Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Shanley    07/11/2017    6 recensioni
La storia si svolgerà nel periodo successivo l'incontro con Lord Beerus e il ritorno di Freezer, ma prima del torneo organizzato dal sesto universo. I nostri eroi dovranno affrontare un nemico diverso dal solito e si troveranno in difficoltà.
Tratto dal primo capitolo:
"-Tu lo odi...-
Sentiva questa voce nel cervello e provò dolore. Si lasciò cadere a terra debole mentre i momenti più bui della sua vita le passavano davanti. La gravidanza solitaria, l’abbandono di Vegeta dopo la nascita di Trunks, le continue sparizioni del marito, e molti altri episodi le pulsavano vividi nella mente come se li stesse vivendo in quel momento.
-Tu lo detesti...-
No, non era così, lei lo amava nonostante tutto."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano già parecchi minuti che Goku combatteva contro sua moglie e doveva ammettere che si stava divertendo parecchio. Era esaltato dal fatto che non dovesse controllare la sua potenza, Chichi era perfettamente in grado di tenergli testa. Un colpo ben assestato della moglie lo scaraventò a terra. Goku sorrise divertito pulendosi il sangue dalla bocca.
-Chichi, sei fantastica.-
La donna lo guardava con rabbia e non attese nemmeno che lui si rialzasse prima di tornare all’attacco. Goku parò i suoi pugni e bloccò le mani chiuse di lei nelle sue.
-Mi sto divertendo un mondo, tesoro!-
Per tutta risposta la donna gli sferrò un potente calcio nelle costole facendo piegare il sayan su se stesso.
-Non hai capito che il mio obiettivo e farti fuori, stupido scimmione?!-
Goku le sorrise dolorante.
-Certo. Ma sono sicuro di farti tornare in te proprio come Gohan ha fatto con Videl.-
Chichi lo guardò dritto negli occhi. Uno sguardo ferito e carico di rancore che a Goku si strinse il cuore.
-Se tu conoscessi il dolore che sto provando… Se lo conoscessi davvero non parleresti così!- Chichi si preparò ad attaccare. -Io ti odio con tutta me stessa.-
La donna attaccò con ferocia. Il sayan non poté far altro che difendersi dall’assiduo attacco della moglie. Poi lei si fermò, rimanendo a qualche metro da lui. Il ghigno sul suo volto non prometteva niente di buono. La donna portò le mani sul fianco in una posa fin troppo nota al sayan, che invece di cercare di difendersi dall’attacco rimase immobile, incuriosito da quello che sua moglie stava per fare.
-Ka-me-ha-me-haaaaaaaaaa!- Gridò lei colpendolo in pieno.
Goku si ritrovò a terra dolorante. Era stato uno sciocco a sottovalutare la potenza del colpo che lei gli avrebbe lanciato, continuava a dimenticare che in quello scontro non c’era nulla di positivo e che sua moglie stava tentando di farlo fuori. Ma vedere Chichi lanciare un’onda energetica non era cosa da tutti i giorni e non aveva voluto perderselo per nessun motivo. Il sayan si alzò a fatica e volando si portò davanti a sua moglie.
-Va bene.- Disse lui deciso a farla finita con quella brutta situazione. Se avessero continuato così si sarebbero ammazzati a vicenda e lui non poteva permetterlo. -Dimmi cosa ti ha fatto arrabbiare. Ti ascolto.-
-Cosa mi ha fatto arrabbiare?!- Chiese lei a denti stretti. -Non ti rendi nemmeno conto di quello che mi hai fatto?!-
-Evidentemente no.- Rispose lui sarcastico provocandola. -Spiegamelo tu.-
Chichi gridò di rabbia aumentando esponenzialmente la sua aura e attaccò il marito mirando alle zone vitali.
-Partiamo dall’inizio vuoi?- Chiese lei senza smettere di colpirlo.
-Parla.- Rispose lui difendendosi dai colpi micidiali di Chichi.
-Sei morto sacrificandoti per far fuori tuo fratello e hai preferito rimanere nell’aldilà per un anno per allenarti piuttosto che tornare a casa dalla tua famiglia.-
-Ma tesoro! I sayan avrebbero attaccato la Terra, dovevo allenarmi!- Si lagnò lui.
Lei lo ignorò continuando la sua lista.
-Dopo che ho badato a te in ospedale per mesi, te ne sei partito per Namek e poi invece di tornare a casa hai preferito startene per un altro anno in giro chissà dove per lo spazio. Non hai nemmeno avuto il buon senso di avvisare che eri vivo!- Lei gli sferrò un calcio così potente da costringerlo ad indietreggiare. Sorrise compiaciuta alla smorfia di dolore di Goku. -Dopo il Cell game sei morto ancora e invece di tornare da me, sei rimasto nell’aldilà cinque lunghi anni costringendomi a crescere tuo figlio da sola.-
Colpo basso. Goku sapeva quanto lei avesse sofferto in quel periodo e si sentiva ancora in colpa. Se solo avesse saputo che lei era incinta…
-Non ti perdonerò mai lurido sayan!- Urlò Chichi con le lacrime agli occhi, caricando un’altra onda energetica e scagliandola contro il marito.
Goku la schivò senza problemi accorgendosi dell’impercettibile tentennamento della moglie. Farla parlare stava funzionando. Il sayan le volò vicino.
-Hai ragione. Sono stato pessimo e mi sento ancora in colpa per averti lasciato da sola a crescere Goten ma in mia difesa non sapevo tu fossi incinta.- Goku capì subito di aver sbagliato argomentazione.
-Avresti dovuto tornare perché volevi stare con me! Il fatto che fossi o meno incinta non conta nulla!- Caricò la sua aura al massimo. -Tu non mi ami e non lo hai mai fatto!- Urlò di rabbia prima di attaccare.
Goku parò i terribili colpi della moglie ma si rese conto di perdere terreno. Sperava che lei fosse tornata normale grazie alle sue parole come aveva fatto Videl con suo figlio ma evidentemente Gohan ci sapeva fare in quelle cose molto meglio di lui. Una cosa era certa: non si sarebbe fatto colpire come aveva fatto suo figlio. Lui detestava perdere anche in quella situazione. Il suo sangue sayan lo portava a cercare sempre lo scontro e gli impediva di farsi battere, nemmeno se ad attaccarlo era sua moglie. Le sferrò un pugno così forte da farla volare contro il muro dall’altra parte della stanza. Una parte di lui si sentì in colpa ma sapeva che era necessario. Doveva farla parlare ancora, doveva puntare sul lato umano di Chichi perché se lei oltre al suo potere aveva copiato anche la sua eccitazione per la battaglia, era nei guai.
-Senti Chichi, tutte quelle cose di cui mi accusi sono vere ma pensavo mi avessi perdonato da tempo.- Le disse lui atterrando a pochi passi da lei.
La donna si alzò a fatica. Aveva forse esagerato? In fondo il corpo di lei non era forte e resistente come il suo. Aveva copiato la sua energia ma Chichi rimaneva pur sempre una terrestre. Doveva stare più attento.
-Ti sbagli.- Rispose lei col fiato corto pulendosi il sangue che le usciva dalla bocca.
-Devi ammettere che abbiamo avuto anche dei bei momenti insieme.- Chichi lo guardava truce ma lo lasciò parlare. -Il nostro matrimonio, la nostra prima volta, Gohan, le nostre serate sotto le stelle.- Goku sorrise nel ripensare a quei ricordi felici. Si rese conto che mancavano anche a lui quei momenti spensierati passati con sua moglie. Doveva ammettere che negli ultimi anni lui l’aveva trascurata e parecchio. Da quando era diventato super sayan la prima volta, aveva risvegliato le sue cellule sayan e la sua ossessione per la lotta non lo lasciava mai solo. Su questo Chichi aveva ragione. Sospirò.
-Sai potremmo rifare tutto questo se solo tu me ne dessi la possibilità.-
Lei non rispose. Lo guardava dritto negli occhi senza mostrare nessuna emozione. Goku mosse un passo incerto verso sua moglie. Ce l’aveva fatta? Era riuscito a farla tornare in sé come Gohan aveva fatto con Videl? Era sicuro di si. Con un gran sorriso si avvicinò a Chichi e le mise le mani sulle spalle. Lei continuava a fissarlo impassibile.
-Oh Chichi.- Le disse lui felice. -Sapevo che mi avresti perdonato ancora.-
-Non credo proprio.-
-Cosa?!-
La donna gli sferrò un pugno nello stomaco così potente da scaraventarlo dall’altra parte della stanza. Aveva abbassato la guardia, che stupido.
 
***
 
Non appena gli scontri erano iniziati, Zantos aveva cominciato a far del male a Videl. Le grida della donna che amava erano come lame conficcate nel cuore di Gohan. Il giovane si scagliò usando tutta la sua energia contro la barriera invisibile che lo separava dalla gabbia in cui era rinchiusa sua moglie ma fino a quel momento non era riuscito nemmeno a scalfirla. Frustrato aveva cercato con gli occhi l’aiuto degli altri due sayan ma loro erano troppo impegnati con le loro avversarie per poterlo aiutare. Con fastidio notò che suo padre si stava perfino divertendo. Come poteva essere così entusiasta? Spostò lo sguardo su Goten e Trunks. I due bambini erano a terra ancora svenuti proprio sotto la gabbia che rinchiudeva Videl ma, per fortuna, le scosse elettriche non arrivavano a loro. Un nuovo grido di dolore riportò la sua attenzione su Videl. Con un tuffo al cuore vide sua moglie contorcersi. Lei chiamava il suo nome. Aveva bisogno di aiuto e lui non era in grado di aiutarla nonostante fosse trasformato in super sayan. Pieno di rabbia attaccò di nuovo la barriera di energia ma fu tutto inutile. Arrivava a pochi centimetri dalla gabbia e veniva scagliato all’indietro.
-Ahahah, sei uno sciocco scimmione!- Zantos lo guardava. Un ghigno divertito sulla faccia. -Non riuscirai mai ad abbattere la mia barriera, lei morirà molto prima.-
-Mostro!- Gridò lui sempre più arrabbiato. -Lasciala andare!-
Scatenò la sua ira sul nemico lanciandogli una raffica infinita di sfere di energia ma anche Zantos era protetto da una barriera di energia.
-Sei troppo debole per poter infrangere il mio scudo.- Un ghigno malevolo gli deformò il volto. -La sai una cosa divertente?- Gohan non rispose ma continuò a guardarlo infuriato. -L’energia che grazie al mio siero la terrestre ha copiato da te raddoppia la forza delle scosse che le scorrono nel corpo.-
Gohan sgranò gli occhi e focalizzò l’attenzione su Videl. Solo in quel momento si accorse che il corpo di Videl era pieno di piccoli tagli dai quali percepiva l’energia, la sua energia, uscire.
-Il suo fragile corpo da terrestre è troppo debole per sopportare tutto questo. Non sopravviverà a lungo.- Zantos rise ancora. -Tic tac sayan.-
 
***
 
Vegeta si schivò appena in tempo per evitare che Goku gli finisse addosso. Guardò nella direzione da dove era volato l’amico e rabbrividì. Chichi era davvero spaventosa trasformata in super sayan blu. Nonostante fosse una semplice terrestre, quella donna, che con il suo caratteraccio sapeva domare perfino l’uomo più forte dell’universo, gli metteva i brividi, figuriamoci trasformata in quel modo.
-Urca!-
Vegeta portò l’attenzione sul compagno che a fatica stava uscendo dalle macerie.
-Tutto bene Kakaroth?-
-Si, mi sono fatto fregare.- Il buon sayan rise imbarazzato. -Credevo di essere riuscito a riportarla da me come aveva fatto Gohan ma mi sbagliavo.-
-Nemmeno io ce l’ho fatta.- Ammise frustrato il principe dei sayan fissando Bulma. -Anzi credo di aver peggiorato le cose.-
-Mh?- Goku lo guardò confuso. -Che intendi?-
-Guarda l’aura di Bulma.-
Goku spostò lo sguardo sulla sua migliore amica. La donna era ferma a mezz'aria e caricava la sua aura raggiungendo livelli sconcertanti. La sua energia sembrava come impazzita. Vorticava freneticamente intorno a lei e in alcuni punti non era più blu, ma nera. Il sayan focalizzò l’attenzione sul volto di Bulma. Le pupille erano completamente scomparse lasciando gli occhi bianchi e vitrei. A Goku ricordò molto Broly che quando si trasformava in super sayan perdeva il controllo.
-Cosa le sta succedendo?- Chiese preoccupato. La situazione non stava migliorando per niente.
-Questo è lo stadio successivo provocato dal siero.- Il principe dei sayan strinse i pugni per la frustrazione. -Ormai è solo la rabbia a dominarla. Se la sua aura dovesse diventare completamente nera sarebbe la fine.- Vegeta imprecò. -Il suo corpo si disintegrerebbe.-
-Non perdere le speranze Vegeta.- Gli disse Goku mettendosi in piedi con un balzo. -Ce la puoi ancora fare a salvarla.-
-Come?- Il principe dei sayan guardava il compagno irritato dalla sua sicurezza.
-Se riesci a farle perdere i sensi possiamo riportarla alla CC e aspettare che l’effetto del siero svanisca da sé.- Goku sorrise fiducioso.
Vegeta guardò il compagno incredulo. Non poteva credere che quell’idiota avesse formulato un’idea sensata. Soprattutto perché lui non gli aveva detto che l’effetto del siero aveva un limite. Forse non era un’idiota totale dopotutto. Frugò nella sua memoria. Se non ricordava male, l’effetto del siero sarebbe svanito in ventiquattr’ore quindi se avesse fatto perdere i sensi a Bulma e l’avrebbe mantenuta in qualche modo addormentata fino alla sera seguente, sarebbe tornata normale. Ma come avrebbe fatto a mantenere sua moglie priva di sensi tanto a lungo? Il padre di Bulma avrebbe pensato a qualcosa. Un ghigno soddisfatto gli solcò il viso.
-Allora non sei così stupido come credevo.- Disse a Goku mettendosi in posizione di attacco.
-Anch’io so usare il cervello sai?- Gli rispose Goku senza sembrare offeso dalle parole che Vegeta gli aveva rivolto. -Uso meglio i muscoli ma so usare pure quello.- Un sorriso divertito si allargò sul volto del buon sayan. -In ogni caso sono un marito migliore di te.-
Vegeta lo fulminò con lo sguardo.
-Che stai dicendo Kakaroth?! Persino io che faccio schifo nei rapporti di coppia so che tu sei un pessimo marito!-
-Davvero?- Gli chiese Goku mantenendo il sorriso beffardo. -Di chi è la moglie con l’aura quasi nera?- Senza aspettare una risposta dall’amico, Goku si lanciò all’attacco.
Vegeta era partito all’attacco subito dopo Goku. Come poteva pensare quello sciocco di essere un marito migliore di lui? Lui era il principe dei sayan ed era superiore in tutto e per tutto a quel sayan di terza classe. Arrivò davanti a Bulma e il cuore gli si strinse nel vederla in quello stato. Bulma aveva totalmente perso il controllo di sé. L’aura ormai per metà nera l’avvolgeva frenetica in una spirale bicolore. Non appena la donna si accorse della sua presenza si scagliò contro di lui iniziando ad attaccarlo senza tregua. Ormai parlare non serviva più a nulla, una volta raggiunto quello stadio era impossibile ragionare con l’infetto. Doveva attuare il piano suggeritogli da Kakaroth ma non era così facile metterla KO e più passava il tempo e più effimera era la possibilità di salvarle la vita. Non avrebbe permesso che lei si disintegrasse a causa sua. Ad ogni colpo che lei gli scagliava, Vegeta si sentiva sempre più in colpa. Era stato lui a ridurla così. Era stato lui a farla soffrite in tutti quei anni.
Un ricordo si fece largo con forza nella sua mente. Un ricordo che aveva rimosso da tempo. Era sera ed erano appena tornati dal pianeta Eden. Lui e la famiglia reale stavano cenando quando uno degli uomini presenti aveva raccontato al re di come tra tutti quelli infettati dal siero che avevano raggiunto lo stadio dell’aura nera, soltanto uno fosse sopravvissuto. Il re aveva chiesto che differenza c’era tra quell’uomo e gli altri che invece erano morti e il sayan aveva spiegato che il sopravvissuto era stato l’unico a riuscire a distruggere l’avversario. Una volta morto il suo obiettivo, il sayan infetto era tornato normale. Fu allora che Vegeta capì cosa doveva fare. Se fosse morto, lei sarebbe stata salva. Se fosse morto, Bulma avrebbe smesso di soffrire. Non c’era altra soluzione. Abbassò le braccia e le permise di colpirlo in pieno stomaco e di mandarlo a sbattere contro il pavimento. Piegato in due dal dolore, vide che lei si avvicinava. Alzò lo sguardo pronto per un altro attacco, quello decisivo, quello che avrebbe finalmente posto fine alle sofferenze di lei. I loro occhi si incontrarono, quelli neri e profondi di lui con quelli bianchi e vitrei di lei, e fu in quel momento che lo vide chiaro come il sole. Tutto il dolore che Bulma aveva represso in quegli anni racchiuso in quei bellissimi occhi che lui sapeva essere blu. Abbassò lo sguardo a disagio. Si sentì male per essere stato così cieco, per averla sempre data per scontata. Per aver pensato che le sue colpe passate non avessero lasciato il segno nel cuore di quella donna sempre allegra e vitale. Sapeva che lei c’era sempre e lui non si era mai preoccupato di dimostrarle affetto. Sorrise tra sé e sé. Era proprio vero quel vecchio detto: si capisce cosa si è perso soltanto una volta perduto. E lui l’aveva perduta per sempre. Che stupido era stato. La guardò di nuovo negli occhi. Lo sguardo deciso e fiero.
-Ti amo Bulma e ti amerò per sempre. Fa ciò che devi.-
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Shanley