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Autore: DANI1993    15/12/2017    1 recensioni
" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno.
" Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto
Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo con quella dichiarazione.
" Sempre modesto eh Tom? Ma io credo che la tua sia un qualcosa in più che semplice curiosità Tu puoi e sai cose, che gli altri non possono o sanno. Non ho mai visto studenti del primo anno dotati quanto te"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Bellatrix, fortunatamente, seppe resistere nelle settimane che seguirono. Non gli propose più di offrigli aiuto in niente, come Riddle le aveva chiesto. Per non andare in tentazione, ogni volta che Riddle la metteva alla prova con cose che doveva fare o svolgere, anche per ciò che riguardava i compiti, lei tornava a leggersi quel suo grimorio come scusa per resistere alla tentazione di offrirgli il suo indesiderato aiuto. Ormai erano finite le vacanze natalizie. Riddle su richiesta dei professori, aveva comunicato la scelta di rimanere al castello anche per le vacanze. La stessa cosa fece Bella e anche gran parte degli studenti del loro anno, compresi quelli scelti da Lumacorno per il Lumaclub.
La ricerca sui lupi mannari fu un successo per Tom e per Bella, un disastro per gli altri. La professoressa Gaiamens per punizione, a coloro che avevano sbagliato tutto, disse di rifarla di nuovo daccapo. E che al posto delle due settimane di tempo, che avevano avuto in precedenza, ora gliene spettava loro soltanto una.  Riddle sentì più volte nei corridoi Antonin Dolohov e Rodolphus Lestrange lamentarsi di come la professoressa Gaiamens fosse crudele con loro.
Il sabato seguente, dopo la fine delle vacanze, a colazione Riddle ricevette il professor Lumacorno che lo avvertì dicendogli che quella sera stessa avrebbe iniziato le riunioni del Lumaclub, nel suo ufficio. Alle nove di quella sera, sarebbe iniziata la riunione. Gli chiese se avesse potuto portare di nuovo dell’ananas a lui, ma Riddle rifiutò dicendogli che non voleva risultare troppo invadente.
In realtà non vedeva alcun motivo per portargli nuovamente quel frutto, l’unica volta che glielo aveva portato era per ottenere le sue grazie. Ma ora che non aveva bisogno di ottenerle, non ne vedeva la necessità. Lumacorno come al solito, accettò di buon grado la sua ragione e con un sorriso paterno si allontanò, andando ad avvertire anche gli altri membri.
A Riddle le riunioni del Lumaclub, se fossero state uguali a quella sul treno, non gli sarebbe andata proprio a genio; ma pur di non partecipare ad altre festicciole dove bisognava ballare, era disposto ad accettare ogni altro invito, a patto che fosse diverso da quelle sceneggiate.
“ Entrate, entrate pure” disse Lumacorno ricevendoli quella sera.
Riddle e Bella entrarono per primi, seguiti dagli altri. Lumacorno aveva apparecchiato il tavolino presente nel suo ufficio. Avrebbero cenato, era evidente. Una bottiglia di brandy, una di burrobirra e l’altra di whisky incendiario erano state sistemate con cura sopra la tavola apparecchiata.
“ Signore, come mai tutto questo rito cerimoniale?” domandò Riddle
“ Beh, Tom… è evidente no? Siamo noi otto da soli. Una cenetta intima tra professore e studenti migliori. OPS.. no…no..”
Lumacorno mentre metteva i bicchieri accidentalmente aveva anche urtato alcuni ingredienti delle pozioni che erano stati messi sugli scaffali. Alcuni caddero a terra, divenendo così impuri, con la polvere del pavimento; e alcune fiale si ruppero, cadendo.
“ Lasci stare, signore. Faccio io” si offrì Riddle e insieme a Bellatrix raccolsero i cocci di vetro a terra e anche gli ingredienti caduti.
“ Sanguisughe… per la pozione polisucco, signore?” domandò Riddle riconoscendole all’istante e facendo il collegamento
“ Esatto, Tom… esatto. Come facevi a sapere cose che…”
“ Gliel’ ho detto signore. Non è difficile scoprire per me i segreti delle persone”
Rodolphus e gli altri, strabuzzarono gli occhi, increduli della preparazione spiccata di Riddle. Quel ragazzo a loro con il passare dei giorni sembrava sempre meno umano, in qualche modo. Non era possibile che fosse a conoscenza di cose che ancora non avevano nemmeno accennato a scuola.
Lumacorno lo guardò ammirato.
" Sai Tom? Credo di non avere mai conosciuto uno studente più brillante di te" ammise Lumacorno. 
" Me lo sento dire ogni volta, signore. Ma la mia è solo semplice curiosità" rispose Tom, anche se compiaciuto
Ma Lumacorno non sembrò molto d'accordo con quella dichiarazione.
" Sempre modesto eh Tom? Ma io credo che la tua sia un qualcosa in più che semplice curiosità Tu puoi e sai cose, che gli altri non possono o sanno. Non ho mai visto studenti del primo anno dotati quanto te"
Riddle e Bellatrix si raddrizzarono dopo aver finito di raccogliere i pezzi, e Riddle guardando Lumacorno con un mezzo sorriso disse: “ Signore, è curiosità la mia. Anche perché io credo fermamente che i maghi più abili e i più assetati di sapere, devono essere curiosi. Perché…” e fece una pausa. Poi proseguì: “ perchè devono spingersi al limite delle proprie conoscenze e capacità, oltre il proprio talento, per imparare tutti gli insegnamenti della magia. Non crede signore?”
Lumacorno annuì in silenzio.
“ Ragionamento che non fa una grinza Tom. Davvero geniale”
“ Ne vuole sentire un’altra?” fece Riddle dopo una piccola pausa.
“ Avanti spara”
Riddle sorrise tra sé.
“ Non bisogna mai avere paura di oltrepassare, anzi sbaragliare, i limiti alla magia. Solo chi osa, chi vuole spingersi oltre i limiti e chi vuole scoprire l’ignoto può essere considerato davvero un mago di prim’ordine”
Lumacorno ci riflettè su e alla fine, entusiasta, applaudì.
“ Davvero bravo, Tom… farai strada ragazzo. Sempre a scoprire cose nuove. Questo è ciò che un insegnante vorrebbe sentirsi dire da uno studente: mai accontentarsi di quello che si ha.  Bravo Tom, mi congratulo con te. Fossimo a lezione questi tuoi ragionamenti ti varrebbero ciascuno venti… ma che dico? Cinquanta punti. Cinquanta punti ciascuno… il mio studente preferito. Eh si…Anzi sapete che c’è? Cento punti a Serpeverde, anche se non stiamo a lezione. Ma è come se l’avessimo svolta. E il professore in questo caso è stato Tom Riddle. Io e voi siete stati i suoi allievi. Domattina ne farò parola con il preside, per ufficializzare il nuovo punteggio della Casa”
Tutti, tranne Bella che ormai lo conosceva a menadito, restarono ancora più stupefatti dai suoi modi di ragionare. Lei gli rivolse un sorriso, guardandolo ammirata.
Rodolphus e Dolohov domandarono esterrefatti: “ Ma come fai a fare questi ragionamenti così elaborati?”
Lumacorno rispose per lui, completamente ammaliato.
“ Eh, ragazzi… stiamo parlando di Tom Riddle. Uno degli studenti, forse il migliore, che abbia mai visto. Anzi sicuramente. E io ragazzi, alla vostra età ne ho visti di ragazzini come voi…Tom ne hai un’altra di massima da dirci?”
Nel frattempo si sedettero tutti a tavola, Lumacorno aveva preparato una serie di antipasti da gustare tutti insieme.
Riddle riflettè un attimo, tra sé. Poi alzò lo sguardo.
“ A dire la verità, no signore… solo queste. Mi dispiace.”
“ Ah” fece Lumacorno un pochino deluso. Ma poi tornò allegro come prima e aggiunse: “ Vabbe dai. Per stasera possono bastare questi due. Preparatene altre per le prossime serate, Tom”
Riddle sorrise.
“ Le preparerò signore. Non si preoccupi”
“  Spingersi al limite delle proprie conoscenze e capacità, oltre il proprio talento, per imparare tutti gli insegnamenti della magia.
Non bisogna mai avere paura di oltrepassare, anzi sbaragliare, i limiti alla magia
” ripetè il professore tra sé.
Poi aggiunse più forte, sempre rivolto a Riddle.
“ Dovrei insegnarlo anche agli altri miei studenti. Ti andrebbe Tom?”
Riddle annuì: “ Perché no? In fondo è un qualcosa che tutti dovremmo sapere no? Tutti dovremmo saper osare. Queste sono regole imprescindibili per ogni cosa, signore. Non bisogna mai disobbedire a queste due regole, che portano ad essere un grande mago.
Lumacorno annuì, fermamente convinto di quello che Riddle gli aveva appena detto.
“ Esatto Tom… esatto”
Finirono di mangiare e Lumacorno parve ricordarsi di una cosa.
“ Ah signorina Black… prima che mi dimentico. La relazione sulla pozione invecchiante che mi avevi consegnato la volta passata” tirò fuori dalla propria valigetta un rotolo di pergamena.
“ E’ perfetta” aggiunse con un sorriso consegnandola alla diretta proprietaria.
“ Lestrange, prendi appunti su come si fa una relazione, ragazzo…” aggiunse a mo’ di rimprovero, indicando la relazione che era stata consegnata a Bellatrix. Rodolphus arrossì.
“ Beh, ora che abbiamo finito di mangiare…”
“ Signore cos’è quella?” domandò Riddle indicando una piccola clessidra poggiata sullo scaffale dietro al tavolo.
“ Ah quella, Tom?” disse il professore. “ E’ una clessidra normale. Scorre in base al tipo di discussione. Se la discussione è stimolante scorre veloce, se non lo è scorre lentamente. Tutto qui”
“ Quindi è stimolante, per lei signore?” domandò
“ Beh Tom. Stiamo discutendo su vari argomenti. Grazie anche a te, che ci fai discutere”
“ E quella?” domandò notando la mensola su cui poggiava la clessidra. Un po’ di foto stavano sopra essa.
“ E’ la mensola per i Premi Speciali dei Servigi resi alla Scuola. Tutti quelli che hanno avuto grandi meriti accademici per la buona riuscita della scuola, sono finiti lì sopra. Ex studenti, intendo”
Riddle guardò Lumacorno
“ Lei crede che io ne abbia le qualità per finire su quella mensola, signore?”
Lumacorno sorrise.
“Credo che tu ne abbia tutte le possibilità. Ti sottovaluti troppo, ragazzo mio. Farai strada, io te lo dico”
Si alzarono da tavola, finirono di sistemare tutto e poi Lumacorno li fece uscire dall’ufficio. Era ormai notte inoltrata.
Bellatrix era ancora ammaliata dai ragionamenti fatti da Riddle in precedenza, al professor Lumacorno. Ci riflettè sopra, quasi tutta la notte. Non chiuse occhio. Ma non aveva modo di sapere che presto, da lì a qualche mese,  quegli insegnamenti, con l’aggiunta di uno,   sarebbero stati rivolti a lei. Dalla stessa persona che quella sera, li aveva enunciati. E per ben altri scopi.


 
 
 



 
   
 
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