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Autore: Walkers2    31/10/2017    0 recensioni
Nel pieno dell'apocalisse gli zombie non sono la vera minaccia. Uomini senza scrupoli cercano di impossessarsi di tutto ciò che ti sei guadagnato con grandi sforzi.
Persone sconosciute diventano la tua famiglia, qualcuno riesce a conquistare anche il tuo cuore, ma cosa succederebbe se i legami di sangue si ripresentassero ?
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Merle Dixon, Nuovo personaggio, Rick Grimes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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POV GRACE Mi siedo, sospiro, riprendo fiato. Che giornata di merda ho sangue di zombie ovunque, probabilmente anche nelle mutande. Puzzo di cadavere, mi serve una doccia ma sono troppo stanca per farla. Ripongo la pistola nella cinta, controllo quanti proiettili mi sono rimasti. Quattro. Ne ho sputtanati un sacco per quei bastardi figli di puttana. -Dolcezza, mi sei mancata- la voce di Negan alle mie spalle, la odio quella voce lo soffocherei nel sonno ma risulta utile per la mia sopravvivenza e per quella di mio fratello, per quanto possa servire. Mi volto di spalle, elargisco un falso sorriso.

-Tu per niente, sono stata bene in tua assenza.
-Mmm, non ci credo..vieni qui dammi un bacino - mi risponde allargando le braccia con il suo solito sorriso del cazzo.

Mi alzo, gli do un bacio rapido sulle labbra, lui approfitta per darmene uno alla francese, lo lascio fare. Ormai non mi interessa più della mia dignità, del mio corpo, sono come un fantasma che vaga nel nulla, in un mondo in rovina.
-Ho delle novità per te, Merle ti aspetta nella casa azzurra in fondo alla via - mi dice Negan diventando serio.
-Novità? Buone o cattive? - chiedo un po' incuriosita, anche se ormai non mi  stupisco più nulla.
-Non lo so tesoro, sta a te giudicare - mi risponde tornando al suo solito sorriso.
Annuisco, prendo un respiro e mi incammino.

-Aspetterò quel bel culetto in camera mia- commenta mentre mi allontano, io rispondo con il dito medio, lo odio quello stronzo.

Probabilmente Merle ne ha combinata una delle sue, magari ha deciso di prendersi quella casa per conservarci ogni pasticca che trova. Neanche l'apocalisse è riuscito a cambiarlo.
L'unico modo per scoprirlo è entrare.

Busso alla porta.

Merle apre .
- Merle..- lo guardo aspettando mi dica qualcosa, ma si sposta solamente e vedo..vedo..no non è possibile.

Un uomo alto, sporco e con i capelli forse troppo lunghi.
Resta immobile, sconcertato quanto me, a labbra schiuse mi guarda. È cambiato fisicamente dall'ultima volta che l'ho visto,ma alla fine era solo un bambino.  Mi supera di qualche centimetro in altezza, ha un corpo ben definito, i capelli molto più lunghi ...ma quegli occhi blu e maledettamente glaciali eliminano ogni incertezza, potrei riconoscerli tra un milione.

- D..Daryl..sei tu?- riesco a dire solo questo con gli occhi lucidi.

Cazzo. Non posso farmi vedere debole ma è il mio fratellino e mi è mancato così tanto.


China il capo e annuisce, rido il suo atteggiamento è identico a quello che ricordavo, eppure nei suoi occhi noto qualcosa...che sia delusione? È arrabbiato ?
Mi avvicino per abbracciarlo.
Indietreggia schivandomi, assottiglia gli occhi e mi fissa. Il suo volto è duro.


-Daryl..- lo abbraccio lo stesso contro la sua volontà.
- Non toccarmi, puttana - mi spinge liberandosi dal mio abbraccio, non è mai stato così con me.
Gli tiro uno schiaffo
- Vaffanculo!-urlo e intanto le lacrime solcano il mio viso - Mi sei mancato così tanto..e tu, ti comporti come uno stronzo.
- Vaffanculo tu! - ringhia incassando il colpo, si avvicina minaccioso ma non reagisce. I suoi occhi sembrano tagliarmi in due l'anima - Ti sono mancato? Mia sorella è morta, tanto tempo fa - continua, urlando e calciando qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

Scoppio a piangere, non c'è la faccio a trattenermi, mi tremano le mani.


-Ah sono morta per te? Come cazzo puoi dire una cosa del genere Daryl !? Non c'è mattina che mi sveglio senza pensare a te, nemmeno una- fanculo ...nessuno mi ha mai fatto così male con le parole nemmeno Negan.
- Fottiti, sei una puttana come tutte le altre. Sei andata via - urla ancora più forte - Mi hai lasciato, avevi giurato che non te ne saresti mai andata.- mi guarda con gli occhi rossi e con una smorfia di rabbia getta per terra i due vasi presenti sul mobile dell'ingresso.

- Mi dispiace..tanto- riesco solo a dire questo, è troppo furioso -Lasciami spiegare non è come credi tu. Sono stata costretta, dovevo...tuo padre non mi voleva,è stata la cosa più difficile della mia vita lasciarti. Ho dovuto farlo,e non c'è giorno che non ripenso a quello che è successo.

-Mi ci pulisco il culo con i tuoi mi dispiace, sei uguale a lui - continua a gridare fuoribondo indicando Merle.

-Speravo mi dimenticassi - rispondo guardandolo nei suoi bellissimi occhi azzurri, quanto mi è mancato.
- Sai cosa? - continua con un sorriso sarcastico - Ti considero morta da anni, non capisco proprio perchè oggi debba cambiare - con poche falcate mi supera ed esce sbattendo la porta.

Guardo Merle, sono scioccata, le gambe non mi reggono, porto le mani alla testa, chiudo gli occhi e cerco di riprendermi.
- Che riunione di famiglia - borbotta un omone dai baffi color carota.
- Stai zitto stronzo! Non sono affari tuoi!- ringhia Merle contro il rosso, si avvicina a me.
-È incazzato ma ci tiene a te sorellina- dice mio fratello prendendomi una mano e cercando di tranquillizzarmi
- Ho solo detto la verità. Non l'ho mai visto così scosso . Neanche quando eravamo chiusi in una stalla e una mandria spingeva la porta per entrare.

Mai più deve capitare di farmi vedere così debole. Merda.
-Levati- scanso mio fratello -Non ho bisogno di te.
Merle mi guarda, mi conosce, elargisce un mezzo sorriso, mi ci voleva.

- Si...comunque io sono Grace. Lo spettacolo è finito gente - mi rivolgo al rosso asciugandomi il viso dalle lacrime e indurendo l'espressione facciale.
- Mi dispiace per tuo fratello, io sono Sasha... lui è Abrahm. Siamo stati trascinati qui insieme a Daryl. Comunque, non te la prendere , lui è...è strano.- risponde la donna di colore che mi porge la mano.

La ghiaccio con uno sguardo .
- Non è strano..e non me la sono presa,mi vedi scossa ,forse?- gli stringo la mano il più forte che posso, ho il nervoso a mille.
- Hei, sta calma, volevo solo aiutarti. Deve essere un difetto di famiglia - la donna fa una smorfia di disapprovazione.

Non riesco a crederci davvero, abbiamo dato spettacolo davanti a questi caga cazzo, merda.

- Signore, che ne dite di darci una calmata? - il tipo con i baffi si avvicina alla donna cingendole i fianchi.
- Fottiti, tu sei hai un difetto è la lingua lunga- stringo i denti. Ti farò mangiare quell'espressione saccente del cazzo,stronzetta.
-si Grace..che ne dici di calmarci un attimo?- Merle mi si avvicina obbligandomi a guardarlo.


-Davvero? Tu mi dici di calmarmi? Che cosa ti sei fumato? Frumento?- dico lanciandogli un occhiataccia per poi tornare a guardare male Sasha - Comunque si, non mi frega un cazzo di voi due. Merle, fanculo anche a te- continuo avviandomi alla porta.

Non si può sentire, proprio lui mi dice di calmarmi quando è capace di dare di matto senza motivo, la gente qui gli sta alla larga, ne hanno il terrore.
- Grazie sorellina, simpatia portami via- dice come una cantilena, sfiorandosi il mento con la mano.

Mentre mi avvicino alla porta, qualcuno la spalanca violentemente e un uomo viene schiantato sul pavimento, mio fratello.
- Non dovresti tenere sotto controllo i nuovi arrivati? Già te ne sei lasciato sfuggire uno - sghignazza un uomo guardando prima Merle e poi Daryl .

Merle lo ammonisce subito con uno sguardo e gli tira un pugno in faccia
- È mio fratello stronzo!
Mi avvicino a grandi passi e faccio per tirargliene uno anche io ma l'uomo si scusa subito e si allontana, la gente che vive qui lo sa, meglio non farci incazzare.

Allungo la mano a Daryl per farlo alzare, non potrebbe andare peggio. È proprio come quando eravamo piccoli, lui viene picchiato e io lo aiuto a rialzarsi.
Mi guarda ma non l'accetta. Si alza e si posiziona vicino ai suoi amici. Ha un occhio gonfio.
Ritiro la mano, lo guardo e il mio cuore si riempie di tristezza ... forse quel bambino spaventato non c'è più. È cresciuto ed è diventato un uomo pieno di rabbia.
Siamo arrivati al punto di essere estranei, non mi arrendo. Non lo faccio mai.

-Vieni con me un attimo- gli prendo una mano, lo porto in cucina e lo faccio sedere sul primo sgabello che incontriamo vicino al banco di lavoro.
Prendo il kit medico, dall'anta sotto al lavello.
- Non ho voglia di ascoltarti - dice sedendosi
-Non voglio parlare- gli scosto i capelli dalla fronte, prendo del cotone e un po di disinfettante e glielo passo sull'occhio delicatamente.

Si scosta leggermente imbronciandosi un po' per il bruciore.
- Lo so che mi odi...ma so anche che mi vuoi bene e spero che tu possa perdonarmi un giorno. Non farti più picchiare e non cercare di scappare da qui, non ti accadrà nulla.

Scosta la testa e noto la sua espressione accigliata.
- Brucia un po',serve qualche punto, faccio subito.
- Devo tornare a casa mia, dalla mia famiglia - sussurra con calma, quasi non voglia farsi sentire.
Prendo ago e filo, sospiro, inizio a ricucirgli appena sopra il sopracciglio
- La tua famiglia?- chiedo con un po' di tristezza, so di non farne più parte da tempo
- Merda - impreca quando infilo il sottile ago.
Annuisce

- Scusami..tranquillo faccio subito- gli accarezzo una guancia con una mano
- Non toccarmi- sospira, scandendo lettera per lettera.
Lo guardo, elargisco un mezzo sorriso.


-Sono così felice di vederti che anche se fai lo stronzo non riesco a prendermela- taglio il filo e faccio il nodo, metto il cerotto sulla ferita.
- Non resterò - si alza e si avvicina alla finestra, sta pianificando qualcosa.

- Se mi ascolti e fai quello che ti dico, tornerai presto dalla tua famiglia- non deve fare stronzate qui c'è in gioco la vita..Negan non scherza.
- Adesso vuoi comandarmi anche tu? - sorride scuotendo la testa - avrai solo il sangue di nostra madre, ma noto con sorpresa che sei molto più simile a quello stronzo di mio padre - nega con la testa facendo dondolare le ciocche di capelli che gli coprono gli occhi, dovrebbe sistemarli.

- Se dici così proprio non mi consoci...vuoi che ti accorcio i capelli? Sono brava.- sorrido.
- Non ne ho bisogno - mi guarda arricciando il naso e le labbra, per disapprovare la mia offerta.

Come può affermare che sono simile a suo padre? Era un essere orribile, non poteva neanche essere definito umano. L'ho fatto soffrire più di quanto pensassi, mi sento terribilmente in colpa. Non mi frega mai niente di nessuno, ma Daryl ha sempre fatto parte ed è tuttora parte del mio cuore.
- Dai fatteli sistemare,ci metto poco- prendo le forbici e lo faccio sedere di nuovo.

È consapevo che al momento non può uscire e con rammarico è costretto a sedersi e ad aspettare.
- Sarai diventato bravissimo con la balestra eh? Devi avere una visuale pulita..-
- Pff, sono sempre stato bravissimo - sottolinea strafottente
Inizio a tagliargli i capelli pian piano.

-Sì io te l'ho sempre detto - sorrido.
- Sì, tu mi hai detto tante cose... troppe. Non ne hai mantenuta una - la voce gli esce rauca, è tormentato.
- Non è vero - non tutte, perché mi deve far sentire così in colpa costantemente? Non è stata tutta colpa mia.

- Non penso tu possa odiarmi, e se mai ti ho fatto dubitare anche solo per un secondo di non volerti bene o di fregarmene è stato il peggior sbaglio di una vita piena di sbagli - continuo, essere dolce non è il mio forte ma Daryl ha sempre tirato fuori il meglio che c'era in me, anche da bambini.
- No? Quando nostra madre è morta bruciata, tu ti sei trasferita ma almeno all'inizio trovavi il tempo per me . Poi senza un motivo, sei sparita. Mi hai lasciato solo ... lo sai cosa succedeva ogni giorno a casa... eppure te ne sei lavata le mani - sussurra a voce tremante, e un luccichio si fa strada nei suoi occhi.

Mi dispiace tantissimo, non posso neanche immaginare cosa gli avrà fatto quel bastardo . Ma sapevo che Merle lo avrebbe difeso.


- No, non è come credi. Non ho avuto scelta,mio padre non ha mai superato la morte di mamma, non riusciva a guardarti, lo sai che le somigli - lo guardo dolcemente - Quando ha scoperto che prendevo l'autobus quasi ogni giorno per venire da te, mi ha imposto di trasferirmi lontano contro la mia volontà- gli spiego, spero possa capire.

- Tuo padre... mi ha sempre odiato quello stronzo.- si morde il labbro -Sei come Merle, tante belle parole... ma poi non c'eravate mai. Sai cosa è successo? A nostro fratello non bastava passare la maggior parte del tempo in carcere, il giorno del mio 11esimo compleanno sai che regalo mi ha fatto? Mi ha dato una birra e mi ha detto " non posso restare" - finisce la frase con una risata che a dir il vero sembra più uno sbuffo.

Smetto di tagliare un attimo, ho quasi finito ma voglio ammirare il mio lavoro .
-Eccoli i tuoi bellissimi occhi azzurri, con quei capelli non si vedevano, vedrai quante belle donne acchiappi - sorrido, poi ridivento seria -Merle è sempre stato un fratello di merda..ma ti vuole bene, e anche io..ho sbagliato e lo ammetto ma non puoi farmene una colpa, eravamo ragazzini non decidevo io dove andare..cosa fare..ti avrei portato come me in capo al mondo se avessi potuto e tu questo lo sai.

- Perchè non sei tornata dopo? Non ci hai cercato - chiede , la sua voce è fredda ma sembra che l'ira sia scomparsa.
- Perché stupidamente pensavo non vi interessasse - rispondo abbassando lo sguardo e ricominciando a tagliare - Poi, quando finalmente mi sono decisa...è successo tutto questo e mentre cercavo di salvarmi il culo, ho incontrato tuo fratello.

Evita il mio sguardo, non so neanche se mi sta ascoltando, sembra perso nei suoi pensieri.
-Quando ho compiuto 18 anni, mi sono ritrovato Merle fuori al capanno,nel bosco, mi era venuto a prendere. Ho chiesto di te... mi ha detto che non volevi avere a che fare con noi.
Lo guardo -Non è vero- come avrei potuto dire una cosa del genere?



Mi avvicino, gli do un bacio sulla guancia.
Si tira indietro, come se avesse timore.
- Ti voglio bene fratellino.

La sua pelle anche se ruvida per la barba incolta, sulle mie labbra, mi riporta indietro nel tempo.

°°°
Eravamo sempre insieme. Abitavo con mio padre e mia nonna, le nostre case erano nello stesso quartiere. Quando potevamo eravamo inseparabili. I tre moschettieri, anche se Merle era poco presente e quando lo era, non ci divertivamo molto.
Passavamo le giornate a giocare nel fango o sulla ghiaia, a fine giornata puzzavamo come capre, ma eravamo felici .
Un giorno, approfittando che nostro fratello maggiore era rinchiuso da qualche parte, giocammo con i bambini del vicinato. Daryl non aveva giocattoli, figuriamoci una bicicletta... quindi decidemmo di rubarne una parcheggiata fuori ad un'abitazione.
Ci divertimmo da matti, forse più a rubarla che a giocarci realmente.
Purtroppo la felicità non durò molto, i genitori del malcapitato andarono a reclamare con il padre di Daryl che era perennemente arrabbiato e ubriaco; costrinse mio fratello ad entrare in casa, insulti ed altri rumori si udivano fin fuori.
Il giorno dopo non venne a scuola, quando rientrai al pomeriggio , andai verso casa sua. Era vuota, il padre era a bere in qualche bar da quattro soldi.
Attraversai il piccolo viottolo per raggiungere il retro, la casa affacciava sull'entrata del bosco.
Quando Daryl era ferito, si rifugiava lì, nei dintorni del vecchio capanno, tra la fitta vegetazione . Da solo e invisibile.
•••

Lo guardo, dritto in quegli occhi azzurri ... gli sorrido come solo una sorella può fare, riesco a vederlo. Quel bambino che ho lasciato c'è ancora e io non lo abbandonerò più.

- Dolcezza, sei qui? Oh - ondeggia la sua mazza sfoderando il suo intollerabile ghigno - Il tuo fratellino ha già dato problemi ?



grazie a tutti per continuare a leggere questa storia, siete davvero in tanti <3
   
 
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