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Autore: DANI1993    18/10/2017    1 recensioni
" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno.
" Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto
Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo con quella dichiarazione.
" Sempre modesto eh Tom? Ma io credo che la tua sia un qualcosa in più che semplice curiosità Tu puoi e sai cose, che gli altri non possono o sanno. Non ho mai visto studenti del primo anno dotati quanto te"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Zacharias uscì dalla stanza del suo nuovo amico e finì di passare per le camere, consegnando il resto dei compiti. Si sentiva piacevolmente colpito dal fatto di essere per la prima volta riuscito a sostenere un intero dialogo con Tom Riddle. Tutti i ragazzini avevano una sorta di grande rispetto nei suoi confronti, alcuni addirittura una sorta di timore reverenziale. Ma quella sera Tom Riddle gli era sembrato in qualche modo, meno cupo del solito.
Di solito bastava anche solo che qualcuno gli mentisse, che lui andasse in escandescenza. E quando ci andava faceva davvero paura a tutti, poiché quella grande bellezza che madre natura gli aveva donato, quando lui si arrabbiava sul serio, spariva completamente. Quella sera, però, a parte un piccolo rimprovero, non era successo nulla di tutto questo.  
Ma quello che davvero gli era sembrato strano in un primo momento, era il fatto che per la prima volta da quando lo conosceva, era stato Tom Riddle a cercarlo in un certo senso e a offrirgli la propria amicizia. Di solito erano gli altri che dovevano prendersi la briga di andare da lui. Altrimenti lui non avrebbe certamente perso tempo a trovare loro.  
“ Signora Western… ho finito di consegnare tutti i compiti” disse dopo aver bussato nell’ufficio dell’insegnante.
La signora Western lo guardò, al di sopra degli occhiali squadrati, mentre compilava alcuni fogli. Era una donna di mezza età, magra e alta, dall’aspetto piuttosto severo a prima vista. Era tuttavia, la classica insegnante che era la prima a farsi avanti quando si trattava di giocare e divertirsi insieme agli altri ragazzini. Ma quando si doveva lavorare, non ammetteva il minimo chiacchiericcio. Oltre che ritardatari. E i compiti che lei assegnava, dovevano essere fatti, altrimenti era capace persino di arrivare a proibire la ricreazione a colui che non li avesse svolti.
“ Va bene, Zacharias, caro. Puoi andare. Ricordati però che al prossimo test dovrai prendere almeno la sufficienza, altrimenti non ti parlerò più. Va bene?”  
“ Va bene, signora maestra” disse Zacharias un po’ spaventato da quella dichiarazione.
“ Hai visto Tom, Zacharias?” domandò ad un tratto
“ Si è nella sua stanza, signora maestra”.
“ Mandamelo per favore. Ordinagli di venire qui. Devo chiedergli una cosa”
“ Va bene, signora maestra”
“ Buonanotte Zacharias. A domani per la lezione di scienze. Mi raccomando: aula B, secondo piano. Sii puntuale”.
“ Grazie, signora maestra. Vi mando allora Tom”
La signora Western fece un cenno e Zacharias uscì dall’ufficio. Si diresse a tutta velocità verso la camera di Tom sperando che anche questa volta lo facesse entrare. Ma quando arrivò alla porta e la vide chiusa, esitò dal bussare.
Un senso di paura invase il suo petto. Tom Riddle non sopportava i seccatori. E lui, bussando due volte nel giro di poco più di un’ora, aveva l’impressione di esserlo diventato. Rimase qualche minuto fuori combattuto tra la voglia di bussare per ascoltare il volere della signora Western e la paura che Tom lo insultasse per averlo di nuovo disturbato, e perché no? Addirittura punisse.  
Alla fine, dopo che vide anche altri insegnanti passare per il corridoio, chiedendogli cosa stesse combinando lì fuori, invece di essere nella sua stanza a letto, raccolse tutto il coraggio che aveva e bussò, seppure timidamente. Non poteva neanche inventarsi la scusa che passasse da lì per effettuare il piano di fuga concordato poco prima, poiché sapeva per certo che Tom lo avrebbe nuovamente scoperto. E questa volta, forse, si sarebbe arrabbiato sul serio.
Quando non ottenne risposta, bussò di nuovo con maggiore forza. Ancora una volta non ottenne risposta. Stava per andarsene, persino sollevato di non averla ottenuta, quando la porta alle sue spalle fu aperta. Tom Riddle era lì. In piedi all’ingresso. Lo guardava, sempre in modo piuttosto misterioso. Zacharias, raccolse tutto il coraggio che aveva e disse: “ Scusami del disturbo, Tom. Ti ho disturbato?” aggiunse, chiudendo gli occhi e aspettandosi l’esplosione.
Ma l’esplosione che si aspettava, non avvenne.
Li riaprì e vide, suo malgrado, Tom sorridergli.
“ No, figurati, Zacharias. Ormai siamo amici, poiché tu hai accettato di venire con me”
Zacharias che, dopo la rassicurazione di Tom,  era sollevato, si terrorizzò dopo che ebbe sentito la seconda parte.
“ Ecco… a questa cosa, temo che dovremo rinviare, Tom” disse Zacharias, chiudendo di nuovo gli occhi e raccogliendosi tutto come a proteggersi.
Gli occhi di Tom si socchiusero. Una smorfia di rabbia apparve, momentaneamente sul suo volto pallido, ma fu un attimo. Di nuovo  fu sostituita da quell’espressione indecifrabile che solo lui, sapeva fare.
“ Come mai?” domandò dopo un po’ perplesso. Si avvicinò a Zacharias che nel frattempo teneva gli occhi chiusi, e lo sfiorò appena sul braccio.
“ Apri gli occhi e guardami. Non temere. Sono un tuo amico, no? Gli amici si guardano negli occhi”
Di nuovo quel tono autoritario. Di nuovo gli ordinava qualcosa. Zacharias eseguì all’istante e aprì gli occhi.
Ma vedendolo terrorizzato e incapace di parlargli, Tom insistette.
“ Parla” ordinò, iniziando a perdere la pazienza.
Visibilmente tremante, Zacharias iniziò.
“ Ecco, la signora Western mi ha ordinato di mandarti da lei. Ti deve parlare. Devi andare, è un suo… ordine”
Un’ombra passò nel volto di Tom sentendo l’ultima parola.
“ Ordine?” ripetè lui.  Zacharias annuì, visibilmente spaventato.
Ma ancora una volta il volto di Tom, dopo l’impressione iniziale, si distese.
“ Va bene. Andrò da lei. Se è un suo…ordine”.
E si allontanò, senza rivolgergli neanche un saluto.
Nel tragitto che lo conduceva alla stanza della signora Western, Tom non potè fare a meno di sentirsi piuttosto seccato, oltre che persino arrabbiato, per quell’imprevisto. La signora Western era una delle poche persone che nonostante tutto non cadeva nei suoi modi affabili, come il resto del corpo docenti. Riconosceva apertamente la sua abilità e le sue conoscenze avanzate della materia che lei insegnava, ma al contrario degli altri, con lui non aveva buonissimi rapporti. Era una che credeva che Tom fosse uno studente come tutti gli altri. Più bravo, magari, ma pari agli altri, senza alcuna distinzione. E anche lui, veniva compreso tra gli studenti che dovevano fare gli stupidi compiti che lei assegnava, altrimenti avrebbe avuto la stessa identica punizione che anche gli altri, avrebbero avuto. In altre parole, lo trattava al pari degli altri.
Questo non poteva sopportarlo. Lui era Tom Riddle, e da solo valeva tutti quei morti di fame messi assieme.
Come osava quella donna, trattarlo in quel modo? E come osava, soprattutto, dargli degli ordini?
E poi c’era quello stupido ragazzino di nome Zacharias che pendeva dalle sue labbra. Era stato facile convincerlo a cadere nella sua trappola. Un vero ingenuo. Era come una farfalla caduta nella ragnatela di una tarantola. E lui era la tarantola.
Era stato anche ingenuo a cercare di mentirgli inizialmente. Quanto era stupido. Non lo sapeva che lui, Tom Riddle era in grado di comprendere coloro che gli mentivano? Davvero dopo dieci anni, c’era ancora qualche disadagiato lì dentro, a non averlo capito?
Zacharias era convinto che fosse entrato nelle sue grazie…
Si… stupido ragazzino. Convinciti pure di questa sciocchezza. E presto scoprirai chi è davvero Tom Orvoloson  Riddle.
Arrivò alla porta dell’ufficio della signora Western  e bussò. Una voce aldilà della porta disse: “ Avanti”
Tom aprì la porta. Ogni traccia di rabbia sul suo volto, avuta fino a quel momento, si era dileguata e di nuovo provava quella sorta di vivo interesse per ciò che la signora Western doveva chiedergli.
“ Ah, Tom” lo salutò la signora Western fissandolo, senza alcuna traccia di sorriso.
“ Signora Western…” salutò lui chinando lievemente il capo.
“ Maestra, Tom… hai dimenticato maestra” disse lei, guardandolo sempre al di sopra degli occhiali, preferendo mantenere le distanze.
Tom Riddle sorrise tra sé, mostrandosi fintamente dispiaciuto per la dimenticanza.
“ Cosa volete da me signora maestra? Ho sentito Zacharias dirmi che mi avete ordinato” e fece una smorfia impercettibile. “ Di venire da voi”. Aggiunse con un lieve inchino.
La signora Western sorrise lievemente, cogliendo il fastidio di Tom nel sentirsi ordinare qualcosa. Poi si alzò dalla scrivania e prese una sedia, sedendosi vicino al suo allievo.
“ Siediti vicino a me, Tom” ordinò, sempre sorridendogli.
Di nuovo, quella smorfia impercettibile a chiunque, ma non alla signora Western, passò per il volto di Tom Riddle. Prese la sedia accanto alla scrivania e si sedette.
“ Qui di fronte a me, Tom. Sei molto bravo a scuola con i compiti, ma sei meno abituato a eseguire semplici comandi vedo” commentò la signora Western, quasi divertita.
“ Immaginate male, signora maestra…” rispose lui, sorridendo a sua volta, convinto di non dargliela per vinta. Sapeva che lei lo voleva provocare, tuttavia lui era preparato anche per questo genere di cose.
Dopo che si fu seduto come lei voleva, la signora Western sempre piuttosto divertita si limitò a fissarlo. Poi, dopo che ebbe scelto con cura le parole, disse: “ Stasera voglio essere schietta con te, Tom. Ho notato,  che ultimamente ti stai mostrando piuttosto affabile con il corpo docente, anche con me. Me ne hanno parlato i vari professori e io ho confermato la cosa”.
Fece una piccola pausa come a far riecheggiare le parole, facendole penetrare nella mente del suo allievo, e poi proseguì: “ Ma sono piuttosto spiacente di dirti, Tom, che questa tecnica che tu stai prendendo l’abitudine di usare, con me non funziona”. Altra pausa. Era chiaro che ogni singolo concetto, voleva che entrasse in testa al suo allievo, come per convincerlo a dissuaderlo da quella decisione così tanto contestata da lei.
“ Quindi, ti sarei grata Tom, se non lo facessi più. Neanche la tua direttrice lo approva particolarmente e mi ha detto di riferirtelo. A nome mio e anche suo. Visto che entrambi abbiamo la stessa impressione su di te”
Una terza pausa un po’ più lunga. Respirò profondamente e poi, sempre sorridendogli affabilmente, aggiunse il pezzo forte del discorso: “ Perché tu sai, Tom, che io ti considererò sempre al pari degli altri. Potrai anche essere il migliore dell’orfanotrofio, ma rimani uno studente. E noi siamo tuoi superiori. E non accetteremo più che tu ci faccia questa sorta di corteggiamento per i tuoi scopi. Qualunque cosa devi sapertela guadagnare onestamente, Tom… onestamente” ripetè con forza l’ultima parola.
Per tutto il tempo del discorso Tom Riddle parve impassibile. Non accennò a nulla, ma rimase perfettamente immobile fino a quando la signora Western non accennò a chiudere il suo discorso.
Poi, quando lo finì, Tom abbassò ancora il capo, mostrando di aver compreso e disse solo: “ Sarà fatto, signora maestra. Mi scuso per ciò che è successo”
Lei lo guardò sospettosa, poi disse: “ Bene, mi auguro che tu l’abbia davvero compreso. Puoi andare”
Tom fece per alzarsi, ma subito si fermò. Puntò lo sguardo su un vecchio soprammobile che era poggiato lì a pochi metri da lui e dalla signora Western. Fu un attimo. Ebbe il forte desiderio di prenderlo e colpire duramente la sua insegnante che aveva solo osato rimproverarlo. Il soprammobile si mosse, sebbene lui non lo avesse afferrato.
Poi la voglia di colpirla passò e il soprammobile si fermò magicamente. Non capendo perfettamente ciò che era successo, si rivolse alla sua insegnante inchinandosi nuovamente e fece per uscire. Lei lo seguì con lo sguardo, forse si era accorta della sua intenzione di colpirla, e del soprammobile che si era mosso senza che lui lo toccasse, oppure no. Non fu dato saperlo.
Disse solo, senza più sorridere, quando Tom Riddle ebbe raggiunto la porta: “ Ti tengo d’occhio, Tom. Attento a come ti muovi e a quello che fai”.  
  




 
   
 
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