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Autore: DANI1993    14/12/2017    2 recensioni
" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno.
" Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto
Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo con quella dichiarazione.
" Sempre modesto eh Tom? Ma io credo che la tua sia un qualcosa in più che semplice curiosità Tu puoi e sai cose, che gli altri non possono o sanno. Non ho mai visto studenti del primo anno dotati quanto te"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Nel mese di novembre non accadde nulla di diverso che le solite lezioni. Riddle dal canto suo decise di comportarsi come un qualsiasi altro studente e non dovette più ricorrere all’ananas per sedurre Lumacorno.
Arrivò così dicembre e per la prima volta fu chiesto loro di fare una ricerca, per Difesa contro le Arti Oscure, sui lupi mannari. La professoressa Gaiamens disse che l’avrebbero presentata dopo le vacanze natalizie. Lumacorno stesso, annunciò ai membri del Lumaclub, che vi avevano fatto parte sul treno, che dopo Natale avrebbero iniziato le loro riunioni private nel suo ufficio. Ora che li conosceva meglio, si era fatto un’idea più o meno completa di tutti gli studenti. Per quelli del primo anno erano essenzialmente sette gli studenti da lui scelti e tutti Serpeverde: Tom Riddle, Bellatrix Black, Rodolphus Lestrange, Antonin Dolohov, Avery, Amycus e Alecto. I primi due per meriti accademici, essendo le due colonne portanti della classe, gli altri cinque per simpatia personale del professore.
Così arrivò il periodo natalizio. Lumacorno, aveva proposto un’altra festicciola per festeggiare il Natale. Riddle però non se la sentì di ricorrere all’ananas per sfuggire alla festa, altrimenti la cosa sarebbe potuta diventare troppo sospetta. Decise invece di non presentarsi affatto. In mezzo a tutta quella confusione, era molto improbabile che Lumacorno si accorgesse della sua assenza.
Così passò il tempo, nella propria sala comune. Fortunatamente solo. Coricato nel suo letto, leggeva i suoi libri, sfogliandoli e cercando cose interessanti. Sfogliando il libro di Difesa contro le Arti Oscure si accorse  che per quell’anno almeno le Arti Oscure non sarebbero state loro insegnate, dal momento che non era presente l’argomento in nessuna parte del libro.
Aveva saputo che vi era una grande biblioteca all’interno del castello. Lui, fino a quel momento, non ci aveva messo ancora piede perché non gli era stato necessario. Forse era lì che all’inizio dell’anno venivano scelti i libri di testo. E se l’idea fosse stata corretta, lì avrebbe potuto consultare anche i libri degli anni successivi.
Quello era il momento adatto per poterlo fare. Se non l’avrebbe trovata in nessun altro libro, allora avrebbe cercato direttamente nel reparto proibito, il quale doveva contenere i libri della magia oscura.
Sapeva che forse era ancora troppo giovane per imbattersi in quel genere di magia, ma a dire la verità lo affascinava l’ignoto. E non lo temeva, sebbene potesse risultare pericoloso. Anzi, non solo non lo temeva. Lo esaltava.
Non aver mai paura di spingerti oltre i limiti della magia studiata qui a scuola. Scopri altro, spingiti oltre.
Questo si era ripetuto da quel giorno in cui si era domandato il perché della Difesa contro le Arti Oscure. Quel giorno in cui seppe da Bellatrix l’esatta ubicazione delle mense della scuola.
Questo d’ora in avanti sarebbe stato il suo personale scopo. E poco gli importava che era ancora troppo piccolo per studiare un genere di magia che forse non era adatta a studenti come loro.
Era sempre stato un ragazzo molto più adulto rispetto all’età avuta. Sin da bambino, non piangeva mai tant’è che più volte gli insegnanti e la direttrice dell’orfanotrofio, la signora Cole, si stupivano di tutto ciò, e pensavano che Riddle avesse un qualcosa di insolito. Ma loro non sapevano niente di lui…
Si avviò verso la biblioteca e, caso strano, la raggiunse con non molta difficoltà, sebbene fosse la prima volta che ci mettesse piede. Aveva un senso dell’orientamento da far paura ad un escursionista abituato a vagare nel bosco.
Da sotto sentiva il rumore della musica di quella stupida festa.
Ma arrivato lì, con un moto di disapprovazione, notò che non era solo. Stavolta anche Bellatrix aveva scelto di sfuggire alla festa. Il perché poteva immaginarlo. Ormai se non c’era lui a fare qualcosa, anche  lei evitava di farlo.
Ma, contrariamente a come si potesse immaginare, non stava lì a far nulla, annoiandosi a morte. No. Stava leggendo un libro con una copertina nera. Era talmente concentrata nella lettura appassionata, da non accorgersi neanche che Riddle era entrato. Di tanto in tanto ci appuntava qualcosa sopra.
Riddle decise di rimandare la ricerca. La questione delle Arti Oscure l’avrebbe affrontata da solo, su quello non c’erano dubbi. E Bellatrix non avrebbe dovuto saperne nulla. Un giorno, magari, se si fosse comportata bene in quei sette anni che avrebbero dovuto trascorrere assieme, gliele avrebbe insegnate. Ma ora doveva impararle prima lui, poi magari, se ne avesse avuto voglia, lei. Ma lo avrebbe fatto dopo aver finito la scuola.
Si avvicinò a lei e si sedette. Bellatrix alzò lo sguardo e gli sorrise debolmente, facendogli posto con la sedia.
“ Che cos’è?” domandò Riddle indicando il libro.
“ Questo?” domandò lei, sollevandolo per farglielo vedere meglio.
“ E’ un grimorio. Sono libri di magia. Qui ci trovi incantesimi, istruzioni per fare pozioni, le costellazioni e molto altro.  Ci appunti anche i tuoi incantesimi che scopri mano a mano e i procedimenti delle pozioni. Ne esistono anche altri tipi che vengono usati come diari personali. A casa ne ho uno. Ci scrivo le giornate che passo.”
Gli porse il grimorio e Riddle cominciò a sfogliarlo.
“ Dove lo hai preso?” chiese Riddle, mentre lo sfogliava
“ L’ha preso mia madre quel giorno che siamo andati a Diagon Alley. Siamo andati anche a Nocturn Alley. C’è un negozio che si chiama Magie Sinister. L’ho preso lì”
Riddle sollevò lo sguardo, con una smorfia.
“ L’hai preso tu o tua madre?”
“ Mia madre. E’ vietata ai minorenni la frequentazione di quel negozio, da soli. Anche se quando avrò diciassette anni ne prenderò uno più completo di questo, per conto mio. Sempre lì, da Magie Sinister”
disse fiera.
“ Più completo?” ripetè Riddle. “ Perché più completo?”
“ Perché questo raggruppa gli incantesimi e le pozioni che impareremo nei nostri primi tre anni di corso. Poi ce n’è un altro che raggruppa quelli dal quarto al sesto anno, e poi l’ultimo è quello che riguarda solo la parte del settimo. Quello da me desiderato, è il più bello perché raggruppa tutto. Ogni genere di magia e ogni genere di pozioni. E sarà quello che prenderò”
Riddle finì di sfogliare e riconsegnò il grimorio a Bellatrix.
“ Buon per te, Bella. Impara tutto, mi raccomando. Poi ti interrogo”
Lei sorrise.
“ E tu?” gli domandò, guardandolo
“ Io… mi annoiavo in sala comune e ho deciso di farmi un giretto per il castello”
Bellatrix non fu particolarmente convinta della risposta, ma non osò contraddirlo. Sebbene nelle ultime settimane, le era sembrato che Riddle le si fosse aperto un po’ di più, temeva che facendo domande troppo ingombranti, potesse perdere quel poco di fiducia che si era guadagnata da lui. 
“ Ho notato delle scritte li sopra, nelle pagine” le fece notare Riddle. “ Ci puoi scrivere sopra?”
“ Si, vengono usati anche come quadernetti personali, anche se la maggior parte sono più usati come libri di testo. Ma io li uso soprattutto come quaderni su cui appuntare della roba. Mi piace approfondire le cose”
“ Di certo ti piacerà di più delle stupide festicciole di Lumacorno, vero Bella?”
Bellatrix annuì con vigore.
“ Oh di quello, poco, ma sicuro”
“ E Rodolphus? Lo lasci solo?” domandò Riddle
“ Si arrangia…” rispose Bellatrix ridendo in modo sferzante. Riddle la guardò senza ridere. Serio.
Guardò fuori dalle finestre. Nevicava.
“ Dovremo fare la ricerca di Difesa per la professoressa Gaiamens durante le vacanze” disse Riddle. Bellatrix annuì.
“ Vuoi che la facciamo assieme?” domandò Bella, guardandolo di nuovo supplichevole, per la seconda volta dopo che si era offerta di scendere con lui alle mense.  Con suo grande orrore, scoprì di aver detto la cosa proibita, in sua presenza.
Riddle, ancora una volta la guardò duro.
“ E’ mai possibile che non capisci che le cose so farle da me, Bellatrix? A te non darebbe fastidio se uno ti tartassasse offrendoti costantemente il suo aiuto?”
Bella divenne rossa per la vergogna. Si autopunì per averlo fatto arrabbiare, ancora una volta. Ma in fondo era più forte di lei. Quella lezione, forse, non l’avrebbe mai imparata: quella di farsi gli affari suoi.
“ Rispondimi, Bellatrix” gli ordinò Riddle
Bellatrix dentro di sé, avrebbe risposto di no. Non le avrebbe dato fastidio, se fosse stato un suo amico o amica a offrirglielo. Ma pensò che rispondendo in quel modo, lo avrebbe fatto infuriare ancora di più. Sperò che non le scoprisse la bugia, ormai sapeva che lui aveva quel dono misterioso: quello di  leggere il pensiero degli altri, e annuì.
“ Si. Mi darebbe fastidio”
Per sua fortuna, Riddle non parve, questa volta, intuirne la menzogna. E lei fece un velato sospiro di sollievo.
Distolse lo sguardo duro da lei. Avrebbe voluto accennarle l’idea delle Arti Oscure, che aveva quasi deciso di studiare, per vedere di cosa si trattassero, almeno per averne un’idea. Ma quel suo modo irritante di offrirgli sempre aiuto in ogni singola cosa, gli fece passare la voglia di dirglielo. Lei, per quanto l’aveva conosciuta in quei mesi, era certo che avrebbe voluto impararle insieme a lui. Riddle non la pensava allo stesso modo. Prima le avrebbe imparate lui, da solo e poi forse, ma forse davvero, gliele avrebbe insegnate. Ma quell’errore che aveva combinato, non l’avrebbe certamente aiutata ad entrare nelle sue grazie, abbastanza a fondo per permetterle di imparare lei, qualcosa da lui. Un altro errore come quello, da lì ai  prossimi sette anni, e l’insegnamento sarebbe andato a monte.
Per quanto riguardava lui, pensò che in fondo c’era ancora molto tempo a disposizione per imparare le Arti Oscure per conto suo. Lo avrebbe fatto più avanti, quando fosse stato più completo. Ora doveva solo pensare a quello che erano i programmi della scuola, senza badare ad altro.
 
 
   
 
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