Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: VineaHime    25/10/2017    1 recensioni
Questo è lo spin off di "Koi wa.." , dove verrà "raccontato" il proseguimento della storia di Akaashi e Bokuto.
"Koi wa...." è stato pieno di suspence,domande e tensioni,quindi mi sembrava giusto "mostrare" come il loro rapporto vada ad evolversi,soprattutto ora che Bokuto si diplomerà e sarà incastrato negli impegni universitari e non solo..
Genere: Generale, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Ognuno di noi avrebbe scritto con le proprie mani ciò che il futuro gli avrebbe riservato.
Il futuro non è nient'altro che la conseguenza di svariate scelte,giuste o sbagliate che siano,che portano a determinate conseguenze.
Ognuno avrebbe scritto dentro di se un libro,stracolmo di capitoli che,prima o poi avrebbero messo la parola "fine" a tutto.
Questo era il pensiero che tormentava Akaashi da giorni.
Non ha avuto possibilità di essere davvero sincero con Bokuto,sin da quando gli ebbe accennato la questione dell'Università.

"Mi dispiace,Akaashi "

Ricordava solo quelle parole.
Quando si era deciso di rivelargli tutto,lui non gliene diede modo per la fretta e perdendosi nei discorsi più futili.
Come biasimarlo?Anche lui quella volta si comportò nello stesso modo anzi,ora sapeva cosa il ragazzo provò quel giorno.
Pensò sempre che lo stupido in ogni cosa fosse lui,ma a quanto pare era lui.
Se già lo ebbe pensato una volta ed ora lo ripensava,la questione era grave.
Dopo quella volta non riuscì più a toccare la questione con Kotarou,e domani sarebbe partito.
Seriamente,cosa doveva fare?
Non riusciva più a pensare lucidamente  come al solito e la cosa lo lasciava senza parole in bocca.

 

Quella stanza buia in cui si sentivano solo le lancette dell'orologio che scandivano i secondi,il moro socchiuse gli occhi,in un modo quasi rilassante, ed iniziò a ripensare a tutti i bei momenti che ebbe trascorso con il ragazzo fino a che,non si addormentò completamente.
La notte è fugace come le occasioni che la vita offre ad ognuno: più uniche che rare.
Ma l'ex capitano credeva di essere l'unico a pensarla così,dato il carattere distaccato dei Keiji.
La mattina della partenza era più buia che luminosa e la madre di Bokuto lo aveva capito.
La stazione era affollatissima ed era quasi impossibile camminare senza evitare di fare tanti slalom nella folla.
La signora Bokuto era molto preoccupata per i ragazzi,quasi che sembrava stessero per partire in guerra,con una bassa percentuale di ritorno.
Per tutto l'amore che provava per i due ragazzi,non riuscì ad ignorare i vari sospiri del figlio,che sembravano comporre un Requiem.

< tesoro? >

<..... >

< Kotarou! >

< Eh? Che c'è mamma? >

< E' da quando siamo arrivati che sospiri. >

< Sono solo un po' stanco.. e preoccupato per te. >

< E per Keiji. >

Colpito e super affondato.
Durante l'attesa si erano seduti nella sala d'attesa,aspettando il fatidico momento della partenza.
Bokuto  divenne sempre più triste ad ogni minuto che passava,vista l'assenza del fidanzato.
Non era venuto a salutarlo e ciò lo rammaricava più di ciò quel che pensasse.
Ogni tanto sfiorava quel piccolo oggettino segreto che teneva nella tasca.
Avrebbe dovuto darglielo e parlargli con più risolutezza.
L'orologio della stazione segnavano già le dieci ed un quarto,mentre il treno sarebbe partito alle dieci e trenta.
La donna accompagnò il figlio al binario,abbracciandolo prima di mostrare un viso affranto.

< Oh...mamma... >

< E' che..mi mancherai tanto,anzi ci mancherai. >

< Plurale? >

< Lo sai che ad Akaashi mancherai. >

< Non è nemmeno qui.E se anche stesse venendo,oramai è tardi..è in partenza. >

< Prima che tu vada tesoro...ecco.. >

< Mh??! >

< Forse avreste dovuto dirvi tutto prima senza alzare muri d'orgoglio. Quel "regalo" forse avresti dovuto davvero darglielo.Inoltre,ricordati che approverò ogni tua scelta. Se non vorrai più partire,va bene. Se partirai,va bene,Anno di riposo? va benissimo,anzi una mano in più non guasta.Ma più importante,salvaguardare il rapporto con Keiji. La tua mamma ti appoggerà sempre! > disse la donna con fierezza.

< Sei la migliore! >

Tardi,tardi,tardi!
Keiji alla fine aveva deciso di andare da Bokuto a svuotare quell'enorme sacco,pieno di parole e sentimenti che portava nel cuore.
Piccolo problema: sua madre si era fatta male ed ha speso un bel po' di tempo per medicarle la mano,senza accorgersi dell'orario.
Prima di ciò,fortunatamente per lui,ebbe chiamato un taxi.
Uscito di corsa da casa con la tuta della scuola,senza nemmeno pettinarsi,piombò dentro al taxi come un proiettile.
Gocce di sudore gli attraversarono il viso mentre gesticolava freneticamente con la cerniera della giacca.
Era nervoso come non mai in vita sua.
Qualcuno avrebbe potuto dire: chi? Quell'Akaashi sempre freddo e razionale?
Esatto,proprio lui.
Sopprimere le emozioni può rivelarsi fatale a volte,ed il moro ne stava pagando le amare conseguenze.
Appena davanti la stazione,lasciò i soldi al tassista senza nemmeno prendersi quel poco resto che gli spettava,e piombò giù come un fulmine.
Corse in mezzo a quella folla e tutto quel parlare,in cerca di lui.
Sala d'attesa? Nulla. Caffetteria? Nulla.
Niente di niente.
Alzò lo sguardo verso il grande orologio alle sue spalle: segnavano le dieci e quaranta.
Sgranò gli occhi,sbiancando completamente.
Il treno era partito,lui era partito.

< ...Sono un idiota. Lui tentava di dirmi qualcosa ed io..io.. >

Si rammaricò,abbassando gli occhi che via via  si inumidirono sempre di più.
Le sue sacche lacrimogene erano sul punto di rompersi,con il rischio di straripare in cascate con un flusso accelerato.

< Ma sul serio? >

Una voce fece capolino dietro le spalle del ragazzo.
Una voce famigliare.
Si voltò lentamente con voce tremolante e lo vide. Bokuto era li,seduto su una panca della stazione,con una gamba poggiata sulla sua valigia extra large.

< Non eri partito? >

< HEI HEI HEI! Come potevo andarmene lasciando mia madre sola e il mio fidanzato che reprime ogni singolo sentimento,senza dirmi la verità? >

< Eh??...! >

Mentre Akaashi si asciugava gli occhi,l'altro sorrise.
Amava quando Kotarou gli sorrideva in quel modo.Sembrava come se facesse sparire ogni tristezza o problema che gli si poneva davanti. Era meraviglioso.

< Non partire. Non voglio che tu vada li. Non voglio che ti stacchi da me. Non voglio che- > l'altro bloccò il moro subito,come se dovesse iniziare un discorso che richiedesse un'attenzione accurata.

< Lo sapevo,ma volevo che me lo dicessi tu! Ogni tanto fammi dimostrare che non sono lo scemo che pensi! >

A quella affermazione,Keiji ridacchiò come se volesse dire il contrario per tranquillizzarlo. In fondo ad Akaashi piaceva molto di più quando si comportava da "gufo scemo".
Dopo un attimo di respiro,allentando la tensione accumulata quei giorni,vide Kotarou tirare fuori un pacchettino scuro dalla sua tasca e mettersi giù,poggiando su un solo ginocchio e lasciandone uno piegato ad angolo,che poggiava con la suola della scarpa.

< Non era proprio così che gli eventi dovevano svolgersi ma va bene ugualmente. Tanto l'anno di riposo l'ho preso ugualmente. >

< ..Cosa stai dicendo? > chiese l'altro confuso

< Akaashi Keiji,tu vorresti sposare questo gufo scemo che ti ama così tanto? >

Il viso di Akaashi divenne di un rosso accesso.
Vederlo imbarazzato per qualcosa era un evento,un evento rarissimo. 
Spostava costantemente lo sguardo su ogni punto possibile,senza incrociare lo sguardo del ragazzo,piazzando infine una mano sul volto,coprendosi il sorriso che tentava di trattenere.
Dopo qualche secondo lo guardò,tornando al suo colorito normale,osservando che aveva aperto nell'attesa quel pacchettino scuro: due fedine d'argento. 

< Vuoi davvero sposare uno come me? >

< Certo che si! E poi dovrei dirla io quella frase... >

< Effettivamente >

< Hey!Akaashi,come sei cattivo! >

< Scherzavo.... comunque si. >

< ?? >

< Ho detto che voglio sposarti anche io. >

Gli occhi di Kotarou si accesero come due soli,mostrando un altro sorriso ma era diverso.
Era un sorriso di qualcuno che aveva ritrovato la propria felicità e che se la sarebbe tenuta stretta,come un tesoro prezioso.
Keiji non avrebbe potuto trattenersi dinanzi a quel sorriso così sincero che,parlando di eventi rari,sorrise anche lui,sciogliendo quella maschera di razionalità.
Lo scambio degli anelli si concluse con un bacio,fregandosene  dei passati,in cui si nascose una persona in particolare,di nuovo. La mamma di Bokuto era rimasta apposta dato che già sapeva che Akaashi sarebbe arrivato e il suo desiderio si sarebbe avverato.

< Accipicchia! Ora si che devo mettermi d'impegno! Il catering,gli abiti,i fiori,gli inviti... Devo assolutamente accordarmi con la signora Akaashi per i preparat- Ah! devo avvertirla del lieto fine! Era così in ansia..  > si ripetè poggiando una mano sulla guancia.

< Anche lei non vedeva l'ora,devo assolutamente informarla ed iniziare l'organizzazione. Sono la mamma più felice del mondo! > in quell'ultima frase,la signora Bokuto,ci mise troppa enfasi che non passò del tutto inosservata.

< Bokuto? Non hai sentito un urlo strano? >

< ....... Ho uno strano presentimento... >

---------------------

NdA:

Mi dispiace tantissimo per il ritardo di aggiornamento!
Ora mi concentrerò nel terminare questo spin off e quello di "La nostra pallavolo-sogni futuri"

 

Purtroppo tra visite,studio e altre problematiche son diventata troppo lenta.
Ma..se mi faccio perdonare con delle sorpresine belle belle?
E' un piccolo progetto per autori di fanfictions e/o altro,quindi vi aggiornerò almeno con gli avvisi.

Grazie per chi segue e supporta questa storia!-VineaHime

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: VineaHime