Film > Le 5 Leggende
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Autore: FigliaDellaLuna    09/12/2017    1 recensioni
Sophie era troppo piccola per ricordare. Suo fratello le ha continuato a raccontare di Jack Frost e dei guardiani, soprattutto dopo che Pitch fu sconfitto ed i 5 tornarono al quartier generale. Sono passati 15 anni da quel giorno e Sophie è ormai quasi una vent'enne. La sua vita proceve normalmente finché Jack non torna a far visita al suo vecchio amico Jamie. Sophie ora ricorda tutto di lui... E forse il suo ritorno le sconvolgerà la vita.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Sophie, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Thomas mi disse di sedermi qualche istante. Sentii di essere diventata pallida e fredda e quasi non mi spiegavo una reazione del genere. Non sapevo cos'era stato, ma mi aveva spaventata.
Era tutto così reale. Più che un sogno sembrava un ricordo. Un ricordo che avevo tenuto nascosto dal mio inconscio e che forse non volevo tirare più fuori perché sapevo che era illogico.
Il ragazzo mi prese una coperta e me la mise sulle gambe. -"Deve essere stato un incubo davvero tremendo per essere così traumatizzata. Cosa hai sognato di preciso?".
Non sapevo cosa dirgli, così ci pensai qualche istante prima di rispondergli.
-"Mi prenderesti per pazza..."
-"Mettimi alla prova" rispose lui sorridendomi e prendendomi la mano.
Presi un respiro profondo. Alla fine pensai che era solo la stanchezza ad avermi fatto quell'effetto. Mi convinsi di questo, cercando di ignorare quella che forse era la realtà dei fatti.
-"Ho sognato che uno spirito mi prendeva in braccio e mi portava a letto. Ma ero piccola, avrò avuto forse 3 o 4 anni".
Lui mi guardò storto. - "Tutto qui? Cioè... Non mi sembra nulla di così pauroso. A meno che non sia stato uno spirito orribile a vedersi".
-"No... Cioè. Ok può sembrare davvero strano, ma sembrava fosse accaduto davvero. Come se fosse successo sul serio".
Ci fu un attimo di silenzio che si rivelò imbarazzante. Poi lui scoppiò a ridere.
-"Beh... Alla fine è anche la tua stranezza che mi piace di te".
Cercai di non pensarci più e mi misi le mani agli occhi cercando di riprendermi. - "Tu, piuttosto, come mai questa sorpresa?".
Lui rise e mi si avvicinò stringendomi ben stretta al suo petto.
-"Ho solo pensato di passare a salutarti e... Dirti che darò una piccola festa sabato sera. Ne ho parlato poco fa con i miei amici e penso che potrebbe essere una bella occasione per farti conoscere i miei".
Voleva farmi conoscere i suoi. Ero confusa. Alla fine pensai che ci frequentavamo da troppo poco tempo per farmi conoscere la sua grande e ricca famiglia. Evidentemente teneva davvero a me.
-"Non... Non ti sembra un po' presto per farmi conoscere i tuoi genitori? Insomma... Sì mi farebbe davveri piacere, dico... Ne sei sicuro?"
Lui mi mise una mano sul viso e mi accarezzó dolcemente. Il suo tocco era caldo e gentile.
-"Più che sicuro! Voglio che tu sia la più bella tra tutte. Ti porterò dal mio sarto di fiducia e ti farò fare un vestito su misura".
Mi sembrava troppo e non sapevo come sdebitarmi. Rimasi in silenzio ed arrossii... Cercai di accennare qualche parola ma dalla mia bocca uscirono solo balbettii imbarazzanti.
Mi baciò. - "Non dire nulla. Lo faccio con piacere".
Non potevo crederci. Sarei andata alla festa più grande e bella della mia cittadina e sarei stata come l'ospite d'onore. Ero terrorizzata.
Thomas se ne andò poco dopo ed io tornai in cucina. Pensai a quel sabato che sarebbe arrivato a breve.
Se tutto fosse andato bene allora avrei di certo potuto assicurare un lavoro a mio fratello per molto tempo e forse un ottimo futuro per me. Era così ovvio che Thomas volesse qualcosa di serio, ma nonostante ciò mi sentivo così... piccola per impegnarmi come un'adulta.
Più tardi cenai con Jamie. Era silenzioso e rimase quasi deluso dalla nostra ultima discussione. Tentai di rompere il ghiaccio. -"Sai... Thomas darà una festa a casa sua sabato. Inviterà tutti e... Vuole farmi conoscenza i suoi genitori".
Lui rispose solo dopo qualche secondo di silenzio. - "Sei una donna ormai. Ti impegni e pensi già alle cose serie. Poi come tutti smetterai di credere alle cose che credevi da bambina e ti farai una vita. Anzi... Vedo che già hai iniziato a farlo". Il suo tono non era arrabbiato, ma triste.
-"Jamie, si può sapere cosa ti prende!? Non ce la faccio più" dissi io esausta.
-"Se ancora credessi... Tu lo vedresti. Vedresti quello che la gente pensa che sia una leggenda. Sei cresciuta troppo in fretta dopo la morte di mamma".
Aveva toccato un tasto davvero dolente. Mi alzai dal tavolo e me ne andai in camera mia. Iniziai a piangere. Pensai che forse Jamie aveva ragione e che era troppo presto. Tutto era accelerato nella mia vita dopo la morte di mia madre.
Piansi per ore. Rimasi nel letto a versare mille lacrime. Ero confusa, impaurita... Non sapevo cosa fare.
Alla fine mi addormentai.

Ecco... Ero in una stanza vuota. Tutta bianca e senza nemmeno un mobile.
Mi guardai intorno, ma ero sola. Riuscii solo ad urlare se ci fosse qualcuno... Ma niente. Era tutto così tetro. Come un limbo.
Inizia a correre verso una qualsiasi parte, ma più correvo e più non riuscii a scorgere nulla. Ero sola.
Ero sfinita e mi buttai a terra. Testa abbassata e braccia appoggiate sulle ginocchia a piangere.
Ad un tratto vidi Thomas davanti a me. D'istinto lo abbracciai
lui non fece nulla.
-"Aiutami" implorai io, ma rimase zitto. Teneva le braccia dietro la schiena e quando mostró il suo braccio destro c'era un coltello nella sua mano.
-"Ti prego... Non farlo..." ma era deciso. Tirò su il braccio e fece per colpirmi, ma una folata di vento lo spinse a terra.
Sgranai i gli occhi e mi alzai in piedi. Sentii un brivido di freddi dietro di me e mi voltai. Dietro di me c'era lui. Jack Frost.
-"Chi sei? Esci dalla mia mente! Tu non esisti". Dissi io sconsolata e con tono disperato.
Lui mi guardò per un istante. -"Se davvero credessi questo... Non mi sogneresti".

Stavo sognando. Mi sembrava davvero tutto così vero. Mi alzai di scatto e sentii il cuore palpitare come mille tamburi. Provai a calmarmi ma alla fine andai di corsa in cucina a bere un bicchiere d'acqua per cercare di sentirmi meglio.
Provai a fare dei respiri profondi. Non sapevo cosa pensare e non ne avevo intenzione. Volevo solamente tornare a letto ed aspettare l'arrivo del giorno.

Rimasi sveglia tutta la notte. Avevo paura di richiudere gli occhi.
La mattina mi vestii di corsa ed uscii di casa per andare a scuola.
Quel sogno... Non mi convinceva. Jack Frost era nella mia mente e non riuscivo a togliermelo dalla testa. E poi c'era Thomas. Voleva uccidermi.
Stavo impazzendo? Non lo sapevo ma volevo andare infondo alla faccenda.
Camminai per strada con le cuffie alle orecchie, in modo da far sovrastare la musica al rumore dei miei pensieri.
Fu allora che vidi un uomo.
Era vestito completamente di nero. Anche i suoi occhi lo erano.
Mi guardava.
Feci finta di nulla ed andai avanti, ma lo rividi davanti a me dopo 5 minuti, come se fosse apparso dal niente.
Iniziai ad avere paura ed aumentai il passo.
Mi guardai intorno impaurita e non pensai minimamente a dove stavo andando, finché un auto non suonò e quasi mi investi.
Una forza fredda come il ghiaccio mi fece volare via e mi ritrovai dall'altro lato della strada, sdraiata con la faccia sulla gelida neve.
Ora avevo davvero visto troppo. Il mio cuore non resse e svenii. Le emozioni presero il controllo di me stessa, ma prima di perdere i sensi vidi un ragazzo dai capelli bianchi che si chinò con il viso verso il mio.
Sentii solo una cosa - "Sophie... "
Buio.
   
 
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