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Autore: jarmione    20/10/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Amy fece un profondo respiro e chiuse gli occhi.

Per fortuna era riuscita a sistemare Mina.

Non voleva che la gente finisse nei guai a causa sua e della sua demenza acuta, che ancora non capiva da chi avesse ereditato.

Non di certo dai suoi genitori.

Sembrava quasi che la sfortuna la perseguitasse e, in automatico, chiunque entrava in contatto con lei né subiva le conseguenze.

Era in quella città da un giorno e mezzo e aveva già procurato guai a tutti quelli che le erano stati vicino.

Percorse il viale centrale della città, fino a raggiungere l’indirizzo che cercava.

Rimase sbalordita quando vide la porta.

Controlló meglio l’indirizzo ma non c’era errore.

Si aspettava di trovare una targhetta con scritto qualcosa de tipo “Studio dello psicologo” oppure “psicanalista”

L’unica cosa che trovò era il nome sulla porta “MIND”

Era praticamente la casa.

Deglutì e suonó il campanello.

Attese pochi istanti prima che la porta si aprisse.

Lo stesso uomo de giorno prima la stava squadrando da cima a fondo con un sorriso.

“Mi ricordo di te”

“Anche io”

Era sempre strano trovare uno psicologo affascinante.

Di solito erano tutti vecchi oppure brutti.

Ovviamente erano solo pareri suoi.

Magari a certa gente un anziano piaceva di più di un giovane.

“Vieni entra” la invitò lui.

Amy entro in casa sua.

Venne accolta da un arredamento leggermente più moderno dello studio che suo zio aveva in città.

E venne invasa anche da un lieve odore di incenso, che tentava di coprire quello nauseante dello scotch.

Sperava che quest’ultimo fosse perché lo offriva ai clienti e non per altri motivi.

“Accomodati” la fece sedere sul divano “posso offrirti qualcosa? Succo di frutta? Acqua? The?”

Amy scosse la testa “No la ringrazio”

L’uomo non disse altro e si andò a sedere su una poltrona davanti a lei.

“Dimmi tutto”

“Ecco...non sono qui per fare una seduta, anche se ammetto di averne bisogno”

Il signor Mind sorrise.

“Mi manda il vice sceriffo Lowell”

L’uomo tornó serio e tese di più le orecchie.

Amy abbassò lo sguardo.

“Mi ha detto di chiedere aiuto a lei perché...”

Non riusciva a trovare le parole.

Il signor Mind era professionale quel tanto che bastava da non forzarla, anzi!

Tentò persino di aiutarla.

“Hai avuto problemi con il sindaco”

Amy sgranó gli occhi “Come...?”

“Tranquilla, quando Chris mi manda qui qualcuno e perché il sindaco ha fatto qualcosa”

“Beh...più o meno...l’ho combinata io al sindaco”

“Questa è nuova”

“Mi sono arrabbiata perché non voleva farmi i documenti”

Ricevette uno strano sguardo ma non ci badò.

“Insomma...oh al diavolo so o stufa di girarci intorno!” Esclamò, tornando poi composta.

Si era scordata di non essere in presenza di amici o parenti “gli ho detto che avrei catturato Dracula in ventiquattro ore...ventidue e mezzo attuali”

Il signor Mind la guardò fissa negli occhi, appoggiando il gomito alla gamba e portandosi le dita alla tempia.

Sembrava quasi che volesse leggerle nel pensiero.

“Mi può aiutare?”

L’uomo annuì e si alzò.

Andò vicino ad uno scrittoio e frugó nei cassetti, recuperando un foglio e scrivendoci sopra.

Porse il foglietto ad Amy.

In una calligrafia ordinata vi era scritto un nome.

John Wolf.

“Lo troverai alla vecchia miniera” spiegó il signor Mind “lui saprà aiutarti”

Si sentiva presa in giro.

Prima Chris la mandava da lui, lui la mandava da questo tizio alle miniere.

E il tizio delle miniere? Da chi l’avrebbe mandata?

Sperava di non star perdendo tempo.

“Grazie signor Mind”

“Sbaglio o ieri ti avevo detto di darmi del tu?”

Amy sorrise appena “Giusto”

“Ad ogni modo figurati” la accompagnò alla porta “buona fortuna”

“Grazie...” si bloccò sulla soglia, sentendo qualcuno che sbraitava da una casa vicina.

Assomigliava molto a...

“Jefferson Darwin” Aaron diede vita al suo pensiero “starà di nuovo sbraitando con qualcuno dei fratelli” spiegó “li ho seguiti tutti, lui e Mina in particolare “non sa gestire la rabbia”

“Mina...” Amy lo ignoró e corse verso la casa.

Vide la porta aperta.

Sentiva Jeff urlare, per fortuna non c’erano passanti e la casa era abbastanza isolata.

Fece per avvicinarsi ma si bloccò quadro ricevette in pieno petto un borsone da viaggio, che la fece cadere.

Scosse la testa e osservó, mettendolo da parte.

C’erano dentro dei vestiti...femminili.

“E ora vattene!” Tuonò Jeff spingendo Mina fuori di casa.

La ragazza era in lacrime e urlava disperata.

“Jeff ti prego!”

“Sparisci!” Sbottó lui “razza di ingrata! È questo il modo di ripagare ciò che abbiamo fatto?”

“Ti posso spiegare”

“Una che vuole scappare senza dire nulla ha ben poco da spiegare! E sei pure incinta! Ed ora sparisci! Non farti più vedere”

“Jeff ti supplico” tentò di placarlo ma c’era ben poco da fare.

Jeff aveva cambiato colore.

Rosso paonazzo dalla rabbia.

“Ho detto vattene!” E con l’urlo seguì uno spintone, che fece finire a terra Mina, ormai al limite.

Gli occhi gonfi dal piangere e le guance rosse, di cui una più scura.

Jeff doveva averle dato uno schiaffo.

“Non sei più mia sorella” borbottó sbattendo la porta e chiudendo a chiave.

“Jeff!” Si inginocchió davanti al portone e batteva i pugni “non abbandonarmi! Jeff ti prego ti voglio bene non lasciarmi!”

“Mina!” Amy sentì il dovere di intervenire.

“Amy” si strinse a lei e pianse tutte le sue lacrime.

Amy la teneva stretta e guardava verso la casa.

Jeff le osservó alcuni istanti dalla finestra e poi tirò le tende.

Amy giurò che sotto lo sguardo infuriato si nascondessero lacrime di pentimento.

Ma non ci badò, anche perché la sua voglia di farlo fuori era tale da farle dimenticare che era più adulto di lei.

“Ha capito che stavo andando via e con chi” disse “e ha scoperto del bambino... è infuriato non ha voluto ascoltare e mi ha dato uno schiaffo” ed ecco la conferma della guancia rossa “e ha detto che non devo aver niente a che fare neanche con gli altri”

Tra una parola e l’altra piangeva.

Era praticamente a singhiozzi.

Meno male che aveva lanciato la borsa e non la sorella, Amy si aspettava di tutto.

“L’ho deluso Amy” disse in un pigolio “ho deluso mio fratello...ho deluso lui, Jamie, Wayne e Arvey e sicuramente sto deludendo anche Chris”

“Non dire così”

“Li ho persi Amy!”

“Sta tranquilla” cercò di rassicurarla “adesso cerca di calmarti, ti porto da Chris e starai da lui”

“Amelia” Aaron, che aveva udito le urla furiose di Jeff, era corso per aiutare “va tutto bene?”

Amy gli diede un occhiata sconsolata.

“Tu va pure alla miniera, ci penso io a lei”

Aaron annuì e mise un braccio intorno alle spalle di Mina, prendendo anche il borsone con i vestiti.

“Ti ha fatto del male?” Mina scosse la testa “Dimmi la verità”

Mina stava cercando di calmarsi, istintivamente si porto le mani al ventre

“Non dirmi che ti ha colpito li” sembrava scandalizzato.

Amy intuì che Aaron sapeva del bambino.

Mina scosse di nuovo la testa, non aveva la forza di rispondere.

“Lo ha scoperto ma le ha dato solo uno schiaffo e degli spintoni”

Aaron sospiró e si incamminarono 

“Aaron” lo fermò Amy “puoi assicurarti che arrivi da Christopher?”

Annuì e proseguì.

Attese che svoltarono l’angolo, per giungere al viale centrale, prima di mettersi all’opera.

Doveva andare alla miniera a cercare questo John Wolf.

Prima di tutto avrebbe recuperato “l’arma” da Maddy, qualunque essa fosse.

Vagó per la città per riuscire a tirare le quattro.

Evitò il bar e tutti i luoghi dove stavano i fratelli di Mina, anche il negozio di giocattoli di Arvey.

Nel vagare riuscí a vedere che Aaron aveva portato la sua amica a destinazione.

Era fra le braccia di Lowell, sul retro della stazione di polizia.

Lui l’aveva notata e, per farle capire che era tutto ok, ammiccò, venendo ricambiato.

Povera Mina.

Da una parte era felice di essere figlia unica, non osava immaginare che cosa provasse...o forse lo sapeva.

Dopotutto lei vedeva le persone che amava non ricordarsi di lei, non era uguale preciso ma simile.

Anche lei si sentiva abbandonata.

Giunte le quattro si presentò davanti al negozio del padre di Maddy.

Entrò, venendo accolta da un leggero odore di polvere, di legno e dal trillo della campanella sulla porta.

Il negozio era piccolo ma era pieno di oggetti di ogni genere, antichi e moderni.

Da collane a gingilli vari.

C’era persino una collana con le targhette militari, appesa dietro al bancone, seguita da pupazzi ritraenti creature strane e mitologiche.

Che posto...magico.

C’era pure un pinguino ciccione imbalsamato, che però era molto inquietante.

“Buongiorno...”

“Amy?”

“Si sono io”

Maddy fece capolino dalla porta che dava sul retro “Sei fortunata, è uscito dieci minuti fa, più tardi del solito”

Le fece cenno di seguirla nel retro “Mina?”

“Lei...non è venuta, ha avuto imprevisto”

“L’imprevisto si chiama per caso Christopher Lowell?” Chiese maliziosa

“Eh già”

“Beata lei” sospiró mettendosi a frugare fra gli scaffali.

Amy trattenne i commenti.

“Ma dove l’ha messa?” Frugó ancora, poi ebbe l’idea di guardare nell’unico posto che Amy non pensava nemmeno.

Sotto alle assi del pavimento.

“Che strano posto per mettere gli oggetti”

Maddy rise e prese una custodia, che sembrava fosse quella di un cannocchiale.

La aprì e mostró il contento.

“Ecco a te!”

Amy, per qualche istante, penso che ci fosse davvero il suddetto cannocchiale.

Invece vide una spada.

Era diversa dalle spade che aveva in mente.

La lama era gialla.

“Che strana”

“Io la considero magica, è favolosa!”

Per un attimo credette che fosse finta.

La toccò per assicurarsi di aver davanti qualcosa di autentico.

“Prendila”

Amy la prese.

Pesava ma non tanto da non riuscire a tenerla.

“Ti aiuterei ma l’altra mia arma preferita ha un ruolo diverso”

“Cioè?”

Maddy ridacchiò e aprì un armadio, mostrando un ascia gigante rossa...adibita a chitarra.

“Seria?”

“Serissima! E la adoro, non devono toccarmela” richiuse l’armadio “la userò al talent show, sempre se riusciremo a trovare abbastanza iscritti”

“Fantastico” poi guardò la spada “come la porto in giro?”

“Ho pensato a tutto” le fornì una cintura con tanto di porta spada annesso “così sarai comoda”

L’aiutó a metterla e infilarono anche la spada.

“Mi va in mezzo ai piedi”

“Si tiene di lato sciocca” e girò la cintura, in modo che la fodera colpisse al massimo la coscia di Amy.

“Molto meglio”

“Vedi?” Sorrise soddisfatta Maddy “adesso? Che piano hai?”

“Andrò alla miniera e cercherò un certo John Wolf”

Maddy sbiancò, per quanto possibile visto che era già bianca di suo.

“Quello è un eremita!” Disse “non da confidenza a nessuno tranne che al signor Mind! E pensa che dura voce che sia...beh hai capito, dopotutto uomo con uomo”

“Non ho altra scelta” alzò le spalle Amy “e se anche così fosse allora mi ritengo fortunata che non subirò qualche violenza o simili”

Maddy sospiró “Se è così...buona fortuna” accompagnò Amy alla porta “se dovesse capitarti qualcosa...è stato un piacere averti conosciuta”

Amy senti un brivido lungo la schiena e se ne andò, facendo tutti gli scongiuri possibili e lanciando maledizioni a Maddy.

Pessimo augurio.

Camminare era facile, ma se ci fosse stato da correre non sapeva come avrebbe reagito la custodia.

Ci ripensó subito.

Era scomodissima anche a camminare

Si fece indicare la miniera.

Si trovava al centro esatto della foresta di Storybrooke.

Quando la raggiunse rimase delusa, più che una miniera sembrava una grotta abbandonata.

Non c’erano case e nemmeno accampamenti da minatori nella zona, così decise di guardare dentro.

Non si sarebbe addentrata molto, onde evitare di perdersi.

Dentro era buio, neanche una luce per caso o meglio, c’erano le lampadine ma non erano accese.

“Ehilà!”

Ma solo l’eco le rispose.

Aveva fatto la strada per niente.

Quando notò di essersi spinta troppo oltre, torno verso l’entrata ma venne fermata da un suono metallico e qualche sasso che cadeva dal soffitto.

Indietreggió di un passo, ma andò a sbattere contro qualcosa.

Si voltò per vedere contro cosa aveva sbattuto, visto che fino a poco prima non c’era niente.

Trovò una figura alta e grossa che la sovrastava.

Spalancò la bocca, emettendo un lieve grido.

Fece per scappare ma la figura la fermò per un braccio.

“Lasciami!”

“Sta calma ragazzina” era un uomo, aveva la voce profonda.

Amy si dimenava ma la presa era più forte.

Dovette arrendersi.

L’uomo la trascinò fino alla fine del tunnel, cioè all’entrata.

Appena la lascio Amy tentò di tirare fuori la spada, facendola però cadere a terra.

Quando riuscì a prenderla gliela puntó quasi in faccia “Come vedi sono armata”

L’uomo rimase qualche istante a guardarla è stessa cosa fece Amy.

Era un uomo di, si e no, quarant’anni ma, a causa della barba che ricopriva metà volto, sembrava più vecchio.

Aveva una canottiera bianca che metteva in risalto il corpo muscoloso dell’uomo.

Aveva l’aria di uno che non vedeva la luce del sole da secoli e stava in miniera da una vita.

Non per niente era quasi sparito tutto il profumo che aveva, acqua di cologna a giudicare da quel poco che riusciva ancora a sentire.

Il resto era odore di sudore e basta.

Era sporco di terra.

Sul volto sporse un sorriso sarcastico.

“Non è un giocattolo per mocciose”

“Non sono una mocciosa!” Sbottó lei “chi sei!?”

“Sei tu che ti sei intrufolata nella miniera” rispose l’uomo in tono piatto “non ti devo dare un nome”

Amy tenne la spada puntata, anche se avrebbe fatto ben poco.

“Cer...cercavo il signor Wolf...John Wolf”

L’uomo sospiró “Chi ti manda?”

“E a te che importa?”

“Vuoi sapere dove si trova la persona che cerchi o no?” Amy ci pensò e poi annuì “Allora?”

“Mi manda Aaron Mind...lo psicologo”

Sospiró un altra volta “Puoi smettere di cercare e puoi anche smettere di puntare quella cosa” e si ri addentrò nella miniera, seguito da Amy.

 

 

Perdonate la cattiveria che ho utilizzato nel capitolo.

Comunque, la spada che Madeline da ad Amy è la FINN SPADA, quella che viene utilizzata da Finn di Adventure Time

Nuovi nomi utilizzati:

JHONWOLF: Alias Wolverine degli X-Men 

Aaron Mind lo avete già conosciuto.

  
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