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Autore: Pk_01    09/11/2017    1 recensioni
I Pirati di Barbanera hanno ricopiato i quattro Road Poneygliph traccianti la rotta per Raftel, mentre i Mugiwara ne hanno solamente tre.. Ma l'arrivo di un nuovo personaggio, alla ricerca di vendetta nei confronti di Teach, riuscirà a riportarli in gara per la caccia allo One Piece
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba nera, Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: CADUTA DAL CIELO

 

 

Il Nuovo Mondo, mare aperto

 

Nami controllò il triplo Log Pose che teneva al polso. L'ago della sfera di destra oscillava impercettibilmente più degli altri. A quanto pareva, le prossime isole dovevano avere un magnetismo, o una pericolosità, molto simili fra di loro. Decise per una volta di accontentare di sua iniziativa il capitano, puntando su quella rotta.

 

Tanto, in un modo o nell'altro, lo verrebbe a scoprire comunque. E ci costringerebbe ad andare in quella direzione.

 

"Jimbe, vira a tribordo di quattordici gradi!"

 

L'uomo pesce fece un cenno di assenso con il capo e manovrò il timone verso destra con quella perizia che lo caratterizzava e che gli aveva fatto assumere a pieno titolo il ruolo di timoniere nella ciurma.

 

La navigatrice ricontrollò il Log Pose. La rotta era perfetta. Per un po' avrebbe potuto rilassarsi.

 

Sempre che gli altri me lo permettano.

 

Sul lato sinistro della Thousand Sunny era infatti in corso un'accesa quanto rumorosa gara di pesca. Chopper, Usopp e Rufy, canne alla mano, avevano deciso di sfidarsi a chi avrebbe pescato la preda più grossa.

 

"Vincerò io!" disse timidamente, ma con fare determinato la renna.

 

"Scordatelo, Chopper, sarò io a vincere!" replicò Rufy, con un sorriso enorme.

 

"Ragazzi, ragazzi, è inutile che litighiate, questa sfida la vincerà il sottoscritto, il prode Capitan Usopp, re dei cecchini e dei pescatori!"

 

Era ormai un'ora che i tre continuavano a battibeccare, tuttavia di pesci nemmeno l'ombra. Zoro sonnecchiava a prua dopo il suo allenamento mattutino, Brook canticchiava accompagnandosi alla chitarra, Franky era chiuso nel suo laboratorio a lavorare su Dio solo sapeva cosa gli passasse per quella sua testa cibernetica, mentre Nico Robin era seduta sull'altalena della nave, intenta a riguardare alcuni appunti che aveva scritto la sera prima circa un non meglio precisato evento storico. Mancava solo..

 

"Nami caraaaaa!"

 

Appunto.

 

"Dimmi, Sanji."

 

"Desideri che ti prepari qualcosa, mia adorata?"

 

"Mi farebbe molto piacere una spremuta di mandarini, grazie!"

 

"E tu, dolce Robin?"

La donna alzò gli occhi dai suoi fogli e sorrise.

 

"Per me un caffè, grazie mille."

 

"Ai vostri ordini, madamigelleeeee!"

 

Mentre il cuoco spariva dentro la cucina in un turbinio di fumo di sigaretta e cuoricini, Nami si ritrovò a sorridere. Per quanto stramba potesse essere quella ciurma, non poteva fare a meno di volere bene ad ognuno dei loro componenti. Erano passati ormai quasi cinque anni da quando aveva lasciato il suo villaggio natale, libero finalmente dalla tirannia di Arlong, per unirsi definitivamente alla ciurma di Rufy e inseguire il suo personale sogno: disegnare la mappa completa del mondo. A poco a poco tale sogno stava divenendo realtà, ma sapeva che la strada da percorrere era ancora lunga. Negli ultimi due anni erano riusciti a sconfiggere due dei quattro Imperatori, Big Mom e Kaido, entrando così in possesso delle copie di tre Road Poneygliph, le pietre rosse sulle quali erano incise le coordinate necessarie a tracciare la rotta verso Raftel, l'isola finale dove si narrava che Gol D. Roger avesse nascosto lo One Piece, il leggedario tesoro sogno di ogni pirata. Tuttavia, mancava ancora un ultimo cubo di pietra all'appello. Senza di quello, non sarebbero mai riusciti a trovare la leggendaria isola. Avevano provato a chiedere a Shanks, l'Imperatore amico di Rufy che aveva regalato al ragazzo il cappello di paglia che portava sempre appresso e che era stato da giovane apprendista sulla nave di Roger, ma il loro capitano si era rifiutato categoricamente di sentire la sua risposta, affermando che avrebbe trovato il quarto Road Poneygliph da solo, senza il suo aiuto. L'Imperatore, ridendo, aveva replicato che Rufy meritava davvero quel cappello di paglia, e aveva augurato loro buona fortuna, prima di imbarcarsi nuovamente sulla sua nave e prendere il mare. Da allora erano passati sei mesi, e ancora nessun progresso nella ricerca. Quella pietra poteva essere ovunque, in fondo all'oceano così come su un'isola del cielo..

 

Il flusso dei pensieri della navigatrice fu interrotto da una mano sulla spalla.

 

"La tua spremuta, mia dea."

 

La ragazza prese il bicchiere di succo Sanji le stava porgendo e le rivolse uno sguardo di gratitudine, sufficiente a mandare il cuoco in brodo di giuggiole mentre portava il caffè a Robin. Prendendo la cannuccia tra le labbra, aspirò svogliatamente alcune sorsate, scrutando il cielo pieno di candide nuvole. Improvvisamente, una piccola parte di quelle nubi si aprirono, mentre qualcosa si avvicinava a forte velocità alla nave.

 

"Ragazzi, attenzione! Sta arrivando qualcosa dal cielo!"

 

L'intero equipaggio si voltò verso Nami, per poi puntare lo sguardo dove indicava la ragazza. Rufy, Chopper e Usopp lasciarono cadere le loro canne da pesca, Brook smise di suonare incuriosito, mentre Robin e Sanji si tesero, pronti per ogni evenienza. Zoro aprì il suo occhio buono mentre una mano correva sul manico della Shusui. Jimbe rimase al timone, nel caso fosse stata necessaria una brusca manovra. Ci fu un forte sibilo, dopodichè un piccolo boato a circa dieci metri dalla Sunny. Alti schizzi d'acqua si levarono dall'acqua, per poi tornare tutto alla normalità. Tutta la ciurma si accalcò a prua, cercando di capire cosa fosse appena successo.

 

"Ma che cos'era quella cosa?" chiese Chopper, spaventato.

 

"Una palla di cannone? Pirati? La Marina?" Rufy stava già facendo scrocchiare le nocche, pronto a dare battaglia.

 

"Non credo, non ci sono navi all'orizzonte.."

 

"Ragazzi.. Io.. Credo che fosse una persona."

 

Tutti si girarono verso Usopp.

 

"Una persona? Sei sicuro?" chiese Brook

 

"Credo proprio di sì. Era velocissima ma per un attimo sono riuscito a percepirla chiaramente."

 

Fra tutti i componenti dell'equipaggio, Usopp era quello con la vista migliore. Inoltre, la sua Ambizione della Percezione era nettamente aumentata da quando si era risvegliata durante i fatti di Dressrosa.

 

"Ma allora se è una persona dobbiamo aiutarla!" disse Chopper.

 

"Va bene, ci penso io!"

 

"Fermati, Rufy! Tu non puoi nuotare, cretino, te ne sei dimenticato? Vado io." Sanji fece per tuffarsi.

 

"Aspetta! Quella persona sarà già a cinquanta metri di profondità e continuerà ad affondare mentre ti immergerai! Vado io che sono più veloce in acqua!"

 

"Ok, Jimbe."

 

L'uomo pesce si tuffò rapidamente, sparendo tra le acque. Dopo circa un minuto, riemerse tenendo a pelo d'acqua un uomo svenuto.

 

"Tiratelo su, io salgo da solo!"

 

"Lascia fare a me, Jimbe!"

 

Rufy caricò il suo braccio destro e lo fece partire in direzione dell'uomo. Il contatto con l'acqua di mare indebolì leggermente il ragazzo, ma lui non ci badò. Ritrasse il braccio, issando a bordo l'individuo caduto dal cielo. Era un uomo sulla quarantina d'anni, con i capelli castani lunghi fino alle spalle, e una barba dello stesso colore piuttosto lunga e ben curata, con qualche filo grigio ferro. Indossava una camicia bianca con le maniche arrotolate, e un paio di pantaloni azzurri. Chopper accorse subito al suo capezzale.

 

"È pieno di ferite, probabilmente anche internamente.. Dobbiamo portarlo subito in infermeria!"

 

Usopp e Sanji presero il ferito, uno sotto le ascelle e uno per i piedi, e si diressero verso l'interno della nave.

 

"Hey, che sta succedendo?"

 

"Un tizio è appena caduto dal cielo, Franky, e ha bisogno di cure!"

 

Il cyborg si tolse la maschera da saldatore per osservare meglio il nuovo arrivato.

 

"Che cose super avvengono nel Nuovo Mondo! Gente che cade dal cielo! Non mi ci abituerò mai!"

 

Le ore passavano, eppure Chopper non si decideva ad uscire dall'infermeria. Rufy, Usopp, Sanji e Robin erano davanti a quella porta, indecisi se bussare o meno.

 

"Perchè ci mette così tanto?"

 

"Rufy, ma hai visto com'era conciato? È già una fortuna che siamo riusciti a recuperarlo tutto intero!"

 

"Secondo voi viene da un'isola del cielo?"

 

"Magari voleva suicidarsi e noi glielo abbiamo impedito."

 

"Non dire certe cose, Robin!"

 

La porta dell'infermeria si aprì. Il piccolo dottore uscì tremante. I suoi compagni lo guardarono con fare interrogativo.

 

"Il paziente.. Il paziente è stabile!"

 

Rufy iniziò a battere le mani.

 

"Bravo Chopper! Bravo! Adesso vado a chiedergli che cosa è successo!"

 

"Aspetta, Rufy! Ho detto che il paziente è stabile, ma è ancora molto grave! Ha un sacco di lesioni interne e per ora non si è svegliato, lasciamolo riposare!"

 

"Ma io volevo sapere chi era e che cosa fosse successo!"

 

"Dovrai aspettare!"

 

Il giovane capitano incrociò le braccia e sbuffò. Sanji si accese una sigaretta, scuotendo la testa.

 

"Forza testone, vieni, è ora di pranzo. Preparo da mangiare!"

 

"Sì, cibo! Ho una fame da lupi!"

 

"Sai che novità.."

 

I giorni passavano tranquillamente a bordo della Sunny. Durante il pomeriggio del quinto, il paziente aprì gli occhi.

 

"Dove.. Dove mi trovo?"

 

Chopper, che stava sostituendo una flebo, si voltò raggiante.

 

"Ah, si è svegliato finalmente! Si trova a bordo della nostra nave, era caduto in acqua ma fortunatamente l'abbiamo ripescata in tempo!"

 

"Mi hai curato tu, piccolo procione?"

 

"Non sono un procione, deficiente! Sono una renna! Guarda, ho le corna!"

 

"Ti ringrazio, dottore."

 

Chopper iniziò ad ondeggiare.

 

"Non credere che questi complimenti mi facciano piacere, stupido!"

 

L'uomo guardò la flebo appesa.

 

"Una soluzione fisiologica associata ad un cardiotonico.. Ottima soluzione per quando si deve trattare un'emorragia senza sapere il gruppo sanguigno del paziente."

 

"Sei un dottore anche tu?"

 

"Sì, l'unico del mio villaggio.."

 

Improvvisamente l'uomo si incupì.

 

"Che succede?" chiese Chopper timidamente.

 

"Da quanto tempo sono in questo stato?"

 

"Circa cinque giorni, eri davvero in pericolo di.."

 

Due mani afferrarono la piccola renna per le spalle.

 

"Devo tornare indietro! Subito! Prima che sia troppo tardi!"

 

"Ma.. Ma.."

 

La porta dell'infermeria si aprì di scatto.

 

"Chopper, che succede? Abbiamo sentito gridare!"

 

L'uomo guardò Rufy. Nei suoi occhi serpeggiava una febbrile agitazione.

 

"Ragazzo, dammi un lumacofono! Devo avvertire la Marina!"

 

Il giovane lo squadrò stranito, per poi mettersi a ridere.

 

"La Marina? Sei matto? Non ci tengo a farmi trovare da quelli!"

 

"Come?"

 

"Siamo pirati, amico!"

 

L'uomo si strappò la flebo dal braccio e si alzò in piedi, digrignando i denti.

 

"Pirati.."

 

"Esatto, quindi non.."

 

Rufy non vide arrivare il pugno dell'uomo. Il colpo gli fece sfondare alcune pareti di legno, facendolo atterrare sul ponte della Sunny. Immediatamente i suoi compagni si girarono verso il foro, dal quale uscì l'uomo. Il suo volto era una maschera d'ira.

 

"Molto bene, vorrà dire che dopo avervi fatti fuori tutti requisirò questa nave per tornare a casa!"

   
 
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