Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.2
Il segreto di Steve
Steve
dimenò la coda azzurra da pesce, sbattendola sul
bordo della vasca da bagno. Gettò indietro la testa, facendo
ondeggiare le
ciocche bionde gocciolanti, alcune gli aderirono al viso pallido.
“Cosa
stai facendo?” domandò Tony. Steve era intento a
incidere il nome di Stark su una saponetta rosa con le unghie aguzze.
“Mi
dispiace di farti vivere nell’angoscia di non far
scoprire la mia vera natura” gemette Steve. Le sue orecchie
aguzze, dalle
branchie frastagliate, tremavano, lì la pelle era
verde-acqua.
Tony
gli posò un bacio sulla fronte.
“Lo
trovo divertente, non farti tutti questi problemi”
lo rassicurò. Gli posò le mani abbronzate e
bollenti sulla spalla umida,
accarezzandogliela fino a dove c’era un po’ di
schiuma.
Steve
arrossì e socchiuse le labbra piene e rosee.
“Dici
che la mostra è andata bene? Quel gruppo di
critici mi ha fatto molto più paura di tutti gli avversari
che ho affrontato
nella mia vita” mormorò.
Tony
iniziò a massaggiargli la schiena muscolosa,
Steve si fece sfuggire un gemito di piacere e la sua pinna fremette,
facendo
cadere dell’acqua dalla vasca.
<
Sono riuscito a ingannare Ross con una facilità
estrema e quando Betty ha cercato di far finire dell’acqua su
Steve, ho fatto
in modo che prendesse in pieno Banner. Lo ha umiliato così
tanto in pubblico,
che non credo rimarranno fidanzati ancora a lungo.
Mi
preoccupano di più le giornate di pioggia e il
fatto che potrei dirlo in un’intervista in mondo visione
> rifletté.
“’Mia
moglie’ è il più grande artista del
mondo perché
a me come musa e come soggetto d’ispirazione” disse
con voce calda.
Steve
gli prese delicatamente il viso tra le mani.
“Adoro
te e la tua bellezza. Hai ragione, non potrei
avere un modello migliore di te” disse con voce roca.
Tony
lo baciò con foga, intrecciando la sua lingua con
quella dell’altro, Steve si stese completamente e
ricambiò il bacio, lasciando
sfuggire dei gemiti di piacere.
Tony
gli passò la mano sulla coda del tritone,
sentendo le scaglie bagnate sotto i polpastrelli.
“Riesci
a vedere in me, qualcosa che nemmeno io vedo,
Cap” mormorò. S’infilò nella
vasca nonostante i vestiti e si slacciò i pantaloni,
si mise a gattoni sopra il sirenetto all’altezza dei suoi
fianchi. Con una mano
gli accarezzò il petto, mentre con l’altra
giocherellò con la ciocca biondo
cenere al centro della sua fronte.
“Non
dovresti, però, pulire casa. Ho dei robot per
quello e sono convinto che la mia segretaria abbia anche adibito delle
persone
di servizio. Sei la persona che ho sposato, non la mia
cameriera” disse.
Steve
si mordicchiò il labbro.
“Mi
lasciano tutti i ninnoli spostati e poi gli sfuggono
un sacco di micro-macchie. Inoltre puliscono sommariamente il parquet
con la
scopa elettrica…” si lamentò.
“Il
mio ‘pesce’ preistorico maniaco
compulsivo” disse Tony
con voce seducente.
Steve
avvertì un brivido di piacere percorrergli la
spina dorsale e rabbrividì sotto di lui.
“Mi
chiedo come tu faccia a venire a letto con me,
siamo di due specie diverse” borbottò.
<
Gli devo tutto. Mi ha salvato e mi ha dato la
vita che ho sempre sognato > pensò.
“Dopo
essermi fatto tredici gemelle in una volta sola,
questo è niente” ribatté Tony,
scrollando le spalle.