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Autore: _Mer_    30/09/2017    0 recensioni
Ecco, diciamoci la verità: non sono il tipo che piace alla gente, ho un carattere difficile e non sono fatta per stare con le persone. A volte posso essere irritabile, scorbutica, sarcastica, ho manie di comando e okay, sono ambiziosa, moolto ambiziosa. E ho un’intelligenza fuori dal comune… sono anche modesta, no?
Comunque quello che voglio dire è: posso avere tanti difetti, ma non sono un mostro! Anche io ho un cuore!
“Potresti almeno… non so ammettere che hai sbagliato e farmi gli auguri?” Ammettere di aver sbagliato, potrei farlo ma io so che non lo ho fatto, io so che il suo compleanno è domani.
“Io non …” Non riesco a continuare e lui non me lo permette, esce dalla stanza, non lo vedo ma sento i suoi passi. Quando alzo lo sguardo è rimasto Potter che mi guarda male e poi anche lui se ne va.
Non posso lasciare che Scorpius pensi male di me, gli dimostrerò che ho ragione.
*TITOLO PROVVISORIO*
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 1

Il giorno prima ...


“SCORPIUS!”

Nessuna risposta. Busso di nuovo alla porta, più forte di prima.

“SCORPIUS!”

Niente, ma non mi arrendo.

“SCORPIUS HYPERION MALFOY APRI SUBITO QUESTA PORTA!”

Il tutto mi fa dubitare che lui sia effettivamente dentro la stanza. Andiamo, se fosse così doveva essersi svegliato. Forse è sveglio e non mi risponde di proposito, il bastardo.

Devo entrare in questa stanza, ad ogni costo.

Forza Maddie, sei o non sei una corvonero? Sei o non sei la studentessa più brillante di Hogwarts? E allora devi essere in grado di entrare in una stanza chiusa a chiave.

Ci deve essere un modo per entrare, odio non poter usare la magia d’estate.

Pensa Maddie pensa, camera di Scorpius: un enorme e regale stanza con un enorme e regale letto a sinistra dell’entrata, l’armadio a parete nella parte opposta, il quadro di famiglia incorniciato sulla parete centrale affiancato dai poster dei Cannons Chudley, e poi … Bingo! La portafinestra che da sul balcone, come mai non ci ho pensato prima?

Ogni stanza della casa Malfoy ha un balcone ed è abbastanza semplice passare da uno a quello vicino, quindi mi basterà entrare nella stanza accanto che è quella per gli ospiti, a mio vantaggio vuota.

La portafinestra di Scorpius è aperta il che mi semplifica le cose, arrivata al balcone entro nella stanza e visualizzo subito Scorpius sul suo letto ancora dormiente. Ha il sonno veramente pesante il ragazzo!

Senza troppe cerimonie mi avvicino a lui, tiro giù le sue coperte e gli urlo sull’orecchio: “SVEGLIAA!”

Spalanca gli occhi e urla a sua volta, sorpreso di vedermi. “Maddie che cavolo ci fai qui?”

“Ti sveglio” Alzo le spalle non capendo la sua sorpresa, è quello che faccio ogni mattina.

“Avevo chiuso la porta a chiave.” Non capisco, dovrebbe conoscermi ormai, crede davvero che io mi fermi davanti a una porta chiusa?

“Sono passata dal balcone.” Vado verso la finestra e spalanco le persiane lasciando entrare tutta la luce mattutina.

“Ma ti avevo detto di lasciarmi dormire questa mattina.” Brontola lui mettendo il cuscino sopra la sua faccia per non vedere la luce.

“E io ti ho risposto che non lo avrei fatto, sai che oggi è un giorno importante… Ora vestiti” Gli ordino indicando l’armadio.

“No Maddie, devo dormire un altro po’. Ho un mal di testa che mi sta uccidendo.”

“Non puoi dormire di più, o faremo in ritardo.”

“Non starò qui tutta la mattina, solo un’altra ora e poi vengo. Tanto devi andare il pomeriggio.” Sbuffo spazientita, è da secoli che ho programmato questa giornata, non può cambiare tutto per un mal di testa.

“Non ho intenzione di cambiare i miei piani perché ieri hai deciso di ubriacarti.” Vado a prendergli dei vestiti dall’armadio per avvantaggiarmi.

“Magari se ti ubriacassi anche tu saresti meno di cattivo umore, sai a volte fa bene divertirsi” Borbotta a bassa voce ma questa casa è così silenziosa che lo sento perfettamente.

“Io mi diverto.” Replico lanciandogli un’occhiata di fuoco. “Ma se con divertirsi tu intendi andare a stupide feste dei Potter, ubriacarsi e fare gli idioti allora hai ragione, non mi diverto.”

“Intendo proprio questo.”

Ah è così? Intende lanciarmi una sfida? Io non lo farei se fossi in lui, sa che vinco sempre le sfide. Lo penso ma non lo dico, sprecherei tempo.

“Vestiti e poi andiamo.” Gli lancio i vestiti e vado verso la porta, prendendo la chiave per aprirla.

“Le persone normali non entrano dai balconi delle finestre, sai, esiste una cosa che si chiama bussare.” Mi dice acidamente mentre sto uscendo.

“Per tua informazione ho bussato per mezz’ora ma tu non hai sentito, forse eri troppo sotto l’effetto dell’ubriacatura di ieri sera.” Sto per andarmene ma mi fermo e aggiungo: “Non potevo permettere che non ti svegliassi, avevo bisogno di te oggi.”

Questa volta chiudo la porta dietro di me ma sento comunque le parole di Scorpius.

“Avevo messo la sveglia, mi sarei alzato da solo… Non puoi controllare sempre tutto”.

È su questo che sbaglia. Io posso controllare tutto. Io devo, sono una cocciuta corvonero, devo sempre sapere ogni cosa.


Diagon Alley è gremita di gente. Qualcuno è qui per comprare il materiale scolastico, è pur sempre fine agosto, ma la maggior parte della gente è qui per una persona.

Andrew Frederick Winston, il mago prodigio del momento. Un genio, un esploratore, uno scrittore.

Il suo nome è uscito fuori un anno fa. Prima nessuno o pochi – tra i quali io - sapeva chi fosse.

Il mago che era andato in Africa alla ricerca della magia ed era tornato in grado di fabbricarla.

L’Africa è il luogo in cui è nata la magia. Mi affascinava la storia della nascita della magia e così avevo fatto delle ricerche scoprendo che c’era quest’uomo che aveva intenzione di andarci e cercava aiuto.

Se fossi stata più grande sarei andata io stessa ma non potendo decisi che l’avrei aiutato. Avevo scoperto che secondo un antico manoscritto il luogo più magico di tutto il mondo si trovasse nel deserto del Saraah, si chiamava Kore, nucleo.  Se per caso i babbani arrivavano lì lo vedevano come un oasi, con una fonte inesauribile di acqua che con un solo sorso ti dissetava.

Se invece un mago arrivava in quel posto non si sa cosa avrebbe trovato, nessuno c’era mai andato e quella poteva essere solo una leggenda.

Avevo mandato una lettera a Winston informandolo di quello che sapevo e di dove doveva andare secondo me per trovare ciò che cercava.

Quando era tornato in Inghilterra e aveva annunciato di aver trovato la Magia avevo capito che aveva usato le indicazioni che gli avevo riferito. Avevo provato a contattarlo ma non ci ero riuscita.

Intanto il Ministero della magia diffidava molto di lui e non credeva alla sua scoperta finché non riuscì a convincere Hermione Granger e poiché tutti si fidavano di lei poi tutti si fidarono di lui.

Fino ad ora non sono comunque riuscita a parlarci ma oggi ce la farò. Winston è venuto qui per firmare le copie del libro che ha scritto – e io ho letto – sul suo viaggio in Africa, ed è la mia occasione.

“Quando dovrebbe arrivare questo fantomatico mago che sa creare la magia?” Mi chiede Scorpius. Non è più arrabbiato con me e gliene sono grata, non sopporterei essere imbronciata un giorno così importante.

“Non so, dovrebbe arrivare a momenti. Hei Scorpius, sono a posto?” Gli chiedo, lui mi guarda dalla testa ai piedi poi risponde:

“Sembri un vermicolo in procinto di vomitare ma a parte questo sì, sei come il solito.”
“Sono seria! Devo essere perfetta. Sai potrei diventare famosa.”

“Non puoi essere perfetta, nessuno può. Nemmeno Madlene Lander per quanto lei voglia.” Sbuffo, Scorpius insiste sempre sul fatto che io voglia essere perfetta. Non è vero. Forse sì. Ma comunque non lo sono quindi stesse zitto.

“Credi che capirà chi sono?” Sono estremamente in ansia, come prima di un esame. Anzi peggio. Questa potrebbe essere l’occasione della mia vita.

“Se non è stupido capirà, insomma è famoso grazie a te.” Mi rassicura lui. Poi sento un coro di applausi e urli che si scatena e capisco che deve essere arrivato, anche se non riesco a vederlo per le persone che sono davanti a me.

“E’ Lui Scorpius, è lui!” Urlo sopra le voci degli altri.

“Già l’avevo notato.” MI risponde lui sempre urlando.

“Buongiorno Diagon Alley!” Urli e applausi. “Sono Andrew Winston!” Altre urla e applausi. “Ma sono conosciuto anche come l’uomo che sa creare la magia!” E un altro scroscio di applausi.

“Vi racconto la mia storia in breve anche se credo che tutti la conosciate , sono piuttosto famoso” Qualcuno ride. “Qualche anno fa lessi la leggenda sulla nascita della magia, forse qualcuno di voi la conosce, insomma questa storia mi affascinò a tal punto che ne volli sapere di più e cominciai a fare ricerche. In breve scoprii che in Africa, nel deserto del Saraah, c’era un luogo, il luogo nel quale era concentrata più magia dell’intero mondo. La leggenda diceva che i babbani lo vedevano come un’oasi dall’acqua inesauribile che disseta con un sorso mentre i maghi … nessuno sapeva come i maghi la vedevano perché nessuno c’era mai stato. Così organizzai una spedizione, ho attraversato il deserto, ho sfidato le più antiche e oscure forme di magia, e sono stato in quel luogo.” Qui si ferma e tace, ha catturato l’attenzione di tutto il pubblico. Tutti vogliono sapere come era quel luogo, tutti a parte me. “Ma non voglio più annoiarvi, firmiamo questi libri!”

Rimango zitta mentre tutti applaudono e qualcuno si lamenta perché vuole sapere di più, Scorpius lo nota e mi lancia uno sguardo interrogativo.

“Quello che ha detto” Mormoro. “E’ esattamente ciò che gli ho scritto nella lettera, sembrava quasi che l’avesse imparata a memoria … eccetto l’ultima parte. E’ meschino da parte sua.”

“A quanto pare non ha intenzione di ammettere che è stato aiutato da una ragazzina di 14 anni” Osserva Scorpius con tono critico, questa volta non lo contraddico sono abbastanza offesa.

“Ne avevo tredici comunque.” Sospiro, l’uomo che stimavo di più mi ha appena delusa. Ma forse sto giudicando troppo in fretta.

“Hei.” Scorpius mi prende la mano, ha un potere speciale questo ragazzo per quanto possa essere idiota la maggior parte del tempo riesce a confortarmi sempre. E a sopportarmi. “Se Winston crede di mettersi contro di te è un vero stupido. Adesso vai lassù e fagli vedere chi sei.”

Gli rispondo con un sorriso. Scorpius ha ragione, devo tornare in me e lottare per essere considerata da Winston. Ci posso riuscire.

 

Passa un’ora e mezza prima che arrivi il mio turno, spero solo che ne sia valsa la pena. Mentre aspettavo ho elaborato un piano su come riuscire a dirgli tutto e a farmi ascoltare nel caso il fatto che io sia l’autrice della lettera non basti.

Winston è seduto davanti a un tavolo, gli consegno il libro osservandolo. E’ un uomo attraente non c’è dubbio, la pelle abbronzata, i muscoli scolpiti, ha 35 anni ma sembra più giovane. Da vicino la sua aria misteriosa diminuisce però: non è più il grande esploratore ma un mago famoso che firma libri.

“A chi dedico questo libro?” Ha una bella voce, bassa e suadente.

“Madlene Lander.” Rispondo cercando di vedere se il mio nome gli ricorda qualcosa, ma non da’ segno di conferma. “Sono la ragazza che ha scritto la lettera, la lettera con le indicazioni per trovare il luogo.” Aggiungo, Winston si irrigidisce per un momento, poi alza la testa e mi sorride.

“Piacere di conoscerla signorina Lander, sono molto contento che sia venuta qua a farsi autografare il libro.”

“In realtà non sono qui solo per questo… volevo conoscerla e farle una proposta.” Bene ora non mi resta che attaccare: “Volevo anche chiederle se le è stato utile ciò che ho scritto ... ma deduco di sì dato che nel suo discorso ha praticamente recitato la mia lettera a memoria.” Faccio una pausa. “Quando posso incontrarla? Non è il momento giusto questo.” Indico la folla dietro di me, Winston mi guarda negli occhi e per un attimo ho un tentennamento.

“Sono molto impegnato, non ricevo visite senza appuntamenti.” Mi risponde, ora non ha più la voce gentile, è invece freddo e irritato.

“Sono sicura che per me farà un’eccezione, non ci vorrà molto.” Mi osserva, mi sta studiando, sta decidendo se vale la pena ascoltarmi o no. “Non vorrà che riveli il fatto che per trovare il Kore ha avuto bisogno dell’aiuto di una ragazzina?” Non volevo arrivare alle minacce, ma non riesco a convincerlo.

“Posso concederle cinque minuti appena avrò finito qui, non di più.” Vittoria!

“Perfetto, a dopo signor Winston.” Recupero il libro e faccio una grande uscita di scena a testa alta, adoro quando si fa come voglio io.


“Quindi dovrai aspettare qui fino alle sette?” Mi chiede Scorpius per l’ennesima volta.

“Sì Scorpius, quante volte te lo devo dire? Aspetterò che finisca di firmare i libri e poi potrò parlare con lui in privato.”

“E allora lo convincerai ad assumerti per la sua nuova spedizione in Africa… se ci sarà ovviamente. Sai ora che è così famoso qui non credo che gli interessi molto tornare là.” Scorpius è sempre stato scettico al riguardo, non si è mai fidato veramente di Winston ed ora con tutta la storia della lettera si fida anche meno.

“Senti Scorp, ne abbiamo già parlato. Tu la pensi in un modo ed io in un altro, è in questa campo l’esperta sono io. Comunque se non hai voglia di aspettare puoi andartene.”

“A questo proposito” Con una mano si spettina i capelli, ecco, sapevo che c'era qualcosa che stava nascondendo e aspettava il momento giusto per parlare. “Mentre aspetti potresti venire a fare un giro con noi…”

“Noi chi?” Chiedo indagatrice.

“Beh i soliti, Al, Sam, Jeremy…” Ovvio, i suoi odiosissimi amici.

“Non mi avevi detto che ti saresti visto con loro, sai che non li sopporto… Era il nostro giorno Scorp!” Lo accuso con una nota di rimprovero e delusione.

“Era il tuo giorno, Maddie, e io ti ho accompagnato.” Mi fa notare lui, ha ragione e mi costa un sacco ammetterlo.

“E va bene ma non ti prometto che sarò gentile!” Acconsento a malincuore, in fondo lui è venuto qui con me, glielo devo.

“Fantastico! Ci sarà anche Jane!” Mi comunica entusiasta.

“Jane?” Non mi sembra di aver mai sentito questo nome.

“Jane, la mia ragazza.” Dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Quale delle tante? Sai ne cambi una alla settimana!” Mi guarda malissimo come per rispondermi “Non ne cambio una alla settimana, al massimo una al mese!”

“Corvonero, quinto anno, capelli neri… È nella tua casa dovresti conoscerla. Jane Lowell.” Jane Lowell… mmm vediamo, no decisamente no. Mai sentita nominare.

“Aspetta … ma è quella che mi ha chiesto come facevo a leggere più di un libro al mese?”

“Lei era Ilary” Sospira Scorp.

“Oh è vero.” Ricordo ridacchiando. “Sono stata io a farvi lasciare!”

“Già, grazie mille a proposito!” Esclama con una sottintesa vena sarcastica.

“Oh è stato un piacere, dai devi ammettere che ti ho fatto un favore… era così oca e stupida! E comunque mi chiedo come mai non ti sei ancora messo con Rose.” Un altro sguardo storto, ne ricevo molti devo ammetterlo.

Rose è in pratica l’unica ragazza che io sopporti, nonostante all’inizio la odiassi, è della mia stessa casa e ha un anno in più di me, l'età di Scorpius. È da quando ho capito che non fosse insopportabile che cerco di convincere Scorpius e lei che dovrebbero mettersi insieme ma loro sembrano essere infastiditi da questa mia osservazione.

“Sai Maddie a volte mi chiedo come faccio a sopportarti.”

“Ti voglio bene anche io fratellone.”

Seduta ad un tavolo dei “Tre manici di scopa” bevo un altro sorso della mia burrobirra mentre continuo a leggere il libro di Winston. Ho imparato ad essere sempre munita di un buon libro così in situazioni del genere, quando la compagnia non è gradita oppure quando mi annoio, posso sempre dedicarmi alla lettura.

Quando Scorpius mi ha presentato la sua ragazza mi sono ricordata di averla vista qualche volta in compagnia di Erika, una mia compagna di dormitorio che crede di essere la reginetta della scuola. In realtà è solo una povera stupida con un corpo decente che il cappello ha assegnato ingiustamente ad una casa che non si merita.

Jane Lowell ha tentato per un po’ di tempo a fare la carina con me, cercando di intrattenere un discorso, ma ha fatto l’errore di iniziare la conversazione dicendo di conoscere Erika e, al che, ogni suo tentativo sarebbe comunque stato vano.

Poiché Scorpius aveva intenzione di dedicare tutta la sua attenzione a lei ho dovuto fare una drastica scelta, inserirmi nei discorsi dei cari ragazzi o cominciare a leggere. Sì, non è stata una decisione particolarmente difficile.

Il gruppo di amici di Scorpius è formato da tre individui che allo stesso tempo detesto ma che conosco abbastanza bene dato che passo, a mio malgrado, molto tempo con loro per via di mio fratello.

C’è Sam, capitano della squadra di quidditch di serpeverde, tanto abile nel gioco quanto stupido. Seriamente, è uno di quei tipi tutto muscoli e niente cervello e con cui non riuscirei a parlare mai nella vita per più di cinque minuti.

Poi c’è Jeremy, l’unico forse degno della mia attenzione, è silenzioso, punto a suo favore, e abbastanza imbranato con le ragazze, a differenza degli altri. E’ molto intelligente, e se lo dico io c’è da crederci, anche se usa le sue doti come una vera serpe. Da fuori potrebbe sembrare che gli altri siano suoi amici solo per essere aiutati, ma io so che non è così: Jeremy non si farebbe mettere i piedi sulle testa da nessuno.

Infine c’è Albus Potter, e lui dei tre è quello che mi snerva di più e il motivo è semplice. Non ho la minima idea di come sia veramente, posso dire che non è stupido, è furbo, si è creato l’immagine di ribelle della famiglia, gira facendo il misterioso, ma la verità è che nessuno sa come è veramente. Solo i suoi amici più stretti e forse nemmeno loro. Tutto questo mi da fastidio perché se non conosco le cose non so come trattarle ma soprattutto non lo sopporto perché ho un carattere opposto al suo, IO le cose le dico come le penso, IO non mi nascondo dietro una maschera.

Ho dedicato anche troppo tempo a lui e senza accorgermene mi sono fissata distraendomi dal libro.

Sbuffo riportando l’attenzione sulle pagine ma una voce familiare mi ferma dal farlo, alzo lo sguardo e una massa di capelli rossi cattura la mia vista.

“Ciao ragazzi come va?” Rose è appena arrivata, e la sua presenza fa scomparire il mio piccolo malumore. Anche se non conoscessi Rose sono sicura che comunque sarei più contenta di prima, questa ragazza ha la capacità di sorridere in un modo che… non so, riscalda. La invidio per questa sua capacità, io non sono il tipo che sa sorridere così facilmente.

“Ciao Rose.” La saluto mentre mi sposto per farle spazio sulla panca.

“Hey Maddie, ti vedo fornita come sempre.” Si siede vicino a me ed indica il libro ancora aperto sulle mie mani.

“Sai che non esco mai senza. E poi in alternativa avrei dovuto sopportare la loro compagnia.” Con il capo indico i ragazzi mentre Rose scuote la testa sorridendo.

“Dai Maddie non sono così male.” In tutta risposta alzo un sopracciglio scettica, un’alta caratteristica di Rose è l’essere troppo buona troppo fiduciosa nelle persone. “Sei tu che hai troppe pretese Maddie… Comunque, penso andrò a prendermi da bere, mi accompagni?” Annuisco e mi alzo, Rose mi ha appena offerto l’occasione di allontanarmi un po’ da qui, non potevo chiedere di meglio.

“Vengo anche io, mi prendo un’altra burrobirra.” Mi volto verso Potter che si è appena alzato da tavola e sta chiedendo agli altri se deve portar loro qualcosa.

“Maddie..” Rose mi da una gomitata e mi giro verso di lei infastidita. “Non è che qualunque azione lui faccia sia per fare un torto a te, anzi penso che non abbia quasi mai questa intenzione. Okay?”

“Tu sei dalla sua parte perché è tuo cugino.” Commento acida.

Rose sospira e poi sorride, non come prima, questo è più un ghigno malefico: “Sai, se non ti conoscessi direi che sei interessata a lui date tutte le attenzioni che gli riservi.” Non ho bisogno di risponderle, penso che la mia faccia parli da sola e il mio sopracciglio abbia raggiunto l’inizio dei capelli.

Rose ridacchia e chiama suo cugino: “Andiamo Al?!”

“Eccomi.” Potter ci raggiunge e ci dirigiamo verso il bancone.

“Lander?” Mi chiama Potter subito dopo. “Devo chiederti un favore.” Un attimo, cosa? Un favore? Potter si è abbassato tanto da chiedermi qualcosa. Questo mi sconvolge.

“Domani, è il compleanno di Scorpius no?” Come se non lo sapessi, Scorpius fa diciassette anni ovvero raggiunge la maggiore età, cavoli, potrà usare la magia. “E stiamo organizzando qualcosa per lui quindi domattina, sul presto, dovresti venirmi ad aprire il portone di casa tua senza che Scorpius ti senta.”

“Va bene” Rispondo senza esitazione. “Ma dovete dirmi cosa gli farete.”

“Davvero? è stato facile convincerti... Comunque, beh abbiamo intenzione di smaterizlizzarlo mentre ancora dorme e farlo risvegliare sul lettino in piscina da Sam… penso avremo bisogno di fargli qualche incantesimo per farlo dormire.”

“Okay. A che ora ti devo aprire?”

“Alle 5 andrà bene.”

“Perfetto, non ritardare o non starò ad aspettarti.” Avevo bisogno di essere almeno un po’ scontrosa, e se sono stata così gentile fino ad ora è stato solo per via di Scorpius.

“Non preoccuparti Lander, sarò in orario” Risponde Potter mostrando una sottospecie di ghigno o sorriso strambo che sia, uno di quelli che fa impazzire le ragazzine, ma che mi rivolge solo come presa in giro, prende la sua burrobirra e torna al tavolo.

In quel momento torna Rose che si era assentata senza che io me ne accorgessi.

“Di che stavate parlando?” Mi chiede con il boccale in mano.

“Domattina vogliono fare uno scherzo a Scorpius e devo aprirgli il portone di casa.”

“Capisco, comunque, cambiando argomento, sei riuscita a farti firmare il libro da Winston?” Una delle cose che adoro di Rose è la sua passione quasi pari alla mia per Winston e le sue ricerche (sono stata io a farle scoprire di lui).

“Certo, sono qui da un sacco di tempo, perché tu no?”

“No, sono arrivata poco prima di venire qui ma avevano appena chiuso la fila e non sono potuta andare.” Risponde desolata.

“Cosa? Ma dovevano smettere alle sette!” Esclamo confusa.

“Sì infatti è molto strano, manca ancora un’ora alle sette, ma ormai Winston starà partendo…” Commenta Rose e subito un pensiero mi passa per la testa ‘E se stesse andando via per non incontrare me?’. Non posso rischiare, ho aspettato troppo.

“Devo andare!” Esclamo. “Ti spiego dopo!” E senza aggiungere altro corro fuori dai “Tre manici di scopa” dirigendomi spedita verso Andrew Frederick  Winston.


 
   
 
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