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Autore: momoallaseconda    13/12/2017    1 recensioni
“E poi... il mio è orrendo, ma mi stupisce che tu non dica nulla sul tuo!”
È per Nami... È per Nami...
“Hai le corna, lo sai? Sarà un segno del destino anche il tuo?”
È per Nami... È per Na... EH?
“COSA VORRESTI INSINUARE DANNATA TESTA DI MUSCHIO???”
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FanFiciton partecipante alla #XmasCountDown challenge indetta dal Fairy Piece
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hai imbrogliato!”
Non è vero, io non imbroglio! È stato il fato!”
Non è possibile che il fato volesse questo per me!”
Ormai è andata così marimo, non puoi farci nulla!”
Non esiste! Sei stato tu, ammettilo! Hai congiurato con la strega e...”
Non osare chiamare così la mia sirena ramata!!!”
Piantala tu di chiamarla così! C'è senz'altro il suo zampino qui!”
Ribollendo di rabbia repressa, Sanji alzò un sopracciglio sentendo intensificarsi il familiare formicolio alle mani che lo colpiva sempre quando si trovava nei paraggi della testa di verza.
Erano dieci minuti buoni che Zoro lo mandava ai matti per quella stupidaggine, neanche dovesse vestirsi da clown, e lui aveva sopportato tutte le sue lamentele infantili solo perché avventarglisi contro avrebbe inevitabilmente rovinato il bel costume caldo che indossava e, conseguentemente, Nami avrebbe voluto la sua testa. Non voleva che si arrabbiasse con lui, per non parlare del fatto che era molto più bella quando sorrideva.
Sei più scemo di quanto pensassi...” mormorò scuotendo il capo. “La mia bellissima sirena non potrebbe mai abbassarsi a simili mezzucci per raggiungere i suoi scopi!”
Zoro lo fissò scettico. “Stiamo parlando della stessa Nami?” esclamò tentando di incrociare le braccia, senza successo, innervosendosi ancor si più. Digrignò i denti iniziando mentalmente a imprecare contro ogni singolo artefice di quella farsa assurda in cui lo avevano costretto ad entrare con l'inganno. Lui aveva una reputazione da difendere, santo cielo! Sentiva il nervoso scorrere per ogni fibra muscolare e cerebrale del suo corpo. Respirò piano dal naso, maledicendo Sanji e la sua accondiscendenza passiva, Rufy e le sue idee bislacche, Franky che gli dava retta senza porsi limiti, gli occhioni supplicanti di Chopper, quel dannato costume grigio che indossava che gli bloccava ogni movimento e sé stesso, soprattutto sé stesso per essersi fatto fregare, in una sola bestemmia.
Sanji alzò un braccio impellicciato con espressione decisa. “Marimo fattene una ragione. Non è colpa di nessuno, è stato il destino a farti estrarre il rametto più corto!”
Destino un paio di palle!”
Sanji tentò con tutte le sue forze di trattenersi dal saltargli alla gola.
È per Nami... È per Nami... È per Nami...
Io l'asinello non lo voglio fare! È umiliante!”
È per Nami... È per Nami... È per Nami!!
E poi mi tira tutto e pizzica, dove diavolo li avete presi questi costumi??”
È per Nami... È per Nami... È... per.... NAMI...!
Zoro ghignò vedendo l'amico sforzarsi di ignorarlo.
E poi... il mio è orrendo, ma mi stupisce che tu non dica nulla sul tuo!”
È per Nami... È per Nami...
Hai le corna, lo sai? Sarà un segno del destino anche il tuo?”
È per Nami... È per Na... EH?
COSA VORRESTI INSINUARE DANNATA TESTA DI MUSCHIO???”
L'omicidio venne prontamente interrotto da una risata cristallina.
Sanji volatilizzò sé stesso e le sue mani attorno alla gola di Zoro in un lampo e senza dargli modo di replica. Sconcertato, il verde si vide costretto ad assistere all'ennesimo triplo salto carpiato del cuoco con valanga di cuori straripanti annessa, diretto verso un preciso punto della stanza, dove una voce familiare ridacchiava sommessamente.
Robin-channnnnnnn!!!!”
Nico Robin si spostò leggiadra verso destra, consentendo al biondo di sfracellarsi contro il muro senza riuscire a toccarla.
Con un sorriso etereo dei suoi tentò poi di aiutarlo ad alzarsi. “Sanji... Sanji... volete litigare anche oggi? Lo sai che poi il capitano ci resta male...”
Il biondo sprigionò cuori e sangue tentando di baciarla. “C...comue vuoiio tiu... miaaa meravilliosa sirena assurrrrrra...”
Giusto te, Nico Robin! Tu sei una persona ragionevole e a te danno ascolto, potresti parlare con Rufy e spiegargli che non ho alcuna intenzione di partecipare alla buffonata che ha in mente?” Zoro li raggiunse irritato, indicando con astio la pelliccia grigia che indossava.
La mora lasciò cadere a terra noncurante il biondo cuoco mezzo moribondo, alzandosi per squadrare con calma l'abbigliamento dello spadaccino.
Dopo una lunga occhiata sorrise affabile. “E perché mai? Trovo che questa pelliccia ti stia particolarmente bene.” e mentre Zoro inorridiva, si voltò sorridente verso Sanji. “Come anche la tua, cuoco! Questi colori si sposano benissimo con la vostra carnagione, siete perfetti per la foto!”
A Sanji non parve vero. Saltò su come una molla, perfettamente ristabilito e profumato e le fece un galante baciamano. “Le tue parole sono come la pioggia fresca dopo una giornata di sole torrido, come una stella alpina sopravvissuta alla valanga, come la rosa più...”
Si, si, torcigliolo abbiamo capito, falla finita!” Zoro sbuffò esasperato, capendo di non poter sperare nemmeno nell'aiuto di Robin e tentando nuovamente di incrociare le braccia, non riuscendoci e digrignando i denti, facendo ridere la donna.
Sanji proseguì pomposo il suo monologo con la mano della mora senza dar idea di aver sentito alcunché. “...mia dea azzurra, nessun altra poteva essere più adatta per interpretare un ruolo tanto dolce. Ti prego, concedimi l'onore di essere il tuo cavaliere per codesta nuova avventura, anche se si tratta soltanto dell'attimo fugace di una fotografia, nei nostri cuori sarà il momento che ricorderemo in eterno...”
Torcigliolo, ti sei reso conto che sei il bue, vero??”
A Sanji si gonfiò una vena del collo ma la risata divertita di Robin smorzò ogni intento bellicoso.
Dobbiamo solo fare una fotografia, ragazzi. Rufy ci tiene così tanto, non deludiamo il capitano.” voltò il viso verso il biondo facendo ondeggiare il velo leggero che le copriva parte dei capelli. “Cuoco, mi dispiace ma non potrò essere la tua dama. Sai bene che il mio posto sarà con Franky, ma saremo comunque vicini.” aggiunse dolce ma pratica sistemandosi con noncuranza la lunga tunica azzurra che indossava.
Sanji sprigionò cuoricini tutt'attorno. “Oh, mia meravigliosa dea! Sei così dolce a preoccuparti per me! Non temere, il tuo Mr. Prince lavorerà solo per te, affinché tu possa stare al caldo...”
...è per finta, torcigliolo!”
...riparata dal freddo e gelido inverno, in quella tetra capanna...”
...quanto sei scemo, siamo nella stiva, non c'è nemmeno la neve e la capanna è tutta aperta, l'ha fatta Franky con pezzi di legno avanzati!”
...io proteggerò sempre la tua regale persona...”
...è tutto finto...”
...nessun altra meglio di te poteva impersonare la maestosità della Vergine Maria!”
Ma mi stai ascoltando, cuoco di serie c??”
Zitto marimo, mi sconcentri!”
Zoro grugnì alterato. Indossava quel costume da meno di 10 minuti e già non ne poteva più. Si sentiva al limite del ridicolo, almeno gli permettesse di incrociare le braccia, ma no, nemmeno quello poteva più fare, stupidi arti animaleschi! Ci si metteva pure quell'imbecille del cuoco a distruggergli i timpani sparando salamelecchi a vanvera in continuazione, con Robin che non lo fermava, anzi gli dava corda! Ma dove diavolo erano finiti tutti gli altri?? Perché non si spicciavano ad arrivare e mettersi in posa per quella benedetta foto così poi poteva togliersi quell'orrenda pelliccia di dosso??
La mora, nel frattempo, non smetteva di ridacchiare tra sé e sé per le parole del giovane cuoco. “Vergine Maria... oh, si... già, proprio Vergine...”
Su, su, non divulghiamo certe informazioni così, ci sono anche dei piccoletti con noi, non dimentichiamolo!”
Franky! Finalmente!” esclamò Zoro sollevato vedendo l'uomo avvicinarsi, anche lui in costumi tipici dell'anno 0. Se c'era lui, la tortura stava per finire.
Con un sorrisino furbo Robin si voltò leggiadra verso il nuovo venuto. “E chi sarebbero i piccoletti?”
L'enorme cyborg rise sguaiato indicando dietro di lei, dove il piccolo Chopper, vestito con una semplice tunica bianca priva di fronzoli a differenza dei suoi compagni, tentava con fatica di salire sopra una piccola mangiatoia per animali riempita di fieno e morbidi panni di cotone e posta esattamente al centro di una piccola tettoia di legno che avrebbe fatto le veci della capanna originale. Alle parole del carpentiere, il dottore si era sentito chiamare in causa e si era voltato con cipiglio offeso verso di loro. “Ehi! Non sono un piccoletto io!”
Sanji lo aiutò a salire e a mettersi comodo per poi guardarlo dall'alto divertito. “Ma come? Non eri stato tu a chiedere di fare Gesù Bambino perché era la parte più adatta a te?”
Chopper arrossì. “Lo volevo fare io solo perché sono piccolo di statura e nessun altro poteva farlo... ma non sono più un piccoletto anche se sono basso...” si spiegò col visino triste.
Robin gli si sedette composta accanto mostrandogli un dolce sorriso. “Nessuno di noi lo pensa. Franky stava solo scherzando.”
Chopper sorrise felice di rimando. “Grazie, Robin.”
Il cyborg si sistemò meglio la lunga barba finta e si posizionò alla sua sinistra, facendogli un giocoso buffetto su una guancia. “Manca poco e gli altri saranno qui tra un attimo, tanto vale metterci già in posizione. Forza fratelli, tutti sotto la suuuuper capanna!” esclamò indicando la mezza tettoia in legno dietro di sé.
Zoro e Sanji si posizionarono seduti sulla paglia profumata, alle spalle dei tre come da copione, il primo ancora controvoglia ma ormai arresosi al capriccio. Gli ordini del capitano non si discutevano, ma quella volta Rufy gli doveva un favore grande come un galeone!
Va bene facciamo questa cosa, togliamoci il pensiero. Dobbiamo scaldarti, no?” commentò con un ghigno facendo ridacchiare Chopper con un po' di solletico.
Robin si voltò verso Franky, posto alla sua sinistra oltre la culla dove Chopper sedeva. “Sai dov'è Nami? Pensavo di trovarla già qui, doveva terminare di dipingere il cielo stellato sopra la capanna...”
Sono qui infatti, sorellona!”
Cinque teste alzarono gli occhi al cielo in contemporanea. Spaparanzata beatamente sopra al tetto della capanna, proprio sopra di loro, c'era la rossa navigatrice di Cappello di Paglia che sorrideva felice sporgendosi dal bordo reggendosi l'aureola finta sulla testa.
Sanji sprizzò gioia da tutti i pori. “Nami-swaaaannnn!!!”
Franky la salutò. “Finito il cielo stellato, sorellina?”
Quella sorrise soddisfatta guardando dietro di sé verso l'opera d'arte di tutto un pomeriggio di lavoro. “Altroché! Verrà splendido nella foto!”
Sanji sprigionò dozzine di cuoricini dagli occhi fissandola estasiato. “Il vero splendore sarai tu, angelo miooooo!!! Tu e la dolce Robin sarete le vere star stanotte!!!”
Zoro grugnì stizzito ai vaneggiamenti del biondo che stavolta lo sentì e si voltò subito guardandolo in cagnesco.
Che hai da bofonchiare, marimo?”
L'altro lo fissò noncurante alzando le spalle. “Nulla, torcigliolo. Ora ho solo la certezza che qui qualcuno ha imbrogliato davvero!”
Il cuoco lo squadrò incerto e la spiegazione di Zoro non si fece attendere. “Se la mocciosa ha estratto la parte dell'Arcangelo Gabriele è ovvio che sono stato raggirato!”
Sanji non ci vide più. “Come osi dare della truffatrice alla mia dea???”
Nami, dall'alto, lo guardò con indifferenza alzando la voce per farsi sentire bene da tutti. “Io forse non sarò l'incarnazione precisa di un angelo, ma tu caro mio ci vai a nozze con la parte dell'asino, sappilo!” esclamò facendogli la linguaccia.
Zoro diventò color Borgogna. “Che cosa??”
Robin e le sue mille mani giunsero tempestive a fermare un altro omicidio.
Franky schioccò la lingua, guardandosi attorno. “Mancano solo quei tre, come al solito...” commentò secco senza stupirsene. Si avvicinò calmo al treppiede posto in precedenza al centro della stanza, accese la macchina fotografica e prese a regolare i vari parametri, per ingannare l'attesa.
La macchina è pronta, basta solo inserire l'autoscatto. Aspettiamo che arrivino anche gli altri e...”
All'improvviso proveniente dalle scale si sentì un gran trambusto di passi affrettati e oggetti di metallo che venivano sbatacchiati di qua e di là contro pareti e pavimenti.
Siamo qui, boss!!”
Franky strinse a sé istintivamente la macchina fotografica, preoccupato non sapeva nemmeno lui per cosa, ma l'istinto non sbagliava mai.
Tutta la stiva si trovò a fissare impotente l'entrata in scena trionfale del capitano che inciampò malamente sull'ultimo gradino e planò per diversi metri in aria fino a schiantarsi dritto dritto contro il treppiedi dove una attimo prima era posizionata la famosa e costosissima macchina fotografica, ora in salvo tra le enormi braccia del carpentiere qualche metro più in là.
Rufy si rialzò da terra fresco come una rosa, ridacchiando.
Usop finì di scendere le scale con calma insieme a Brook. “Scusate per il ritardo ma non è stata colpa nostra.” commentò, includendo sé e lo scheletro nell'equazione e tralasciando il nome dell'ovvio colpevole.
Brook si mise a ridere avvicinandosi al gruppo sotto la capanna improvvisata. “Yohohohohoh, il capitano era convinto che la mirra fosse da mangiare...”
Tutti si voltarono allibiti verso Rufy e lui mise il broncio.
Pensavo fosse il nome della birra prima che diventi liquida! Capita a tutti di sbagliare!”
L'enorme gocciolone sulla testa di ognuno si intensificò in maniera esponenziale.
Franky scosse la testa divertito rimettendo in posizione il treppiedi.
Ora che ci siamo tutti possiamo fare la foto così mi tolgo finalmente questa palandrana? Mi stringe troppo sulle gambe...”
Zoro sbuffò. “San Giuseppe può lamentarsi e io no...”
Rufy si sistemò meglio il cappello di paglia sopra al turbante verde da Re Magio e annuì felicissimo sistemandosi con Usop e Brook vicino a Robin.
Inserisco l'autoscatto...”
Zoro si schiarì la voce. “Mocciosa scendi di lì, rischi di cadere.”
Nami lo guardò dall'alto, lisciandosi le belle piume che aveva sulla schiena. “Sei preoccupato per me, testa di muschio?”
Lo spadaccino alzò un sopracciglio. “Affatto. Ho solo paura che il tuo sederone possa finirmi in testa se cadi...”
Ma brutto...!!”
Mille mani fiorirono di nuovo tempestivamente.
Ho messo l'autoscatto!”
Yohohohohoh, mia cara Robin posso sapere se sotto tutto quell'azzurro porti anche qualcos'altro in tinta?”
Sorridete, tra venti secondi scatta! Fatemi posto!”
Il cranio di Brook fece un curioso rumore sordo sbattendo contro la mangiatoia.
Mi raccomando, voglio il vostro sorriso più suuuuper!!!!”
Rufy si sporse indietro bisbigliando all'orecchio peloso di Sanji. “Mi hai portato il cosciotto che ti avevo chiesto?”
Dieci secondi! Fermi nelle pose!”
Il cranio di Rufy fece lo stesso rumore di quello di Brook.
Usop?”
Dimentico delle richieste di Franky, l'interpellato alzò il viso, incuriosendosi quando incrociò l'occhio sospetto di Nami rivolto al sacchettino che teneva in mano.
Quello che hai lì non sarà mica oro del tesoro, vero?”
...ehm...”
Beh?”
...non trovavo le monete di cioccolata!”
USOP!!!”
Sorellina, silenzio e sorridi prego!!”
Chopper fece segno allo spadaccino di avvicinarsi per sussurrargli qualcosa.
Sanji fa troppo ridere con i corni, avevi ragione!”
Zoro sghignazzò compiaciuto.
Cinque secondi... tutti pronti?”
Facciamo la foto e poi ti appendo per le palle, marimo!”
Forza, diciamolo insieme...”
Tre...
Due...
Uno....

AUGURI DI BUON NATALE!!!!”

Flash









Angolo Autore:
...
.......
..........non lo so bene che cos'è, so solo che li 'Elio e le Storie Tese' ascoltati di notte causano brutti scherzi alla mente! Ma sono fantastici e adorabili! Quindi anche se non è granchè, questa è tutta per voi, grazie!

Poi soprattutto devo ringraziare gli organizzatori dello splendido Fairy Piece per avermi dato la possibilità di partecipare a questa bellissima challenge natalizia! Mi sono divertita molto! Amo il Natale e con le vostre idee rendete tutto ancora più bello! Continuate così per sempre vi pregoooo!!

Buona festa di Santa Lucia a tutti!

Momoallaseconda



   
 
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