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Autore: ringostarrismybeatle    05/10/2017    2 recensioni
Una mancata stretta di mano può davvero impedire ad un sentimento di rivelarsi?
Forse no.
Ci sono momenti in cui ci si convince che per nessun motivo al mondo avremmo bisogno di una persona. Ma la verità riesce sempre a vincere. In un modo o nell'altro. In momenti diversi. Può accadere nel giro di un minuto, o forse di anni. E in situazioni che mai avremmo potuto immaginare. Un duello. O una lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Ma, alla fine, accade.
E ci si può rendere conto di amare qualcuno nei modi più impensati. Accarezzando le sue debolezze. O scegliendo di allontanarsi, di abbandonarlo. E di restare soli. A costo della propria felicità.
Combattuto tra una relazione nascosta per anni ed il rispetto per un padre disposto a tutto per devozione, Draco è questo. E' timore. Timore di essere felice. Ma, allo stesso tempo, è forza. Forza di prendere decisioni difficili per salvare le persone che ama, forza di scegliere. Di crescere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Cap 3 Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban




“Molto divertente, Neville!”

Le risate dell’intera classe si mescolarono agli applausi, dinanzi all’insolito spettacolo del professor Piton vestito da donna. Ed in modo stravagante. Proprio come la nonna di Neville.

Il professor Lupin rise di cuore, congratulandosi con il giovane Paciock per l’esecuzione di quell’incantesimo.

“Bene, ragazzi. Chi è il prossimo?”

Gli studenti riuscirono a prendere coraggio, e uno alla volta si fecero avanti per poter sfidare il Molliccio utilizzato nella lezione e, in quel modo, le loro paure. All’interno dell’aula comparvero così le forme più disparate. Dal ragno gigante, naturalmente opera di Ron, al serpente che minacciò l’intera classe, fino ai timori più segreti degli studenti del corso.

“Non abbiate paura. Concentratevi.”

Harry si guardò intorno. Era quasi il suo turno. E dentro di sé, nonostante quella lezione fosse molto divertente e diversa rispetto a quelle a cui lui e i suoi compagni erano abituati, sentì una paura crescere sempre di più.

Cosa sarebbe apparso, dinanzi a lui?

In fondo, il professor Lupin avrebbe dovuto immaginare la difficoltà di mettere un ragazzo come lui nella condizione di dover affrontare la sua paura più grande. Effettivamente, in quella stanza sarebbe potuto comparire Voldemort. E nonostante si trattasse di un semplice Molliccio, la situazione non sarebbe stata delle più pacate da affrontare.

Ma in fondo, egli sapeva che non si sarebbe trattato di lui. Perché, inaspettatamente, c’era qualcosa che in quel periodo era riuscito a spaventarlo maggiormente. In realtà, perché lui non aveva mai avuto una reale paura di Voldemort. Forse perché si era sempre trovato ad affrontarlo senza rendersene conto, all’improvviso, e senza avere il tempo di comprendere di dover avere paura di lui.

Sapeva cosa sarebbe comparso. Un dissennatore. Ne era certo. E solo l’idea di vedere nuovamente una di quelle creature dinanzi a sé rischiò di farlo cedere al timore. Ma, come chiunque altro, avrebbe dovuto affrontare le proprie paure. Anche se nel suo caso si trattava di una questione ben più grave.

“Avanti, Draco. Tocca a te.”

Harry si destò nuovamente dai propri pensieri. A breve sarebbe stato il suo momento. Ma a tutti i costi sarebbe rimasto concentrato per poter assistere alla dimostrazione di Malfoy. Non l’avrebbe persa per nessun motivo al mondo.

In fondo, cosa sarebbe potuto comparire?

Non aveva idea di quale fosse la paura più grande di Draco. Forse suo padre. Fu proprio verso Lucius Malfoy che la mente di Harry vagò automaticamente.

La paura di non essere mai abbastanza per suo padre, di poterlo deludere. Ancora.

Il ragazzo dai capelli biondi iniziò a camminare, ancora con un braccio fasciato per l’incidente con Fierobecco. Era ormai quasi in grado di muoverlo totalmente, ma la fasciatura sarebbe stata ancora necessaria per un po’.

Si avvicinò titubante a quell’armadio chiuso. Quel tipo di esercitazione non faceva per lui. Non avrebbe mai potuto apprezzarla. In fondo, tutti sapevano che tipo di carattere egli avesse. E mai, mai, avrebbe desiderato mostrare le proprie paure e le proprie debolezze dinanzi agli altri.

“Sei pronto?”

Il professore si preparò ad aprire l’armadio, guardando in direzione del ragazzo. E quando lui, con un cenno del capo in realtà poco convinto, lo confermò, la maniglia scattò.

Draco cercò di non pensare a nulla, nella speranza di non veder comparire neanche una minima figura da quella porta. Cercò di liberare la propria mente, di sgomberarla da qualsiasi pensiero. Ma a parlare per lui fu il suo subconscio.

E tutto sembrò fermarsi, non appena il Molliccio prese la forma che egli, inconsciamente, gli aveva dato.

Gli sguardi dei compagni si posarono prima su quella figura, spostandosi poi sullo stesso Draco. Le labbra del ragazzo si dischiusero, mentre un profondo desiderio di svanire si impossessò di lui.

Ma ci fu un’altra persona che sentì il proprio cuore fermarsi per un istante. Harry.

Non avrebbe mai potuto immaginare una cosa simile. E se fino a quel momento aveva pensato che sarebbe stato divertente vedere quale fosse la maggiore paura di Draco, in quell’istante avrebbe preferito essere in un qualsiasi altro luogo, ma non lì. Perché guardando di fronte a sé, ebbe l’impressione di guardarsi in uno specchio.

Il Molliccio aveva assunto il suo aspetto. L’aspetto di Harry.

Il silenzio colmò quell’aula enorme, mentre i ragazzi iniziavano a guardarsi con aria interrogativa. Persino il professor Lupin trattenne il respiro per qualche istante. Non sapeva, effettivamente, cosa fosse accaduto tra Potter e Malfoy, ma in quel momento comprese che si trattava di una situazione non particolarmente facile da affrontare.

Ma quel silenzio si ruppe. Perché qualche istante dopo, le prime risatine di scherno iniziarono a riecheggiare all’interno della stanza. Fu inevitabile. E in quel momento, Draco si sentì morire.

Non aveva mai provato una simile vergogna. Mai nella sua vita. E non sarebbe rimasto un secondo in più in quell’aula. Soprattutto dopo aver udito una frase, pronunciata da chissà chi, che per lui rappresentò l’umiliazione più grande.

Malfoy ha paura di Potter.

Si voltò improvvisamente, senza incrociare gli occhi del professore neanche per un istante. E a passo svelto, con lo sguardo fisso sul pavimento, si diresse fuori dalla stanza, quasi fuggendo da una scena che mai avrebbe voluto vivere.

Ma ad incrociare lo sguardo di Lupin fu lo stesso Harry, che dal primo momento aveva assistito con il cuore in gola. E fu proprio lui, con un cenno del capo, a concedergli la possibilità di andare via. Ne avrebbe avuto bisogno.

Corse via dalla stanza, mentre la lezione cercava di riprendere in modo regolare. E quasi andando alla cieca, si diresse per i corridoi di Hogwarts, in una zona del Castello quasi inesplorata in quei tre anni trascorsi lì.

Non seppe cosa lo portò in quella stanza immersa nella penombra in cui si trovò ad entrare. Forse un sesto senso che, in quel momento, aveva deciso di ascoltare. Non avrebbe avuto alternative. Cercò di guardarsi intorno, ma il buio di quella stanza, totalmente priva di finestre, non glielo permise.

Avrebbe potuto illuminarla, ma no, sentì di non doverlo fare. Ma allo stesso modo, volle verificare che Draco non fosse lì.

Hominum revelio.”

La punta della sua bacchetta si illuminò di blu, ed una piccola palla di luce fluttuò nell’aria, spostandosi sempre più avanti fino a girare a destra. Harry ebbe quasi timore di seguirla. In fondo, dietro quel muro avrebbe potuto trovare chiunque. Ed in quel periodo, vagare da solo all’interno del Castello, soprattutto in stanze come quella, non sarebbe stato sicuro. Sirius Black sarebbe potuto essere in agguato.

Ma in fondo, fu il suo cuore a parlargli. Ed egli fu certo che lì avrebbe trovato la persona che cercava.

Seguì quella luce, lentamente, facendo attenzione a qualsiasi movimento. Tenne la bacchetta ancora alta, per evitare di farsi cogliere alla sprovvista. Ma quando girò leggermente a destra, qualcun altro fu più veloce di lui.

Harry avvertì una mano afferrare il colletto della propria camicia, e in un solo istante si trovò con le spalle premute con violenza contro il muro.

Una bacchetta, totalmente nera, semplice come nessun’altra, ma allo stesso tempo incantevole, puntata a qualche centimetro di distanza dal suo volto. Dietro di essa, due occhi di ghiaccio, brillanti anche nell’oscurità della stanza.

“Abbassa la bacchetta.”

Fu Draco stesso ad imporsi sull’altro, per evitare che egli potesse reagire.

“Abbassala.”

Seppe che, prevalendo su di lui dal primo momento, sarebbe stato in grado di contrastarlo.

Solo questo è il modo per vincere la paura.

Eppure, neanche lui fu convinto di quel pensiero.

Harry fece come gli veniva detto. La sua mano si abbassò lentamente, fino a ritrovarsi attaccata al corpo. Ma la presa di Draco sulla bacchetta sembrò voler restare sempre salda, nonostante la mano con cui si trovò a tenerla fu proprio quella fasciata.

“Sei venuto a prendermi per il culo?”

Pronunciò quelle parole con un tono duro. Un tono che, nonostante tutti i diverbi tra di loro, Harry non aveva mai udito. Deglutì lentamente, mantenendo i propri occhi sui suoi ed iniziando ad abituarsi a quella penombra.

“No.”
“Non dire cazzate. So perché sei qui.”

Strinse ancor di più la presa sul colletto della sua camicia.

“Ti sbagli.”
“Vuoi sapere perché è accaduto questo a lezione.”

Lo sguardo di Harry confessò per lui. Sì, era quella la verità. E non ebbe bisogno di rispondere, per farlo comprendere al compagno.

“Non ho niente da dirti. Perché so che in ogni caso andresti dai tuoi stupidi amichetti a raccontarlo.”
“Malfoy, io-”
“No. Sarebbe l’ennesimo modo per farti sentire importante.”

Importante.

Già, ma in fondo, quello stupido Potter non si era già sentito abbastanza importante a lezione? Draco non aveva mai incrociato i suoi occhi, in quegli istanti, ma aveva immaginato lo sguardo fiero di chi, ancora una volta, si sente al centro dell’attenzione. Soprattutto in una situazione simile, in cui ad essere bersagliato sarebbe stato lui. Il suo eterno rivale all’interno di Hogwarts.

“Se mi lasciassi parlare-”
“Perché? Così potresti compatirmi? Non ne ho bisogno. Non ho bisogno di sentire le tue stupide parole buoniste. So già cosa mi diresti, ma non ho voglia di sentirti.”

Harry sospirò, ma non demorse.

“Draco. Vorrei solo capire perché è accaduto questo. Davvero sono io la tua paura più grande?”
“Ti ho detto che non ho alcuna voglia di parlarne.”
“Ma devi. Di cosa hai paura? Di me? Di affrontarmi? Di essere inferiore?”
“Non osare.”

Premette con la punta della bacchetta sulla sua guancia, spingendo la sua testa contro il muro che si trovava dietro di lui.

“Non osare dire una cosa del genere.”
“È la verità, Malfoy. Altrimenti da quella porta non sarei mai comparso io.”
“Io non ho paura di te.”

Parlò con un tono duro, ma dentro di sé iniziò a sentire il dubbio che ormai da tempo lo attanagliava tornare a crescere.

“Non ho paura di te, Potter.”

Cercò di ripetere quella frase dentro di sé, ma le parole vennero fuori dalle sue labbra senza controllo. Ed Harry lo notò.

“Chi stai cercando di convincere, Malfoy?”

Riuscì a voltare leggermente il capo verso di lui, approfittando del fatto che la sua stretta sulla bacchetta fosse, in quel momento, meno salda.

“Me o te stesso?”

Lo guardò negli occhi, e la sicurezza di Draco vacillò. Le sue labbra si dischiusero leggermente, mentre tutte le barriere che egli aveva cercato di erigere contro di lui iniziarono a crollare.

“Draco. Vuoi dirmi cosa c’è che non va?”

Harry cercò di farlo ragionare. Osservò i suoi occhi, mai da una distanza così breve.

“C’è sempre stato qualcosa che non è andato, Potter.”
“Sì, ma questo è troppo.”

Aveva ragione. Era troppo per entrambi. Ma soprattutto, era troppo per lui.

Draco non aveva mai pensato di doversi trovare a spiegare. Di doversi trovare a giustificare i suoi timori. Soprattutto, quello più grande.

Eppure, era la verità. Non temeva davvero Harry Potter. Non aveva paura di lui. Né tantomeno di essere inferiore. Aveva semplicemente paura di quei sentimenti che da tempo aveva iniziato a provare. Sentimenti sbagliati, ne era certo. Perché non ci sarebbe mai stato nulla di giusto, in ciò che lui sentiva. E nessuno avrebbe mai dovuto saperlo.

“Draco.”

Lo distolse dai suoi pensieri. Draco tornò con lo sguardo su di lui, ad osservare quegli occhi.

“C’è qualcosa che devi dirmi?”

Dentro di sé, Harry lo sperò.

Forse sperava che quell’occasione arrivasse almeno da un anno. O forse, da una vita. Ma non aveva mai pensato che si sarebbero trovati a viverla. In fondo, fino a poco prima della lezione con il professor Lupin non avrebbe neanche mai potuto pensare che anche da parte di Draco potesse esserci qualcosa. Ma quella giornata aveva mostrato molto. Ed il resto era stato detto dai suoi occhi, mai così sinceri.

Draco lo guardò. Il cuore a mille, impazzito sotto i battiti martellanti. Harry avvertì il suo respiro, ora leggermente affannato, su di sé. E comprese che quello sarebbe stato il momento della verità.

Avrebbe avuto bisogno di tutte le proprie forze per poter parlare. Per confessare ciò che da troppo tempo teneva dentro di sé. E per potersi liberare di quel peso.

Ma io non sarò mai forte.

Ma quella convinzione riecheggiò nella sua testa. E il suo sguardo si spense improvvisamente.

Draco abbassò il braccio fasciato, e con esso la bacchetta puntata minacciosamente sul volto di Harry. La presa sulla sua camicia si indebolì, e in pochi istanti il ragazzo la lasciò andare totalmente. I suoi occhi rimasero ancora per qualche secondo su quelli del compagno, ma poi si spostarono più in basso, persi nel vuoto. Ed ogni sua speranza di liberare il proprio cuore fu vana.

“No. Niente.”

Non avrebbe voluto perdere altro tempo lì. Neanche un istante. Tutto ciò che era accaduto era servito solo a mostrarlo più debole davanti agli occhi di Potter. E ai suoi stessi occhi.

Si voltò rapidamente, avviandosi verso l’uscita, nel buio totale di quel luogo.

“Aspetta.”

Ma si immobilizzò. Non per quella parola, pronunciata con una convinzione che forse Harry non aveva mai provato. No. Si immobilizzò perché, in quel momento, la sua mano venne raggiunta improvvisamente da quella del compagno. In maniera totalmente inaspettata. Senza alcun preavviso.

Draco attese qualche secondo, prima di riuscire a voltarsi. Non sarebbe riuscito a vedere nulla, ancora in quell’oscurità che aveva avvolto ogni cosa. Ma allo stesso modo, seppe che non avrebbe avuto bisogno degli occhi per vedere. In quel momento, avrebbe avuto bisogno solo del suo cuore.

Avvertì la sua pelle sulla propria, in quella stretta che forse Harry non avrebbe voluto rendere così forte, ma che risultò tale sulla mano di Draco. Sembrava quasi che la sua pelle andasse a fuoco, sotto quel contatto. Ma neanche per un istante egli pensò di sottrarsi ad esso.

Nel buio, solo i loro occhi, incatenati da qualcosa che sarebbe andato persino oltre la magia.

“Draco.”

Sussurrò il suo nome, come mai era capitato. Ma nel modo che sempre aveva desiderato. Sfiorò ancora le sue dita, incrociando con esse le proprie e sentendo che, forse, quella giornata sarebbe stata quella che da tempo stava aspettando. Che entrambi stavano aspettando. Senza saperlo.

“Ora sai perché, due anni fa, ho deciso di non stringerti la mano”.

Harry parlò con il cuore il mano. Non pensava di poter essere così sincero, non pensava di poter essere così forte. Ma se Draco non riusciva ad esserlo, lo sarebbe stato lui per entrambi. Penetrò nei suoi occhi e gli trasmise tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno.

“Perché?”

Draco si lasciò andare, ponendo quella domanda con una sensibilità che non aveva mai fatto parte di lui. O forse, che non aveva mai mostrato.

Harry avrebbe voluto sorridere, ma non ci riuscì. Il suo volto era totalmente tirato dal nervosismo e dalla tensione del momento. E l’unica cosa che riuscì a fare, fu parlare. E dire ciò che da molto avrebbe desiderato dire.

“Perché ero certo che, se lo avessi fatto, non sarei più riuscito a lasciarla andare.”

Non temette nulla. Perché, in quel momento, tutto ciò che gli interessava era essere lì, con lui.

“E so che adesso non potrò più farlo.”

Indietreggiò, attirando nuovamente verso di sé Draco. Ed egli lo seguì. Come sempre avrebbe fatto. E in quel momento, fu in grado di ammetterlo a se stesso.

Harry posò la schiena contro il muro, delicatamente, e subito dopo avvertì le gambe di Draco contro le proprie. Il compagno si avvicinò, tenendo sempre ben stretta la sua mano, e i loro occhi non osarono distaccarsi gli uni dagli altri neanche per un solo istante.

“E non voglio farlo.”

Furono parole che Draco non avrebbe mai pensato di ascoltare. Non da lui.

E furono parole che gli restituirono quella forza che credeva di non avere dentro di sé.

E senza attendere ancora, agì.

Si sporse in avanti, annullando quella distanza ancora presente tra loro e raggiungendo il suo viso di colpo. Posò la propria fronte contro quella di Harry, continuando a fissare i suoi occhi ed avvertendo il suo respiro, che iniziò a mescolarsi con il proprio. E sentì di non poter più esitare. Sentì che quel momento sarebbe stato quello che desiderava da molto, troppo tempo. Più di quanto egli stesso avesse potuto pensare.

Si avvicinò ancora, e finalmente le sentì. Avvertì le sue labbra sulle proprie, restando immobile, senza avere più il coraggio di muoversi. Fu una sensazione che non aveva mai provato. E se per caso l’avesse provata in precedenza, non avrebbe mai avuto lo stesso sapore. Perché quello era tutto ciò che aveva sempre voluto.

Sentì le sue labbra chiudersi lentamente sulle proprie, accompagnandole in quel movimento. Harry chiuse gli occhi, per assaporare al massimo la sensazione di quel bacio. Ma Draco non riuscì a farlo. O forse, non volle farlo. Avrebbe voluto ancora osservare il volto del compagno, in quel momento in cui, finalmente, i loro corpi e i loro cuori si fusero in un’unica realtà.

Draco rispose a quel bacio, premendo ancora a fondo sulle sue labbra ed avvertendo il proprio corpo reagire a quel contatto. Spinse in avanti il bacino, senza rendersene davvero conto, e inaspettatamente prese in mano le redini di quel gioco. Dischiuse le proprie labbra, permettendo al compagno di fare altrettanto e ai loro sapori di mescolarsi per davvero. E comprese che il suo sapore era proprio come l’aveva sempre immaginato.

Ed era tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno.

Perché quello, solo quello, sarebbe stato il modo giusto per vincere la sua paura.

Chiuse nuovamente le proprie labbra, restando fermo per qualche istante. Ed Harry lo lasciò fare. Gli lasciò la libertà di fare qualsiasi cosa, perché comprese che per lui sarebbe stato tutto più difficile. Più difficile da accettare, più difficile da realizzare. Sarebbe restato volentieri lì, ancora per qualche minuto, o forse per qualche ora. Ma se lui non avesse voluto, avrebbe rispettato la sua decisione.

E così fu. Un istante dopo, Draco si distaccò dalle sue labbra, aprendo totalmente gli occhi, fino a qualche istante prima dischiusi. Si sentì estremamente confuso, ma mai come in quel momento certo di aver fatto ciò che lo faceva sentire felice.

Perché forse la felicità è ciò che rende confusi.

Ed egli avrebbe voluto trascorrere tutta la propria vita in confusione.

Ma, in quel momento, avrebbe avuto bisogno di solitudine.

Lo guardò per l’ultima volta negli occhi, in uno sguardo ricco di sentimento. E un istante dopo, fuggì nell’oscurità di quella stanza, lasciando Harry solo con i suoi pensieri. E con quel sapore ancora vivo sulle proprie labbra.




Ciao a tutti :D Eccomi, è giovedì e sono tornata con l'aggiornamento della raccolta :D Eccoci alla terza os e, oh, oh.. Ma cosa accade qui :D Bene, quindi siamo giunti ad una svolta *-* E che svolta! Finalmente :D Bene, possiamo iniziare a pensare al Calice di Fuoco.. E vi anticipo che il tema sarà (come forse è ovvio) il Torneo Tremaghi :D Ma, soprattutto, che le os dedicate al quarto saranno due :D

Come sempre, ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la raccolta (siete davvero tantissimi *-* ) e in particolare Fujiko91 che recensisce sempre, in qualsiasi fandom :D Vi aspetto per il prossimo aggiornamento!

A presto!

ringostarrismybeatle
  
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