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Autore: MaryFangirl    08/12/2017    15 recensioni
Cosa succede dopo il matrimonio fallito? Akane decide che potrebbe aver bisogno di apportare alcuni cambiamenti e Ranma finalmente inizia a prendere una posizione.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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3 mesi dopo


 
Ranma, che indossava uno smoking nero, guardò dall'altra parte della navata verso Akane e le sorrise scioccamente. Indossava un bellissimo abito che le stava alla perfezione, i suoi capelli erano stati acconciati in modo da incorniciare il suo adorabile viso, abbellito dallo sforzo extra con cui si era dedicata al trucco, e ne era valsa la pena. Non l'aveva mai vista così bella.
Akane ricambiò il sorriso e abbassò timidamente lo sguardo sul bouquet mentre arrossiva. Ranma era così bello in quello smoking nero che enfatizzava le sue spalle larghe e la vita snella. I suoi occhi blu brillavano con tanto amore e affetto da lasciarla sopraffatta e le risultava difficile guardarli senza agitarsi.
Gli uccellini cinguettavano, il sole splendeva, e i fiori stavano sbocciando. Era una giornata perfetta per un matrimonio e la tenuta dei Tendo faceva da perfetto sfondo. La famiglia e gli amici che erano radunati per condividere quel giorno speciale con la deliziosa coppia si stavano godendo la felicità che irradiava dai due. Per una volta, un matrimonio in casa Tendo si stava svolgendo alla perfezione. Era un bene che non fossero Ranma e Akane a sposarsi.
I due rivolsero lo sguardo in avanti su Kasumi, splendente in un abito a sirena color avorio – che faceva risaltare perfettamente la sua figura – mentre pronunciava i suoi voti per Tofu, che non era mai apparso più felice. Un po' inebetito ma molto felice. Accanto a Kasumi c'era Nabiki, damigella d'onore e Akane, a sua volta damigella. Un vecchio amico di università era il testimone di Tofu insieme a Ranma.
Il fidanzamento a sorpresa di Akane con Sota aveva scosso Tofu più di quanto Ranma avesse pensato. Il dottore aveva trascorso più di una serata preoccupandosi alla possibilità che un altro fidanzamento misterioso combinato dal patriarca dei Tendo sbucasse fuori, e avrebbe potuto perdere la sua amata Kasumi. Gli ci era voluto un po' per avere il coraggio di fare la proposta – ogni volta che ci aveva provato, il suo problema con Kasumi era spuntato fuori – ma quando ci era riuscito, lei aveva accettato felicemente. Quando avevano parlato con la famiglia di lei del matrimonio, tutti tranne Nodoka e Ranma erano rimasti sorpresi da quella notizia, poi si erano tutti entusiasmati. Il matrimonio era stato preparato in due mesi, per dare tempo ai parenti e agli amici di Tofu di organizzarsi e raggiungere la città. La mamma di Tofu era rimasta follemente felice che suo figlio finalmente fosse pronto a sposare un tale esemplare di femminilità giapponese. Per la cerimonia, aveva allestito un altarino dedicato al padre di Tofu accanto a quello della madre di Kasumi. I due sposi erano rimasti felici, sapendo che i loro amati genitori avrebbero preso parte a quella meravigliosa giornata.
La famiglia Ichiro aveva dato una mano, erogando a tutti smoking e abiti, insieme agli accessori necessari. Tatsuki, che stava organizzando il proprio matrimonio, e Kasumi, coetanee e di simile temperamento, si erano trovate d'accordo e rapidamente erano diventate amiche. La famiglia di Tatsuki e i Chihari partecipavano al matrimonio, essendo divenuti amici stretti con i Tendo e i Saotome. I padri si divertivano a bere insieme e a raccontarsi storie vergognose ma spesso vere riguardo gli addestramenti durante i loro anni formatici. Nel frattempo, le loro sofferenti mogli si godevano il momento di respiro fra un'insanità e l'altra dei loro mariti e si incoraggiavano a vicenda a far parte delle vite dei reciproci figli.
Nabiki aveva preso il diploma di liceo e aveva iniziato il primo anno di università. Aveva scelto un ateneo di Tokyo, per la felicità di Soun, ma aveva scelto di vivere al campus, provocando al patriarca pianti per la perdita della sua bambina. Tornava a casa ogni settimana per trascorrere tempo con la sua famiglia e per far lavare la sua biancheria a Nodoka, che era più che contenta di occuparsi delle faccende di casa. Kasumi era rimasta consumata dai dettagli per il matrimonio e aveva cominciato a trascorrere più tempo a casa di Tofu insieme a lui. Nabiki era contenta di quell'accordo, risparmiava soldi grazie al bucato che veniva fatto a casa potendo mantenere l'indipendenza che aveva sempre bramato. Frequentava ancora Taro, che aveva deciso di trasferirsi in maniera permanente a Nerima. Viveva al Neko Hanten e aiutava a mandare avanti il ristorante quando non era con Nabiki. Amava i loro incontri e non aveva problemi a portarla al college, né ad andarla a prendere. Gli piaceva davvero portarla fra le braccia, volando nella sua forma da chimera. Era sempre meravigliato dal fatto che lei non provasse paura né disgusto quando era in quello stato. Nabiki era a suo agio con la sua figura alternativa, spesso lo provocava dicendo di essere più che felice di poter montare il toro.
Mousse aveva scoperto di avere una mente brillante per gli affari e aveva apportato dei cambiamenti al ristorante per incrementare gli incassi. Aveva deciso di prendere alla lettera il nome del locale. Gli uomini dovevano indossare pantaloni neri e t-shirt nere attillate, le donne indossavano leggings neri abbinati a top e tacchi dello stesso colore. Tutti dovevano indossare orecchie da gatto e una scherzosa piccola coda durante il servizio. Ranma aveva deciso di tagliare la corda prontamente, era troppo per la sua fobia. Mousse aveva deciso di iniziare la giornata con i dipendenti uomini, che attiravano le casalinghe annoiate durante l'ora di pranzo. Il turno serale era principalmente gestito dalle ragazze, che attiravano gli impiegati che tornavano a casa dopo il lavoro. Gli affari non erano mai andati meglio.
Mandava ancora dei soldi a Cologne al villaggio delle amazzoni e recentemente vi si era recato per una visita, con il pretesto di vedere sua madre, ma ci era andato soprattutto per Shan Pu. Si era sentito più sicuro di sé. Con il fatto che la sua vista fosse migliorata, anche le sue abilità erano incrementate grandiosamente. Una mano gli era stata data da Taro, Konatsu, Akane e perfino Ranma, con cui si era addestrato. Aveva sperato di riuscire a impressionare la sua amata e di ottenere la sua mano. Tuttavia, le sue speranze erano state distrutte. Quando era tornato a casa, aveva scoperto che Shan Pu si era sposata il mese precedente! Gli anziani avevano proibito a sua madre di dargli la notizia del fidanzamento per paura che lui avrebbe tentato di interrompere la cerimonia. Prima di tornare a casa, Shan Pu si era ritrovata completamente affranta. Cologne aveva suggerito che un matrimonio politico l'avrebbe avvantaggiata, unendo due potenti famiglie amazzoni. Il promesso sposo era un lontano cugino di Shan Pu, essendo cugino del pronipote di Cologne. Il ragazzo era abbastanza attraente ed era stato più che disposto a sposarla. Secondo l'opinione di Cologne, sarebbe stato il perfetto marito amazzone; disponibile a occuparsi dei figli, della casa, senza aspirazioni di diventare un guerriero e, con il lignaggio della sua famiglia, sapeva che avrebbe dato a Shan Pu una prole forte.
Shan Pu si era convinta che non avrebbe mai più amato nessuno e, in quelle condizioni, aveva precipitosamente accettato la proposta di Cologne. Aveva lasciato tutti i preparativi allo sposo, concentrandosi sul suo nuovo addestramento. L'anziana amazzone, avendo finalmente compreso che la vera debolezza della sua erede risiedeva nel pensiero e non nei riflessi fisici, aveva cominciato ad addestrare Shan Pu mentalmente. La ragazza stava ricevendo lezioni sulle politiche amazzoni, sulle strategia di guerra e, più di tutto, su come controllare gli impulsi.
Mousse aveva pensato di rimanere per due settimane ma se n'era andato dopo soli tre giorni. Non aveva potuto sopportare di vedere la sua amata con qualcun altro, oltre che di sentire l'intero villaggio spettegolare sulla coppia felice. Era tornato a Nerima col cuore infranto, sapendo che non si sarebbe più diretto al villaggio se non per qualche occasionale visita a sua madre.
Sayuri lo aveva osservato con preoccupazione. Aveva accettato il concetto che non sarebbe mai riuscita a toccare il suo cuore come aveva fatto Shan Pu ma desiderava comunque rimanergli accanto. Non disposta a rimanersene in attesa che lui la notasse, aveva cominciato a uscire con una matricola dell'università, mantenendo però la speranza di avere una possibilità con l'amazzone in futuro.
La cotta di Hiroshi si era rivelata superficiale, gli era stato facile iniziare ad andare dietro a una delle nuove cameriere del Neko Hanten, la quale era un po' una gallina, un po' civettuola, e molto ben dotata.
Nonostante l'accordo di non essere coinvolti nelle vite amorose dei loro amici, Ranma e Akane avevano discretamente tentato di far avvicinare Daisuke e Yuka. Da parte sua, Akane aveva cercato di tessere al meglio le lodi di Daisuke enfatizzando gli aspetti più da donnaiolo della personalità di Hiroshi. Ranma aveva tentato di portare i due a trascorrere più tempo insieme possibile, incoraggiando il più timido ragazzo a essere più estroverso quando parlava con Yuka. Per loro gioia, stava funzionando, ma lentamente. Erano entrambi così timidi che ancora non erano usciti per un primo appuntamento.
Happosai occupava ancora la sua stanza in casa Tendo ma per la felicità di Soun e Genma, trascorreva la maggior parte del suo tempo ad 'addestrarsi'. Il grande maestro era felice dell'accordo stretto con Akane. Ancora trovava sorprendente che tutte quelle deliziosi giovani ragazze fossero state così dolci con lui e tali interazioni gli piacevano tanto da essere determinato a seguire le regole, non volendo rischiare di perdere la nuova scorta garantita di tesorini che otteneva ogni mese. Ma era molto tentato ogni volta che vedeva Ranma o Akane entrare nel furo da aver deciso di trascorrere il resto del mese a viaggiare per il Giappone.
Alla fine Ryoga era tornato da Akari. Lei era stata felice di vederlo, meravigliandosi però di fronte al suo umore a terra. Lui era rimasto zitto a riguardo ma alla fine le aveva detto la verità circa la sua situazione con Akane. Aveva avuto molto tempo per pensare a come il suo segreto aveva colpito la ragazza dai capelli blu. Si era sentito in maniera terribile e non aveva voluto rischiare che Akari reagisse nello stesso modo venendo a conoscenza di 'P-chan'. Akari era rimasta sconvolta nell'apprendere la verità, ma più per il fatto che Ryoga fosse innamorato di Akane. Lo aveva confortato come meglio aveva potuto e lui era rimasto alla fattoria Unryu, aiutandola ad addestrare i suoi preziosi maiali quando non si perdeva e non stava vagando per il globo.
Grazie a Konatsu, entrambi i Kuno avevano lasciato il Giappone. Dopo il famigerato bacio con suo fratello, Kodachi si era lentamente lasciata andare. Era rimasta assolutamente disgustata dal fatto di aver baciato il proprio fratello, ma il punto era che si era trattato del suo primo bacio, quindi era stato ancora peggio. Aveva cercato di respingere quell'evento dalla propria mente, senza riuscirci. Sembrava perseguitarla, peggiorando quando guardava un qualsiasi ragazzo, iniziando a vedere aspetti di suo fratello in chiunque. Perfino quando era sola con Kon. L'aveva disturbata così tanto da decidere di andarsene dal Giappone nella speranza di trovare un gaijin*, per nulla somigliante a suo fratello, in modo da risolvere il problema. Quello che non aveva capito era che Konatsu aveva fatto di tutto per farla impazzire. Aveva cominciato a parlare con la sintassi prolissa di Kuno, aveva acconciato i capelli nella stessa maniera, aveva perfino iniziato a mettersi la colonia di Tatewaki. Kodachi aveva deciso di trascorrere l'ultimo anno di liceo in Francia. Aveva deciso quel luogo per l'amore per quel cibo e ora frequentava una prestigiosa scuola femminile vicino a Parigi. Un week end dopo il primo mese lì, aveva conosciuto un bellissimo gaijin con capelli biondi, lineamenti aristocratici e brillanti occhi blu. Avevano legato per via della passione per il cibo e per il fatto che praticassero entrambi stili unici nelle arti marziali. Invece di rimanere disgustata dalla sua anormalità fisica ereditata, l'aveva trovata intrigante. Picolet era rimasto così affascinato da lei, da aver acquistato un anello con diamante, facendole la proposta di matrimonio il week end successivo.
Tatewaki, abituato a negare la realtà, aveva dimenticato l'incidente del bacio non appena era accaduto e il piano di Konatsu di provocargli disgusto aveva fallito completamente. Quindi Konatsu aveva escogitato un nuovo piano per toglierlo dai piedi di tutti. Aveva convinto Kuno di aver bisogno di dover andare alla ricerca di un samurai per dimostrare la propria virilità prima di potersi guadagnare la mano della kunoichi. Kuno era partito per il suo viaggio poco dopo il diploma. La sua prima tappa era stata la Cina, dove aveva subito dimenticato Konatsu.
In Cina, aveva vagato nella natura inseguendo la sua dea col codino. O almeno, era convinto che fosse lei ma si era rivelata una sconosciuta. La confusione era stata comprensibile dato che quella ragazza avrebbe potuto essere la gemella della sua ragazza col codino. Ma si era invece dimostrata più disinibita; se ne andava in giro mezza nuda, infischiandosene. Era un po' particolare con la sua passione per il mettersi a cavalluccio sulle persone, con il suo amore per le banane e il fatto che le piacesse pettinarlo. La cosa più strana era che a volte sembrava scomparire, specialmente vicino alle sorgenti di acqua calda, momenti in cui la sua scimmietta domestica si faceva improvvisamente viva. Ma era molto appassionata e selvaggia, libera nell'approccio col proprio corpo, quindi era facile soprassedere alle sue stravaganze.
Konatsu dal canto suo, lavorava ancora felicemente all'Ucchan. Non avrebbe potuto essere più contento del proprio lavoro ed era più che compiaciuto della propria vita sociale. Non frequentava nessuno dato che entrambi i Kuno se n'erano andati da Nerima ma aveva un gruppo di amici che avvertiva come una famiglia.
Per Ukyo il discorso era diverso. Aveva ancora sentimenti contrastanti riguardo a tutto. Dopo aver parlato con Ranma, era scoppiata in lacrime, rimanendo così finché non aveva sentito le forti braccia di Konatsu attorno a sé. Aveva tratto conforto dal suo abbraccio e dentro di sé il subbuglio era diventato qualcosa di diverso, qualcosa che non aveva compreso. Lui era riuscito a farla calmare ma lei era ancora sconvolta riguardo alla situazione. Le ci volle un po' per comprendere di non aver mai realmente amato Ranma. Aveva tenuto a lui, sì. Ma si era trattato di amore? No. Sapeva che, se lo avesse davvero amato, non avrebbe superato così facilmente il dolore per averlo perso. Quello che rimase in lei fu un senso di imbarazzo per essere stata scaricata e la rabbia per essere stata trattata in quel modo. Senza parlare dell'umiliazione per essere stata battuta totalmente da Akane.
Aveva deciso di finire la scuola al Furinkan ma aveva richiesto di essere trasferita in un'altra classe rispetto a quella di Ranma e Akane. A prescindere dai suoi sentimenti, non avrebbe potuto sopportare di osservare quei due insieme. Nel tempo libero, si ritrovava a pensare sempre più spesso a Konatsu. Tuttavia, non era disposta ad ammettere di aver sviluppato dei sentimenti per lui, quindi lo trattava come sempre. Konatsu, che non si sentiva degno della sua attenzione, rimase ignaro di tutto.
Per quanto riguardava la nostra coppia preferita, le cose non erano cambiate molto ma allo stesso tempo erano cambiate un sacco. Dopo la loro conversazione nel doko, avevano detto a Nodoka, Kasumi e a Nabiki la novità; ora si stavano allegramente frequentando. Insieme, le donne e Ranma avevano detto a Soun e Genma che non si sarebbero più opposti al matrimonio ma erano comunque troppo giovani per sposarsi. I due padri erano esplosi, non riuscendo a capire perché i loro eredi non avrebbero potuto sposarsi lì e immediatamente.
Nodoka aveva zittito suo marito con il semplice e utile gesto di posare la spada dell'onore dei Saotome sul tavolo, per poi rimuoverla dalla fodera lentamente e drammaticamente. Lui non aveva dimenticato le sue parole quando lei aveva scoperto che aveva fatto parte di coloro che avevano mantenuto segreta la vera identità di P-chan. Genma aveva saggiamente deciso di tacere, pregando che il suo migliore amico fosse in grado di convincere i loro figli ad accettare un matrimonio veloce.
Soun era rimasto felice di sapere che la sua figlia più giovane non aveva più intenzione di opporsi al fidanzamenti, ma confuso, non riuscendo a capire il motivo per cui non potesse adempiere al suo compito. Aveva espresso le proprie preoccupazioni in maniera piuttosto diplomatica, o così aveva ritenuto, rimanendo intimidito dalla replica di Kasumi e Nabiki. Entrambe si erano fatte enormi, inclinandosi su di lui con espressioni deluse e arrabbiate. Lui avrebbe continuato a balbettare le proprie obiezioni ma aveva lanciato un'occhiata alla più giovane e l'espressione di quest'ultima era riuscita ad uccidere ogni sua protesta. Era apparsa così triste, così delusa di lui. Soun non aveva dimenticato quanto l'aveva ferita mantenendo il segreto di Ryoga e sapeva che se avesse continuato a protestare, avrebbe permanentemente danneggiato il suo rapporto con lei. Aveva sospirato profondamente, tirando fuori una sigaretta. Accenderla e inalare la prima intossicante boccata di tabacco lo aveva aiutato a calmarsi. Aveva buttato fuori il fumo dicendo a tutti che, se Ranma e Akane avessero promesso di sposarsi, in un futuro non distante, lui non avrebbe più insistito. Genma era apparso devastato dal consenso del suo amico ma non aveva potuto mettersi contro tutti gli altri.
Akane aveva sorriso a suo padre. Era ancora arrabbiata per il fatto che lui avesse mantenuto segreta la consapevolezza della forma alternativa di Ryoga, pensando di farlo per lei, ma quel semplice consenso ai propri desideri gli aveva permesso di guadagnarsi il perdono. Sapeva che suo padre non sarebbe cambiato. Ma era comunque suo padre. Aveva già perso sua madre e non voleva perdere anche lui.
Da allora, Ranma aveva mantenuto la promessa di addestrare Akane nello stile Saotome. Le stava insegnando i kata della scuola Saotome, imparando a sua volta alcuni della scuola Tendo. I due padri li osservavano allegramente, finalmente vedendo le due scuole che si univano su un unico percorso. Il ragazzo col codino aveva concepito un addestramento per Akane che non prevedesse il colpirla; sarebbero state altre persone a farlo. Mousse, Konatsu e Taro erano diventati visitatori correnti del dojo Tendo, e allora tutti e cinque si allenavano insieme. Nessuno dei ragazzi aveva problemi a battersi con Akane e Ranma poteva fidarsi che non avrebbero esagerato con lei. Se lo avessero fatto, lui sarebbe stato pronto a intervenire. Valeva la pena preoccuparsi perché Akane era felicissima e lui poteva vedere su di lei gli effetti dell'addestramento. Lei era davvero una professionista della Scuola di Arti Marziali Indiscriminate, in grado di incorporare tutti i diversi stili in maniera fluida.
La loro relazione era cresciuta anche in altri ambiti. Per quanto difficile, avevano imparato a parlare dei problemi. A volte il loro temperamento ostacolava il processo, a volte la colpa era della testardaggine, o il semplice fatto che nessuno dei due fosse bravo a esprimersi. Ma ci stavano provando, ed era la cosa più importante.
Le cose si erano fatte più serie anche fisicamente. Più tempo trascorrevano insieme, più sembravano desiderarsi a vicenda. Le loro sessioni di baci erano sempre accaldate e potenti mentre si esploravano a vicenda. L'unico problema era fermarsi quando andavano un po' troppo oltre. Quando infine si separavano dopo i loro lunghi momenti di 'studio', se ne andavano, spesso frustrati. Erano entrambi costretti a sopportare i propri bisogni non soddisfatti in privato, per poi avere il sonno agitato. Akane aveva cominciato a chiedersi perché stessero aspettando. Lei amava lui e lui amava lei. Avrebbe avuto importanza se avessero fatto l'amore prima del matrimonio? Sorprendentemente, era stata Kasumi a convincerla di non dover aspettare.
Le tre sorelle Tendo erano nel dojo, una sera dopo la festa prematrimoniale. Tutti gli ospiti se n'erano andati e le ragazze erano rimaste a sedere, chiacchierando e finendo il sake. Erano tutte un po' alticce, avendo bevuto tutta sera. Nabiki tirò fuori il regalo che aveva preso per l'occasione. Lo porse alla sorella e disse, con un sorrisetto, "Questo è da parte mia. Pensavo che avresti voluto aspettare prima di aprirlo"
Kasumi accettò la borsa rosa e nera e ne tirò fuori un capo di lingerie osé, aveva l'aspetto di un'uniforme da infermiera, completa di cappellino, stetoscopio, calze che arrivavano fino alle cosce e un tanga striminzito rosso che si abbinava alla piccola croce rossa sul cappello.
Akane spalancò gli occhi ed esclamò, "Nabiki!"
La sorella si limitò a scrollare le spalle, dicendo, "Cosa? Quante persone possono giocare al dottore con un vero dottore?"
Kasumi ridacchiò e si posò l'indumento davanti al petto, per valutare come le stava, dicendo, "Grazie. Sono sicura che a Tofu piacerà un sacco"
All'occhiata incredula di Akane, la maggiore delle sorelle sorrise maliziosa e aggiunse, "C'è una ragione se non mi vesto di bianco al matrimonio, sorellina"
Akane quasi sputò quello che stava bevendo e si domandò se sua sorella non avesse bevuto un po' troppo quella sera. Ma Kasumi si limitò a ridacchiare ulteriormente. Quando sua madre era morta aveva chiesto a Kasumi di badare alle sue sorelle e al padre. Non le aveva mai detto come avrebbe potuto fare, quindi Kasumi aveva pensato di doversi comportare come sua madre. Aveva trascorso anni a occuparsi della casa, di tutti, tentando di essere un buon esempio per le sue sorelle. Ma ora considerava il suo compito terminato, le sue sorelle erano cresciute. Nabiki era all'università e Akane era praticamente un'adulta. Era orgogliosa di come entrambe erano diventate e orgogliosa di aver fatto parte del processo. Con Nodoka presente a occuparsi della casa, Kasumi poteva dare inizio alla propria famiglia sapendo che suo padre e le sue sorelle avevano qualcuno che si sarebbe preso cura di loro. Seduta insieme alle sue sorelle, si sentiva più leggera che mai. Era quello che aveva voluto per tantissimo tempo, poter trascorrere del tempo cone le sue sorelle in quanto sorelle, senza doversi comportare come se fosse stata la loro madre.
Nabiki rise fragorosamente, "E bravo Tofu! Non pensavo ne fosse capace!", roteò poi gli occhi guardando la sorella più giovane, aggiungendo, "Smettila di fare la puritana, so che non sei più tanto innocente"
Akane abbassò lo sguardo e divenne rossa, allora Nabiki scoppiò nuovamente a ridere, "Non ci credo. Tu e Saotome non l'avete ancora fatto?"
"No! Non...proprio. Voglio dire, abbiamo fatto...delle cose, ma..."
"Qual è il problema? A Ranma non si alza?" la mezzana dei Tendo chiese con un ghigno.
"Oh, non ha problemi del genere" rispose Akane prima di spalancare gli occhi nel rendersi conto di cosa aveva ammesso. Divenne ancora più rossa quando Nabiki mosse le sopracciglia suggestivamente e Kasumi ridacchiò coprendosi con la mano.
"D'accordo, quindi non l'avete fatto? Da come vi guardate, sono sorpresa che non cammini tenendo le gambe piegate tutto il tempo"
"Pensavo che avremmo dovuto aspettare...sai, fino al matrimonio"
Nabiki alzò gli occhi al cielo.
"Vi amate e siete fatti l'uno per l'altra. Se vuoi aspettare perché non sei pronta, allora aspetta. Ma non farlo solo perché pensi di dover seguire una regola" l'avvisò Kasumi, sconvolgendo Akane.
"Ma...ma...tu hai sempre detto che ci ritenevi troppo giovani!"
"E lo eravate, quando l'ho detto. Non avevate accettato né il fidanzamento né i vostri sentimenti. Ora le cose sono diverse. Siete più grandi, più maturi e, più importante, sapete di amarvi"
Akane lasciò che quelle parole le entrassero dentro prima di diventare di un rosso brillante quando Nabiki iniziò a parlarle di tutte le cose che si stava perdendo, inoltrandosi in dettagli imbarazzanti che includevano sensuali posizioni. Sprofondò dov'era seduta per la mortificazione mentre Kasumi annuiva saggiamente di fronte ad alcuni suggerimenti, aggiungendone di propri, sebbene rimanendo vaga nelle descrizioni. Sua sorella aveva chiaramente bevuto troppo sake. Il mattino dopo, Nabiki portò Akane alla clinica per avere indicazioni sui contraccettivi.

Era sera e le stelle erano nel cielo. Il ricevimento era ancora in atto nel dojo e Ranma e Akane erano usciti per una boccata d'aria fresca. Erano vicino al laghetto a guardare le stelle.
Il ragazzo col codino si schiarì la gola e iniziò ad armeggiare con la treccia, sicuro sintomo del suo nervosismo. Accanto a lui, la fidanzata attendeva pazientemente, sapendo che lui avrebbe detto quello che voleva al momento giusto.
Schiarendosi di nuovo la gola, lui disse, "Allora...Akane...c'è una cosa che volevo chiederti"
Lei si voltò a guardarlo in attesa, con un sorriso sul volto.
"Si tratta di...cioè..." balbettò e quando lei continuò a guardarlo, lui mormorò velocemente, "Vorrestiesserelamiaragazza?"
Akane batté le palpebre, non avendo compreso. "Scusa, non ho capito"
Sospirando profondamente, arrossì e disse più lentamente, "Vuoi essere la mia ragazza?"
Lei batté ancora le palpebre lentamente, sorpresa di quella domanda. Sembrava un po' sciocca e futile visto che erano fidanzati ma comprese rapidamente il significato della frase. Non avevano scelto di essere fidanzati e all'inizio erano stati costretti dai loro genitori. Lo avevano accettato, sì, ma era scontato che si sarebbero sposati e loro non avevano avuto possibilità di scelta al riguardo. Quel nuovo status sarebbe stata una loro scelta, una loro decisione presa insieme.
Lei non rispose subito e lui aggiunse, "Vedi, ho avuto delle fidanzate prima ma mai una ragazza e, beh, mi...mi piacerebbe che fossi tu...vuoi?"
Ranma la osservò mentre lei iniziava a tormentare il labbro inferiore e quando si accigliò, divenne ancora più preoccupato. Avendo possibilità di scelta, gli avrebbe detto di no? Alla fine aveva deciso di non voler stare con lui?
"Vedi, c'è una cosa che dovresti sapere" iniziò lei esitante.
La paura iniziò a prendere possesso di lui mentre avvertiva il sudore freddo colargli sulla schiena.
"Io...io..." fece lei nervosa, "ho questo..." agitò la mano in aria tentando di trovare le parole giuste, "fidanzato. E diventa molto geloso quando un altro ragazzo mi invita a uscire"
Gli sorrise con un luccichio negli occhi, osservandolo rilassarsi visibilmente. A volte era divertente prenderlo in giro.
"Ah sì?"
"Sì. È anche decisamente tosto" aggiunse, correndo con le mani lungo i risvolti della sua camicia, eliminando dei pelucchi inesistenti dalle sue spalle. Aveva l'urgenza di toccarlo da tutto il giorno e non poteva più resistere.
"Davvero?"
Akane annuì e lo guardò sotto le ciglia.
"È grosso, forte, e bellissimo" aggiunse mentre gli sistemava inutilmente la cravatta.
"Tutto qui?"
"Sexy. È molto, molto sexy" aggiunse con voce roca. Si morse il labbro inferiore, sapeva che a lui piaceva.
"Beh, penso di potercela fare contro di lui" disse lui attirandola a sé prima di portare lentamente la bocca vicino alla sua. Lei trovava intrigante quando l'afferrava così. C'era qualcosa di così mascolino e primitivo in quel gesto di forza da farle pulsare il sangue. Chiuse gli occhi in attesa, il cuore già martellante in maniera selvaggia nel suo petto.
Ma non accadde nulla.
Aprì gli occhi e trovò le sue labbra sospese sopra le proprie, tentatrici. Il suo sopracciglio destro era inarcato con aria dubbiosa mentre con le dita le sfiorava il collo in modo provocante. Sorrise quando lei rabbrividì. Amava l'effetto che aveva su di lei.
"Beh, se pensi di potercela fare, allora sì" disse lei senza fiato. Ranma le sfiorò le labbra gentilmente, prima di mordicchiarle leggermente il labbro. Lei aprì le labbra con un gemito mentre lui vi si faceva strada, esplorandola con la lingua. Con le mani iniziò il suo percorso, scorrendo sopra le curve generose che aveva ammirato tutto il giorno. Strinse il suo fondoschiena mentre lei gemeva di piacere.
Mise fine al bacio, iniziando a posarne una scia lungo il suo esile collo. Quando raggiunse il punto sensibile tra il collo e la spalla, lei inclinò il capo dandogli migliore accesso. Amava quando si dedicava a quel punto con la lingua e chiuse gli occhi per godersi meglio il suo assalto. Un altro gemito le scappò dalle labbra, sentendo l'impulso ormai familiare tra le cosce. Sapeva di essere umida e il resto del suo corpo iniziò a formicolare. Con le mani andò ad accarezzargli il petto muscoloso, avendo il bisogno di sentire i suoi forti muscoli. Iniziò a sbottonargli la camicia mentre lo spingeva, facendolo indietreggiare, conducendolo verso casa. Quando fece scivolare le mani sotto la sua camicia e sentì la sua pelle liscia e i suoi muscoli sotto le dita, esitò per poi strofinarsi contro la protuberanza ora presente fra loro.
Incapace di frenarsi ulteriormente, Ranma si abbassò e mise le mani sotto le sue cosce, sollevandola abilmente a mo' di principessa. Trovò difficile camminare nel suo attuale stato ma voleva disperatamente stare solo con la sua bellissima ragazza, e fu abbastanza per motivarlo a percorrere rapidamente le scale. Lei gli circolò lietamente il collo con le braccia, posando baci lungo la forte linea della sua mascella prima di mordicchiargli l'orecchio con fare stuzzicante. Dovette stringere le cosce con l'intimità che doleva per il bisogno mentre lui la portava fino alla sua stanza, sbattendo poi la porta dietro di loro.
L'ultimo pensiero coerente di Akane fu, -Stanotte andrà alla grande per entrambi-.

 
*termine che indica le persone straniere, considerato in realtà un po' razzista nei confronti di chi non è giapponese.

 
Evvai, siamo arrivati alla fine!
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto e, come faccio sempre, ringrazio personalmente chi ha commentato: giulia_88, Nica0808, Fui, francypaglia, babytvb81, Kelumini, dozier68, SweetCherry, Nymeria95, Nabiki90, Amira Russell, ekylove, Gianfsiggy, Ania83e, ayamehana, Kalandra, nouv84, AkaneTendo90. 
  
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