madama Piediburro.  E comunque la questione del pianto stava andando oltre – Lo guardò rassegnato – è uscito fuori il pettegolezzo che a quanto pare bacio male, e ha fatto il giro di Hogwarts. – 
Sirius sospirò comprensivo e gli diede una pacca sulla spalla. – Oh, amico. Le malelingue, le malelingue… - sospirò di  nuovo e sorrise  - Ma ora sei un uomo libero. Sei una farfalla in volo. Sei un Cercatore e Il mondo è pieno di boccini. – annuì incoraggiante e Harry inarcò il sopracciglio.
- Pensa, ho già la persona adatta a te. –
- Sirius, seriamente, io non credo che… -
- La persona adatta. Avete un sacco di interessi in comune. Il Quidditch… - Sirius annuì e ci pensò sopra un altro po’ – e.. e non piange facilmente, credo. Credo.  Non ci metterei la mano sul fuoco. Ha un carattere un sacco peperino. – gli sorrise.
- Sirius, non starai parlando di Ginny. – Harry lo guardò sbarrando gli occhi e scosse la testa velocemente. – E’ tipo… la sorellina del mio migliore amico, non sarai così avido di pettegolezzi da… - arrossì leggermente mentre lo guardava, ma Sirius agitò una mano, insofferente.
- Non essere sciocco, non hai possibilità con lei. E comunque sta con Michael Corner. –
- Non ti chiederò come tu lo sappia. -  
Sirius lo ignorò.
- Okay, pronto?  –
- Sirius, guarda… -
- Draco Malfoy. –
- MA COS’HAI IN TESTA? – Sirius fece un passo indietro e mise entrambe le mani di fronte alla sua faccia.
- No, aspetta. Aspetta. Se ci pensi è davvero un’accoppiata vincente. Avete avuto dei precedenti vivaci, è vero – Gli sorrise innocente, anche se Harry stranamente lo guardava truce – avete due caratteri un po’ spigolosi, certo, ma.. ma sarebbe una cosa molto carina. Inoltre, guarda qui! – si girò e prese un foglio di carta e una piuma, e disegnò un quadrato. – vedi, questo sono io. Sirius Black. E Io ho un fratello, qui, vedi? Ma di lui non ci importa, a noi importa di quest’ala della famiglia, vedi? Le cugine Black, Narcissa e Bellatrix… -
- Sirius, non mi piace dove stai andando a parare. –
Sirius ovviamente lo ignorò. Una grande novità.
- E il suo adorabile figlioletto è nientepopodimenoche Draco Malfoy, il tuo Draco Malfoy, pensa! –
- MA IL MIO COSA –
- Non prenderla così male… -
- E’ come se ti chiedessi di metterti con Severus Piton, Sir. –
Sirius fece una smorfia. – anzitutto, Draco è oggettivamente più piacevole alla vista… -
- Non continuare. Ti prego, non continuare. -
- Sì, ma se tu ti sposassi con lui, no? – Sirius sorrise speranzoso. – questo… vedi, perché Draco sarebbe mio… mio nipote. Quindi tu… -
Harry lo guardava sinceramente orripilato.
- Tu diventeresti il mio nipotino acquisito. Diventerei a tutti gli effetti Zio Sirius, e non solo il tuo padrino adorato. –
Harry aveva perso le parole, apparentemente. Rimase a fissarlo a bocca aperta per un tempo inquietantemente lungo. Sirius gli sventolò la mano davanti alla faccia con un sorriso speranzoso.
- Hey, Harry? Harry? Tutto bene? – gli chiese affettuosamente. Harry si riscosse.
- Chiedimi di Fred ed Hermione. Cosa vuoi sapere?  Ti dirò tutto. Tutto. – implorò. – Ma non farmi fare un matrimonio combinato con Malfoy. – lo guardò disperato,  e lì Sirius Black seppe di aver vinto.
Gli sorrise trionfante.
- Una testimonianza, e ti lascio andare. Potrai andare a piangere le tue disgrazie al piano di sotto. – Fierobecco guardò Harry piuttosto rassegnato anche lui. Harry sospirò.
- Bene. Okay. E’ successo questo. Poco prima di venire qui, in realtà…-
 
 
Harry si stava dirigendo in biblioteca. Non per studiare, no. Ovviamente. Non avrebbe avuto il tempo, la scadenza era per il giorno dopo. Era l’ora di affidarsi ad Hermione Granger. Così aveva messo su la sua espressione più disperata insieme a Ron. Entrambi erano quindi andate in Biblioteca, solo per nascondersi dietro uno scaffale con lo stesso sguardo sbalordito.
-  Ma quello era Fred? –
-  Credo che al secondo anno si sia fatto un falso certificato in cui diceva di essere allergico a questo posto. – sussurrò Ron sbirciando di nuovo. E lì davanti a loro, la scena di Fred Weasley seduto disinvolto di fronte ad un’Hermione intenta a studiare, che faceva veleggiare cinque o sei piume più per abitudine che per divertimento, sopra la testa della ragazza. A parte quello ( e quello stupì più di tutti Harry) lui non faceva assolutamente nulla per disturbarla. Non parlava, non le versava l’inchiostro e non le chiudeva i libri. Si limitava a guardarla con un piccolo sorriso e i gomiti appoggiati sul tavolo. Harry sbattè le palpebre continuando a guardarli.
- Ron, vedi anche tu quello che vedo io? – chiese incerto. Non erano i soli, comunque, a spiare così apertamente i due. Diversi ragazzi bisbigliavano mentre passavano e Harry poteva vedere dalla sua posizione Padma Patil spiare da dietro un libro i due.
- Non sta studiando, ma… ma sta zitto. – rispose Ron a bocca spalancata. – e fermo. E ha un libro davanti a se’. Mamma non deve saperlo, o la assumerà a tempo pieno. –
Avevano rimandato la richiesta d’aiuto a quella sera, lasciando i due lì in biblioteca.
 
 
 
- Wow. – commentò Sirius, alzando un sopracciglio. – intendo dire.. Lee Jordan mi ha parlato di lingue. Tu mi vieni  a dire che Fred Weasley stava seduto su una sedia a fissare Hermione, beh… perdiamo  punti. –
- Ehi. – Harry lo guardò offeso – Qui si parla di un cambiamento di carattere. Hermione lo tiene al guinzaglio, te lo dico io. - e annuì più che convinto. Sirius esitò ponderando la cosa.
- Quindi è Fred quello più preso? – chiese alla fine, mentre scioglieva le corde. Harry scrollò le spalle.
- Credo sia Hermione, sai? – disse semplicemente, con un piccolo sorriso e molto più serio di quanto fosse stato fino a quel momento. Rimase in silenzio per un momento e stava già facendo per andarsene quando Sirius gli prese un braccio.
- Hey, Harry. – Sirius sorrise – Non vuoi neanche dare un’occhiata a Malfoy Manor? Perché Draco è tipo pieno di sold… -
Harry si catapultò fuori dalla porta lasciando Sirius piegato in due dalle risate.
 
 
Non poteva più tentare Ginny con le Api Frizzole. Aveva deciso di seguire un percorso di disintossicazione da dolci e da allora non ne aveva toccata più neanche una. Era stato, ovviamente, per scommessa. Questa l’aveva resa decisamente più irritabile, ma sembrava stesse migliorando. Non perdeva ovviamente occasione di lamentarsi per i sintomi da disintossicazione.
Non trovando quindi occasione di portarla nella camera di Fierobecco aspetto pazientemente che fosse il turno di Ginny di portargli da mangiare, e poco tempo dopo lui giocherellava con i fili della corda ignorando il morso sulla mano che si era beccato, e Ginny lo guardava velenosa.
- Sei passata alla carne umana, dopo le Api Frizzole? – le chiese rivolgendole un sorriso. Lei quasi ringhiò.
- Non prendermi in giro, sono debilitata. –
- Anche io – rispose prontamente lui. Si toccò il cuore. – qui dentro. Mi avete ignorato per giorni. Io chiedevo notizie e voi… voi nulla. – Sirius scosse la testa in disappunto. Ginny sospirò e lo guardò meglio.
- Cosa c’è, Felpato? – gli chiese  senza neanche provare a liberarsi.  Sirius si sedette immediatamente con un adorabile sorriso stampato in faccia.
- Come va la disintossicazione? – le chiese premuroso.  Lei si imbronciò.
- Male. – rispose tetra. – i primi due giorni ho avuto allucinazioni olfattive, credo.  Zucchero ovunque. – annuì a se stessa. – Voglio dei dolci. – aggiunse a voce più bassa. Sirius le sorrise con lo stesso sorriso comprensivo di prima. – Sa quanto tempo va avanti? –
- quattro giorni. Ho avuto una ricaduta, quindi ho ricominciato da capo. – annuì di nuovo.
- capisco. Senti e… con Michael Corner invece? – le chiese vago. Ginny lo guardò sospettosa. – E tu come… oh, beh. – scrollò le spalle. – piuttosto bene, credo. Tu come lo sai? –
Allocca.
- Me lo ha detto Harry – rispose prontamente con un sorriso spontaneo sulle labbra. La reazione di Ginny fu quasi immediata. Le orecchie le diventarono rosse come i suoi capelli, cosa che Sirius non manco di notare.
- Sino a che non lo sa Ron immagino vada tutto bene – borbottò cercando di ignorare la cosa. Sirius puntò alle sue orecchie.  – Sei arrossita. – constatò.
- Sintomo da disintossicazione. – rispose immediatamente Ginny – un lavoraccio, diventano rosse tutto di un tratto. Che fastidio –
- E’ una cosa di famiglia. È carino. – Ginny arrossì maggiormente ma lo guardò testarda.
- Non… è un sintomo ho detto! –
- Credevo che la tua cotta per Harry fosse… -
- SIRIUS CHIEDIMI DI FRED ED HERMIONE E BASTA, PER LE CALZE A RETE DI MERLINO –
Lui alzò le mani al cielo e sorrise – Se proprio insisti… -
 
 
Si trovavano in Sala Comune a giocare come al solito. Hermione era sommersa da libri, come al solito. Aumentavano esponenzialmente ad ogni giorno più vicino ai G.U.F.O., non avevano mancato di notare. Gli altri giocavano a scacchi o a gobbiglie e altri ancora conversavano tranquillamente. Fred e George avevano avuto la malaugurata idea di cominciare a giocare con una pluffa rubata in groppa ai manici di scopa. Hermione non li aveva sgridati, ma li aveva guardati con disapprovazione, decisamente. Poi era tornata a studiare. Questo fino a quando George non aveva malauguratamente sbagliato a tirare, colpendo in faccia Hermione. Ginny si era già alzata in piedi e così Harry, Ron e chiunque vicino a lei. Lei dopo un urletto di dolore si era chinata in avanti coprendosi il viso ed era rimasta così per un po’. Ginny aveva notato Fred avvicinarsi piuttosto preoccupato.
- Hey, Granger, scusa – aveva detto george planando anche lui vicino a lei, mordendosi il labbro.
- Si, Hermione, ehi… tutto bene? – Fred si era inginocchiato vicino a lei cercando di vedere il danno, e in quel momento si era vista Hermione con le lacrime agli occhi e il sangue che le fiottava dal naso.
- S-sto bene, devo solo… vado in infermeria. – aveva detto alzandosi di scatto in piedi ancora coprendosi metà del viso con la mano a coppa.
- Ti accompagno – si erano offerti Ron e Harry immediatamente, ma Fred senza neanche una parola l’aveva seguita sin fuori dalla Sala Comune
- Ehi, ehi, aspetta, fammi vedere, prima… fammi vedere, posso… fermiamo il sangue prima. – aveva tentato di sorridere. Si sentiva così palesemente in colpa, notò Ginny. – Ho una certa dimestichezza ormai con queste cose, Granger, sai? Con tutti quei Torroni Sanguinolenti… -
A quel punto Hermione aveva alzato lo sguardo e aveva sbattuto le palpebre. Poi aveva sorriso mostrandogli la mano a coppa, che reggeva un pezzetto di Torrone.
- Non sono neanche male. – aveva detto con un sorriso, mentre con la bacchetta aspirava tutto il sangue, tornando perfettamente normale. Fred era rimasto a fissarla a bocca aperta, come tutta la Sala Comune.
- Tu… tu –
- Così ti impari a giocare a Quidditch in Sala Comune. È pericoloso. – Hermione gli aveva ficcato il Torrone in bocca ed era andata a raccogliere i suoi libri con un piccolo sorriso. – ‘Notte – aveva salutato prima di sparire nella dormitorio femminile. Fred era rimasto a fissarla con un’espressione ebete, masticando assente il torrone con un rivolo di sangue che gli usciva dal naso.
- Ehi, ci ha fregato. – aveva mormorato George pieno di ammirazione. Fred era scoppiato a ridere dopo quello  e aveva fatto sparire scope e pluffa dopo neanche un secondo.
 
 
Sirius sogghignò. – Non romantica quanto speravo, ma il sangue è valso come scena d’azione. Sei salva. Puoi andare. –
Ginny saltò giù dalla sedia e gli lanciò la corda piuttosto violentemente. – Felpato, se ti azzardi a dire qualcosa, qualunque cosa di cosa ci siamo detto qui ti giuro che Fierobecco ti mangerà le dita dei piedi entro stasera. – gli puntò il dito dritto nel petto, minacciosa, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Sirius guardò la porta e poi l’Ippogrifo.
- Sappiamo tutti che è un bluff. Eh, amico mio? Lei men… ehi, ehi, smettila di guardarmi i piedi, bestia! –
 
 
 
 
Circuire Ron era stato relativamente facile. Harry gli aveva dato una mano, pensando a come non fosse effettivamente giusto che solo lui soffrisse. Ron era così stato legato e imbavagliato non propriamente di nascosto e portato nella camera con Fierobecco.
Ron, con tutti i capelli scarmigliati e un’espressione più di supplica che altro guardò Sirius.
- Lo so a cosa stai pensando. Ma io ero dalla tua parte, amico. Non volevo escluderti, te l’avrei detto di Fred ed Hermione!  - disse prontamente. Sirius agitò una mano
- Risparmiati le scuse. Sono offeso adesso. E comunque so già tutto. – disse incrociando le braccia.
L’espressione di Ron si fece confusa – ma allora… che ci faccio qui? –
- Mio divertimento personale. Raccontami qualcosa di Fred ed Hermione insieme. Dimmi cosa fanno come coppia. – ordinò puntandogli l’indice contro. Ron esitò e poi fece una smorfia.
- ma Sirius… si comportano esattamente come prima – disse cauto. – adesso si siedono vicini in Sala Comune, certo. E qualche volta Hermione va agli allenamenti di Quidditch, ma non è che prima non lo facesse. – scrollò le spalle – ma davvero, per la maggior parte del tempo Hermione lo sgrida perché Fred sta facendo qualcosa di immorale, illegale o entrambi.  –
Sirius sospirò. – immaginavo. Beh… non sono, che so, gelosi l’uno dell’altra? – Ron ridacchiò a quello, guardando Sirius divertito – Non ti ricordi cosa ha fatto Fred a Goldstein? Ha ancora qualche pustola sul collo e sul gomito, le ho viste – rivelò – però se vuoi sapere qualcosa…
- Si. – disse perentorio sirius. Ron sorrise.
- Una volta stavano parlando a cena ed è uscito fuori l’argomento… -
 
 
Una ragazzina del secondo anno di Tassorosso si era avvicinata al tavolo, quasi tremante. Aveva praticamente lanciato una busta di fronte a Fred ed era scappata con il viso in fiamme. Hermione aveva inarcato un sopracciglio senza capire all’inizio. Fred le aveva sorriso. 
- Sto vincendo io contro Georgy. A quanto pare un ragazzo fidanzato è anche più desiderato. – le aveva sventolato la lettera d’amore davanti e l’aveva messa da parte, senza incontrare lo sguardo quasi indispettito di George. Hermione aveva  scosso la testa senza commentare e Fred le aveva tirato i capelli dispettosamente. – Non puoi non rispondere, prefetto. Mi sto vantando. Ehi, mi sto vantando di quanto io sia affascinante e bellissimo, non puoi ignorarmi. –
Hermione aveva sospirato e lo aveva guardato lasciando stare la cena. – Cosa vuoi che io ti dica? – aveva chiesto. Fred le aveva rivolto un ampio sorriso a si era indicato. – Dovresti dirmi spontaneamente e sinceramente quanto io sia affascinante e popolare. Grazie. – aveva aggiunto facendole l’occhiolino. Hermione aveva adottato da qualche giorno la tecnica di assecondarlo nelle questioni più sciocche, così da poter tornare a fare quello che stava facendo in pace, così aveva ripetuto per filo e per segno. Fred aveva annuito soddisfatto, per poi tornare a mangiare. George gli aveva tirato una gomitata.
- Sei sicuro, vero? – gli aveva chiesto.
- Cosa? –
- Intendo dire… credi di essere il più popolare fra voi due? – aveva chiesto di nuovo, sbattendo le palpebre. Fred lo aveva guardato confuso, per poi guardare Hermione.
- Beh, se vuoi mettere in campo Pustole Goldstein okay, io posso giocarmi la carta Angelina. – aveva detto annuendo. – Gran bel destro, quella ragazza, me lo ricordo ancora. –
Hermione sbuffò senza dire nulla, soffocando una risata.
- Perché sorride? – Fred si girò verso George –  Ehi, perché sorride? –
George lo guardò e cominciò a sogghignare. – Fammi capire, ancora non ci sei arrivato? –
- A cosa? Hermione… George, perché Hermione sogghigna? –
Ron alzò gli occhi al cielo  - Fred, Hermione è uscita con Viktor Krum. Viktor ohmiodioquelViktor Krum –
Silenzio.
Fred aveva guardato meglio la ragazza, che aveva risposto allo sguardo divertita. Poi aveva annuito.
- Giusto. – quindi aveva sorriso, del tutto uguale a prima  - ciò vuol dire che Hermione Granger ha preferito me al grande Viktor Krum? – si era messo le mani al petto e l’aveva guardata negli occhi cercando di non ridere, solo con un sorriso stampato in faccia – E’ così commovente il forte sentimento che provi nei miei confronti, Hermione – aveva declamato. Lei si era limitata a finire il suo roastbeef.
- Ci hai provato, George – aveva solo detto sospirando e scompigliando i capelli a Fred, ancora tutto gongolante.
 
 
- E’ andato avanti per circa due settimane a tartassare Hermione e elencarle tutte le qualità che aveva e di come lei fosse incredibilmente fortunata. Lei  lo ha Schiantato. – Ron sorrise al ricordo e Sirius sogghignò.
- Quindi è questo il metodo di Fred? Starle addosso sino a che lei non lo Schianta o non si arrende? – Ron lo guardò e gonfiò le guance. – non lo so, amico, io di queste cose ci capisco poco. Io so solo che Hermione tende più a lanciare Schiantesimi che ad arrendersi.  Mi sleghi adesso? – Sirius sospirò e annuì – Avete tutti questa stramba fretta di liberarvi, non volete chiacchierare con me? –
- Questo non è chiacchierare,  è un interrogatorio. –
- Fiato sprecato, Ron Weasley, non presto attenzione a certe bazzecole. Mi chiameresti George? – Sirius agitò la mano e Ron imboccò la porta senza perdere un secondo.
 
 
 
George era comodamente seduto a gambe accavallate guardando Sirius rilassato. Avevano deciso di comune accordo che George non avrebbe avuto bisogno di essere legato ad una sedia.
- E insomma. Tuo fratello sta insieme a un prefetto. –
George sospirò – Ognuno hai i suoi difetti, e l’amore è cieco. Non potevo ostacolare la loro unione – disse con un’espressione commossa. Sirius fece un mezzo sorriso  - Abbiamo provato a separare questi due giovani con tutte le nostre forze e niente, loro testardi si amavano. –
- Assolutamente. –
- Si sono detti che si amano? – chiese a bruciapelo Sirius. Se George si stupì della cosa non lo diede a vedere e gli rise in faccia. – Era questa la tua tattica per sapere le cose? E con gli altri ha funzionato? –
Sirius incrociò le braccia  - Sono più originale di così e uso tecniche diverse. –
-  Certo… comunque, non che io sappia. – George sospirò appoggiandosi al suo ginocchio. – come sai, io e Freddy siamo in crisi da divorzio gemellare a causa di questa situazione. Lui non si confida, è diventato ribelle. Non so più cosa fare con lui. –
- E allora come… -
George alzò un dito – anche io ho le mie fonti, e so che non se lo sono detto. Però… - George cercò in tutti i modi di non sorridere al pensiero  - Però mi ha parlato una volta di tutta questa situazione. Il mio gemellino. – annuì.
Sirius tamburellò sulla sedia rimanendo in silenzio, in contemplazione. Poi guardò George che continuava a sorridere ebete.
- hai intenzione di dirmelo o devo minacciarti? – sbottò impaziente dopo altri dieci secondi.
George scoppiò a ridere.
- Non è niente di che, ma capisco la fame di notizie. È stato un paio di giorni prima di venire qui. –
 
 
Fred gli si era avvicinato mentre erano in corridoio a gli aveva preso il braccio.
- Fratello. –
- Gemello. –
- Siamo ancora in crisi? –
- Credo porti più pepe alla nostra relazione. –
- E’ la crisi del diciassettesimo anno. –
George aveva annuito e Fred si era fermato per un momento facendo smettere di camminare anche lui.
- Georgy. –
- Diì tutto al tuo gemellino. – George aveva sorriso e aveva intuito. Fred aveva capito, ovviamente, e aveva sorriso di rimando.
- Mi piace un sacco. – aveva detto così, di punto in bianco, lasciando George senza una risposta pronta. Hermione era passata in quel momento con Harry e Ron e Fred si era illuminato.
- Ehi, Prefettoperfetto, aspettami! – le era corso dietro e le aveva fatto cadere la tracolla solo per il gusto di farlo e di sentire le urla di Hermione il momento dopo. George era rimasto a fissarli e poi li aveva inseguiti ridendo e facendole cadere di nuovo la tracolla per poi correre via soddisfatto.
 
 
- Ah, poi quando mamma ha saputo della cosa – George sospirò – è andata fuori di testa. Hermione le piace molto di più di Fleur. Puoi immaginare le pressioni che stanno ricevendo.  - cominciò ad imitare la voce di Molly in un istante.
- Oh, Hermione cara, ovviamente se vuoi passare le vacanze di Natale con noi non è un problema, e puoi invitare i tuoi genitori babbani con noi, ovviamente! Ah, Fred è così fortunato ad aver trovato una ragazza come te – e sbattè le palpebre lentamente facendo le labbra a cuore.
Sirius ridacchiò e annuì – Ottima imitazione. Se vuoi puoi…- non finì la frase che sentì bussare alla porta. Sirius si ritrovò davanti a Fred ed Hermione, il primo con un sorriso rilassato, la seconda a braccia incrociate, già sul piede di guerra.  George ebbe la ben saggia idea di defilarsi.
- La smetti di rapire le persone in casa tua? – chiese Hermione. Sirius alzò le braccia.
- Quasi tutti hanno parlato spontaneamente. E comunque io non ne sapevo niente di … di questo. Della vostra felice unione.  – indicò loro due. Fred sorrise ancora di più, mentre Hermione acquisiva una delicata sfumatura di rosso sulle sue guance.
- Glielo abbiamo chiesto noi. Volevamo dirtelo di persona, ma tu hai deciso che era meglio prendere notizie di seconda mano e quindi noi non serviamo più… andiamo Hermione? – Fred stava sorridendo divertito a Sirius che poteva sentire la sua faccia contrarsi nel panico puro e vide Hermione non degnarlo più neanche di uno sguardo.
- No… no, dai ragazzi aspettate.  – implorò.
- Hai un problema, Sirius. Sei una zitella pettegola. – disse Hermione.
- Beh, non è che si possa proprio fare una vita diversa a Grimmauld Place. Voi siete come la mia soap opera personale. – il significato di soap opera era apparentemente entrato nel suo vocabolario per magia.
- Ditemi solo come vi siete messi insieme e vi lascerò in pace. Croce sul cuore. –
Hermione scoccò uno sguardo a Fred, prima di sospirare.
- Come vuoi che sia andata – lei incrociò le braccia – ho fatto io la prima mossa. Se non ci avessi pensato io, lui… -
Fred spalancò la bocca guardandola – Come? Ma non è vero, sono stato io! –
- Ma cosa ti puoi aspettare d’altronde da qualcuno che ti fa patpat sulla testa quando ti dichiari… -
- Adesso mi ferisci. – Hermione agitò una mano indifferente.
- Quindi ci ho pensato io. Non potevo permettere di lasciare tutto nelle sue mani, credo che.. – Hermione fu interrotta da Fred che le passò un braccio sulle spalle per coprirle la bocca con la mano.
- Si, okay, Sir, ma io l’ho baciata per prima – disse facendogli l’occhiolino, per poi guardare Hermione – è inutile che usi le unghie o provi a morderla, vivo con altri sei fratelli. – le disse logico, per poi lasciarla andare comunque, saggiamente.
- Io – disse Hermione con le guance rosse e il fiatone – lui.. okay, mi ha baciata per prima, ma l’ho manipolato. – lo guardò – ti ho manipolato.- gli ripetè incrociando le braccia e guardandolo decisa.
- cosa? No, no, era stata una geniale idea del sottoscritto. Non prenderti i meriti, Granger. –
Sirius era assolutamente deliziato.
 
 
Hermione  aveva evitato Fred dopo quel san valentino. Oh, se l’aveva fatto. Fred ogni qualvolta la vedeva sorrideva tronfio e cercava in tutti i modi di trovarsi vicino  a lei (quindi ti piaccio, Granger? Mh? Lo hai ammesso. Me lo hai detto. Me lo ridici di nuovo?). Hermione cominciava a pensare si trattasse di un nuovo test dei G.U.F.O. sopportarlo senza pietrificarlo all’istante o prenderlo a calci. Hermione inoltre finiva molto spesso per arrossire violentemente senza trovare una risposta pronta, e dopo diverse volte aveva trovato il modo di evitarlo il più spesso possibile.
Ciò aveva reso Fred piuttosto triste.
- Gemellino – aveva esordito una volta, steso sul letto con la faccia sprofondata nel cuscino.
- Eh. – George si stiracchiò rotolando nel letto  - io lo sapevo che sarebbero arrivati quei  tipi di discorsi. Dimmi. –
- Sono ferito. –
- Tu mi ferisci continuamente, ma non sto qui a lamentarmi. –
- In realtà sì – puntualizzò Fred, ma George si limitò a sorridere
- Dettagli. Sei ferito. –
- si. Ferito. La Granger mi ignora. –
George lo guardò divertito. – Okay. nulla di diverso dal solito. –
- Hermione mi ignora. – ripeté. – Perché mi ignora secondo te? –
George lo guardò e sbatté le palpebre perplesso. – Io sono sicuro che tu una volta fossi intelligente almeno quanto me. La vicinanza con Hermione Granger dovrebbe farti crescere un cervello per osmosi, ma non… non sembra. -
- Ti sembra il momento di scherzare? Non vedi? Sono sangue del tuo sangue, e sono…
- Ferito. Si. -  
- Lieto di constatare che ci completiamo ancora le frasi a vicenda, almeno. – constatò Fred con una smorfia.
George ridacchiò .
- Ehi, ho un’idea. potresti ricostruirmi per favore il momento in cui lei si è dichiarata? Insomma, quando ha detto, beata la sua anima ingenua, che tu le piaci? Possiamo vedere insieme il momento in cui hai sbagliato a fare qualcosa.  –
Fred si illuminò e in un momento era già in piedi, e lo tirava per un braccio.
- Okay, adesso devi fare me. Sii credibile . –
- Mi sottovaluti. –
- Io sarò Hermione. – Fred sembrava davvero eccitato dalla cosa. Guidò George al centro della stanza, aggiustandogli i capelli, addirittura (“vedi? Quella ciocca stava da questa parte… non guardarmi così, lo stile è importante. Parla con Blaise Zabini, qualche volta”). Poi si mise di fianco a lui, schiarendosi la voce e improvvisando un falsetto.
- Molto credibile, mi rendi fiero di essere imparentato con te, sai? –
- E non hai visto ancora nulla. Allora, io sto così, okay? E la Granger è ad un paio di passi dietro di me. E stiamo per entrare ai Manici di Scopa, e lei mi chiama per nome per farmi fermare, riesci a crederci? –
- Addirittura. –
- Colgo vibrazioni negative, gemellino. – Fred sospirò. – Impegnati. Ti dicevo, mi chiama e io mi giro. E lei mi dice che gli piaccio. – a quella frase sorrise spontaneamente, sospirando soddisfatto e incrociando le mani dietro la testa.
- Sì? -  George sospirò grattandosi la nuca. – quindi, io sono Fred. Hermione, cioè tu, mi dici che ti piaccio. –
- Esattamente. –
- E io che faccio? –
Fred sorrise – Oh, nulla. Te ne vai. –
- Me… ne vado. –
- Sì. –
- Senza dirle che anche lei mi piace. –
- Esattamente.-
- Geniale. -
Seguì un piuttosto pesante periodo di silenzio, prima che Fred parlasse di nuovo.
- Sono più stupido di Ronnie, per Merlino. –
- Assolutamente geniale. –
Così Fred aveva cominciato a sviluppare la propria personale crisi, ricostruendo gli eventi un altro paio di volte per essere proprio sicuro di non averle detto che gli piaceva.
Poi era sceso in Sala Comune, di fronte ai primini e ai fantasmi e a Ginny, innocente piccola anima, e aveva tolto il libro di Pozioni dalle mani di Hermione Granger. Evento unico.
La stessa Hermione Granger che sembrava a tanto così dallo Schiantarlo anche solo con lo sguardo. Fred sorrise immediatamente e si avvicinò.
- Granger, spero che di me non ti piaccia l’innato intelletto, ma il mio aspetto fisico. Ho mentito per tutti questi anni e credo di essere stupido. – disse seriamente, per quanto serio riuscisse ad essere un individuo come Fred Weasley,  appoggiato al bracciolo della sua poltrona. Hermione lo guardò stranita e rossa in faccia.
- Fred, davvero, dimentica che io ti abbia mai detto… -
- Credo di essermi scordato di risponderti, in quel momento. – tagliò corto lui, prima di sorriderle innocentemente.
A tanto così.
- Scordato di… -
Hermione si mise le mani sulla faccia probabilmente per chiedere a tutti gli dèi di salvarla da quel tizio, inutilmente. In meno di un secondo Fred le aveva stampato un bacio sulla guancia, lasciando Hermione e tutta la Sala Comune pietrificata. Dopo dieci secondi Hermione ancora non aveva ricominciato a respirare.
-  Beh, Buonanotte – Fred sorrise baldanzoso  - Buonanotte gente – e tornò in camera saltellando ad ogni gradino.
 
 
- E questo sarebbe il bacio? La prima mossa? – chiese Sirius con estremo disappunto.
Hermione alzò gli occhi al cielo mentre Fred  si accendeva in un’animata protesta – E’ stato romantico. Romantico, Felpato. Un bacio sulla guancia è poesia, è arte.  –
- ma soprattutto, è noioso – aggiunse Sirius, facendo una smorfia. – ah, siamo così lontani, dai vecchi tempi ad Hogwarts… - Sirius sospirò sognante. – Non passava giorno in cui Lily Evans non insultava James, e non c’era verso che James smettesse di saltellarle intorno. Il loro primo bacio è stato romantico. Romantico, grazie al qui presente Felpato, oh, si. – Sirius li guardò – a differenza di uno slavato bacio sulla guancia –
- Beh – Fred si intromise delicatamente – tecnicamente quello non è stato il nostro primo bacio…
- Futili sottigliezze. – Sirius agitò una mano. – vi sto dando la possibilità di redimervi. –
Hermione lo guardò . – Sirius, ti avverto. –
- Baciatevi. –
- Sirius. –
- Non è per me, è per Beccuccio. –
Fierobecco lo guardò come a dire “lasciami fuori da questa cosa” e Sirius, ovviamente, lo ignorò. Gli abbracciò testa e li guardò – Colorate di rosa la sua grigia piumata vita. –
Fred guardò Hermione e scrollò le spalle. – Ci abbiamo provato, ad instaurare un dialogo. Propongo la ritirata. –
- Non oserete. – cominciò a dire Sirius.
i due gli chiusero la porta in faccia..
- Ingrati. –borbottò Sirius. Si inginocchiò a terra e tornò ad accarezzare il becco di Fierobecco, prima di appoggiare la schiena al suo fianco.
- E siamo di nuovo qui, tu e io. –
Fierobecco lo guardò.
Oh no.
- Indomabili. –
 - … -
- Meravigliosi esemplari di maschi alfa. –
- … -
- … non hai mai pensato al voler avere un erede? Posso trovarti una Fierobecca, davvero. –
Oh Merlino.
 
 
 
 
 
 
Sì.
Siamo alla fine. Lo so, avrei detto che avrei continuato la storia sino ai trenta capitoli, ma mi sono resa conto che è davvero una tortura sia per i lettori che per la sottoscritta far passare così tanto fra un capitolo e l’altro. Invece di rovinare la storia definitivamente ho deciso di darle un degno epilogo ( almeno spero che sia degno, poi boh)
Ringrazio davvero ogni persona che ha letto, seguito, aspettato, commentato e messo tra preferiti, seguiti o ricordate.
Grazie di tutto <3  è stato bello!
 
dram
   
 
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