In biblioteca.
“A che gioco stai giocando, Harry?” domandò Hermione al
amico con un tono freddo.
“Gioco?”
“Hai baciato Ginny?” mormorò la giovane strega.
“Te l'ha detto?”
“Siamo amiche, tra amiche queste cose di si dicono.”
“Ok, ma cosa vuoi da me?” domandò a tono Harry.
“Che intenzioni hai con Ginny? Non è che vuoi fare come Ron?”
“E anche se fosse, Hermione. Scusa ma non sono fatti tuoi.”
“E’ una mia amica.”
“E' adesso è la mia ragazza.”
“Lei ti ama, non so neanche da quanto. Promettimi che non
le farai del male.”
“Hermione, con lei posso essere un ragazzo normale lo
capisci.”
“Un amore dovrebbe essere solo un amore, Harry, non farti
sentire chi sa come?”
“So quello che faccio.” disse lui.
“Adesso scusami, ma ho lezione con il professor Silente.”
Disse e le passò accanto.
“Se volevi sentirti un ragazzo normale perchè non hai
pensato a me.” mormorò Hermione mentre erano l’uno di fianco all’altro.
“E questo che vorrebbe dire?”
“Questo...” esclamò lei voltandosi e spinse Harry contro
una delle antiche librerie per poi baciarlo, li davanti a tutti.
Sulle prime Harry rimase con gli occhi sbarrati, e ci volle
un po' perchè la sua mente riuscisse a capire, a formulare l'idea che Hermione
lo stava baciando.
Poi chiuse gli occhi, e tutto gli sembro così caldo,
morbido, dolce. E senza rendersi conto rispose al bacio.
Non sentiva neanche i brusii intorno a loro, l'unica cosa
importante era Hermione.
La strinse a se forte, sentì il corpo di lei, il suo
calore. Era qualcosa mai sentito prima. Il bacio, il loro bacio era magico,
dimenticarono tutte le sofferenze, tutti i brutti pensieri, e persino il
respirare diventava poco importante.
Ma l'incanto finì, Hermione lasciò le sue labbra.
Il viso di lei era rosso, e ansimava, si guardò intorno e
vide tutti gli occhi puntati su di loro.
Aveva baciato Harry, non l'aveva sognato come le succedeva
sempre più spesso, lo aveva baciato, forse perchè era gelosa di Ginny, perchè
era arrabbiata con Ron, perchè era preoccupata per lui. No perchè lo amava. Lo
amava così tanto che riuscire a trattenerlo, e tenerlo nel suo cuore era
diventato doloroso.
E sapere di loro, di lui e Ginny. Era come una tortura.
“Dobbiamo parlare.” disse Harry.
“Sì.” mormorò lei.
Lui le prese la mano e insieme cercarono di uscire dalla
biblioteca, ma gli altri studenti si accalcavano davanti.
“Toglietevi da piedi.” Gridò Harry.
“Ecco mi sembrava strana la storia dell'amicizia.” disse
una tassorossa a un'amica.
E tante altre voci, tra cui due molto dure: “Che bella
amica che è la Granger a baciare il ragazzo di Ginny.”
Finalmente fuori, i due uscirono di corsa dalla scuola,
sotto la pioggia, arrivarono zuppi alla grande quercia, il posto preferito del
Trio.
Non sapevano bene che dire.
“Ti prego, Harry, di qualcosa, qualunque cosa?”
pensò la strega.
“Allora... Allora, cos'era quel bacio?”
“Un errore solo un errore, Harry. Non pensiamoci più.”
“No, non va così, Hermione. Voglio la verità.”
“La verità, la verità. Con la verità Harry non si torna
indietro.” Disse la strega.
“Allora non torneremo indietro.”
“Io... Io ti amo. Questa è la verità.” Gridò Hermione con
tutto il fiato che aveva in gola e aggiunse “E adesso che facciamo?"
“Da quanto?” le domandò lui guardandola negli occhi.
“Da sempre, io ti ho sempre amato Harry, provo questo
sentimento da prima di dargli un nome. E fa male, adesso sopratutto.”
“Oh Dio...” rispose il mago.
“Ho capito tu ami, Ginny non fa niente.” Disse Hermione
“Potremo dire che è stato un errore, o che eravamo sotto incantesimo.”
“Così da far tornare tutto come prima.”
“Sì...” sussurrò lei annuendo piano.
“No, tu l'hai detto non si torna indietro.”
“Allora che vuoi fare?” domandò la strega.
“Mentre mi baciavi, ho capito una cosa. Quello era il più
bel bacio che io abbia mai avuto. Perchè, lo desideravo.” disse il giovane mago
e le accarezzò il viso bagnato dalla piaggia. “Ma c'è dell'altro. Ginny, Cho,
non c'erano, tu ci sei sempre stata tutte le volte che io avevo bisogno e molto
spesso sei stato l’unica. Adesso capisco perchè io non posso fare a meno di te.
Hermione io penso di..."
Ma lei lo zittì appoggiandogli una mano sulle labbra e
disse: “No, non dirlo. Se lo dici e non è vero... Io, Harry, potrei morirci.”
Lui sorrise con gli occhi e dopo aver gentilmente, ma con
forza tolta la mano dalla bocca, abbracciò la strega, la sua strega.
Un abbraccio inaspettato, così tipico tra loro e così
diverso. Mentre la stringeva lui le sussurrò: “Io ti amo, Hermione Granger, sono
innamorato di te.”
Lei rimase congelata e poi disse: “Non è un sogno questo,
vero Harry?”
“No, credo di no.” disse lui aprendo le braccia e
guardandola dolcemente negli occhi, e la bacio, un bacio oltre ogni
immaginazione. Un bacio che sapeva di pioggia, di lacrime e di... Hermione.
Quando il loro secondo bacio finì.
“Torniamo dentro fa freddo.” disse lui. “E devo fare una
cosa.”
“Harry non farle male.” disse Hermione.
“Cercherò, ma non la prenderà bene.” Disse il mago e poi
aggiunse “E neanche lui.”
“Lo so. Ti amo Harry Potter.”
“Ti amo anche io Hermione Granger.”
E iniziarono a correre sotto la pioggia rientrarono nella scuola mano
nella mano, mentre ridevano come matti.