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Autore: ArcticBlast    08/12/2017    4 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per affrontare il suo settimo anno ma anche per affrontare i ricordi che non riesce a superare.
Severus torna ad Hogwarts perché infondo è sempre stata l'unica vera casa che ha avuto, e spera di essere lasciato in pace con i demoni del suo passato.
Le loro storie si intrecceranno, si mescoleranno, e alla fine cosa succederà?
'Oltre' è la mia prima ff a capitoli, spero di essere all'altezza degli altri e di rendere omaggio alla coppia Severus/Hermione. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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CAPITOLO 27

 

 

POV SEVERUS

 

Resta.

Una sola parola.

La mia ultima richiesta.

Poi basta.

Se non accettasse?

Mi farei da parte.

Per sempre.

Perchè significherebbe che non le importa.

Di me.

Di noi.

E lo accetterei.

Insomma, guardala.

E' un fiore in piena primavera.

Finalmente tranquilla.

Finalmente in pace.

Emette una luce fortissima.

Come una stella.

Ma lei non ha bisogno di una costellazione per essere interessante.

No.

Hermione è la donna perfetta.

Con i suoi alti e bassi.

Vera.

 

“Ad una condizione” punta i suoi occhi nei miei, seria.

“Quale?”.

“Convincimi che non siamo ad Hogwarts, siamo a Melburne, tu ed io...tu...ed io, per la prima volta in assoluto”.

 

Mi spiazza.

Ma la capisco.

L'Australia è stato l'unico momento di felicità.

Ne sono successe di cose.

 

“Va bene, posso farlo”.

“Piacere, io sono Hermione” allunga la mano nella mia direzione sorridendo.

“...Severus” mi lascio trascinare nella bolla che ha creato.

“Cosa ti porta qui, Severus?”.

 

Da quella piccola conversazione è iniziato tutto.

Una nuova vita.

La nostra nuova vita.

Si, perchè abbiamo parlato.

Senza filtri.

Forse per la prima volta.

In assoluto, proprio come ha chiesto lei.

Ho scoperto lati di me che non credevo di possedere.

C'è di più oltre al freddo Professore di pozioni.

Oltre al lato burbero.

Oltre alla serietà.

 

“Hermione, ti va di cenare insieme?”.

“Ne sei sicuro?”.

“Si, voglio invitarti a cena...qui, nella mia vita”.

 

Sei cresciuto Sev.

Sei diventato un uomo che ama.

Un amore limpido però.

Senza sotterfugi.

Senza invidia.

Senza compassione.

Benvenuto.

Questa è Hermione.

La donna che ti ha ridato il cuore.

 

“Allora resto, nella tua vita” sorride apertamente.

 

Chiedo ad un elfo di preparare il tavolo nei miei alloggi.

Non sono molto spaziosi.

Ma so che non importa.

Perchè siamo a Melburne.

Non ad Hogwarts.

 

“Hai pensato al tuo futuro, Hermione?” le chiedo dopo averle versato del vino elfico.

“Se dicessi di no, mentirei”.

“Quali sono i tuoi interessi?”.

“Mi piace molto la Trasfigurazione, Incantesimi, la fine arte e l'esatta scienza delle Pozioni...ma allo stesso tempo sento di poter essere un'ottima leader, potrei ambire ad un posto al Ministero magari nella sezione della Protezione delle Creature Magiche”.

“Da quello che ho capito sei una donna in gamba, con una preparazione eccellente, perchè non tenti una carriera nell'ambito medico? Medimagia o anche come Ricercatrice per nuovi antidoti”.

“No, mi lascio spesso condurre dalle emozioni e non riuscirei a separarmi emotivamente dal paziente, ed essere troppo impulsiva potrebbe svantaggiarmi come Ricercatrice”.

“Hai ragione, ha detto di essere una Grifondoro, quindi se non sbaglio l'impulsività è proprio un vostro carattere generale...” non ho resistito, la dovevo punzecchiare.

“Si, ricordi bene, ma abbiamo molte qualità come il coraggio e la nobiltà d'animo” risponde subito con orgoglio.

 

Sorrido.

Non posso fare altro.

E' così bella mentre difende i suoi colori.

Ecco.

Questo momento.

Noi due che chiacchieriamo complici.

Noi due soli seduti a tavola che ceniamo insieme.

Lo porterò con me.

Ovunque.

Nel tempo.

Nella vita.

E' il mio posto nel mondo.

 

“Mi stai mettendo in imbarazzo...” mormorò portandosi la forchetta alle labbra.

“Perchè?”.

“Perchè mi stai guardando in quel modo”.

“Quel modo, quale?”.

“Quello sguardo che mi fa sentire l'unica donna dell'universo”.

“Lo sei” rispondo di petto, senza ragionarci.

“...cos'è che ti ha fatto cambiare idea?”.

“La gelosia”.

“Ho come l'impressione che tra noi non finirà mai del tutto...”.

“Vuoi che finisca?”.

“No, voglio che tutto rimanga così, esattamente come questa sera”.

 

Le propongo di fermarsi un attimo.

Le voglio rubare la serata.

Mia.

Di nuovo.

Solo mia.

Ci accomodiamo sul divano.

La stringo a me.

La devo sentire addosso.

Il suo corpo schiacciato sul mio.

Ma senza secondi fini.

Senza eros.

In silenzio.

Abbracciati.

Nel buio della stanza.

 

“Severus, Severus, stai ben...” e poi il momento fu spezzato nel peggiore dei modi.

 

POV HERMIONE

 

 

“Severus, Severus, stai ben...”.

 

Per Goddric!

La McGranitt appare magicamente davanti a noi.

S'interrompe appena ci vede.

Abbracciati.

Sul divano degli appartamenti privati di Severus.

Siamo tutti immobili.

Scioccati.

L'uomo al mio fianco si muove per primo.

 

“Minerva...”.

“Sta zitto. Nel mio ufficio. Ora.” il tono della donna non ammette repliche, rientra nel camino e scompare.

 

Ci guardiamo.

Sono terrorizzata.

 

“Che facciamo?” chiedo con voce tremante.

“La seguiamo”.

“Ti licenzierà e mi buttera fuori!”.

“Fidati di me, andrà tutto bene” mi prende il viso fra le sue grandi mani.

 

Severus entra nel camino prima di me.

Ha un'espressione leggermente preoccupata.

Non se lo aspettava.

E tanto meno io.

Faccio un bel respiro.

Chiudo gli occhi.

E vado.

Subito dopo l'uomo.

 

La preside è seduta dietro alla scrivania con le mani intrecciate davanti a lei.

La postura rigida.

Il suo sguardo era duro.

 

“Sedetevi”.

“Non voglio sedermi” sbraitò Severus.

“Ho detto siediti” quel tono di voce gelido non l'avevo mai sentito.

“Va bene, ma dovrai ascoltarmi”.

“No, ora parlo io e voi due ascolterete ad orecchie ben aperte!”.

 

Resto immobile.

Lo sguardo fisso sulla sua figura.

A disagio.

Ma ad un tratto vedo la cornice del quadro di Silente riempirsi.

Era lì.

Voleva ascoltare.

Che ne fosse già al corrente?

 

“Esigo delle spiegazioni, e che siano valide, perchè un comportamento simile non sarà accettato! Un professore che porta una studentessa nei suoi alloggi privati?! Ma dico, stiamo scherzando?! Se qualcuno lo venisse a sapere perderemmo tutti il posto e tu, ragazzina, verresti espulsa!”.

“Minerva, stai calma, sono solo ragazzi” intervenne Silente.

“Sta zitto anche tu, perchè so benissimo che sapevi di questa storia!”.

“Non avevo vere e proprie prove ma...ammetto di aver capito tutto qualche tempo fa” sorrise sistemandosi gli occhiali.

“Non c'è nulla da sorridere, Albus! E' un fatto grave, qui stiamo parlando di una violazione del regolamento indiscutibile!”.

“Posso parlare adesso?” s'intromise Severus, seduto elegantemente accanto a me.

“Prego, voglio proprio sentire” la donna si sistemò meglio sullo schienale della sua poltrona e si portò le braccia incrociate al petto.

“Tra me e la signorina Granger non è successo niente di eclatante stasera, stavamo soltanto discutendo del suo futuro”.

“Stasera?! Mi prendi in giro?!”.

“Non mi sono mai avvicinato ad una studentessa, mai, ma devo ammettere che quest'anno la Granger mi ha colpito e non sono riuscito a frenare la mia curiosità...poi la faccenda dei suoi genitori, voi che mi avete chiesto di aiutarla, di partire...mi dispiace, so che non è stato etico ma sono un uomo anche io e ho un cuore”.

 

Le parole di Severus.

Le stampai nella memoria.

Era stato gentile.

Non ha negato.

Non ha sminuito nulla.

Ha un cuore.

E forse ci sono entrata.

Ho trovato un piccolissimo spiraglio da cui entrare.

 

“E lei, signorina, non ha niente da aggiungere?” sentii tutti gli occhi puntati su di me.

“Io...devo essere sincera, se mi avessero raccontato questa storia all'inizio dell'anno avrei riso di gusto ma la verità è che è successo...per la prima volta ci siamo incontrati davvero e quello che abbiamo capito l'uno dell'altra c'è piaciuto...so che non è una giusta motivazione ma è andata così”.

“Che belle parole, da entrambi, l'amore è più forte di qualsiasi altra cosa” sospirò il quadro.

“Piantala, Albus! Sono stata la prima a dirti che dovevi trovarti una compagna, che era giunto il momento di sistemarti ed essere finalmente felice ma non intendevo con una studentessa, non con una ragazza così giovane! Severus, ti prego, ragiona...e anche tu, Hermione”.

“Credimi, ci ho riflettuto parecchio e mi hai visto stasera” commentò abbassando lo sguardo l'uomo dai capelli corvini.

“Questa storia finisce qui, ora, in questo preciso momento. Tu tornerai ad essere un professore modello, che segue le regole e vuole il meglio per i suoi studenti...chiaro? E tu, signorina Granger, finirai l'anno al massimo delle tue facoltà senza stupidi ostacoli” la donna era sicura, non avrebbe accettato proteste.

“Ma io...” tentai di oppormi ma venni bloccata.

“Niente ma, ragazzina. Ascoltatemi bene, da oggi in poi vi osserverò in ogni istante e se vi becco in atteggiamenti poco consoni prenderò provvedimenti: licenzierò te o espellerò te, intesi?”.

 

Non volevo essere la causa del licenziamento di Severus.

So quanto ama insegnare.

Condividere un po' del suo immenso sapere.

Ed è un ottimo professore.

Togliendo il suo solito caratteraccio.

Devo accettare queste condizioni.

Ci sarà mai un po' di tranquillità per noi?

Comincio a pensare che forse è il destino che non è d'accordo.

Nessuno dei due può trovare pace.

O almeno, non insieme.

 

“Va bene” diciamo in coro.

 

I nostri occhi si incontrano.

E sappiamo già che sarà l'unico contatto da adesso in avanti.

E' così triste.

Le sue iridi sono più scure.

Le tenebre non devono prendere il sopravvento.

So che ha fatto il mio stesso ragionamento.

Neanche lui vorrà rovinare il mio futuro.

 

“Ad una condizione” Severus prende parola con tono fermo.

“Non sei nei panni di proporre condizioni, ma sentiamo” sbuffa la preside.

“Il problema sono i nostri ruoli, giusto?”.

“Si, se togliamo il fatto che avete troppi anni di differenza”.

“Quindi finiti i suoi studi non sarà più un problema”.

 

Allora ci crede davvero.

Severus crede in un noi.

Noi.

 

“Manca ancora un mese agli esami finali, vedrete che questa infatuazione si spegnerà se non vi rivolgete più la parola”.

“Potresti avere ragione, Minerva, ma se non fosse così...saremmo liberi di decidere”.

“In quel caso mia cara Minerva, non potresti fare nulla! Bravo, Severus, bella idea! Tanto so già che tra voi ci sarà il lieto fine” batté le mani eccitato Silente dal suo quadro.

“Basta, Albus! Sai, dovresti aiutarmi a farli rinsavire!”.

“Nessuno può contrastare un amore”.

“Con te continueremo dopo, intanto voi due potete andare...tu nei tuoi alloggi e tu nei tuoi dormitori, ovviamente” sottolineò la McGranitt guardandoci di sottecchi.

 

Severus mi apre la porta.

Esco fissandomi i piedi.

Che cosa faremo adesso?

Vorrei urlare.

Di nuovo separati.

Di nuovo soli.

Stupide regole.

Stupidi ruoli imposti.

Non posso neanche essere libera di amare chi voglio.

 

“Ehi” Severus mi tocca una spalla.

“Non dovresti parlarmi” sussurro.

“Non essere sciocca, la vecchia non può vederci ora” accenna un sorriso.

“Non voglio farti perdere il lavoro”.

“Non voglio farti perdere l'anno”.

“Un mese è un tempo lunghissimo” sbuffo.

“Passerà”.

“Si, ma non come vorrei”.

“E come vorresti passasse?”.

“Insieme a te...volevo viverti davvero” ammetto con imbarazzo.

“Sappi che vale lo stesso per me” dice sistemandomi una ciocca di capelli ribelle dietro all'orecchio destro.

 

 

 

POV SEVERUS

 

 

Mi sono messo a nudo.

Come non avevo mai fatto.

Con Minerva.

Con Hermione.

Si, voglio viverla.

Deve diventare quotidianità.

Ma non ora.

Non adesso.

Subito.

Ci stanno mettendo alla prova.

Ancora.

Di nuovo separati.

Di nuovo soli.

Stupide regole.

Stupidi ruoli imposti.

Non posso neanche essere libero di amare chi voglio.

 

“Sai che non andrò contro il volere di Minerva, vero?”.

“Si, purtroppo si...” quanto è bella con quel faccino triste?

“Questo non vuol dire che mi rimangio tutto, anzi, significa che ti aspetterò”.

“Ti prometto che appena finirò l'ultimo esame correrò da te e ti chiederò di scappare insieme”.

“E se non volessi?” la presi in giro.

“Ti obbligherei”.

“Sarò lì” affermai.

 

Camminammo fino alla Torre dei Grifondoro.

Non volevo lasciarla andare.

Avevo bisogno di sentirla accanto a me.

Ancora per un po'.

 

“Non limitarti per colpa mia” mi fermo a qualche passo dal quadro della signora grassa.

“Perchè nonostante tutto, pensi esclusivamente a me?”.

“Perchè non voglio sbagliare, non questa volta”.

“Non sbaglierai” sorride tenera.

“Dovresti andare, ora”.

“Posso chiederti un'unica cosa?”.

“Si”.

“Se in questo mese sceglierai Narcissa, ti prego dimmelo...non farmelo scoprire da sola” abbassa la testa.

 

E' impossibile, piccola Hermione.

Con Narcissa è solo una vecchia amicizia.

Non ho mai provato nulla per lei.

Neanche da ragazzo.

Mi piace il suo lato geloso.

Anche se non l'ha palesato come me.

Che figura.

Mi sono comportato come uno stupido.

Ma me la stavano portando via.

E nessuno può toccare le mie cose.

Le mie persone.

Si, perchè sono arrivato ad una conclusione.

Hermione è la mia persona.

 

“Se è questo che vuoi, va bene”.

“Quindi l'unico momento di tranquillità che abbiamo passato insieme, che non sia stato in Australia, finisce così...è triste”.

“No, finisce così”.

 

Le prendo delicatamente il viso.

Faccio scivolare una mano al suo fianco.

Le nostre labbra si incontrano.

Si mancavano.

Lo posso avvertire.

Quel sapore dolce.

La morbidezza della sua bocca.

Cerco di non farmi guidare troppo dall'istinto.

Voglio lasciarle un bel ricordo.

Un mese è un tempo lunghissimo.

E lei deve volere ancora me.

Che non ho molto da offrirle.

Tranne un grande sentimento.

Che non pensavo di provare mai dopo Lily.

Ma c'è.

 

“Non puoi farlo...” appoggia la fronte alla mia.

“Cosa?”.

“Baciarmi, e andartene”.

“Mi dispiace”.

“Anche a me”.

“Un mese, e sarò ancora qui...davanti a te” è una promessa.

“Lo spero”.

“Lo sai”.

 

E' giunto il momento.

Le nostre strade devono dividersi.

Perchè?

Perchè la vita non va sempre secondo i nostri piani.

E noi siamo costretti ad assecondarla.

Per non far del male a nessuno.

Ma ci distruggiamo.

Siamo schiavi di un qualcosa più grande di noi.

Stupidi ruoli sociali.

Stupide convenzioni sociali.

A cosa servono se poi non possiamo vivere come vogliamo?

Magari saranno utili a mantenere un ordine.

Ma alla fine dei conti, chi è felice?

Io no.

Hermione neanche.

 

Torno nei sotterranei.

Non voglio parlare con nessuno.

Non voglio vedere nessuno.

Ma so che non è possibile.

C'è qualcuno che mi aspetta.

Apro la porta dei miei alloggi.

Eccolo lì.

Albus Silente.

Ormai lo conosco troppo bene.

Anche se è soltanto un quadro.

 

“Allora?” lo guardo sedendomi su una poltrona del piccolo salotto.

“Dovresti dirmi qualcosa tu, ragazzo mio” sorride sotto i baffi.

“Da quanto lo sapevi?”.

“Devo ammettere che avevo intuito qualcosa già tempo fa quando non volevi darle lezioni provate, era strano per un professore...poi ti ho osservato, per quanto ho potuto, ed ho capito. Cosa provi per lei, Severus?”.

“E' diversa, diversa da come l'avevo dipinta negli anni...e mi piace, è così intelligente, brillante, forte ma allo stesso tempo dolce, solare”.

“E bella” aggiunse il vecchio mago sistemandosi gli occhiali sul naso.

“La più bella”.

“E Lily Evans?”.

“Sarà sempre parte del mio cuore, della mia storia...è stata la prima ragazza per cui ho provato dei sentimenti e non potrò mai dimenticarla. Ma Hermione non mi giudica, mi vuole così come sono...con tutti i pregi e difetti”.

“E' la prima volta che ti sento parlare in questo modo, sono felice per te, finalmente hai trovato il pezzo mancante”.

“Hermione?”.

“L'amore”.

 

 

 

 

POV HERMIONE

 

 

Non sto piangendo.

Non mi sto disperando.

Non mi sto lamentando.

Sono soltanto triste.

Finalmente avevamo riallacciato i rapporti.

Ripreso a capirci.

Questa sera è stato tutto così bello.

La cena.

La conversazione.

Il momento di pace sul divano.

Poi il colpo del destino.

Una nuova separazione.

Stupidi ruoli sociali.

Stupide convenzioni sociali.

A cosa servono se poi non possiamo vivere come vogliamo?

Magari saranno utili a mantenere un ordine.

Ma alla fine dei conti, chi è felice?

Io no.

Severus neanche.

 

E' una prova.

Una prova per questo sentimento.

Non una scelta.

Una sfida.

Una crescita, se vogliamo.

Stare lontani.

Non parlarci.

Per un mese.

E poi la verità.

Io ci sarò.

Lui anche.

L'ho capito dalle sue parole.

Severus vuole me.

Vuole stare al mio fianco.

Non come una mera sostituta della madre di Harry.

No.

Ma come la sua compagna.

La sua persona.

 

“Signorina Granger” sento una voce sussurrare nella Sala Comune.

“Preside?” mi avvicino ad un quadro poggiato sopra al camino della stanza.

“Buonasera, ho trovato questa cornice libera ed ho pensato di fare un salto, come si sente dopo la chiacchierata con la professoressa McGranitt?”.

“Triste” mi siedo difronte a lui.

“E' normale, ma vedrà che passerà” sorride bonario.

“Si, tra un mese quando potremo finalmente essere liberi”.

“Quindi la sua non è solo un'infatuazione da studentessa, lei prova davvero qualcosa di forte per il nostro Severus”.

“All'inizio di questo anno scolastico abbiamo avuto modo di confrontarci, poi con la storia dei miei genitori abbiamo avuto molto tempo per conoscerci e devo ammettere che quello che ho scoperto di lui mi piace...mi sono innamorata anche del suo pessimo carattere, del suo essere così cinico e schivo” probabilmente ho un'espressione da ebete in questo preciso momento.

“Lo leggo dai suoi occhi, lei non riesce a nascondere le sue emozioni”.

“Per niente”.

“Mi fa molto piacere la vostra unione, penso che due personalità del genere insieme siano esplosive...nella maniera più positiva ovviamente. Severus ha sofferto tanto, anche per colpa mia, non sono stato un modello per lui...mi pento per tutto il dolore che gli ho recato ma c'era una causa più grande di noi e andava fatto. Con questo voglio dirti di non fargli mai del male, anche se ci saranno momenti bui, tu non strappargli il cuore”.

 

Sembrava il discorso di un padre.

Silente mi sta dicendo di non far soffrire il suo figlioccio.

E' così bello da parte sua.

Ma allo stesso tempo ambiguo.

E' stato lui stesso a provocare una grossa ferita nell'animo di Severus.

Che rapporto strano.

Sono così complicati.

 

“Lo prometto”.

“Io mi fido di te, Hermione, salvalo da se stesso”.

“Farò qualsiasi cosa per aiutarlo”.

“Lo ami?”.

“Lo amo”.

“Bene, ora dimostralo”.

“Lo farò a tempo debito, quando non rischierò di fargli perdere il lavoro perchè so quanto ci tiene”.

“Hogwarts è la sua vera casa”.

“Oserei dire che è il suo cuore”.

“Mi piace il tuo modo di vedere attraverso le persone, tu farai grandi cose Hermione Granger”.

“Grazie, professor Silente”.

 

Salutai l'uomo raffigurato nel quadro.

Salii le scale.

Mi cambiai.

E mi misi a letto.

Dovevo essere in forze.

Domani sarà il primo giorno di prova.

Di lotta.

Non cederò proprio alla fine.

Io me lo porterò a casa.

Alla fine riuscirò a vivermi Severus Piton.

Tra gli alti e i bassi.

Pregi e difetti.

Pro e contro.

Ma io me lo vivrò.

Perchè è il mio cuore.

E farei di tutto per proteggere il mio cuore.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Ecco il nuovo capitolo in super ritardo...non uccidetemi, purtroppo non avevo notato lo scorrere dei giorni. Ma ho una notizia per voi, nonostante io abbia da studiare pagine e pagine, aggiornerò di nuovo verso il 24/25/26 di dicembre...Buon Natale! Spero mi perdonerete, e ci tenevo a “regalarvi” un nuovo capitolo per Natale. Stiamo andando verso la fine, secondo i miei calcoli mancano pochi capitoli e spero attenderete perchè è un percorso che abbiamo fatto insieme perciò va concluso così. Grazie per l'attenzione, per l'interesse che dimostrate nonostante i miei ritardi, per le recensioni e i commenti...insomma per tutto! Vi invito a lasciarmi un vostro pensiero anche questa volta, accetterò gli insulti ahah Buon proseguimento e al prossimo aggiornamento! <3

   
 
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