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Autore: Signorina Granger    22/10/2017    5 recensioni
Raccolta di varie OS dedicate a coppie/singoli personaggi delle mie Interattive.
I: Joseph Richardson
II: Charlotte Selwyn
III: Ivan Petrov/Irina Volkova
IV: Constance Prewett
V: Markus Fawley/Berenike Black
VI: Jude Verrater/Isabelle Van Acker
VII: Jake Miller/Scarlett Anderson
VIII: Nicholas Bennet
IX: Antares Black
X: Gabriel Undersee/Helene Bergsma
XI: Altair Black/Elizabeth Abbott
XII: Aiden Burke/Eltanin Black
XIII: Adrianus Stebbins
XIV: Cecil Krueger/Isla Robertson
XV: Regan Carsen/Stephanie Noone
XVI: Pawel Juraszek
XVII: Phoebus Gaunt/Nymphea McLyon
XVIII: Hooland Magnus/Rose Williams
XIX: Dante Julius/Jane Prewett
XX: Lilian Blackwell
XXI: Oliver Miller/Ingrid Braun
XXII: Noah Carroll/Mairne Connelly
XXIII: Seth Redclaw/Kate Bennet
XXIV: Emil Bach/Rebecca Crawley
XXV: Sean Selwyn
XXVI: Jade Bones
XXVII: Andrew Maguire/Iphigenia Ashworth
XXVIII: Gabriel Greengrass/Elena MacMillan
XXIX: Wyatt Hill
XXX: Erzsébet Bathkein-Horvàth
XXXI: Carmilla Bathkein-Horvàth
XXXII: David Maguire
XXXIII: Maxine Keenan/Erik Murray
XXXIV: Charlotte/Adela/Hector/William/Aurora/Regan/Stephanie
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Some things never change 
 

Charlotte Selwyn in Cavendish Image and video hosting by TinyPic Camille Cavendish Image and video hosting by TinyPic

 
Charlotte sorrideva mentre guardava i suoi due figli salutarsi, stretti in un abbraccio. Ricordava vagamente quando anche lei, come Camille, aveva dovuto salutare suo fratello prima che partisse per Hogwarts per la prima volta, mentre lei era dovuta restare a casa per mesi sola con i suoi genitori… di rado lo aveva invidiato come in quel momento, probabilmente. 

Ma mentre Sean salutava la sorella minore, assicurandole che le avrebbe scritto spesso per raccontarle ogni singolo particolare di Hogwarts, Charlotte sperò ardentemente che per la figlia stare con lei non fosse lo stesso supplizio che le era sembrato di sopportare da bambina. 


Il ragazzino probabilmente sarebbe salito sul vagone se la madre non l’avesse chiamato un’ultima volta, facendogli cenno di avvicinarsi. 
“Mamma, te l’ho già detto, farò il bravo, lo giuro.”
“Non volevo dirti questo Seannie… anzi, se ti comporterai troppo bene sarò molto delusa da te. In realtà c’è una cosa che vorrei darti.”

Charlotte sorrise al figlio maggiore, che invece la guardò con curiosità tirare fuori qualcosa di luccicante dalla tasca del mantello, tenendolo per la sottile catenella affinché Sean potesse vederlo completamente.
  
Un orologio?”
“Un orologio da taschino. Ti prego, non indossarlo, alla tua età sarebbe oltremodo pacchiano, ma credo sia giusto che ora l’abbia tu…”

Sean lo prese per poi rigirarselo tra le dita, sfiorando la sottile S incisa sul retro prima di sollevare nuovamente lo sguardo sulla madre, osservandola con gli occhi verdi che condividevano:
    
“Era di tuo fratello?”
“Sì, e visto che avete lo stesso nome lo do a te… io lo tengo in tasca da 14 anni, è arrivato il momento di separarmene.”

“Grazie. Ne avrò cura, te lo prometto.”

Sean sorrise alla madre, che ricambiò prima di allungare una mano e sfiorargli i capelli castani, suggerendogli di salire sul treno se non voleva che partisse senza di lui. 

E mentre lo stavano salutando un’ultima volta l’Auror sentì la figlia tirare su col naso, osservando il fratello maggiore con gli occhi pieni di malinconia mentre teneva la donna per mano.

“Mi mancherà.”
“Anche a me… ma lo vedrai presto Camille, non preoccuparti, tre mesi passano in fretta. Seannie non va proprio da nessuna parte.”

“Lo andresti a prendere per i capelli per riportarlo a casa, altrimenti.” Camille sorrise, sollevando lo sguardo sulla madre che annuì, ricambiando il sorriso: 

“Naturalmente. E prenderei per i capelli anche chi potrebbe azzardarsi a portarcelo via. Mi daresti una mano?”
“Certo mamma!”
Brava la mia ragazza.

    
Camille sorrise prima di girare sui tacchi e allontanarsi dai binari insieme alla madre, iniziando ancora una volta a bombardarla di domande su Hogwarts, sulle Case, sulle materie e su dove potesse essere Smistata lei.

“Ci metto la mano sul fuoco che Sean finirà a Serpeverde come suo padre e suo zio Cami, ma per quanto riguarda te, proprio non ne ho idea. Ma sarebbe molto divertente se tu finissi a Tassorosso, ai nonni verrebbe un infarto!”
“Mamma, non si dicono queste cose!”
  
Di fronte all’occhiata di rimprovero della bambina l’Auror sbuffò, borbottando che nessuno capiva mai quando stesse scherzando.
    
“Non farmi la predica piccoletta, se diventi come tua nonna ti mando a vivere da lei!”
“Stai scherzando?”
Non lo saprai mai.”


In realtà, visto che la figlia stava crescendo come la sua perfetta fotocopia – con gran soddisfazione della madre e profondo disappunto della nonna – Charlotte aveva la netta sensazione che sarebbe stata Smistata nella sua stessa Casa, due anni dopo, così come era sicura che Sean stava per finire tra i Serpeverde. 

Certe cose sembravano proprio destinate a non cambiare mai…

   
 
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