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Autore: Neko    26/09/2017    2 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Udì intorno a sé delle voci, ma non riusciva a identificarne i proprietari. Provò ad aprire gli occhi, ma li sentiva pesanti e dovette fare non poco sforzo per riuscire ad alzare le palpebre. Inizialmente la luce della stanza le diede fastidio, tanto che dovette nuovamente chiudere gli occhi, dandosi il tempo di abituarsi. Solo quando la visione fu chiara si accorse di essere in un letto di ospedale.

Aveva la mente annebbiata e non riusciva a ricordarsi cosa fosse successo, ma ad un tratto tutto tornò alla memoria e spaventata  dagli avvenimenti accaduti, si mise di scatto a sedere, facendo notare ai presenti nella stanza che era sveglia.

Gemette e si piegò in avanti non attenta alla flebo al braccio, quando sentì tutto il suo corpo indolenzito. Quell’essere l’aveva conciata proprio per le feste, ma aveva la netta sensazione, che il colpo preso, avrebbe dovuto recarle più danni di quelli che sentiva.

“Ehi, ehi, calma love. Hai preso una bella botta!” disse Killian avvicinandosi a lei e aiutandola con gentilezza a sdraiarsi nuovamente.

“Oh Emma, eravamo così preoccupati!” disse Neve raggiungendola dall’altra parte del letto rispetto a Killian e afferrandole la mano chiese “Come ti senti?”

“Come vuoi che si senta? Come una che è stata appena scaraventata su una macchina!” disse Regina nervosa.

Emma cercò di mettersi un po’ dritta “Dove è finito quell’essere!”

“Vedo che te lo ricordi!” disse Regina.

“Come si fa a dimenticarsi di qualcuno che ti ha appena schiacciato come una formica?” disse Emma, con un tono stanco. Qualunque cosa ci fosse nella flebo, la faceva sentire sonnolenta, come se non bastasse la stanchezza che sentiva lei di suo.

“Se n’è andato subito dopo aver usato i suoi poteri su di te!” disse Henry, che preoccupato guardava la madre biologica.

“ed è stato un bene. Ci avrebbe annientato tutti. Se ha sconfitto te Emma, io non so quante chance in più avrei avuto!” disse Regina sincera.

“Giuro che la prossima volta che quel verme si rifà vivo, lo uccido!” disse Killian arrabbiato. Nessuno doveva osare toccare la sua amata.

“Avete idea di chi possa essere?” chiese David.

Tutti scossero la testa, quando Henry chiese “Mamma, tu mi hai chiesto se riuscivo a vedere quell’essere. Lo avevi già visto prima?”

Emma si ritrovò gli occhi di tutti puntati contro e sospirò “Si, due volte  e per pochi secondi, pensavo fosse uno scherzo della mia immaginazione!”

Bhe purtroppo non è così. È qualcuno di estremamente potente che sembra avercela soprattutto con te!” disse Regina.

“Dobbiamo assolutamente scoprire chi sia e prepararci ad affrontarlo” disse Killian.

“Io credo…” cominciò Emma “Io credo a questo punto che sia lui la vera figura incappucciata della mia visione! Spiegherebbe perché continuano ad ossessionarmi!”

Henry sussultò “Come è possibile. Hai visto chiaramente Gideon usare quella spada contro di te!”

Emma scosse la testa “Io non ho mai visto il volto della figura incappucciata. Ho dato per scontato fosse Gideon perché era vestito con una mantella nera e perché a causa delle mie visioni mi sono messa alla ricerca di quella spada, facendo si che poi fosse proprio lui ad impossessarsene e ad usarla contro di me!”

“Quello che è successo quindi è stata una sorte di causa, effetto, che ha reso la tua visione quasi vera prima del tempo e con il nemico sbagliato!” disse David cercando di fare il punto della situazione.

Emma annuì.

“Ma se quella spada è andata distrutta dovresti essere al sicuro no?” chiese Henry speranzoso.

“Non lo so ragazzino, ma l’oracolo ha detto che le dinamiche della mia visione possono cambiare, ma non il fatto principale!” disse Emma per poi sbadigliare.

“La tua morte!” disse Regina.

Neve guardò preoccupata la figlia e vedendola che faceva fatica a tenere gli occhi aperti disse “Credo che ora Emma abbia bisogno di riposare! Ci vediamo domani tesoro!” Neve strinse la mano della figlia e la salutò con un bacio, gesto che fecero anche David ed Henry.

Quando tutti furono andati, ad eccezione di Killian intenzionato a stare con la sua amta, Emma gli disse “Per quanto tempo dovrò rimanere qui?”

Killian sorrise al volto seccato della moglie. Nessuno amava gli ospedali “Whale ti vuole tenere sotto controllo per qualche giorno, per controllare che le contusioni interne che la magia di Regina non è riuscita  a guarire con la magia, guariscano correttamente. Direi che è andata bene, visto che se Regina non fosse stata lì per curarti immediatamente, le tue condizioni sarebbero state peggiori. Ho visto come è ridotta la macchina Swan!” disse non nascondendo la sua preoccupazione.

Emma si passò una mano sul viso e poi chiudendo gli occhi disse “Ricordami di ringraziarla una volta fuori di qui!”

“Lo farò love. Ora riposa!” disse killian baciandole la mano “Io sarò qui accanto a te!”

Emma riuscì a dormire solo per poche ore, prima di essere svegliata dalla sua solita visione. Si mise di scatto a sedere spaventata e ci mise qualche secondo a realizzare dove fosse. Si voltò verso la sua destra dove vide Killian, dormire profondamente con la testa sul materasso, illuminato dalla luce che entrava dal corridoio dell’ospedale. Sorrise  e gli accarezzò i capelli dolcemente, per evitare che si svegliasse.

“Sono felice di vedere che non sei morta. A volte tendo un po’ a esagerare!” disse, una voce dura che congelò Emma all’istante. Si girò verso l’angolo buio della stanza dalla quale proveniva la voce e la figura incappucciata uscì mostrandosi a lei.

Il respiro di Emma morì in gola.

“Oh non aver paura salvatrice. Non sono qui per farti del male…” disse per poi alzare una mano per strangolare Emma da lontano “…o almeno non in modo definitivo!”

La donna cominciò ad agitarsi nel letto, portandosi le mani al collo, cercando di allentare la mano invisibile che le toglieva il respiro “K-Kil-lian!” provò a chiamare il marito, che stranamente non si era svegliato, ma sinceramente non sapeva quanto potesse aiutarla e si ritrovò a pensare che fosse meglio così, piuttosto che rischiare la vita per salvarla.

“Non si sveglierà salvatrice. Non volevo che interrompesse il nostro piacevole incontro!”

“Che…che c-cosa…” cercò di dire tra i respiri che tentava di  fare.

“Che cosa voglio? Non è ancora chiaro? Ucciderti!” disse l’uomo, ma appena terminata la frase, egli volò contro la parete dell’ospedale, mollando la presa su Emma, la quale annaspò per un po’ d’aria.

“Ti consiglio di andare via da qui, se non vuoi vedertela con me!” disse una voce a Emma famigliare.

L’essere incappucciato dopo che si fu rialzato guardò il nuovo arrivato e disse “Oh il signore oscuro, qualcuno che forse può tenermi testa, vero salvatrice? Ci rivedremo presto!” disse per poi sparire in una nuvola di fumo nera.

“Emma stai bene?” chiese Gold avvicinandosi alla donna e nel medesimo istante, le luci della stanza si accesero, svegliando Killian, non più sotto l’incantesimo di quell’essere. Si allarmò quando vide Whale, allarmato dal rumore, entrare e avvicinarsi a Emma e controllare le sue condizioni.

Emma era girata su un fianco in posizione quasi fetale, che si stringeva il collo dolorante e cercava di riprendere a respirare normalmente.

“cosa diavolo sta succedendo?” chiese Killian, alzandosi in piedi di fretta e spaventatp nel vedere la sua amata in quelle condizioni.

“Quell’essere l’ha attaccata mentre tu dormivi!” disse Gold.

Killian spalancò gli occhi e disse “Io…io non mi sono accorto di niente, come è possibile?”

“Voleva Emma e non seccatori in mezzo ai piedi. Ti ha fatto un incantesimo che si è interrotto con la sua sparizione. È una fortuna che io sia arrivato giusto in tempo pirata!” affermò Gold.

Whale fece stendere nuovamente Emma in una posizione più consona e le rimise la flebo nel braccio che nel trambusto le si era staccata e che aveva preso a sanguinare “Credo che farai un po’ fatica a parlare e avrai dei dolori al collo per qualche giorno, ma per fortuna non ci sono stati danni alle vie respiratorie!”

“Non è il caso di aspettare così a lungo. Permetti?” disse Gold, facendo spostare Whale e curando Emma con la sua magia.

Emma sospirò sollevata, quando non sentì più niente alla gola.

“Con te e Regina intorno, io posso pure cercarmi un altro lavoro!” disse Whale scuotendo la testa “Sei fortunata salvatrice, non tutti hanno amici che li guariscono con un tocco di magia!”

“Ma non tutti hanno alle calcagna pazzi che vogliono ucciderli!” disse Emma in risposta.

“Anche questo è vero. A parte la gola senti qualche altro dolore o fastidio?” chiese Whale.

“Ho dei crampi alla pancia, ma non sono molto forti, forse è dovuto al fatto che non ho cenato questa sera!” disse Emma.

Whale la guardò un po’ incerto e poi disse “Si può darsi, ma temo dovrai aspettare l’ora di colazione per mangiare! Ora scusate, ma devo terminare il mio giro!”

Quando Whale chiuse la porta della stanza, Emma domandò a Gold “Non che non sia felice di vederti Gold, perché credimi, lo sono, ma…”

“Cosa ci faccio qui?” chiese l’interpellato “Regina mi ha informato di quanto successo e sono venuto a controllare la situazione. Non è da tutti riuscire a sconfiggerti come se fossi un essere privo di difese salvatrice!”

Emma abbassò il volto e Killian prese la parola “Tu sai qualcosa su quell’essere coccodrillo?”

Gold scosse la testa “Non so chi possa essere pirata!”

“Questo è assurdo, nella tua lunga esistenza avrai pure incontrato qualcuno come quello!” disse Killian agitato. Il fatto che nemmeno Gold sapesse chi fosse, non era una cosa positiva.

“Dici un essere in grado di rialzarsi subito dopo un mio attacco? Non ci ho messo molta potenza, ma avrebbe almeno essere un po’ stordito. Quindi no. Un essere in grado di stendere un salvatore e resistere al signore oscuro, non l’ho mai incontrato! Ma farò delle ricerche!”

“Ha detto che non mi vuole morta, non ancora. Ma già due volte avrebbe potuto uccidermi come niente, perché non farlo?” chiese Emma confusa.

“Probabilmente perché gli servi viva per qualcosa!” disse Gold.

“Ma cosa potrebbe mai volere da lei? Questo puoi ipotizzarlo?” chiese Killian.

“Gli esseri magici solo una cosa possono volere da altri esseri magici. Il loro aiuto o i loro poteri!” disse Gold.

“I miei poteri? Cosa gli possono servire se possiede poteri più forti dei miei?” chiese Emma.

“Emma, se io ho potuto atterrarlo, avresti potuto anche tu. Abbiamo imparato che la tua magia è inutile se sei spaventata e mi sembra che questi continui attacchi servono proprio a incuterti paura. Per come la vedo io è una cosa positiva, vuol dire che ti teme. Inoltre hai detto che non ti vuole uccidere per ora, perché se lo facesse la tua magia andrebbe perduta. Gli serve uno strumento per raccogliere la tua magia e poi renderla sua. Prendi la spada che mi hai rubato dal negozio qualche mese fa e che hai distrutto. Quella era una spada in grado di sottrarre i poteri alle vittime che hanno la sfortuna di incontrarsi con la sua lama!”

Emma sussultò, così come Killian.

“Ma quella spada è distrutta quindi dovrebbe trovare qualcos’altro per ottenere i suoi poteri!” disse Killian.

“Ma per quanto ne so io strumenti del genere sono davvero rari, non mi risulta ce ne siano altri. Ci vuole un incantesimo molto potente e antico per creare oggetti con tali poteri. Nemmeno io lo conosco. Il mio pugnale fa parte di quegli oggetti, ma funziona solo sul signore oscuro!” disse Gold.

“Ma queste ipotesi sono in base alle tue conoscenze, quindi potrebbe anche esserci qualche altra arma che quell’essere potrebbe usare contro di me!” disse Emma preoccupata.

“Tutto può essere mia cara!” disse Gold infine.

 

 

  
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