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Autore: Silvianap    24/10/2017    6 recensioni
Storia Braime scritta da hardlyfatal, che mi ha gentilmente concesso di TRADURRE.
SPOILER!! per chi non è in pari con la settima stagione.
- Brienne perde sé stessa e Jaime è cambiato per sempre. Un'ipotesi su come Jaime potrebbe riunirsi con Brienne, ora che ha lasciato Cersei ed Approdo del Re per andare a Nord a combattere contro gli zombie ghiacciati.
Humor, drama, risvolti hot ed inaspettati... cosa volete chiedere di più? -
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Brienne di Tarth, Jaime Lannister, Podrick Payne, Tormund Giantsbane
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa ---> ringrazio di nuovo tutte le persone che hanno seguito questa storia! Leggendola (e poi traducendola), ho provato così tante emozioni che sembrava quasi di vedere lo show vero e proprio: ho riso, ho pianto, mi sono incavolata, intristita, fomentata. Di tutto! 
Spero davvero che abbia fatto questo effetto anche a voi e spero tanto anche di tornare a tradurre altre storie belle almeno quanto questa! 
Un saluto a tutti e di nuovo grazie!
Silvia



 
Capitolo 5

 


All’esterno, chiunque si trovasse a una dozzina di piedi di distanza, stava fissando la tenda. Alcuni avevano tentato di fingere di non sentire le urla smorzate e poi un silenzio sospetto seguito da inconfondibili rumori erotici. Altri ascoltavano senza vergogna, godendosi pienamente l’intrattenimento. Più di qualche dragone d’oro passò di mano in mano mentre varie scommesse venivano vinte o perse.

Podrick non poteva trattenersi dal sogghignare. Si era intromesso, e che gli dèi lo salvassero se Brienne avesse potuto mai venirlo a sapere, ma aveva funzionato, alla fine. Continuò a pulire dove stava già strofinando via le macchie di ruggine dalla parte pettorale dell’armatura della sua Signora.

Lo sapeva da quando Jaime lo aveva donato a Brienne come scudiero, che c’era ‘qualcosa’ tra loro due. Le istruzioni di Jaime per lui erano state “Non importa cosa accade –anche se lei ti darà un ordine diretto contrario- tu devi proteggerla a tutti i costi. Hai capito? Prenditi cura di lei, Pod”.

Non era stato pronunciato il ‘perché io non posso’, ma Podrick aveva percepito lo stesso la presenza di tale frase.

E così aveva fatto del suo meglio per rispettare le istruzioni. Con il passare del tempo, e con l’aumento dell’affetto verso la sua Signora –lei era la sorella maggiore che lui non avrebbe mai pensato di desiderare- cominciò a realizzare che c’era molto di più in lei di quanto la maggior parte delle persone vedesse. Di più, forse, persino di quanto Jaime ne sapesse.

Quella discussione che Podrick aveva avuto con Bronn, tempo prima a Delta delle Acque, gli aveva decisamente aperto gli occhi su quale fosse la particolare natura di quel ‘qualcosa’. Non era solo un vincolo tra soldati, né reciproca gratitudine e rispetto tipici di due persone che si erano salvate la vita a vicenda ripetutamente. No, una volta che Bronn aveva focalizzato l’attenzione sul modo in cui si guardavano l’un l’altra, gli fu evidente come il naso sul proprio viso.    

Ma non era per una questione di sesso, o almeno, non soltanto per quello. No, loro due si guardavano a vicenda come se l’altro fosse un miracolo che era accaduto loro, ogni singolo giorno. E sotto tutto questo c’era il terribile terrore che potesse capitare qualcosa all’altra persona. La reazione di lei alla morte di lui, e poi la notizia che lui era ancora vivo, lo avevano convinto che qualcosa andasse fatto. Come poteva prendersi cura di lei, come ordinatogli, se Jaime stesso era la ragione della sua sofferenza?

Podrick aveva impiegato un’intera giornata per convincere Brienne a tornare indietro da Jaime. Era testarda come un bue, la sua Signora, e avrebbe rifiutato di fare qualsiasi cosa se si fosse sentita pressata. Aveva dovuto farle pensare che quella fosse una sua idea. Una volta convinta, comunque, le ci vollero solo pochi minuti per informare il Re e la Regina del suo ritorno ad Approdo del Re e dirgli che li avrebbe raggiunti di nuovo prima del loro arrivo a Grande Inverno. Poi si erano diretti verso la Strada del Re nel giro di un’ora, lasciando Clegane dietro di loro a lanciargli insulti per la loro stupidità.

Stupidi, forse. Indubbiamente. Ma non era stupido anche far finta di non amare qualcuno? Non era stupido perdere i piccoli frammenti di gioia che avrebbero potuto trovare nella vita, specialmente in quel momento, quando la morte sembrava quasi una certezza?

Probabilmente era stato sbagliato, a dirla tutta, rivelare a Jaime la portata della reazione di Brienne alla notizia della sua morte. E forse non era propriamente un comportamento da scudiero il cercare sempre di svegliarsi per primo e lasciarli a letto insieme la mattina, ed assentarsi ogni volta che Jaime voleva usare la scusa dell’unguento.

Ma aveva funzionato, no? Loro due erano lì dentro, contorcendosi, gridando e sembrando veramente molto felici.

Pod alzò lo sguardo e lo fissò a nord, nella stessa direzione in cui sapeva che i morti stavano marciando attraverso Il Dono, verso di loro. Era probabile che, per quel motivo, a loro restasse solo qualche mese di vita, ma almeno la sua Signora e il suo amore avrebbero passato quel tempo insieme.

Clegane si avvicinò e cominciò a spegnere il fuoco. Si era fatto tardi ed era il momento di andare a dormire. Un altro suono carnale venne emesso dalla tenda. Clegane guardò in quella direzione, scosse la testa e calciò sul fuoco un’ultima zolla di terra, per sicurezza.

“Non tornerai lì dentro stanotte, ragazzo”, disse Clegane con un sorrisetto. “Potresti benissimo venire a dormire  da me”.

“Oh, ehm”, disse Podrick. Aveva avvistato le seguaci dell’accampamento con le quali aveva fatto conoscenza, poche settimane prima. Jaime era stato così gentile da presentarli e, da allora, lui aveva preso l’abitudine di trascorrere del tempo in loro compagnia. Erano delle belle ragazze, ma doveva sempre discutere con loro per fare in modo che accettassero le sue monete.

Clegane abbaiò una risata. “Vai, divertiti”, disse.

Così Podrick andò e si divertì. 
   
 
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