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Autore: Nimiunee    27/09/2017    1 recensioni
Dopo la morte dei genitori, Thrain trovò Isil e si prese cura di lei; crescendo e vivendo insieme ai nani, divenne una brava guerriera. Viveva felicemente a Erebor ma la calma fu squarciata dall'arrivo di Smaug. Ella accompagnerà Thorin alla riconquista della montagna solitaria insieme a Gandaf, Bilbo e la compagnia di Thorin scudo di quercia.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 4: Una casa accogliente

 

Quando Bilbo e Isil decisero di introdursi nel bosco, in cerca dei loro compagni, non consideravano l'idea che l'oscurità non avrebbe reso facile la ricerca di traccie del loro passaggio. Un forte odore di legna bruciata si diffuse intorno a loro, attirando l'attenzione di Isil; Non capendo da dove provenisse, instintivamente alzò il viso verso il cielo notando che una nuvola di fumo comparve di fronte ai loro occhi, inalzandosi da un punto sconosciuto.

“Avranno accesso un fuoco, dobbiamo sbrigarci!” riferì Isil a Bilbo camminado tra l'erba alta.

Corserò il più possibile senza far nessun rumore; Quando si fermarono videro tre grandi troll, intenti a cucinare i loro amici..

“Cosa facciamo?” domandò Bilbo..

“Non lo so! Dobbiamo cercare di liberarne qualcuno!”

 

Improvvisamente un troll incominciò ad annusare per aria..

“C'è un odore diverso qui.. quasi disgustoso..” disse uno dei troll iniziando a cercare tra i cespugli, freneticamente. Isil non ebbe il tempo di separarsi da Bilbo che vene presa e sollevata.

“OHHH un'altro nano.. ecco cosa era!!!!”

“LASCIALA ANDARE O TI SQUARCIO QUEL LURIDO CORPO!!” gridò Thorin, poco sopreso nel vederla li.

“Sono una donna stupido troll delle caverne”.

Bilbo per un momento pensò di rimanere nascosto ma non poteva lasciarla nelle grinfie di quell'essere; Si armò di coraggio e uscì fuori dal suo nascondiglio.

“Ti consiglio di lasciarla andare.. è-è piena di vermi... tutti sono pieni di vermi.. disgustosi e grandi quanto una mano!” tergiverso Bilbo “Non vorrai stare male o addirittura morire a causa di infezione!! io non rischierei..”.

Tutti incominciarono a dire che non era vero ma con uno sguardo Isil e un avvertimento di Thorin, li ripresero. Uscì la spada e accoltello il troll, cadendo a terra poco lontano da lui

“Non voglio contagiare nessuno.. è già successo!” disse con aria preoccupata.

“Sono tutti infettati??? E allora cosa dovremmo farci con questi? liberarli?!”

Bilbo vide la figura di Gandalf correre tra la parete rocciosa e continuò ad perdere tempo “Bhe... non sarebbe una brutta idea!”

“Tu, tenti di ingannarci, lo so!!” accuso un'altro troll, chiamandolo furetto!

 

Una voce alta e solenne fece sollevare le loro teste.

"L'alba vi prenderà!” Gandalf, con un colpo del suo bastone, ruppe un grosso masso dando possibilità ai raggi solari di raggiungere gli orchi tramutandoli in pietra.

Grazie a Bilbo e Gandalf i nani furono salvi. Thorin fu in disaccordo ma senza di lui, sarebbero finiti cotti e mangiati prima che Galdalf potesse intervenire. Seguirono le traccie di troll fino a trovar una caverna piena dei loro bottini; al suo interno trovarono innumerevoli oggetti tra cui delle spade elfiche.

Gandalf ne prese una per se come Thorin e ne recuperò una a Bilbo spiegandogli che si illuminava in presenza di orchi e goblin.

 

Ritornarono nella foresta per riprendere il viaggio ma furono obbligati a proseguire a piedi perché i pony erano fuggiti a causa di tutto quel trambusto.

Durante il cammino Bofur si avvicinò a Bilbo vedendolo pensieroso.

"Dovresti imparare ad usarla non credi??” il quale osservava la piccola spada che gli diede Gandalf..“abbiamo un'ottima insegnate qui” neanche il tempo di rispondergli che una slitta, trainata da dei conigli, fece irruzione in mezzo a loro.

“Radagast! Mio caro amico! Cosa ci fai qui?” chiese Gandalf sorpreso.

“Il Bosco Fronzuto è malato Gandalf.. e c'è un ombra ad est, un negromante..”

Un ululato si innalzò nel cielo; due mannari corsero verso di loro per attaccarli ma vennero uccisi da Dwalin e Isil

“Un gruppo di lupi e qui vicino dobbiamo andarcene ORA!” incitò lei togliendo la sua spada dal petto del lupo.

“Li depisto io cosi avete il tempo per allontanarvi” intervenne Radagast.

 

Quando videro che i mannari incominciarono ad inseguire lo stregone, i nani presero a correre ma un gruppo si staccò e li vide.

“Dobbiamo trovare un nascondiglio!” disse Gandalf correndo “Qui dentro!! su forza!!”

Entrarono all'interno di un passaggio nascosto, con alte pareti di roccia e una via molto stretta; erano obbligati a camminare a fila indiana senza sapere dove avrebbe portato quella strettoia.

Un canto lontano archeggiava tra quelle parenti e finalmente riuscirono a trovare la sua fine, senza aspettarsi di trovarsi davanti a Gran Burrone.

Thorin ne fu contrariato non volle in nessun modo recarsi dal re Elrond, ricordando il torto, che fecerò, gli elfi al popolo di Durin, ma Gandalf gli fece capire che, lui, era l'unico a poter leggere la mappa e trovare la porta segreta che li avrebbe condotti dentro la montagna.

Si fece convincere e si avviarono.

Dopo un burrascoso incontro, il re Elrond, invitò i nani a rifucilarsi e riposare offrendo ad Isil una stanza e un letto comodo dove poter riposare.

Isil guardò la camera osservandola attentamente: il letto era morbido e di seta, le finestre erano grandi ornate da delle leggere tende di lino, il venticello accarezzava il suo viso e tutto intorno profumava di gelsomino.

“Qui il male ancora non è arrivato e spero che non arrivi mai” disse guardando fuori dalla finestra appoggiando la guancia contro il freddo legno.

Una voce calda e armoniosa entrò nella stanza in cui si era stabilità facendola spaventare.

“Dovresti cambiarti! laveremo noi i tuoi vestiti, non devi preoccuparti”

“E c-cosa dovrei indossare?!” domandò Isil timidamente.

“Ci sono tanti bei vestiti qui.. cercane uno che ti si addice" rispose con un sorriso dolce

Lei non era abituata a tanta dolcezza e non vedeva un elfo da tanto tempo quindi non sapeva come comportarsi di fronte a lei.

Alla fine riuscì a trovare un bellissimo vestito color turchese chiaro con le spalline leggermente abbassate che scoprivano la parte superiore delle spalle e del petto, adatto alla sua altezza. L'elfa l'aiutò con i suoi lunghi capelli, portandoli indietro e legandoli con una spilla argentea, facendole risaltare i suoi lineamenti.

“Ecco! adesso sei pronta, puoi recarti a cena”.

 

Era visibilmente agitata perché non aveva mai visto un vestito cosi tanto bello e non si sentiva all'altezza di doverlo indossare.

'Cosa penseranno quando mi vedranno cosi?' pensò.

“Mi vergognerò da morire, ne sono certa!”.

Riuscì, finalmente, a trovare la terrazza dove venne allestita la cena.

Quando scese gli scalini, con passo incerto, tutti i nani si girarono verso di lei.

Thorin si alzò di scatto, con uno sguardo stupito!

Ogni persona presente li, si girò a guardarla e si erano meravigliati di come potesse cambiare, una persona, con un vestito cosi tanto semplice.

'Questa è la Isil che conosco.. una bellissima dama proveniente da un'altro mondo, arrivata qui per riempire, con il suo amore e la sua bellezza, la mia esistenza' pensava Thorin continuando a guardarla.

Lui scese gli scalini lentamente allungando, visibilmente, il passo fino ad arrivare di fronte a lei; guardandola negli occhi gli allungò la mano per aiutarla a scendere.

 

“Mia regina!” disse Thorin con voce rauca.

 

Elrond e Gandalf li guardarono sorridendo.

 

Lei fece un largo sorriso, prese la sua mano e insieme si avviarono al tavolo di re Elrond.

“Loro mangiano solo verdura, neanche un filo di carne!” la battuta di Thorin la fece ridere ma dovette ricomporsi quando arrivò al tavolo.

 

La cena andò pressoché tranquilla e Isil decise di voler visitare quel luogo prima della riunione, in cui, fu gentilmente invitata.

Gran Burrone era diversa dai racconti di Thrain; il canto degli elfi aleggiava per tutto il palazzo, i fiori e la fitta vegetazione, ornavano quel paesaggio e il suono della cascata risuonava per tutta la valle. Trovò un luogo appartato e si levò le scarpe per poter riprovare, finalmente, la sensazione di camminare a piedi nudi sull'erba, che le mancava terribilmente.

 

“Mi sembri felice, mia regina” disse Thorin scendendo gli scalini guardandola.

“Lo sono in effetti, è un luogo magico!”.

“ Erebor no? Vorresti rimanere qui?” chiese avvicinandosi a lei studiando ogni suo minimo movimento.

“La mia casa sei tu.. niente avrebbe senso senza di te, mio re” rispose inchinandosi.

"Non devi farlo! Tu sei la mia regina, la mia sposa."

Lei sorrise e ogni volta che lo faceva, Thorin capiva che anche per lui era cosi: lei era la sua casa, la sua famiglia. Si avvicinò a lei vedendo la collana d'oro che aveva forgiato per lui intorno al suo collo ed incominciò ad accarezzarla delicatamente.

“Questo abito ti dona! quando ti ho vista non riuscivo a credere che eri tu! Ormai i miei occhi si sono abituati a vedere corazze e armi, dimenticando quanto fosse bello vederti vestita da regina”

“Tu credi che io possa essere pronta?”

“Se non lo sei aspetteremo.. ma io ti sposerò lo stesso! questo non cambierà mai!”

A quelle parole Isil non riuscì a trattenere le lacrime dalla gioia; era veramente felice!! si avvicinò lentamente a lui e si scambiarono un lungo bacio, abbracciandosi.

La riunione incominciò e la testardaggine nanina non fece tardi a mostrarsi ma alla fine re Elrond riuscì a leggere il messaggio celato, rafforzano l'idea di non intervenire sul il dì di Durin e la conquista di Erebor ma Thorin non volle, in nessun modo, rinuciar alla sua missione.

Quando la riunione finì, il viso di Thorin era visibilmente preoccupato; brutti pensieri si erano introdotti nella sua mente.

Lui l'accompagnò Isil nella sua stanza.

“Resta qui stanotte.. non andare, rimani a farmi compagnia.” gli chiese lei tenendogli la mano.

Thorin, acconsentì con un cenno.

 

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Il giorno dopo, Isil, riprese a visitare il luogo; gli altri nani erano impegnati a divertirsi e fare il bagno ed lei preferì trovarsi un'altro posto per potersi rilassare. Trovò una piccola sorgente di acqua calda e vi si immerse.

“Ci voleva proprio!! viaggiando con degli uomini non si ha nessun vantaggio." disse ripensando alla notte scorsa.

Thorin le promise di sposarla tante volte ma tra quelle lenzuola ripeté la sua promessa abbracciandola, baciandola e proteggendola con il suo corpo.

Lui era la sua roccia, l'uomo della sua vita.

“Ha tanti modi per dirmi che mi ama, ma sentirò mai quelle parole?" si chiese immergendosi sotto l'acqua.

Rivestendosi vide la lunga ferita sul braccio e di come, stanotte, Thorin, baciandola diminuì la sua sofferenza; era davvero dispiaciuto per quello che le era successo e non sapeva come rimendiare ai suoi errori.

Si ricompose e si avviò per la cena.

Tutti gli altri non riuscirono a mangiare il cibo “verde”, come lo chiamava Ori, che offriva re Elrond; quindi decidero di accendere un fuoco per cucinarsi della carne con delle gustosissime salsicce.

“Cibo vero, finalmente!” ammise Fili felice, portando un piatto a Isil.

“Come è andato il bagno di stamattina?” chiese Kili con aria divertita.

“Ma insomma!!! non posso fare un bagno in pace?! sto sempre con voi ed una donna ha pur bisogno della sua intimità!” rispose arrossendo.

“AHAHAHAH Una donna maschiaccio?” risposte Bofur facendo ridere tutti i nani tra cui Isil.

 

“All'alba c'è ne andremo, qui non approvano la nostra missione” Interruppe Thor in, cessano le loro risate.

“Riposatevi, partiremo presto.. Gandalf ci ha detto di avviarci nelle montagne nebbiose”.

   
 
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