Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lagertha95    17/09/2017    1 recensioni
Sono passati 10 anni dalla fine della Seconda Guerra Magica.
Hermione e Draco hanno vissuto felici, in una Londra ormai in pace, ma adesso qualcosa è cambiato.
Cos'è successo di così grave da portare Draco ad allontanarsi?
Hermione riuscirà a mettere da parte tutto l'orgoglio grifondoro che la contraddistingue?
In un viaggio che la porterà a ripercorrere luoghi del passato, Hermione riscoprirà se stessa e in mezzo ai ricordi prenderà coscienza di cose che fino ad ora le erano risultate invisibili.
Dal testo:
“Dove andrai?” mi chiede.
Non lo so, non ancora. Forse dovrei iniziare da dove tutto è cominciato…
“Hogwarts”.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti/e!
Come sempre, grazie a chi segue/ricorda/preferisce la mia storia e a tutti i lettori silenziosi: grazie dal più profondo del mio cuore. ^-^
Vedere tutte le visualizzazioni della storia e che aumentano le persone che la preferiscono/seguono/ricordano per me è davvero una grande soddisfazione!
In ogni caso, siamo attivati al primo capitolo dal punto di vista del nostro biondo preferito :)
Ditemi che ne pensate, che ne sarei molto felice!!
Detto questo, mie care e miei cari, vi lascio alla lettura. *-*
A presto, spero.
Baci, Lagherta :*

P.S: se vi va, lasciate un commentino. Sarebbe molto gradito ;)

P.P.S: a chi segue il fandom di Hunger Games, ho una long anche lì che si intitola “Rinascita” se vi va leggetela e fatemi sapere qualcosa. Inoltre ho pubblicato la mia prima originale nonché mia prima One-shot (generalmente mi viene più spontaneo scrivere long) che si intitola “Ritrovarsi”. Stessa cosa di sopra: se vi va leggete e commentate. :)

 

Capitolo 5


Draco's POV

 

 

Sento la porta sbattere forte alle mie spalle. Non mi interessa, potrebbe anche staccarsi dai cardini per quanto sono arrabbiato.
Non mi sono mai più permesso di chiamarla Sanguesporco o Mezzosangue, non con l'intenzione di ferirla, almeno. E invece lei ha tirato di nuovo fuori quella storia e mi ha paragonato a LUI.
Merlino! La odio, tanto quanto la amo.


Mi materializzo al Manor e subito appare un elfo, Panzy¹.

“Padroncino Malfoy!” squittisce

“Dov'è mia madre, Panzy?” so che non dovrei essere così duro, ma non riesco a farne a meno.

“La padrona è nella serra, padroncino!” squittisce quella di risposta.

"Grazie, Panzy. Puoi andare.” Non sono dell'umore giusto per interagire con nessuno che non sia mia madre, ma ammorbidisco comunque il tono. Anni con Lei non hanno potuto evitarlo.

Esco dalla porta sul retro e mi dirigo verso la serra. Mia madre l'ha fatta costruire subito dopo aver sposato mio padre e da allora se ne prende cura quotidianamente. Ci sono le specie più disparate di piante, medicinali, ornamentali, velenose: di qualunque tipo di pianta si tratti, mia madre saprà occuparsene.
Attraverso l'intero edificio (ed è davvero enorme) prima di trovarla, intenta a potare una pianta di Atropa Belladonna.

“Madre...”

“Draco! Che sorpresa!” mi dice, abbracciandomi. Poi mi guarda in viso e la sua espressione si fa accigliata.
“Draco, che cos'è successo?” il tono di voce che sale di qualche ottava.

“Parto, madre. Volevo solo avvertirti. Me ne vado per un po'.” Non voglio spiegarle perché. Mia madre ha adorato Hermione fin dal primo momento in cui ha messo piede in casa nostra. No, rettifico. Non dal primo momento. Quel momento non voglio ricordarlo.

“Draco. Cos'è successo?” domanda, aggrottando le sopracciglia e stringendo occhi e labbra, come se…

“Madre, non tentare di leggere la mia mente. Ho discusso con Hermione, una discussione grossa. E ho bisogno di tempo e spazio per me. Tutto qua. Ho pensato di avvertirti prima di sparire.”

“Non è fuggendo che risolverete le cose, lo sai questo, vero?” mi domanda, triste per me e per lei.

“Lo so. Ma ho lo stesso bisogno di stare solo. Ti scriverò presto.”

E senza darle il tempo di ribattere o di chiedere altro, mi smaterializzo.

* * *

Mi accolgono i confini di Hogwarts, così come mi hanno accolto 17 anni fa. Le luci del castello mi danno uno strano senso di pace. Percorro il prato davanti la scuola e passo davanti a un sasso enorme e dannatamente familiare.


Tu! Brutto, perfido, lurido scarafaggio!”²

Il piccolo, ma fottutamente potente, pugno della strega furiosa che sta in piedi davanti a me si abbatte sul mio dritto e fantastico naso. Uno scricchiolio sinistro e un dolore lancinante, corredati da un fiotto di sangue caldo che sgocciola sulla camicia di seta bianca, mi spingono a portare le mani al volto e a scappare, con la coda tra le gambe.
Sento lo Sfregiato e Lenticchia complimentarsi e lei ridere e niente mi fa male come quella risata, nemmeno il naso rotto. Devo fargliela pagare, ma la vendetta è un piatto che va servito freddo e io ho tempo per trovare il modo di umiliarla davanti a tutti.

Mi rifugio nei sotterranei, Tiger e Goyle alle calcagna, incapaci di qualunque cosa che non sia obbedire.

DRACUCCIO!” una voce inorridita e spaventata mi blocca sulla soglia della mia camera. Ci mancava quell'oca della Parkinson. Ottima per scaldarti il letto, una volta ogni tanto, ma decisamente fastidiosa per il resto del tempo. ”Che cosa ti è successo? Merlino! Chi è stato? Vado a fargliela pagare!”

Stai zitta, Pansy” la zittisce Blaise. “Draco, andiamo”

Mi spinge dentro la camera e io mi siedo sul letto. Senza dire nulla appella una bacinella con dell'acqua e dei cubetti di ghiaccio e prende un asciugamano.”Epismenda” sussurra. Con un nuovo sinistro scricchiolio il mio naso è sistemato e l'emorragia si è fermata. Con poca delicatezza, mi strofina l'asciugamano sul viso, ripulendomi dal sangue. Io mi tolgo la camicia e la getto nel caminetto: le macchie di sangue vengono via difficilmente anche con la magia.

Blaise, dobbiamo fargliela pagare” sentenzio, pieno di rabbia e ferito nell'orgoglio. Quella sudicia sanguesporco. Come ha osato? Dovrebbe baciare la terra dove cammino, ringraziarmi quando non la importuno e invece lei che fa? Mi picchia.

A chi, Draco?” mi domanda il mio moro compagno di stanza, seduto su una sedia accanto al letto intento a fumare una sigaretta.

Alla mezzosangue”.



Non gliel'ho mai fatta pagare. Mai. Troppe cose sono successe, negli anni successivi. Uno stupido naso rotto non era niente in confronto a quello che eravamo stati costretti ad affrontare. Che poi, quando l'avevo vista scendere dalla scalinata diretta al ballo del ceppo, il proposito di farle levitare una zuppiera di punch³ sulla testa, rovinando trucco, vestito e acconciatura, era svanito improvvisamente. Troppo orgoglioso per ammettere che l'avevo trovata bellissima, le avevo rivolto un'occhiata di sufficienza e avevo fatto una battuta pungente sul fatto che tutto quell'ambaradan che si era premurata di attuare non riusciva a nascondere la rozzezza e la puzza insita nel suo essere un'indegna sanguesporco. Lei non mi aveva risposto, ma nei suoi occhi avevo potuto intravedere un lampo di...dolore? Tristezza?
L'avevo, per l'ennesima volta, umiliata di fronte a un sacco di persone, ma non mi sentivo né soddisfatto, né appagato. Anzi, in fondo mi era quasi dispiaciuto.

Sorrido, un sorriso dolceamaro. Mi manca già, ma non ho intenzione di tornare sui miei passi.
Entro nel castello, dove incontro Neville che si blocca vendendomi.

“Draco! Che sorpresa! Dov'è...”

Non lo lascio finire. “Non c'è. Sono venuto a vedere come vanno le cose nella mia vecchia scuola.” dico, gelido come non mai.

Ma Neville non è mai stato stupido, ingenuo sì, ma mai un idiota. Siamo diventati amici, quando ho iniziato a frequentare Lei. Lui e Luna mi hanno subito accolto come un vecchio amico, senza farsi toccare da pregiudizi o rancori. E sì che ne avrebbero avuto tutto il diritto dopo le torture a cui li ho sottoposti in 6 anni di scuola. Non li ringrazierò mai abbastanza.

“Draco...”

“Non voglio parlarne, Neville. Scusami. Sai dirmi dove posso trovare la McGranitt? Avrei bisogno di parlarle...”

“Certo, è nel suo ufficio adesso e la parola d'ordine è Zuccotti. Comunque, se vuoi raccontarmi cos'è successo, mi trovi nella serra.” e con un sorriso triste si allontana.

Calpestando i lastroni di pietra secolare che compongono i corridoi e i pavimenti di Hogwarts, raggiungo l'ufficio della Preside. Pronuncio la parola d'ordine e il gargoyle si fa da parte, lasciandomi passare. L'ufficio del preside è lo stesso di sempre, nonostante gli anni passati. La McGranitt è seduta dietro la scrivania, i capelli un po' più bianchi, il viso un po' più rugoso, ma la stessa espressione intelligente e determinata che aveva 17 anni fa, quando ci ha accolti nel castello.

“Signor Malfoy!” l'anziana professoressa, che ho tanto odiato durante gli studi, si alza, aggira la scrivania e mi stringe in un abbraccio degno della più affettuosa delle nonne. “Che piacere vederla! Ma dov'è Hermione?”

Non riesco a impedire al mio corpo di irrigidirsi. La McGranitt se ne accorge, ma non dice niente. Stringe le labbra sottili e socchiude gli occhi, ma non mi fa domande.

“Vorrei restare qua un paio di giorni, se non sono di impiccio. Ho bisogno di consultare dei libri di pozioni nel reparto proibito...” dico, osservandola di sottecchi.

La mia scusa fa acqua da tutte le parti. In tutto il mondo magico è risaputo che la biblioteca del Manor è la più rifornita in assoluto, se si cercano libri di pozioni, soprattutto se oscuri e pericolosi. Ma Minerva McGranitt non è stupida, ha capito tutto, ne sono certo. Si starà chiedendo che cosa sia successo per farci allontanare e se ho fatto del male alla sua pupilla.

“Signor Malfoy, questa sarà sempre casa sua. Ogni volta che vorrà tornare, sarà sempre accolto a braccia aperte”.

* * *

La stanza che mi assegnato la McGranitt è confortevole, ma la vista sul lago mi porta alla mente ricordi che in questo momento non fanno altro che male.

 

La riva del lago nero è sempre stato uno dei miei posti preferiti: silenziosa e solitaria, ti permette di stare in pace, lontano dal caos della scuola.
Sono seduto per terra, sopra il mantello che ho steso a mo' di coperta, con la schiena appoggiata ad un tasso secolare e un libro aperto sulle ginocchia.
Adesso, appena 2 settimane dopo l'inizio del mio settimo anno, le temperature sono ancora abbastanza miti da permettermi di stare in camicia senza patire freddo.
Sono cambiate un sacco di cose. Troppe forse. Tante persone non ci sono più, io vengo additato come fossi chissà che criminale. Nessuno si chiede perché io abbia fatto determinate scelte. Non che mi interessi essere capito dagli altri, ma alla fine ho 19 anni anche io. Odio tutto questo. Odio la McGranitt che mi ha costretto a tornare, mia madre che ha insistito perché tornassi, mio padre che...beh, lui di certo non mi ha costretto, visto che è rinchiuso ad Azkaban senza il diritto di vedere nessuno. Che poi forse non è neanche odio. Avrei voluto che mi lasciassero stare, tutti, che mi lasciassero crogiolare in questo non so cosa che sento dentro. Ho perso tanto anche io, come tutti gli altri, ma sembra che nessuno se ne renda conto, troppo presi ad etichettarmi come il mangiamorte figlio e nipote di mangiamorte, crudele, perfido e vigliacco. E io sono tutto questo e al tempo stesso non lo sono. Mi vanno stretti i panni che ho vestito per anni. Non mi riconosco più in quel borioso figlio di papà che sono stato. Mi guardo allo specchio, tutte le mattine, cercando di capire chi sia questo nuovo me che vedo allo specchio. Le occhiaie non mi abbandonano mai, i miei capelli non sono più lucidi come prima e le mie spalle, una volta dritte, si curvano sotto pesi che nessuno di loro può immaginare. Perché nessuno può sapere com'è essere in trappola: obbligato a fare, dire e pensare cose in cui non credi, perché altrimenti verrai punito. E se il pensiero di essere torturato non fosse sufficiente, la tua famiglia è presa in ostaggio e tu sei la sua sola speranza di salvezza. E allora abbandoni tutto, perché la famiglia è la famiglia. O meglio, tua madre merita di essere salvata. Tuo padre lo lasceresti volentieri bruciare all'inferno, dopo tutto quello che ti ha fatto.

Che cosa leggi?” una voce femminile, sottile e musicale, mi distoglie dalle mie riflessioni auto-lesioniste.

Che cosa vuoi Granger?” chiedo, cercando di simulare un disprezzo che non provo e ottenendo soltanto un tono di voce pieno di stanchezza.
Non l'ho sentita arrivare. Deve essersi fatta più silenziosa, con la guerra, oppure i miei sensi si sono annichiliti. Due anni fa l'avrei sentita arrivare appena avesse mosso un passo nella mia direzione. Non la guardo, cercando di celare le ombre violacee sotto gli occhi. È sempre stata troppo brava a capire le persone e io non voglio essere capito, da nessuno, ma meno che mai da lei.
La sento sedersi accanto a me, sul mio mantello, senza chiedermi il permesso. La guerra l'ha resa anche più sfacciata, oltre che silenziosa.

Che libro stai leggendo?” ripete, guardando con curiosità il volume che ho aperto sulle gambe, leggendone qualche frase e cercando di capire di cosa si tratti.

«Cent'anni di solitudine»” rispondo, tenendo la testa bassa.

Ma è un libro babbano!” esclama, sgranando gli enormi occhi castani, stupefatta.

Lo so, Granger. Non sono un idiota” replico, infastidito più dalla sorpresa nel suo tono che da altro.

Nella scuola semidistrutta dove aveva provato per la prima volta la sicurezza del potere, a pochi metri dalla stanza dove aveva conosciuto l'incertezza dell'amore, Arcadio trovò il ridicolo formalismo della morte.”⁴ legge ad alta voce la frase su cui sono fermo da mezz'ora.

Frase azzeccata. La guerra e la morte l'abbiamo conosciuta entrambi. Ma tu quando hai conosciuto l'amore Malfoy?” mi chiede, guardandomi con quegli occhi grandi, curiosi, ma non giudicanti. La guerra la deve aver cambiata più di quanto possa immaginare.

L'ho conosciuto e l'ho perso. Questa guerra ha tolto tanto a tutti, me compreso. Non mi guardare così, Granger, sai benissimo cos'ho passato, così come io so cos'hai passato tu.” quello che intendo, solo lei lo sa. Ricordo ancora le sue urla terrificanti, mentre mia zia la torturava e sono sicuro che lei ricordi le mie, quando mia zia mi ha punito per aver mentito.
Abbasso gli occhi, fino ad ora puntati sull'orizzonte del lago, e mi accorgo delle maniche arrotolate sui miei avambracci. Spero ardentemente che lei non lo abbia notato, ma so che è una speranza vana. Ai suoi occhi non è mai sfuggito niente.

Mi dispiace per Astoria...⁵” sussurra.

A me dispiace per Weasley...Fred⁶, giusto? Non sono mai riuscito a distinguerli...” replico. Sento una risatina stridula uscire dalle sue labbra che, lo noto solo adesso, sono rosee e carnose.

Già...” i suoi occhi ricadono sul mio avambraccio, sulla cui pelle pallida il marchio, anche se sbiadito, risalta. Mi passo una mano sopra, tentando di coprirlo, di abbassare la manica, di nascondere il simbolo del male che ho fatto. La sua mano, piccola e gelida, ma ferma, mi blocca.

È parte di ciò che sei stato, non puoi e non devi cancellarla. Quel che è stato è stato e noi non possiamo cambiare il passato. Però possiamo fare in modo che il futuro sia migliore.”

Resto senza parole, di fronte alla risolutezza della Granger. Ha perso tanto quanto me, è stata marchiata, ha conosciuto l'amore e l'ha perso, ha sofferto forse anche più di me. Eppure non si abbatte, non si lascia andare, non desiste.

Posso vedere...” chiedo, con un filo di voce.

Lei si alza la manica del maglioncino bordeaux e scopre l'avambraccio sinistro: esattamente speculare al mio marchio, sulla sua pelle bianca, spicca una scritta violacea: Sanguesporco.

Perdonami...” sussurro, impallidendo a quella vista e scappo via. La lascio lì, sulla riva del lago, senza nemmeno premurarmi di prendere il mantello sul quale eravamo seduti. Corro via, il libro stretto tra le mani, lasciando lei e tutto quello che porta con sé da sola.

 

 

Note:

1: dato che per me, Draco se ne è sempre e solamente fregato e approfittato di Pansy -Faccia da carlino- Parkinson, non mi stupirei se avesse dato ad un elfo domestico un nome che la ricordasse e la deridesse al tempo stesso.

2: citazione dal film “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”

3: bevanda tipicamente anglosassone, alcolica, usata generalmente come digestivo e spesso servita calda. Simile al Ponce alla Livornese (che io, da toscana, adoro).

4: citazione dal precedentemente citato romanzo “Cent'anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, che io reputo uno dei libri più belli, emozionanti e travolgenti che siano mai stati scritti e che è il mio libro preferito in assoluto.

5: per me Astoria è morta nella Battaglia di Hogwarts e lei e Draco si sono amati, di quei primi amori che rimarranno sempre nel cuore di ognuno e che sono difficili da dimenticare., appunto perché i primi.

6: Hermione ha capito di non amare Ron, non come si ama un amante per lo meno. Lo ha amato come si ama un fratello, esattamente come con Harry. Scusate, ma Hermione è troppo per Ron. L'ho sempre vista molto di più con uno dei gemelli, nel caso. Non ha amato Fred, ma aveva con lui un particolarmente stretto rapporto di amicizia.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lagertha95