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Autore: Shanley    28/10/2017    6 recensioni
La storia si svolgerà nel periodo successivo l'incontro con Lord Beerus e il ritorno di Freezer, ma prima del torneo organizzato dal sesto universo. I nostri eroi dovranno affrontare un nemico diverso dal solito e si troveranno in difficoltà.
Tratto dal primo capitolo:
"-Tu lo odi...-
Sentiva questa voce nel cervello e provò dolore. Si lasciò cadere a terra debole mentre i momenti più bui della sua vita le passavano davanti. La gravidanza solitaria, l’abbandono di Vegeta dopo la nascita di Trunks, le continue sparizioni del marito, e molti altri episodi le pulsavano vividi nella mente come se li stesse vivendo in quel momento.
-Tu lo detesti...-
No, non era così, lei lo amava nonostante tutto."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Goku fissava il punto in cui sua moglie era scomparsa nel cielo. Cos’era quel siero che Bulma le aveva iniettato nel collo? Cosa era successo alla stessa Bulma? E soprattutto, di quali ordini stavano parlando? Sospirò. Nonostante tutto, la sua mente di guerriero si era eccitata alla vista di quelle tre auree così potenti e aveva anche pensato che Chichi fosse proprio sexy. Un rantolo riportò la sua mente al presente. Gohan, nonostante fosse in fin di vita, si stava lentamente riprendendo. Era pur sempre un sayan.
-P.. pa.. pà.- Tossì così forte da riempire l’erba circostante di sangue.
-Gohan!- Goku gli fu subito accanto. -Devo portarlo da Balzar prima che sia troppo tardi.-
-Non ce ne sarà bisogno.- Vegeta lo guardò serio. -Abbiamo una piccola scorta di fagioli in casa.-
-Davvero?- A Goku era già tornato il buon umore.
Vegeta si chiese come facesse a sorridere in una situazione come quella. Era proprio da Kakaroth. I tre entrarono in casa e Vegeta prese svelto dalla dispensa della cucina un fagiolo da dare a Gohan. Lui e Kakaroth ne mangiarono metà per uno. Non erano poi così malandati.
Gohan masticò a fatica il senzu e lo ingoiò. Come era accaduto già altre volte, l’energia vitale del ragazzo tornò al 100% e come sempre succedeva ai sayan che in fin di vita si riprendevano, era perfino aumentata. Il suo umore era rimasto a zero invece. Sua moglie l’aveva quasi ammazzato. Non ci poteva credere. Seguì suo padre e Vegeta nel grande salotto della CC dove i loro amici terrorizzati li fissavano in cerca di spiegazioni. Dal canto suo lui non aveva voglia di parlare, voleva solo abbracciare la sua piccola Pan e stringerla a sé.
-Che cosa è successo alla mia Chichi, Goku?- Juma guardava il genero confuso. In braccio teneva il piccolo Goten che con le lacrime agli occhi guardava il padre in cerca di rassicurazioni. Rassicurazioni che lui non poteva dargli.
-Dov’è la mia mamma?- Aveva chiesto il piccolo tra un singhiozzo e l’altro.
-Non lo sappiamo.- Gli aveva risposto Goku serio.
-Che significa?- Crilin guardò l’amico dritto negli occhi. -Cosa è successo alle ragazze? Erano delle furie là fuori. Com’è possibile che avessero tutta quella potenza?-
-Ci avrebbero ammazzati tutti se non ci fossimo nascosti.- Intervenne C18 che guardava i sayan di traverso stringendo la piccola Maron spaventata tra le braccia.
-Papà.- Trunks si era avvicinato al padre, trattenendo il più possibile le lacrime. -Cosa è successo alla mamma?-
Vegeta non gli rispose, ma per la prima volta da quando Goku lo conosceva, prese in braccio suo figlio e lo tenne stretto a sé.
-Abbiamo trovato questo in cucina.- Il maestro Muten consegnò a Goku una fiala. Era ancora sporca di una strana sostanza verde.
-Ho visto Bulma iniettare una cosa simile a Chichi e poi quest’ultima a Videl.- Disse lui cercando di capire cosa ci fosse la dentro.
Vegeta, che aveva già messo giù Trunks, gli strappò la fiala dalle mani e dopo averla messa a pochi centimetri dalla faccia per analizzarla meglio, impallidì.
-Che succede Vegeta?- Gohan si era ripreso anche nello spirito dopo aver recuperato Pan dalle braccia di Jiaozi.
-Non è possibile! Non può essere!-
-Che cosa? Parla Vegeta! Che succede?-
Il sayan fissò Goku dritto negli occhi. L’espressione che aveva Vegeta in quel momento gli bloccò il respiro. Era qualcosa di grave. Avrebbe mai più riavuto sua moglie indietro?
-Ho già visto questa sostanza. La producevano su uno dei primi pianeti che mio padre mi portò a conquistare. Non ricordo nemmeno come si chiamasse quella razza.- Il sayan strinse il pugno con forza. -Credevo fossero estinti.-
-Che cos’è quel siero Vegeta? Forza parla.- La preoccupazione di Gohan era alle stelle.
-Quel siero ci creò molti problemi già allora. Nelle vittime a cui viene iniettato accentua la rabbia repressa verso qualcosa, o qualcuno, è il creatore a focalizzare il malcapitato sull’obiettivo sfruttando le sue frustrazioni. Inoltre il siero permette al corpo della vittima di copiare per un certo periodo di tempo il potere del suo avversario, in modo da combattere ad armi pari. Perirono in molti nella conquista di quel pianeta. Se uno di quegli esseri è sopravvissuto siamo nei guai!-
-Non essere pessimista Vegeta!- Goku sorrideva allegro. -Vedrai che troveremo una soluzione.-
Vegeta lo fulminò con lo sguardo. Quell’idiota come al solito non capiva la gravità della situazione.
-Ma non lo capisci?! Le nostre mogli hanno il nostro stesso potere adesso! Sarà come combattere contro noi stessi!- Insistette il principe dei sayan.
-Perfetto!- Rispose Goku roteando un braccio per sgranchirsi i muscoli. -Un po' di allenamento mi serviva proprio!-
-C’è una situazione di pericolo è come al solito Goku pensa ad allenarsi.- Affermò Yamcha scuotendo la testa. -Goku, non cambierai mai.-
Il sayan sorrise all’amico. Gohan posò una mano sulla spalla del padre. Goku lo guardò ancora col sorriso sulle labbra. Sorriso che il figlio non contraccambiò.
-Papà ma non capisci? Dovrai batterti con la mamma. Pensi di essere in grado di colpirla? Di farle del male? Non è un avversario come tutti gli altri.-
Goku ci pensò un attimo. Gohan aveva ragione. Per tutta la vita quando era in compagnia di Chichi aveva tenuto a bada la sua forza per paura di farle del male e a volte non ci era riuscito e l’aveva ferita, anche se in modo lieve, e si era sentito in colpa per giorni. Quando Majin Bu l’aveva uccisa era quasi impazzito di dolore e adesso pensava addirittura di scontrarsi con lei. Era forse impazzito? Si lasciò cadere sul comodo divano di casa Brief sospirando.
-Ho capito cosa intendete.- Si grattò la testa. -E’ un bel problema in effetti.-
-Meno male che ci sei arrivato Kakaroth, non se ne poteva più!-
 
***
 
Erano anni che programmava la sua vendetta sui sayan. Quelle bestie selvagge avevano raso al suolo il suo pianeta d’origine solamente per poterlo rivendere al miglior offerente. La sua gente, la sua casa, la sua famiglia… Tutto sparito. Lui era sopravvissuto per miracolo usando una navicella di salvataggio degli stessi sayan per scappare. Aveva impostato la rotta più lontana che si potesse raggiungere ed era partito. Aveva vissuto ai margini della galassia con il solo scopo di vendicarsi ma quando finalmente era pronto per attuare il suo piano, aveva scoperto che l’intero popolo dei sayan era stato annientato da Freezer. Rabbia e frustrazione si erano impadroniti di lui. Aveva persino pensato di farla finita non avendo più uno scopo nella vita, finché non aveva udito delle voci che dicevano che Freezer aveva risparmiato tre sayan. La gioia aveva riempito il suo cuore, specialmente quando aveva appreso la notizia che uno dei tre era proprio il Principe. Quel moccioso era crudele e spietato molto più dei sayan adulti. Proprio lui aveva ucciso a sangue freddo le sue due adorate figlie e la sua povera moglie. Glie l'avrebbe fatta pagare. I sayan erano bestie fin da piccoli. Dovevano morire tutti. Sparire dalla faccia dell’universo.
Aveva perso le traccie dei superstiti dopo la disfatta di Freezer e li aveva cercati a lungo mentre perfezionava la sua arma. Viaggiando in lungo e in largo con la sua navicella era venuto a sapere del pianeta azzurro, la Terra. Un pianeta prospero e pieno di forme di vita, di basso livello però. Si chiese come un pianeta così non fosse finito nella mani di Freezer o degli stessi sayan. Era una facile conquista. Quindi incuriosito lo raggiunse. La sua gioia fu incommensurabile quando scoprì che era proprio quello il pianeta che gli odiati sayan avevano scelto come loro nuova dimora. Erano rimasti solo in due e il Principe era uno di quei due. Li aveva spiati per mesi, nascosto nell’ombra per decidere come colpirli per far sì che soffrissero il più possibile e non aveva avuto nessun dubbio. Quei mostri aveva procreato. Avevano osato mettere al mondo ibridi per metà umani, ibridi che mantenevano le capacità dei sayan di combattere e di trasformarsi. Erano un pericolo. Andavano distrutti. Il gene sayan doveva morire.
Quando aveva visto il Principe passeggiare per la città con la famiglia, la rabbia lo aveva quasi sopraffatto. Avrebbe voluto attaccarlo in quel momento e farlo fuori una volta per tutte ma sapeva di non avere alcuna possibilità contro di lui. La sua razza non era mai stata una razza guerriera. Prediligevano l’allenamento della mente a quello dei muscoli, quindi decise di attendere il momento più adatto. Aveva deciso che prima di farlo fuori, doveva farlo soffrire quanto aveva sofferto lui. Avrebbe distrutto la felicità che il mostro si era creato, un pezzo alla volta.
Percepì la loro aura appena furono arrivate. Le tre donne terrestri si inchinarono a lui e provò un certo piacere nel pensare che quegli esseri insulsi per lui ma così cari ai sayan fossero lì e obbedissero ciecamente ai suoi ordini.
-Avete fatto un ottimo lavoro oggi.-
-Qual’è la nostra prossima missione?- Gli chiese quella con i capelli azzurri.
-Catturare i due mocciosi e la neonata.-
-Quando?-
-Sta notte.-
Non avrebbe permesso agli scimmioni di riposare. Non avrebbe permesso loro di pensare ad un piano per sconfiggerlo. Li avrebbe resi vulnerabili e colmi di dolore prima di dar loro il colpo di grazia. Zantos avrebbe vendicato la sua gente e Eden, il suo amato pianeta.
 
***
 
Se n’erano ormai andati via tutti dalla CC. Erano rimasti lì a dormire solo Kakaroth col figlio piccolo e Gohan con la poppante che non faceva altro che piangere e piangere e piangere. A Vegeta stavano saltando i nervi. Guardò Padre e figlio tentare in tutti i modi di farla addormentare ma lei proprio non ne voleva sapere. Le facevano boccacce, coccole e versetti ma la bimba piangeva a pieni polmoni e sembrava non voler più smettere. Idioti. Pensò Vegeta andando in cucina. Non ci capiscono un fico secco di bambini. Prese del latte e lo mise a scaldare. Non appena raggiunse la temperatura, Vegeta prese il vecchio biberon di Trunks che Bulma aveva salvato chissà per quale assurdo motivo e lo riempì. Il ciuccio era usato ma si sarebbe accontentata. Tornò in salotto e subito gli tornò il nervoso. Kakaroth teneva la bimba a pancia in giù e la cullava così forte che se la piccola non avesse avuto sangue sayan, come minimo avrebbe vomitato. Li raggiunse con due falcate e strappò la mocciosa dalle grinfie del nonno.
-Che stai facendo Vegeta?- Protestò lui contrariato.
Vegeta lo ignorò e senza troppe cerimonie prese in braccio la bimba e le conficcò in bocca il biberon. Perplessa la bambina smise di piangere e lo fissò curiosa.
-Avanti mangia!- Le ordinò il sayan sgarbato. Le lacrime della bimba riaffiorarono e subito Vegeta cambiò il suo tono. Con una dolcezza che non aveva mai usato nemmeno con Trunks aggiunse: -Per favore.-
La bimba iniziò a mangiare di gusto. Ci aveva visto giusto. La piccola aveva fame. Mentre era tra le sue braccia a Vegeta riaffiorarono i ricordi di quando Trunks era piccolo e di come Bulma lo accudisse. Un sorriso gli increspò le labbra. Osservava quel faccino felice e gioioso che si gustava il suo pasto e si trovò a pensare che Trunks aveva ormai sette anni e che forse non gli avrebbe fatto male avere un fratello con cui allenarsi o magari una dolce bimbetta come quella con cui giocare. Quando la piccola ebbe finito di mangiare, Vegeta le fece fare il ruttino e dopo averla cullata qualche istante, lei si addormentò.
Tutto questo era successo davanti agli occhi increduli degli altri due sayan.
-Ci sai fare con i bambini Vegeta, non l’avrei mai detto.- Kakaroth lo guardava con un sorrisetto ebete stampato in faccia. -Sei una brava mammina.- Lo schernì.
-Idiota. Non mi importa niente di questa mocciosa.- Rispose il principe dei sayan consegnando la bambina a Gohan. -Ero solo stufo di sentirla piangere.-
-Certo come no.- Kakaroth aveva ancora quel sorrisetto che così tanto lo faceva innervosire. -Sei diventato un tenerone Vegeta ammettilo!-
-Non ammetto un bel niente!- Il sayan era arrossito. -Finiscila di dire assurdità!-
Prima che Goku potesse replicare, Trunks e Goten entrarono nel soggiorno. Entrambi in pigiama e assonnati.
-Che ci fai ancora alzato Trunks?! Ti avevo detto di andare a dormire un’ora fa!-
-Ci ha svegliati Pan.- Gli rispose suo figlio stropicciandosi gli occhi.
Kakaroth si accucciò vicino ai bambini.
-State tranquilli. Vegeta è riuscito a farla addormentare, potete tornare a letto.-
Goten spostò lo sguardo nella stanza fino a trovare la nipotina. La bimba era stata messa in una culla nel salotto e dormiva beata.
-Non è giusto però.- Si lagnò lui. -Perché Pan può dormire qui e noi dobbiamo stare di sopra?-
-Già, non è giusto!- Lo sostenne Trunks.
-Smettila subito di frignare, Trunks!- Vegeta detestava quando faceva la lagna. Tutta colpa di sua madre che lo viziava troppo. -Filate subito a letto. Tutti e due!-
-Vegeta, Vegeta, calmati.- Kakaroth lo guardava sorridendogli. -Che ne dici se li facciamo dormire qui sul divano. Mettiamo una coperta e sono apposto. Così possiamo stare tutti insieme, vi va?- Aggiunse strizzando l’occhio ai bambini.
-Si, ti prego papà facci restare.- Lo supplicò Trunks.
-Per favore.- Aggiunse Goten con gli occhioni da cucciolo.
Vegeta sospirò stanco. Non era più il sayan duro di un tempo.
-E va bene restate ma non voglio sentirvi fiatare. Nemmeno una parola o vi rispedisco di sopra, intesi?-
I bambini si tapparono la bocca con le manine giunte e annuirono all’unisono felici di quella concessione. Saltarono poi sul divano dove si accoccolarono uno di fianco all’altro. Gohan arrivò poco dopo con una coperta. Coprì i piccoli sayan e diede loro un bacio sulla fronte. Vegeta tornò a fissare fuori dalla finestra. Sapeva che doveva dormire per riprendere le forze ma non ci riusciva. Guardò il riflesso dei compagni sulla vetrata e non si stupì di vedere Kakaroth già addormentato su una sedia. Gohan si era messo accanto alla figlia e aveva chiuso gli occhi. Lui probabilmente non avrebbe dormito. I pensieri gli affollavano la mente. Ripensò alla stupida discussione che aveva avuto con sua moglie la mattina e a che idiota era stato a tenere la sua posizione. In fondo Bulma non gli aveva chiesto niente di che. Voleva solo passare il suo compleanno con la sua famiglia. Sospirò. Forse se avesse acconsentito subito alla festa, lei non si troverebbe in quella situazione. Sorrise malinconico. Ma chi voleva prendere in giro? Sapeva che quel siero faceva leva sulla rabbia repressa e lui in quegli anni gliene aveva combinate tante. Lei alla fine lo aveva sempre perdonato ma ciò non cancellava le sue colpe. Non dal cuore di Bulma. Appoggiò la fronte al vetro fresco. Era preoccupato per lei ma soprattutto Bulma gli mancava. Stiracchiò i muscoli e si sedette senza perdere di vista l’esterno della casa. Sentiva che quella notte sarebbe successo qualcosa, non ne era certo ma di solito quando aveva un brutto presentimento non sbagliava mai. Non era un problema rimanere sveglio. Non era certo la sua prima notte in bianco.
   
 
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