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Autore: Signorina Granger    28/11/2017    14 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Prequel di “Magisterium”]
Hogwarts, 1933: prima di Harry Potter, dei Malandrini, di Tom Riddle, quando Albus Silente non era ancora Preside e il nome di Grindelwad spopolava in Europa, disseminando terrore.
Quando Charlotte Selwyn, Regan Carsen e William Cavendish invece che insegnanti erano solo tre studenti come tanti altri, alle prese con studio, amicizie e non, obblighi e soprattutto demoni da affrontare.
[Per leggere e/o partecipare non è necessario aver letto “Magisterium”]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Magisterium '
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Buonasera! 
Scusate per l’attesa, avrei voluto pubblicare la scelta già domenica ma nel weekend non sono riuscita a scrivere quasi niente e preferisco inserire non solo una semplice lista, ma anche un testo vero e proprio. 
Detto questo, come sempre spero che chi non è stato scelto non se la prenda, ho cercato di allargarmi il più possibile ma mi sono arrivate quasi 30 schede e qualcuna l’ho dovuta scartare per forza… la lista la trovate infondo come sempre se siete troppo curiose, buona lettura! 



Capitolo 1: Sull’Espresso per Hogwarts (Scelta OC)


 
Non potrei imbucarmi alla riunione e farvi da assistente, o qualcosa di simile? Mi offro volontaria per servirvi da bere!”
“Non mi dispiacerebbe, ma temo che non funzioni così… abbi pazienza, dalla prossima volta ci sarò anche io. Solo che, per una triste coincidenza, oggi gli orari coincidono.”

Elena MacMillan sorrise mentre, camminando accanto alla sua migliore amica e compagna di Casa, teneva un braccio sulle spalle di Stephanie, che invece le rivolse un’occhiata cupa mentre attraversavano il vagone:

“Certo, lo vedo come sei triste… Dovrò andarci da sola, meraviglioso.”
“Lumacorno ti adora Stephanie, passerà il tempo ad elogiarti, potrebbe andarti peggio. Io invece passerò il tempo a pregare affinché non mi affidino da subito i turni del weekend…”

La Grifondoro si strinse nelle spalle, assestando all’amica una lieve pacca consolatoria sul braccio mentre si fermavano: 

“Beh, salutami Lumacorno… e divertiti!”
“Da impazzire. Ci vediamo dopo… ciao Axel.”

La bionda rivolse un’occhiata cupa anche all’amico, che invece ricambiò con un sorriso prima che Elena lo prendesse sottobraccio, invitandolo a seguirla per raggiungere il vagone dei Caposcuola per la riunione con gli altri Prefetti.

“Un po’ mi dispiace per Stephanie, a dire il vero.”
“Anche a me, ma sono felice di scamparla, questa volta… non voglio sapere che cosa ha fatto quest’estate Lumacorno, preferisco non immaginarlo in costume da bagno, grazie.”

“Non siamo neanche al primo giorno Elly, non propinarmi immagini così spiacevoli!”

Il ragazzo piegò le labbra in una smorfia mentre l’amica ridacchiava e Stephanie, pochi metri più indietro, si decideva finalmente ad aprire la porta del vagone occupato come sempre da Lumacorno, uno dei più grandi del treno, stampandosi un largo sorriso di circostanza sul volto: era arrivato il momento di andare in scena.


*


Quando aprì la porta dello scompartimento la prima cosa che fece fu perlustrare con lo sguardo i presenti, cercando qualche faccia amica. 
Quando i suoi occhi scuri si catalizzarono sull’espressione torva di Charlotte Selwyn Adela sfoggiò un piccolo sorriso, lieta di vedere l’amica e affrettandosi a raggiungerla dopo aver salutato educatamente Lumacorno, che stava conversando amabilmente con Stephanie Noone, andando a sedersi accanto a lei:

“Ciao Charlie… ti ho cercata, dove sei stata finora?”
“Ero con mio fratello. Il maledetto studente modello può evitarsi questa prima “riunione” per quella dei Prefetti.”

Charlotte sbuffò debolmente, continuando a tenere le braccia conserte e gli occhi chiari fissi su Lumacorno, seduta scomposta sul sedile di pelle e con tutta l’aria di chi non voleva essere disturbata. 
“Sì, neanche Hector ci sarà… pazienza, vorrà dire che ci supporteremo a vicenda.”

“O almeno finché non arriverà la tua dolce metà non tanto dolce.”
“Puoi almeno sforzarti di fingere che ti piaccia? Giusto un pochino? Se né accorto perfettamente, che non lo sopporti.”
“Bene, l’intento era quello.”

Charlotte sorrise e l’amica roteò gli occhi con aria rassegnata prima di parlare nuovamente:

“Comunque non preoccuparti, anche Ronny adesso è alla riunione dei Prefetti, non verrà.”
“È vero, me n’ero scordata… perfetto, così dovrò sopportare soltanto Cavendish e non il magnifico duo in contemporanea!”

“Non dei ancora andata a salutare William e a dirgli quanto ti sia mancato durante le vacanze?”
“Mi è mancato esattamente quanto mi manca mia madre durante l’anno, Adela.”


*


“Allora, visto che ci siamo tutti direi che possiamo cominciare… le regole i nuovi Prefetti già le conoscono, quindi passiamo direttamente ai turni di Settembre… qualcuno si offre per il sabato sera? O il venerdì?”

Evangeline sollevò lo sguardo dal foglio che teneva in mano, occupato dalla griglia per i turni che avrebbero dovuto riempire entro la fine della riunione, per posarlo sui ragazzi che aveva davanti con cipiglio scettico, aspettandosi esattamente ciò che seguì: un silenzio tombale.

La Caposcuola non disse niente, limitandosi a lanciare un’occhiata interrogativa a Regan, seduto accanto a lei dietro la scrivania. E il Serpeverde sfoggiò un debole sorriso mentre si voltava verso di lei a sua volta, accennando a qualcuno tra i presenti:

“Mentre venivamo qui Selwyn mi ha detto che moriva dalla voglia di avere il turno del sabato, Evie.”
“Davvero? Meraviglioso, grazie Sean.”

Evangeline accennò un sorriso mentre annuiva, scarabocchiando il nome del Serpeverde nella colonna del sabato mentre il suddetto ragazzo sgranava gli occhi verdi con orrore, fulminando l’amico con lo sguardo:

“Eh?! Carsen, non approfittare della tua posizione!”
“Mi spiace, ormai Evie l’ha scritto, non si torna indietro.”
“Bene. Evangeline, metti Carsen al sabato sera con me.”

“Ragazzi, la vostra disponibilità quest’anno mi sorprende… bene, il sabato sera è sistemato… per il venerdì invece?”

La Corvonero alzò nuovamente lo sguardo, ignorando l’espressione cupa che era comparsa sul volto del collega e rivolgendosi ai compagni, facendo correre gli occhi chiari su ognuno di loro. 
Indugiando con particolare enfasi su due Grifondoro del suo anno, che capendo si limitarono a sfoggiare simultaneamente due smorfie identiche:

“Fantastico… D’accordo allora, MacMillan e Farrel. Perché noi due finiamo ogni anno al venerdì, Axel?”
“Beh, se non altro stiamo insieme.”

“Sì, ma se vi becco di nuovo a rubare cibo nelle cucine vi depenno.”

Evangeline annottò i nomi dei due Grifondoro accanto a quelli di Regan e Sean, parlando con un tono piuttosto neutro che fece ridacchiare il collega, mentre Axel parlò con aria contrariata:

“Ti ripeto che l’idea era stata di Elena!”
“Nessuno ti ha costretto a seguirmi!”

“Lasciamo perdere, spero che il discorso sia chiuso… per la domenica? Hector?”

“D’accordo.”
“Bene… Adela non c’è, ma siete amici, penso che non le dispiacerebbe stare con te.”
“Per me va bene. Dovresti chiedere ad Heslop se è d’accordo.”

Il Corvonero rivolse un’occhiata eloquente in direzione del Serpeverde e la Caposcuola lo imitò, voltandosi verso il ragazzo e guardandolo come se fosse in attesa di una sua conferma. Ma Ronald si limitò a liquidare il discorso con un gesto della mano, asserendo che per lui non c’era alcun problema.

“Bene, allora voi due per la domenica… metto me e Aurora di lunedì, per il martedì… Beatrix?”

 “Nessun problema.” La Tassorosso annuì, indirizzando un lieve sorriso alla Caposcuola che venne ricambiato, mentre la bionda annuiva, vagamente stupita di quanto in fretta stesse riuscendo a sistemare i turni quell’anno: forse, facendo in fretta, sarebbe persino riuscita a non perdersi la fine dell’incontro di Lumacorno, anche se Aurora le aveva promesso di raccontarle tutto per filo e per segno.

“Perfetto direi… Heslop? Ti va bene fare il turno di martedì con Beatrix?”

Quando colse l’espressione quasi allarmata della bionda Evangeline fu quasi tentata di rimangiarsi la domanda, ma Ronald si era già voltato verso la Tassorosso, rivolgendole un’occhiata scettica prima di annuire: 

“… sì, nessun problema.”


Beatrix non aprì bocca, probabilmente troppo educata per sollevare una polemica, limitandosi a piegare le labbra in una lieve smorfia, tenendo le braccia conserte e ringraziando mentalmente Evangeline per averle affibbiato come compagno di ronda praticamente l’unico tra i presenti che mal sopportava.
Ancora una volta, la sorte le sorrideva. 



*


Aurora, sorridendo debolmente, teneva gli occhi fissi sul professore di Pozioni, rammaricandosi che Evangeline non fosse presente. In effetti anche lei avrebbe dovuto presenziare alla riunione dei Prefetti, ma aveva chiesto all’amica di concederle di saltarla, assicurandole che le sarebbe andato bene qualsiasi turno, pur di non perdersi il cabaret offerto dall’insegnante. 

In effetti era, probabilmente, una tra i pochi presenti ad ascoltare l’uomo con sincero interesse, così come Jade Bones, seduta accanto a lei. 

“A volte non capisco perché tutti lo prendano in giro… certo, fa preferenze ai limiti dell’inverosimile, ma secondo me è un bravo insegnante.” 
Jade inarcò un sopracciglio, osservando l’insegnante con aria pensierosa, chiedendosi perché molti tra i suoi compagni manifestassero spesso insofferenza nei confronti dell’uomo e, nello specifico, delle “riunioni” che organizzava. La Tassorosso l’aveva sempre trovato piuttosto piacevole, anzi, era ben lieta di far parte dei suoi studenti preferiti.

“Personalmente, lo trovo comico, a volte… anche io vengo qui volentieri, di solito.”

Aurora sorrise, annuendo mentre osservava il professore con aria divertita, pensando a tutte le risate che da un paio d’anni si faceva grazie all’uomo.
Quasi come se l’avesse letta nel pensiero, Lumacorno si voltò proprio verso di lei, sorridendole bonariamente: 

“Dimmi Aurora… come stanno i tuoi genitori?”
“Splendidamente, Signore… mia madre le porge i suoi saluti. Credo che le farebbe piacere averla presente alla sua prossima cena.”

Il sorriso divertito della Corvonero si allargò nel vedere il professore praticamente illuminarsi, assicurandole che avrebbe accettato l’invito di buon grado. Del resto chi non avrebbe presenziato volentieri ad una delle cene di sua madre, che la donna organizzava saltuariamente invitando la crème della società magica britannica ma anche alcuni tra i suoi vecchi, ricchi ed illustri amici americani con la scusa di “raccogliere fondi per il San Mungo” facendo parte ormai da anni del Consiglio d’Amministrazione dell’ospedale. 

“Anche mia madre mi ha raccomandato di salutarla, Signore.”
Aurora si voltò verso Charlotte, cercando di non ridere di fronte all’espressone estremamente impassibile della compagna di Casa più giovane di un anno, che fino a poco prima aveva sentito sbuffare come una ciminiera. 

“L’annata di tua madre è stata la mia prima da insegnante, Charlotte… era una tra i miei studenti migliori.”
“Sì, ne sono a conoscenza… me l’ha vagamente accennato.”

O forse ripetuto cento volte

“Mi dispiace che tuo fratello non ci sia, è impegnato con questioni da Prefetto?”
“Temo di sì, ma mi ha assicurato che in futuro non mancherà.”

Gli converrà 

Charlotte stava quasi per prepararsi alla sfilza di elogi rivolti al brillante fratello maggiore, ma con suo sommo stupore l’insegnante si rivolse a qualcun altro, permettendole di continuare a dedicarsi all’unico aspetto positivo dell’incontro: i tramezzini serviti con il tè.

“Charlie, lasciamene qualcuno!”
Adela sbuffò, sporgendosi per mettere in salvo almeno un tramezzino mentre l’amica roteava gli occhi con esasperazione:

“Mia madre non fa altro che controllare quello che mangio, ma ora sono lontana miglia, quindi posso fare ciò che voglio… e poi non mangio da stamattina, quando è passato il carrello stavo dormendo e Sean non mi ha lasciato nulla.”

“Cerca almeno di lasciare qualcosa anche al resto dello scompartimento, Selwyn, ci faresti un favore.”
“Anche tu potresti fare un favore al resto dello scompartimento, Piccolo Lord: cucendoti le labbra.”




“Secondo te quanto durerà ancora?”
“Non ne ho idea, sai quanto gli piaccia chiacchierare… perché Katie, hai forse fretta?”

“No, solo che in questo momento preferirei di gran lunga starmene a leggere nel mio scompartimento o chiacchierare con Beatrix invece di restare qui per ore…”

Katherine sbuffò debolmente, tenendo le braccia conserte e gli occhi chiari fissi sull’insegnante, sperando che li congedasse rapidamente. Oppure poteva sempre uscire con la scusa del bagno senza più tornare, ma in quel caso avrebbe fatto una figura pessima… e il suo migliore amico l’avrebbe derisa a vita per essersi data alla fuga.
Lo stesso migliore amico che, in quel momento, era seduto accanto a lei e sembrava piuttosto divertito dalla situazione, rivolgendo un sorriso sornione alla Grifondoro:

“O forse sei solo amareggiata perché qualcuno non è presente, contrariamente a quanto speravi.”
“Non cominciare, Gabriel.”

La ragazza fulminò l’amico con lo sguardo, che invece non smise di sorridere e parve non sentirla, mentre cominciava a chiedersi se fosse stata una buona idea dirglielo, mesi e mesi prima. 
Anche se, visto che si conoscevano fin da bambini, probabilmente l’avrebbe intuito comunque. 

Buffo, visto che le loro madri anni prima li avevano fatti incontrare sperando proprio di poter organizzare un fidanzamento… ma Gabriel e Katherine non ne avevano voluto sapere, rifiutandosi categoricamente di sposare quello che era diventato molto rapidamente il proprio migliore amico. 


*


Andrew teneva gli occhi fissi sul soffitto dello scompartimento, cercando un modo per ammazzare il tempo e  sperando che Jade tornasse in fretta per fargli un po’ di compagnia visto che gli altri presenti non sembravano interessati a fare molta conversazione: Thomas se ne stava rintanato in un angolo con un libro tra le mani e lo stesso valeva per Iphigenia, che sembrava concentratissima su uno spaventoso tomo.

“Mi dite perché avete già dei libri in mano?! Domani iniziamo le lezioni, non pensate che ne avremo abbastanza, di libri, per i prossimi mesi?”
“E infatti ne approfitto per dedicarmi a ciò che davvero mi interessa, Andrew, visto che prossimamente non avrò molto tempo da dedicare all’otium litteratum.”

“… A cosa? Iphe, quest’estate ti sei unita ad una setta?”
“È latino, ignorante!”

Iphigenia sorrise e posò finalmente lo sguardo sull’amico, distogliendo l’attenzione dal testo di fisica che stava leggendo mentre il compagno di Casa sorrideva con aria colpevole:

“Scusa, le uniche parole latine che conosco sono le formule… comunque, che cosa sarebbe?”
“Intendo dedicarmi a ciò che mi interessa, oziare!”

“Tu chiami oziare leggere quella roba piena di simboli astrusi?! Tom, dille qualcosa anche tu, legge troppo.”
“Mh? Che hai detto Drew?”
Thomas distolse lo sguardo dal libro per posare gli occhi scuri sull’amico, guardando il rosso con aria vaga mentre quest’ultimo sospirava, scuotendo il capo con rassegnazione:

“Lasciamo perdere… Ma quando torna Jade?!”


*


“Ah, eccovi finalmente… vi siete divertiti?”

“Da morire. Specialmente quando, grazie a Carsen, siamo finiti assegnati al turno del sabato sera.”
Quando mise piede nello scompartimento Sean fulmino l’amico con lo sguardo, che ricambiò mentre Jack, comodamente seduto senza aver ancora indossato la divisa, sorrideva invece con aria divertita: 

“Un giorno o l’altro mi piacerebbe molto assistere ad uno dei vostri turni. Probabilmente più che controllare diligentemente i corridoi chiacchierate.”
“Anche. Oppure esploriamo i meandri del castello… Pazienza Reg, vorrà dire che per Settembre passerai il sabato sera con la mia unica e sola, graditissima compagnia.”

Sean si lasciò scivolare sul posto accanto a Jack mentre Regan prendeva posto di fronte a loro, seguito poco dopo anche da Gabriel, che raggiunse i tre compagni di Casa: 

“Di ritorno dalla riunione? Mi siete mancati con Lumacorno, ha sentito tremendamente la vostra assenza. Tua sorella non sembrava molto felice, Sean.”
“Non ama particolarmente stare in sua compagnia… ma le ho raccomandato di comportarsi bene e, se mai potesse riuscirci, di mordermi quella maledetta lingua. L’ha fatto?”

“Direi di sì, non ha parlato molto.”
“Mia sorella che non parla?! Doveva essere proprio di pessimo umore, allora…”









…………………………………………………………………………..
Angolo Autrice:
Ed eccomi di nuovo… ora, poiché se non mi dimentico di inserire questo punto nelle schede ogni volta non posso ritenermi soddisfatta, vi chiedo di mandarmi via MP le materie che al vostro OC piacciono o meno, dove va bene ecc. Qualcuno di voi lo ha segnato comunque nella scheda, ovviamente in quel caso non serve che mi mandiate niente.


Adela Victoria Quested, VI anno, Corvonero, Prefetto, Cercatrice, membro del Lumaclub
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Andrew Maguire, VII anno, Tassorosso, Cacciatore, membro del Club dei Duellanti
OIP

Aurora Margaret Temple, VII anno, Corvonero, Prefetto, membro del Lumaclub 
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Axel Elliott Farrel, VII anno, Grifondoro, Prefetto, membro del Club degli Scacchi 
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Beatrix Morgan, VI anno, Tassorosso, Prefetto 
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Elena MacMillan, VII anno, Grifondoro, Prefetto, membro del Lumaclub e del Club degli Scacchi
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Evangeline Juliet Grace Rosehealty, VII anno, Corvonero, Caposcuola, membro del Lumaclub  
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Gabriel Cynric Greengrass, VII anno, Serpeverde, Cacciatore, membro del Lumaclub e del Club degli Scacchi
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Hector Arthù Grayfall, VI anno, Corvonero, Prefetto, Cacciatore, membro del Lumaclub 
Brad-Pitt-Black-Hair

Iphigenia Ashworth, VII anno, Tassorosso, Battitrice
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Jack Keegan, VII anno, Serpeverde, Portiere, membro del Club dei Duellanti 
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Jade Aurora Bones, VII anno, Tassorosso, membro del Lumaclub e del Club degli Scacchi 


Katherine Burke, VI anno, Grifondoro, Capitano e Cacciatrice, membro del Lumaclub e del Club degli Scacchi 
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Thomas Peter Wright, VII anno, Tassorosso, Battitore e membro del Club degli Scacchi 
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Questo è tutto… il primo capitolo vero e proprio dovrebbe arrivare tra una settimana. 
Buona serata, 
Signorina Granger 

   
 
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