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Autore: Vera_D_Winters    02/11/2017    1 recensioni
Nei prossimi tre giorni posterò tre capitoli in questo spazio, una storia parzialmente AU su onepiece a tema con questa notte speciale appena trascorsa.
La storia nasce da una role eseguita nel gdr su facebook in cui ruolo, il gdr One Piece cafè
- La locanda addobbata per la notte di Halloween diviene al calare del sole la terra degli incubi. Un maleficio si abbatte su coloro che ne hanno varcato la soglia per partecipare alla festa, e il terrore dilaga d'improvviso.
Alcuni degli avventori infatti vengono trasformati nei peggiori mostri, usciti da leggende narrate intorno a fuochi notturni: Bloody Mary, lo Slenderman, Edward Mordrake, sono solo alcuni dei nomi di questi incubi divenuti cupa realtà.
Attenzione però: il maleficio dura solo fino al sorgere del sole.
Chi sopravvivrà fino ad allora? -
Come sempre spero vi piaccia, lasciatemi una recensione se vi va
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, ASL, Mugiwara, Nefertari Bibi, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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𝔑𝔬 𝔬𝔫𝔢'𝔰 𝔤𝔬𝔫𝔫𝔞 𝔰𝔞𝔳𝔢 𝑦𝔬𝔲
𝔉𝔯𝔬𝔪 𝔱𝔥𝔢 𝔟𝔢𝔞𝔰𝔱 𝔞𝔟𝔬𝔲𝔱 𝔱𝔬 𝔰𝔱𝔯𝔦𝑘𝔢

Il primo spirito era stato sconfitto, ma ancora ve ne erano tre a piede libero, i cui poteri e assi nella manica erano sconosciuti ai pirati e ai rivoluzionari di quel luogo.
A cavallo di Karl, Bibi e Sabo cavalcavano senza posa, cercando in qualche modo le figure grottesche che avevano visto uscire dalla locanda, o in alternativa qualche segno del loro passaggio.
Il biondo preoccupato aveva cercato di utilizzare le Vivre Card dei fratelli, ma esse sembravano come sospese: non indicavano nessun luogo, ma nemmeno stavano bruciando come se i due fossero in pericolo. Quale stregoneria era mai quella?
Ad interrompere tuttavia il flusso di coscienza del biondo, giunse la voce della principessa che stava indicando qualcosa con il braccio tremante.
"I bambini, Sabo! Guarda!"
Mentre Karl rallentava, il rivoluzionario sollevò il capo, ritrovandosi a spalancare la bocca, dandole la forma di una O, simbolo della sorpresa che lo aveva colto: una fila di bambini camminava a piedi scalzi, tutti perfettamente allineati nei loro pigiami colorati, tutti come ipnotizzati da una forza magnetica.
Sabo scese dal papero da combattimento e si avvicinò a loro cercando di fermarne l'avanzata, ma essi continuavano a proseguire senza degnarlo di uno sguardo, gli occhi vitrei che in realtà non vedevano nulla.
"Ma che diavolo..."
Le iridi del giovane allora si rivolsero verso il punto in cui i piccoli sembravano voler convergere, e fu allora che vide l'alta figura quasi scheletrica e dal volto bianco, privo di occhi, naso e bocca. Come faceva a respirare? Come faceva a vedere?E... un momento non aveva nemmeno le orecchie.
Più si avvicinava, più Sabo scopriva dettagli raccapriccianti.
"Bibi, tu resta qui."
Intimò alla principessa che nel frattempo era scesa dalla sua cavalcatura, proprio come aveva fatto lui poco prima.
"Non ci penso neanche. Quello è Rufy ed io... io voglio aiutare!"
Il rivoluzionario non aveva tempo da perdere a discutere, ma quella situazione gli piaceva sempre meno. Sbuffò infastidito e proseguì.
"E va bene, ma stai dietro di me."
Non poteva colpire quella creatura che sembrava star ammaliando i bambino o avrebbe fatto del male al fratellino... come lo avrebbero affrontato? E come avrebbe protetto tutti quanti? I bambini avanzavano come automi e non sembravano sentire ragione... dannazione. 
A peggiorare la situazione fu la vista di Zoro poco più avanti di loro, un ginocchio posato a terra e le spalle che tremavano come qualcuno che da di stomaco. 
Appena furono abbastanza vicini, il rivoluzionario capì che non era andato molto lontano con la sua supposizione, dato che i rumori che provenivano dallo spadaccino erano proprio quelli di conati. Subito Bibi corse verso di lui, ignorando l'avvertimento di Sabo che le aveva detto di non esporsi, ma la principessa non fece in tempo a raggiungere il ragazzo dai capelli verdi poichè il suo esile corpo venne colto da vertigini improvvise che la fecero barcollare pericolosamente all'indietro.
Nello stesso istante un'emicrania dolorosissima esplose tra le tempie del biondo, che come gli altri due si accasciò su se stesso, stringendo le dita tra i capelli e digrignando i denti con fastidio. Un dolore simile lo aveva provato solo quando la memoria perduta era ritornata prepotentemente a lui.
Che fossero gli effetti della vicinanza del mostro? I bambini non sembravano affetti da quei disturbi, ma d'altronde erano palesemente ipnotizzati, e questa faceva supporre che erano proprio loro il bersaglio della creatura, e che questa stava cercando di impedire ai tre adulti di avvicinarsi a rovinargli i piani.
"Nami... Nami è corsa da noi e ci ha avvisati su cosa è successo alla locanda."
Biascicò lo spadaccino mentre cercava di rialzarsi faticosamente, prima di ripiegarsi sullo stomaco in evidente stato di difficoltà.
"Poi è andata a cercare altri pirati a cui chiedere aiuto, mentre noi dovevamo venire a cercare Rufy."
Dunque la navigatrice era andata a cercare rinforzi... ma sarebbe servito realmente a qualcosa tutto quello spiegamento di alleati, vista la facilità con cui loro erano stati appena neutralizzati?
E Law come se la stava cavando invece?
Erano tutti divisi e combattevano contro esseri dalle capacità e dagli obiettivi sconosciuti, non era affatto facile. Se quel mal di testa fosse almeno passato avrebbe potuto inventarsi qualcosa diamine... ora anche a Sabo veniva da rimettere, e a stento si trattenne dal vomitare sulle proprie scarpe, portando la mano inguantata alla bocca per reprimere il conato.
"Dobbiamo fermare Rufy... cioè il mostro. Qualsiasi cosa voglia da questi bambini di sicuro non è nulla di buono."
Mormorò Bibi, che cercava di ritrovare l'equilibrio.
Sembrava però non esserci soluzione al momento, o almeno non una soluzione pacifica che non rischiasse di ferire il capitano dei Mugiwara. Inizialmente il rivoluzionario aveva pensato che avrebbero potuto semplicemente tenere i mostri impegnati affinchè non facessero del male agli abitanti dell'isola, ma così senza attacchi diretti sembrava impossibile anche solo pensare di frenarli.
In loro soccorso però, giunse il più inaspettato degli aiuti: dapprima le interferenze da parte del mostro diminuirono, come se qualcosa si fosse interposto tra le menti sotto attacco dei giovani e quella della creatura che continuava a sferrare i suoi strani attacchi psicofisici. Una sorta di campo che faceva interferenza. Un campo... magnetico? Possibile? 
Oh si che lo era. 
In un secondo momento infatti, travi di metallo giunsero da un punto imprecisato e formarono una prigione intorno all'alta figura bianca e spaventosa che con lentezza esasperata provò inutilmente a liberarsi.
Quel mostro non sembrava molto forte o veloce, probabilmente tutto il suo potere stava appunto nella capacità di manipolare la mente e il corpo altrui, ipnotizzando e creando malessere nelle sue vittime. Il magnetismo di Kidda però, proprio come avrebbe fatto con delle onde radio, aveva interrotto la comunicazione e deviato gli effetti di quegli attacchi mentali.
Ma dove diavolo era la pirata in questione?
Non appena fu libero dal dolore, Sabo alzò lo sguardo in cerca della figura massiccia della donna, senza però incontrarla. Passò in rassegna i tetti delle case intorno a loro e i vicoli più vicini, eppure di lei non vi era nemmeno l'ombra.
Che si tenesse a distanza per non subire l'influenza del mostro, oppure per non farsi vedere mentre aiutava qualcuno? La secondo era più probabile, anche se probabilmente Kidda non stava realmente aiutando loro. Il suo orgoglio semplicemente, le impediva di sconfiggere il suo avversario alla conquista di Raftel quando quest'ultimo era posseduto da una sottospecie di spirito malvagio.
Qualsiasi fossero le sue motivazioni comunque, il rivoluzionario le fu grato. Doveva un favore anche lei... quella notte non stava facendo altro che collezionare debiti verso pirati che mai avrebbe creduto capaci di aiutare il prossimo senza essere supplicati per farlo.
Ad ogni modo non era tempo di perdersi in quelle considerazioni, i bambini sembravano cominciare a riprendersi dall'ipnosi, e la creatura girava in tondo nella gabbia, inquieta ma apparentemente innocua.
"Bibi, tu e Karl occupatevi di questi ragazzini. Il mostro sembra sistemato e loro vorranno tornare a casa."
Il biondo accennò un sorriso e la principessa annuì compita.
"Lascia fare a me, tu e Zoro dovete trovare gli ultimi due, no?"
Questa volta fu il turno di Sabo di annuire, mentre lo spadaccino stava sistemando le katana legate in vita, pronto all'azione ora che nemmeno lui subiva più l'influenza della creatura degli incubi.
"Già... e questa notte infinita non sembra passare mai."
Tutti e tre alzarono istintivamente gli occhi al firmamento, dove la luna brillava ancora piuttosto alta nel cielo, sebbene sembrasse aver cominciato lievemente la sua discesa.
"Che ore saranno?"
Chiese la principessa di Alabasta.
"Forse le due...le tre se siamo fortunati."
Buttò lì Zoro, coadiuvato da un cenno del capo del biondo.
"Ce la farà Kidda a resistere fino all'alba? Sono quattro ore almeno, se i nostri calcoli sono esatti."
Bisbigliò ancora la giovane donna, come se non volesse farsi sentire dalla diretta interessata, dovunque ella fosse.
"Ce la farà. Kidda non sa fallire."
Asserì il rivoluzionario che un po' aveva imparato a conoscere la supernova.
"E poi prima sconfiggiamo gli altri due, prima possiamo tornare qui a dare una mano."
Aggiunse il ragazzo dai capelli verdi, stringendo il pugno con fare battagliero. Inutile dire che Sabo era d'accordissimo con lui.
"Allora andate! Qui ci penso io!"
Li incoraggiò Bibi prima di allontanarsi verso i bambini, così da rassicurarli e aiutarli a ritrovare la strada di casa per riabbracciare i propri genitori.
I due ragazzi si avviarono dunque dalla parte opposta, lasciandosi il mostro bianco alle spalle.
Sarebbe andata davvero bene?
"Grazie rossa..."
Borbottò Sabo accelerando e mettendosi leggermente più avanti rispetto a Zoro. Lo spadaccino infatti era conosciuto anche per il suo pessimo senso dell'orientamento, e quella sera non c'era tempo per perdersi e giocare.
Come aveva detto Bibi poco prima, ne restavano ancora due, e non avevano idea di dove questi si fossero andati a cacciare.
Il rivoluzionario gettò allora un'altra occhiata al cielo scuro sopra le loro teste.
Non aveva mai anelato tanto alla luce del sole come quella notte.
 

- To be Continued-
-Coming Next: When the sunrise comes-

   
 
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