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Autore: Llerian    14/12/2017    2 recensioni
▪ Sterek | Malec
01/12 Cinnamon rolls ~ Sterek
02/12 Presidente Meow ~ Malec
03/12 Seriously? You really have to pet her now? ~ Sterek
04/12 Fair ~ Malec
05/12 Biker ~ Sterek
06/12 Cooking Skills ~ Malec
07/12 First Snow Ever ~ Sterek
08/12 Wake Up ~ Malec
09/12 Nursing ~ Sterek
10/12 Confused ~ Malec
11/12 Way to go, Stilinski ~ Sterek
12/12 Short for Alexander? ~ Malec
13/12 Driving 101 ~ Sterek
14/12 Permanent ~ Malec
15/12 Monster ~ Sterek
16/12 Pathetic ~ Malec
17/12 Rivals ~ Sterek
18/12 --
19/12 Anniversary ~ Sterek
20/12 No Falling ~ Malec
21/12 Achoo ~ Sterek
22/12 It's Late ~ Malec
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14/12/2017 Day Fourteen: 1641

"Izzy!" urlò Jace dal piano di sotto, sporgendosi leggermente verso le scale in modo che la sorella lo sentisse. "Ti vuoi dare una mossa?" 

"Un secondo!" arrivò subito la risposta dalla ragazza e i due fratelli sentirono la porta della sua camera venire chiusa prima che Isabelle scendesse velocemente le scale e andasse a prendere le scarpe all'ingresso. 

Alec e Jace erano pronti da ormai mezz'ora ma la sorella aveva insistito perchè li accompagnasse al negozio di tatuaggi. 

Qualche mese prima Alec aveva deciso che voleva farsi un tatuaggio, qualcosa di semplice e non molto grande, in un posto discreto e abbastanza facile da nascondere. Non appena ne aveva parlato con Jace e Isabelle, i due ragazzi avevano appoggiato la sua idea e, dopo averci pensato su qualche giorno, Jace si convinse a volerne fare uno anche lui. 

Con il passare di qualche altro giorno i due fratelli decisero di volersi tatuare la stessa cosa nello stesso punto, un simbolo del loro legame fraterno nonostante non fossero sangue dello stesso sangue. Erano sempre insieme e si guardavano le spalle a vicenda, se uno stava male l'altro mollava tutto per stargli accanto, se uno combinava un casino l'altro era sempre pronto a coprirlo e a dividere le colpe. 

Isabelle spesso si riferiva a loro con il nome parabatai, una parola che aveva imparato mentre studiava lingue antiche all'università e che stava ad indicare un legame ancora più forte di quello che c'è tra due fratelli, avrebbero dato la vita per salvare l'altro. 

Dopo alcune ricerche online, i due trovare un simbolo che indicava proprio quella parola e decisero che sarebbe stato proprio quello il tatuaggio. Inizialmente Jace aveva proposto di farlo su una spalla ma poi cambiò idea quando Alec invece propose di farlo sul fianco sinistro, sotto il costato, in modo da essere più facilmente nascondibile. 

"Ok, andiamo," disse Isabelle aprendo la porta d'ingresso e facendo un cenno ai due fratelli che uscirono. 

Il negozio di tatuaggi più vicino che avevano trovato su internet era a pochi isolati dalla loro casa, esattamente situato in mezzo ad un negozio di musica e ad un bar. 

Arrivarono dopo qualche minuto e Alec si fermò ad osservare la vetrina e l'ingresso. Appesi al vetro lucente, c'erano un paio di disegni di tatuaggi e qualche foto che ne faceva vedere il risultato finale. Alec rimase a bocca a perta davanti ai colori sgargianti di alcuni e alle linee precise e scure di quelli invece fatti esclusivamente in nero. 

Isabelle era già entrata quando alzò lo sguardo dai disegni, mentre Jace era rimasto accanto a lui e sembrava egualmente incantato. 

"Vi piacciono?" arrivò una voce che fece spaventare Alec. All'ingresso del negozio c'era un ragazzo che sembrava avere qualche anno in più di loro, le braccia erano lasciate scoperte dalla canottiera blu che indossava ma erano interamente coperte da tatuaggi che Alec non riuscì nemmeno a catalogare tutti per quanti erano. 

"Sono bellissimi," gli rispose Jace - a quanto pare più reattivo di Alec - mentre con un dito andava a sfiorare il vetro esattamente sopra alla figura di un angelo dalle ali bianche che sembrava sollevarsi da un lago in mezzo ad una foresta e reso ancora più magico dalle luci del tramonto alle sue spalle. 

"Se entrate vi faccio vedere tutti i vari portfolio dove ce ne sono altri," disse il ragazzo facendo un cenno verso l'ingresso del negozio e facendosi leggermente da parte per permettere ai due di entrare. Aveva un'espressione fiera in viso e un sorriso gentile sulle labbra. 

Alec e Jace varcarono la soglia dopo aver lanciato un ultimo sguardo ai disegni, all'interno del negozio ce n'erano altri, incorniciati e appesi ai muri, e su quasi tutti i tavolini nell'ingresso adibito a sala d'attesa c'erano dei vari portfolio che Jace aprì e sfogliò, facendo vedere ad Alec quelli che lo colpivano di più. 

"Avevate un appuntamento?" chiese poi il ragazzo e alla risposta positiva dei due tolse la mano destra da dove l'aveva nascosta dentro la tasca dei pantaloni e si presentò. "Io sono Magnus, gestisco il posto e tatuo," spiegò poi mentre Alec e Jace si presentavano. 

"Io sono qui solo come supporto," si intromise Isabelle spuntata da chissà dove. 

Magnus annuì e dopo essersi fatto mostrare la foto del tatuaggio che i due volevano si allontanò per andare alla sua scrivania e cominciare a creare lo stencil. Un ragazzo lo raggiunse e, dopo aver scambiato qualche parola con Magnus, annuì e prese anche lui un foglio. 

"Io sono Simon, sono l'altro tatuatore," si presentò sorridendo. Aprì la bocca per dire qualcosa ma fu interrotto da Magnus. "Io prendo il moro," lo informò senza nemmeno alzare lo sguardo da ciò che stava disegnando sulla sua scrivania. 

Isabelle e Simon sbuffarono una risata nello stesso identico momento, mentre Alec alzava le sopracciglia confuso e Jace incrociava le braccia al petto, sentendosi vagamente offeso. 

Dopo dieci minuti, Magnus aveva finito con il disegno e lo stava passando a Simon in modo che potesse ricalcarlo e quindi far venire i due tatuaggi identici. 

"Via le maglie e sdraiatevi sui lettini, Alec a destra e Jack a sinistra," ordinò Magnus facendo dei gesti con le mani a seguire le proprie parole. 

"Jace," lo corresse il biondo togliendosi la maglietta e sdraiandosi dove gli era stato detto. 

"È uguale," tagliò corto Magnus osservando Alec che stava seguendo i passi di Jace. "Siediti pure qui, principessa," gli disse facendo scivolare uno sgabello al centro dello studio, esattamente in mezzo ai due lettini in modo che potesse essere vicina ad entrambi i fratelli. Isabelle si sedette ringraziando Magnus e andando poi a stringere le mani di Alec e Jace. 

Magnus e Simon non persero tempo ad applicare lo stencil e, dopo l'ok dei due, cominciarono a tatuare. La sensazione dell'ago che bucava più e più volte la pelle non era per nulla piacevole ma era sopportabile.

"Siete fidanzati?" gli chiese Simon, i suoi occhi e il suo tono erano liberi da qualsiasi giudizio o malizia. 

"Siamo fratelli," rispose Alec scuotendo leggermente la testa prima di tornare a guardare la mano di Magnus che si muoveva esperta sul suo fianco. 

"Oh menomale," gli disse proprio questo arrestando per un attimo i suoi movimenti giusto il tempo di fare l'occhiolino ad Alec e poi alzare lo sguardo per scambiarsi un sorriso con la sorella. Con la coda dell'occhio vide Alec arrossire leggermente e un ghigno andò a alzargli un angolo della bocca tornando poi a concentrarsi sul tatuaggio, ormai quasi del tutto finito. 

"Sean, a che punto sei?" chiese all'altro senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro sul corpo di Alec. 

"Oh andiamo!" si lamentò questo alzando gli occhi al cielo mentre girava sullo sgabello per andare a prendere dei fazzolettini per pulire. "Sono tre anni che lavoro qui, lo so che sai che mi chiamo Simon, lo fai apposta per darmi fastidio," lo accusò. 

Isabelle nascose una risata dietro una mano. "Non lo farei mai, Steven," alzò le mani Magnus fingendosi innocente. 

"Ti odio," disse assottigliando lo sguardo in quella che sperava essere un'espressione minacciosa e piena d'odio. "Ho quasi finito," aggiunse poi senza dare peso alla velata minaccia di Magnus che sussurrò un "ricorda che sono io a darti la paga." 

"Per quanto mi piaccia la vista," disse gesticolando nella direzione di Alec sdraiato sul lettino senza maglia - quando Alec alzò gli occhi al cielo sbuffando, Magnus gli fece l'occhiolino. "Abbiamo un altro appuntamento tra meno di mezz'ora," lo informò lanciando un'occhiata all'orologio posto sulla scrivania all'ingresso. 

Magnus aveva finito ed era intento a ripulire Alec - mettendoci stranamente il doppio del tempo che ci sarebbe voluto - quando Simon spense la macchinetta e ripulì velocemente Jace. 

I due si dessero un'occhiata veloce allo specchio prima di rivestirsi. Appena sopra al fianco adesso erano entrambi marchiati con il simbolo della loro fratellanza e unione. Alec non potè che sorridere quando vide Jace fare lo stesso, nascondendosi subito dietro la maglia che si infilò. 

Magnus si mise davanti ai due e gli cominciò a spiegare cosa avrebbero dovuto fare per prendersi cura del tatuaggio, evitare infezioni e tutto il resto. 

"Offre la casa," disse poi sorridendo mentre passava un barattolino di crema ad Alec. Gli aveva spiegato poco prima che l'avrebbe dovuta usare dopo aver tolto la pellicola dal tatuaggio. "Dieci dollari," aggiunse poi voltandosi verso Jace, un'espressione piatta in viso e il tono serio mentrgli e offriva lo stesso identico barattolo di crema. 

Isabelle alle loro spalle dovette nascondere una risata con un colpo di tosse mentre Alec non potè in alcun modo evitare che un ghigno divertito gli increspasse le labbra. 

"Scherzo, scherzo," si arrese vedendo l'espressione sul volto di Jace. "Ecco a te," gli passò il barattolino e prese i soldi che Alec aveva già tirato fuori dal portafogli. 

"È stato un piacere," li salutò poi. "Sapete dove trovarci se volete farne un altro," gli disse sorridendo. "Sarei più che felice di rimettere le mani su tutto quello," aggiunse indicando Alec e dando il cinque a Isabelle che rideva sotto i baffi. 

Alec scosse la testa ma ridacchiò, divertito. Appena usciti dallo studio, Isabelle si fermò sbuffando. "Ho dimenticato la borsa dentro," disse ai due prima di sparire di nuovo dentro. 

Qualche secondo dopo era di nuovo fuori, prese a braccetto i due fratello e li guidò verso la strada di casa con un sorrise stampato sul volto. 

Sorriso che si allargò ancora di più quando il telefono di Alec suonò notificandolo dell'arrivo di un nuovo messaggio facendolo fermare bruscamente nel bel mezzo del marciapiede. 

"Izzy!" la riproverò girando il telefono in modo che potesse leggere il messaggio che Magnus gli aveva mandato. 

"Me l'ha chiesto lui," si finse innocente la mora. In realtà l'aver dimenticato la borsa era stata solo una scusa per poter rientrare e lasciare il numero di Alec a Magnus. 


A domani ♡
  
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